Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Caldo agosto

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il caldo era soffocante,mi alzai dal letto per andare a prendere un bicchiere d’acqua,mezzo insonnolito mi avventurai per il corridoio ,passai davanti alla camera di mia sorella Carla, anche la sua porta era aperta,non disponendo di un impianto d’aria condizionata lasciavamo porte e finestre delle stanze aperte in estate,in modo che l’aria circolasse e l’afa fosse meno fastidiosa.Mi affacciai per osservare, dormiva,era veramente stupenda,indossava un completino da notte bianco,canottiera e pantaloncini,mi feci più audace e mi avvicinai,il leggero tessuto morbido e trasparante le accarezzava le mammelle mature,i seni gonfi leggermente divaricati si poggiavano sul petto,in trasparenza si potevano vedere le aureole dei capezzoli piccole e scure,il mio sguardo scivolò più in basso,a trentatre anni aveva ancora la pancia piatta come quella di una teeneger,avidi i miei occhi scesero ancora di più il tessuto trasparante faceva intravedere il monte di venere e il suo triangolo di ricciolini castani,qualche ciuffetto ribelle usciva dai lati del pantaloncino. La desideravo da quando avevo quattordici anni,ora a ventisette il suo corpo riusciva ad eccitarmi come allora se non di più,fortunatamente la mamma non era in casa quella sera, copriva il turno notturno in ospedale,iniziai a sentire il membro gonfiarsi,la parte superiore era uscita di un bel pezzo,indossavo solo le mutande e non riuscivano più contenere il mio fallo,se avrebbe aperto gli occhi avrebbe visto suo fratello guardarla, a godere di quella eccitante visione, eccitato come un animale,si, &egrave questo che avrebbe pensato se si fosse accorta che la spiavo,solo un animale si ecciterebbe guardando il corpo della sorella,intanto il mio cuore batteva a mille,me ne andai avevo paura si svegliasse,in cucina dal frigorifero presi una bottiglia di minerale ghiacciata,senza prendere il bicchiere mi attaccai direttamente alla bottiglia, acqua gelata,questo mi calmerà.Tornai al letto la mia erezione non accennava a diminuire,chiusi gli occhi e le mie mani scivolarono sul mio cazzo ormai duro come il granito iniziai a lavorare di fantasia e di mano sempre con quel magnifico corpo stampato nel cervello…

-“Franco..” Diavolo era mia sorella la porta spalancata e la televisione accesa le avevano permesso di vedere tutto.Provai a coprirmi il sesso duro con il lenzuolo

-“Scusami..ma sai” Era imbarazzata almeno quanto lo ero io,continuò

-“La porta era aperta pensavo guardassi la televisione”

Non era la prima volta che mia sorella mi sorprendesse in ‘fallo’ questo era già successo un paio di volte quando avevo tredici o quattordici anni.

-“Cosa c’&egrave” Le domandai io prendendo in tono quasi sgarbato

-“Sei entrato tu nella mia camera prima? Sai da quando anno rubato alla signora Luciana non dormo molto bene”

Fanculo la signora Luciana,una pensionata che abitava al piano di sotto,non erano passati neanche due giorni da quando aveva sorpreso i ladri in piena notte nella sua stanza,fortunatamente i ladri accortisi che la vecchia si era svegliata si erano squagliati come neve al sole, ma ora nella palazzina non si dormiva più tranquilli.

-“Si” Risposi quasi infastidito.

-“Ero io,la temperatura si &egrave un pò abbassata volevo solo abbassarti un pò la tapparella”

-“Si ?,ma non lo hai fatto”

-“Ho visto che dormivi beata,avevo paura che il rumore della tapparella ti svegliasse”

-“Franco ?”

-“Sì che c’e ancora?”

-“La mamma non tornerà fino a domattina,e io…io”

-“Su avanti tu cosa ?”

-“Ho paura a dormire nella camera grande da sola”

Mia madre e mia sorella dividevano la stessa camera,questo anche perché Carla un pò masochista e cacasotto non era proprio un cuor di leone,spesso dopo aver visto un film thiller aveva paura di dormire da sola,figuriamoci ora, sapeva che dei balordi avevano preso di mira la zona.

-“Avanti” Mi scostai e le feci spazio nel mio letto.

Entrò nel letto e si strinse a me cercai di tirarmi da parte il più possibile,anche perché la mia eccitazione non accennava a diminuire.

Entrata nel letto iniziò a guardarmi con una faccia da ebete,poi abbozzo un mezzo sorriso.

-‘Cosa c’&egrave ora’

-“Come pensi che ci rimarrebbe Monica se saprebbe…”

Monica era la mia ragazza del momento,avevo capito il ‘saprebbe’ ma volevo vedere dove sarebbe arrivata,sapevo che mia sorella fidanzata da dieci anni o più,viveva il sesso più come un dovere che come un piacere,forse era proprio per questo che mi eccitava tanto,sarebbe stato stupendo,farle scoprire le gioie del sesso,il massimo della cosa sarebbe stato che a fargliele scoprire fosse stato suo fratello,incesto eccitante e peccaminoso per una su orina pudica come lei.

-“Se saprebbe cosa ?” Risposi facendo finta di non capire

-“Se sapesse che la sera ti fai’ insomma da solo avendo a disposizione una ragazza stupenda come lei”

-“Perché come dovrebbe prenderla,anche a lei sarà capitato di essere eccitata,a te non succede mai ? Quando sei sola cosa fai?”

-“Niente,io almeno non farei niente,per rispetto,non so se Roberto sarebbe contento se sapesse che la notte mi tocco pensando chissà a che cosa”

-“Vuoi dire che tu non ti sei masturbata in dieci anni ?”

-“Si voglio dire proprio questo” Lo disse quasi seccata

-“Sai una cosa,devi essere una pazza,o una bugiarda”

-“O forse sei tu che sei un porco,e pensi solo a una cosa!”

Ci sdraiammo io da un fianco lei dall’altro,sentivo il suo sedere sodo strusciare e premere sul mio,poi prese il telecomando iniziò uno zeppelin che non finiva più.

-“Carla,perché non spegni la tv e non provi a dormire?”

-“Non ci riesco sono tesa,impaurita e se..”

Di nuovo la interruppi desideravo farle o darle qualcosa per smaltire la sua tensione ma..

-“Perché non mi fai uno dei tuoi massaggi orientali rilassanti ? Per favore,ti preparerò la colazione par una settimana”

-“Va beh dai tanto ormai adios sonno,voltati a pancia in giù,e tenta di pensare a qualcosa di rilassante”

Avevo preso lezioni di kun fu per anni,e oltre alle arti marziali avevo imparato massaggi e tecniche di rilassamento orientali

Andai in bagno a prendere del talco,rientrai nella camera e mi fermai ad osservarla le sue natiche disegnavano due cerchi perfetti che si alzavano verso il soffitto,scossi la testa e tentai di non pensarci

-“Vuoi toglierlo questo?” Gli dissi alzando leggermente la canottiera,ebbe un attimo d’ esitazione.

