In famiglia siamo in quattro e viviamo in un bell’appartamentino alla periferia di Ivrea, piccolo ma molto accogliente. Io sono Carlo, ho compiuto i 19 anni da poco ed ho superato la scorsa estate la maturità scientifica; mi sono iscritto all’Università di Torino e studio Scienze Politiche. Mia madre Silvana ha 46 anni ben portati, capelli neri lunghi sino alle spalle, alta circa un metro e settanta, con una corporatura adatta alla sua età: bel seno pieno e gambe un po’ grosse, sebbene in costume non sfiguri più di tanto in quanto la cellulite non ha ancora rovinato parte della sua bellezza fisica posteriore.
Mio padre Silvio, 51 anni, fa il rappresentante di commercio, uomo brillante ed intraprendente con l’aria un po’ da playboy, perennemente inseguito dal sospetto e dalla gelosia di mia madre.
Infine, mia sorella Bruna, con 2 anni in più del sottoscritto, studentessa di biologia, anche lei all’università di Torino, una rompiballe che non perde occasione per darmi lezioni ed offrirmi la sua non richiesta protezione affettiva.
Insomma, una famiglia come tante, con due genitori che sprizzano fiducia per i loro figli, per i loro buoni risultati negli studi e per le loro future fortune professionali.
Una casa piccola costringe a qualche sacrificio. E così, per usare il pc, sia io che mia sorella siamo costretti ad andare nella camera dei nostri genitori dov’è stata attivata la connessione ad internet. Un pomeriggio mi ero collegato al sito dell’università e stavo per stampare l’orario delle lezioni quando la mia attenzione viene attratta da un cd malamente nascosto sotto alcuni fogli, proprio vicino alla stampante. Lo guardo con curiosità, tanto più che è senza titolo. Lo metto nel lettore del pc e, con mia somma sorpresa, mi appaiono alcune decine di fotografie digitali davvero scioccanti: è mia madre nuda ed atteggiata in pose assai provocanti.
Resto letteralmente di sasso. Di mamma avevo l’idea di una donna seria e discreta, quelle foto me la facevano apparire come una pornostar casalinga. La prima reazione è stata di disgusto, ma, guardando e riguardando quelle foto, presto è subentrata una sensazione diversa, di attrazione morbosa.
Un rumore di chiavi nella toppa della porta d’ingresso mi fanno trasalire e, in meno di 10 secondi, riesco a tirar fuori il cd e rimetterlo al suo posto, dietro la stampante, ed a spegnere in gran fretta il pc. Temevo fosse proprio mia madre, era invece mia sorella Bruna che mi saluta frettolosamente, va in camera sua, ma ne riesce quasi subito e si chiude in bagno. Sento che apre il rubinetto del bidet.
Non so come e perché si stabilisce nella mia mente una strana relazione tra la scoperta del corpo di mia madre e la voglia inconscia di guardare quello di mia sorella. Certo è che avverto una improvvisa eccitazione e mi precipito a guardare dal buco della serratura della porta del bagno.
Mia sorella era seduta sul bidet, con un culo dalla pelle chiara che avrebbe fatto impazzire qualunque maschio. Sento una voglia incontenibile. Mi slaccio i pantaloni e tiro fuori il mio membro e comincio a masturbandolo freneticamente, guardando mia sorella più grande toccarsi delicatamente la sua vagina e il suo culo. Insisto nel guardare e mi accorgo che Bruna si sta masturbando figa e culo con la faccia schiacciata contro il muro e col culo rivolto alla porta, proprio in asse con i miei occhi.
La scena mi travolge e faccio fatica a trattenere i gemiti. In breve schizzo tanta sborra che non pensavo nemmeno di avere in serbo; cerco di ripulire al meglio le macchie di sperma finite sulla porta e sul pavimento, ma proprio mentre, chino in ginocchio, con il cazzo ancora sgocciolante, sono intento in questa operazione, sento una presenza alla spalle. Mi giro di scatto e, con il cuore che mi si gela in gola, riconosco le scarpe, i tacchi alti e le gambe di mia madre, che con la sua voce dolce e suadente come al solito mi chiede:
‘Carlo, ma cosa fai lì?’
Sono come fulminato, cerco di rimanere il più piegato possibile per nascondere il mio uccello; poi, utilizzando la più banale delle scuse, rispondo balbettando che mi era caduta un po’ di merenda in terra e che stavo rimettendo tutto a posto.
