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Racconti erotici sull'Incesto

Doppio incesto

By 15 Febbraio 2025No Comments

Erano fratelli. Erminia aveva tre anni più di Lucio. Vivevano con la madre che aveva perso il marito da giovane. Erminia amava molto suo fratello. DA piccolo lui le stava sempre vicino e, quando aveva paura, di notte, si rifugiava nel suo letto e dormiva abbracciato a lei. Ma Erminia sentiva una strana gelosia via via che Lucio cresceva e diventata un bel ragazzo conteso dalle ragazzine. Non lo mostrava, ma lo sentiva, come se Lucio fosse una sua proprietà. La loro madre era ancora una bella donna e, spesso, frequentava uomini o pernottava fuori casa. Erminia capiva, ma non le faceva colpa se lei cercava rapporti di sesso. Per il resto si amavano molto, tutti e tre, ma Erminia si era sempre presa cura del fratello, sin da piccolo, quando gli faceva la doccia e giocava col suo pisellino. Ma anche Lucio le voleva molto bene: la baciava sempre e l’abbracciava spesso e le lasciava decidere quello che dovevano fare e dove andare insieme. Erano cresciuti: Lucio era diventato un ragazzo bello davvero, anche se non molto alto di statura, Ercilia aveva un viso ovale e begli occhi, ma di lei si notavano subito i seni bellissimi la bella forma delle cosce e del culo quando indossava abiti stretti.
Una volta, per caso, Lucio la vide nuda sotto la doccia. Lei non si scompose e disse:
– Se vuoi guardarmi, guardami. A me piace essere guardata.
– Sei bella, Ercy, ho una sorella molto bella.
Ma quell’episodio innescò pensieri e desideri sconosciuti. Lucio aveva in mente i peli del pube di Ercilia, lo facevano sognare e scopriva di avere erezione. Ercilia ricordava quando lui veniva a rifugiarsi nel suo letto e lei lo calmava accarezzandogli il pisellino. Ora lo vedeva come un ragazzo molto bello e provava dispetto per le ragazzine con cui lui usciva.
Una sera Lucio tornò più tardi.
– Dove sei stato? – gli chiese Ercilia con autorità
– Con Maddalena, si è fatto un po’ tardi.
– E che ci fai con quella? Cosa fate insieme?
– Ercy, vuoi proprio saperlo?
– Si, raccontamelo.
– Simo stati nel parco, dietro gli alberi, a baciarci.
– Solo questo? Avanti, dimmelo.
– Non ti scandalizzi?
– Per niente, avanti dimmelo.
– Beh, lei si è alzata il vestito e si è scostata le mutandine.
– Ho capito. A te è piaciuto?
– Ercy, piacerebbe anche a te farlo, è una cosa molto bella.
– In piedi? Sotto un albero e coi vestiti addosso? Così no, una cosa frettolosa e senza igiene.
– Perché , secondo te come bisognerebbe farlo?
– In un letto, di certo.
Lucio ci pensò cercando di capire. In un letto poteva farlo solo con lei. Era un messaggio nascosto? Ercilia non aveva mai avuto un fidanzato. Più ragazza aveva un amico con cui a volte usciva, ma da molto tempo non aveva più voluto nessuno. Lucio ripensava al corpo nudo di Ercilia, ai suoi peli del pube, ai bei seni e giunse fino a masturbarsi ripensandoci.
Ercilia non voleva accattare la sua fantasia di riavere Lucio nel suo letto, non quando era ragazzino, ma adesso. Anche a lei piaceva il corpo di Lucio, ricordava come lo aveva visto sulla spiaggia, il costume rigonfio del suo pene. Anche lei si masturbava ripensandoci. E fu lei a provocare ciò che accadde.
Una mattina era domenica. La loro madre era uscita presto e non sarebbe tornata per il pranzo. Lei andò a svegliare Lucio. Nella stanza, con le tapparelle abbassate, lui dormiva per metà fuori dalla coperta. Lei vide che dal suo pigiava spuntava il grosso glande, per l’erezione notturna. Ebbe la tentazione di sfiorarlo con un dito, vedeva la grandezza di quel cazzo sotto il pigiama e la eccitava. Capì che doveva essere lei a portarlo nel suo letto ed immaginò come fare.

