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Racconti erotici sull'Incesto

La famiglia di Paolo

By 28 Giugno 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Prologo
Buongiorno, mi chiamo Marina e volevo raccontarvi come la nostra situazione si &egrave evoluta a com’&egrave adesso. Quell’anno &egrave stato impegnativo per tutti perché durante l’inverno mio figlio, al quarto anno delle superiori aveva contratto una difficile polmonite. Senza entrare nei dettagli medici, ci sono voluti circa due mesi di ricovero ospedaliero e altri due mesi di convalescenza a casa. In pratica, nonostante i tentativi di restare al passo con i compagni di classe, con quattro mesi di assenza abbiamo convenuto con i professori che sarebbe stato più opportuno ripetere l’anno e concentrarsi sulla guarigione.
Ora però posso presentare me e la mia famiglia. Io, come ho già detto, mi chiamo Marina, ho quaranta anni e sono sposata con Mario, più grande di me di otto anni, da quando ne avevo venti. Sono rimasta subito incinta di Paolo e nonostante tutto siamo ancora una coppia affiatata. Mio figlio, ha compiuto diciotto anni una settimana prima della dimissione dall’ospedale. Abitiamo nel nord-est veneto e le nostre vite familiari sono in pratica tutte li. Fanno parte della storia anche i miei genitori Carla e Sandro, una coppia di mezz’età ancora molto attiva mentre i genitori di Mario sono morti un paio di anni fa in un incidente.
Tornati a casa per organizzare gli altri mesi di convalescenza e organizzata la giornata in casa, siamo lentamente tornati alla normalità. Io lavoro presso un ufficio pubblico, per fortuna ho un orario part time e dunque a metà pomeriggio (verso le 14) sono a casa. Mario invece lavora come Ingegnere in proprio e dunque anche lui ha orari flessibili e spesso può lavorare da casa.
Su parere del nostro medico curante per una buona ripresa sarebbe stato utile un prolungato soggiorno presso una località di mare, in modo che l’aria salmastra avrebbe aiutato la guarigione.
Per fortuna avevamo in famiglia proprio la situazione che faceva al caso nostro. Mio fratello Enrico, di otto anni più piccolo di me si &egrave laureato presso l’università di Trieste e fin da dopo la laurea &egrave riuscito a ritagliarsi un suo posticino come ricercatore, tra contratti a termine, dottorato e tanta fortuna. Poi finalmente anche lui si &egrave ritagliato un suo spazio vitale. In università ha conosciuto Ana, ragazza croata in Italia per motivi di studio e fin da subito &egrave nata l’intesa. Anche lei collabora con l’università di Trieste.
Ana e la sua famiglia, una volta sapute le condizioni di salute di Paolo, si sono fin da subito prodigati per offrire ospitalità a mio figlio presso uno dei loro appartamentini lungo la costa istriana. Ovviamente, per non pesare troppo sulle loro finanze ci siamo offerti di pagare la stanza e loro sono stati così gentili da farci un prezzo praticamente regalato. Detto questo avevamo a disposizione la casa da maggio a settembre e, organizzandoci, a turno con i miei genitori siamo riusciti a coprire tutto il periodo di permanenza di Paolo.
Organizzati armi e bagagli, il primo periodo di ‘soggiorno obbligato’ lo avrebbe trascorso con Carla e Sandro. I miei genitori partirono con Paolo in settimana, per evitare il traffico, e giunsero sulla costa dopo poche ore. All’inizio anche Enrico e Ana sarebbero stati qualche giorno con loro, visto che abitavano non troppo lontano ed inoltre anche a loro bastava un pc ed una connessione per poter lavorare.
Adesso però passiamo ai vari capitoli, il primo si chiama Prima esperienza nudista.

Cap. 1 PRIMA ESPERIENZA NUDISTA DI NONNA E NIPOTE

Paolo, il nonno Sandro e la nonna Carla arrivarono nel primo pomeriggio nella casetta che gli era stata riservata. La casa sorgeva su una collinetta a circa due chilometri dal mare, in una frazioncina di poche case. Al piano terra erano stati ricavati due appartamenti, con giardino e da una scala laterale si accedeva ad un bilocale mansardato, con un terrazzo grande abbastanza per un tavolo, quattro sedie e una panchina da esterno.
I genitori di Ana vivevano nella metà di destra della casetta ed avevano il proprio giardino, separato dagli appartamenti in affitto e con un suo ingresso dedicato. Ana ed Enrico sarebbero arrivati solo da qualche giorno dopo nella villetta. Abitando a poca distanza dalla casa di villeggiatura si concedevano spesso weekend o giorni di relax.
I primi due/tre giorni passarono tranquilli e Paolo prese il ritmo della tranquilla vita di campagna. Aveva anche a disposizione una bicicletta e ne approfittava per fare dei giri nelle campagne circostanti a prendere confidenza del territorio circostante. Era stato solo due volte di sfuggita in spiaggia, ma il clima non era adatto a per farsi un bagno. Il clima della parte alta della Croazia &egrave spesso ventoso.