La mia è una risposta infantile, tanto più che sono tutto arrossato in volto; mia madre, difatti, mi chiede subito:
‘Chi c’è in bagno, tua sorella?’
Rispondo farfugliando:
‘Beh’sì, credo di sì”
E poi, alzando il tono della voce:
‘Bruna, sei tu in bagno?’
Dall’altra parte della porta arriva una risposta seccata:
‘Sì, ci sono io! ‘. Ora, non rompere’. Ancora qualche minuto ed esco!’
Mia madre mi guarda ancora un attimo, le scappa una sorta di sorriso, poi facendo finta di nulla si dirige verso la sua camera, lasciandomi il tempo di ricompormi e di riparare anch’io in tutta fretta nella mia stanza.
Non so da quanto tempo mia madre era dietro di me e, quindi, se mi abbia visto spiare mia sorella e masturbarmi dietro la porta del bagno. Ma quel suo sorrisino ironico e la nonchalance con cui mi aveva liberato dall’imbarazzo mi confermavano che aveva capito sicuramente quel che era successo. Restai un paio d’ore a rimuginare sull’accaduto, combattuto tra il timore di guardare in faccia mia madre e la voglia insana del suo corpo procuratami dalla visione di quelle foto proibite.
Giunge l’ora della cena e ci ritroviamo tutti e quattro a tavola. Mio padre è rientrato con una bottiglia di spumante e dei pasticcini per festeggiare un bel colpo commerciale realizzato in provincia. L’atmosfera è allegrotta, lo spumante fa la sua parte, alla fine mio padre ci invita tutti a concludere la cena con un bel bicchierino di cherry in salotto. E’ una cosa inedita, che accade solo a capodanno e a Pasqua, ma papà ha concluso un buon affare ed è su di giri.
Ci accomodiamo in poltrona e sul divano. La più allegra di tutti, forse a causa di qualche bicchiere di troppo, è mia sorella Bruna.
Aveva indosso una gonnellina corta bianca che indossava solitamente in casa e una maglietta attillata senza reggiseno, tanto che si vedevano benissimo i suoi capezzoli in tiro. Comincia ad ancheggiare simulando i preliminari di uno strip-tease. Io mi sento a disagio, non così mio padre che invece si mette ad esaltare il corpo di mia sorella:
‘Sei cresciuta bambina mia! complimenti, sei diventata un bel bocconcino!’
Bruna risponde spavalda:
‘Mmmm ‘.. me lo dicono in molti, ma debbo tutto a te ed alla mamma ‘. Siete stati bravi a farmi così!’.
Guardo che gli occhi di mio padre si perdono sulle rotondità posteriori di Bruna, comincio a temere che le cose rischiano di andare fuori controllo. Per fortuna arriva mia madre ed avanza una proposta:
‘Che ne direste di farci una partita a qualche gioco di società?’.
Le mie orecchie non potevano sentire di peggio e mi scappa una smorfia di disgusto. Mia sorella va in camera sua a prendere alcune scatole di giochi, mia madre si siede proprio di fronte a me. Indossa una gonna nera, calze nere, ciabatte e una maglia nera a collo alto, con una collana di perle turchesi, mi guarda e dice:
‘Cos’è? i giochi elettronici ti hanno invasato la testa?’
‘No, affatto!… è che giocare a Cluedo è una noia mortale!’
‘Beh, vorrà dire che faremo un altro gioco, eh?, pulitore di pavimenti sporchi ‘.’
Una battuta pronunciata con un risolino e a denti stretti, che mi gela ma accende la curiosità di mio padre:
‘Perché? Ti sei messo a pulire i pavimenti, figlio mio?’
Mia madre risponde per me:
‘No, affatto’ ma credo che tuo figlio sia birbante come te ‘ devi sapere che, mentre Bruna era in bagno, lui s’era messo a spiarla dalla serratura!….’.
I miei scoppiano a ridere, mentre io mi sentivo nientificato e cercavo malamente di giustificarmi:
‘Ma no’non è vero ”
Nel frattempo sopraggiunge mia sorella con in mano alcune scatole di giochi. Mia madre prende visione di una dopo l’altra, a si concentra su una, una scatola color fuxia con una scritta intrigante, ‘Strip game’, e con una donna seminuda raffigurata.
‘E questa da dove sbuca?’, chiede a mia sorella fingendo un volto corrucciato.
