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Angela recupera il tempo perduto

By 8 Ottobre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Buongiorno mi chiamo Antonio e sono un ingegnere libero professionista di 35 anni, che da qualche anno nel tempo libero da ripetizioni a studenti universitari.

 Da qualche mese, sto dando ripetizioni ad una ragazza molto carina, alta circa 1.70, mora, carnagione chiara, un seno prosperoso, abbastanza magra e con un bel fondoschiena, Angela è il suo nome ed ha 30 anni.

Angela è una ragazza madre ed è stata lasciata dal ragazzo subito dopo aver scoperto di esser rimasta incinta, per vivere lavora part-time in un supermercato.

Per aumentare la chance di trovare un lavoro stabile, negli ultimi anni ha provato ad iscriversi all’università, ma non riuscendo mai a superare i test d’ingresso, sempre per colpa delle domande di logica e scientifiche.

A maggio si presentò alla mia porta disperata, voleva a tutti i costi superare il test d’ingresso, sognando una carriera da architetto.

Dopo un paio di lezioni, tra noi si era instaurato un certo feeling, lei affascinata dal mio modo di trovare il risultato corretto magicamente un esercizio per lei impossibile ed io dalla sua determinazione nel voler imparare.

Entrambi avevamo visto la serie televisiva “La casa di carta” e per lei io ero la brutta copia di “il Professore” e lei la copia formosa di “Tokyo”.

L’estate si avvicinava rapidamente e il caldo cominciava a rendere la concentrazione sempre più limitata, ma soprattutto i vestiti più leggeri e l’occhio faticava a non cadere nella scollatura dei suoi vestiti.

Durante una lezione, finalmente era riuscita a risolvere da sola un esercizio, presa dall’euforia saltellava a destra e sinistra nella stanza, come una ragazzina. Tra un salto e l’altro parte della canotta si abbasso facendo intravedere parte del reggiseno, appena si fermò notò subito il mio sguardo fisso sul suo seno e la subito intervenne “hei professor, la sua prima regola per il colpo è nessuna relazione” un po’ imbarazzato riuscì a replicare “che proprio Tokyo su la prima a disubbidire e che anche il professor alla fine aveva ceduto ad una donna”. La lezione volgeva al termine e lei mi chiese di festeggiare l’evento con un serata ad una festa a cui era stata invitata lasciando la bambina dai genitori, ma avevo già dato conferma ai miei amici che sarei andato con loro ad una festa organizzata da uno di loro. 

Giunta la sera raggiunsi gli amici e prima di andare al locale, ci fermammo ad un bar a prendere qualcosa da bere, qui conoscemmo un gruppo di ragazze che aspettavano una loro amica, fortuna volle andavano alla stessa nostra festa. Siccome la ragazza tardava ad arrivare mi proposi di aspettarla io al bar (visto che nonostante il tardo orario continuavo a ricevere chiamate di lavoro) mentre gli altri che si stavano spazientendo potevano raggiungere la festa.

Dopo una velocissima descrizione della ragazza (alta e mora), rimasi solo ad aspettarla con un bicchiere di coca cola in mano a parlare al telefono. Ad un certo punto mi bussa una ragazza e con stupore noto che era Angela, bellissima con un vestito rosso corto con una scollatura a cuore sul seno. Impreparato e stupito rimango qualche secondo a fissarla con lo sguardo da pesce lesso e:

A: Mi avevano detto che ad aspettarmi c’era un bell’uomo ma non credevo di trovare la brutta copia del “professor”

Io: Azzo che gnocca, vai a fare una strage di cuori stasera”

A: Se continui a bere coca cola non ti scioglierai mai e continuerai a fare figure da babbeo

Io: Non credo che potrei sciogliermi abbastanza per non rimanere basito dal tuo stupore

A: la smetti di far il professore con termini basito – stupore ecc., altrimenti stasera non troverai nessuno che te la dà, poi è una festa e ti presenti in giacca e cravatta, ma niente ti hanno detto i tuoi amici

Io: Ormai mi hai guastato la serata, mi hai dato del babbeo, bigotto e che sbaglia a vestirsi, ora per punizione paghi tu il conto “stronza”

A: Cosa cosa cosa? Mi hai dato della “stronza”, oh mio Dio, allora piano piano sto riuscendo a sbloccarti e poi paghi tu conoscendoti non riusciresti a non fare il galante.

Io: Aahahah ormai mi conosci bene, ma non benissimo, ahaahahh

A: Oh oh, altra buona mossa con non benissimo, mi stai incuriosendo

Io: Prendi da bere o vuoi raggiungere le tue amiche?

A: No no prendo da bere, ormai ho fatto tardi saranno già arrabbiate con me, quindi possono aspettarmi ancora un po’.

Io: Non credo ti stiano pensando, si sono accodate ai miei amici ed erano già alticce quando sono andate via di qui.

A: Ancora con ste parole grosse

Io: Eheheh

A: Allora che si fottano, tanto sono comunque in compagnia, di un bigotto, ma sempre in compagnia

Io: Vuoi fare la stronza che se la tira tutta la sera o ti calmi un po’?

A: Voglio farti sciogliere scemo, sei un bel ragazzo e non lo sfrutti, c’è una ragazza in quel tavolo che mi guarda con invidia e tu neanche te ne sei accorto

Io: Chi, quella che sta seduta alle mie spalle con un vestito nero, capelli ricci mora, una 3° abbondante max 4°, che bene una bottiglia di birra?

A: Minchia che descrizione perfetta, sei proprio uno con l’occhio fino. Anche se questo particolare l’avevo notato durante le ripetizioni, appena abbasso lo sguardo, sbirci sempre nella mia scollatura

Io: Ah te ne sei accorta

A: Si si, te subito dopo vai verso la finestra per non farti vedere e ti aggiusti il pacco, devono proprio farti un bell’effetto.

Io: eh certo hai un seno perfetto, persino ad un omosessuale farebbero effetto

A: Ahahha, ora fai arrossire me, anche se stasera devi chiamarle bocce, tette, meloni, ma non seno, almeno stasera fai l’uomo. Vedrai che con il mio aiuto riuscirai a diventare un uomo irresistibile con le donne.

Io: Comunque nonostante te ne sei accorta che guado le tue tette, continui a venire con quei top, maglie larghe che stuzzicano la fantasia

A: Bravo per tette e poi ricordati che tu sei el “Professor”, tutti sono innamorate del “Professor”

Io: Si la brutta copia però

A: Hai il tuo fascino, poi riesci a stupirmi con tutti quei numeri da quegli esempi che rendono persino la matematica piacevole

Io: Hai capito la mammina, fa tanto la santarellina e poi lancia l’amo

A: Ahahah e tu abbocchi subito, ahah

Io: Ormai si sta facendo tardi, vuoi andare alla festa o ti va una passeggiata sul lungo mare

A: Ahaha vuoi scappare via, perché non vuoi che me ne accorga che ce l’hai in tiro?

Io: Ehm cosa, ehm

A: Professore, professore, professore se le fissi il tuo corpo reagisce

Io: Vuoi proprio farmi sfigurare stasera, ma sappi che quando perdo la timidezza mi trasformo

A: E quando ti muovi scemo, non so più come stuzzicarti

Pago la consumazione ed andiamo sul lungo mare a fare una passeggiata, poi scendiamo sulla spiaggia e:

A: Che ne dici di spogliarci e farci il bagno?

Io: Certo molto volentieri

A: Oh oh risposta secca e veloce, bravo il mio ingegnere, ma non hai paura che il tuo amico si presenti più in forma di te?