Sta di fatto che il primo evento degno di nota avvenne all’arrivo di Ana ed Enrico. I due ragazzi arrivarono poco prima di cena e si sarebbero trattenuti qualche giorno.
Subito a cena Paolo fu colpito da un piccolo shock inaspettato. Ana si era cambiata dalla camicia e dai jeans con cui era arrivata ed aveva indossato una t-shirt da perdere il fiato. Aveva un collo molto ampio, era semi smanicata e aperta anche ai lati. Era una di quelle maglie larghe che solitamente vengono indossate in abbinamento ad una maglietta più aderente sotto, solo che quella volta Ana aveva deciso di indossarla senza nulla. In pratica ad ogni movimento ed in ogni posizione i suoi seni erano in vista.
Anche la parte di sotto era altrettanto mozzafiato, indossava infatti dei pantaloncini da corsa che arrivavano a coprire praticamente solo i glutei.
La cosa che colpì di più di tutte Paolo era che lei si comportava con la massima naturalezza, come se non badasse al fatto che praticamente tutti i movimenti mettevano a nudo parte del seno. Paolo continuava a far finta di nulla ma senza farlo apposta lo sguardo cadeva sempre tra le sue tette e lei continuava a fare le stesse cose. La cosa non veniva notata dai genitori di Ana e da quello che gli sembrava di capire neppure Enrico era molto sconvolto. L’unico colto a guardare la giovane ragazza era nonno Sandro. In un paio di occasioni Paolo aveva beccato il nonno a guardare il petto della ragazza ma senza farsi troppo vedere.
Dopo aver cenato e rassettato la casa Ana e Paolo si misero sul divano per guardare una serie tv su netflix, Enrico restò sul tavolo della sala a lavorare al pc e i nonni si ritirarono nel loro appartamento a fare altre faccende.
Anche in questo caso Ana sedeva sul divano indifferente del fatto che dalla sua posizione Paolo aveva una visuale completa delle sue tette di lato. Ana aveva un bellissimo fisico, Piccolina e magra al punto giusto, aveva due seni pieni che avevano una bella forma frontale e che lateralmente apparivano ancora più perfetti. Le gambe era magre e ben tornite dalla palestra e anche il culo era bello sodo. Ogni volta che lei parlava Paolo si girava a guardarla e ogni volta ammirava i seni (forse una terza misura) che facevano capolino sotto la maglietta.
Dopo un po’ si stese sul divano e il seno sinistro decide quasi autonomamente di uscire dalla maglietta. Lei restò impassibile facendo finta di nulla. In realtà per lei era una cosa normalissima.
Ad un certo punto Ana chiese: ‘sei già andato in spiaggia?’
‘non ancora’, rispose Paolo.
‘domani allora ti porto io’.qui attorno conosco tutto a memoria’, rispose sorridendo. ‘Amore tu vieni?’ disse voltandosi verso Enrico sul tavolo.
Lui rispose scuotendo la testa ‘no, devo finire questo articolo al più presto, andate voi, magari mia madre viene..’
‘Come vuoi amore, ok domani chiedo a Carla se vuole venire…’. Era girata verso dietro e la tetta destra era completamente fuori.
Paolo si godette ancora la scena e poi con lo sguardo scese più in basso. Girandosi alle sue spalle Ana aveva alzato la gamba sul divano, spalancando le cosce per potersi voltare. Paolo vide chiaramente che oltre al reggiseno Ana non indossava neppure le mutandine, infatti poteva vedere chiaramente la sua fighetta completamente depilata.
Paolo restò di sasso. Non aveva mai visto una ragazza nuda dal vivo. Faceva parte del club degli ‘sfigati’ che non avevano molto.successo con le ragazze. Aveva baciato una sua amica, aveva rincorso un amore giovanile ma non aveva mai avuto un incontro sessuale con nessuno. La sua esperienza di donne si limitava a ciò che si vede in internet.
Ana si voltò improvvisamente e lo colse con gli occhi che guardavano in basso, tra le sue cosce. Sorrise e con nonchalance che lasciò interdetto Paolo con due dita scostò il pantaloncino mostrando praticamente tutta la sua vulva. Subito lui alzò lo sguardo e lei, con ancora la vulva esposta mimo un bacio, per poi coprire la parte bassa. In tutto questo Enrico non aveva staccato gli occhi dal pc e Paolo era sollevato di non aver causato un incidente diplomatico.
‘Non penso che Sandro e mio padre verranno’
‘mi sa di no’, rispose Enrico ‘oggi parlavano di andare a pesca’
‘uh che bello, potremmo andare alla spiaggia di xxxxx’ e girandosi verso Paolo continuò dicendo ‘ci si arriva solo via mare con la barca o a piedi con un sentiero molto difficile’
Enrico rispose ‘Appena finisco qui andiamo, vi porto io con la barca.’
‘Wow!!!’ mentre esultava saltellava sul posto con le braccia in alto ed ovviamente le tette ballavano libere sotto la maglietta, senza che nessuno le facessi un problema.
Ana e Paolo continuarono a vedere il film mentre Enrico continuava a lavorare al suo articolo.
, quando ad un certo puti Paolo decise che era ora di andare a letto.
Salutò Anna ed Enrico e andò a letto, la vista del corpo nudo di Anna lo aveva molto eccitato. Aveva tentato di fare il possibile per dissimulare e riteneva di esserci riuscito abbastanza bene. Ripensando alla scena a cui aveva assistito, non poter fare a meno che segarsi pensando al corpo della ragazza.
La mattina successiva si svegliò di buon’ora, e scese subito per andare a fare colazione. Passando davanti alla camera dove dormivano Ana e Enrico vide che la porta era aperta, praticamente spalancata. Dal lato della porta poteva vedere che Ana stava dormendo completamente nuda. Dormiva sulla schiena, con i seni liberi di strabordare lateralmente, le gambe erano spalancate e una mano giaceva tra le gambe con un dito tra le sue labbra. A fianco a lei Enrico dormiva anche lui nudo ma girato su un fianco. Paolo rimase interdetto e dopo aver sbirciato decise di non soffermarsi rischiando di essere scoperto.
Scese per fare colazione e salutò sua nonna Carla era in cucina che preparava la colazione. Nonno Sandro e il padre di Ana si erano alzati presto per andare a pesca. La madre di Ana era invece a curare gli animali e non sarebbe tornata presto. Paolo si accomodo e fece colazione con la nonna, invitandola ad andare in spiaggia con lui e Ana. Ovviamente non ci mise molto a convincerla e quindi decisero di aspettare Ana. La ragazza dormì ancora per circa un’ora. Al suo risveglio Paolo era in giardino a guardare il pc e quando lei si presentò in cucina aveva addosso gli stessi abiti da casa della sera prima. Prese una tazza di caff&egrave e un pezzo di torta, vide Paolo nel giardino e si sedette sul tavolo vicino a lui. Ovviamente i suoi occhi non poterono fare a meno di guardare sotto la sua maglietta. Lei, come sempre sembrava non farci neppure caso. Vista la naturalezza di lei anche lui cercò di non soffermarsi troppo sulla cosa.
Arrivò anche la nonna Carla, dicendo di essere pronta e che sarebbero potuti partire anche subito.
Il tempo di andare in camera, indossare un costume e preparare lo zaino con i teli e l’acqua e via. Anche Ana si era cambiata ed ora indossava una canotta arancione, un paio di shorts. Guardando bene si accorse subito che non aveva sotto nessun reggiseno mentre sotto non riusciva a capire.La nonna Carla invece aveva appena messo un vestito prendisole fiorato, un grosso cappello di paglia e degli occhiali scuri da diva.
Partirono in pochi minuti e dopo una decina di minuti sulla strada principale Ana, che era alla guida, svolto in una piccola strada dissestata. Superarono un piccolo borgo di una manciata di casa e poi si infilarono in una via sterrata. Ancora qualche curva e poi Ana si fermò. Scesero dalla macchina, presero le loro cose e via. Il mare era poco sotto di loro, seguirono una sorta di scala naturale e alla fine videro la loro destinazione. Una piccola baia sassosa giaceva incastonata tra le pareti laterali che lentamente salivano ad entrambi i lati. Ovviamente, visto anche il periodo dell’anno nella spiaggia non c’era nessuno.
‘stupendo” disse Carla
‘davvero eccezionale’ rispose Paolo ‘&egrave questo il posto di cui parlavi con Enrico ieri?’
‘No, questo &egrave più vicino. In quello devi andare con la barca, qui praticamente non passa nessuno, siamo lontano dal resort e non ci sono campeggi vicino. La conosciamo solo noi del posto. Tranquillo staremo bene.’ disse Ana sorridendo. In pochi minuti di discesa giunsero sulla spiaggia e si accamparono vicino agli alberi, per rimanere coperti dal sole senza dover portare l’ombrello.
Paolo si stava togliendo la maglietta e quando la sfilò dalla testa e riapri gli occhi rimase di stucco. Ana aveva rimosso la maglietta ed era senza reggiseno, stava inserendo i pollici negli short per abbassarli e con un gesto rapido e preciso li calò fino a terra, rimanendo completamente nuda.
Nonna Carla non aveva notato la cosa perché anche lei si stava sfilando il vestito.
Il corpo nudo di Ana brillava sotto il sole e lei con naturalezza piegava i suoi vestiti ‘Spero non vi dispiaccia, solitamente noi croati facciamo il bagno così’.
