Vivrò due mani di velluto,
senz’ali,
con cui volare il sogno.
Vivrò un mio caro istante,
fatto per il niente,
con cui sperare ancora.
Vivrò le coste rocciose e alte,
che appaiono nell’immenso,
a chi per primo si abbandona
alle gioie dei tuoi abbracci.
Vivrò le tue lusinghe,
le tue lacrime di piacere,
che soavemente toccano
le tue forme di cielo,
dove volavo un giorno.
Presto anche tu farai ritorno.