Io: Ma se è quello che speri, hai persino preso un calippo come gelato mangiandolo di gusto

A: Ahahah, ora vieni qui ed aiutami con la lampo, con la sabbia non scende giù

Io: Ok va bene

Mentre provo a sbloccarle la lampo, con un colpo secco si avvicina al mio pacco

A: Hai capito l’ingegnere, fortunatamente non siete tutti e due timidi

Io: Be hai un culo che è una favola

A: Bravo bravo le donne apprezzano i complimenti

Io: Con te non è difficile

A: Oh libera, ora spogliati e raggiungimi in acqua

Io: Arrivo  

Entrati in acqua con la biancheria ancora a dosso continuiamo a scambiarci gli sfottò, quando ad un certo punto la tiro a me e la bacio, dopo qualche secondo si stacca e:

A: Continui a stupirmi stasera, sei bravo a baciare

Io: Ho anch’io qualche dote nascosta e ancora non hai visto nulla

A: Mmm (mordendosi le labbra)

Continuammo a baciarci e a toccarci, avevamo tolto la biancheria ed eravamo rimasti nudi. Uscimmo dall’acqua e sulla spiaggia continuammo a baciarci e strusciarci

Io: Le tue bocce non hanno deluso le aspettative, sono perfette, hai i capezzoli duri come piacciono a me

A: Succhiamele, mordile, mi piace

Io: Hai un culo bello sodo, guarda come si prende bene

A: Continua continua, si mi piaceeeee

Io: E’ da quando sei entrata nel mio ufficio che volevo avventarmi su ste bocce e possedere sto culo

A: Lo so, per questo mi divertivo a stuzzicarti, a volte non portavo neanche l’intimo

Io: Hai capito la zoccoletta. Ora da brava bagnamelo tutto che voglio possederti

A: Avevi ragione col quando prendi confidenza ti trasformi

Io: Dai vieni qui che mi sta per esplodere

A: ASPETTA!!! devo farti una confessione prima, con te è stato facile provocarti e sembrare quella che non sono, ma, non ho rapporti con un uomo da quando sono rimasta incinta, esser stata trattata in quel modo non ha fatto altro che disprezzare l’altro sesso.

Io: Pensi che sono veramente stupido? Ogni volta che mi provocavi, eri più imbarazzata di me e chi ti ha suggerito di venire da me per le ripetizioni, mi ha raccontato la tua storia. Ora però lasciati andare tu e continuiamo altrimenti mi esplode

A: Certo professore, farò i compiti che mi assegnerà con molto piacere

Io: Brava, bagnamelo tutto, se riesci a prenderlo tutto avrai un premio extra

A: Darò il massimo prof. non la deluderò

Io: Brava continua così, inzuppamelo tutto. Girati che voglio leccartela.

A: Hummmmm………uhg….uhg… continua così, leccamela ma rallenta con i capezzoli che così mi fai male

Io: Ce l’hai stretta, ma sei fradicia

A: E’ così duro che ho paura me la rompi

Io: Non preoccuparti, sei così bagnata che entrerà facile e poi l’ho desiderato troppo sto culo per rovinarlo la prima volta. Ora girati che te lo pianto

A: Fai piaaaaaannnnnnnoooooo, oh siiiii, oh siiiiiiii, ora più forte, spingiiiiiiiii, spaccamela tuttaaaaaaaa

Io: Sei proprio una zoccoletta, guarda come sei bagnata, guarda come ballano ste bocce

A: Si continua, continua, mi stai già per far venire, non fermarti altrimenti …. Altrim…… altr……. Aahhaaahh venuta

Io: Brava la mia zoccoletta, ma io non sono ancora venuto, quindi rialzati e continuaaaaaaaa

A: Si … siiii … siii …. Sono la tua zoccoletta, siiii siii

Io: Hai un culo che è una favola, guarda che foro chiuso che hai

A: Noooo non lì, non lì, non l’ho mai preso lì, continua qui che sto per rivenire

Io: Sto per venire anch’io, girati che voglio inondarti ste bocce

A: Lo sapevo che volevi sborrarmi lì

Io: Vengooooo, non muoverti

Finito, rimanemmo sdraiati sulla spiaggia per una mezz’oretta e poi ci rivestimmo.

Risaliti, la riaccompagnai al bar dove ci eravamo visti e concordammo che la lezione dell’indomani l’avremmo sostenuta un’ora più tardi.

 

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L’indomani mattina, appena arrivò in ufficio regnava il silenzio totale, entrambi eravamo in totale imbarazzo. Entrambi ci scambiavamo occhiate ed a un certo punto intervenne

A: Ieri è stata una bella serata, entrambi ci siamo spinti più di quanto pensavamo inizialmente, ma sarebbe meglio che oggi dimentichiamo quanto successo e riprendiamo da dove ci eravamo lasciati ieri mattina

Io: Difficile da dimenticare, ma … si hai ragione, rischieremo di non raggiungere gli obiettivi prefissi, cioè il passaggio del test

Era sabato mattina e avevo solo lei come studente, mentre lei svolgeva gli esercizi che le avevo assegnato, ricevo una chiamata da uno dei miei amici.

“We ciao Giusè – … – si tutto bene – …. – no poi non sono venuto più alla festa – …. – no te l’ho detto tutto bene – … – si ho aspettato la ragazza che è arrivata poco dopo – …. – ci siamo fermati a prendere una cosa e poi tra una chiacchiera e l’altra si era fatto tardi e abbiamo deciso di non raggiungervi – … – no niente, ci eravamo appena conosciuti – … – sai che non sono gay, anzi era molto carina – … – sono a lavoro ed ho una studente qui – … – si molto – … – va bè ti lascio ciao ciao.”

A: Era uno dei tuoi amici di ieri?

Io: Si, era Giuseppe

A: Sbaglio o gli hai fatto capire che ieri non è successo niente? Che ti vergogni?

Io: Si gli ho detto che non c’è stato niente, infondo sei stata tu stamattina a dire dimentichiamoci quanto successo ieri

A: Sei il primo che non si vanta delle sue prestazioni, altri avrebbero detto che l’hanno fatto 3-4 volte.

Io: Siamo amici da una vita, subito capirebbe che mento, uno perché non riuscirei a farlo 3-4 volte in una serata, due perché a stento crederebbe che sia riuscito ad andare a letto con un’altra ragazza a meno che lei non fosse ubriaca

A: Peccato per le tua resistenza

Io: “Stronza”

A: Ahahaha ricordati che qui siamo tipo a scuola, questo linguaggio è offensivo :-P , comunque io ho raccontato tutto alle mie amiche e anche loro hanno faticato a credere che mi sono comportata in quel modo, non ho detto però che mi dai ripetizioni.

Io: Poi saremo noi maschietti quelli che hanno il chiodo fisso.

A: Ahahahah dimentichi che io avevo molti arretrati, comunque visto che si è rotto il ghiaccio, ieri sono riuscita a prenderlo tutto in gola, avevi promesso un premio

Io: Veramente? Io ricordo che non ci eri riuscita, ahahah … Ehm non ti faccio pagare la giornata di oggi

A: Ti sei sforzato con il premio … tirchio, io si che mi sono sforzata e merito qualcosa di più impegnativo.

Io: Del tipo?

A: Non so, tocca a te stupirmi, … intanto la lezione non te la pago, soprattutto perché mi hai distratto con la tua chiamata e ho perso metà mattinata. Piccolo aiuto se rivorrai quanto avuto ieri devi guadagnartelo, comportati come se mi avessi conosciuta stamattina. Tu agisci ed io ti invierò un messaggio per indicarti se devi cambiare strategia o continuare

Io: Della serie, te la devi conquistare ma non vedo l’ora che la conquisti?

A: Ti mando un messaggio con scritto “Risposta sbagliata cambia strategia”, devi stare al gioco scemo, altrimenti ste bocce te le puoi dimenticare

Io: Noi ingegneri amiamo le sfide, quindi ci stò

La lezione si concluse con un semplice e freddo saluto sulla guancia.

Subito dopo contattai il mio amico che le aveva suggerito di venire da me per le ripetizioni, per chiedergli qualche consiglio sui suoi gusti, ecc…, ma purtroppo abitavano solo nello stesso palazzo. Successivamente andai sui social per vedere tramite le sue foto quali erano le attività che le piacessero, ma purtroppo aveva il profilo chiuso ai soli amici e non potevo farmi beccare.

Le mandai un messaggio con scritto < Lavori questo weekend?>

A: < No sono libera, perché?>

Io: < Ti andrebbe di andare al cinema? È uscito l’ultimo film del mio attore preferito>

A: < Un professore non può chiedere ad una sua studente di uscire, poi oggi verso le 17 devo andare a comprare un regalo ad una mia amica per il compleanno, cambia strategia ti ho dato pure un suggerimento>

Non vuole uscire ma mi ha detto che deve uscire, ma non ha detto dove. Sapendo dove abita, alle 17 mi faccio trovare sotto casa sua in macchina.