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Dopo pranzo disse:
– Lucio, sistemo dopo la cucina. Ora voglio andare a letto, ho un sonno da morire.
Lasciò un spiraglio alla porta della sua stanza, si spogliò e si mise solo per metà sotto la coperta; l’altra metà era nuda e si vedeva dallo spiraglio. Fingeva di dormire quando vide Lucio che la guardava dallo spiraglio. Allora fece un movimento studiato, tirando su la coperta, in modo che le vedesse la fica.
Lui era eccitatissimo, andò nella sua stanza e cominciò a masturbarsi e vide lei, in vestaglia, che entrava.
– Aspetta , Lucio, te lo faccio io se lo vuoi.
– – Ermy, lo faresti?
– Quando eri piccolo e ti rifugiavi nel mio letto, mi piaceva giocare col tuo pisellino. Mi piace ancora. O vorresti di più?
Si aprì la vestaglia e gli mostrò il suo corpo nudo. Lucio era confuso, ma eccitatissimo.
– Vorresti fare con me come con quella Maddalena? Vado di là, vieni se vuoi.
La trovò nuda sul letto e lei gli aprì le cosce.
– Avanti – disse – facciamolo e ci togliamo il capriccio. Non preoccuparti, ho preso la pillola. Vieni tra le mie cosce.
Ercilia aveva la fica quasi vergine e Lucio dovette forare per penetrarla, ma la baciava in bocca mentre lo faceva e lei lo incoraggia.
– Ah, come è diventato grosso e bello quel pisellino. Dai, Lucio, spingi ,spingimelo dentro.
– Ercy, che bella fica che hai, mi dà molto piacere.
– Non ti staccare, puoi venirmi dentro e voglio così. Perché le altre debbono averti ed io no? Avanti, spingi forte, aprimela e non venire subito, voglio venire anch’io. Tendi le braccia, così ho lo spazio per toccarmi mentre me lo fai.
– Ti fa male?
– Solo un poco, ma tu non pensarci, fallo entrare tutto.
Lei ebbe un orgasmo fortissimo, si spingeva con violenza contro il cazzo del fratello col bacino.
– Eccomi – disse – sto arrivando. Continua e vieni pure tu. Baciami in bocca mentre vieni. Tu ora sei mio.
Le venne nella fica, stordito dal piacere e dalla emozione.
– Ercy, accidenti, come è stato bello con te.
– Ti stai innamorando di tua sorella, Lucio?
– Perché no? Sono incantato da quello che abbiamo vissuto.
– Si, ma abbiamo ancora tempo. Appena ti riprendi lo voglio di nuovo.
Lucio si andò a lavare, poi anche Ercilia e tronarono nudi nel letto, abbracciandosi.
– Ercy, ma non potevamo farlo da prima? Ci siamo persi alcuni anni.
– Eri intontito dalle ragazzette, Lucio ed io non capivo ancora quello che volevo da te. Vieni vicino, voglio toccartelo. Vedi appena cominciai ad avere i miei desideri, io aspettavo e ogni tanto ti toccavo. Tu, quando c’erano fulmini, venivi nel mio letto e mi piaceva come mi toccavi le terre o come mettevi la tua coscia in mezzo alle mie. Ma a volte venivi anche per starmi vicino e mi piaceva avere vicino, o su di me, il tuo corpo. Io mi cominciavo a toccare e tu neppure potevi capirlo e quando ti addormentavi, mi abbassavo a baciarti il pisellino.
– Lo faresti ancora?
– Si, certo che voglio fartelo ancora; sei cos’ bello per come sei cresciuto. Sei grosso e mi dai molta soddisfazione a prenderti dentro. Ma dobbiamo essere prudentissimi se lo vogliamo fare ancora insieme. Tu però lo fai solo con me o ti uccido. Stai tornando duro? Ah, che bello. Fattelo prima baciare e poi lo facciamo. Vuoi baciarmi prima anche tu come ti faccio io?