Paolo non proferiva parola, la terza misura di Ana era sotto i suoi occhi e quel seno perfetto che aveva solo sbirciato la sera prima ora era sempre disponibile. Poco più in basso la vulva, completamente rasata , che aveva intravisto per sbaglio. Effettivamente non aveva nessun segno di alcun costume, segno che era davvero abituata a prendere il sole integralmente.
Riprese a parlare ‘Oh andiamo, siamo tra noi, non succede nulla di che,Carla tu cosa ne pensi?
La sorpresa aumentò quando la nonna di Paolo, ormai con addosso solo il costume, portò le mani dietro la schiena e con naturalezza sganciò il proprio reggiseno ‘Penso che ormai sia grande abbastanza da riuscire a stare in spiaggia con due donne nude.’ due seni della stessa dimensione ma più cadenti furono liberati da Carla.
‘Che sta succedendo nonna?’ riuscì a balbettare Paolo.
La nonna, sorridendo sorniona mentre abbassava le mutandine del costume, rispose ‘succede che sono anni che anche noi frequentiamo le spiagge della Croazia, e da un po’ che ci siamo adattati a questo nuovo stile di vita’.’. Un cespuglio ben curato apparve tra le gambe della nonna. Aveva passato i 60 e nonostante l’età avanzasse non aveva un fisico sciupato. In realtà lei e nonno Sandro erano una coppia di amanti del trekking, per cui si lei si manteneva attiva e in forma.
‘Anche nonno??”
La nonna stava rimettendo i suoi vestiti nella borsa. Ana nel frattempo era andata a bagnarsi i piedi ‘Brr’.’ gridò la ragazza ‘ l’acqua &egrave fredda…aspettate un po’ per bagnarvi’.’. Immerse le mani in acqua e si bagnò rapidamente le spalle. Paolo aveva seguito la scena quando lei aveva detto brr e ora lei tornava verso l’asciugamano.
La cosa che sempre faceva specie a Paolo era la sua naturalezza.
La nonna riprese ‘Sai, qualche anno fa, quando Enrico ci presentò Ana, lei ci raccontò molto della Croazia e di queste zone. In realtà omise la storia del nudismo e ci convinse a farci una vacanza in questi posti. Non ti nascondo che anche per noi &egrave stato strano”.
Ana nel frattempo si stese a pancia in giù sull’asciugamano in direzione del sole. Nonna Carla prese la crema solare e le disse ‘Aspetta tesoro che ti metto la crema dietro, anche se sei abituata a prendere il sole così &egrave meglio proteggere la pelle.’
Ana chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare da Carla che spalmò come se fosse sua figlia mentre parlava con Paolo.
‘All’inizio &egrave davvero strano. Anche io ci sono rimasta interdetta. Pensavo che fosse una cosa da pervertiti e invece qui ho scoperto che ognuno &egrave libero di essere se stesso. Tu stesso puoi decidere cosa vuoi fare, se restare con il costume o fare come facciamo noi”
‘per ora resto così se non vi dispiace”
‘No tesoro, puoi fare come ritieni giusto, sappiamo che per un ragazzo giovane come te potrebbe essere imbarazzante’.
Ana intervenne, senza aprire gli occhi ‘Qui da noi non &egrave come in Italia dove tutti pensano che ci si spoglia solo per fare sesso. Il nudismo aiuta a far apprezzare il corpo umano. Nessuno ti giudica, nessuno ti dice cosa devi fare.’
‘Si esatto,’ continuò Carla, ‘ tutti noi abbiamo dei difetti fisici, guarda qui” nonna Carla distese le gambe e all’altezza del basso ventre una vistosa cicatrice rossa ‘da qui hanno tirato fuori zio Enrico. Diciamo che mi hanno ricucita davvero male. Dopo tanti anni’.prima compravo costumi che nascondevano la cicatrice, mentre oggi non mi importa.’ Ovviamente gli occhi di Paolo si spostarono al basso ventre e il boschetto era in primo piano, nel suo caso però si vedevano i segni del costume, soprattutto nella parte superiore del corpo. La nonna però non fece nessun tentativo di coprirsi, poi riprese ‘Dopo che hai guardato due volte le tette, un paio di volte tra le gambe che cosa c’&egrave ancora da vedere? Se non ci sono atteggiamenti sessuali espliciti vedrai che poi non ci farai più caso.’
Ana si voltò verso loro e aprendo gli occhi disse ‘trovo che sia più esplicita una ragazza tutta truccata che va in minigonna in discoteca con le amiche per cuccare. I suoi atteggiamenti e i suoi modi di fare fanno capire ai ragazzi che ci sta..allora lei appare attraente. Ma una qui in spiaggia a prendere il sole non fa nulla di sessuale, sta solo prendendo il sole.’
‘Ha ragione lei, io qui sono un pezzo di carne vecchia a cuocere al sole, dovrei sentirmi una vecchia ciabatta di fianco a lei.’
