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Racconti erotici sull'Incesto

Sposa bagnata sposa fortunata (3)

By 16 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Appena sveglia mi catapultai giù dal letto immediatamente. mi chiusi nel bagno perché avevo voglia di toccarmi, ma non lo feci perché volevo fare un bel bidet caldo per preparare la mia topina al giorno che la aspettava. Sapevo che mio suocero avrebbe gradito questo mio comportamento.
Mio marito mi guardava strano, ma io me ne fregavo del cornuto’ ero con il pensiero a quello che avrebbe escogitato mi suocero di lì a poco. Non riuscivo a immaginare nulla.
Mi infilai piano piano le calze grigio perla che mi aveva regalato guardando bene di infilarle nel tallone e portandole su fino a inizio coscia. La fascia dell’autoreggente era molto stretta, e ogni volta che facevo un passo sentivo stringere e allargare e sentivo di essere legato a mio suocero ormai in maniera indissolubile. Lui mi diceva come dovevo vestirmi e mi dettava cose alle quali io amavo ubbidire. Mi infilai la camicetta bianca se reggiseno. I miei capezzoli duri e sottili sembravano voler bucare il tessuto tanto ero eccitata. Cercai di nasconderli con la giacca del tailleur, ma con poco risultato. Appena il cornuto si voltò infilai la gonna senza niente sotto e mi sentii immediatamente una puttana. Era la prima volta che andavo in giro senza mutande e sentivo che la mia passerina lo gradiva. I miei umori iniziarono a infilarsi sotto l’elastico delle autoreggenti.
Mio marito mi chiese se volevo fare colazione, ma risposi di no. Avevo lo stomaco che girava per l’eccitazione.
‘E ti capisco, il primo giorno di lavoro fa sempre questo effetto. Ma non devi preoccuparti, mio padre non è un comune datore di lavoro’, disse il povero cornuto.
‘E si hai ragione, non devo preoccuparmi davvero!’, risposi io, ma pensai invece.: ‘ preoccupati tu, che oggi se va bene tua padre mette incinta tua moglie.
Cosi dicendo uscimmo e mio marito guidò la macchina fino al lavoro.
Io avevo la fighetta piena di umori ogni momento che passava e lui neanche si accorgeva che la moglie moriva dalla voglia di prenderlo.
Appena entrati in ufficio, mio marito, mi portò da sua padre. L’ufficio era grande aveva due scrivanie e addirittura un frigo.
Felice appena mi vide, mi lanciò uno sguardo da conquista che mi lasciò impietrita.
‘Ciao pà!Guarda che ti ho portato?’
‘bravo ma ora vai che ho fretta, faremo dopo tutte le quelle presentazioni del caso lei resta qua!’ mio suocero cacciò in mallo modo il cornuto. Mio marito mi salutò di fretta e mi disse che ci saremmo visti dopo.
Mio suocero mi fece accomodare nella mia postazione di lavoro.Era una scrivania molto grande con una sedia molto comoda. Non mi disse nulla, anzi mi disse una cosa: ‘stai qui tutta la mattina riposati che ho da fare, dopo ti farò vedere il tuo lavoro’
Non mi degnò tutta la mattina. Io di primo acchito ci rimasi male ma poi capì che voleva farmi riposare.
All’una avevo la fregna tutta bagnata da quella attesa, ma ero incazzata nera. Volevo essere scopata come si deve e mio suocero tergiversava.
All’improvviso si alzò dalla sedia e andò a chiudere la porta dell’ufficio a chiave. Poi si voltò e mi disse:”alzati!”.
Lo feci subito e sentii gli umori andare giù giù a bagnare le ginocchia.
Si avvicinò e mi disse: “ora sei mia, mettiti il cuore in pace’. devi imparare il lavoro e io devo insegnartelo”. Così dicendo tirò fuori dalla giacca una fascia di tessuto nera e me la mise sugli occhi. Strinse bene, tanti da farmi un po’ male e impedirmi di vedere qualsiasi cosa. Ora si che mi sentivo troia e allo stesso tempo sua per sempre, altro che quel cornuto di mio marito.
Iniziò a spogliarmi piano piano. Prima mi tolse la giacca, io non vedevo nulla, sentivo solo la topina agitarsi come mai prima. Poi mi tolse la camicetta’ sbottonò piano piano bottone per bottone, badando bene a non toccarmi neanche per sbaglio. I miei capezzoli si tesero verso l’infinito sperando che la sua bocca o le sue mani li cogliessero. Non avvenne.
Sentii invece sbottonare il bottone della gonna e andare giù la zip. La gonna del tailleur andò giù senza colpo ferire. Ora ero nuda con solo le calze grigio perla e le ballerine ai piedi.
Mi fece togliere le ballerine e mi prese sotto braccio. Sentii la sua bocca avvicinarsi all’orecchio: “ora sarai il mi pasto, vieni qui sopra”.
Mi fece salire sulla scrivania, prima a pecorina, poi mi mise seduta con la topina proprio in faccia a colui che era seduto. Mi alzò le gambe sulla scrivania in modo da essere aperta completamente al suo volere. Avevo la topina aperta e grondante tesa ad accogliere ciò che lui voleva fare. Sentii che si alzava e mi venne dietro la schiena. Sentii freddo ai polsi e capii che mi stava ammanettando alla scrivania. Mi sembrava di impazzire. IO nuda nel suo ufficio, con mio mirto nell’altro reparto che poteva entrare. Sentivo di essere tori a e mi piaceva assai. Chissà se quella troia di mia suocera poteva anche solo immaginare che cosa mi stava facendo suo marito.
