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IL GODIMENTO A GIORNI ALTERNI parte 1

By 10 Aprile 2025No Comments

Sono appena arrivata, nella stanza, nella solita la numero 2 di questa Guest House nel centro di Roma. E’ il nostro punto d’incontro da due anni. Siamo Delia e Francesco. Amanti.
Ti ho fatto una proposta settimana scorsa. Un incontro dedicato solo al mio godimento e un incontro dedicato al tuo. Nessuna penetrazione per due settimane. Hai accettato, ti divertono sempre le mie proposte.
Tu ti fai trovare nudo, in piedi. Mi avvicino ancora vestita, indosso una camicia in seta, una gonna senza mutandine. Le tue mani mi eccitano solo alla vista. Ti prendo la destra e la posiziono all’interno della mia coscia tonica, per poi farla salire e farti percepire quanto possa essere bagnata, solo per la vista di quel movimento e di quello che mi hai raccontato prima al telefono, durante il tragitto per arrivare a te.
Poi lasciandoti sempre così, in piedi, ti lego le mani dietro con la tua cravatta, affinché tu non possa toccarmi…
E poi, la mia lingua inizia a giocare dal tuo ombelico, spingendola dentro e fuori, come se te lo stessi scopando.
Le mie mani a questo punto, prendono l’asta, già dura e dopo averti scopato l’ombelico con la lingua e l’asta dura in mano, tu in piedi io in ginocchio, ti chiedo di allargare le gambe, passando la lingua sull’inguine, prima sul lato destro e poi sul lato sinistro, sfiorandoti le palle e guardandoti durante il passaggio… la mia mano sarebbe alla base dell’asta e per facilitarne il movimento, sputerei saliva sulla cappella ormai gonfia, ma è ancora presto per farti schizzare…
Con l’ asta bagnata dalla mia saliva, nella mia mano, continuo a leccarti le palle, con movimenti della lingua circolari. Poi, quest’ultima passa sull’asta, dal basso all’alto, fermandosi ed inserendo la punta della mia lingua, in quel meraviglioso buchino che si trova sulla cappella.
Anche questo è decisamente da scopare con la lingua.
E mentre tu mi guardi implorante, vorresti schizzare, non resisti più, io risalgo alla tua bocca, ti chiedo di mostrarmi la lingua e te la spompino per bene, tenendo in mano a presa forte l’asta ormai di granito.
Ti faccio girare e piegare a gambe aperte, sempre con le mani dietro la schiena, ti faccio inumidire il mio dito medio, ti chiedo di bagnarlo bene con la saliva, ficcandotelo bene in bocca. Lo tolgo, ne appoggio la punta al tuo ano e piano piano inizio a spingere, dentro e fuori, dentro e fuori. L’asta è lasciata a se stessa, nel frattempo, ma non ha perso la propria durezza e la voglia di venire.
Ti giro di fronte a me, ti slego le mani, chiedendoti di non usarle.
Devo verificare se posso fidarmi di te.
Ti bacio e ti chiedo di spompinare tu adesso la mia di lingua, allo stesso ritmo con cui ti piacerebbe fartelo succhiare, la mia mano sull’asta a questo punto ha ripreso a muoversi. Non le basta, lo sento e allora lascio le tue labbra e senza staccare la lingua, scendo sul collo, ai capezzoli, all’ombelico e raggiungo la cappella ormai gonfia.
La mia bocca, le labbra dopo che la lingua si è sciolta per bene avvolgono tutto il cazzo fino in gola, lentamente me lo ingoio, lo sento pulsare e finalmente schizza. Con soddisfazione la trattengo in bocca, calda, risalgo e la passo nella tua bocca, baciandoti e sussurrandoti che al prossimo incontro mi dovrai far godere tu così intensamente.
( continua)

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