-“Avanti spengo la luce,e poi messa cosi cosa vuoi che veda ?”

Se avrebbe saputo di tutte le volte che l’avevo spiata nel bagno per vederla nuda in passato non si sarebbe certo imbarazzata,conoscevo alla perfezione quel corpo.

Si mise a sedere dandomi le spalle,spense la televisione,poi con un movimento lento si abbassò,nascondendo la testa tenendola mezza affondata nel cuscino.

Iniziai a massaggiargli la schiena con movimenti circolari,poi scesi lentamente languidamente sui dorsali

-“Va bene così” Gli domandai

-“Si &egrave,&egrave bello,rilassante”

Continuai a massaggiare per una buona mezzora.

Scesi ancora più in basso,con i polpastrelli segui l’attaccatura dei suoi seni,prima che aprisse bocca dissi

-“Il segreto sta nel lasciarsi andare,avanti,rilassati e goditi il massaggio” Gli sussurrai

Continuai a massaggiarla sotto i seni,salii più in alto, massaggiai la parte bassa del petto con i polpastrelli,massaggiai,impastai,strusciai senza dargli tregua, senza però mai arrivare ai capezzoli.

I suoi muscoli ora erano rilassati, si stava veramente lasciando andare.

-“Passiamo alle gambe” La sua risposta fu un flebile si

Nel momento che mi abbassai per arrivare alle gambe il mio membro eretto strusciò e spinse leggermente sulle sue natiche,ebbe un mezzo sussulto.Mi abbassai e iniziai a massaggiarli l’esterno delle ginocchia.

Poi la sua voce ruppe l’incanto

-“Fra..Franco,cos’&egrave che ti ha eccitato così tanto ?” Disse quasi tutto d’un fiato come se avesse paura di chiedermelo

Naturalmente mi guardai bene dal rispondergli,ma lei tallonò ancora

-“Avanti,non ti vergognerai mica o di qualcosa ti vergogni finalmente”

-“Sicura di volerlo sapere?”

Segui un breve silenzio,le mie mani continuavano a muoversi sicure sulle sue gambe

-“Ti ho eccitato io? Per questo sei stato a guardarmi per venti minuti mentre dormivo,sono tua sorella ti faccio davvero quest’effetto”

Se ne era accorta,e se mi aveva visto non gli era sfuggito il mio modo di guardarla

Risposi ancora

-“Sei sicura di volerlo sapere?”

Comunque l’aveva capito.Continuai a massaggiare le ginocchia salii sulle cosce,rimasi più di un’ora a massaggiare in quei punti,poi lentamente infilai i pantaloncini tra l’apertura dei suoi glutei,non disse nulla quel gioco iniziava a piacere anche a lei,o forse voleva solo vedere dove sarei arrivato ? Il mio dubbio era quello.Massaggiai i glutei lentamente con movimenti circolari ,poi iniziai con movimenti continui che scendevano dalle sue natiche fino nell’interno coscia

-“Dovresti aprire un pò le gambe,l’interno coscia e un punto cruciale,&egrave lì che si annida la cellulite’.

Sapeva che sui massaggi sapevo il fatto mio,apri leggermente le cosce quel tanto che bastava per permettermi di massaggiarle le cosce,lo fece in silenzio le mie mani ora osavano sentivo il calore umido che veniva dalla sua fica,mi feci più audace con il dorso della mano toccai le sue labbra vaginali attraverso il tessuto,ora solo quella soffice stoffa separava la mia carne dalla sua.

Ero riuscito nel mio intento,l’insieme di cose,l’essere osservata,l’avermi scoperto mentre mi masturbavo,ora il massaggio era eccitata, bagnata,la stoffa dei pantaloncini era umida bollente il calore che emanava mi inebriò il cervello ,sempre con il dorso della mano iniziai a sfiorarle le grandi labbra si lasciò sfuggire un gemito,lentamente salii fino al solco del sedere.

-“Così sei ancora più bella,ti piace”

Non rispose,si vergognava troppo per farlo si era eccitata sotto le carezze del fratello,e questo la faceva sentire sporca

Scostai la stoffa,le mie dita si poggiarono delicatamente sul suo spacco,era bagnata,la ragazzetta pudica,era finalmente eccitata.

Passai le dita nella fessura senza penetrarla,le mie dita si invischiarono completamente dei suoi umori,avevo avuto molte donne,ma poche si erano bagnate cosi tanto solo alle mie carezze, iniziai a muovere le mani più velocemente,il suo respiro si fece affannoso.

-‘No,Dio’fermati,siamo pazzi’ Ci sono dei no che sono i più forti dei si

-“Sei completamente fradicia”

Sapevo che questo l’avrebbe imbarazzata ma avevo capito, era quel gioco che le piaceva,quello che da sempre immaginavo era vero,era una di quelle donne che aveva bisogno di vergognarsi per eccitarsi,aveva bisogno di sentirsi sporca per provare piacere,cosa c’&egrave di più sporco delle mani di tuo fratello che ti frugano in pancia? All’inizio era solo un sospetto ma poi avevo capito dai nostri discorsi da certi suoi atteggiamenti passati,era così che le piaceva,aveva bisogno di sentirsi sporca? Io l’avrei accontentata,le piaceva e io desideravo dargli piacere.

-“Apri di più le cosce,avanti,ti voglio leccare ”

Mi abbassai e arrivai con le mie labbra fino a sfiorare la sua fica bagnata.

Iniziai a baciare le sue grandi labbra le leccai per molto tempo,i suoi gemiti si erano fatti più forti,con il pollice iniziai a masturbarle il clitoride ormai gonfio e lucido di umori,infilai la mia lingua nella sua fica in profondità,rimasi immobile per qualche secondo ad assaporarne gli umori,poi iniziai a leccare con passione,la mia lingua iniziava la sua corsa dal clitoride e finiva nell’ano,aveva aperto ancora di più le cosce e ogni volta che la mia lingua toccava il suo bottoncino soffocava un urlo.

-“Ti piace essere leccata” Gli chiesi alzando il capo per un secondo

-“Si &egrave Stupendo,non ho mai ‘la prima volta che permetto a qualcuno di leccarmi,mi hai fatto perdere la testa tu mi..”