Tornò davanti e sentii che si stava sedendo proprio sulla sedia davanti alla mia topina. Per istinto allargai le gambe e sentii la sua calda lingua salire su per il mio clitoride’. rabbrividii’. e sentii nuovamente una cascata tra le gambe.
Mi tolse prima la calza destra poi, quella sinistra. Ora ero tutta nuda, ma sentivo caldo in tutto il corpo fino alla testa.
La sua bocca ora si rivolse al piede sinistro, dove avevo il suo anello e sentii che la punta della lingua cerca di infilarsi nell’incavo tra il dito e l’anello. Mi leccò tutti i piedi e io mi sentivo come se avessi avuto un vibratore nella fighetta che andava a mille.
Poi si alzò di nuovo e sentii aprire e chiudere il frigo.
Sentii felice che si sedeva e appoggiare un piatto freddo, proprio davanti alla mia topina.
Che cosa voleva fare?
Sentii una forchetta che prendeva qualcosa. D’improvviso sentii una cosa viscida come una crema spalmarsi sulla mia topina. Non capii cosa era, ma subito dopo sentii la lingua di mio suocero che mi ripuliva tutta. La sensazione era magnifica e capii che ero diventata il suo pranzo.
Non osavo parlare, ma solo gemere di piacere. Mi piaceva eccome.
Sentii una seconda volta la stessa cosa viscida e la crema e nuovamente mio suocero ripulire.
Squillo il telefono e mio suocerò, sbuffò.
“Pronto?” “Ciao, sto mangiando!” “Si sto mangiando in ufficio una po’ di vitello tonnato” , sentii la voglia di venire e urlare come una pazza. Il porco mi stava innaffiando la fregna con il vitello tonnato e poi mi ripuliva. che porco che era. “Ma certo che è buono, hanno un salsa molto delicata, ha un ingrediente segreto, che sto cercando di scoprire!”.
Stava parlando con quella poveretta di mia suocera e io ero a gambe aperte che voleva venire.
“No, tutto bene, solo che mi scazza essere disturbato mentre mangio”
“Federica?” detto questo inizio a leccarmi la topa in maniera sempre più approfondita. Io volevo gridare, gli trini le gambe intorno alla testa.
“E’ molto brava!, ha un po’ di lacune, ma sto cercando di colmargliele proprio ora!”
Tornò con la testa sulla mia fighetta con sulla lingua un mare di salsa tonnata.
“Certo che sarò bravo, la tratterò con i guanti'”
“Ciao ciao'”
Tirò giù e disse che sua moglie era davvero una rompiballe.
Immerse la sua bocca nuovamente nella mia fighetta.
Sentimmo bussare e la voce di mio marito fuori dalla porta che diceva:”Ciao papà, mi apri sono io!”
Raggelai, cosa potevo fare. Ero fregata.
“Arrivo aspetta un attimo che ho chiuso!” disse mio suocero
Mi tolse le manette e ancora imbavagliata e grondante di umori e salsa mi infilò sotto la scrivania..
Andò ad aprire e fece entrare mio marito.
Sentii che si sedette al so posto e con le scarpe mi cercò. Ero lì che attendevo in silenzio. Il cornuto di mio marito si sedette dall’altra parte e iniziò la sua tiritera da sfogato: “come va con federica papà? E’ brava?”
Mio suocero si sbottonò senza farsi vedere e tirò fuor il suo cazzo poderoso, con la cappella fiammante. Prese la mia testa e la avvicino spingendomi a prenderlo in bocca.
“E’ molto brava’. sai, è sopratutto e davvero disponibile a tutto. Vuoi un po’ di vitello tonnato? C’è una salsa meravigliosa, un ingrediente segreto che davvero lo rende incredibile!
“No papà, ho dei problemi allo stomaco”
“vabbè, non sai che ti perdi” intanto io continuavo il mio lavoro sull’uccello di mio suocero e la mia lingua continuava a lavorarselo. Sentivo che ansimava e che stava iniziando a patire la mia bocca. Accellerai per metterlo in difficoltà.
“Comunque come ti dicevo è proprio brava, vorrei tenerla per un bel po” sotto il mi controllo naturalmente”
“Ecco bravo, papà, tienila d’occhio tu, non vorrei che qualcuno facesse il furbo con lei e ci provasse”
“Non ti preoccupare, di tuo padre ti puoi fidare, la tengo d’occhio io. MA stai tranquillo sulla sua moralità posso garantire senza problemi. E’ un a brava ragazza’
“Hai ragione papà, meno male che ci sei tu'”
“E si meno male.. .davvero!” e così dicendo infilo le mani sotto la scrivania e mi spinse la testa ancora più dentro. Sentii il suo cazzo dentro la gola e iniziai a sgrillettarmi la topina senza pausa. Sentivo i rumori della mia fighetta, ma nessuno fuori si accorse di nulla.
Sentii il cornuto che si alzava e si avvicinava alla porta.
Sulla porta disse a Felice, mio suocero: “Ah papà non ti ho ancora ringraziato abbastanza per aver assunto Federica!”
“Ma figurati, grazie a te, che me l’hai fatta conoscere’. non saprei come fare senza ooooooora”
E venne dentro la mia bocca con un fiotto talmente caldo che mi sentii scooter la gola.
Nello stesso momento, venni anche io e sentii il mio corpo vibrare come un violino’
MI accasciai sotto la scrivania e pensai al cornuto di mio marito e alla troia di mia suocera’. e mi sentii terribilmente troia’ e terribilmente felice’..
(continua)

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