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Divertirsi fra amici

By 3 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Esther ed Alessandra non si conoscevano fra di loro, ma entrambe conoscevano invece molto bene la mia passione per la trasgressione e per la dominazione. Le ho conosciute in tempi e modi differenti ed entrambe sono legate a me da rapporti fra loro molto differenti.
Alessandra l’ho incontrata al liceo. Ciò che considero ad oggi una carissima amica si è rivelata essere anche una compagna d’interessante trasgressione. Ha fatto danza ed il suo corpo è tanto gradevole quanto compiacente. Conta di una terza di seno, un culetto a mandolino quasi perfetto ed una chioma bionda liscia fino alle spalle. Il suo sguardo incastonato da due occhi verdi e stupendi, spesso esaltati da un trucco simil egiziana. Le labbra non le ho mai veramente viste coperte di rossetto, solo da qualche burro di cacao.
Esther invece è sudamericana, in Italia da nemmeno un anno. L’ho incontrata all’università, siamo divenuti rapidamente amici vista la quasi totale assenza, da parte sua, di amicizie locali. Nonostante le iniziali difficoltà linguistiche si è sempre impegnata tanto in tutto. La sua carnagione caffé-latte, i suoi lunghi capelli neri la rendono decisamente graziosa. Per quanto non abbia dalla sua un seno prosperoso, e possa contare solo su un delizioso culetto, nel complesso è molto carina, una specie di barbie sudamericana che non ha mai fatto niente per nascondermi un suo interesse per me.
Ma, come vi ho detto, fino a quel giorno Alessandra ed Esther erano sempre state due persone le cui esistenze non si erano mai incrociate. Poi la mia mente cominciò ad elaborare un piano abbastanza insano : far sesso con entrambe nello stesso momento.
Sessualmente parolando entrambe sono sempre state piuttosto interessanti. Evidenti differenze fisiche le rendevano quasi complementari. Alla porcaggine quasi certa di Alessandra, infatti, ero quasi certo rispondesse una pseudototale castità da parte di Esther. Ad un interesse morboso per me e per il mio corpo da parte di Esther rispondeva, da parte di Alessandra, la mera voglia di scopare e via…
Dunque decisi di farle conoscere.
Andammo a prendere un aperitivo insieme. Cominciammo a chiacchierare del più e del meno. Si creò subito un clima di sfida giocosa. Alla fine riuscii a trasportare il discorso sui miei interessi. La risposta interessata e vivace di Alessandra mi fece subito comprendere la sua disponibilità alla cosa. Esther apparve più riluttante, per qualche momento fu realmente imbarazzata, ma poi ebbe il sopravvento la gelosia. L’idea di dovermi lasciare ad Alessandra senza prendersi nemmeno un pochetto di ciò che da mesi desiderava in maniera abbastanza dichiarata. In maniera più delicata rispetto ad Alessandra, dunque, acconsentì.
La casetta di campagna dove trascorrevo le vacanze estive ormai la conoscevano entrambe. Per ragioni diverse c’erano già state entrambe. Un paesino isolato e tranquillo, con soli 30 abitanti per oltre cento case a villette erano decisamente un numero inconsistente.
Entrati in casa lasciai che le due ragazze si muovessero liberamente. Io con assoluta calma mi presi il mio tempo. Chiusi la porta, slacciai il cappotto e l’appesi. Non avevo fretta di accelerare la situazione, volevo assaporare per bene quel momento.

-Ehi!? Devo cominciare da sola!?-

La voce di Alessandra. Esther era in cucina e fu lei fra noi la prima a giungere in camera. Io arrivai poco dopo e sul volto mi si stampò un sorriso. Alessandra, per non venir meno alla sua famigerata disponibilità, aveva già tolto il perizoma da sotto la gonna e, sollevata la maglietta, stava già trastullandosi un seno e la vagina. Vidi Esther un po’ imbarazzata, con un rossore sulle gote che ne scandiva decisamente l’imbarazzo. Non mi sconvolse eccessivamente, mi avvicinai e le poggiai le mani sulle spalle, lei si volse appena e mi guardò. Fu a quel punto che le sussurrai.

