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Racconti erotici sull'Incesto

Gemiti in famiglia

By 25 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Che gran figlio di puttana’.. Cazzo, tradire così la nostra fiducia, il nostro amore, mi sembra impossibile, eppure due anni fa la sconcertante scoperta che papà aveva due famiglie.
Quel bastardo aveva due mogli, Silvia la mamma con cui si è sposato in chiesa, con me Rossella nata dopo due anni di felice matrimonio, o quello che si pensava un saldo legame e mio fratello Matteo, più piccolo di quattro anni, poi Angela con cui conviveva in un’altra città e i loro due figli gemelli, Giacomo e Nicola, coetanei di Matteo.
Papà è un rappresentante e gira in lungo e in largo tutta la regione, per questo ha pensato bene di possedere due case, due famiglie e quando non è con noi e sapevamo che era fuori per lavoro, potete immaginare con chi passava il suo tempo.
La mamma gli fece una scenata, affermare che era incazzata è dir poco, parlava di divorzio, di fargliela pagare, che gli avrebbe portato via anche le mutande, le sue urla si dovevano sentire in tutto il quartiere.
Poi a modo suo iniziò a ragionare. ‘Non ti lascio a quella puttana’ Papà ad occhi bassi subiva la sfuriata, senza cercare di dare una spiegazione ma, quel degenere era bigamo, cosa poteva dire?
‘O la lasci o la fai trasferire qui e stiamo tutti insieme’ aveva deciso di inserire l’altra donna di papà nel loro menage, che orrore, posso capire che la mamma sia profondamente innamorata di Gio ma da qui a condividere il letto con Angela, ci voleva un gran coraggio.
Vivere sotto lo stesso tetto con quell’altra donna e i miei fratellastri, inaccettabile e poi papà come si sarebbe diviso, un giorno con Angela, il giorno dopo con la mamma? Un compromesso al di fuori d’ogni ragionevolezza.
‘Ricordati che mi farò scopare da tutti i tuoi figli’ Non sarebbe stata una novità, Matteo quando sono ritornata da Varese, dove lavoravo e per esubero di personale sono stata licenziata, si è confidato, raccontandomi di come la mamma si fa inculare da loro due, dei pompini con ingoio, di quanto sia brava a letto, una gran troia pronta a soddisfare gli uomini di casa, sono rimasta turbata, allibita, un vero choc, non condividevo il loro rapporto incestuoso ma nella mente vedevo la mamma attaccata al cazzo di Matteo e Gio, quanto mi eccitava e sono dovuta ricorrere più volte alla masturbazione, toccandomi come una gatta in amore, la passerotta si apriva, si schiudeva come un fiore e abbondante il sughetto della fica che m’infradiciava le mutandine, quanti umori mi colavano tra le cosce.
Con Matteo siamo molto legati e ci confidiamo tutto, proprio tutto, mentre ho l’abitudine di chiamare i miei genitori per nome, Silvia è la mamma e con Gio il nomignolo che ho appioppato al mio papà, in realtà si chiama Giovanni.
Silvia e Angela si sono incontrate, si sono guardate in cagnesco ma, ne hanno discusso, l’unico vero punto d’incontro era che Gio fosse un gran maiale e che non meritava nessuna comprensione.
Devo dire che Silvia e Angela hanno molto in comune, si rassomigliano notevolmente anche se una è mora e l’altra bionda, due belle tette grandi, il culo pronunciato e due gambe lunghe, sembravano fatte con lo stampino, a Gio gli si può dire di tutto ma non che si scelga delle donne brutte, Angela ha un viso veramente bello, mora con due splendidi occhi verdi da gatta, anche lei come la mamma è molto affascinante.
I miei fratellastri anche se gemelli, sono molto diversi tra loro e sono spiccicati a papà, un bel fisico di chi fa sport e stranamente molto alti, rispetto alla media familiare.
Papà con la coda tra le gambe, ha dovuto vendere la casa dove sono nata e l’altra, per comprare una casa in campagna molto grande , dove ci saremmo trasferiti tutti insieme.
Silvia è stata irremovibile un gran letto avrebbe ospitato loro tre, Gio al centro e Silvia ed Angela una a destra e l’altra a sinistra, inutile per papà convincerla che in due camere matrimoniali separate, sarebbero state meglio.
La prima notte è stata un incubo, gemiti, urla di piacere e il cigolio incessante del letto, non mi hanno fatto dormire, alla fine mi sono dovuta tappare le orecchie per non sentire mamma, papà e Angela che godevano.
Ogni notte era la solita nenia che di giorno in giorno si rivelava sempre peggio, orgasmi su orgasmi, intensi, rumorosi e dovevo masturbarmi per sedare la focosa voglia mi facevano venire, partiva dalla fichetta grondante e arrivava insinuandosi nel cervello, provando dei brividi di piacere che mi percorrevano tutta la schiena.
Il ditino mi si stava consumando a furia di stimolare il clitoride, avanti indietro senza tregua ma, una notte sia Silvia sia Angela, erano scatenate, da come urlavano, sembravano possedute dal demonio, ragliavano come delle pornostar.
Il cigolio del letto si era trasformato in un rumore selvaggio, continuo, martellante, i loro gemiti si mischiavano uno all’altro, si confondevano senza poter capire di chi erano quelle voci alterate da rantoli strozzati in gola.
Solo una frase detta più forte, mi ha colpito e fatto sobbalzare nel letto ‘ siii siiiiiiii oooh Matteo godooo spingiii spingiiiiii’ il gioco tra loro si stava spingendo oltre, mi sono ricordata le parole della mamma e ho intuito che nella loro camera si stava consumando un’orgia, non ho saputo resistere e mi sono avvicinata alla loro porta e ho sbirciato dal buco della serratura.
Quella zoccola di Angela con il viso rivolto alla porta e messa a quattro zampe si stava facendo fottere da Matteo, la teneva per i fianchi e affondava violentemente, ad ogni spinta vedevo le sue smorfie di piacere, con gli occhi chiusi e la bocca aperta, frignava come una bambina tutta la goduria di quel momento.
Le forme esplosive delle sue mammelle lasciate penzoloni, sballottavano sotto i colpi animaleschi, di Matteo, erano libere di andare da una parte all’altra, di sbatacchiare tra loro, che visione arrapante.
Silvia di fianco a lei, ma vedevo solo le sue gambe tirate per aria con le ginocchia vicino ai suoi seni, non vedevo il viso ma sentivo le sue urla ‘Siii, siiiiiii sono pienaaaa godooooooo’ con Giacomo che la trombava furiosamente, dall’atra parte doveva esserci Nicola che gli riempiva la bocca perché Gio seduto su una poltrona si godeva lo spettacolo offerto dalle mogli montate dai suoi figli e solo dal movimento del braccio si capiva che si stava sparando una sega.
La fighetta, ha iniziato a stillare umori che goccia su goccia m’inzuppavano le mutandine, il loro comportamento era indecente, a quali oscenità dovevo rendermi complice, avevo un casino in famiglia ma, anch’io desideravo essere presa violentemente da quei cazzoni, sentirmi piena, farmi rompere il culetto e succhiarli sino a svuotargli i coglioni.
Stavo ragionando con la bernarda ma, un irrefrenabile attacco di libidine mi diceva dai fai indigestione di cazzi, sono lì per te pigliali tutti.
Lo spettacolo che mi stavano offrendo, mi ha provocato un’eccitazione troppo forte per essere controllata, i capezzoli duri premevano contro la camicetta da notte e la fica mi faceva proprio male, avevo il clitoride gonfio e turgido, sembrava un cazzetto in erezione e premeva sulle mutandine.
Impulsivamente ho aperto la porta e sono entrata sfilandomi la camicia da notte, solo un microscopico perizoma a coprire l’inguine perché il resto era totalmente in mostra.
Sono passata inosservata alle due zoccole, solo papà si è accorto di me, era imbarazzato, si è alzato cercando di coprire la sua nudità ma, il suo cazzo in erezione ormai lo avevo visto, duro, ritto da far paura.
Iniziò a balbettare ‘ Rossella, ba’ ba..mbina mia, che ci fa’fai qui’ rosso di vergogna, continuava con le due mani a coprirsi l’erezione.
‘Voglio essere riempita di cazzi, da troppe notti sono insonne nel sentirvi gemere, non ce la faccio più’ Ho avvicinato la bocca alla sua, le mie labbra contro le sue labbra e gli ho dato un bacio, lasciando che la mia lingua si unisse alla sua, nella sua bocca, nella mia, le nostre lingue s’intrecciavano si cercavano mentre i nostri respiri si facevano sempre più affannosi, le sue mani si sono impadronite dei miei seni gonfi per l’eccitazione ed i capezzoli erano diventati, duri e ritti come chiodi, svettavano verso l’alto.
Fu un bacio mozzafiato, bellissimo, sensuale, mi baciava con una foga e un trasporto, che mi ha fatto capire da quanto tempo mi desiderava, sentivo la sua erezione strusciarsi sul ventre e le sue mani stringermi i seni, i capezzoli.
Anch’io mi sono data da fare gli ho afferrato il cazzo, grosso, duro come il marmo, il primo istinto è stato quello di masturbarlo ma, sono sempre stata attratta dai pompini, sono una gran pompinara e mi piace il profumo di maschio dal sapore selvaggio, acidulo, così mi sono chinata sulla cappella e l’ho presa in bocca, cominciando a slinguazzarla, era già imperlata di liquido seminale e il suo sapore aspro, mi inebriava mi dava alla testa.
Partendo dal glande scorreva insaziabile per tutto il cazzo fermandosi sui testicoli, facendogli sentire i denti sullo scroto in un tenerissimo mordicchiare.
Mi soffermavo a stimolare la cappella ormai gonfia e vogliosa, per poi slinguare l’asta da cima a fondo, lasciavo che la lingua roteasse sulla cappella, con piacere lo infilavo in bocca spingendolo profondamente.
Affamata ho risucchiato il cazzo sino in gola, insalivandoglielo in un sali scendi, lento per dargli il massimo piacere, sento i suoi sospiri, sono felice di essere la sua fonte di piacere.
In quel momento di sublime eccitazione non era più Gio ma, solo il mio tenerissimo papà, solo il mio papà, tutto per me.
Gemeva, ripeteva continuamente ‘oooh la mia bambina siii siiiiiii la mia bambina’ Mi sono accorta che era pronto, lo stavo portando all’orgasmo e volevo gustarmi il sapore del suo piacere, ‘siii, siiiiiii, ooooh, godo godooooo, schizooooooo’ ma il primo fiotto mi è arrivato in gola, stavo per soffocare e il cazzo mi è scappato di bocca, il suo piacere ha continuato a sgorgare riversando un’abbondante quantità di sborra sul mi viso.
Non volevo perderne nemmeno una goccia e con la lingua raccoglievo tutto lo sperma sin dove potevo arrivare, mi sono ricacciata la cappella del mio papà in bocca ripulendola e gustandomi le ultime gocce del suo seme.
Solo ora mi accorgevo che tutti erano spettatori allupati del mio pompino, sfacciatamente ammiravo i loro corpi nudi e i bei cazzoni perfettamente in tiro.
La lingua della mamma raccoglieva lo sperma dal mio viso e me la porgeva avvicinandola alle labbra, ho iniziato a succhiarla golosamente scambiandoci il sapore del mio papà.
Le sue labbra erano bagnatissime, saporite, ci stavamo baciando con le lingue che frullavano una nella bocca dell’altra, ha continuato a baciarmi scendendo sui seni, mi ha mordicchiato i capezzoli e poi sempre più in basso, ero paralizzata mentre mi toglieva le mutandine intrise del mio nettare, mi ha divaricato le gambe e si è tuffata con il viso tra le cosce per gustarsi la fichetta, la sua lingua dolcemente si insinuava tra le labbra carnose della mia patatina, andava avanti e indietro soffermandosi sul clitoride che succhiava e mordicchiava, per finire sul buchetto del culo che cedeva ai colpetti della sua lingua, riuscendo a penetrarmi come se fosse un cazzetto.
Gemevo sotto le tenere attenzioni della lingua di Silvia, ciucciava divinamente, non pensavo che da un rapporto saffico potessi ricevere vette così alte di piacere, era la prima volta che
una donna mi accarezzava.
Mi stava mangiando la figa, la divorava, sentivo la sua lingua scavare profondamente in una pozza di miele che stillavo copioso, pronto ad essere raccolto, mentre Angela mi baciava e succhiava i capezzoli che mi facevano male da quanto erano turgidi.
Mi si è avventata sul seno, lambendo con la lingua i capezzoli, in un lento titillare che li ha inturgiditi ulteriormente, li succhiava avidamente e continuavo a sospirare, abbandonandomi a quelle carezze che non avevo mai provato.
Una sensazione fortissima, ero completamente perduta tra quelle bocche esperte, ho cominciato a gemere come una troia sotto quelle lingue dal tocco morbido, vellutato.
Mi sono messa su di lei nella classica posizione del sessantanove, pigliando il suo clitoride tra le labbra, la lingua lo solleticava lentamente e succhiavo, ha spalancato oscenamente le gambe lasciandosi andare alle mie attenzioni.
La mia bocca tra le sue gambe, la sua tra le mie, la slinguazzavo timidamente, continuando a succhiarla e a risucchiarla, anche se inesperta, il suo ventre si muoveva, saltava sotto il lavoro attento della mia lingua, la facevo godere e ha goduto sulla mia bocca bagnandomi completamente, pisciava sbroda come una fontana, infradiciandomi, densa colava la sua linfa e bevevo golosamente da quella figa, impazzita di piacere.
Sentire tutto quel nettare che sgorgava dal figone completamente aperto della mamma, mi ha eccitata ulteriormente, non conoscevo il suo dolcissimo sapore e non mi dispiaceva, portandomi ad un intensissimo orgasmo, tremavo, gemevo, ero squassata dal piacere.
Lo scambio di carezze e baci con Angela e la mamma, è stato molto dolce e non pensavo che un rapporto saffico potesse essere così appagante, però non ero del tutto sazia, avevo bisogno di cazzo e Angela sembrava avermi ha letto nel pensiero, avvicinandosi, mi ha baciata e mi ha detto ‘ Vieni il tuo papà ti desidera’ anche se tremavo ancora per gli orgasmi che si erano susseguiti uno appresso all’altro, non ero ancora esausta ed ero pronta per una nuova scorpacciata ma, questa volta fremevo per un bel cazzo.
Gio sdraiato sul letto, si teneva il cazzo in mano, mi guardava con desiderio, ero come intontita, mi sentivo la fica pulsare, i miei umori colare sulle gambe, vedevo solo un gran cazzone e desideravo sentirlo dentro.
Mi sono messa a cavalcioni su di lui, gli ho afferrato il cazzo, indirizzandolo all’apertura della mia figa già slabbrata e mi sono impalata moto lentamente.
Le pareti vaginali erano ben dilatate e l’ho risucchiato nel profondo del mio grembo senza nessuna resistenza.
Fantastico, sto scopando il mio papà, si sono io a muovere il bacino, a spingere per sentirlo profondamente, non è grossissimo, scorre bene e la sua cappella mi solletica l’utero, ci sbatte sopra, sto gemendo, ondate di piacere si sono impossessate di me, che mi scuotono e mi fanno fremere.
Angela si sta facendo scopare dai suoi figli, Nicola gli è dietro, la tiene per i fianchi e la spinge con decisione, mentre Giacomo in piedi fuori dal letto gli spinge la sua nerchia in gola, urlavano tutti e tre, chi sa se anche per loro era la prima volta.
