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By 23 Settembre 2025No Comments

Stavolta voglio raccontarvi una nuova esperienza nel mio ruolo di cuckold totalmente asservito alla propria hotwife: una delle mie fantasie più nascoste era quella di organizzare un incontro al buio per la mia bollente moglie Giada. Incontro per il quale mi sarei dovuto occupare io di tutto, ma proprio tutto, dall’abbigliamento alla location alla selezione del bull.

Partiamo dagli abiti: le ho comprato un meraviglioso completino intimo rosso bordeaux, dal reggiseno in pizzo con le coppe trasparenti e un altrettanto trasparente perizoma abbinato. Autoreggenti a rete, tacchi a spillo in tinta con l’intimo e un tubino nero dalla scollatura più che vertiginosa e gonna davvero mini.

La location: un motel a tema, suite di ispirazione caraibica come piace a lei con ampio idromassaggio.

Il bull: dopo una faticosa ricerca e un po’ di contatti fra conoscenze e raccomandazioni varie, ho trovato Max, un trentenne davvero ben messo, buon fisico abbastanza muscoloso ma, soprattutto, dotazione generosa di notevole lunghezza ma, soprattutto, grande circonferenza. Conosco bene i gusti della mia mogliettina.

Il programma: l’accordo con mia moglie è che lei si sarebbe goduta la sua serata da sola con lui mentre io, da bravo cuck, la aspetterò a casa ma ascolterò tutto per telefono, così da poter in qualche modo immaginare qualcosa intuendo da quel che riuscirò, o non riuscirò, a sentire. Max si sarebbe fatto trovare già in stanza all’arrivo di Giada.

Lei esce e io aspetto, impaziente, la sua telefonata. Sono a letto, sdraiato, in attesa, quando ecco il telefono che squilla: “Ciao amore, sono arrivata”.

“C’è la sua macchina?”

“Sì, c’è già… adesso entro, ok?”

“Certo amore, vai… e buon divertimento!”

“Smack!”.

Dopo quel bacio sento solo qualche rumore indistinto, poi la porta chiudersi. Finalmente sento le loro due voci, saluti, brevi presentazioni… immagino Giada nel suo splendore sexy, con il suo tubino aderente, le calze a rete sui tacchi vertiginosi. Probabilmente lui le cinge la vita e si stanno accarezzando per rompere il ghiaccio.

Sento lui che dice: “Guarda il tuo bravo maritino cosa ci ha fatto trovare…”

“Bè… un drink per iniziare ci vuole…”

Sì, gli ho fatto trovare una bottiglia di bollicine già pronta in stanza. Sento che la stappano, sento il rumore dei calici che brindano, poche timide, si fa per dire, parole e reciproci apprezzamenti. Io inizio a togliermi la maglietta e le mutande, il cazzo inizia già a gonfiarmisi immaginando quei due che si stanno stuzzicando maliziosi a vicenda. Sento delle risatine, poi qualcosa che sembra qualche bacio, o forse è solo la mia fantasia di lui avvinghiato al suo collo e viceversa, non posso saperlo.
Ma è proprio questo ad eccitarmi nel profondo: non posso sapere davvero cosa stia succedendo, ma solo immaginare. In questi momenti di silenzio probabilmente le loro mani stanno esplorando i loro corpi, lui le starà palpando il culo? Lei starà esplorando il suo pacco? Inizio a massaggiarmi fra le gambe.

Saranno in piedi abbracciati? Seduti sul letto a toccarsi? A spogliarsi? Sento qualche sospiro di Giada, immagino il viso di lui fra i suoi seni. Chissà… la mia mano parte lenta mentre il mio orecchio cerca di captare qualunque suono, qualunque indizio. Sospiro di lui: sicuramente la manina curiosa di Giada lo sta palpando. Fruscii e lievi gemiti di entrambi: saranno sicuramente avvinghiati palpandosi a fondo, o almeno così li immagino.

