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Racconti erotici sull'Incesto

Coabitazione

By 15 Giugno 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Laura. Mia sorella, non la vedevo almeno da dieci anni, da quando lei, diplomata programmatore, si trasferiva in una operosa cittadina del nord, assunta da una multinazionale del settore: io facevo ancora la scuola media, e non avrei mai immaginato che avrei fatto anch’io il programmatore e tanto meno che sarei stato assunto dalla stessa ditta. Nei dieci anni trascorsi, anche se lei scendeva a passare qualche giorno in casa, i miei impegni sportivi (pallacanestro) o sessuali (una bella vedova) non mi consentivano di frequentarla più di tanto: nella mia vita Laura era una meteora. Ed ora, con due valigioni, bussavo alla sua porta per chiederle una temporanea ospitalità, almeno finch&egrave non avessi superato il periodo di prova. Venne ad aprire la porta: me la ricordavo alta, ma non quanto me ‘mt.1.85- un volto serio su un bel corpo, equilibrato, un paio di lenti senza montatura, i capelli tirati indietro, raccolti con un elastico: se non fosse stato per un bel seno avrei detto che era mio fratello, e non mia sorella. Indossava una t-shirt, un paio di pantalacci, giapponesi. ‘Entra, benvenuto, dimmi com’&egrave andata’. La casa era abbastanza grande, ben tenuta, un locale cucina e bagno a pianoterra, due locali bagno e terrazzo al primo piano, in un complesso a schiera. Entrai direttamente nel soggiorno, molto luminoso, ben arredato: Computer, HIFI, televisore, divani ‘portiamo su le valige, poi scendiamo, sarai stanco del viaggio’..uno studiolo con un divano-letto ..una stanza da letto, con un lettone ..armadi a muro ovunque..veramente una bella casa..scendemmo nel soggiorno..si erano fatte le 19..vedemmo il telegiornale chiacchierando dei fatti di casa e del colloquio che avevo superato..’stasera si va in pizzeria con alcune mie amiche..non ho voglia di cucinare, offro io’..una doccia, ed alle 20 in pizzeria, con Gina, Alba, Ornella, colleghe di Laura, belle ragazze, spigliate ed allegre. Dopo la pizzeria rimanemmo io, Gina e Laura, ed andammo a casa per un drink’.ero stanco morto..andai a dormire. L’indomani mi presentai in ditta, e presi servizio’alla mensa ci ritrovammo con le amiche di Laura, che decise che in serata avrebbe cucinato da noi la Gina. Rientrammo in tre a casa: io salii a farmi una doccia, le ragazze se la fecero con grandi schiamazzi giù.Infilai una t-shirt ed un paio di jeans freschi, e raggiunsi le ragazze per veder di aiutarle. Laura era in t-shirt e pantalacci, Gina aveva indossato un grembiulino su un tanga e reggiseno: era veramente carina e molto femminile ‘mi scusi l’abito? Ho caldo e devo stare vicino ai fornelli’ ‘se &egrave per me puoi levarti tutto’ Laura mi lanciò un’occhiataccia, e mi rifugiai nel soggiorno. La Gina era veramente bona: sui 1.70, una quarta di seno, pancino piatto e culetto a mandolino..proprio un buon bocconcino: beato chi se la faceva. Mi chiamarono in cucina per mangiare’ed era pure una grande cuoca!..risotto ai funghi, ossobuco con piselli, frutta con ottimo barbera! Durante la cena, però, notai che Gina si covava con gli occhi Laura: ogni desiderio di Laura vedeva Gina alzarsi per accontentarla..forma di plagio, pensai. Dopo cena..un ramino? Non me lo ricordavo..lasciai le ragazze a giocare, un bacetto sulle tempie ad entrambe, e salii a dormire. Dopo un paio d’ore mi svegliai, forse perché era sbattuta la porta di ingresso, e mi riaddormentai. Passarono una decina di giorni: quasi tutte le sere la Gina veniva a cucinare da noi, e notai che si mostrava completamente sottomessa a mia sorella. Una sera che eravamo rimasti soli io e Laura, finalmente potemmo chiacchierare..il lavoro, la possibilità di una mia assunzione, l’ambiente di lavoro, le amicizie..’ma che cosa le fai tu a Gina? L’hai stregata?’ ‘Ma credi che solo tu ti puoi fare una fidanzata? E’ la mia fidanzata’ ‘ Ma siete due femmine’ ‘ E cosa vuol dire? Abbiamo una bella storia’ ‘Dai, non ci credo..e chi &egrave il maschio?’ ‘IO, ti meraviglia?’ ‘ osservai attentamente il corpo di Laura..una magnifica femmina..’ Mi meraviglio..e come avete cominciato?’ ‘Un paio di anni fa, mi ero appena trasferita in questa casetta, e Gina mi stava aiutando ad ordinare la casa, quando venne un nubifragio che mi costrinse a trattenere gina a dormire. Le prestai una mia camicia da notte, ed andammo a dormire mentre fuori infuriava la tempesta: lampi, tuoni, acqua. Dopo un tuono da rompere i timpani ci ritrovammo strettamente abbracciate, e dopo poco sentii le sue cosce avvilupparsi alla mia, e il suo boschetto strusciare vicino alla mia pelle..non capivo cosa stava accadendo, e sentii le sue dita penetrarmi la vulva ed scappucciare il mio clitoride: la sua patatina di bagnò la gamba e la mia patatina le bagnò la mano..ansimavamo come mantici..le nostre lingue si avvitarono..ci sfilammo le camicie da notte e..pelle a pelle..capezzolo a capezzolo ci ritrovammo a fare un meraviglioso 69: la sua vulva mi scaricò in bocca litri di godimento..il mio clito e la mia vagina la saziarono..e poi Gina mi cavalcò, il mio clito sul suo, ed ebbe molti orgasmi. Non le ho mai chiesto se aveva avuto altre esperienze, per me quella fu la prima, e molto piacevole: Ero ancora vergine, e da allora siamo amanti, io il maschio lei la femminuccia. Cosa ne pensi?’ ‘penso che ciascuno vive la propria sessualità come meglio crede..ma credo che sia un vero peccato che tu limiti la tua al rapporto omosessuale..sei una bellissima femmina..&egrave un vero peccato, credini. D’altra parte, se Gina, che a sua volta &egrave una bella femmina, ne &egrave soddisfatta, vi benedico. Sono comunque convinto che sia un vero peccato sprecare due meravigliose femmine in un rapporto omosessuale’ ‘Ma sai..forse &egrave l’unico possibile..il paese &egrave piccolo e pettegolo..la ditta ancora di più..e poi..malattie, AIDS, e così via..forse &egrave il più comodo..anche se ti devo confessare che a volte mi vengono certe curiosità.. Andiamo a dormire?..ti va una doccia? Come quando eri bambino, e ti insaponavo la schiena?’ levò le lenti, e si avviò verso il bagno sfilandosi la camicetta..la seguii, spogliandomi..alla fine arrivammo in bagno io in boxer lei topless con un tanga da schianto, Laura sfilò il tanga, io i boxer e ci infilammo sotto la doccia, che aveva il piatto abbastanza grande per due. Lei prese una spugna e la imbevve di sapone da doccia, ed iniziò ad insaponarmi la testa, il collo, il torace..io non ero cieco, e ne ammiravo le mammelle, una buona terza misura con morbidi capezzoli, rosei, ed areole ancor più rosee..chiesi se c’era un’altra spugna, me la diede ed iniziai ad insaponarla a mia volta..iniziai dal collo, e scesi subito al seno..intanto il mio uccello si era eretto, e Laura sorridendo scese con la spugna ad insaponarlo, scendendo anche allo scroto..la dolcezza delle carezze della spugna mi faceva arrapare sempre di più, ed ancor più mi irrigidii quando scesi con la mia spugna ad insaponarle la vulva: ci guardavamo fissi negli occhi, quasi a chiederci dove volevamo arrivare..si voltò di schiena..uno schianto! La insaponai dalla nuca al culetto, e lei mi chiedeva di smettere perché voleva insaponare la mia schiena..mi voltai..e, posizionato il miscelatore, controllato il tepore dell’acqua, aprii il getto della doccia..ci voltammo..ci abbracciammo, pelle a pelle, ventre a ventre..e le nostre lingue si avvitarono, e lei si attaccò al mio labbro, mugolando di gioia: ebbe un forte orgasmo e mi morse le labbra..uscimmo dal piatto e ci asciugammo reciprocamente..Laura levò la cuffietta da doccia, liberando un meravigliosa massa di capelli, che le arrivava quasi fino al culo, e con la dolcezza dipinta in volto mi disse ‘ sai, i Faraoni si sposavano fratello e sorella, padre e figlia, e nessuno parlava di taboo ‘ ‘ Ti voglio, sei la mia Faraona , andiamo a dormire’ Nel suo lettone ci sdraiammo, nudi, e ci baciammo..la mia bocca scese a leccarle il collo..lentamente conquistò una mammella..l’areola, il capezzolo..l’altra mammella..Laura mugolava parole dolci e mi accarezzava il capo..scesi a baciarle l’ombelico..arrivai al boschetto..alle grandi labbra che dischiusi con le mie dita..rosea e bagnata la vagina, dove risaltava un piccolo cazzo..un grande clitoride, che scappucciai e leccai finche, inarcato il bacino, Laura non ebbe una serie impressionanti di orgasmi finch&egrave la vulva non si seccò..decisi allora di cambiare gioco, e mi misi a cavalcioni sulle sue tette, tormentandole i capezzoli..lei strinse il mio uccello tra le mammelle, e così me le scopai, alla fine sborrando abbondantemente sul suo dolcissimo viso..ci abbattemmo, sfiniti. ‘ E’ meraviglioso godere come femmina, non ci avrei mai creduto’ ‘ Non &egrave niente ancora, vedrai..’ Ci addormentammo

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