Puntualissima alle 17 scese dal portone di casa sua guardandosi intorno come alla ricerca di qualcuno. Non trovando nessuno prosegue dirigendosi verso un negozio di intimo poco vicino casa sua.

Appena entrata nel negozio, esco dalla macchina e mi dirigo verso il negozio di intimo. Come mi vede entrare nel negozio, abbozza un sorriso malizioso e segue con lo sguardo tutti i miei movimenti. Lei temporeggiava nel negozio vicino il bancone, io invece mi dirigo subito dalla commessa in cerca di aiuto.

Io: Buonasera signorina, mi servirebbe il suo aiuto

S: Buonasera mi dica

Io: Vorrei acquistare un completino intimo sexy, ma che non sia eccessivo, sa l’ho conosciuta da poco e non vorrei pensasse male

S: Può descrivermi meglio la ragazza

Io: Alta 1,70 circa, fisico normale, credo una 3°abbondante max 4°, mmm … più o meno assomiglia alla signorina che guarda quei completini

S: Ho capito il genere, mi aspetti qui che le mostro qualcosa

Dopo qualche minuto si ripresenta la signorina con diversi completini, mentre lei continuava a bazzicare intorno al bancone.

S: Vede questi sono dei completini molto carini che può regalare per i primi tempi

Io: Sinceramente sono tutti belli e farebbero tutti il loro effetto, mi servirebbe un aiuto in più

Rivolgendomi ad Angela

Io: Buonasera signorina, Le chiedo scusa, ma avrei bisogno del suo aiuto, devo fare un regalo ad una persona che ho conosciuto da poco e non ho idea se le può piacere, visto che fisicamente Le assomiglia, potrebbe gentilmente dirmi quale completino sceglierebbe?

A: Non le sembra un po’ troppo sfacciato regalarle un completino?

Io: Si ha ragione, ma nella vita bisogna provarci, se non ci si prova si ha già fallito.

A: Ha ragione, allora la aiuterò volentieri, secondo me è meglio questo

Io: Di bello è bello, ma chissà come le starà addosso, non le dispiacerebbe provarlo?

A: Non le sembra di esagerare? Comunque l’accontento solo perché anche a me piacerebbe quel tipo di completino, anche se sono venuta per altro

Va nel camerino e dopo qualche minuto chiama me e la commessa

A: Come sta? Puoi andare? Guardando il suo sguardo direi proprio di si.

Io: Ha ragione, le sta benissimo, lo compro e compro anche questo perché piace a me.

Esco dal negozio e dopo qualche minuto ricevo un messaggio

A: < Ottima mossa, mi hai stupito continua così>

A: < Ora sono proprio curiosa di capire come farai a darmelo senza sbagliare mossa>

Io: < Pensavo di darti il pacchetto durante le lezioni>

A: < Lo sapevo, hai toppato, cambia strategia>

Io: < Lo immaginavo, ci sto ancora pensando>

A: < Comunque con il fatto che non hai rinfacciato il costo del completino, hai guadagnato 1 punto>

Io: < Ottimo, un suggerimento su come dartelo?>

A: < Non posso rendertela troppo facile, ma sinceramente non vedo l’ora di riprovarlo, era troppo bella la tua faccia, come se mi volevi saltare addosso nel camerino>

Io: < Si notava così tanto? Mi sono mantenuto solo perché hai chiamato anche la commessa, ma avrei voluto saltarti addosso e palparti tutta, avrei accettato anche lo schiaffo di risposta, ma ne sarebbe valsa la pena

A: < Si lo schiaffo te l’avrei dato, ma solo per la parte che stavo recitando, mi sarebbe piaciuto se l’avessi fatto>

Io: < Ed ecco che esce la tua vena zoccolesca>

A: < Non hai ancora visto nulla, non volevo esagerare la prima volta, ma mi sono mantenuta>

Io:

A: < Dai non farmi eccitare troppo che sono ancora nel negozio>

Io: < Ti andrebbe di vederci stasera? O dobbiamo continuare a vederci con incontri cauali?>

A: < Stasera devo andare con amici in un locale gioco, “Escape Game” vuoi unirti a noi? Ci sarà anche un tuo amico che ha rimorchiato una mia amica ieri sera>

Io: < Non conosco il gioco, ma traducendolo ho capito il genere, … si va bene ci sarò>

Chiamo gli amici per capire chi dei 4 ha fatto conquiste e con cui mi vedrò stasera. Giunta la sera, mi vedo con Nicola il conquistatore e raggiungiamo gli altri. Dopo le presentazioni ci dirigiamo al locale ed il gioco inizia. Durante i primi quesiti riesco a fare bella figura con i suoi amici, ma al terzo quesito bisognava procurarsi qualcosa per tirare un oggetto. A nessuno veniva una soluzione, quando a me venne una idea che a non tutti sarebbe piaciuta.

Io: Una soluzione ci sarebbe, ma non piacerà a tutti

N: Antò di cosa si tratta?

Io: Avrei bisogno del reggiseno di tutte voi, creiamo una corda e prendiamo la chiave

Amiche: Hai capito il tuo amichetto, sembra ingenuo e invece …

A: In mancanza di alternative se vogliamo vincere dobbiamo fare come dice lui

Con il reggiseno delle 5 ragazze, riesco a prendere la chiave e ad aprire la porta. Durante le fasi, i dei 5 reggiseni solo uno si è salvato e anche quello di Angela si era strappato

Usciti dal locale riaccompagnai Angela a casa e approfittai dell’occasione

Io: Mi dispiace aver strappato il tuo reggiseno, avevo intenzione di regalartelo in un altro modo, ma secondo me ora è il momento giusto

Tiro fuori dal cassetto il pacchetto regalo

A: Hai azzeccato anche questa mossa, ma dimmi la verità cosa avresti fatto ad uscire se non ti davamo i nostri reggiseni?

Io: Avrei utilizzato i nostri boxer, strappati e legati tra loro, sarebbe stato meno eccitante ma avevo l’alternativa, poi ho pensato a fruttare l’occasione per regalarti il pacchetto.

A: Sei così genio che sotto mi sono bagnata tutta

Io: Ed ecco la vena zoccoletta che esce fuori

Iniziammo a baciarci e spogliarci, lì in macchina, non fece in tempo ad indossare il nuovo completino che le saltai addosso.

A: Butta giù il sedile che voglio leccarmi tutta la mazza

Io: Brava così, prendilo tutto, massaggiami le palle, sono piene da quando ti ho visto nel camerino

A: Se mi saltavi addosso cosa avrebbe detto la commessa

Io: Chi se ne frega, se parlava l’avrei afferrata e mi sarei fatta pure lei

A: Ah si? Avresti avuto il coraggio di tradirmi con me presente

Io: Ma che tradirti, secondo me sarebbe piaciuto pure a te, a lei sicuro visto che anche lei sbavava a ste bocce

A: Stai iniziando a conoscermi, si mi sarebbe piaciuto se ci avessi afferrato e costretto a baciarci mentre mi penetravi, non l’ho mai fatto ma avrei provato

Io: Non sei zoccoletta, sei proprio zoccola e mi piace. Ora sali e impalati, voglio veder ballare ste bocce

A: Si sono una zoccola, ho troppi arretrati, devo recuperare

Io: Dai salta salta, falle ballare, mi piace quando sbattono tra loro

A: Così? Ti piace così? E se me le lecco?

