(Per te’ – ovunque tu sia!)
Luci al neon all’imbrunire.
Sono tornato con la mente al n.6 di via Umberto Biancamano a Torino.
Il grande edificio è proprio davanti a me:
vedo la sua porta, abbasso la maniglia. Entro.
Tutt’intorno, silenzio.
Luci al neon:
ed io che salgo le scale con il cuore che batte forte per l’emozione!
Un’ultima rampa, poi su di me gli occhi di personaggi illustri.
Sono alle pareti, immagini fredde e bidimensionali:
Ginzburg, Proust, Levi, Calvino’:
insoliti eroi di un adolescente con il pallino per la letteratura.
Silenzio.
Poi all’improvviso una giovinetta:
sorride, mi viene incontro, mi osserva incuriosita.
Ha occhi neri che spiccano su un volto pallido,
i suoi capelli lisci sono raccolti in una lunga coda.
Pochi istanti, poche parole.
La credo una scrittrice, un’eroina in carne ed ossa
famosa quanto quelle immagini che continuano a fissarmi con i loro occhi di carta.
Lei di sicuro capisce. Sta al gioco’
Ma sembra a sua volta ammirata,
presa da quel giovane che è venuto a visitare i mostri sacri della letteratura.
Ad un tratto, un’anziana donna:
compare alle sue spalle, vomita alcune frasi in dialetto piemontese,
la richiama all’ordine mostrandole secchio, straccio e detergente liquido.
La giovine arrossisce,
guarda un’ultima volta negli occhi il ‘suo’ principe azzurro e ritorna al suo lavoro.
Scompare.
Luci al neon riflesse oggi sulle pareti del mio studio.
Il giovane adesso è un uomo.
Ha conservato indenne la grande passione per la letteratura,
i suoi idoli portano ancora gli stessi nomi di allora:
Ginzburg, Proust, Levi, Calvino’,
e a questi molti altri nel tempo se ne sono aggiunti.
Di uno solo di essi non ha mai saputo il nome:
ne porta impressa nella memoria la dolce immagine e indelebile.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono