Skip to main content

il mio istruttore di pilates

By 10 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Io: L’insegnante del mio corso di pilates mi eccita da morire’ ha un fisico tonico e asciutto e i muscoli ben definiti, un corpo abbronzato che valorizza sempre con un abbigliamento attillato’ mi eccita da morire, e non sono l’unica tra le donne a sudare freddo alla sua vista: ognuna di noi spera che si avvicini per guidare il nostro corpo verso la postura corretta, &egrave il sogno di essere toccate… una sera decido di provocarlo per vedere le sue reazioni sperando che si arrivi a concretizzare un dopo’ indosso un costume intero degno delle migliori lezioni di jane fonda: sgambatissimo e super attillato’ ho un seno generoso compresso dal tessuto elastico e in mezzo alle gambe devo stare attenta a non divaricarle troppo perché il tessuto entra con facilità tra le labbra della mia fichetta’
Cominciamo la lezione e faccio di tutto per mettermi in mostra: l’insegnante non perde tempo e mi osserva con grande attenzione’ sembra quasi la scena di un film o un video musicale’ i miei glutei sono nascosti da una sottile linea di tessuto e la mia patatina &egrave gonfia e calda’ gli occhi dell’insegnante cadono spesso su di me con buona pace delle altre donne’ la mia pelle comincia a imperlarsi di sudore’ e vedo gonfiarsi qualcosa tra le gambe del nostro istruttore’

Lui: Sono anni oramai che insegno pilates in questa palestra e mi diverte un sacco vedere le signore che partecipano al mio corso mettersi in mostra, cercando di attirare la mia attenzione, con costumini striminziti e lanciandomi sguardi languidi ma non ho voglia di dare spazio a nessuna di loro, per evitare dei casini.
Oggi però &egrave diverso. C’&egrave questa moretta che sprizza sensualità da tutti i pori, ha un costume sgambatissimo, le tette sembra le stiano per esplodere da quanto sono fasciate nel tessuto e ho come la sensazione che se seguisse i miei esercizi alla lettera dovrebbe aprire così tanto le gambe da mostrarmi meglio la sua fichetta che immagino essere succosissima.
Quasi quasi, mi dico, vediamo come reagisce la fanciulla.
Non riesco a non guardarla, si muove sinuosa come gatta, ha un corpo fantastico. La fatica inizia a farsi sentire e vedo piccole gocce di sudore che, lentamente, imperlano la sua pelle, scivolando tra i suoi prosperosi seni.
Sento il mio cazzo diventare duro, poco alla volta, nascosto solo dalla stoffa del mio pantaloncino e so che se continua così, tra poco, la mia erezione sarà visibile ad occhio nudo a tutte quante ma me ne frego, non posso fare a meno di guardarla, vorrei toccarla, vorrei prenderla qui, davanti alle altre, spostare quel suo costumino, liberare il suo seno ed iniziare a succhiare i suoi capezzoli fino a quando non mi implora di sbatterla…..

Io: La lezione sta per finire e credo di essermi messa in mostra a sufficienza col mio uomo’ non mi aspetto che si faccia avanti con me davanti a tutte e credo proprio mi muoverò io’ mi avvicino e gli chiedo un consiglio, sapendo che &egrave anche fisioterapista, su un muscolo della coscia che mia fa particolarmente male in certi movimenti’ con uno sguardo malizioso gli faccio capire che lo uso molto in un certo tipo di ginnastica che faccio a casa’ si trattiene un attimo con me nella sala e prova a fare delle manipolazioni per capire il problema’ le sue mani calde sulla mia coscia nuda mi accendono ancora di più’ gli dico che a volte sento una tensione che parte dall’inguine’ le sue mani si avvicinano alla zona calda’ sono sempre più infuocata dal desiderio di farmi possedere’ penso l’abbia capito ormai’ le sue mani arrivano sempre più vicine alla mia patatina che &egrave gonfia e pulsa sotto le mani di quest’uomo’ sento il suo odore di sudore acre’ sembra stia sudando ancora di più’ &egrave a pochi centimetri dalla mia fica e io mi sposto, facendolo sembrare un errore, e gli faccio urtare il dorso della mano con il mio gonfio monticello’ si scusa e tra l’imbarazzato e il complice mi chiede di seguirlo nella stanza dei massaggi’