La zitti posandogli due dita sulla bocca

-“Erano anni che desideravo bere i tuoi umori,voltati voglio arrivarti con la lingua fino in pancia”

Era una bambola di carne nelle mie mani,il suo aumentava i battiti a ogni tocco della lingua

L’aiutai a girarsi affondai di nuovo la lingua nella sua ferita aperta,notai che con un braccio si copriva il volto,iniziai a muovere la lingua in senso orario attorno al suo clitoride.

Comincio ad ansimare più forte poggiai una mano sul suo ventre e sentii gli addominali contrarsi,stava per godere.

-“Fammi sentire che godi,ti voglio sentire”

Riaffondai la mia lingua nella sua fica iniziai a martellare il suo clitoride con colpi di lingua veloci.

-‘Avanti voglio sentirti godere’

-“No..no” Mi disse con la voce roca

-“Non fermarti co..così &egrave bello mi fai venire ”

Le parole gli uscivano dalla bocca soffocate,con entrambe le mani aveva afferrato la mia nuca e la teneva stretta tra le sue cosce.Aspettai che il suo respiro si facesse più regolare

Mi liberai delle mutande e mi affiancai a lei,non aveva il coraggio di guardarmi negli occhi.

-‘Dio cosa abbiamo fatto’ Disse in tono grave

-‘Nulla di male’ Risposi io

”Cosa ci trovi di male nel dare piacere,e, nel riceverne? Stiamo facendo del male a qualcuno ? Tu hai bisogno di questo,sei una donna bellissima meravigliosa,devi vivere appieno la tua sessualità e io’io non sai da quanto tempo ti desidero’

-‘Sei riuscito a farmi perdere completamente la testa,io non so cosa mi e successo ma le tue mani,Diosanto dovrei vergognarmi,adoro le tue mani che mi penetrano’

-‘Si dovresti vergognarti,&egrave per questo che ti piace tanto’

Era da tempo che avrei voluto fargli questo tipo di discorso,certo &egrave,che mai avrei sperato di farglielo in una situazione del genere.

Mi guardava negli occhi,la troia di prima che spingeva la mia testa tra le sue cosce era scomparsa,sembrava una bimba sorpresa a rubare la marmellata,due lacrime scesero lungo le sue guance,mi avvicinai e le leccai seguendo il percorso all’inverso.

-‘Quanto ho aspettato questo momento,da ragazzo ogni volta che ti chiudevi in bagno ti spiavo per poi masturbarmi,ti desidero,non ho mai desiderato una donna quanto desidero te’

-‘Sei,sei mio fratello e io..&egrave sbagliato,io ti voglio bene e ”

Si fermò e abbasso la testa

-‘Sono una puttana perché mi e piaciuto di più proprio per questo,mi sento..&egrave vero mi piace sentirmi ‘. ‘

-‘Sporca,ti piace di più quando ti vergogni’ Fini io il suo discorso

-‘Si,ma Roberto,Monica se sapranno di quello che &egrave successo oggi’

-‘Lo sapranno se sarai tu a dirglielo,so che con lui ..?’ Stavolta fu lei a interrompermi

-‘Lui &egrave un bravo ragazzo &egrave un ragazzo all’antica e,non riesce a farmi eccitare, con lui non riesco a lasciarmi andare, non gli ho mai permesso di leccarmi,e neanche ho mai avuto desiderio che lo facesse’

Mi parlò del rapporto con il suo ragazzo,mentre continuava a parlare mi sdraiai di fianco, iniziai a masturbarla,sotto le sue cosce le lenzuola erano completamente bagnate del suo orgasmo.

-‘Guarda’ Con indicai la macchia

-‘Non ho mai conosciuta una che si bagni così tanto.’

Le presi la mano e la portai sul mio cazzo sempre tenendole la mano iniziai un lento su e giu.

-‘Con me puoi essere te stessa,sai come vivo il sesso io nulla di quello che faremo supererà queste quattro mura,avanti lasciati andare,fratello e sorella,si forse mi eccita ancora di più,come eccita te,senti me lo stai facendo scoppiare,sai quante volte mi hai ridotto in questo stato senza neanche essertene accorta’

_’Dio com’&egrave duro,&egrave stupendo ti ho visto prima mentre mi guardavi,ti eri eccitato sei riuscito ad eccitare anche me’

Intanto avevo iniziato a penetrarla con due dita muovevo la mano sempre più velocemente,favorite dai suoi umori le mie dita entravano sempre più in profondità,da due le mie dita dentro di lei diventarono tre,iniziò a singhiozzare

‘Hai un gran cazzo,mi piace stringerlo in mano,anche io’ credi che io non ti abbia mai desiderato,tutte le volte che ti portavi una delle tue puttanelle,mi fermavo ad ascoltare i gemiti di quelle troie,mille volte avrei voluto trovarmi al loro posto,ma..oh continua si vengo di nuovo si si godo’

Era venuta ancora,si poggio su un fianco,iniziò ad accarezzarmi il cazzo come una neo mamma accarezza il suo bambino,poi lo strinse forte e lo scappellò un paio di volte fino quasi a farmi male.

-‘Ci fermeremo qui’ Mi disse,spossata dall’orgasmo passato

-‘Cosa vuoi dire?’

-‘Abbiamo già sbagliato &egrave stato stupendo,sei stupendo,ma non voglio andare oltre,ti prego cerca di capire’

La capivo aveva una gran voglia di farsi scopare,ma ne aveva anche una gran paura,incesto,cosa sarebbe successo poi?

-‘Va bene ti prometto che non andrò oltre fino a che non sarai tu a chiedermelo’

La sua bocca sul mio collo mi dava sensazioni stupende,la sua piccola mano scivolava veloce sul mio cazzo ormai sul punto di scoppiare.

-‘Aspetta,prima di godere voglio farti godere di nuovo’

Mi sdraiai e la feci sdraiare sopra di me a sessantanove,spinsi la sua nuca avvicinando la sua bocca alla mia cappella

-‘Non l’ho mai fatto,mi,mi da fastidio prenderlo in bocca’

-‘Va bene continua con la mano’

Averla in quel modo era ancora più eccitante potevo infilare la mia lingua e parte del mio mento in profondità,aveva iniziato a farmi una sega stupenda,con una mano me lo menava mentre con l’altra mi accarezzava le palle e le cosce.

Con le mani gli aprii le natiche e iniziai a leccarle l’ano infilavo la lingua più in fondo che potevo,poi dopo averlo ammorbidito infilai due dita in culo,si contrasse per un secondo ma la mia lingua aveva ripreso a penetrarla in fica.

