Il rumore leggero di passi rivelò l’ingresso dei due uomini, Francesca fece per voltarsi verso di loro
“Non voltarti resta ferma dove sei” le dissi. Si avvicinarono e lei si trovò in mezzo, uno davanti e l’altro dietro, iniziarono a carezzarla, a scostarle i capelli per baciarla sul collo, a far scorrere le mani sul suo corpo ancora inguainato nel vestito nero. Francesca si irrigidì…
“No fermi, non voglio… non voglio più, fermali…”
“No tesoro… adesso non puoi fermarli, se li facciamo incazzare diventerebbero cattivi, vuoi che succeda questo, vuoi che s’incazzino?”
“Non m’importa se s’incazzano…” uno dei due le stava tenendo un polso per farla star ferma
“Vuoi davvero che ti violentino?”
“…”
Quello che le stava davanti le infilò la mano nello spacco del vestito che mostrava la coscia, per andare a cercarle la figa, armeggiò un attimo per scostarle il perizoma e fece scivolare le dita fino alle labbra. Francesca si dimenò un po’ spingendo il bacino indietro, col risultato di andare a finire con il culo contro l’uccello dell’altro uomo che gradì tirandola a se per farle sentire il cazzo già duro. “È già bagnata…” disse all’altro, che nel frattempo le aveva scoperto il seno e le stava tormentando i capezzoli, pizzicandoli…
Lo sguardo di Francesca incrociò il mio e in segno di sfida, liberata la presa al polso, prese con le mani il volto dell’uomo di fronte e gli mise la lingua in bocca nel modo più a troia che poteva, prima affondando e poi avviluppando la lingua fuori dalle bocche perché vedessi bene. Dopo qualche secondo, per mostrarmi che avrebbe fatto la sua parte fino in fondo, abbasso le mani per cercare i cazzi dei due uomini e, guardandomi negli occhi, inizio a palpare da sopra i pantaloni. I due se lo tirarono fuori; Francesca si sputò su entrambe le mani nel modo più volgare che poteva e iniziò a segarli. I due, che già pensavano di doverla tenere a forza, rimasero un attimo sorpresi, ma giusto un attimo.
“Che gran troia!”
“Segaci bene dai poi li prendi in bocca per ciucciarli”
Uno dei due aveva un cazzo davvero grosso, non tanto in lunghezza quanto in diametro, l’altro più i meno com’è il mio.
Quello col cazzo come il mio le mise una mano sulla spalla per farla inginocchiare, così Francesca si trovò con i due cazzi in mano a portata di bocca, diede due leccate ad ognuno e poi cerco di ciucciare quello grosso; spalancò la bocca, ma faticava a far entrare quel coso enorme, fino a quando l’uomo le prese la testa e se la spinse contro. Francesca si trovò la bocca completamente piena, strabuzzò un attimo gli occhi mentre l’uomo iniziava a scoparla in quel modo; rivoli di bava le scivolavano dagli angoli della bocca, ancora qualche colpo e l’uomo uscì, il tempo di riprendere fiato e fu la volta dell’altro uccello che ingoiò agevolmente fino alle palle, mentre l’altro uomo la teneva per la nuca forzandola a restare così, fino a lasciarla senza fiato; poi un attimo fuori per farla respirare e di nuovo tutto fino in gola.
La scena era magnifica e sconvolgente, sopratutto per via di quel primo cazzo tozzo e grosso e l’idea di vedere Francesca inculata da quell’affare mi eccitava ancora di più; mi tirai fuori l’uccello e iniziai lentamente segarmi.



Ciao, questo racconto l'avevo trovato bellissimo purtroppo rimasto in sospeso, mi fa' molto piacere che tu abbia continuato l'opera in…
Grazie, apprezzo sinceramente ogni parere
Molto ma molto eccitante …
Ti ringrazio, sono felice che ti sia piaciuto 😄
Magnifica continuazione del racconto: una delle due moglie è ormai andata: si è resa conto di aver buttato via i…