Bruna, di solito ipersicura sino all’arroganza, stavolta si mostra molto imbarazzata:
‘Mmm’ è un gioco che mi hanno regalato le amiche alla festa della matricola ‘. Ma non è adatto a noi’.’
Mamma non la pensa così, apre la scatola ed esclama:
‘Uhmm’. Sarà sicuramente meno noioso di Cluedo, vero Carlo?’
E mi sorride con due occhi da furba.
Mio padre si impossessa della scatola e si mette a leggere le istruzioni e le regole. In fondo era un gioco facile e piuttosto vecchio: c’erano una serie di domande curiose, se sbagliavi risposta ad una domanda, dovevi toglierti un indumento.
Passato l’iniziale imbarazzo, cominciamo e mio padre; in poche risposte, papà aveva già perso camicia e maglietta, io avevo tolto solo la maglia, mentre mia sorella (la sapientona!) aveva ancora la felpa addosso. Mamma era piuttosto brava e non sembrava aver timore delle risposte ma arrivò anche il suo turno. Ma poi anche lei comincia a sbagliare e, in poche battute, resta in reggiseno e gonnella. Dio com’era sensuale ed arrapante, con quelle tette stupende messe in risalto da quel reggiseno in pizzo nero!
Il mio cazzo si impenna vertiginosamente e rischia scoppiare; mi contengo, mentre mia sorella finalmente sbaglia la prima volta.
‘Ehehe, ora tocca a te spogliarti, tesoro’, esulta mio padre, ‘eravamo stufi di sentirci così ignoranti’.
Bruna esita a togliersi la mogliettina attillata:
‘Ma papi, sotto non ho nulla’ mi vergogno’.
Mia madre le dà una carezza tra i capelli e le dice amorevolmente di non preoccuparsi:
‘Guardami tesoro, sono in reggiseno davanti a mio marito e ai miei figli e tra poco lo toglierò’ per noi, vederti i seni non può che essere una bella cosa’ non farti problemi ”
E, aiutandola, le toglie la maglia. Io non sto nella pelle, sono sempre meno lucido e continuo a sbagliare le risposte, per cui sono costretto a togliermi anche i pantaloni, rimanendo in boxer e t-shirt. Ho il cazzo ingrossato e bagnato, mi vergogno da morire di fronte agli occhi delle due donne che mi fissano il pacco. Mio padre mi aiuta dandomi una pacca col gomito e dicendomi nell’orecchio:
‘Grande Carlo ‘ vedo che hai preso tutto dal tuo papà!’.
Il gioco prosegue e mia madre sbaglia nuovamente. Si mette le mani dietro alla schiena e slaccia il reggiseno, lasciando cadere le sue meravigliose tette di fronte ai nostri occhi sbalorditi. Mia sorella le guarda e, toccandole delicatamente, non può fare a meno di esprimere la sua ammirazione (o invidia?):
‘Cazzo, che paio di gran belle tette hai, mamma’ chissà se anche io mai le avrò!’.
‘Grazie tesoro mio’ ma tu non ti puoi lamentare ‘ hai già un bel seno e non solo quello”.
Le domande proseguono e ormai siamo tutti in mutande e slip. Il gioco è arrivato al girone infernale. Il primo errore lo fa mia madre che, con grande disinvoltura, si sfila le mutande e si rimette seduta per terra a gambe aperte, dicendoci in tono di sfida:
‘Vi piace vedermi così o devo rimettermele indosso?’
‘Resta così amore mio, sei bellissima come sempre’, risponde mio
padre.
Resto di sasso, il mio cazzo lo è già da un po’ e non trattiene più gli umori prespermatici, tanto che mamma mi invita a togliermi i boxer ormai bagnati:
‘Carlo ‘ ma sei ridicolo con quelle macchie’ su, non farti problemi, siamo in famiglia ‘. Anzi, scusate, toglieteveli tutti le mutande, così ci stiamo meglio”
Eseguiamo tutti come automi. E, in effetti, quel gesto liberatorio fa cambiare di colpo il clima della conversazione. E’ Bruna a cominciare:
‘Minchia che cazzo grosso che hai, papi! ‘sembra uscito da un film porno!’
Mio padre, inorgoglito, le risponde a tono:
”E tu mi ricordi proprio quelle puttanelle viziose e sporcaccione di quei film ‘. Te lo si legge in faccia che vuoi prendere in bocca il cazzo di papà, non è vero?’.