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Scoprirono il sesso più trasgressivo, senza inibizioni. Lo scoprirono insieme, seguendo i desideri dei loro corpi. La loro madre dovette capire qualcosa, Disse ad Ercilia:
-Tu e tuo fratello siete diventati una cosa sola. Non mi dispiace, ma siate molto prudenti.
– Mamma…..è così, siamo una cosa sola, come hai detto. Ci amiamo moltissimo.
-Si, e profittate di ogni mia assenza per fare sesso. Stasera torno tardi, forse non torno. Vi presto il letto grande.
– Mamma, ma anche tu fai sesso?
– Si. Io e te siamo molto simili, ci piace molto, vero? Io ho bisogno di farlo e non ho un marito. Ti dispiace?
– No, no, ti capisco.
– Vedi, non sono più giovane ed è difficile incontrare uomini che mi vogliono. Non li porto mai in casa, lo sai. Ma quello che faccio fuori casa riguarda solo me. Ercilia, io e te siamo fatte così. Vorremmo farlo tutti i momenti. È la nostra natura e adesso tu lo hai scoperto.
– Dove li incontri?
– A casa di una mia amica che ci ospita e lei me li fa trovare, non so come li contatta, sono tutti di fuori città. Lei mi dà dei soldi e ci guadagna. Hai capito, mi piace fare la puttana. Ora lo sai, come sai che vi amo tutti e due e che non vi faccio mancare nulla. Tieni in segreto, anche con Lucio.
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– Ercy, che belle cosce che hai, che bel culetto?
– Lo vorresti? Fa sentire dolore farlo lì.
– Solo se lo volessi pure tu, dobbiamo farlo insieme, se vogliamo farlo.
– Ci devo pensare, Lucio. Oramai ti sto dando tutto, ieri sera mi sei venuto in bocca; e poi non mi ripaghi, mi lecchi troppo poco.
– Va bene, allora. Te lo faccio come prima cosa, lo sai che la amo la tua fica.
– Lucio, tu sai che anch’io amo il tuo cazzo, ma nel culo mi farai male. Lasciami pensare.
—————————–
– Ercy, come va tra te e Lucio?
– Ah, siamo contenti, molto. Ti posso chiedere una cosa?
– Ma certo, piccola, dimmi.
– Lui vorrebbe farmi una cosa, ma ho paura che mi faccia male.
– Cosa vuole?
– Il mio culo.
– Sei la sua amante e devi darglielo. Lo faccio anch’io quando me lo chiedono. Poi ti piacerà. Magari la seconda volta.
– Ma fa male?
– Solo un poco , se seguite i miei consigli. Magari….se lo faceste davanti a me potrei guidarvi. Lucio sa che io so tutto di voi due?
– Si, ed è contento. A te vuole molto bene, Ma non gli ho detto dove vai quando esci.
– Se lui accetta di fartelo con me presente, allora è più facile. Non è che vi vergognate di farvi vedere da me mente vi amate?
– Io no, mamma. Lucio non lo so, voglio parlargliene, magari convincerlo.
………………………..
Lucio era molto perplesso ma alla fine disse sì.
– Lucio, cosi potrai sverginarmi anche il culo, dopo che mi hai completato l’apertura della fica che quello non era stato capace di finire. Sono contenta se lo facciamo.
– E la mamma sarà presente?
– Si, ti guiderà lei, per ridurre il dolore, tu ce lo hai grosso, amore.
– Ci vedrà nudi e mentre lo facciamo?
– Si, ma lei ci ama, ci incoraggia, dice che il nostro amore è bellissimo. Dai, Lucio, appena avrai superato il primo momento sarà tutto facile.
– Ercy, tu mi ami?
– Tantissimo e sono felice quando ti sento soddisfatto di farlo con me. Dimmi di si e lo facciamo.