Sento un flebile “mm…” e una risatina di Giada, si sarà spogliato? Di nuovo apparente silenzio, qualche suono indistinto e poi di nuovo Giada: “Oddio! Ah ah… mm…” e lui che ridacchia. Ecco, glielo ha sicuramente tirato fuori. “Impegnativo…” Dice lei. E poi… sì, sicuro, adesso starà lì lì per prenderlo in bocca. Il sospiro godereccio di lui e i versi inconfondibili di lei confermano la mia intuizione, glielo sta succhiando. “Uuh… dio come succhi…” gode lui. Me la immagino, con la sua bocca che a fatica avvolge quel cazzo lungo e spesso. Chissà se lui è in piedi e lei in ginocchio, o magari lui è sdraiato sul letto e lei su di lui a cavalcioni. O magari lui è seduto sul bordo del letto, lei è in ginocchio fra le sue gambe, oppure di lato, a quattro zampe sul letto, il culo all’aria palpato da lui che si gode il servizietto e lo spettacolo. Chissà, potrebbe esser tutto o niente, ma io ormai mi sego su queste fantasie, su queste possibili variazioni della stessa scena.

Attimi di silenzio. Giada si starà spogliando? Sarà già solo in intimo e tacchi a farlo impazzire solo con gli occhi? Non posso saperlo. Sento solo qualche flebile suono incomprensibile, sospiri, mugolii, sospiri, fruscii… chissà se sono entrambi nudi e avvinghiati, se si stanno ancora spogliando, baciando, palpando. Immagino le mani di lui sulle sue grosse tette, lei a gambe larghe e lui che scende fra le sue cosce per leccarla e bagnarla bene. Gemiti di Giada più forti, forse ho ragione. Mi sego più forte. Poi sento lei che lo invita a entrare: immagino la mano di lei che prende la cappella direzionandola sulla sua fica bagnata e vogliosa, immagino quel palo duro e lungo che inizia ad entrare, la fica che si allarga, il viso di Giada che… “Aaaah! Oh… Oooooh! Aaaah!” Lei urla di piacere con tono quasi sorpreso. Lui è entrato, le ha appena piantato tutto il suo grosso palo fra le gambe e la sta montando a dovere. Lei continua a godere come una vacca “Ahh! Dai… ah… ah… aspetta… piano… un attimo… oh…” Evidentemente è proprio grosso. “Ti ho fatto male?” Chiede lui. “Poco, ricomincia più lento…” risponde lei. Baci, gemiti. Immagino quel grosso palo che entra ed esce in tutta la sua lunghezza, la fica di mia moglie allargata e bagnata. Rumori e gemiti più ritmici, velocità crescente, adesso ci stanno dando sotto di brutto, lui sarà sopra di lei che lo accoglie a gambe larghe e pancia in su, urlando di piacere e bagnandosi come non ci fosse un domani. Lei urla infoiata: “Scopami forte! Dai! Sì, più veloce… Aaaaah!”. Cazzo come gode, impazzisco al pensiero, mi sego forte e non resisto, mi schizzo tutto addosso. “Aspetta! Fermo… aspetta… Vai giù…” fa lei. Stanno cambiando posizione evidentemente. Io intanto mi pulisco mentre continuo ad ascoltare. “Oh…” altro gemito di piacere misto dolore da Giada: credo proprio che sia passata sopra di lui per cavalcarlo, ma impalarsi su quell’arnese deve essere tanto piacevole quanto impegnativo.

Ricominciano gemiti e rumori ritmici: la troia sta cavalcando, e sento lui fare apprezzamenti sulle sue tette. Le immagino, grandi, che gli ballano davanti la faccia, le sue mani che le stringono avidamente, avvolgendo ora l’intero seno, giocando poi con i turgidi capezzoli, una succhiata ogni tanto, mentre io sto qui a segarmi e immaginare. “Così mi fai venire…” sussurra lui. E io la immagino, la mia bellissima e porcella mogliettina, che lo cavalca ora con foga, ora con sensuali movimenti di bacino. Sento ancora gemiti, sussurri… “Prendimi da dietro, sbattimi più forte che puoi… riempimi e fammi urlare davvero…”. La immagino su di lui, pancia a pancia, i suoi seni schiacciati sul petto di lui, mentre lei gli sussurra all’orecchio “Scopami come fossi la tua troia… usami… dai…”.
La mia mano si muove frenetica, capito che vacca? Che istigatrice! Sta parlando così per farmi impazzire! Ne sono certo. E infatti sto davvero perdendo la testa in un vortice di emozioni ed eccitazione indescrivibile.