Ana sorrise ‘spero di restare come sei tu, hai un aspetto invidiabile. Se non ti conoscessi ti darei 10 anni di meno.’
‘Ora fammi un favore Paolo, so che sei sconvolto, ma prova a pensare un po’. Fai un giretto, fatti un bagno e così pensi con calma. Poi fai come credi. E ricordati che la vita non &egrave un film porno.’ Detto questo Carla si voltò verso Ana chiedendole la crema sulla schiena. Ana si sollevò e prese a passare la crema come richiesto. Poi si rimise sdraiata e accese la radio del telefono. Dopo qualche minuto in cui la nonna aveva spalmato la crema anche lei si mise al sole, ignorando per il momento Paolo.
Paolo decise che era il momento di fare un giro, aveva necessità di pensare un attimo e sgranchirsi le gambe. In realtà voleva alzarsi perché aveva una fortissima erezione e per tutto questo tempo aveva cercato la posizione migliore per nasconderla. In realtà le due donne non avevano fatto nulla di che per farglielo venire duro ma solo la loro presenza era bastata.
Inoltre non avendo mai visto così da vicino donne nude per lui era comunque un bello shock. Per fortuna le due donne stavano al sole con gli occhi chiusi. Paolo avvisò che sarebbe andato sugli scogli a destra per esplorare. Un accenno arrivò da nonna Carla e lui si avviò tra le fronde.
Gli scogli frastagliati erano scomodi per camminare e dunque risalì la china per percorrere il sentiero che costeggiava il mare. Il posto era davvero incantevole e l’assenza di persone lo rendeva ancora più magico.
Giunse al piccolo promontorio e proseguì lungo la stradina. Il bosco continuava. Ebbe tutto il tempo per pensare a quello che aveva visto e sentito e dentro di sé sapeva che avevano ragione. Nonostante tutte le storie del nudismo lo avessero convinto non si fidava del proprio corpo. ‘Se torno di là così mi viene di nuovo duro”,pensò ad alta voce. Raggiunto un angolo abbastanza protetto decise di prendere in mano la situazione. Si tolse il costume e restò nudo da solo. La sensazione era davvero stupenda, sentire il vento su tutto il corpo, non avere la costrizione dell’elastico sulla pelle. Forse era davvero come dicevano loro. Però che sapeva anche che la sua carne era debole. ‘no, non posso tornare così, devo fare qualcosa.’ Si mise comodo, con la schiena appoggiata ad un albero e la mano prese in mano il suo arnese. Iniziò a manovrare lentamente, pensando allo spettacolo delle due donne nude a pochi metri da lui. Piano piano aumentò il ritmo e sentiva la sua asta sempre più rigida. Il fiato si stava spezzando e finalmente giunse al culmine, eruttando un fiotto bianco che schizzò in parte sulla sua pancia e in parte per terra.
Si sentiva decisamente meglio e immaginava che così sarebbe potuto tornare dalle altre due. Si alzò in piedi, si ripulì in qualche modo con qualche foglia e poi di rocompse. Aveva deciso che avrebbe dato un’opportunità.
Quando le due donne furono in vista Paolo aveva il cuore che gli batteva forte per la paura. Non sapeva bene cosa temere ma era agiato. Nel tempo che lui era stato via sia la nonna che Ana si erano voltate ed ora la più giovane era supina mentre nonna Carla era distesa sul lato.
Quando giunse vicino si accorse che in realtà si era addormentata. Ana però era sveglia e leggeva il telefono.
Quando voltò la testa lei si accorse che Paolo stava tornando e vedendo che non indossava il costume un ampio sorriso si dipinse sul volto,Paolo istintivamente si mise una mano davanti a coprirsi. Ana poi fece cenno con un dito vicino alla bocca di non fare rumore e con le mani giunte fece segno che la nonna si era addormentata.
Alzandosi da terra fece cenno di andare a fare il bagno e Paolo accettò. Continuava a coprirsi con la mano per tutto il tragitto fino al mare, poi Ana disse ‘prima o poi dovrai togliere la mano e comportarti normalmente’.ho già visto un uomo nudo e devo essere sincera…non preoccuparti non ce l’hai né troppo grosso e neppure troppo piccolo se ci tieni a saperlo’.
Paolo ha sempre avuto un fisico regolare. Prima della malattia giocava in una squadra oratoriale di calcio senza nessuna pretesa di essere un fenomeno. Ora era fermo da un po’ ma non si era appesantito.
‘Non &egrave quello’.’ cercò di dissimulare’
Ana sorrise e si gettò in acqua ‘Oh si che &egrave per quello. Tutti gli uomini sono uguali e quello &egrave uno dei loro primi pensieri…poi quando hanno visto che sono in media si tranquillizzano’.poi c’&egrave un secondo problema…hanno paura di perdere il controllo’..ma per quello che c’&egrave l’acqua fredda’..