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– Lucio, ascolta. Tu fotti con tua sorella ed io vi vedo contenti e lo sono anch’io. Lascia stare quelle storie di incesto ed altre scemenze dei preti. Se vi amate in questo modo è bellissimo che lo fate.
– Mamma, ci amiamo e con lei sono felice.
– Ecco, bene. Voglio vedervi, sarà felice di vedere i miei ragazzi che si amano. Non dovete vergognarvi davanti a me, sono vostra madre e nessuno vi ama più di me. Che male c’è a farvi guardare mentre godete? Forse piacerà anche a voi farvi guardare da me.
– Beh, è una cosa a cui non avevo pensato.
– Fammelo vedere, allora. Non lo vedo da quando eri più ragazzo, Avanti, mettilo fuori.
Lo aiutò al aprire la cerniera della patta, glielo prese in mano e Lucio ebbe una erezione.
– E’ bello – disse è più grande di quello di un uomo grande. Ti eccita che ti tocco?
– Si.
– Pensa che molte mamme insegnano il sesso ai propri figli, molte. Ma si capisce: hanno in casa un bel ragazzo giovane e vogliono goderselo loro per prime.
– Mamma, mi stai masturbando così.
– Ebbene? No posso dare piacere a mio figlio? Se me lo avessi chiesto te lo avrei fatto fare anche con me. Noi ci amiamo, tutti e tre.
– Dici davvero?
– Si, e quando lo vuoi te lo faccio fare. Che bel cazzo che ha il mio ragazzo. Aspettiamo che Ercilia abbia finito il clisterino in bagno. Però prima ti insegno il modo giusto per leccarle la sua bella fichetta. Devi eccitarla molto così non soffrirà molto e devi leccarle anche il culetto. Non vergognarti delle parole, le hanno inventate per riconoscere le cose.
Ercilia uscì dal bagno.
– Baciatevi con amore, adesso, corpo contro corpo, ma dovete spogliarvi. Dai Lucio, spogliati tutto.
Mentre si baciavano lei li accarezzava sui genitali, tutti e due e li baciava anche lei.
– Ercilia, mettiti sul letto, apri le cosce e fagli vedere la tua fica. Vieni, Lucio, ti insegno come la devi leccare per farla godere di più. Incrocia indice e medio e la devi penetrare così, ma molto lentamente, rigirando il polso. Queste sono le piccole labbra, devi succhiarle forte e mordicchiarle senza però farle male. Vedi, comincia a bagnarsi. Leccai suoi umori e falle sentie che lo stai facendo. Qui, vedi, ERcilia apriti le labbra della fica, ecco vedi questo punto? È dove la donna è più sensibile. Devi leccarglielo col ruvido della lingua, tenendola larga, senza mai fermarti e continuado a penetrarla con le due dita. Lascia che i suoi umori òe colino fino all’ano e poi leccali, leccale il culetto.
– Mamma, cos’ come è bello! –disse Ercilia.
– Bravo Lucio, continua. Non fermarti, non darle tregua. Vedi? Gode anche quando la lecchi nel culetto, le fai venire voglia di prenderlo. Aspetta, fatti toccare, hai il cazzo durissimo, trattieniti, è per lei. Avanti, ancora sul clito , sta per venire, vedi come contrae i muscoli delle cosce?
– Ahaaaa…che bello, mamma, come è bello così.
– Lo so, piccola, mi sto eccitando molto anch’io. Ora girati Ercilia mettiti in ginocchio e spingiti con le spalle sul materasso. Lucio, continua, non fermarti.
Prese un tubetto di gel ed unse le natiche e l’ano della figlia. Poi unse anche il cazzo di Lucio.
– Avanti, Lucio, adesso. Comincia a premere col glande leggermente sull’ano. Deve entrare lentamente il glande. Attento, non spingere troppo forte, l’ano si deve allentare lentamente. Braco così. Come senti Ercilia.
– Mi piace, è una specie di carezza, è dolcissima.
– Ora, Lucio, comincia a premere un po’ più forte – gli sussurò – Spingi forte, devi romperla.
– Ahaaaa ahhh. Fa male – disse Hercilia.
– Continua – disse la madre a Lucio – più forte. Fai entrare tutto il glande e fermati.
– Mamma, mi senti ferita, mi brucia.
– Resisti piccola, è quasi fatta. Appena il tuo culo si arrende lui comincerà a chiavarti. Vedrai, ti verrà voglia di spingerti contro il suo cazzo, il dolore sta passando, stringi l’ano, fagli sentire che lo vuoi.
– Mamma, cos’ mi fate venire subito – disse Lucio
– Aspetta. Devi spingerlo tutto dentro, lo deve sentire nel corpo. Ercilia, vuoi che lui si fermi?
– – No, voglio che continui, Non avrei più il coraggio di ricominciare.
– Brava. Avanti, Lucio. Chiavala e non badare ai suoi lamenti. Pensa che dopo sarà lei a volerlo.

– Lasciala riposare, il ghiaccio eviterà che si gonfi. Vieni in bagno, ti lava la tua mamma.
Sotto l’acqua del lavandino lei lavò amorevolmente il cazzo del figlio.
– Allora, Lucio, vuoi sempre bene a tua madre?
– Sei incredibile, mamma. A saperlo che eri così.
– Se lo sapevi avresti voluto farlo con me prima di lei. Dai una bacio. Non sulla guancia, baciami in bocca.
Si baciarono in bocca e lei spinse il suo corpo contro quello del figlio. Gli teneva il cazzo in mano
– Ti piace sentire il mio corpo? Mi sono eccitata molto a guidarvi. Lucio, questo poi lo vorrò pure io. Lo farai con me.
– Lo farei anche adesso se potessi, mamma.
– Stasera sto a casa, dormiremo tutti e tre insieme nel mio letto. Ercilia non è gelosa di me e te lo farò fare.

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