“Vai a fare una doccia e raggiungici qui. Io e tua madre ti dobbiamo delle spiegazioni”.
Mi sciacquai velocemente, eccitata da quello che era appena successo e di quello che avrebbe potuto succedere poco dopo.
Nuda, li raggiunsi in sala, papà era seduto sul divano con mamma accanto e fumavano una sigaretta. Non sembravano preoccupati, anzi erano rilassati e ancora nudi.
Mi sedetti per terra davanti a loro senza dire nulla, pronta ad ascoltare.
“Allora, poco prima che tu venissi al mondo, mamma ed io frequentavamo le spiagge naturiste in tutta Europa e durante una vacanza nel sud della Francia conoscemmo un signore, Claude.
Era una persona di bell’aspetto sulla sessantina, molto colto e estremamente cortese e passavamo i pomeriggi a chiaccherare della vita e delle sue esperienze. Parlava un italiano fluente visto che era il proprietario di un ristorante stellato in costa azzurra e faceva la spola tra la Francia e l’Italia per motivi di lavoro.
Ci disse adesso che gestiva un locale per scambisti non troppo lontano dal nostro albergo, in quella zona quasi tutte le discoteche erano luoghi di libertinismo e ci invito’ per farci conoscere quel mondo a noi fino a quel momento sconosciuto.
Ai tempi era ancora un argomento tabu’ ma eravamo già attratti a quella forma di libertà sessuale oltre a quella fisica.
Accettammo immediatamente l’invito e andammo la sera stessa.
Claude fu molto cortese e attenzionato con noi, veglio’ come un padre apprensivo che tutto andasse come volavamo e insistendo sul fatto che non eravamo obbligati a fare niente se non lo volevamo. Infatti la prima sera fu solo “esplorativa” e passammo la serata a osservare le coppie e gli uomini soli divertirsi tra di loro.
L’eccitazione è stata altissima per tutta la serata ma ci furono solo leggere effusioni tra noi.
Tornati in albergo, passammo la notte a parlare di cosa e come avremmo potuto fare in quel locale e in poco tempo la nostra visione fu subito chiara. Volevamo un’esperienza di gruppo in cui tua madre era al centro delle attenzioni e io spettatore.
Il giorno successivo incontrammo Claude in spiaggia e gli raccontammo quello che di comune accordo volevamo vivere.
“Se è questo che volete, lo avrete ma sappi che la vostra relazione potrebbe cambiare a mai più” ci disse.
“Siamo pronti” gli dissi “e siamo felici di poter essere iniziati da te”.
“Bene”. Non una parola di più.
Si avvicino’ a tua madre e inizio’ ad accarezzargli le gambe, poi passo’ il dorso della mano sui suoi seni, soffermandosi sui capezzoli che si irrigidirono all’istante.
“Non avere paura Bruna, lasciati andare”.
Gli prese la mano e la porto’ sul suo membro in piena erezione e la guido’ per iniziare la masturbazione.
Ascoltavo imbambolata ma con un eccitazione crescente.
Spense la sigaretta, guardò Bruna (mia madre) e le disse “continua tu amore”.
“Era la prima volta che toccavo un estraneo e davanti a tuo padre ma lo feci nella maniera più naturale possibile. Il suo membro completamente glabro mi eccitava da morire e lo masturbai per qualche secondo. Mi avvicinai di più a lui e lo presi in bocca ma volevo di più.
Guardai tuo padre il quale fece un cenno di assenso e lo feci sdraiare sulla sabbia. Mi ritrovai in un attimo a cavalcioni sopra il mio amante. Impugnai il suo cazzo e lo feci scivolare in me provocandomi un piacere intenso.
Lo cavalcai per dei lunghissimi minuti e senza precauzioni. Mi regalo’ due splendidi orgasmi e fini’ per venire in me. Senza parlarci. Senza volgarità.
Restai a lungo su di lui toccandoci e baciandoci, come due innamorati. “Siete pronti” ci disse.” Ci vediamo questa sera”. E parti’. Rimanemmo sulla sabbia io e tuo padre tenendoci la mani senza proferire parola per dei lunghissimi minuti.
