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Racconti di DominazioneRacconti erotici sull'Incesto

Anna continua a andare male a scuola

By 15 Marzo 2024No Comments

ANNA CONTINUA A ANDARE MALE A SCUOLA.
Lucio e Pino ormai si vedevano spesso, parlavano di tutto, ma il discorso cadeva su Anna per vari motivi. Pino era preoccupato perché la ragazza andava male a scuola, aveva paura che ripetesse l’anno e Lucio si offrì di dare una lezione come ultimo avvertimento, mancava qualche mese, forse ce l’avrebbe fatta a recuperare. L’anno prima era stata rimandata a tre materie e ce l’aveva fatta perché lo zio Lucio conosceva i professori, l’aveva raccomandata. All’epoca aveva avuto una bella punizione, lo zio le aveva rasato la fica, l’aveva messa con le natiche nude, poi, di nascosto del padre che li aveva lasciati soli, per rendere la punizione più efficace l’aveva penetrata nel culetto ma non c’era stato miglioramento, col suo aiuto aveva superato le tre materie a settembre. Pino non sapeva che il fratello l’aveva aiutata, pensò che la punizione della fica rasata l’aveva portata a studiare di più e con questa idea aveva accettato che il lui la punisse pure quest’anno, forse la mano dello zio e la vergogna di essere punita da lui, che era sempre un estraneo, l’avrebbe fatta migliorare. Lo zio andò da loro una sera e si scusò ancora per la cocente iniziativa della moglie che per un tre a una versione, l’aveva sculacciata a culetto nudo fuori al balcone, richiamando i vicini che si erano goduti lo spettacolo. “Mia moglie ha sbagliato, ha esagerato e come ti ho promesso verrà punita, ma ho parlato con i tuoi professori, sono andato con tuo padre, non hai una sufficienza. Stasera ci penso io a te.” Erano a cena tutti, i genitori e i due fratelli. Lucio la prese e la portò al divano, si sedette, se la rovesciò sulle gambe a pancia in giù, le alzò la gonna, le tolse del tutto le mutande, pure se lei si ribellava, ma con l’aiuto di Pino, lo zio Lucio, la spogliò del tutto, facendola restare con un piccolo reggiseno. I fratelli cominciarono a ridere e a prenderla in giro:” Guarda che belle chiappe, ma quanti peli sulla fica” e ridevano. Lo zio accarezzò il culetto e le disse:” Conta, somara, se non conti, vado a prendere lo scudiscio che ho in macchina, quello fa male davvero!” lei piangendo cominciò a contare i colpi sul culetto, che diventavano sempre più forti. Lo zio si fermò e diede al fratello di Anna, le chiavi della macchina, “Nel cruscotto, trovi lo scudiscio” I fratelli ridendo, scesero insieme e tornarono con l’aggeggio infernale. Lo zio disse:” Anna è troppo somara, forza cinque colpi per uno, dati da voi faranno più effetto” Pino si avvicinò con Ada, il culetto saltava a ogni scudisciata e subito diventò rosso fuoco. Ada disse, “l’altra volta ha superato le tre materie che doveva recuperare nella sessione autunnale, spero che questa lezione le serva per portare a settembre il meno possibile, la promozione ce la sogniamo.” I fratelli si erano fermati ma ridevano indicando le natiche violacee. “Ora andremo a cena, ma lei verrà completamente nuda, e dovrà alzarsi per prendere, il pane, la frutta e quello che serve” Anna si ribellò:” Io non voglio mangiare” Lo zio si impossessò dello scudiscio e colpì il culetto nudo, fino a quando la ragazza piangendo, si girò chiedendo pietà.” Allora mangi?” le disse lo zio, e lei fece cenno di sì col capo. Lucio la fece scendere, le tolse pure il piccolo reggiseno, le diede qualche colpo sul culetto, lei si sporse davanti, mettendo in mostra la patatina piena di peli. Lo zio la fece alzare molte volte e lei tutta nuda, fu costretta a andare a prendere cose dalla cucina, con i fratelli che ridevano. Poi Lucio e Pino andarono nella stanza di Anna, dicendo agli altri, “penso a dare una punizione alla somara, voi guardate il programma in televisione, veniamo dopo.” In camera, fecero mettere Anna davanti a loro in piedi, nuda e per evitare che si coprisse, le legarono le mani dietro la schiena, con lo scudiscio, battevano, ancora le chiappe. Lucio chiese a Pino:” Tu l’hai sempre vista nuda, per te non è una novità” “Certo” rispose l’altro, “non ti ricordi, pure con la fica rasata. Poi quando sta male, le metto io il termometro nel culetto o addirittura nelle labbra della fica, guardandola bene. A volte lo faccio davanti ai fratelli