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È la fine?

By 21 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Un rapporto bdsm si basa sulla fiducia reciproca…ecco, “fiducia”, quella che io ho tradito, per ben due mesi, tenendole  nascosta una mia mancanza e sperando che non venisse scoperta….Come ho potuto, anche solo pensare, a una cosa del genere ?! Sono stata una stupida! Vorrei poter tornare indietro…ma non si può…ormai il danno é fatto e mi devo assumere le mie responsabilità…anche se saranno terribili.Lei è furioso e deluso…e come potrebbe non esserlo ?Dopo questi giorni di straziante attesa, passati per lo più in lacrime, al pensiero che stavolta, tutto sarebbe finito…il giorno della punizione e della mia ultima possibilità, è arrivato.La stanza è immersa nel silenzio più totale…sento  chiaramente il suono del mio respiro: corto, agitato, mancante in certi momenti. E il rumore del battito del mio cuore: impazzito, come se volesse uscirmi dal petto.La fiamma tremolante delle candele, poste al mio fianco, rispecchia a pieno il mio stato d’animo attuale.Non so da quanto tempo io sia qui, completamente nuda, eccetto per le autoreggenti a fasciarmi le gambe, inginocchiata, seduta sui talloni, con le mani tremanti appoggiate sulle cosce e i palmi rivolti verso l’alto…in attesa del Suo arrivo.La porta si apre all’improvviso, trasalisco.Il mio sguardo è fisso sul pavimento…il silenzio che poco prima dominava la stanza, ora è rotto dai Suoi passi…mano a mano che si avvicina, la mia agitazione aumenta sempre di più. “Buonasera schiava” la voce fredda e dura, mi investe…i brividi mi attraversano la schiena.”B-buonasera…Padrone”. ‘Padrone’ potrò ancora chiamarLa così? Ora, sinceramente, non mi sento degna di poterla chiamare in questo modo, ma… è l’ unico che conosco.”Spero che in questi giorni, tu abbia riflettuto sul tuo comportamento e che ti sia resa conto, di quello che rischi di perdere questa sera”A queste parole, dette con tono risoluto, mi si gela il sangue nelle vene…vorrei dirLe quanto io ci abbia pensato e riflettuto , quanto sono pentita per questo mio errore…quanto sia disperata all’idea di perderLa…a quanto tengo a questo percorso…ma nulla, le uniche parole tremanti che mi escono, sono : ” Si…Padrone”.Percepisco il Suo sguardo passare in rassegna ogni parte del mio corpo. Mi sento come se fossi sotto esame…ma alla fine, a pensarci bene, è esattamente così.”Bene…spero che sia sul serio come mi dici”. SentirLa dubbioso nei miei confronti, mi fa male.Anche se so a grandi linee quella che sarà la mia punizione, avendola proposta personalmente io, come da Sua richiesta, non so cosa aspettarmi nello specifico. É stato complicato decidere questa punizione, avevo paura che non fosse adeguata o proporre qualcosa che poi, nel concreto, non sarei riuscita a sopportare, come già successo….in quella situazione, mi sono sentita andare in pezzi, una nullità, un’ incapace.Si avvicina a me abbassandosi, e con decisione afferra i capezzoli, strizzandoli e torcendoli. Il bacino risponde a quel trattamento, spostandosi in avanti con un gesto involontario. Il respiro si spezza. Percepisco i capezzoli inturgidirsi tra le Sue dita…il mio sguardo è ancora fisso sul pavimento…bastano pochi gesti per farli diventare duri ed eretti… Improvvisamente mi ordina : “Alza la testa!”