-Coraggio Esty…Non farle fare tutto da sola…Ti prometto che avrai un trattamento speciale…-
-D…Davvero?-
-Ma certo…Sai che mantengo sempre le mie promesse piccola mia…-

Si fece forza. Tolse la giacca e salì sul letto, si avvicinò ad Alessandra, la quale, senza troppe misure le prese il volto rifilandole un bacio con tanto di lingua. Sulle prime Esther ebbe delle riluttanze, poi, mano a mano, parve compiacersene. La scena fu molto accattivante. Mi sedetti sul bordo del letto lasciando che Alessandra prendesse le redini del gioco per qualche minuto.
Quando cessò di baciare Esther si tolse definitivamente la maglia e slacciò la gonna. Rimase con le sole scarpe a tacco ed il reggiseno, ma quello fu fatto volar via in un secondo. Esther la guardava con imbarazzo totale. La naturalezza del fare di Alessandra doveva proprio disarmarla, ma alla fine, quando Ale prese a denudare Esther, va detto che non vi furono vere resistenze.
Ora le avevo entrambe nude davanti a me. Alessandra, come sempre, aveva la fighetta bella depilata e già gonfia. Ciò che mi sorprese fu il fatto che anche la casta Esther, nonostante tutto, portasse la figetta depilata ed eccitata. Sorrisi divertito. Mi avvicinai ad Esther e la feci stendere sulla schiena. Lei obbedì. Affondai il mio volto fra le sue cosce, leccandone l’interno, senza procedere oltre per alcuni minuti. Alessandra guardò la scena divertita.

-Ah e così inizi dal ciccolatino eh? Allora io mi prendo il resto…-

La sentii armeggiare con la cintura dei miei pantaloni. Mi slacciò rapidamente il quanto, calandomi anche i boxer che tenevo sotto di essi. Il mio pene non si era del tutto indurito, anche se era palesemente risvegliato dalla situazione. Ormai lei sapeva bene che cosa mi piacesse. Mi aveva fatto innumerevoli pompe negli ultimi anni, molte delle quali condite da interessanti variabili di postura e situazioni. Ma sempre con un esito : goduriose esplosioni di sperma diritto in gola.
Quella volta doveva essere diverso. Cominciò a massaggiarmi le palle, a succhiarle avidament e a segarmi. Leccò il mio pene per tutti i suoi venti centimetri e l’infilò in bocca fino alla gola. Fu molto piacevole.
Per il momento, oltre al piacere puramente fallico dche Alessandra mi stava dando, stavo provando un vero brivido di soddisfazione nell’assaporare l’eccitazioen crescente di Esther. Ormai era inutile che fingesse imbarazzo o altro. Le sue mani si erano ripetutamente portate sulla mia nuca per trattenermi sulla fighetta, il che poteva significare una sola cosa : stava godendo.
Cessai di leccarla e impedii ad Alessandra di succhiarmelo oltre. Mi misi in ginocchio sul letto, col pene ormai indurito in bella mostra.

-Bé, direi che a questo punto possiamo anche cominciare a fare le cose seriamente no…-
-Ahaha ci sto…dai Esther…sgonfiamobli le palle a sto porco…-
-…-

Alessandra stava al gioco. Esther, anche.
Si avvicinarono entrambe al mio pene. Alessandra s’accanì subito sulle palle, leccandole e succhiandole. Esther, più timidamente, mi leccò il pene, prestando particolare cura alla cappella. Io le osservavo e godevo. Decisi che era tempo. Esther aveva interpretato la brava ragazza per troppo, ora volevo conoscere la troietta dentro di lei. La stessa che l’aveva portata a farmi avance così evidenti in quei mesi. Mi voleva? Bene, allora doveva soddisfarmi!
Appena mi fu possibile le trattenni il capo e le cacciai in gola il mio cazzo. Istintivamente ebbe un sussulto, ma ad onore del vero non cercò di sfuggire. Chiuse banalmente gli occhi, le sue labbra si serrarono intorno al pene e mi diede un piacere enorme scoparmela come una fighetta stretta.
Alessandra si staccò dalle palle, col polso sinistro pulì la saliva che le stava colando dal labbro.

-Ah ma allora te la vuoi proprio fare per bene la ragazza eh?-
-Oh si…hai sentito che bocca? Mmm è meglio di tante fighe che ho avuto…-
-Meglio della mia?-
-Invece di fare la gelosa perché non fai qualcosa?-

Sorrise. Si alzò in piedi sul letto e mi si mise davanti leggermente piegata in avanti. Mi diede un bellissimo primo piano della fighetta. Portò le mani su di essa, divaricandola ed avvicinandola al mio volto.

