Vivrò due mani di velluto,
senz’ali,
con cui volare il sogno.
Vivrò un mio caro istante,
fatto per il niente,
con cui sperare ancora.
Vivrò le coste rocciose e alte,
che appaiono nell’immenso,
a chi per primo si abbandona
alle gioie dei tuoi abbracci.
Vivrò le tue lusinghe,
le tue lacrime di piacere,
che soavemente toccano
le tue forme di cielo,
dove volavo un giorno.
Presto anche tu farai ritorno.
Uh, interessante. Per certi versi il personaggio sembra il me di un po' di anni or sono. Per quel che…
Ti ringrazio, Rebis: al momento il racconto è ancora al primo atto, la comparsa dell'insegnante è quello che viene definito…
Niente da dire: il tuo nuovo racconto è all'altezza di quelli passati. io ho quasi terminato il mio, lo pubblicherò…
Sempre molto bello ed eccitante aspetto il prossimo capitolo spero presto
Ciao! Scrivi pure se ti va alla mail mari19.80@outlook.it