Lui: La lezione oramai sta finendo. La brunetta mi sta facendo impazzire, continuando a muoversi mettendo in mostra questo corpo che &egrave veramente fantastico. Mi sento teso come una corda ma, nonostante questo, non ho fatto nulla per provarci poi, d’un tratto, mi viene di fronte e mi chiede un consiglio su un muscolo che le fa male.
Non perdo tempo, la guardo negli occhi e vedo il suo sguardo malizioso e quando tutte le altre sono uscite, inizio a manipolarla proprio nel punto che mi ha indicato, sfiorando la sua coscia che sento liscia e tonica al tatto, sfiorandola con le mie dita. Mi sembra che la ragazza apprezzi il mio massaggio, lo capisco dai suoi movimenti, dal modo in cui mi guarda e quando mi avvisa che il dolore spesso le parte dalla zona dell’inguine, non perdo tempo e salgo, fingendo di occuparmi della sua gamba, fingendo di cercare di capire a cosa sia dovuta questa tensione quando l’unica cosa che vorrei e che mi interessa &egrave arrivare con le mie dita a toccarla tra le cosce.
Sto sudando e so che non &egrave di certo per l’ora di esercizi appena finita. La tensione che provo &egrave palpabile. Sento tra le gambe il mio membro che sta diventando duro come la pietra mentre continuo a salire con le dita lungo questa gamba che sembra disegnata, fino quasi a raggiungere il suo inguine quando lei, non so se lo ha fatto apposta o sia un caso, si sposta e, inavvertitamente, il dorso della mia mano tocca proprio la sua fica che sento gonfia di voglia e questo mi fa, ancora di più, impennare l’uccello tra le cosce, che guizza dentro ai miei calzoncini.
Le chiedo scusa per quel contatto fortuito, poi fissandola negli occhi le dico che se vuole risolvere il problema della sua tensione, calcando di proposito su quest’ultima parola, sarebbe meglio che mi seguisse in sala massaggi, in modo che possa operare al meglio…

IO: Mi stendo sul lettino e subito chiedo se devo spogliarmi coprendomi con un asciugamano. Sono eccitatissima, entrando ha chiuso la porta per non essere disturbati’ da quando ho cominciato questo corso sogno il mio istruttore nudo, sotto la doccia, che si masturba’ sogno il suo fisico, sogno che mi possieda in qualsiasi modo’ balbetta un po’ nel rispondermi ma riesce a dire un no’ da distesa le mie tette diventano ancora più piene e i miei capezzoli, duri come bottoni, sembrano voler bucare il costume’ si avvicina con le sue mani al mio interno coscia e comincio a rendermi conto che sto gocciolando dal minuscolo cavallo del costume’ la mia mano dal lettino &egrave all’altezza del suo pube e senza troppe cerimonie gli sfioro la protuberanza dura che emerge dai suoi pantaloncini guardando come reagisce: finge indifferenza mentre si avvicina alla mia fica e la massaggia attraverso il costume, andando a colpo sicuro sopra il clitoride protetto dalle grandi labbra che sono dilatate e pronte ad aprirsi’ emetto un gemito di piacere liberatorio e sento il suo cazzo sopra la mia mano: decido di fare un passo in più infilando la mano nei suoi pantaloncini ed estraendo la sua asta grossa e incandescente’