‘Attento,fai piano mi fai male’

Non era mai stata presa dietro

-‘Il tuo ragazzo’ ‘ Aveva capito quello che volevo dire

-‘ Non glie lo ho permesso’

Ero convinto era stato lui a far si che lei non glie lo permettesse,ma io ora sapevo come prenderla

-‘ Già,ha il culo e la bocca vergine la santarellina ma ora e qui che si fa sfottere il culo dalle dita del fratello,mentre la sua fica mi sgocciola il viso’

Sputai sul suo culo ,infilavo la mie dita in profondità nel suo antro,tormentai il grilletto con colpi di lingua sempre più veloci,per lei stava arrivando un altro orgasmo

-‘Godi puttana,infilati il cazzo di tuo fratello in bocca,godi con il cazzo in bocca’

Parlavo cosi per eccitarla,ma desideravo ardentemente che lo prendesse in bocca il primo grido mi avvertì del suo orgasmo,poi abbassò la testa,la sua bocca fece sparire per meta il mio cazzo,il resto dei gemiti uscirono soffocati,dopo qualche secondo tirò su la testa

-‘Hai un sapore stupendo,avanti ora tocca a te,voglio farti godere’

Di nuovo si era infilata il cazzo in bocca

-‘No’ Gli dissi affannato

-‘Non così voltati e apri la gambe’

Si voltò,mi guardava dritto negli occhi

-‘Voglio guardarti,voglio sborrarti addosso’

Poggiò le spalle al muro e allargo le gambe,mi sistemai tra le sue cosce,il mio cazzo era dieci centimetri sopra la sua fica inizio a masturbarmi,io mi attaccai con la bocca ai suoi capezzoli,mi feci spazio con la mano in verticale infilai quattro dita nella sua fica e iniziai a masturbarla

-‘No mi fai male’

-‘Non dire cazzate,sei così larga e fradicia che entrerebbe un elefante’

Le mie dita affondavano in profondità apri la bocca inizio a singhiozzare mentre aveva preso il cazzo con due mani,mi masturbava stringendolo esageratamente come se temesse che gli scappasse,d’un tratto si bloccò

-‘Ti voglio dentro,voglio sentire il tuo cazzo dentro di me,ti prego riempimi’

Sapevo o forse speravo che non avrebbe resistito a lungo a quel trattamento,mi abbassai un poco,la cappella trovò subito il varco

-‘Mettitelo dentro da sola’

Lo fece lentamente,con un colpo di reni glie lo cacciai tutto dentro e rimasi immobile cosi dentro di lei,spalancò la bocca senza far uscire una parola

_’E’ meraviglioso,mi riempie completamente’

Poggio le sue labbra su le mie,io risposi al bacio

Strinse la mia testa nelle mani come si stringe un amore

-‘Aprimi,desidero essere tua’

-‘Vuoi che ti sbatta’

-‘Si’

La guardai senza muovermi

-‘Scopami, ti prego ti voglio’

Iniziai a scoparla a colpi lenti infilandolo tutto dentro e sfilandolo lentamente,accompagnava col bacino i miei colpi,i miei movimenti si fecero più veloci,inizio a singhiozzare

-‘Si,si cosi’

Il suo motivo era sempre quello aprì ancora di più le gambe

-‘Così mi fai godere’

Le sue parole erano un lamento,un pianto meraviglioso,poggio il peso sulle braccia per accompagnare meglio i miei colpi,era stupenda mentre godeva dai suoi occhi lucidi iniziarono a scendere lacrime salate che io leccai avidamente

-‘Godo godo,vieni anche tu riempimi di sborra’

Iniziai a sbatterla nel vero senso della parola spingevo e mi ritiravo con violenza,l’aria odorava di sesso il rumore osceno della scopata aveva quasi coperto i suoi gemiti’

-‘No non venire aspetta stò venendo di nuovo,Dio si..’

Poggiò le spalle sui cuscini,era multiorgasmica lo scoprivamo ora insieme

-‘Fermo aspetta,aspetta’

Il suo respiro era affannoso mi aveva fermato un secondo prima di venire,avevo quasi paura che si sentisse male

-‘Voglio farti godere io’

Mi sdraiai spalle a terra lei mi fù subito sopra senza neanche farselo uscire,inizio a pompare lentamente

-‘Lo sento fino in petto,Dio così lo sento ancora di più’lo voglio’sempre,ogni giorno,avanti sborrami dentro,voglio che tu mi riempia di sperma’

-‘Puttana vorresti un figlio da tuo fratello? Sei una Troia’

-‘Si sono la tua puttana,e lo sarò ogni volta che vorrai,dai stò per venire ancora dai godi con me sborraaa!’

Stavolta i suoi gemiti si confusero con i miei,il mio seme si mescolò al suo

-‘Non ho mai goduto cosi tanto’ Gli dissi,ed ero sincero

-‘Io neanche immaginavo che si potesse godere così,sei stupendo,ora e peggio per te,non credo ne saprò fare a meno,sei contento della tua puttana’

-‘Si avresti potuto’

Mi tappo la bocca con due dita

-‘La prossima volta’

Disse’..

Scrivetemi e fatemi sapere cosa ne pensate ind. iena17@tiscali.it

Mi svegliai come al solito alle sette, il suono della sveglia quella mattina mi sembrò quasi piacevole, ripensai a quello che era successo la sera prima, no non era un sogno Carla aveva lasciato il mio letto da neanche un ora.

La sensazione piacevole svanì così come era arrivata, ricordai le sue parole

-‘E stato bello, stupendo, ma rimarrà una notte, non so se riuscirò mai a dimenticarla, ma io, tu e io la dobbiamo dimenticare, promettimi che proverei a dimenticare’

Il mio sguardo non prometteva nulla

-‘O almeno promettimi che non tenterai più di toccarmi, stanotte hai sconvolto la mia vita in modo stupendo, so che ho promesso’ma ora mi accorgo che la mia vita &egrave stata si sconvolta ma in modo terribile, capisci che ora non riuscirò più a guardare il mio uomo come prima? Dopo quello che ho fatto stanotte non riuscirò più a guardarmi allo specchio, non guarderò te come prima, non so con che coraggio guarderò mamma e papà, che vergogna! Si sono stata la tua puttana, , ma non accadrà più nulla tra noi e tu mi aiuterei, sei mio fratello e io ti voglio bene come si vuole bene a un FRATELLO!’

Si era alzata dal letto prima che uscisse dalla stanza la mia risposta arrivò forte e chiara

-‘Come vuoi, stanotte mi sei sembrata la ragazza più VIVA del mondo, comunque fai come vuoi’

.Mio padre divideva la casa con la sua nuova compagna, fortunatamente lui e mia sorella non andavano d’accordo,non avrebbe mai saputo che’ mamma in casa non c’era quasi mai, vuoi per lavoro vuoi per faccende che riguardavano sempre la casa, non capivo dove stava il problema.