Poi mi guardo’ “ti amo Bruna. Ora andiamo a prepararci”.
E cosi’, da quella sera andammo nel suo locale, chiacchieravamo con coppie o uomini soli sempre sotto lo sguardo attenti di Claude e finivo sempre per essere scopata da tutti gli uomini presenti mentre tuo padre si masturbava guardandoci.
Ma l’ultima concessione era sempre per Claude. Mi portava nella sua alcova e facevamo l’amore. Era l’unico al quale permettevo di godere in me.
Lo amavo come amavo tuo padre.
Il giorno della partenza, Claude mi diede una lettera e mi disse di aprirla solamente dopo 15 giorni, cosa che rispettammo e facemmo. Era una lettera di addio, si suicido’ poco dopo la nostra partenza.
Nella lettera scrisse che mi ha amato alla follia, che avrebbe voluto che diventassi sua e che mi avrebbe offerto e venduto ad altri uomini per il nostro piacere.
Non abbiamo più avuto notizie circa il suo atto e non ne abbiamo più cercate ma ci siamo promessi che avremmo continuato insieme quello che avevamo cominciato con lui.
Ora sai quasi tutto figlia mia e sai anche perchè ti chiami Claudia.”
Non riuscii ad aprire bocca.
“Non sappiamo se Claude sia il tuo padre biologico e non lo abbiamo mai saputo ma sappiamo che quell’uomo ci cambiò la vita e adesso anche la tua.
Abbiamo continuato a frequentare i locali scambisti dove cercavamo serate solo con uomini soli poi abbiamo deciso di lucrarci su e sono diventata escort.Mi faccio pagare per farmi scopare. Questa sono io e questo è quello che vogliamo essere.
Tuo padre, che amo alla follia, è un cornuto e felice di esserlo e quando sono con altri uomini non ha il diritto di toccarmi e non ha il diritto di toccare altre donne. Almeno, non tutte.
Tiro’ un sospiro di sollievo, finalmente si tolsero un peso grosso come un macigno. Si lascoi’ andare appoggiandosi sullo schienale.
“Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi e sappiamo che quello che ti sarebbe stato detto avrebbe potuto cambiare le cose tra di noi. Non cambieremo il nostro stile di vita, io continuero’ a fare quello che più desidero e tuo padre anche.
Se deciderai di fare la tua vita avrai a disposizione un appartamento già pagato e potrai dimenticare forse, tutto quello che è successo.
Se deciderai di rimanere qui, dovrai stare al gioco e potresti essere coinvolta neile nostre perversioni. E’ tutto nelle tue mani”.
Prendere o lasciare, questa era la loro condizione. Attimi che sembravano secoli.
Mia madre allargo’ leggermente le cosce, il tanto che basatava perchè io potessi vedere il suo sesso. Una sfida o un richiamo, non sapevo….ma in quel momento decisi.
A gattoni andai verso di lei, gli aprii le gambe e affondai la lingua nella sua vagina.
Tiro’ indietro il capo sul poggiatesta del divano per godersi il cunnilingus e mise una mano sulla mia nuca premendo contro la sua figa.
“Uhmmmm cosi, brava amore mio, lo sapevo che avresti fatto la scelta giusta, vedrai come ci divertiremo insieme….ora lecca, ancora figlia mia….mi stai facendo impazzire”
Con la mano sinistra cercai il cazzo di mio padre che nel frattempo si stava godendo lo spettacolo.
Lo presi in mano e iniziai a segare quel palo di carne tornato di nuovo duro, poi lo guardai e una semplice parola…“scopami”.
Neanche il tempo di finire la frase che era già dietro di me puntando la sua cappella sulla mia fessura.
Sfrego’ il suo membro sulle labbra provocandomi sensazioni mai provate poi inizio’ a penetrarmi lentamente.