Paolo arrossì vistosamente mentre si lanciava in mare ‘Ma non &egrave vero’.’
‘Oh certo’.’ rispose Ana sorridendo, poi prese a raccontare ‘sai sono in spiaggia nuda da sempre…da che mi ricordo non ho mai messo il costume qui in Croazia se non quelle volte che lavoravo presso qualche struttura. Sai i tipici lavoretti estivi come.bagnina, cameriera”
L’acqua era più calda di quando erano arrivati e dunque diventava piacevole. Paolo si stava ambientando e non vedere tutta Ana nuda era decisamente meno impegnativo per il suo self control.
‘In famiglia lo siamo tutti da sempre, nudisti. Non siamo naturisti, loro sono un po’ diversi da noi. il naturismo &egrave un modo di vivere, quasi da hippy. Spesso hanno stili di vita naturali anche nell’alimentazione, spesso sono vegani o comunque vegetariani’..sai tutto il filone simil new-age’.’
Paolo fece cenno con il capo e lei proseguì ‘A me tutta la parte filosofica non interessa. Mi piace solo stare senza vestiti, ma non ne faccio una questione di principio”
Nuotarono ancora un po’ e Paolo le chiese altri particolari sul suo stile di vita ‘anche a casa come hai visto mi vesto poco, non mi importa di mostrare il mio corpo. Ho tanti amici e amiche che sono come me. Non ci facciamo più caso’.anche Enrico ha subito apprezzato. Lo ha scoperto tipo al secondo appuntamento, non ho nascosto nulla. Alla prima occasione in cui ha provato si &egrave ambientato alla grande. Anche i tuoi nonni si sono abituati bene…ma fatti raccontare da loro’..’
Parlarono del più e del meno e poi ad un certo punto Paolo disse che per lui era il momento di uscire, visto che iniziava a sentire freddo ai polmoni.
Anche Ana uscì dall’acqua e si misero ad asciugarsi al sole. Nel frattempo anche la nonna si era svegliata ed anche a lei fece piacere vedere Paolo nudo. Ormai aveva superato l’imbarazzo iniziale e stava tranquillamente nudo, senza coprirsi. La nonna Carla raccontò di come avevano iniziato loro e la storia fu molto apprezzata.
Trascorsero così un po’ di tempo e mangiarono quello che avevano portato. La nonna, dopo mangiato si distese all’ombra degli alberi per pisolare in modo più profondo.
I due ragazzi restarono soli e improvvisamente Ana fece una domanda che lasciò interdetto Paolo. ‘Ti va di mettermi la crema?’ non attese la risposta e si era sdraiata a pancia in giù. Paolo non aveva avuto modo di dire di no e, leggermente preoccupato, accettò.
Prese una noce crema e iniziò a spalmare sulle spalle, poi sui lombi portando le mani fino alla fine della schiena. Nonostante i suoi nudi glutei fossero sotto i suoi occhi non osava toccare. Dopo qualche attimo, Ana si rese conto della cosa e disse ‘guarda che devi metterla anche su gambe e sedere…’
‘ma io…scusa non volevo essere invadente”
‘Stai facendo bene…ma voglio la crema anche su gambe e sedere’.te li sto chiedendo io’.’
Paolo sospirò, si fece coraggio e con una nuova dose di crema si dedicò al sedere.
Per agevolare l’applicazione le fece aprire le gambe e si mise in ginocchio nello spazio aperto. Il bel culetto della ragazza era davanti a lui, e con le gambe leggermente divaricate poteva chiaramente vedere i suoi due orifizi glabri. L’ano era una bella rosellina di una tonalità leggermente più scura della pelle mentre poco più sotto le labbra della vulva erano leggermente scostate tra di loro e si vedeva chiaramente la parte interna di un rosa molto più acceso. La vista di quelle grazie era una vera tortura e inevitabilmente il suo pene reagì, alzandosi durissimo in avanti, nonostante si fosse scaricato poco prima e nonostante si stesse abituando alla vista delle due donne questo era ancora uno spettacolo troppo eccitante. Con tanta forza di volontà abbassò le mani sui glutei e iniziò a massaggiare con movimenti circolari. Non osava spingere troppo in avanti la propria fortuna e quindi si limitò al sedere, senza toccare lo spacco delle natiche, educato e professionale, ma con una durissima erezione che pulsava. Nell’applicare la creme però si sforzava a non urtare inavvertitamente la sua erezione con il corpo di Ana.
Dopo qualche istante scese con le mani incremate sulle cosce e iniziò a massaggiare tutto il quadricipite destro. Anche in questo caso fu molto professionale, limitando al minimo il contatto con le parti intime esposte. Scese lentamente fino al piede e poi fece lo stesso con la gamba sinistra e applicò fino al polpaccio.