La mamma rincasò alle otto del mattino, in ospedale molte sue colleghe erano in ferie e lei copriva più turni di quanti glie ne spettassero

Come al solito salutai la mamma e usci per andare al lavoro, continuavo a pensare alla notte passata, la scopata più bella della vita per entrambi poi lei al mattino dice basta, forse aveva ragione ma’

Tentai di svolgere il mio lavoro come al solito, Lidia una mia collega si era accorta che qualcosa non andava

-‘Che cosa ti &egrave successo oggi’

Lidia era una donna stupenda,bella intelligente, nella mia vita ho conosciuto poche donne buone e generose come lei, peccato fosse sposata e molto fedele al marito, inoltre Lidia era anche il mio diretto superiore

-‘Niente Lidia, non mi sento tanto bene, stanotte non ho dormito per niente’

-‘Beh beata ‘si come si chiama la tua nuova ragazza?’

-‘Monica’

-‘Gia beata Monica’

-‘No, Monica a dormito a casa sua, o almeno lo spero’

-‘Va bene dai vatti a fare un giro, ti &egrave rimasto ancora oggi e domai e andrai in ferie, cosa dovrei dire io allora che ho ancora dieci giorni di tormento?’

Il discorso con Lidia finì lì, girai tutto il giorno per gli uffici senza combinare nulla, alle due tornai a casa, mia madre dormiva mia sorella doveva ancora tornare dal lavoro.

Mi sdraiai sul letto, guardai uno dei programmi stupidi di quell’ora, quando alle tre mi telefonò Monica, veniva a trovarmi, gli avevo promesso che in quella settimana avremmo finalmente deciso dove saremo stati in vacanza, sono fatto così a me le cose organizzate non piacciono.

Monica bussò leggermente sapeva che a quell’ora mia madre dormiva.

Andai ad aprire, fui contento del suo abbraccio caloroso e del suo bacio appassionato, mi amava veramente questo lo sapevo, io ero molto attaccato a lei ma non so se si poteva parlare d’amore.

Monica era meravigliosa,stavamo insieme da poco ma si accorse subito che avevo qualcosa di strano, in poco tempo aveva imparato a conoscermi.

-‘Ti preparo un caff&egrave, sei stanco?’

Era sempre gentile, e premurosa.

-‘Sei più bella del solito oggi’

No non volevo il caff&egrave avevo altro per la testa,

senza dire altro mi alzai in piedi,

leggermente gli afferrai la mano e la portai in camera mia, serrai la porta a chiave

-‘Dai Francesco c’&egrave tua madre nell’altra stanza’

-‘Non preoccuparti, mette i tappi alle orecchie per dormire, e poi te lo ho detto, oggi sei ancora più bella del solito’

E era vero, indossava una specie di top bianco che lasciava scoperta la sua pancia piatta e i fianchi stretti, il suo viso e il suo corpo era stato modellato dal Dio della bellezza, i capelli fino alle spalle neri incorniciavano un visetto da brava ragazza, occhi verdi, naso un po a patata con un pircing che ne evidenziava la bellezza, non era truccata, non ne aveva bisogno, le labbra carnose e quasi rosse erano morbide e belle da guardare, ripensai all’effetto di quelle labbra sul mio sesso, cinsi la sua vita con le mani le mie dita potevano quasi toccarsi, mi inginocchiai davanti a lei la mia lingua cercò subito l’ombelico, sapevo che questo tipo di carezza la mandava in estasi, avevo scopato molte ragazze in quella stanza anche quando mia madre e mia sorella erano in casa ma lei non aveva mai voluto

-‘No, andiamo da un’altra parte, lo sai che mi vergogno, tua madre potrebbe”

-‘Ti voglio ora, qui’

Mi alzai e gli sfilai la maglietta, slacciai il reggiseno lo agganciai sull’appendi abiti, la mia bocca si incollò al suo seno, un seno non grande ma perfetto, riuscivo a succhiarlo e a infilarlo completamente in bocca i suoi capezzoli iniziarono ad indurirsi, adoravo le sue aureole piccole e i suoi capezzoli duri come chiodi

Slacciai la cinta e i suoi pantaloni aiutai i pantaloni a scendere a terra, seguì le forme aggraziate dei suoi fianchi con le mani, sfilai le mutandine bianche.

La spogliai completamente mentre lei a sua volta aveva trovato il mio sesso, iniziò a masturbarmi lentamente, mi abbassai, afferrai le sue natiche sode beandomi di quella carne soda. Si avvicinò al letto tentò di tirarmi a se

-‘Vieni amore, ma ti prego facciamo piano’

Si sdraiò sul letto

-‘No’

Gli afferrai un braccio e la rialzai di scatto, gli feci poggiare i palmi della mano sulla porta e la piegai un po, da dietro iniziai a masturbarla

-‘No, ti prego Francesco non così’

Senza ascoltarla continuai a masturbarla con il pollice infilato nella sua fica mentre le altre dita si muovevano veloci sul suo clitoride, non tardò a bagnarsi, afferrai i suoi capelli lisci e setosi e tirai, piego il capo all’indietro, sfilai le mie dita dalla sua fica, tentai di infilargliele in bocca

-‘Senti il tuo sapore’

Tentò per quanto poteva di girare il capo dall’altra parte

-‘No, no non voglio’

Disse quasi gridando

-‘Ora vuoi farti sentire’

Spinsi ancora le dita bagnate sulle sue labbra, gli passai le dita unte dei suoi umori sulle labbra, con l’altra mano tenavo il suo sedere incollato al mio pube alla mia eccitazione, forzai finch&egrave non apri la bocca assaggiando il suo sapore

Puntai il mio cazzo nella sua apertura, mi insinuai tra le grandi labbra, con un violento colpo di reni fui dentro di lei, che soffocò un urlo

-‘Lasciami, non così Francesco lasciami!’

La sua voce era bassa ma decisa, offesa

Iniziai a scoparla con colpi secchi violenti,lentamente lasciavo uscire il cazzo fino alla cappella poi rientravo in lei violentemente, uno, due, cinque, dieci. Ora a ogni mio colpo soffocava un gemito, dalle mie dita prendeva il suo sapore, aveva allargato le gambe per farsi prendere meglio, continuai a scoparla così a colpi secchi, ogni tanto bagnavo le dita nei suoi umori e tornavo ad infilargliele in bocca, capii che stava per venire quando strinse le mascelle, poggiò la fronte sulla porta

Poggiai la mano sulla sua pancia, sentivo gli addominali contrarsi e rilassarsi in modo irregolare

Continuai per qualche minuto poi usci da lei e mi tirai indietro

-‘Perché ?’