LUI: Entriamo in sala massaggi. Per cortesia le apro la porta e lei mi passa davanti, dandomi modo di ammirare, ancora una volta, quel suo splendido culo intramezzato solo dal sottile filo del costume. La vedo stendersi sul lettino e domandarmi se, per caso, si deve spogliare, per un attimo resto immobile, a pensare…. ho il cazzo talmente duro che mi fa male e l’idea di vederla nuda mi stimola alquanto ma, siamo pur sempre in palestra e, anche se qui nessuno ci disturba, se le dicessi di si potrebbe anche mandarmi a quel paese.
Chiudo la porta della sala massaggi per evitare che qualcuno entri e mentre lei si sdraia vedo i suoi seni diventare, se possibile, ancora più gonfi ed io ancora più eccitato. Sono di fianco a lei e non riesco a toglierle gli occhi di dosso, mi avvicino ed inizio a toccare il suo interno coscia, massaggiandolo ed accarezzandolo con le dita, salendo lentamente fin verso la sua fica, senza però toccarla fin quando, visto che lei mi sembra non si stia spostando e che, anzi, in qualche modo, mi stia invitando ad arrivare proprio li, con finta e mal celata indifferenza, come se fosse normale, inizio a toccarle la fica attraverso il costume, premendo con il pollice sul suo clitoride che trovo bello gonfio.
La sento gemere, segno che il mio massaggio inizi a dare i suoi frutti mentre lei mi sta toccando da sopra i pantaloncini, fin quando si muove e sento le sue dita sulla mia asta, sento la sua mano che, lenta, fa uscire il mio palo di carne dai pantaloncini. La guardo. La mia asta &egrave a pochi centimetri dalla sua bocca mentre con la punta delle dita prendo quel pezzetto di stoffa sopra il suo monticello e lo sposto, liberando la sua fica gonfia e grondante di piacere.
Senza dirle nulla premo con il dito medio sulle sue grandi labbra, allargandole leggermente, mentre i suoi caldi umori mi scivolano sulle dita, ed inizio a massaggiare la sua fica, la vedo ansimare, aprire le labbra per emettere dei gemiti liberatori ed avvicino, con cura, il mio palo di carne alla sua bocca, ingoiandolo, in attesa di una sua mossa’.

IO: La sua asta &egrave grossa e dura come un bastone di legno, ha un buon sapore e me la godo piano come fosse un gelato’ massaggio la sua cappella gonfia sul mio palato e ne assaporo deliziata la lunghezza, la sua peluria profuma di sudore e sperma’ ha gli addominali definiti e la sua asta pulsa’ la stringo con una mano e sembra un anaconda indomabile’ mentre gioco con la bocca lui mi sta lavorando la patatina, la esplora con cura e lei sa accogliere bene le sue dita’ ho una gran voglia di essere penetrata ma non glielo faccio sapere subito’ entra con due dita avvolte dal mio succo nella parte più segreta della mia fica’ stuzzica il clitoride’ contemporaneamente mi sposta una spallina del mio costume e ne fa uscire un seno’ sono eccitatissima’ lo strizza con le sue mani forti e ruvide, ne afferra il capezzolo duro, lo avvicina alla lingua che si muove veloce e lo lecca come una caramella’ sono in estasi’ mi stacco un attimo dalla sua proboscide per sfilarmi con un gesto il costume e rimanere su quel lettino nuda, coi miei seni al vento, la bocca su di lui e la mia fica sempre più aperta e gocciolante sotto il movimento delle sue dita’

LUI: La ragazza ci sa proprio fare….. dopo pochi attimi che ho avvicinato il mio bastone duro e pulsante alla sua bocca ha iniziato a lapparlo come un gelato, massaggiandomi la cappella con una lingua calda e vellutata, provocandomi brividi di piacere. La sente mentre mi stringe l’asta nella mano, saggiandone la consistenza e nei suoi occhi vedo una luce che mi fa capire quanto apprezzi il momento e la mia dotazione. Lavoro, intanto, la sua fichetta con le dita, inserendone prima una e poi l’altra, trovandola aperta e bagnata, pronta ad essere esplorata a fondo. La penetro fino alle nocche ed inizio a far roteare le mie dita dentro di lei, sentendo i suoi umori che mi colano sulla mano, scivolando fino a dove &egrave più sensibile, mi stacco per un secondo da lei e con le dita bagnate del suo succo, afferro il suo clitoride e lo lavoro con indice e pollice, sfregandolo e strizzandolo leggermente mentre la vedo tendersi per il piacere. Lei vorrebbe gemere, glie lo leggo in faccia ma non riesce ad emettere un fiato perché ha la bocca occupata. Il mio arnese scivola nelle sue labbra, lentamente, le lascio il comando, facendole scegliere la velocità e la frequenza degli affondi, godendomi quella bocca così calda che avvolge la mia asta, guardandola mentre si muove su di me, vorace nell’assaggiarmi. Sposto una spallina del suo costume e libero un suo seno che si rivela a me gonfio e sodo al tempo stesso. “questa ha due tette da urlo” penso mentre afferro il capezzolo tra le dita ed inizio a giocarci, sentendolo tendersi sotto le mie dita, sentendolo diventare sempre più duro finch&egrave mi avvicino con la bocca ed inizio a dargli colpetti con la lingua, gustandomi la tensione di quel bottoncino, per poi iniziare a leccarlo come se fosse una caramella. Di colpo si stacca, lasciandomi con il sesso duro come la pietra, bagnato della sua saliva, che punta verso l’alto. Ho la cappella rossa e gonfia, lucida dal suo splendido lavoro mentre lei, con un gesto repentino, si sfila il costume restando nuda sul lettino mentre io, come se nulla fosse, torno con le mie labbra sul suo seno e reimmergo le mie dita nella sua fica, gocciolante di umori, iniziando a muoverle dentro di lei, aumentando il ritmo delle mie stoccate, fino quasi ad essere furioso nel penetrarla…. La sto scopando con le dita e sembra apprezzare….. ho intenzione di farla venire così una prima volta… ma entrambi sappiamo che sarà una lunga serata….. la guardo e penso che, se tutto va come spero, mi sentirà ovunque…..