Quando lei si rese conto che Paolo aveva finito le gambe, si voltò su se stessa lasciando Paolo di sasso. Ora lei era sdraiata di fronte a lui, le gambe aperte e le ginocchia sollevate, i gomiti poggiati a terra e le spalle sollevate. Il suo sguardo, velato dagli occhiali da sole era diretto alla sua faccia. Non poteva non aver notato la sbarra dura che lui aveva tra le gambe e che puntava verso l’alto e con un sorriso gli disse ‘Che ne dici, vuoi farmi anche il davanti?….sei davvero bravo!’
Lui ormai non capiva più nulla: era partito da casa come un ragazzo sfigato con parecchi problemi con le ragazze e ora si trovava con una bellissima ragazza nuda in spiaggia che gli chiede di applicare la crema su tutto il corpo non curandosi minimamente della sua erezione, tutto questo con a due passi la nonna che dormiva nuda sotto gli alberi.
Alzò lo sguardo in direzione della nonna che dormiva beata sdraiata su un fianco, poi si rigirò e prese la crema; ‘Avanti, non mordo mica”, disse Ana
Si mosse di qualche passo in modo da mettersi di fianco a lei, riempì il palmo della mano, e allungò la mano verso di lei mentre lei non cambiava posizione.
Iniziò applicando la crema sulla parte superiore del petto e non ci volle molto prima che la mano iniziò a stimolare i suoi seni. La sua terza misura (ipotizzava lui non essendo esperto di corpi femminili) era morbida al tatto ma non gli sembrava flaccida. I capezzoli erano di dimensioni proporzionate al resto del seno. Perse qualche istante a massaggiare sia il destro che il sinistro sotto gli occhi di Ana.
Vedendo che lui stava prendendo confidenza nella cosa lei lo stuzzicò un pochino ‘Sei agitato?’
Lui non perse il ritmo, caricò la crema e passò a massaggiare la pancia, allungando le mani al sottoseno, passando per bene la base dei seni e la pancia ‘ Piu che agitato sono sorpreso’.Insomma, non mi era mai capitato di essere al mare con mia zia e di poterla massaggiare così’ Ma mi chiedo..lo zio Enrico? Se lo dovesse venire a sapere?’
Lei sorrise ‘chi lo sa cosa potrebbe succedere’.Ora finisci il tuo lavoro e poi ne parliamo’.
La parte dell’addome stava per finire, e immancabilmente era il turno della zona inguine; Paolo allungò la mano, a due passi dalla sua zona calda e prima di toccare attese che lei diede il suo assenso ‘Sei anche un galantuomo’.vai non ti preoccupare.’
Il contatto fu come un cortocircuito, e Paolo mosse tutto il palmo in modo circolare. Il suo frutto era morbido e liscio. Come aveva già notato era completamente privo di peli. Tenne la mano quel tanto che bastava per sentire tutto il suo sesso sul palmo e con un pizzico di malizia con un dito percorse tutto lo spacco, poi tornò in alto e fece un altro giro.
Finita la zona prese un altro po’ di crema e si spostò in mezzo alle gambe per fare alternativamente la gamba destra e sinistra. Iniziò da un piede per poi risalire fino alla coscia. Continuando a massaggiare arrivò a sfiorare nuovamente la sua vulva con le dita. Lei guardava i suoi movimenti senza dire nulla e senza offrire nessuna resistenza. Poi passò seconda gamba, riprese lo stesso movimento dal.piede si trovò presto con le mani sulle cosce ed anche in questo caso spinse le dita a sfiorare la sua vulva.
Finito di applicare la crema Paolo stava per alzarsi ma lei lo bloccò immediatamente, gli prese la mano e se la mise tra le gambe ‘Avanti, giocaci ancora un po’…mi stava piacendo”, disse lei. Ana lasciò la mano di Paolo a giocare tre le sue cosce e lui ne approfittò per essere più intraprendente. Non aveva mai fatto una cosa del genere ma aveva visto molti filmati, ricordando quello che aveva visto si dedicò a massaggiare la sua vulva. Piano piano provò prima a carezzare il clitoride, poi scese tra le labbra e piano piano mise la prima falange nella vagina. Dapprima fece un piccolo entra-esci rapido e man mano, ad ogni giro entrava sempre di più. Lei non opponeva resistenza ed anzi appprezzava prrzzava le mani che muovevano le sue labbra.
Improvvisamente Paolo sentì la sua afferrare il suo durissimo cazzo, inziando a manovrare su e giù. Non ci poteva credere, si girò per vedere se stava sognando ma invece era tutto vero. Poi riprese con foga a massaggiare la sua fica. Lei si stava bagnando e presa dalla foga ‘ah si che bravo…dai vai anvati’.metti dentro le dita”.
Paolo non si fece mancare anche questo particolare ed iniziò ad esercitare sempre più foga nella sua azione.