Sentivo le sue mani grosse sulle mie natiche che mi allargavano i buchi e lo supplicai di nuovo “entra ti scongiuro, non resisto, prendimi papà”.
Non si fece pregare e con un solo colpo affondò quella bestia fino alle palle. Emisi un gemito violento e mi lasciai completamente “ahhhhhhh siiiii papino, scopami, scopa tua figlia come se fossi una puttana di strada….così, più forte!”.
Prese a scoparmi con veemenza mentre con il pollice mi solleticava l’ano. Dio mio ero in estasi, i suoi colpi erano potenti, altro che quei cazzetti che mi ero fatta fino a quel momento.
“Continua leccare tua madre, bambina mia, fammi vedere quanto sei troia, forza”
Ripresi a succhiargli il clitoride e a bere il nettare che colava nella mia bocca. Aveva le cosce completamente divaricate e con le mani si torturava i capezzoli stringendoli e tirandoli con forza. In pochi secondi mi venne in bocca.
“Mi stai facendo venire Claudia, non ti fermare……siiiiiiiiiiii godooooooo figlia miaaaa godooooo”.
Mi girai per guardare mio padre stantuffarmi. I suoi occhi erano rivolti verso il mio culetto, le sue mani mi stringevano forte le chiappe, i suoi muscoli erano tesi e sentivo ogni centimetro del suo potente cazzo allargarmi le labbra.
Chinai la testa al suolo, offrendogli i miei orifizi in sgno di sottomissione totale portai la mano destra sulla mia fesura per masturbarmi il clitoride.
Un rantolo lungo e rauco usci’ dalla mia gola. Un orgasmo fortissimo mi invase il corpo. Piansi dal piacere che mio padre mi provoco’.
Lo sentii uscire dalla mia vagina e volevo regalargli lo stesso piacere che mi aveva appena dato.
Mi inginocchiai davanti a lui tenendomi i seni in mano e tirando fuori la lingua.
Mio padre si segava lentamente giardandomi le tette e la mia faccia da cagna in calore ma stranamente mio padre non veniva. Decisi di stuzzicarlo un po’….
– “che c’è papino, non ti eccito abbastanza? Non ti è piaciuto scoapre tua figlia? Non ti eccitano più le mie grosse tette…..o forse ti ecciterebbe che ti dicessi che tra poco vedrai farmi scopare da uno dei clienti di mamma…e tu starai li a guardarci e a segarti mentre ci offriremo a loro e li preghero’ di riempirmi la figa di calda sborra…uhmmm…dai vieni sulla tua bambina”
Touché. A quelle parole mi prese per i capelli e segandosi forte mi sbatté la sua cappella gonfia sulle labbra
– “Apri la bocca piccola mia…..si, siiii, sborro piccola troia, ingoiaaaa siiiiii”
Si svuoto’ le palle scaricandosi sulla mia lingua e ingoiai tutto guardandolo fisso negli occhi.
Mi alzai e ci baciammo senza dirci niente. Sentivo il suo cazzo ancora duro premere contro il mio bacino e lo limonai con foga e passione. Avevo appena scopato con mio padre e fatto godere mia madre e mi sembrava la cosa più naturale del mondo.
Mia madre venne vicino a noi e accarezzandomi i capelli mi disse
-“Sapevo che eri come me ma non avrei mai immaginato fino a questo punto. Oramai non abbiamo più bisogno di nasconderci in alberghi vari quindi domani riceverò un cliente direttamente qui e tu sarai la sorpresa”.
Ci baciammo tutti e tre. Come degli amanti, come degli animali. Avevo ancora in bocca i sapori dei succhi dei miei genitori e nonostante l’orgasmo, avevo ancora voglia di loro due.
“stasera voglio dormire con voi, come quando ero piccola”.
Claudia XXX
Ringrazio chi ha commentato la prima parte.
Questo racconto mi ha agitato tanto, non vedo l’ora di vedere la figlia scopata dagli sconosciuti, magari con la madre… Complimenti, scritto abbastanza bene, prende tanto.
Linda