Movimenti, piccoli rumori e poi gemiti e rumori ritmici: Giada che gode e strilla, lui che fa versi tra lo sforzo e il piacere. Me la immagino, lei, a pecora a culo all’aria, le mani di lui che la stringono per i fianchi tirandola a sé mentre la sbatte forte e veloce, mentre le spinge con poderosi colpi quel grosso cazzo tutto fino in fondo. Sento lei che urla, immagino quanto la stia spaccando, le sue palle che sbattono sulla fica di Giada ad ogni colpo, sento entrambi godere, urlare, incitarsi a vicenda. Sento qualche sculacciata sul culo. “Dai! Aaaaah! Sì, dai, dai!!!” Lo incita lei. “Riempimi! Schizza… dai…” Lo prega quasi sofferente e forse un po’ stanca. “Sì, che troia che sei… Quanto lo vuoi? Ah! Uuuuh!” – “Dai sping… aaah! Schizza, fatti sentire, fa… ah! Aaaaah!”. Un tripudio di urla di piacere fuori controllo annuncia l’orgasmo, forse reciproco. “Ah! Basta, fermo…” implora lei mentre lui evidentemente spinge ancora “Aspetta, fammi… fammi svuo… svuotare… oooohh!” – “Aaaah… oh… porco… ah” replica lei – “Hai una fica… splendida… ah… Che vaccona!”.

C’è poco da immaginare, o forse molto: lei sarà con la faccia schiacciata sul letto, felicemente succube sotto il corpo massiccio di lui, che gli sta spingendo il cazzo più in fondo possibile, le ultime poderose e profonde spinte, copiosi fiotti di sperma che riempiono la fica rotta della mia calda mogliettina. Ansimi che crescono prima e si placano dopo. Io che mi sego come un ossesso ma poi rallento con loro. Chissà come le starà colando fuori lo sperma dalla fichetta, adesso. Chissà quanto hanno goduto.

“Se ci fosse il mio maritino me la succhierebbe tutta. Pulizia profonda! Ah ah…” Ridacchia lei. “Fammi pulire…” – “Tieni, magari gliele riporti…”. Le avrà passato le mutandine? Si starà pulendo la fica con il suo perizoma? Mi viene da immaginarlo… “Vieni, andiamo in vasca…” fa lei. “Aspetta, prendo i bicchieri!” replica lui. Bene, idromassaggio e alcool. Buon drink cari.

Per un po’ non si sente granché, stanno evidentemente godendosi una pausa in relax. Immagino che siano nudi a sorseggiare il loro prosecco, a sfiorarsi sott’acqua. O magari abbracciati? O di nuovo a toccarsi prima di ricominciare a scopare? Magari lei gli sta massaggiando il cazzo e le palle per farglielo tornare duro. O magari lui le sta massaggiando le gambe, o stanno facendo petting in acqua. Lei potrebbe essere seduta fra le gambe di lui che la avvolge da dietro, la stringe palpandole i seni e stimolando i capezzoli, poi magari scende con la mano sulla patatina… Oppure… potrebbero star solo a bere scambiandosi carezze e sguardi ammiccanti? Non si sente ancora nulla. La mia mano si muove lenta mentre con la mente esploro queste fantasie.