. Obbedisco….ma non appena i nostri sguardi si incrociano,immediatamente riabbasso il mio , non sono in grado di sostenere quel peso. “Ho detto:  alza la testa!” Mi riprende minaccioso, torcendo con più vigore i capezzoli. “Aah!”gemo. Rialzo lo sguardo…ansimando, e con molta fatica sostengo il Suo. Mi sento a pezzi in questo momento. Nel Suo sguardo si percepisce tutta la delusione che Le ho provocato.Si sporge leggermente di lato e afferra una delle piccole candele rotonde, poste al mio fianco. Sussulto e il bacino si muove con colpi secchi. Gocce di cera calda colano sul capezzolo e l’areola sinistra. Porta la mano libera tra le mie cosce, iniziando una lenta ma costante stimolazione del clitoride. Nonostante la situazione, il mio sesso è bagnato e caldo. Sentire le Sue dita tra le labbra morbide, sfregare su quel bottoncino di carne sensibile, mi fa ansimare ancora più forte…mi piace quel contatto…fino a quando…”Aah!” un bruciore intenso mi fa gemere. Con un rapido gesto, ha spento la candela sul mio capezzolo. ” Come va? Brucia?” Mi chiede. “Si…brucia…ma è sopportabile…” rispondo tra gli ansimi. “Bene, ora vediamo il risultato…” dice, quasi in tono divertito. E così  stacca la candela e al posto del mio capezzolo, c’è un cono completamente bianco…visto da qui, il mio seno ricorda una piccola montagna con la punta innevata.Ripete la stessa procedura sul capezzolo destro, questo però, essendo più sensibile, mi fa percepire più intenso il calore della cera, facendomi ansimare e gemere con maggiore intensità.Nel frattempo, il mio sesso continua a bagnarsi in modo indignoso, nonostante il mio stato d’animo sia tutt’altro che positivo….il clitoride pulsa e si è inturgidito sotto le attenzioni delle Sue dita… Dopo alcuni minuti di stimolazione, rompo il ritmo dei miei  ansimi supplicandoLa  : ” Padrone la prego…non resisto più, sto per godere…”A quelle parole, un sorriso beffardo si dipinge sul Suo volto, ed interrompe immediatamente la stimolazione, portando le dita imbrattate di umori  davanti alla mia bocca. “Lecca…” Senza farmelo ripetere due volte, dischiudo le labbra, accogliendo e ripulendo con cura ed entusiasmo, quelle dita che sanno di me e mi fanno sentire una porca…la Sua porca. “Brava, va bene così” mi dice, mentre fa scivolare  fuori le dita. ” Ora dobbiamo levare la cera, sei pronta ?”, “Si Padrone”, “Bene…perché ho deciso che sarai tu a farlo”.Per un momento rimango stordita… già è stato difficile riuscire a proporre una punizione adeguata alla gravità del mio errore, per non parlare dell’ umiliazione che questo mi ha provocato…ma auto-punirsi lo è ancora di più!Devo riuscire ad eludere i miei istinti…nonostante la paura, il dolore e l’umiliazione devo riuscire a farlo, non ho alternative.Dopo alcuni attimi di silenzio da parte mia, mi incalza ” Problemi ?” , ” No, Padrone, mi scusi, nessun problema” rispondo, deglutendo a fatica.Con mani tremanti, afferro la frusta che mi sta porgendo. ” Bene…ora io conto e tu colpirai, ti consiglio di colpire dall’alto verso il basso…e con un po’ di forza…a meno che tu non voglia ricevere 150 frustate prima di aver tolto tutta la cera…” mi dice, con un velato sarcasmo nella voce. Porto la frusta in posizione facendo un bel respiro e attendo il Suo ordine, che non tarda ad arrivare “1!”. Con decisione colpisco in pieno seno…sento le frange di pelle abbattersi sulla carne morbida e soda…un bruciore intenso si dirama da quelle frange…il bacino si contrae e un gemito di dolore si libera dalle mie labbra. Ho giusto il tempo di abituarmi ed assorbire il primo colpo che: “2!” Il mio sguardo è fisso su di Lei…sta osservando attentamente ogni mio movimento e ogni mia reazione, passeggiando di fronte a me. Mano a mano che i colpi si abbattono sul mio seno indifeso, la mia figa si bagna sempre di più…ora percepisco il viscido degli umori colarmi tra le cosce…Al termine della trentesima frustata ho il seno sinistro in fiamme…abbasso un’attimo lo sguardo sulla tetta…mentre osservo i segni che mi sono appena