Ti ho scoperta,
nuda nuda, sul letto disfatto,
ti eri tolta le mutandine
di velluto scarlatto,
sotto, il pelo nero
e scarmigliato, soltanto.
Ti ho scoperta,
sola coi cuscini,
che stringevi forte
al petto eburneo e sodo,
dalle aureole rosa e grandi,
avevi indosso
solo le calze velate
e le scarpine coi tacchi alti.
L’avevi voluto,
l’avevi desiderato ardentemente,
ed ora quella perla bianca
ti era rimasta cucita
sulla bella fica,
con del filo d’argento.
Mani nerborute e irsute
avevano eseguito
quel lavoro da maestro,
urlasti molto e ardentemente
quando, con ago ricurvo
e dorato,
ti cucirono, ti ricamarono
là dove fosti e sei
più donna.
Ti ho scoperta,
dietro la tenda,
sola soletta,
ti accarezzavi ed eri bella,
i lunghi capelli
ti ricoprivano le natiche
carnose
e profumate,
che solo la mia lingua
potrà toccare.
A presto’



La storia è interessante, la continui?
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