Ecco che si sente qualche risatina, qualche parola a bassa voce che fatico a capire. Sento frammenti di frasi: “…da toccare per ore…” dice lui, chissà a quale parte del corpo di Giada si riferisce – “Accomodati…” replica lei.
Inizia a sentirsi qualche flebile gemito di piacere. Di nuovo silenzio. Poi sento lui gemere, sicuramente Giada avrà preso in mano il suo uccello, o magari glielo starà già leccando? O magari gli sta facendo una spagnola in acqua? Cazzo, quel grosso membro fra le sue grandi e soffici tette, immagino come scorra su e giù tra i seni, la cappella gonfia che arriva su fino a sfiorarle il viso, lei che probabilmente la lecca ad ogni passaggio, lui che gode di lei in estasi. Mi viene di nuovo duro al solo pensiero. Sento di nuovo Max gemere, ma stavolta più forte, sta godendo: sono sicuro che adesso se lo stia facendo succhiare: “Quanto ti piace?” Chiede lei – “Sei una pompinara fantastica…” – ecco qua la mia conferma!
“Sono tutta tua, stasera… la tua succhiacazzi… mmm…” la sento alternare avide succhiate alle parole: “ Ah… aaaah… mmm… continua, non smettere… mmm”. Cosa stanno facendo? Lei sta sicuramente continuando a spompinare Max ma lui le sta facendo qualcosa, forse un ditalino, qualche lavoretto di mano tra le cosce… In che posizione saranno? Oddio come mi diventa duro a questi pensieri! La mia mano lavora e la fantasia vola.
“Aaaaahh! Ah… uuuh…” è lei che sta perdendo il controllo, direi che non sta più succhiando, chissà… quanto vorrei sapere che stanno facendo, come stanno godendo. “Vieni…” dice lui. Si staranno spostando fuori dall’idromassaggio? Probabile, sento pochissimi rumori e silenzio per diversi attimi.

“Sono tua oggi… rompimi il culo… fammi urlare.” – “È sempre un piacere spaccare il culo alle mogli troie come te…” – “Inizia piano, però!”
Sento le loro risatine, poi rincarano la dose: “Uuuh… piano… sì, bagnami…” – “Vuoi far sentire a tuo marito quanto sei cagna?” – Nel mentre sento il chiaro suono di uno sputo, le starà lubrificando il buchino del culo. “Mmm… Sì, lo sa bene quanto sono troia…” – “Secondo me non abbastanza…” – “E allora fammi godere come una porca… inculami forte…” – “Vieni qua…” – dice lui.

Si sente una sonora sculacciata. “Mmm! Oh…!” – Dai gemiti sono sicuro che gli ha piantato la cappella nel culo. E starà spingendo per entrare. Sento quei vaggiti inconfondibili di piacere misto a dolore tipici di quando a Giada entri da dietro. Ma quando poi prende il ritmo… “Aaah! Aumenta… accelera! Ooooh!” – Sbam! Altra sculacciata! “Sculacciami dai! Accelera! Oooh… Aaaaahh… dai, sono una moglie puttana in calore!” Altre sculacciate sempre più sonore miste ai loro gemiti e ansimi, il rumore ritmico del letto che sbatte sotto i suoi colpi di lui. Le urla sempre più fuori controllo di lei. Io che mi sego come un ossesso all’idea di quella troiona di mia moglie che si fa sbattere in culo da uno sconosciuto, a pecora sul letto del motel, con un palo piantato in culo che la sta devastando di piacere ma sicuramente anche un po’ di dolore. Sta urlando davvero tanto e anche lui non scherza. “Aaaaahhh! Ah-aaa-aaaahh! Oooodddioo! Ah! Ah! Aaaah!” Sta cedendo, staranno venendo? Io non resisto e mi schizzo di nuovo addosso. Sento i loro rumori decelerare e placarsi. Ansimi, sospiri. Eccola: “Oddio! Oh… ah… Esci… esci… uuuhh…” – “Cazzo che sborrata mi hai fatto fare, quando urli in quel modo mi arrapi da morire…” Dice Max col fiatone. “Adesso hai anche un bel culetto farcito…” dice lui. “E rotto come non mai… fa un po’ male… ma cazzo che bello. Quasi quasi venivo…” replica lei. “E allora veniamo!”