Continuarono così per qualche istante, poi Paolo non poté più trattenersi e disse ‘Ana ferma che non resito più…sto venendo’. Lei sorrise e poi diede due colp più decisi”si vieni…vieni”, spremette il suo cazzo fino a che un fiotto eruppe e cadde sull asciugamano. Lui ansimò forte e tolse la mano dalla sua vulva mentre lei recuperava le salviette dalla borsa.
Proprio mentre entrambi si stavano pulendo si avvicinò la nonna Carla, chiedendo di tornare a casa. Si rivestirono, raccolsero tutto e tornarono indietro, ripercorrendo la strada al contrario.
Durante il tragitto tutti erano perfettamente naturali, e Ana non accennò nulla su quello che era successo in spiaggia.
A casa si fecero la doccia e crearono tutti insieme, come sempre Ana era più svestita che coperta ed aveva solo una canotta ampia in più di un’occasione Paolo si accorse che sotto non indossava nulla. Ad ogni movimento il seno, la passserina e il suo bel culetto erano in mostra.
Dopo cena si misero tranquilli sul divano che avevano in terrazzo: Paolo era sulla destra, Enrico a sinistra e seduta al centro c’era Ana. La tv trasmetteva una partita dell Italia che i due uomini volevano guardare. Ana era concentrata a sistemare lo smalto dei piedi, ed aveva quindi un piede sul divano.
Ad un certo punto Enrico iniziò a parlare; ‘Devo farti i complimenti per oggi” Paolo non stava comprendendo ‘…si quello che &egrave successo oggi in spiaggia.’
A quel punto impallidì perché credeva che Enrico lo avrebbe ripreso o avrebbe fatto altro, tuttavia Ana si voltò e lo guardò con un sorriso affabile ‘non ti preoccupare tesoro non ha fatto nulla di male…anzi”.
Riprese Enrico ‘…anzi sappiamo che sei stato un gentiluomo’la verità &egrave che Ana &egrave una vera esibizionista. Non solo le piace stare nuda, ma le piace essere guardata. Le piace fare finta di niente e sapere di star facendo impazzire chi ha davanti.’.
Ana lasciò giù lo smalto, si sfilò con una mossa repentina la canotta e rimase nuda. Enrico alzò la sua mano e la portò sulla tetta sinsitra, mentre le mani di Ana si poggiarono sulle gambe dei due ragazzi e salivano lentamente, Enrico riprese ‘..lo sappiamo che non tutti i nudisti sono così ma noi lo siamo…e poi Ana ama far indirire i piselli’.le piace sapere di essere stata lei a farli diventare così’. La mano di Ana si era infilata sotto il boxer ed era subito.venuta in contatto con le palle di Paolo. Con poche mosse rapide il cazzo duro di Paolo era fuori dai calzoni e Ana lo stava segando. Alzando la sguardo vide che contemporaneamente stava segando anchr Enrico mentre lui si era chinato a succhiare i suoi capezzoli.
Enrico poteva sentire l’agitazione di Paolo e gli disse ‘Lasciala fare…e non ti preoccupare..siamo una coppia aperta. Non siamo gelosi’.fatti fare tutto quello che le va.’
Ana staccò la mano dal cazzo di Enrico per spostarle entrambe su Paolo, poi chinò il capo e prese in bocca quello del ragazzo. La bocca inghiottiva il cazzo mentre la mano gli massaggiava lo scroto. Nel frattempo Enrico si tolse i pantaloncini, si spostò e si mise a leccare la sua vulva.
Proseguirono in questa posizione per qualche minuto prima di cambiare. Enrico si rimise a sedere, lei si voltò e disse a Paolo ‘Avanti tesoro, gioca come hai fatto oggi” disse indicando la sua figa ‘E se vuoi puoi pure assaggiare di cosa sa’.’. Detto questo si abbassò a prendere in bocca quello di Enrico, lasciando le cosce oscenamente aperte per Paolo. Lui non se lo fece ripetere due volte e si fiondò dapprima ad usare le mani ma subito dopo ci mise anche la bocca. Non aveva mai assaggiato una ragazza e quindi non sapeva cosa fare. Tuttavia si fece guidare dall’istinto e in qualche modo sentiva che qualcosa succedeva. I respiri di Ana erano più ansimanti e dava foga ad ogni movimento della testa. Continuarono così per qualche minuto poi Enrico venne e lei senza battere ciglio accettò tutto il suo seme in bocca. Poi fece cenno a Paolo di azarsi e dicendo ‘Adesso vieni tu…già quella di oggi l’abbiamo sprecata’.’ e così dicendo si dedicò a succhiare il suo durissimo cazzo. A quel punto, sotto le abili labbra di Ana non ci volle molto a concludere ed anche in questo caso lei impassibile lo prese tutto in bocca.
Tutti soddisfatti della serata si salutarono e Paolo andò a dormire.

Fine parte 1

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