che ridono a vedere il buchino o la cosina spalancata.” Lucio chiamò la ragazza ”Mettiti sul letto supina. Scusa ho capito che le metti il termometro nel culetto, ma come nella fica?” Pino si avvicinò alzò una gamba di Anna e apri le labbra :” Ecco l’apro così, metto il termometro e le faccio chiudere le gambe.” Lucio rise, “ora dobbiamo punirla per i brutti voti. Con le mani apriti la fichetta” Anna si ribellò: ”No, mi vergogno.” Lo zio la fece rimettere in piedi e con lo scudiscio, colpì il culetto, diventato ormai rosso e violaceo. “Piegati, facci vedere il buchino, fallo prima di prendere altre scudisciate” Lei obbedì vergognosa, aprendo le natiche. Il padre si mise a ridere, :” Un buchetto alla vista di tutti, i fratelli sono sempre presenti disse. Lucio lo interruppe, “prima voglio parlare con questa somarella, lasciaci soli.” Pino uscì dalla stanza e Lucio chiuse la porta a chiave. “hai pessimi voti, penso che per un certo verso, mia moglie ha fatto bene a sculacciarti sul culetto nudo, davanti ai vicini” La prese per un braccio e la fece sdraiare sul letto a pancia in giù. Il culetto era davvero pieno di lividi. Lucio si tolse pantaloni e slip. Dalla giacca tolse il solito vasetto di crema e la passò sul buchino, Anna era sgomenta: “No, zio no, non mi toccare” Lo zio prese la spazzola dal comodino vicino al letto e le fece sentire il duro del manico sul culetto.” Sono cattivo pure io, più di mia moglie, se vuoi un giorno di questi vengo e ti sculaccio a culetto nudo… non immagini dove? Al portone, quando ritornano tutti da scuola e dal lavoro” Anna cominciò a piangere. “Zio no, ti prego è terribile come punizione” Lucio rise, ma dimmi un po’ tu non sei stata mai punita vicino ai nonni, i genitori miei e di tuo padre? Forse non sai ma stanno organizzando una gita a Roma, passi per la nonna che è donna, ma sai che bella figura prendere sculacciate a culetto nudo davanti al nonno? Ti dico un segreto, a mio padre piacciono certi giochi e può essere che a vedere come ti sculacciamo gli venga voglia di farlo anche lui. Sai che vergogna!” Intanto Anna era sempre sdraiata a pancia in giù e Lucio si sedette su di lei a cavalcioni. Continuò a ungere di vasellina il buchino. Anna aveva messo la testa nel cuscino e piangeva. Sapeva che i nonni dovevano venire e si ricordava che da ragazzetta più di una volta, l’avevano presa, se l’erano messa sulle gambe e abbassate le mutandine le avevano fatto il culetto rosso. Con grande vergogna si ricordò che una volta il nonno l’aveva fatto al parco, con tutti i compagni e genitori presenti e lei aveva quasi quindici anni. Sperava che non succedesse più. La nonna lo aveva aiutato a alzare la gonna e a tirare giù le mutande, tutti ridevano, insomma i nonni l’avevano sculacciata a culetto nudo, in un parco, alla presenza di tante persone, e lei era già grande. Sentì il cazzo dello zio posato sul buchino. Si aspettò il dolore lancinante, infatti con il suo affare bello duro Lucio premette e glielo mise dentro, facendole sentire un dolore indicibile. Pochi colpi e venne. Aspettò che diventasse moscio nel culetto, poi si alzò e si pulì con i tovaglioli che erano sul comodino. Il culetto era sporco di sangue e sperma. Lo zio la pulì come fosse una bambina, Anna sentì dolore e vergogna. Sentirono bussare alla porta. Lucio si mise i pantaloni e aprì. Pino lo guardò: ”Dimmi la verità, l’hai usata?” Lucio era un po’ stranito: No, le ho detto che vengono i nonni e deve stare attenta perché nostro padre è un po’ sporcaccione, gli piace sculacciare a culetto nudo” Pino rise: “ Gli piace vedere il culo e la fica, ti ricordi quando abitavamo insieme e nostra madre sculacciava Ada. Lo faceva quando nostro padre era al lavoro” Lucio si mise a ridere:” Ricordi male fratello, la sculacciava pure in presenza di nostro padre che si avvicinava per vedere bene. Non ricordi che diceva: ”Ada ha fatto questo, forza, mettila alla pecorina, la sculacci col mestolo e io le allargo le labbra della fica, voglio vederla tutta e si deve vergognare” Pino fece cenno di sì:” Vero, ora mi ricordo e da dietro la spalancava, mentre mamma la sculacciava col mestolo sulle natiche nude, gonna alzata e mutande tolte del tutto. I due fratelli ridevano, mentre Anna si rivestiva con un gran dolore nel buchino ormai aperto.

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