IO: ‘mettimelo dentro stallone’ gli sussurro staccando la mia bocca dal suo membro grondante della mia saliva’ non se lo fa ripetere due volte e mi fa sedere su lettino spostandomi verso di lui’ ora si trova in mezzo alle mie gambe e il tronco che ha in mezzo alle gambe sfiora la mia frittellina bollente’ si sistema e comincia a entrare piano tra le mie calde labbra ricche di umori’ mi sento aprire lentamente ad ogni millimetro della sua carne che lentamente entra dentro di me’ sembra un toro che sta penetrando una mosca’ forse sarò tesa o forse &egrave veramente tosto il suo cazzo.. lo afferro ai glutei e lo premo ancora di più dentro di me’ ha due belle pagnotte dure e muscolose e mi sciolgo ancora di più sotto questo fascio in tensione’ sento il suo fiato su di me, ansima come in una sessione cardio’ le sue braccia forti e sudate mi abbracciano la schiena nuda e il mio grosso seno preme contro la sua canottiera umida’ mi sento piena ma allo stesso tempo insaziabile’ ne vorrei sempre di più come una medicina’

LUI: Questa bellezza sa il fatto suo, non c’&egrave che dire… sa cosa vuole e come prenderselo. Mi sussurra di prenderla ed io non me lo faccio ripetere due volte. La faccio sedere sul lettino e la tiro verso di me, quel tanto che basta per sentire la mia cappella gonfia poggiare sulle sue grandi labbra che trovo già aperte e gonfie, pronte ad accogliermi.
Spingo con i reni, entrandole dentro lentamente, facendole gustare ogni centimetro del mio palo di carne dalla sua espressione sembra gradire parecchio, le sue mani sulle mie natiche per spingermi ancor più verso di lei, fin quando sento i suoi seni grossi e sodi schiacciarsi sul mio petto e il mio bastone di carne entrare dentro di lei fino alle palle.
Mi piego leggermente su di lei e la mordo sulla spalla, non per farle male, ma per scaricare la tensione e il desiderio e mentre la cingo per la schiena, inchiodata a me, inizio a muovermi dentro di lei, con lentezza, facendo entrare ed uscire il mio randello da quell’antro infuocato che &egrave la sua fichetta, sentendola grondare di umori mentre lei inizia a lamentarsi, mugolando di piacere, ad ogni mio affondo…..
Le poggio le mani sulle spalle e le faccio capire che deve sdraiarsi. La guardo mentre poggia la schiena sul lettino ed io afferro le sue gambe, sostenendole con le mie possenti braccia, tirandola verso di me ad ogni mio affondo, aumentando il ritmo dei miei colpi dentro di lei, gustandomi i suoi seni che sobbalzano ad ogni mia spinta, sentendo il suo fiore aprirsi sotto le mie bordate…..
Ho proprio voglia di spaccarla questa cavallina da monta. Ho proprio voglia di farle sentire il mio bastone gonfio che la riempie totalmente e sentirla urlare di piacere mentre violento i suoi sensi….. lei geme, mugola, si tiene i seni con le mani, sobbalza sotto i miei affondi….. mi incita a non fermarmi ed io non ho proprio intenzione di farlo, anzi….voglio proprio sentirla urlare il suo piacere, fino a che non sarà sfinita e soddisfatta
Poggio una mano tra le sue gambe mentre il mio randello entra ed esce dal suo corpo, sempre più lucido dei suoi umori, sempre più bagnato, sta grondando come una fontana, e il mio pollice preme sul suo clitoride gonfio di piacere, inizio a massaggiarlo mentre spingo dentro di lei, premendolo ad ogni affondo e lei geme, rantola, sembra stia per impazzire….. la sua fichetta si stringe attorno al mio palo di carne aumentando le sensazioni che provo…..