Il suo viso era rosso d’eccitazione e di vergogna

-‘Perché cosa’

-‘Perché mi hai presa così’

-‘Così come Monica ti giuro non capisco’

Si era seduta sul letto con le gambe strette e le mani raccolte come a coprirsi il pube

-‘Così con violenza sai che non mi piace, e poi tua madre avrà sentito tutto’

-‘Ti &egrave piaciuto? Era questo che volevo darti, piacere’

Il suo sguardo penetrò il mio

‘Allora ti &egrave piaciuto? ‘

Si gli era piaciuto ma si vergognava ad ammetterlo

Mi avvicinai a lei, strinsi dolcemente la sua testa tra le mani, le baciai dolcemente le labbra, poi mi alzai

Avvicinai il membro alla sua bocca

-‘Vieni sul letto’

Mi disse, sussurrando

-‘No voglio che me lo succhi così’

Senza guardarmi in viso, accarezzò l’asta con le dita

Avvicinò la bocca al membro inizio a baciarlo dolcemente

-‘Mettitelo in bocca, voglio scoparti la bocca’

Apri la bocca, iniziai a muovermi nella sua bocca, le sue mani salirono sulle mie cosce, con una mano mi accarezzava le palle mentre l’altra teneva l’attaccatura del mio cazzo per evitare che spingessi troppo

Iniziai a muovermi velocemente, in un paio di occasioni tento di tirarsi indietro, ma la tenevo ferma per i capelli

-‘Sto per godere’

Tentò ancora di tirare indietro il capo

-‘Sto per venire, non toglierti’

Continuai a muovermi, fiotti bollenti gli allagarono il palato, si fece godere nella bocca poi appena mi fermai si staccò quasi di scatto il suo mento sporco di sperma, alcuni colpi di tosse mi confermarono un sospetto, mi ero mosso troppo velocemente mentre godevo nella sua bocca.Mi sdraiai sul letto, afferrai un braccio dolcemente tentando di farla sdraiare accanto a me, rimaneva immobile mentre con un fazzoletto di carta si puliva il mento, tirai ancora con forza per portarla vicino a me, aveva ceduto era sdraiata accanto a me, non parlava, non credevo che sarebbe rimasta così offesa.

-‘Sei stata stupenda’

Alzò lo sguardo

-‘Ti sei divertito?’

La guardai era sicuramente più carina di Carla’

-‘Monica ho voluto solo’ ti ho vista così eccitante, non’ sai che a volte non ti resisto’

Tentavo di credere a quella stronzata appena detta anche io.

Rimanemmo sdraiati uno accanto all’altra senza parlare

Quando l’avevo conosciuta Monica era una ragazza senza malizia senza esperienza, aveva avuto prima di me un solo ragazzo, una storia che sembrava seria, il sesso solo come prova d’amore, non per voglia o per passione, peccato che lei aveva capito in ritardo che era legata a lui solo da un amicizia e da un affetto cresciuto nel tempo, troppo poco per tenerla legata a lui, inoltre non era certo una grande amante, parlava di lui quasi con tenerezza, faceva sesso sempre nella stessa posizione, non aveva mai osato, i suoi baci più peccaminosi erano quelli dati al lobo di un orecchio, troppo poco per una come lei, una ragazza dolce intelligente,pulita, seria, ma se presa per il verso giusto’.

Con me si era lasciata andare, la chiave ? La dolcezza, con la dolcezza avevo sempre ottenuto tutto da lei, tranne il secondo canale’.dovrà essere un occasione speciale’.mi diceva, magari pensando alla prima notte di nozze.

Questa volta l’avevo presa quasi con violenza, gli era piaciuto certo, ma aveva ragione, qualcosa in me non andava, era stato una specie di sfogo, quel corpo reso più morbido dagli anni che avevo posseduto la sera prima mi aveva macchiato il sangue.

-‘Mi spiace Monica, io’.’

Non ascoltò le mie scuse, iniziò a vestirsi, rimasi a guardarla in silenzio, poi mi guardò, i suoi occhi erano lucidi

-‘Pensaci su Francesco, poi se ne hai voglia chiamami’

-‘A cosa devo pensare Monica’

-‘Primo al perché ti sei comportato da stronzo, secondo a quello che hai, e a quello che vuoi’

Aprì la porta e usci dalla camera, fortunatamente la mamma dormiva, sulla porta prima di andare via mi abbracciò, mi baciò teneramente, e se ne andò.

Ero incazzato come una bestia, con me stesso

Il telefonino squillò ancora, di nuovo Monica

-‘Dimmi bambolotta’

-‘Francy mentre pensi a quello che vuoi, non scordarti che ti amo’

La sua voce era calda innocente

-‘Anche io ti amo, e mi spiace’

-‘Non continuare rischieresti di rovinare tutto, ciao amore’

Rovinare tutto?

Certo era la prima volta che gli dicevo ti amo

Salutai Monica con la terza cazzata, tre bugie in un paio d’ore non ero male, era sempre stato così nei momenti critici tiravo fuori un ‘ti amo’ detto a volte con convinsione, stava a lei poi capire se il ti amo era un ‘vero o un ‘falso’

Dopo una doccia mi sdraiai sul letto, infilai una videocassetta con John Waine, e tentai di liberare la testa.

Le 17 e qualcosa mia sorella rientrò a casa, la sentii parlottare con mia madre, dopo una mezzora mia madre andò in bagno, si cambiò e uscì, aveva da fare, poi sarebbe andata direttamente in ospedale.

Il film era finito uscii dalla stanza in pantaloncini, dal letto passai al divano, bivaccai lì mangiando robaccia salatini, patatine etc., mia sorella era in tenuta da casa, una vestaglia rosa da casa, che rimaneva chiusa grazie a una cinta, e ciabatte, notai subito che non indossava il raggiseno, i suoi seni morbidi tendevano la stoffa davanti al suo petto, si poggiò anche lei sul divano

-‘Francesco guarda che devo fare le faccende qui in salotto perché non esci?’

Lo disse normalmente, o almeno voleva sembrare normale, ma due o tre cose che avevo visto mi fecero pensare, era andata in bagno per un bisogno e non aveva chiuso la porta a chiave come faceva di solito, la vestaglia era allacciata così alla meglio si vedeva il solco che separava i seni e’.non era da lei, e nel mettersi seduta sul divano la vestagli si era alzata fino alle cosce,non se ne era accorta?

Voleva mettermi alla prova? O voleva solo eccitarmi?

A eccitarmi ci riuscì, il mio cazzo gonfiò i pantaloncini e io non feci nulla par nascondere la mia erezione.