Silvia seduta sul letto spompinava avidamente Matteo e guardare quel corpo muscoloso, assalito dal piacere, mi mandava in estasi, mi guardava dritto negl’occhi io guardavo i suoi con desiderio e continuavo a spingere ad impalarmi sul cazzo di Gio.
Mio fratello ha lasciato la mamma che inappagata, ha preso a masturbarsi selvaggiamente, mi si è avvicinato ‘Ti voglio, il tuo culo è bellissimo’
Che sberla di cazzo, 24 centimetri da inghiottire nell’ano , una circonferenza asinina, che mi avrebbe bruciato culo, aveva tutto ciò che occorre per soddisfare una ragazza golosa come me, l’ho preso in mano muovendola su quel palo, duro come un tubo di ferro, mentre Angela, sempre lei, mi ha leccato il buchetto insalivandolo bene, poi ha inzuppato il dito in un vasetto di vaselina e piano, piano, iniziò a massaggiarmi l’ano, ungendolo in profondità, preparandomi lo sfintere anale all’imminente assalto di quel bel pezzo di carne.
Era la prima volta che venivo presa da due uomini, ne ero irresistibilmente attratta e allo stesso tempo assalita dalla paura di sentirmi squartare.
Sono una porca, mi sentivo assatanata, avida e assetata della loro sborra, i loro cazzi sembravano capirlo, li sentivo sempre più duri, più grossi, mi avrebbero riempito da sentirmi finalmente piena.
Matteo mi ha sbattuto il suo cazzo in bocca e l’ho insalivato bene, poi ha iniziato a penetrarmi lentamente sin quando la cappella ha superato l’anello anale, dopo una pausa per farmi abituare al grosso intruso, me lo mise dentro con due affondi secchi, decisi, è scomparso completamente dentro riempiendomi meravigliosamente.

Sono rimasta a bocca aperta, ho urlato dal dolore, era intenso, non ero abituata a calibri di quel genere e il cazzo di Matteo era veramente largo, ho emesso un gemito misto di dolore e piacere era fantastico sentire quei 24 centimetri di cazzo che ti entrano e ti escono dal culo, mi faceva impazzire di piacere, e godevo di quel bestione.
Aumentava i colpi nel mio culo, sempre più forte, ora mi inculava come una furia, colpi secchi profondi che mi facevano saltare, avevo il culetto in fiamme mentre Gio mi teneva il cazzo saldamente piantato dentro la fica, era impossibilitato a muoversi, dalle spinte che subivo nel posteriore, ero di peso con le mammelle schiacciate sul suo torace, impedendogli di far scivolare avanti indietro il suo meraviglioso scettro.
Stavo provando degli orgasmi senza fine , uno continuo all’altro che mi facevano rantolare ma, anche per loro erano le ultime pompate, il primo a godere è stato mio fratello, inondandomi il retto con una quantità inesauribile di sborra, ora papà poteva muoversi e sono bastati un paio di colpi per sentirlo urlare ‘Godooooooooooooo’
Che abbuffata di cazzi, ero completamente esausta, con la vagina dilatata e il culo aperto, ho leccato il loro sperma ancora caldo, ripulendo le due cappelle lucide del mio miele e del loro seme, le ho portate alla bocca, imboccandole e succhiandole avidamente.
Nicola e Giacomo erano eccitatissimi, anche se Angela aveva infiacchito la loro giovane irruenza, ora mi volevano, mi desideravano e hanno puntato la mia bocca con delle nerchie spaventose, di tutto rispetto.
Ero appagata nel corpo e nella mente, esausta come non mi ero mai sentita, desideravo solamente un pò di quiete dopo la tempesta li ho rifiutati e sono ritornata in camera mia con il culetto e la figa grondanti di sborra.
La prossima volta, sono sicura, ci sarà un seguito, gusterò il cazzo dei miei fratellastri e i miei buchetti saranno tutti per loro, so che mi faranno godere come la vacca in calore che ho scoperto essere in me e con tutti quegl’uomini in casa, di sicuro non avrò alcuna possibilità di annoiarmi.

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Gio

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