Io: Si continua, continua che mi piace, morditi sti capezzoli, non fermarti a saltare

A: Mi piace il tuo cazzo, lo sento tutto dentro, ahhhhhhh siiiiiiiiiii

Io: Girati voglio fare un’altra cosa, mettiti a 90 e mentre ti scopo lecca il cambio come se fosse un altro cazzo

A: Ok, ma fai piano che questa posizione è un po’ scomoda

Io: Ma sempre ti lamenti, forza leccelo, metti il freno a mano tra le tette

A: Spingi, spingi che mi piace

Io: Sei la miglior milf che conosco, hai una voglia pazzesca di cazzo, guarda come lecchi il cambio e quasi quasi invidio il freno a mano

A: Si insultami, dai che sto per venire, spingi sto cazzo spingiiiiiiii

Io: Che culo che hai, senti come suona quando lo schiaffeggio, sentilo, sto buchetto mi attira troppo

A: Ah si schiaffeggialo che mi piace, ma allontanati da quel buco, non voglio

Io: Prima o poi ti inculo lo sai?

A: Lo so, ma non oggi, sto per venire già cosìììììììì

Io: Girati che voglio gustarmele io ora ste bocce, mentre continuo a scoparti

A: Si, dai, si daiiiiii, spingiiiiiiii che mi piaaaaceeeeeee

Io: Sto per venire, continua a fare la zoccola che sto per venire

A: Sto Veneeeeennnnnndoooooo, stoooooo veeeennnnneeeeenddooooo

Io: Girati che sta volta voglio sborrarti in faccia mentre ti lecchi ste bocce

A: Sei proprio un porco mi piaci

 

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Finita la serata Le proposi di venire a casa da me, ma doveva tornare a casa a riprendere il figlia

Durante la domenica a parte qualche messaggio di saluto non successe nulla. Il lunedì pomeriggio si ripresentò per la classica lezione con una proposta che non potevo rifiutare.

A: Buongiorno prof., ho una proposta per lei

Io: Devo preoccuparmi?

A: Scemo …, Siccome sto indietro con il programma e i progressi ci sono ma lenti, vorrei proporti una proposta.

Io: Sentiamo

A: Ad ogni esercizio che risolvo bene, tu fai una cosa per me, ad ogni esercizio risolto male, io farò una cosa per te ma dovrai farmi vedere come si risolve, ci stai?

Io: Va bene, ci sto tanto oggi pomeriggio solo con te ho lezione

Assegnai degli esercizi e nel frattempo continuai a fare alcuni lavori d’ufficio, in quella giornata dovevo effettuare una conference call con un gruppo di persone in cantiere. Iniziò e dopo poco sbaglio il primo esercizio, dopo averle spiegato il procedimento giusto, riscattai il primo pegno (doveva rimanere senza maglia, con solo il reggiseno per tutta la restante giornata). Finito il secondo esercizio, anche qui commise un errore, anche se era un errore semplice, reclamai il pegno (doveva rimanere senza pantalone, solo con reggiseno e slip per tutta la restante giornata). Inizio il terzo esercizio, ma arrivò anche l’ora della videochiamata col cantiere. Mentre parlavo nell’altro sentì un urlo di soddisfazione, l’esercizio era esatto. Abbozzai un sorriso e continuai a parlare, mentre lei scrisse su un foglio < Ho vinto, ora riscatto il pegno>. La vidi avvicinarsi a quattro zampe ed infilarsi sotto la mia scrivania, mi abbasso i pantaloni e le mutande ed inizio un pompino da favola, mentre io paonazzo continuavo a parlare nella videochiamata. La mia presenza diventava sempre meno incisiva, parlavo pochissimo e cercavo di evitare gesti che mi facessero scoprire, intanto lei imperterrita continuava a leccare e succhiare il cazzo e le palle. Con la mano cercavo di spingerla sempre più il cazzo in gola, per evitare si notasse il sali e scendi del braccio, ma mi blocco dicendomi

A: Smettila altrimenti inizio ad ansimare ed esco tutta nuda, è il tuo pegno e devi pagarlo.

Continuai la videochiamata e ogni volta che intervenivo mi mordicchiava le palle, se avvicinavo le mani a lei mi mordicchiava, tentando in tutti i modi di umiliarmi durante la chiamata. Terminata la chiamata si alzò e si risiedette al suo posto, tutta soddisfatta. Le assegnai un ultimo esercizio, avevo una rabbia che avrei voluto vendicarmi, ma senza esagerare, volevo stare al gioco facendola sentire quella più forte, ma in realtà quello che aveva ricevuto il pompino ero io. L’esercizio era troppo difficile, tanto che anch’io feci difficoltà a completarlo, ma appena terminato l’esercizio reclamai il pegno.

A: Dai stavo scherzando, non esagerare, era solo un gioco, si clemente, ti prego niente umiliazioni pubbliche, io non l’ho fatto

Io: Devi completare quello che hai iniziato, infondo mi hai lasciato a metà

A: Tutto qua? Niente punizioni o umiliazioni?

Io: Guarda che quello che ha ricevuto il pompino sono io, nessuno avrebbe protestato, poi i tuoi pompini sono una favola, hai così tanta saliva che è uno spettacolo vederlo entrare ed uscire dalla tua bocca.

A: Dovevo decidermi prima a venire da te a ripetizioni, sei il miglior uomo che abbia mai conosciuto, ma sei un coglione, come pegno ero pronta a darti il culo

Io: C’è tempo, c’è tempo, i risultati vanno raggiunti poco per volta.

Angela completò il lavoretto iniziato durante la videochiamata, ma questa volta potevo utilizzare le mani, e spingevo la sua nuca finché non prendeva tutto in bocca il mio cazzo. Ad ogni strozzamento la liberavo per qualche secondo e subito dopo la rispingevo giù. Successivamente si dedicò a leccarmi le palle ed io iniziai a torturargli i capezzoli. Quando stavo per sborrare la posizionai sul divano e concludemmo con una spettacolare spagnoletta tra quelle fantastiche bocce. Dopo un momento di pausa per entrambi, proposi:

Io: Stasera hai impegni o sei libera?

A: Veramente ho appuntamento con un ragazzo che ho conosciuto prima del nostro incontro, è da un mese che mi chiede di uscire e la settimana scorsa gli diedi appuntamento per oggi. Se ti da fastidio disdico, neanche mi interessa sto tipo

Io: No no, non preoccuparti, l’ho chiesto per organizzarmi, amici mi hanno chiesto di vederci stasera e volevo sapere se eri libera.

A: Non sei geloso che mi veda con un altro? E se poi funziona? Non hai paura di perdere tutto?

Io: Hai tutto il diritto di vederti con chi vuoi, hai sperimentato me e devi sperimentare altri, poi trarre delle conclusioni

A: Sinceramente mi aspettavo e speravo in un attacco di gelosia, anche piccola invece non te ne frega niente, a me darebbe fastidio se stasera tu uscissi con un’altra ragazza

Io: Non è vero, mi piaci e sono interessato ad andare avanti, perché ti reputo una persona interessante, ma puoi sapere se la persona è quella giusta solo confrontandola con altri. Poi sei resterai indecisa e l’altro sarà d’accordo faremo un Ménage à trois

A: Hai capito l’ingegnere faceva tanto il bravo ragazzo educato e dopo pochi giorni propone già un menage, non hai paura che sia più dotato di te?

Io: A me non importa dell’altra persona, a me interessa far godere te, mi mandi in estasi quando ti sento venire

A: Con quel cazzo che ti ritrovi è difficile non venire, poi hai anche una buona resistenza. Poi guarda qua, solo vedermi seminuda e già prende vigore, “ma ciao bel pistolone sei di nuovo tra noi”

Io: Ora capisci l’effetto che mi fai

A: Si ma è tardi, devo scappare a prendere la bambina, ci vediamo domani per la prossima lezione, SMACK

Bacia il cazzo e si riveste velocemente, poi mi saluta e se ne va dicendomi “Stasera mi farò l’altro tipo, voglio proprio vedere se non sei geloso”.