-‘Dammi una mano a spostare il divano, da sola non ce la faccio’

L’aiutai a spostare il divano, doveva passare lo straccio dietro, fatto quello, l’aiutai a rimettere il divano al suo posto, iniziò a rassettare i cuscini io ero davanti al televisore in piedi mentre lei ‘lavorava’ sul divano, si abbassò a novanta gradi per rassettare il primo cuscino, mi girai a guardarla, il suo sedere era proprio davanti a me, poi il secondo cuscino sempre chinata in quella posizione, questa volta la vestaglia si alzò, potevo vedere le mutandine bianche, forse lo faceva di proposito o forse no, il mio cazzo scoppiava nei pantaloni, mi avvicinai mentre era ancora chinata, poggiai la mia pretuberanza proprio sul suo sedere

-‘Smettila’ Non era convinta, se lo aspettava

Iniziai a roteare il bacino, spingevo per far sentire la mia eccitazione nella sua parte più intima, sembrava una posizione studiata per una scena hard,non si muoveva sentiva la mia eccitazione, avevo paura che ci ripensasse, i sensi di colpa avrebbero potuto fermarla di nuovo, scostai le sue mutandine, palpai la sua vulva gonfia e offerta, passai un dito tra le grosse labbra senza penetrarla, il suo respiro si fece più forte, iniziò a bagnarsi, insalivai la sua apertura, poi la cappella, feci cadere pantaloncini e mutande a terra e con un calcio li allontanai, lei era li ferma, si faceva accarezzare le grandi labbra in silenzio, avvicinai la cappella all’apertura, le grandi labbra strinsero il glande, l’umettai con i suoi stessi umori, poi lentamente la penetrai entrando dentro di lei millimetro per millimetro, fino a far toccare il mio pube sulle sue chiappe, continuai a muovermi in quel modo, ogni volta che il membro finiva la sua corsa un gemito di piacere usciva dalla sua bocca, lo sfilai lasciando dentro solo la cappella

-‘No, non uscire’ La sua voce era roca

Iniziai a scoparla come prima, togliendolo tutto per poi rimetterlo dentro fino a sentire le sue voglie bagnarmi la radice e i peli pubici

-‘Sei già tutta bagnata’

-‘Si, siii..’

Ora miei colpi erano più veloci, era bollente il cazzo mi andava a fuoco, sembrava di stare dentro un panetto di burro fuso bollente

La scopai in quel modo per cinque minuti, le sue gambe tremavano, strinsi ancora più forte le mie mani sui suoi fianchi

-‘S’.go’.’

Stava per dirmi godo ma il suo orgasmo arrivò prima delle parole, ansimava forte prendendo fiato a pieni polmoni, poi dopo qualche secondo si calmò, poggio le ginocchia tramanti sul divano, con le mani si teneva sempre alla spalliera, io non mi staccai da lei, e iniziai di nuovo a danzare, l’eccitazione accumulata era troppa, sapevo che dentro quel forno bagnato non avrei resistito a lungo, stavo di nuovo scopando mia sorella come se fosse la cosa più normale del mondo.

-‘Voglio godere anche io’

-‘Si vienimi dentro, riempimi ancora’

Accellerai il ritmo il cazzo mi andava a fuoco, poi quella senzazione piacevole, quel formicolio alle palle e alla pancia

-‘Ti godo dentro’

Mentre godevo decelerai il ritmo, appena senti la prima bordata di sperma ebbe il principio di un altro orgasmo che esplose mentre continuavo a riempirla

-‘No non smettere ora sto venendo di nuovo’

Mentre sborravo cominciai a sbatterla violentemente, un grugnito animale prolungato accompagnò tutto il mio orgasmo, non avevo ancora finito di riempirla quando

-‘Godo, Diosanto sei bollente siii’

Ai nostri faceva coro il rumore del mio cazzo che sfondava la sua fica piena e fradicia, l’odore di sesso dei suoi umori riempi la stanza, le sue chiappe schioccavano e tremavano ad ogni colpo questo prolungo l’orgasmo di entrambi.

Seduta sul divano teneva gli occhi fissi aterra, l’eccitazione delle ore precedenti, tutti quei segnali avevano di nuovo liberato la ‘puttana’

Il divano di pelle bianca appena pulito era di nuovo da lavare, dalla sua fica colava il mio sperma misto ai suoi umori.

Non diceva niente, seduto vicino portai le mie mani a coppa dadanti alla sua fica, quasi a raccogliere i suoi umori

-‘Avanti, te l’ho gia detto sei una donna che ha voglia di sesso e’..’

-‘Non con il fratello’

-‘Non capisci &egrave questo che rende tutto speciale, e per quello che sbrodoli tanto quando sei piena, se non fosse il cazzo di tuo fratello a riempirti credi che ti ecciteresti tanto?’

-‘N.. no’

-‘Per me &egrave la stessa cosa e &egrave cosi per molti altri, ti voglio godere fino in fondo’

Mi guardò in viso, sapeva che avevo ragione

-‘Mi tratti e mi parli come se fossi una puttana’

-‘Tutte le donne lo sono, e tu sei più troia delle altre, ti adoro per questo’

Capiva ora accettava, si rilasso sul divano, carezzandomi dolcemente il petto

-‘Mamma mi ha detto che &egrave venuta a trovarti Monica’

-‘Allora ha sentito’

-‘Ha sentito quando andava via, cosa ti ha detto? Dio se scopre che tu e io lo saprebbero tutti e’.’

-‘E’ di questo che hai paura, non saprà mai niente nessuno, te l’ho detto con me puoi liberarti, di Monica non preoccuparti, non abbiamo avuto il tempo di parlare’

-‘L’hai scopata?’

-‘Ei che parole usi, sei gelosa?’

-‘No, ti dico la verità, poi non potrei esserlo’

-‘Gia non puoi’

-‘Allora si o no?’

Avrebbe voluto chiedermi delle mie esperienze da chissà quanto tempo

-‘Si’

-‘E’ brava’

-‘Si molto, comunque ha un culo da favola, l’ho inculata’

Rimase per un po senza parole

-‘E ora lo faro con te’

-‘Puoi scordartelo’

Circondò con le dita il mio cazzo che aveva ripreso vigore

-‘E’ di nuovo duro, per te, succhialo’

Si abbassò, poi ritirò su la testa

-‘E’.. sei sporco’

-‘Sei stata tu, sono i tuoi umori, avanti vieni’

L’afferrai dietro la nuca, all’inizio un po schifata iniziò con qualche bacetto, dovevo dargli io la spinta, la feci sdraiare sul divano, montai a cavallo su di lei portandogli la mia cappella all’altezza della bocca, con una mano gli accarezzavo il seno e con l’altra presi a masturbarla, la infilai, le mie dita da due diventarono tre, ora iniziava a metterlo in bocca senza curarsi degli umori che rendevano lucida e appiccicosa l’asta

-‘Vai matta per il cazzo’

Non rispose

-‘Per cerca di essere quello che sei’

-‘Quella che sono?’