IO: mi sento svenire dal piacere’ mi afferro i seni come fossero due arance da spremere e li strizzo spremendo i capezzoli’ con le gambe ben ancorate al culo del mio uomo seguo le sue spinte dentro di me’ ha forza e resistenza, spero solo di non soccombere sotto questa energia’ &egrave una ginnastica intensa la nostra’ vorrei urlare ma mi trattengo visto il luogo’ ad un tratto si ferma, estrae il suo obelisco dalla mia vagina in fiamme, mi afferra le gambe con una presa sicura e le alza un po” afferra il suo cazzo pieno dei miei umori e lo avvicina al mio buchino posteriore’ ho un sussulto perché le sue dimensioni non sono indifferenti’. Avvicina la grossa cappella in quel posto così nascosto e delicato fra le mie natiche’ Entra piano poi da un colpo deciso’ abbraccia le mie gambe e le tiene a sé mentre mi stantuffa deciso’ mi sento sfondare le budella da questo toro maestoso’ ha un cazzo che sembra instancabile e i suoi muscoli si tendono ad ogni affondo dentro di me’ sono in estasi’ mi guarda in faccia e ride beffardo’ io non capisco più niente’ da tempo non mi capitava di fare sesso così’ esce dal mio culo e mi gira sempre spostandomi di peso e afferrando le mie cosce come fossero prosciutti’ metto i piedi a terra e mi appoggio al lettino’ ora sono a novanta gradi con il culo contro il suo cazzo’ lo infila giocando un po’ nella fica e un po’ nel culo’ sento le sue braccia forti su di me’ voglio che mi riempia della sua sborra’ ma voglio anche che continui’ &egrave una macchina del sesso che può fare di me quello che vuole’