Ad una provocazione si reagisce con un’altra provocazione, appena andò via chiamai alcuni amici ed organizzai la serata. Il piano consisteva nel convincere alcune nostre amiche di comitiva a flirtare con noi stasera e riuscire a pedinarli per capire in quale locale l’avrebbe portata. Il piano funzionò alla perfezione, alle 21 il tizio andò a prendere Angela pedinati da Giuseppe e si diressero in un locale molto in voga nel nostro paese (quindi non avrebbe pensato ad un inseguimento ma una probabile coincidenza). Dopo una mezz’oretta dal loro arrivo arrivammo noi, nessuno aveva prenotato e aspettammo nella hall del locale. Entrai nel locale poco dopo gli altri, intrattenuto da una chiamata di lavoro, lei nel frattempo aveva riconosciuto alcuni dei miei amici ed aveva intuito che potevo arrivare da un momento all’altro. Appena entrai lei mi notò subito, mentre io facendo finta di non sapere che lei era lì cercavo con lo sguardo di raggiungere i miei amici. Le ragazze erano a conoscenza del mio piano ed erano brave a comportarsi come le era stato suggerito. Io mi comportavo allo stesso modo del primo incontro con Angela al bar, timido e molto pacato. Dopo qualche minuto mi arriva un messaggio:

A: < Sei proprio un coglione, non vedi che la biondina ci sta provando in tutti i modi con te?>

Mi giro e rigiro facendo finta di cercarla, poi le scrivo:

Io: < E tu cosa ne sai? Abbiamo amici in comune non credo gli piaccio. Ma sei qui?>

A:

Io:

A:

Io:

A:

Io:

A:

Io:

La serata passa tranquilla, ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio, ma niente da annotare. A terminare prima sono loro e mentre stavano andando via, il suo accompagnatore si avvicina ed inizia ad inventare milioni di scuse per il ritardo con il lavoro. La mia risposta è stata:

Io: Ti avevo notato prima ma non volevo rovinarti la serata, visto che sei in compagnia di una splendida ragazza, ma visto che hai deciso di umiliarti, sarò breve e coinciso “Se entro giovedì non ho il materiale in cantiere, eserciterò le penali e non mi risparmierò come l’ultima volta che sei venuto strisciando a chiedermi proroghe”, la tua compagna si sta spazientendo meglio che tu vada altrimenti perdi anche lei.

Andarono via e dopo qualche minuto mi arriva un suo messaggio:

A: < Vederti fare quella sfuriata mi ha fatto bagnare, sono un lago lì sotto>

Io: < Ehm la stessa cosa mi ha detto la biondina>

A: < Stronzooooooo te la farò pagare, lo scoperò tutta la notte per farlo vendicare>

Io: < Quindi se sei bagnata gli ho pure spianato la strada>

A: < Coglione sei un coglione>

La cena con gli amici filò tranquilla, la biondina che mi aveva aiutato era un’amica che aveva accettato volentieri la parte. Ritornai a casa e dopo qualche ora ricevo un messaggio:

A: < Sei uno stronzo, mi hai rovinato la serata, quest’altro coglione si è sentito troppo umiliato e preoccupato e il suo cazzo non reagiva alle mie avance>

Io: < Mi dispiace veramente, non volevo rovinarti la serata>

A: < Bastardo, secondo me avevi pensato tutto, ora sono bagnata per farla finire così la serata, sto venendo da te bastardo>

Io: < Chi ti dice che sono solo?>

A: < Non me ne frega, arrivo e mi scopi, sono troppo arrapata>

Io: < Ok vieni che sono appena arrivato a casa>

Arriva a casa e non faccio in tempo ad aprire la porta che entra prepotentemente e mi salta addosso baciandomi. Con lei avvinghiata al mio corpo, mi dirigo verso la camera da letto. La lancio sul letto ed con forza inizio a strapparle i vestiti di dosso. Lei è più assatanata di me e si arrabbia ancora di più quando non riesce a staccare la cinta dal pantalone. La agevolo a spogliarmi, poi partiamo con un 69. Lei era veramente bagnata e più la leccavo e più il mio cazzo pulsava, lei invece trovandosi sotto, faticava con i movimenti il mio cazzo la strozzava, ma continuava imperterrita. Ad un certo punto la giro ed inizio a scoparmela a pecorina, fregandomene della durata o se le facessi male, ma notavo che lei apprezzava.

Urlava di goduria come un’ossessa “di più di più, spingi sto cazzo …., sono una trooooiiiiaaaaa” più gridava e più aumentavo il ritmo. La giro e continuo a scoparmela e mentre ci guardavamo in faccia e ci baciavamo

A: Dimmmmeeeeellllloooo che sono zoccola, dimmelo che mi piaceeeeee

Io: Se una zoccola, hai due bocce belle piene che spaccherebbero di tutto, hai sto buco di culo che è troppo invitante. Girati di lato, voglio schiaffeggiarlo un po sto culo

A: Cheeee staaaaaiiii faceeeennnddooooo, faaaaiiiii piiaannooooo

Io: Sto solo provando a metterci il dito dentro sto culo, non è ancora il momento di incularti

A: Mi piaaacccccceeeee connnnnttttiiinnuuuuaaa, mi stai facendo diventaaareee unnaaaa verrrraaaa zoccccolllaaaa

Io: E’ ancora niente, ho voglia di soddisfare ogni mia fantasia con te

A: Stooooo vennneeeennnnddoooooooo, connttiinua non ferrrmmmaaaaarrrtiiiiiiiiii

Io: Brava la mia zoccolettta, ora fai venire anche me, girati e prendilo in bocca

A: Stavolta lo voglio ingoiare, mira bene, mira alla bocca della zoccola

Io: Sto … ven … endo, ahhhh

A: Mmmm buona, non ricordavo quanto fosse buona

Io: Che fai rimani o te ne vai?

A: Vado via, voglio stare a casa quando si svegli mia figlia

Io: Allora sono 50€

A: Cossssaaaaaa?

Io: Sei tu la zoccola, mica io. Hai insistito per rimediare la serata e ti ho accontentato, se rimanevi era diverso, ti avrei dato un’altra botta tra un’oretta

A: Scemo, eri in debito per avermi rovinato la serata ammosciandomi il cazzo di quell’altro coglione

Io: E’ pure colpa mia se ti ho salvato da uno sfigato?

A: Stronzo hai pensato a tutto stasera vero?

Io: Non so di cosa parli

A: Non credo alla coincidenza del locale, sapevi tutto, ammettilo

Io: Diciamo che il locale l’ho scelto io

A: Lo sapevo bastardo, l’ho sperato fino all’ultimo una tua mossa, quando ho visto i tuoi amici ho capito che non era una coincidenza

Io: Volevo solo vedere con chi stavo competendo, tutto qui

A: Se come no, hai avuto culo che lo conoscevi e che era in debito con te, altrimenti saresti rimasto fregato

Io: Ma se per tutta la serata non hai fatto altro che guardarmi

A: E tu che ne sai, non hai fatto altro che sorridere a quell’altra zoccola

Io: Io non ti guardavo, ma i miei amici si e non l’hai cacato proprio il tuo compagno. Secondo te, perché dopo aver finito è voluto andare subito via?

A: Perché aveva fretta di scoparmi, è logico

Io: No, aveva fretta di portarti via di lì, perché ha capito che eri distratta. Avrà detto andiamo via di qui, ti posto in un posto più tranquillo. Poi prima di andare in macchina siete rimasti un po’ sulla panchina del lungo mare

A: Che hai fatto, mi hai fatto seguire anche fuori dal locale?

Io: No qui sono andato d’intuito, era palese che non eri concentrata

A: E tu perché subito a casa? Che la biondina non ha voluto dartela?

Io: Sara è una mia amica d’infanzia, le era stato detto che al locale c’era una ragazza che nell’ultimo periodo esce con me, ti ha voluto stuzzicare e tu ci sei cascata

A: Sei riuscito ad ottenere tutto senza sforzo, mi stai fregando sempre e non riesco mai ad accorgermene

Io: E’ il mio lavoro giocare d’anticipo “Sfonda prima che te lo sfondino” è il mio motto

A: Secondo me sei solo stronzo, ma mi piaci

Andò via salutandomi con un bacio, poi sfinito andai a letto, anche il bluff tra “un’ora ti do un’altra botta” ha funzionato, non avrei mai avuto la forza per farcela, è un’assatanata.