-‘Si, stai pulendo il cazzo di tuo fratello dalla tua sborra e ancora fai la pudica’

Finalmente

-‘Si vado matta per il cazzo di mio fratello, mi fai morire quando mi scopi, sono felice quando sei tu a riempirmi, e mi piace ancora di più vederti godere, vedere la tua faccia da porco che si irrigidisce mi fa bagnare’

Inizio a spompinarmi con foga, lo voleva, le piaceva sentire la bocca piena

-‘Lo voglio ancora, scopami’

-‘Aspetta voglio leccarti’

Mi tirai indietro, leccavo a gran lappate tutto il suo corpo, arrivai fino alla fica, l’attaccatura delle cosce era bagnata e appiccicosa, leccai i suoi umori, poi gli allargai le gambe, il suo forellino anale contornato di peli era bagnato, i peli si appiccicavano ai lati, leccai il suo culo come il cane lecca la mano del padrone, presi la sua mano e la portai fino alla sua fica

-‘Toccati mentre ti lecco il culo’

Inizio a masturbarsi il clitoride mentre io infilavo la lingua sempre più a fondo, iniziò a tremare le sue unghie si infilarono nel mio collo, venne cosi in tremando silenzio

-‘Ti prego, dammelo, lo voglio dentro, non ce la faccio più’

Gli alzai le gambe, le tirai verso di lei, poggio le sue ginocchia sul suo petto, poi gli afferrai le mani e le portai sotto le sue ginocchia

-‘Tienile così, ti voglio completamente aperta, offerta’

In quella posizione potevo vedere ancora meglio il suo culo, lo stuzzicai con le dita

-‘Ti piace così tanto il mio culo?’

-‘E’ stupendo’

-‘Dai non farmi più aspettare, sfondami’

Gli fui sopra con il mio petto che spingeva sulle sue cosce, indirizzai il mio cazzo verso la sua fica

-‘Aspetta’

Fu lei stessa ad afferrarlo, dopo averlo scappellato un paio di volte se lo infilò in fica lasciando uscire dai denti serrati un gemito di soddisfazione, la scopai con tutte le forze, volevo sfondarla come mi aveva chiesto

-‘Spaccami, ti sento fino in pancia, dai dammelo tutto, e mio’

Muoveva il culo in sincronia con il mio bacino

-‘ti piaccio così.. puttana offerta’

-‘Si &egrave così che mi piaci’

Non mi sarei mai immaginato di sentirla sbavare in quel modo, questo mi eccitò ancora di più, la scopavo velocemente con colpi violenti

-‘Si mi fai godere’

La guardavo contorcersi per l’orgasmo violento sotto di me, rispondeva alle mie spinte con passione, il mio ritmo non cessava, il sudore colava dalla mia fronte e cadeva sul suo viso, le sue gambe sudate nello ‘sbattere’ facevano un rumore osceno venne ancora, mi guardava dritto negli occhi ma non aveva la forza di parlare, stavo per godere anche io accellerai ancora di più i colpi

-‘Aspetta, aspetta’

Mi fermai, lasciò la sua gamba e poggio la mano dietro la mia fronte

-‘Vieni’

Portò le mie labbra alle sue, mi bacio dolcemente, poi si infilo la lingua in bocca la succhiò per un po, con una mano spinse sui miei addominali, capii, lo tirai fuori, appena il membro usci dalla sua fica una smorfia di dolore si disegno sul suo viso

-‘Ti ho fatto male?’

-‘Si, mi hai speccata nel vero senso della parola, lo sai che non sono abituata’

Si tocco la fica guardò le sue dita, un’altra smorfia, poi mi mostro le dita, erano sporche di sangue

-‘Potevi ‘…’

-‘Godevo troppo per fermarti, poi te l’ho detto non sono abituata a te, ora mi allargherai tutti i giorni’

Portò la mano libera sul mio cazzo ormai sul punto di scoppiare

-‘Passerotto, la tua sorellona non ti ha fatto godere’

Disse parlando più al mio cazzo che a me

Afferrò il membro e poggio la punta sul suo buco posteriore

-‘Inculami! Avanti so che lo vuoi, fammi il culo’

Aveva già portato il mio cazzo nell’apertura giusta, delicatamente iniziai a spingere, la cappella entrò, portai la mia mano alla sua bocca

-‘Sputa’

Aveva capito a cosa serviva, la saliva era una cosa in più, era talmente bagnata e ‘predisposta”

Continuai a spingere, sul suo viso comparvero rughe di dolore

-‘Spingi, mentre lo prendi’

Sentii la mia cappella farsi strada e superare l’anello, spinsi un po più forte una spinta continua fino a che più di meta del mio cazzo fù sparito in quel buco stretto

Ancora una volta fui io a guidare la sua mano sulla sua vulva, infilai due dita nella sua fica,e iniziai a penetrarla, a scoparla con le dita, mentre lei si stimolava il clitoride gonfio e lucido, quando sentii suoi muscoli addominali rilassarsi iniziai a muovermi, ad ogni colpo tentavo di entrare un pochino di più, quando la sentii gemere con un colpo più deciso degli altri le fui dentro fino alla radice, rimase un paio di secondi senza fiato, ma aveva imparato, soprattutto aveva accettato la presenza dell’intero mio cazzo nel suo culo

-‘Così con il culo pieno, sei ancora più bella’

La inculai lentamente senza parlare, spingevo fino in fondo ad ogni affondo un mugolo gli scappava dalla bocca,con le mani si apri di più le natiche,il primo orgasmo arrivo per lei dopo un quarto d’ora, per gli pompai il culo lentamente dolcemente, poi con il cazzo che mi doleva per l’erezione prolungata, arrivò il mio momento, accellerai i colpi

-‘Dai Porco godi, avanti fammi felice riempimi il culo, baciami mentre vieni’

Portai le mie labbra sulle sue, ci perdemmo in un bacio, la sua lingua mi rovistava in bocca mentre il mio cazzo gli rovistava tra gli intestini, poi inizio a leccarmi il mento e il collo scoppiai dentro il suo culo

-‘Go,godo’

Continuai a muovermi lentamente anche mentre venivo, stupendo, fu l’orgasmo più lungo, non finiva più, era troppo per contare

-‘Sei soddisfatto? Ora che mi hai sfondata’

Mi disse con un sorriso sofferto la faccia da troia e gli occhi lucidi dal dolore.

Ci guardammo e”.

Leave a Reply