Lei sorride come una troia e guarda compiaciuta la mamma:
‘Posso, mamma?’
‘Certo tesoro, è ora che impari a conoscere di più tuo padre’ io intanto vedo di dare una mano a questo porcellone che ho scoperto sbirciare nelle mie foto!’.
Mia sorella prende in bocca il cazzo di mio padre che sta in piedi nudo e con le braccia appoggiate ai lati del suo corpo, mentre mia madre, a quattro zampe di fronte a me, inizia a giocare col mio cazzo, leccando dai testicoli sino ad arrivare alla cappella. Poi mi chiede provocatoriamente:
‘Dimmi, ti piace avere la bocca di tua madre sul cazzo o preferisci quella di tua sorella?’
‘No mamma, preferisco la tua bocca’ e poi quella troietta sta già succhiando l’asta di papà’ continua ora, non fermarti’ sììì, cosìììì ‘..’.
Mamma si scatena nel suo su e giù con la bocca e non si rende neppure conto che mia sorella; è piuttosto intenta a succhiarmi per bene ed a guardare sottecchi come mio padre ha cominciato a pistonare con una certa energia la fighetta di mia sorella, piegata in avanti a pecora:
‘Bravo caro, scopala bene la tua bambina’. Non avere troppo riguardo, tanto la porcellina scopa già da tempo con i suoi colleghi di università”
‘E tu che ne sai?’, ribatte sghignazzando Bruna.
‘Guarda, se sei zoccola come la tua mammina, non ho bisogno di riprove’ ahaha ”, precisa subito la mamma che allunga subito la lingua verso la bocca di Bruna, trascinandola in una slinguata travolgente.
Contemporaneamente si gira e mi dà la schiena per farsi penetrare da me:
‘Dai figlio mio, impalami!… fai vedere a tuo padre come sei bravo a scoparti una donna’ una troia di donna!’.
La infilo da dietro e iniziamo a scopare come due dannati, due animali in preda al panico sessuale più sfrenato. Mentre la fotto con forza, libero i miei istinti repressi, le prendo i capelli e comincio ad insultarla:
‘Ti piace, eh, mamma avere dentro il cazzo di tuo figlio? ti piace puttana, dillo!’
‘Mmmm’. Sì tesoro mio, fottimi più forte che puoi ‘. spaccala in due la tua mamma!’.
A questo punto è mio padre ad intervenire; la fa girare di nuovo e la impala sul mio cazzo, con le tette che mi rimpallano sulla faccia, mentre lui si sistema per incularla. Dalle smorfie del volto di mia madre comprendo che la penetrazione anale avanza, tant’è che poco dopo la sento esclamare:
‘Sì bastardo, infilamelo tutto nel culo’.. oh che bello, avere due cazzi insieme!’
Nel frattempo Bruna, per non restare a guardare, si dà da fare con la lingua, passando rapidamente dai miei coglioni a quelli di papà ed ai capezzoli della mamma.
Non ce la faccio più a trattenermi:
‘Mamma, papà, devo sborrare, che faccio?’
‘Vienile dentro figliolo, quella troia della tua mamma prende la pillola!’
E mia madre rincara la dose:
‘Sì, dai, piccolo mio, fammi sentire il getto caldo del tuo sperma’ vienimi dentro, amore!’
Sborriamo all’unisono, io nella figa, mio padre nel culo di mamma, e all’unisono urliamo come tre ubriachi, mentre la porca di mia sorella si danna per bere lo sperma che cola dal culo di mia madre e dai nostri cazzi spompati.
Mia madre è presa da uno scrupolo materno, si preoccupa di bruna che non è ancora venuta. Perciò la prende per un braccio, la fa sdraiare e comincia a leccarle la figa in maniera divina, facendola contorcere in tutti i modi possibili:
‘Dio mamma, quanto sei brava!… mmmm, non smettere, non smettereeee!!!…. ti pregooooo!!! ‘. aaaahhh!!!’.
Bruna esplode presto in un orgasmo irrefrenabile e mia madre si beve con incredibile avidità tutto il suo nettare. Io e mio padre assistiamo esausti e consacriamo il momento con un bell’applauso. Mio padre infine mi guarda ed esclama compiaciuto:
‘Hai visto, Carlo, che bella festicciola di famiglia è uscita questa sera!’
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roki_rae@hotmail.it
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…