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L’indomani mattina mi sveglia con un messaggio
A: < Mia figlia non sta bene ha l’influenza, non posso venire nel pomeriggio a lezione>
Io: < Spero nulla di grave, un auguri di pronta guarigione>
A: < No, solo un po’ di febbre, guarirà presto>
Io: < Meglio così, fatti sentire quando vuoi>
A: < E tu non fare il cascamorto con altre ragazze>
Io: < Cercherò di resistere, aahahahah>
A: < Stronzoooo …. Risparmiati perché poi dovremo recuperare il tempo perduto>
Io: < Oh oh, ottimo. Comunque ho da recuperare col lavoro, pensa a tua figlia ora>
Passarono 3 giorni prima che ci rivedemmo, nel frattempo ci eravamo scambiati solo dei messaggi. Ci rivedemmo giovedì venerdì pomeriggio per la consueta lezione e le anticipai:
Io: Devo andare via per lavoro qualche giorno
A: Ah veramente?
Io: Devo vedermi con un imprenditore locale, se l’affare andrà in porto dovrò andare spesso a Lisbona, ma spero di risolvere con delle videochiamate
A: Capisco, dai 3 giorni son passati velocemente, passeranno anche quelli
Io: Veramente volevo proporti di venire con me se riuscivi a lasciare tua figlia da qualche familiare
A: Veramenteeeeee? Non sono mai stata a Lisbona, veramente non ho viaggiato un granché.
Io: Io sarò impegnato qualche ora al giorno, tu puoi andare girando o aspettarmi in stanza
A: Grazie per l’invito, ma non so darti una risposta ora, devo pensare a sistemare la bambina e poi devo vedere come fare col lavoro
Io: Ok fammi sapere
A: Se vengo, dobbiamo recuperare anche il perduto, sono dietro col programma, l’esame è tra poco
Io: Ah ti riferivi allo studio … pensavo ah
A: Sei un porco lo sai? E comunque era sott’inteso che mi riferissi anche a quello, scemo
Io: Se verrai vedrai che ti divertirai, conosco bene Lisbona, in tutte le sue sfaccettature.
A: Vedrò di fare il possibile
La giornata proseguiva spedita, lei migliorava con gli esercizi ed io mi dedicavo al lavoro. Ricevetti una chiamata da amici che mi invitavano ad una partita di calcetto per la serata e successivamente saremmo rimasti a mangiare nel locale adiacente con il resto del gruppo. Chiesi ad Angela se volesse unirsi a noi, ma la sua risposta fu negativa
Io: Stasera vado a giocare a calcetto con amici, successivamente con il resto del gruppo andiamo a mangiare una pizza, vuoi unirti a noi?
A: Veramente ho un appuntamento con un altro ragazzo, anche lui era da tanto che mi chiedeva di uscire
Io: Hai capito la mammina quanti spasimanti, brava brava
A: Veramente con questo ci parlo da tanto, ma era fuori per lavoro ed è tornato questa settimana, quindi non ci siamo mai visti, se non per foto
Io: Capisco. Questa volta sai già i miei impegni, quindi puoi stare tranquilla che non ti rovinerò la serata
A: Eppure avrei voluto vederti giocare, secondo me sei scarso
Io: Chissà. E dove ti porta stasera?
A: Non so, sinceramente non ha ancora confermato, ha detto che la conferma me l’avrebbe data nel pomeriggio quando usciva da una riunione
Io: Chissà perché sento puzza di sposato
A: Ah ah sei geloso? Ha detto che è felicemente single
Io: Allora confermo che è sposato. Comunque giochiamo alle 20 e alle 22 andiamo al locale, se vuoi raggiungerci siamo lì. Non preoccuparti per la compagnia, ci sono anche le mogli, fidanzate ed amiche di comitiva
A: Se mi troverai, vuol dire che mi ha dato buca, altrimenti mentre tu giocherai a palla, io giocherò con altre palle. (occhiolino provocatorio)
Io: Va bene, tanto è sposato, saranno belle consumate
A: Stronzo, non sono così ingenua, ti dico che non è sposato
La giornata termina tranquilla, verso le 19.30 mi dirigo al campo di calcetto e con mia sorpresa la trovo già sugli spalti in compagnia di un uomo che non conoscevo. Gioco la partita e ogni tanto lì vedevo sempre lì a fissarci e commentare, ma erano distanti e non riuscivo a capire cosa dicessero. Fortunatamente la partita Scapoli-Ammogliati finisce con una vittoria per noi Scapoli, riuscendo addirittura a fare 5 gol. Terminata la partita ci dirigiamo verso gli spogliatoi, mentre loro entrano nel locale dove avevamo prenotato anche noi. Quando raggiunsi gli spogliatoi, presi il telefono e trovai un messaggio.
A: < Bravi bella vittoria, ed io che pensavo fossi scarso>
Io: < Grazie grazie, ma come mai sei venuta a vedermi?>
A: < Ho detto ad Armando che giocava mio fratello e che avevo promesso sarei venuta a vederti e che poco distante c’era un locale dove poter mangiare una buona pizza>
Io: < Hai capito la mammina, comunque buona serata, divertitevi>
Entrammo in pizzeria e li vidi seduti in un tavolo, noi fummo fatti accomodare non troppo distanti. La mia è una comitiva un po’ rumorosa, spesso notavamo gli sguardi un po’ infastiditi degli altri clienti, mentre lei approfittava del nostro trambusto per controllarci, al che gli inviai un messaggio
Io:
A: < Non fa niente, tanto male che vada mi scopi tu>
Io: < Mi dispiace ma sono impegnato stasera>
A: < Non ci casco questa volta, ormai ti conosco>
Io: < Non rovinarti la serata, perché non sto scherzando, la ragazza difronte a me è stata fatta venire per farmela conoscere>
A: < Allora smettila anche tu di scrivermi, altrimenti se ne accorgerà che chatti con altre>
Proseguimmo la serata tranquilli, tra aneddoti passati e racconti della partita appena giocata, loro andarono via e ricevetti un messaggio
A: < Buon proseguimento di serata, noi siamo troppo stanchi, ci fermeremo in un hotel qui vicino>
Io: < Hotel e non casa sua? È sposato>
A: < Stronzo, pensa alla biondina con il seno rifatto>
Io: < Domani mattina ti darò la conferma se è rifatto o se ha solo quello di rifatto>
A: < (emoticon linguaccia) (emoticon linguaccia) (emoticon linguaccia)>
Non era ancora finiti la cena quando ricevetti una chiamata da Angela
A: Abbiamo forato, sto stronzo ha noleggiato una macchina per fare colpo e non sa cambiare la gomma, si è distratto perché parlava con una donna arrabbiata al telefono, ha preso una buca e ha forato
Io: Dammi 10 minuti e vengo a prendervi
Lascio la compagnia e mi dirigo verso il luogo indicato, lei appoggiata sul guard rail e lui al telefono che bestemmiava con qualcuno. Mi avvicino e mi presento come il fratello di Angela, gli sostituisco la gomma e vedo di ritornare dagli amici, ma lei mi ferma.
A: Aspetta, vuoi accompagnarmi a casa, ormai la serata è finita male
Io: Ok, ma sappi che mi hai rovinato la serata
Risalimmo in auto e la riaccompagnai a casa. Mentre guidavo lei interviene con:
A: Guarda che ti ho salvato la serata stasera, metti e mentre scopavate gli stringevi le tette come fai con me e scoppiavano le protesi, avresti pagato i danni
Io: Intanto avrei scopato lo stesso, ai danni si pensa dopo
A: Ho un’idea per farmi perdonare
Mentre guido, si abbassa e mi slaccia i pantaloni, estrae il mio cazzo ed inizia a leccarlo tutto
A: Sono brava a farmi perdonare?
Io: Sei sulla strada giusta, ma non è abbastanza
Iniziò a denudarsi mentre continuava a leccarlo, poi mi sposta il sedile poco indietro e mi sale sopra, sembrava un film di Carlo Verdone quando chiedeva “Oh famo strano?”.
A: La cosa bella di te è che assecondi tutte le mie fantasie
Io: Mi è sempre piaciuto fare le porcate e tu so che le soddisferai tutte
Nonostante durante il tragitto continua a farmi eccitare con frasi del tipo:
A: Bravo continua così, dai che sono la tua zoccola, mi piace il tuo cazzo, sei un porco, lascia fare tutto alla tua zoccola, sono bagnata da quando ti ho visto sudare mentre giocavi, dai che mi piace, ecc..
Avevo rallentato sensibilmente la velocità, sia per evitare brutti incidenti, sia per gustarmi la strana scopata, sentirla andare in estasi, mandava in estasi anche me. Riuscì a venirle continuando a guidare, bevette tutto e poi cercò di ricomporsi il più velocemente possibile, essendo molto vicino a casa sua. Prima di scendere dall’auto oltre al bacio della buonanotte mi dice “Te l’’avevo detto che alla fine mi avresti scopata tu stasera”. 