Sento lei gemere e ansimare. Chissà cosa sta facendo lui. Forse un ditalino? O gliela sta leccando? Impossibile saperlo. Sento solo un progressivo aumento di gemiti e versi di puro piacere di Giada. Sempre di più, sempre più forti. Che sta succedendo? Un ultimo urlo di piacere mi fa capire che lei sta venendo. Poi qualche esclamazione sorpresa. Lei che dice “Oh, scusa…” – scusa di cosa? Lui che si limita a un disorientato “Wow… no, tranquilla…” – poi risate. Sospiri. “Non credevo… non avevo mai squirtato, prima…”

Cazzo! L’ha fatta schizzare! Bravo il ragazzo, e che troia in calore lei… complimenti.
“Mi vado a sciacquare in doccia, ok?” dice Max. Sento un bacio o qualcosa del genere. Bene, quindi lei ha squirtato e gli avrà schizzato tutto in faccia o comunque addosso. Adesso lei si starà sicuramente rilassando sul letto, spaccata e farcita avanti e dietro. O magari andrà sotto la doccia con lui? A insaponarsi a vicenda e scopare di nuovo, o anche solo a succhiargli il cazzo e bere un po’ della sua sborra. Chissà. Troppo silenzio e pochi rumori di fondo per poter capire. Resto in ascolto.

Passano diversi minuti così, fin quando qualche risatina e parola indistinta torna a sentirsi. Forse erano davvero entrambi in bagno? Non si può capire tutto ma adesso che le voci sono più vicine sento di nuovo Giada richiamare Max a sé, sento il rumore del letto sotto il loro peso. Sì, sono di nuovo sul letto, ne sono sicuro. Ma gemiti e rumori sono troppo sommessi per capire qualcosa. Me li immagino a 69, con Max sopra che le riempie bocca e gola col suo cazzo mentre le succhia avidamente la fica, ma anche al contrario con lei su di lui mentre gli lecca il grosso palo di nuovo duro, gli massaggia le palle gonfie mentre lo soffoca con la sua fica sfondata. Non saprei. A un certo punto si sente bisbigliare qualcosa di indistinto, mi sembra di sentire Giada che chiede “Schizzami sulle tette…” e presto si sentono i gemiti di un Max godereccio. Me lo immagino, a cavalcioni su di lei, sdraiata a pancia in su, che lo sega con le mani, una sull’asta del grosso cazzo, l’altra mano a stimolargli le palle o magari la prostata, se a lui piacesse: ed eccola lì, la mia porcellina adorata, mentre riceve una schizzata di sperma sulle tette, o magari anche in faccia. Poi sono sicuro che farà usare a Max il grosso cazzo come un cucchiaino per raccogliere ogni goccia, portarla alla sua boccuccia vogliosa e bere ogni goccia di quel nettare peccaminoso e vizioso. E infatti sento presto qualche fioco verso che mi sembra confermare la mia teoria. La troia insaziabile starà lì, sborrata addosso, a pancia in su e gambe larghe, ogni buco sfondato, a succhiare e succhiare ancora quel cazzone che l’ha scopata tutta la sera, ripulendolo e lucidandolo alla perfezione o, magari, se lui ancora ce la farà, fino a prendersi un’ulteriore schizzata dritta in gola.

Di certo Giada ha goduto. Ha goduto tanto e ha sicuramente fatto godere come un porco quel fortunello di Max che, altrettanto sicuramente, l’ha fatta godere come una maiala. E ho goduto anche io, in ascolto, in disparte, con i loro gemiti, sussurri e rumori ad accompagnare un viaggio in cui la loro realtà si intersecava con la mia fantasia.

Silenzi. Piccoli rumori non interessanti, chiacchiere ormai disinvolte. “Amore, sto riprendendo la macchina, torno… hai un perizoma saporito per dessert. Ci vediamo a casa.” – Fine della telefonata.

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