Non dimenticherò mai i tristi faggi,
e i loro rami spogli,
immobili statue scolpite
dal vento, malato d’autunno.
Oh, visione!
Un uomo e una donna,
camminavano nel vento’
Una voce pareva chiamarli,
un orfano perduto, che piangeva.
Ma nessuno rispose, nessuno!
Perché quella voce
veniva dalle tombe.
Perché le lacrime
Toccavano un bel viso.
‘Oh, sorella mia, mi sazi degli ardenti tuoi baci?
Come una volta’ Mia povera stella, perché piangi?
Rispondi”
E tutto morì nel silenzio dei faggi.
C’erano un uomo e una donna,
il vento,
e tante voci, di silenzio.
Stupendo
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…