 

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Passarono i giorni e si avvicinava il momento di andare a Lisbona, avevo il volo alle 10.30 al mattino del giorno dopo e non avevo ancora avuto conferma. Mi chiama la sera dicendomi che sarebbe venuta, finalmente aveva ricevuto l’ok a lavoro e i genitori potevano tenere la bambina. Partimmo la mattina e durante il volo Le chiesi:

Io: So che ti infastidisce parlare del passato, qualcosa l’ho saputa da altri, ma come è finita tra te e il padre di tua figlia?

A: In verità non mi infastidisce, non ne parlo perché è finita male, eravamo giovani e spensierati, io lavoricchiavo mentre lui pensava a divertirsi, faceva finta di trovarsi un lavoro. Prendevo la pillola quindi scopavamo tranquillamente ma per un problema di salute fui costretta a non prenderla per un anno. Quando gliene parlai, iniziò a lamentarsi perché a lui non piacevano i preservativi, quindi scopavamo a coito interrotto. Una volta non ha fatto in tempo ad uscire e sono rimasta incinta. Quando gliel’ho detto è andato nel panico, “ma come faremo” “siamo troppo giovani” “non ho un lavoro” “devi abortire altrimenti ti lascio”. Con quest’ultima frase partì una mega discussione, visto che non avevo intenzione di abortire, così mi lasciò ed è partito per la Germania. Invece ho io una domanda per te

Io: Visto che siamo in vena di confessarci, dimmi pure

A: Come mai, hai 35 anni, sei carino, intelligente, gentile, premuroso, hai un bel lavoro e sei ancora single?

Io: Veramente sono un tipo particolare, non tutti riescono a stare con me

A: In che senso particolare?

Io: Amo la perfezione, quando voglio qualcosa devo ottenerla, sono complicato di gusti

A: In che senso complicato di gusti? Sinceramente non capisco come un tipo come possa piacerti una come me

Io: Perché pensi questo?

A: Sei un tipo molto acculturato ed io invece no, tu viaggi ed hai viaggiato molto mentre per me questo è uno dei primi viaggi, i tuoi amici sono simili a te mentre io sono fuori luogo con le altre ragazze

Io: Queste sono scemenze, tu non hai studiato ma la tua vita è vissuta, per i viaggi rimedieremo l’importante è avere l’interesse. Poi per quanto riguarda le altre donne della comitiva, neanche loro sono quello che sembrano, sono viziate dai loro mariti/fidanzati, solo qualcuna si salva. Poi ricorda che secondo le leggi del magnetismo, polo Sud e polo Nord legano, mentre 2 poli uguali si respingono.

A: Ogni volta che fai il professorino mi fai bagnare. Poi cosa intendevi con complicato di gusti?

Io: Mi piacciono le milf tettone, ahahah

A: Questo si era capito, scemo.

Arrivati all’aeroporto di Lisbona, tramite i mezzi pubblici arrivammo in albergo, giusto il tempo di darci una rinfrescata che uscimmo in giro per la città. Sembrava una ragazzina, le sembrava tutto strano e bello, se la rideva quando alcuni tipi mi fermavano per offrirmi l’hashish. Mangiammo all’hard rock cafè, non ci era mai stata poi passammo vicino il sexy shop e la invitai ad entrare.

Io: Entriamo e se troviamo qualcosa che ti piace te lo compro

A: Non sono mai entrata in un sexy shop, non so neanche chi ci sia dentro

Io: Non preoccuparti è un posto tranquillo

Entrati rimase stupita per le tante scelte, dai falli di gomma e scarpe con tacchi vertiginosi, da vestiti in lattex a vesti da infermiera sexy. Era molto imbarazzata, faceva la tipa tosta, ma alla fine era timida e si vergognava. Le scelse un completino da infermiera sexy mentre io le presi un completino in lattex. Quando vide il completino in lattex scoppio a ridere “ma che idee strane ti stai facendo”, ed io “te l’ho detto che con te voglio mettere in pratica tutte le mie fantasie”. Proseguimmo con lo shopping, poi ritornammo in albergo perché a breve dovevo essere in riunione con quell’imprenditore. Prima di andare mi raccomandai di farsi trovare al mio rientro con uno dei due completini acquistati. Durante la riunione pensavo a quale dei due avesse indossato, il classico o il trasgressivo, dubbio che si protraeva per colpa dell’imprenditore. Terminato positivamente l’incontro, vengo invitato ad una cena di gala in uno dei locali dell’imprenditore, accetto ma anticipo che non sarei venuto solo e che avrei tardato ad arrivare. Corsi in stanza curioso di vedere quale indumento avesse scelto, entro e non la trovo, poi si chiude la porta e alle mie spalle:

A: Hai fatto tardi, ora devi essere punito, non azzardarti a girarti

Io: Non ti vedo, ma credo di aver capito quale indumento hai scelto

A: Tu hai fatto un regalo a me ed io ho deciso di accontentare una tua fantasia, ma son sicuro che te ne pentirai, ahahaha

Io: Non credo proprio, ricordati che il dominatore sono io

Così mi girai e la trovai con quel completino in lattex nero aderentissimo, con apertura sul seno. Era uno spettacolo, la presi, l’alzai di forza e la sbattevo contro il muro

Io: Speravo mettessi questo vestito, appena l’ho visto immaginavo questa scena

A: Per questo l’ho messo, sapevo che avrebbe fatto più effetto

Io: Brava, ora baciamelo tutto, ingoialo, voglio sentirti strozzare

A: Vuoi proprio esagerare oggi, eh … mi piace

Io: Lo so, sei una zoccola

A: Con questo vestito chi non lo si sentirebbe

Io: A te non serve il vestito tu lo sei di natura

A: Si mi piace quando me lo dici

Io: Ora stenditi sul letto che voglio scoparti

A: Si continua così, senti il rumore di questo vestito quando spingi, mi sta facendo uscire pazza, sto già venendooooooo

Io: Di già, ho appena iniziato, voglio gustarmela tutta sta scopata

A: Si continua, continua che mi piaceeeeee

Io: Sto vestito ti fa ballare ancora di più le bocce, guardale come ballano

A: Si ballano così tanto che mi fanno male, non morderle, ahi

Io: Sono così arrapato che non riesco a controllarmi, te le staccherei a morsi sti capezzoli

A: Mi piace se li mordi ma non così forte

Io: Ok, mettiti a pecorina che voglio gustarmi un po’ questo culo

A: Si mi piace quando mi dai gli schiaffetti al culo

Io: Hai un culo perfetto, guarda come vibra ad ogni colpo

A: Hai deciso di sodomizzarmi eh l’ho pulito per tutto il tempo per fartelo trovare pronto

Io: Non credo riuscirò a mantenermi, voglio tutto oggi, voglio sfondartelo

A: Si ma fai piano, continua che mi piace ma piano

Io: Sei così fradicia che si è lubrificato anche il culo

A: Sono una zoccola che vai trovando

Io: Sto entrando, ce l’hai proprio stretta

A: Sono vergine lì, mi stai sverginando

Io: Sono entrato e non esco neanche se mi preghi

A: E chi vuole che esci, mi piaceeeee troppo.

Ero così preso che le sborrai dentro tutto, quando uscii, sfiniti crollammo sul letto per qualche minuto. E’ stato bellissimo ma ora devo toglierlo questo vestito che sto morendo di caldo. Riposati che siamo stati invitati ad una festa di gala, ho noleggiato una macchina per muoverci meglio. Appena scesi già dall’albergo vide la macchina noleggiata, una bellissima Mercedes-Benz AMG GT

A: Hai proprio deciso di viziarmi eh, non sono mai entrata in una macchina simile

Io: La prima regola per far soldi è spendere “Più spendi più guadagni”

Trascorremmo la serata tranquillamente, c’erano pochissimi italiani e la maggior parte parlavano portoghese o inglese. Angela stette tutta la serata vicino a me perché non parlava neanche inglese.