lasciata, vedo avvicinarsi al mio capezzolo una molletta da uffico…il bacino inizia a muoversi senza controllo, agitato, il respiro accelera…il cuore aumenta il battito…e lo sguardo scatta verso di Lei, supplichevole. Immediatamente risponde alla mia supplica silenziosa ” La punizione deve essere proporzionata all’ errore…” e con un rapido gesto, afferra il capezzolo, lasciando che la molletta si chiuda su di esso, reso più sensibile dal trattamento appena ricevuto.” AAAH!!” un acuto lamento si leva dalle mie labbra, gli occhi mi si riempiono di lacrime…il dolore è fortissimo…il metallo preme, quasi a penetrare nella pelle delicata e morbida. L’ osservo, senza avere la forza di pronunciare una singola parola…il Suo sguardo e il Suo tono sono tornati duri ” Emma, se tu non mi avessi disobbedito e tradito la mia fiducia, tutto questo non lo avresti subito.Forza, ora tocca all’altro seno” Ancora senza la forza di parlare, porto la frusta sopra al seno destro e…”1!…2!…3!…..20!” Questa volta, sono riuscita a colpire con un po’ più di forza, riuscendo ad accorciare la mia tortura. Appena l’ ultimo colpo si è scagliato sul seno, ecco che Lei è pronto, a lasciare che la molletta stringa nella sua terribile morsa il capezzolo martoriato.Il dolore, stavolta è stato molto più intenso e lancinante… facendomi esplodere completamente in lacrime.Vorrei strapparmi via queste dannate mollette, il dolore è troppo forte…ma in fondo so, di meritare questa punizione…cerco di farmi forza e darmi un contegno, per quanto possibile…non voglio che Lei mi veda in questo stato. Una Sua mano si fa largo di nuovo tra le mie cosce e le labbra, andando a trovare quel punto così sensibile del mio corpo…le Sue dita si muovono rapide, con movimenti rotatori… Gli ansimi iniziano a uscire con insistenza dalla mia bocca…il bacino sembra impazzito…si muove, ormai fuori da ogni mia volontà…e una calda  sensazione di piacere, inizia ad irradiarsi da quel cuscinetto morbido all’ interno del mio sesso.” Spero che questa punizione ti abbia fatto capire la gravità del tuo sbaglio…” il tono è sempre  severo “…Che ti faccia ricordare, che se voglio, so essere molto duro…e soprattutto, ricorda che comunque, questa sera ti ho risparmiato il dolore più grande per te…sai a cosa mi riferisco, vero?” Il cuore manca un battito…annuisco bisbigliando un debole ” Si Padrone..” con le lacrime che tornano a riempirmi gli occhi ” Hai finito tutti i bonus che avevi. In futuro, non ci dovranno essere altri episodi come questo. Se dovesse accadere di nuovo, mi avrai perso per sempre. Tutto chiaro ???”Rispondo, sempre con il cuore a mille e un filo di voce ” Si… Padrone””TUTTO CHIARO?!?!?” mi incalza alzando il tono della voce.Deglutisco e facendomi forza rispondo ” SI, TUTTO CHIARO, PADRONE!!”” Bene…e ora, fammi vedere come squirta la mia cagna!!” Questa frase mi risolleva e mi strappa un debole sorriso…Mi lascio andare, e nel giro di pochi minuti, squirto in modo osceno, tra ansimi e gemiti, allagando il pavimento e la Sua mano.” Brava la mia cagna…ormai sei diventata una  fontana  di Trevi…hahahaha.” Un sorriso si dipinge sul mio volto sconvolto…mi piace quando scherza con me, e mi prende in giro… ” Mi raccomando, ripulisci questo macello…haha…buona notte, cagna” e così dicendo, Si alza ed esce dalla stanza, chiudendoSi dietro di sé la porta…Mi accascio a terra, scoppiando per l’ennesima volta in lacrime…stavolta però, sono lacrime di felicità…sono felice e sollevata, di essere ancora, Sua schiava.So, che la prossima volta che quella porta si aprirà, dovrà essere tutto diverso…non voglio rischiare, che non si riapra mai più.

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