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Racconti erotici sull'Incesto

Mia madre così m’insegnò

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, sono sempre Sebastian, ma questa volta scrivo un racconto ‘dettato’ da Anna, protagonista del mio precedente racconto ‘L’amica di mia sorella’. Tutto &egrave iniziato dopo l’avventura avuta descritta in quel racconto. In una delle volte successive che ci siamo incontrati, parlando, le ho detto che a me piaceva leggere e da poco tempo anche scrivere racconti erotici. Lei allora ha voluto leggere c’ho che scrivevamo e dopo la lettura di un paio di racconti che le ho consigliato ha deciso di farmi una rivelazione e che questa rivelazione, doveva diventare un racconto, così tutti quei porcellini come me e lei si sarebbero potuto eccitare che &egrave successo a noi. Pertanto ho deciso di scrivere questo racconto come se fossi io il protagonista.

Mi chiamo Anna e attualmente ho 24 anni, quello che sto per raccontarvi &egrave accaduto tempo fa. Devio Premettere che ho sempre avuto un bellissimo rapporto con mia madre a differenza che con mio padre che ha deciso di abbandonarci quando stavo per nascere io. Ho sempre parlato di tutto anche perché essendo l’unica figlia femmina, ho due fratelli più grandi, sono stata sempre al centro dell’attenzione.

Un giorno, dopo aver fatto i compiti, era mio solito stendermi sul letto e ascoltavo la radio e pensavo alle cose che accadono ancora oggi ai ragazzi di quella età, cio&egrave alla scuola, ai primi amori, hai primi baci e così via. Quando ad un tratto entra mia madre nella stanza con un volto strano, non riesco a capire se &egrave arrabbiata oppure sta tramando qualcosa di strano, non l’avevo mai visto prima, era decisa e convinta di quello che stava per fare. Si siede sul mio letto e con le solite domante di circostanza apre il discorso che subito sembra diventare una morale sul sesso. Io conoscendola bene, già avevo intuito qualcosa nei giorni precedenti e semplicemente pensavo che erano quei discorsi che le madri delle mie amiche avevano già fatte alle proprie figlie. Invece dopo poche battute, cio&egrave dopo che mi aveva detto che prima di fare sesso con qualcuno dovevo essere convinta di quello che facevo e che dovevo cercare di capire se la persona che stava con me era la persona giusta, mi dice ‘Senti Anna, &egrave giunta l’ora che io essendo tua madre ho il compito di insegnarti tutto quello che devi saperi in merito.’ A quelle parole, continuavo a non capire dove volesse arrivare mia madre e continuavo a guardarla con faccia stralunata, non sapevo proprio che pesci prendere, poi continuando mi dice: ”così quando sarebbe successo non avrai paura di non essere in grado e che potrai serenamente godermi quei momenti bellissimi’. Io molto insospettita, mi ritraggo come volessi scappare lontano da lei ma lei accarezzandomi la testa, mi dice: ‘Però devi promettermi che mai nessuno saprà quello che sto dicendo e farò. Deve essere solo un nostro segreto!’ Così dicendo, inizia ad accarezzarmi le gambe e intanto mi parlava del corpo della donna, mi diceva che il nostro corpo era come un esplosivo, basta poco per farlo esplodere e provare delle sensazioni fantastiche. Mentre parlava, continuava ad accarezzare le gambe e man mano sentivo sempre più forte la pressione della sua mano, quando tutta ad un tratto si alza e si dirige verso la sua stanza e torna dopo qualche minuto con un oggetto fra le mani, ma io, forse perché non capivo cosa stesse per succedere. Non riuscì a capire all’istante cosa fosse, impiegai qualche minuto a capirlo, insomma era un cazzo enorme, diventai rossa come il peperone e iniziai a ridere senza sapere il motivo. La cosa diete molto fastidio a mia madre, ma sempre con la stessa calma, lei si risiede accanto a me e mi