Usciti dal locale, facemmo un giro sul lungo mare, ammirando la Torre di Belem e poi esausti tornammo a stanza. Durante la colazione la mattina seguente rimase estasiata dall’abbondanza del buffet, non era il massimo che avessi visto, ma per lei che non viaggiava era il massimo. Durante la mattina la portai ad attraversare in battello il fiume Tago, non era mai andata neanche in un battello. Passeggiando passammo vicino ad un Night Club, Le proposi di passare in serata e nonostante fosse imbarazzata, decise di accontentarmi. Tornati in stanza proposi di vestirsi casual perché in quel locale poteva rovinarsi il vestito.

Andammo nel locale in tarda serata e nonostante c’erano molte donne in bikini o mezze nude, in molti si fermarono ad ammirare Angela durante l’entrata. Ammirammo qualche spettacolo, poi venne da noi molto probabilmente il gestore del locale con una proposta in lingua inglese:

G: Buonasera mi chiamo josè, fra poco inizierà una gara di lap dance amatoriale, possono partecipare tutte le signore, 200€ garantiti solo partecipando +1000€ garantiti se arriva 3° +2000€ se arriva 2° + 5000€ se arriva 1°

A: Sai che non capisco la lingua, cosa voleva quel signore?

Io: Ci sarà una gara di lap dance tra le donne del pubblico, 200€ basta che partecipi +1000€ garantiti se arriva 3° +2000€ se arriva 2° + 5000€ se arriva 1°

A: No no ho paura, anche se quei soldi potrebbero farmi comodo

Io: Ricordati che qui non ti conosce nessuno, poi vedo poche donne, non sarà difficile arrivare sul podio

A: Ah quindi tu vuoi che partecipi?

Io: Speravo ci fosse una gara amatoriale, voglio vederti ballare

A: Stronzo, vuoi vendermi così facilmente

Io: Non voglio soldi, saranno tuoi, voglio solo vederti esibire. Son sicuro che appena ti vedranno vincerai sicuramente

A: Stronzo di che accetto, mi vuoi vedere menarmela? Ti accontento, lo farò solo per farti vedere che ho il coraggio

Chiamai di nuovo Josè che contento le diedi il numero 6. Iniziò la sfida e devo dire che erano tutte molto carine, ma la prestazione di Angela fu fenomenale. La zoccola durante l’esibizione la menava verso tutti tranne che me, forse fu proprio questa mossa che le fece prendere punti. Iniziarono con la premiazione e furono eliminate le prime tre, Angela rimaneva ancora in gioco. Fu eliminata anche la terza ed Angela ancora in corsa. La vedevo strafelice ma al secondo posto fu nominata proprio Angela, ad arrivare prima fu una messicana. Terminata la premiazione, riscosso il premio, presi Angela e andammo via, iniziava ad essere accerchiata da uomini ed iniziava a spaventarsi. Usciti dal locale era in estasi per i soldi guadagnati, tanto da aver dimenticato come li aveva guadagnati. Andammo a mangiare in un locale tipico di Lisbona e subito dopo tornammo in albergo.

Io: Scusa mentre eseguivi lo spettacolo, mi sono perso dei passaggi, potresti farmeli rivedere?

A: Mi dispiace ma io non faccio ripetizioni, poi quello spettacolo non era per te, ma per tutti gli altri ammiratori

Io: Sei partita imbarazzata, ma alla fine ti è piaciuto si vedeva che ti piaceva essere desiderata

A: Mi stai facendo diventare una vera zoccola, da quando sto con te l’ho fatto in macchina mentre viaggiavamo, l’ho fatto sulla spiaggia, ho fatto la lap dance per sconosciuti, ho indossato abiti che non avrei mai comprato e mi hai pure sverginato il culo

Io: E la cosa bella sai qual è?

A: Che mi è piaciuto tutto

Io: Esatto, perché sei una zoccola e ora ripeti qualche mossa che mi stai facendo arrapare di nuovo

A: Mi manca il palo

Io: Il palo lo metto io, ho il cazzo freme

A: Sei un vero porco

Io: Lo so, ma sei tu che mi rendi un porco, sei così zoccola che ad ogni mia proposta dici di si

A: Te l’ho detto che voglio recuperare il perduto, poi mi piace perché so che sei lì a proteggermi. Sapevo che nel locale c’eri tu, anche se ti stavi arrapando più degli altri, ma eri lì a proteggermi, infatti subito dopo l’esito della gara siamo andati via, non mi hai lasciato in pasto a quei maniaci.

Io: Secondo me, solo perché erano tanti ti sei spaventata, se eravamo solo in due o tre saresti voluta rimanere, ti piace essere desiderata. Solo a parlarne ti sei bagnata tutta

A: Non so, probabile. Comunque si, mi piace essere desiderata. In quest’ultimo periodo da quando ci stiamo frequentando mi sento sempre più gli occhi addosso. Non puoi immaginare quanto mi piace. Ieri quando siamo scesi da quella macchina vistosa al locale, tutti guardavano me, molte donne volevano essere al mio posto, è stato bellissimo.

Io: Vedrò di esaudire il tuo desiderio

A: Cioè?

Io: Hai detto che ti piace stare al centro dell’attenzione, che con due o tre uomini ad ammirarti non ti avrebbe spaventato, vedrò cosa posso fare

A: Ma io …, ti prego non accelerare troppo le cose, non vorrei che mi blocchi e poi finisca tutto tra noi

Io: Non preoccuparti, ormai avrai capito che non sono un tipo avventato, nella vita si può fare tutto basta cogliere l’attimo.

A: Ok mi fido

Io: Ma se accontento te, tu dovrai accontentare me

A: Non ti basta quello che ho fatto, vuoi farmi fare altre porcate?

Io: Siamo ancora all’inizio, non hai fatto ancora nulla

A: Sinceramente detto così fai un po’ paura, in pochi giorni mi hai già stravolto la vita

Io: Te l’ho detto, non farò mai niente affrettato e mai niente contro il tuo volere. Io creerò l’occasione poi sta a te decidere

A: Va bene

Io: E con le donne che rapporti hai?

A: No non ho mai avuto pensieri verso le donne, anche se quando andavo in palestra e le vedevo fare la doccia, ammiravo i loro corpi, ma credo fosse solo per paragonarli al mio

Io: Ma se dovesse capitare un’occasione simile come reagiresti?

A: Non so, se sarò attratta o presa dal momento può darsi che mi piacerà, ma ora non so che dirti. Ad esempio non l’avevo mai preso nel culo e non avevo il desiderio, ma ora che l’ho preso mi è piaciuto e lo riprenderei volentieri

Io: Brava la mia zoccola, così mi piaci

A: E tu farlo con un altro uomo?

Io: Se per farci insieme una donna si può piacermi, avere un rapporto gay no, non sono interessato. Non sono interessato neanche a farmi un trans, ma con un trans farmi una donna si può fare.

A: Quindi non vuoi essere toccato il tuo bel culetto?

Io: In inglese si chiama “Asslick”, si tratta di leccare il buco del culo, quello lo concederei volentieri, prova un bel piacere.

A: Certo che sei esperto, vai a vedere quanti porno hai visto nella tua vita

Io: Non solo, ho viaggiato tanto e ho avuto la fortuna di sperimentare molte cose

A: Chissà perché ho la strana sensazione che mi chiederai di leccarti il culo

Io: Esatto e so che lo farai perché sei curiosa di vedere la mia reazione a quel piacere

A: Alza le gambe che voglio provare subito, ma ti concedo solo questo, devo ancora punirti per avermi permesso di esibirmi in quel club

Come anticipato da Angela, la serata si concluse con solamente quella pratica, ma bastò per sborrarle tutto lo sperma che avevo nelle palle. Il giorno successivo si concluse l’avventura a Lisbona, tornammo in Italia carichi di nuovi propositi per nuove avventure.

 

 

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