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il secondo incontro di Sofia e Francesco

By 29 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

A seguito di quel primo meraviglioso e travolgente incontro, entrambi i protagonisti si sentivano bisognosi l’uno dell’altra e inesorabilmente destinati ad una relazione seria, che potesse assicurare loro la soddisfazione dei propri desideri sessuali e l’intreccio dei propri sentimenti.
Già la mattina dopo il primo pensiero di Sofia fu quello di scrivere al proprio ragazzo, quasi per verificare che il turbinio di sensazioni da cui era stata investita non era frutto di un piacevole sogno.
Gli scrisse e pochi istanti dopo ricevette la risposta di Francesco, anch’egli appena sveglio e desideroso di rivederla.
Decisero di incontrarsi nel pomeriggio, ma stavolta sarebbe stato il ragazzo a passare a prendere la propria donna da casa, che questa condivideva con altre due ragazze studentesse di economia.
Finalmente arrivò l’ora prefissata e il giovane, appena parcheggiata l’auto, scrisse a Sofia perché questa scendesse.
Fu felice di sapere che la ragazza ancora non era pronta e lo invitava a salire in casa mentre terminava di prepararsi.
Ebbe un brivido, quasi una scarica di adrenalina, mentre saliva i gradini a due a due fino al secondo piano di quella palazzina anni ’60, tipica modesta dimora per studenti.
Lei lo aspettava sulla porta, sorridendo nella penombra del pianerottolo privo di finestre.
Il giovane fu sorpreso di notare che l’abbigliamento della sua lei non era esattamente ciò che le ragazze moderne indossano per uscire, nonostante la moda e il costume di questi anni concedano molto alla fantasia e ai gusti di ognuno.
Indossava un vestitino bianco di lino molto semplice, lungo fino a poco sotto l’inguine e dotato di una scollatura a ‘V’ stretta e lunga che si insinuava tra i seni visibilmente liberi da reggiseno.
L’effetto cromatico che la carnagione, i lunghi capelli e il vestito di Sofia avevano sotto quella luce era mozzafiato.
‘Ciao’ pronunciò sensualmente la ragazza, ‘ti va di entrare 10 minuti e di aspettarmi mentre finisco? Ci metterò poco’ ‘ ‘Sei bellissima’ riuscì a dire Francesco ‘certo, non c’è problema’.
Lei gli sorrise e si voltò leggera, ruotando sui piedini bianchi e curati, facendo gonfiare appena la veste.
Il ragazzo notò che sotto l’indumento di Sofia, appena celate dalla luce soffusa, si intravedevano delle culottes di pizzo bianche che suscitarono in lui pensieri focosi, con l’effetto di fargli sussultare il membro nei boxer.
Appena la porta fu chiusa i due si abbracciarono con trasporto e si scambiarono il primo bacio.
Il comportamento di Sofia lasciò intendere a Francesco che la sua voglia di ripetere l’incontro della sera prima era ricambiato.
La strinse forte, mentre lei gli cingeva saldamente il collo.
Doveva appena essere uscita dalla doccia, perché profumava di frutti tropicali e miele.
La veste era salita leggermente e la scollatura si era allargata fino a lasciare scoperta la clavicola sinistra.
Si tuffò letteralmente nell’incavo tra l’osso e il collo, baciando con sempre maggior trasporto, fino ad usare la punta della propria lingua per aumentare le sensazioni della ragazza.
Ci volle poco perché il respiro di questa si facesse affannoso e la libidine si impossessasse di lei.
Infatti spinse il ragazzo verso la propria stanza e lo fece distendere sul letto.
Gli si accovacciò addosso e, continuando a baciarlo, lo spogliò decisa: prima la maglietta, poi i pantaloni, lasciandolo in boxer da cui si notava una prepotente erezione.
Francesco prese allora in mano la situazione invertendo le posizioni e si mise disteso sulla giovane, facendo aderire i sessi.
Il vestitino era ormai diventato un inutile ingombro, visto che dal basso lasciava scoperto anche l’ombelico e la scollatura aveva ceduto alla tonicità dei seni candidi.
Il ragazzo si precipitò a sfilare l’indumento e prese a baciarle il petto.
Non si diresse subito ai capezzoli, che già svettavano durissimi, ma optò per sfiorare ogni centimetro di quella pelle fresca e profumata.