-Ne vuoi un po’?-
-Con piacere…-

La situazione era coinvolgente e piacevole. Esther aveva ormai preso il ritmo, non dovevo nemmeno più trattenerla. Occasionalmente la vedevo guardare e toccarsi. La casta ragazza stava lasciando il campo alla troietta che desideravo in quel momento.
Andammo avanti per un po’. Ad un certo punto l’eccitazione mi fece esplodere e quattro fiotti di sperma caldo esplosero direttamente in bocca ad Esther. Lei si ritrasse immediatamente appena le fu chiaro che non ne stessi versando altro. Fece come il cenno per sputarlo, ma Alessandra le si gettò addosso tappandole la bocca.

-Ma sei fuori? Ingoialo! Che vuoi sprecarlo?-

Esther mi guardò, io sorrisi ed annuì. La vidi prendere un buon respiro e poi ingoiare. Qualche attimo di silenzio. Eravamo tutti e tre inginocchiati, fermi, in attesa di un qualcosa. Un qualcosa che arrivò. Esther riaprì gli occhi sorridendo.

-Continuiamo?-
-Ora si che mi piaci ragazza…-

Fu il laconico commento di Alessandra.
Pochi minuti dopo la situazione era la seguente. Io ero steso. Avevo la fighetta di Esther in faccia, la leccavo avidamente producendole spasmi di piacere. Nello stesso momento Alessandra si era impalata sul mio cazzo e stava ancheggiando indiavolata come al solito gridando come un’aquila.
Più passavano i minuti e più entrambe stavano andando fuori. Si baciarono, si leccarono reciprocamente i seni e continuarono a cheideremene ancora. La mia voglia stava soddisfacendosi molto più del previsto.
Ad un certo punto Comincia a dare chiari segni di prossima venuta. Esther sgranò gli occhi.

-Fuori!Presto fuori!-

Disse in un barlume di ogettività che, in verità, sembrava aver abbandonato tuti e tre da tempo. Non ci fu tempo. Venni copiosamente e lo feci direttamente in figa ad Alessandra, la quale si gettò di schiena di lato con un sonoro sospiro di soddisfazione.

-Che guaio…-

Osservò Esther portando le mani sulla bocca

-E adesso?-

Mi sedetti, per la verità il mio volto non era granché preoccupato. Conoscevo la scarsa voglia di gravidanza di Alessandra ed ero certo che avesse già assunto le sue precauzioni. Fu ciò che fece, in verità, a farmi appagare ulterioremente.
Ella infatti allargò le gambe e con le mani la vagina. Da essa un rigagnolo di sperma misto ad umori stava discendendo.

-Se sei così preoccupata, perché non me lo lecchi via?-

Esther sorrise solamente. Si piegò in avanti e cominciò a leccare avidamente il mio nettare e quello di Ale. Io mi misi in ginocchio. In breve mi tornò abbastanza duro da mettermi dietro Esther, afferrare un lubrificante e spalmargleilo abbondantemente nel culetto. La vidi girarsi un secondo, sorridente. Aveva perfettamente capito cosa le stessi per fare e non fece niente per impedirlo. Anzi, offrì il culo in una posa più agevole per me e con le mani divaricò le natiche. Fu un secondo. La cappella del mio cazzo entrò nel suo buchino quasi risucchiata da esso. Era la prima volta per lei. Eppure si era concessa senza dubbio alcuno. Sorrisi, le portai una mano sulla nuca spingendola contro la figa di Alessandra

-Continua a pulire zoccoletta! Continua e ti scoperò così forte che domani non riuscirai nemmeno a stare seduta!-
-Credici che lo fa!-

Soggiunse Alessandra, visibilmente divertita.
Esther scacciò i capelli dal volto, mi guardò e sorrise.

-Allora devo proprio darmi da fare eh?-

Appena finita la frase leccò via un altro po’ di sperma, ingoiandolo avidamente insieme agli umori di Alessandra. Io sorrisi. Le deidi un primo assaggio di cazzo. Sussultò, affondò il volto nella vagina dell’amica. Chiaro il messaggio : ne voleva ancora.

Per commenti potete scrivermi a : zedkiel.blanchard@hotmail.it
alla prossima!

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