LUI: Continuo a sbatterla a dovere e sembra che le piaccia. La guardo in faccia mentre si strizza i capezzoli, afferrando le sue tette con le mani. Si mordicchia il labbro inferiore segno, forse, che vorrebbe urlare ma cerca di trattenersi. D’un tratto, nel pieno dell’impeto di questo splendido amplesso, sfilo il mio obelisco di carne dalla sua fichetta in fiamme, trovandolo fradicio dei suoi umori e senza chiederle nulla prendo le sue gambe e le poggio sulle mie spalle, tirandola a me quel tanto che basta per far uscire il suo culetto dal lettino.
Poggio la mia cappella gonfia sul suo buchetto posteriore e la guardo, sorridendo sornione, cercando di capire cosa prova, cercando di capire se si irretisce o se mi dai il via libera e scorgo nei suoi occhi un filo di preoccupazione misto ad eccitazione, sicuramente &egrave abituata ad essere presa anche da dietro ma forse non &egrave abituata a certi calibri.
Spingo lentamente, quel tanto che basta per far cedere il suo sfintere e sentire la mia cappella varcare l’antro del suo culetto e dopo un secondo, respirando a pieni polmoni, caricandomi d’aria, la tengo stretta per le cosce e spingo con tutta la forza che ho in corpo, tendendo i miei muscoli, entrando completamente nel suo culetto, fino a sentire le mie palle, gonfie di desiderio e di voglia, sbattere sul suo corpo.
Inizio a stantuffarla come un toro inferocito, facendo entrare ed uscire il mio palo di carne rovente dal suo sedere mentre la sento mugolare di piacere, mentre vedo le sue dita che strizzano i suoi capezzoli, quasi volesse strapparseli di dosso, sento la sua fichetta colare sulla mia asta, bagnandola ulteriormente e favorendo, così, il mio lavorio dietro di lei.
Mi piace da matti scoparla nel culo, ho intenzione di farla impazzire. Non so quanto ancora riuscirò a resistere prima di riempirla con il mio nettare caldo ma decido di afferrarla e farla girare, mi sfilo da lei e con le braccia la cingo, alzandola come se fosse un fuscello, piegandola sul lettino di modo che sia a novanta, trovandomi il suo sederino proprio davanti alla faccia.
Inizio a torturarla un po’. Afferro la mia grossa asta a spingo nella sua fichetta, facendo entrare il mio palo di carne fino a metà, sentendola gemere, poi esco e lo stesso trattamento lo riservo al suo culetto, alternando spinte davanti e dietro, aprendo ad ogni affondo i suoi buchetti, facendola fremere di piacere. E’ sudata, come del resto lo sono io, i suoi umori colano lungo le sue splendide cosce e il mio arnese &egrave sempre più duro e gonfio al punto che inizia a farmi male.
So per certo che quando esploderò sarà un mare di caldo succo ma prima di arrivare all’apice del piacere voglio godermi ancora un bel po questa bellezza perché montarsi una così non &egrave roba da tutti i giorni…..
La prendo per i fianchi e la tiro verso di me, affondando completamente nel suo sedere, fino a quando i miei addominali toccano le sue natiche e mi piego su di lei, afferrando a coppa i suoi splendidi seni, strizzandoli con le mie mani grandi e forti mentre inizio, da dietro, a stantuffarla come un animale, appoggio la mia bocca al suo orecchi e le sussurro
“ti piace farti montare, vero?”

IO: ‘Mi piace da morire! Sbattimi come una troia!” sento le sue grosse palle sbatter su di me’ ‘sborrami in culo’ gli chiedo supplicante’ lui accelera la corsa ma in un attimo estrae l’asta e mi gira puntandola sulla mia pancia e concludendo l’amplesso sul mio corpo’ schizza forte sopra la mia fica gocciolante, sulle mie tette e il suo getto arriva fino alle mie labbra’

LUI: la puledra mi sta incitando a non fermarmi…. mi dice di sbatterla come una troia ed &egrave quello che voglio fare. oramai sono allo stremo, sento che sono sul punto di esplodere e quando lei mi implora di riempirle il culo con il mio caldo seme, mi spingo dentro di lei con tutte le mie forze, aprendola e sentendola gemere di piacere… forse le piace farsi sfondare, non lo so ma quello che so &egrave che &egrave una delle migliori scopate della mia vita. Non ce la faccio più, lo sento. Tiro fuori il mio arnese dal suo culetto, la giro e afferro la mia asta, puntando la mia cappella violacea sulla sua pancia piatta ed in un attimo erutto una marea di caldo seme che in una serie di copioso fiotti va a colpirla sull’addome, sulle tette, arrivando fino alle sue labbra. Lei apre la bocca e tira fuori la lingua, assaggiando il mio sapore mentre &egrave sporca del mio piacere, con la fica che gronda umori. Siamo entrambi sudati e stremati da questo fantastico amplesso, sento il mio arnese che, poco alla volta perde di vigore ma ho intenzione di farla veramente impazzire e anche se, oramai, le mie energie sono allo stremo, decido di affondare la mia testa tra le sue cosce ed inizio a lappare quel fiore caldo, facendo guizzare la mia lingua dentro le sue grandi labbra per poi lanciarmi sul suo clitoride che inizio a succhiare avidamente. La mia mano segue a ruota la mia bocca e, complice il fatto che ha la fichetta allagata, le infilo dentro due dita fino alle nocche, iniziando a muoverle dentro e fuori di lei, strappandole dei lamenti di piacere, vedendola contorcersi per questo mio attacco inatteso quanto piacevole e, di rimando, l’altra mia mano scende dietro di lei e lentamente, se pur trovando la strada già aperta, le faccio scivolare il pollice nel culetto, iniziando a sbatterla davanti e dietro con le mani…… La sento godere come una cagna in calore ed &egrave quello che voglio

Leave a Reply