chiede di essere seria perché quello che sta per fare &egrave una cosa seria e anche il sesso &egrave una cosa seria. Allora io dopo qualche secondo mi calmai e tornai del mio colorito naturale, quindi lei inizio col dirmi che quell’oggetto rappresentava l’organo sessuale maschile, la parte del corpo più sensibile in un uomo e che esso se usato bene poteva tatto piacere a noi donne. Poi prosegui con un spiegazione di quell’organo e poi circa dieci minuti, ad un certo punto, si blocca nella spiegazione e con aria ilare, mi dice: ‘Ormai basta con i discorsi, &egrave ora di passare alla pratica!’, così inizio a leccare e succhiare quel cazzo. Tra una succhiata e l’altra, mi invita ad osservare tutto i movimenti che fa, così per me sarà più semplice apprendere. A dirvi la verità guardando mia madre che succhiava quell’enorme fallo, avevo l’impressione che il fallo avesse un’anima, come se era vivo. Dopo poco, mi chiese di ripetere tutto quello che avevo visto fare da lei e io un pò imbarazzata dalla cosa, un pò incuriosita iniziai a leccarlo e succhiarlo cercando di ripetere tutto quello che aveva fatto lei, cercando di metterci la stessa delicatezza e fermezza che aveva usato lei prima, nel mostrarmi quei movimenti, lei mi suggeriva come potevo migliorarmi. Proseguì nel succhiare quel cazzo per circa dieci minuti, quando ad un tratto mi senti la sua mano tra le mie gambe che cercava di slegare il laccio del mio pantaloncino che indossavo, la cosa mi blocco completamente, ma mia madre disse: ‘Dai piccola, continua, ti stavi movendo bene, stai tranquilla e non pensare a quello che faccio io, pensa solo a dare piacere a questo fallo!’ Riuscita a slegare il pantaloncino, mi chiese di fermarmi e di togliermi il pantaloncino insieme agli slip, poi la maglietta ed il reggiseno lasciandomi completamente nuda, lo stesso fece con i suoi vestiti, insomma rimanemmo nude sedute sul mio letto. A quel punto lei iniziò di nuovo ad accarezzarmi le gambe con un tocco deciso, ma delicato e man mano che saliva, versa la mia piccola fighetta. Subito mi accorsi che qualcosa stava succedendo tra le mie parti intime, infatti, notai che dalla figa, usciva del liquido trasparente e mi sentivo tutta accaldata. Il mio corpo era percossa da scosse elettriche, non riuscivo a capire cosa mi stessa accadendo, era la prima volta, provavo una sensazione nuova, insomma, il cazzo prima poi sentirmi spogliare, mi avevo fatto eccitare così tanto che ormai avevo goduto senza fare altro. Ripresami da quella situazione, cio&egrave riacquistati i sensi, mia madre, inizia a toccare le mie piccoli tette ed io provavo sempre di più un piacere nuovo, un piacere sempre più forte. Dopo avermele massaggiate per bene, ha inizio a leccare i miei capezzoli fino a che non divennero duri come il marmo e poi pian piano scese fino alla mia passera, mi divaricò le gambe e mi inizio a stuzzicare il clitoride. Non resistevo più, mi ritornarono le vampate di calore e ormai mi rendevo conto che stavo godendo per la seconda volta nella mia vita, era una sensazione fantastica.

Dopo qualche minuto dal mio secondo orgasmo, mia madre mi chiese di fare lo stesso con lei, allora io cercai di ripete tutti i suoi movimenti, ma mi accorsi subito che non riuscivo a farla godere completamente con la mia lingua allora lei mi disse: ‘Per aiutarti, puoi usare il cazzo che abbiamo succhiato poco prima!’ Allora io riportai il fallo alla mia bocca e lo umettai completamente, mentre con la mano, titillavo il suo clitoride e quando il cazzo fu pronto, lo portai all’ingresso della sua figa e pian piano la penetrai. Dopo pochi polpi, lei inizio ad ansimare e con voce rauca, diceva, ‘Più forte, più forte, rompimi tutta. E’ da tempo che non godo così!’ Allora io incitata da quella frase inizia a stuntuffarla con più vigore e dopo pochi colpi, il fallo e le mie mani, furono inondate dallo stesso liquido che poco prima era uscito dalla mia figa.

Ripesasi da quell’intenso orgasmo, mia madre mi disse: ‘Adesso devi provare anche tu a sentire cosa si prova ad avere un cazzo, ma per non farti perdere la tua verginità, invece che nella figa, te lo mettere in culo!’ così mi fece mettere a pecorica e dopo un’attenta leccatica al mio buchino e prima con l’immissione di uno e poi due dita di mia madre che mi infilava sempre con estrema dolcezza, decise che era giunta ora di infilarmi quell’immenso fallo. Allora, poggiò il fallo all’ingresso del mio buco, dopo averlo umettato bene e pian piano qual bel cazzo mi entrò tutto dentro, subito sentii dolore misto al godimento, ma dopo qualche colpo, godevo come una vecchia porca, mi piaceva tantissimo essere inculata. Infatti, il mio terzo e ultimo orgasmo per quel giorno, venne dopo pochi colpi. Da qual giorno, per qualche anno, quasi tutto i giorni, quando eravamo a casa solo i lei, godevo insieme a mia madre con qual bel cazzo enorme.

Questo racconto &egrave stato pubblicato anche con il consenso di Maria, la madre di Anna, che oggi ha 50 anni circa ma &egrave ancora un vera maiala, ma questa &egrave un’altra storia.

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