Li accarezzava, li stringeva, sentendo che da entrambi i corpi si liberavano ormoni nell’aria della piccola stanza.
Con una mano scese verso le eccitanti culottes e, quasi come fosse un’autorizzazione a proseguire, la ragazza prese a sfiorare il sesso di lui da sopra le braghe.
Entrambi ansimavano eccitati, violando il limite della stoffa ed entrando a saggiare la consistenza dei rispettivi ventri caldi.
Sofia prese a masturbare lentamente e profondamente il pene di Francesco, che nel frattempo aveva cominciato a percorrere il solco umidissimo tra le grandi labbra di Sofia.
Mentre faceva ciò, iniziò a premere sul clitoride con il pollice, che muoveva circolarmente con sempre più foga.
Lo sentiva gonfiarsi velocemente, mentre la ragazza gli chiedeva ‘di più, di più’.
Allora appena le sue dita furono ricoperte di umori, insinuò indice e medio nella fessura, producendo il tipico rumore di risucchio bagnato.
L’eccitazione di Sofia era al massimo, per cui senza rendersene conto aumentò il ritmo della masturbazione che stava compiendo sul giovane.
Più lei aumentava il movimento, più lui si spingeva in profondità; più lei stringeva il membro pulsante, più lui piegava le dita verso la parete della vulva.
‘Ho voglia di assaggiarti’ disse Francesco ‘ ‘ti prego, fallo’ fu la risposta che ottenne.
Allora scese deciso con la testa tra le cosce della donna, ma non si precipitò a leccarla: voleva godersi quell’istante in cui non immaginava quale sarebbe stato il sapore della propria amante, solo un forte odore di sesso gli impregnava le narici.
Le baciò l’interno coscia tre, quattro volte, per poi finalmente appoggiare le labbra sul clitoride e schioccare il primo bacio.
‘Ahh’ esclamò Sofia, ‘vai avanti, ti prego’ e così Francesco aprì la bocca e con la lingua partì dal sottile lembo di pelle che divide la vagina dall’ano e risalì fino al grilletto.
La ragazza ansimò forte, quasi gridando, mentre con una mano stringeva i capelli del proprio uomo e gli spingeva la testa verso di sé.
Il ragazzo ripeté il gesto altre volte, piano, a fondo, per poi tornare ad insinuare le dita all’interno di quel frutto stillante liquidi in abbondanza.
‘Facciamo l’amore, ti supplico’ lo esortò lei, non riuscendo più a contenere la propria morbosa necessità di essere soddisfatta.
Dunque Francesco risalì a distendersi su di essa, la baciò con dolcezza mista a decisione, le afferrò una coscia piegandola così che il tallone gli si poggiasse sulla natica e spinse il proprio membro verso il pertugio gonfio.
Posizionò il glande tra le piccole labbra e non ebbe bisogno di spingere: fu quasi risucchiato dal desiderio della ragazza che prese a spingersi verso di lui contraendo gli addominali.
Penetrò a fondo e si fermò, lasciando che le contrazioni dei muscoli vaginali gli stimolassero l’erezione.
‘Continua, per favore’ gli chiese lei, ‘non posso più aspettare’.
Allora Francesco prese a muoversi ritmicamente, aumentando le spinte con forza, fino a sentire i propri testicoli sbattere sui glutei duri della ragazza.
L’aria era satura dell’odore umido dei due ragazzi che si amavano con passione.
Il ragazzo approfittò delle dimensioni del letto, un singolo, per scavalcare entrambi i bordi con i piedi e posizionarsi a cavalcioni dello stesso, tirando Sofia verso di se.
Allora i due si ritrovarono seduti una sull’altro, con il membro piantato a fondo nell’intimità di Sofia.
Francesco le afferrò i glutei marmorei, che a causa della posizione si erano separati, e riprese a stantuffare la propria voglia in quel corpo trasformato dall’orgasmo imminente.
Bastarono poche spinte perché i due fossero travolti da un orgasmo colossale, più intenso di quello provato la notte precedente.
Francesco fece appena in tempo ad uscire dal corpo dell’altra: vennero insieme, continuando a baciarsi abbracciati, mentre aspettavano che i propri battiti cardiaci si placassero.
Sofia si ritrovò la pancia ricoperta del succo del ragazzo e, più in giù, vide le lenzuola bagnate del proprio nettare.
Si sorrisero e, alzandosi in silenzio, sgattaiolarono nel bagno dove fecero la doccia insieme, insaponandosi a vicenda e scambiandosi gli ultimi baci.

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