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Io e Luana

By 29 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Stavo attraversando un periodaccio infame ‘ la mia ragazza mi aveva piantato da poco e avevo ripreso i miei vagabondaggi notturni tra un pub ed un locale sfruttando le conoscenze che mi ero fatto quando lavoravo per uno dei più famosi pr di Milano. Ogni sera il percorso era più o meno simile e comprendeva anche un piccolo ‘tour’ nelle zone del sesso a pagamento ‘
Era la metà di gennaio e ad aggravare lo stato del mio umore ci si era messa anche la pioggia ed il freddo.
Quella sera, vagabondando senza meta, all’angolo di una strada noto in lontananza due figure sfocate dalla pioggia che sporcava il parabrezza della macchina che stanno facendo l’autostop ‘ passando vicino mi accorgo che si tratta di due trans: entrambe piuttosto alte e slanciate sui loro tacchi alti. Una bellissima, un corpo slanciato, molto femminile, attraente; l’altra, decisamente volgare sia nell’aspetto che nel modo di presentarsi ‘ decido di passare oltre facendo finta di niente.
Alla terza sera che passando, casualmente, dallo stesso punto le ritrovo, decido di dargli un passaggio consapevole di quello che avrebbe potuto succedere dopo.
Purtroppo sale davanti il più volgare dei due (anche perché, superando abbondantemente il metro e novanta di altezza, tacchi compresi, era impensabile che riuscisse a stare dietro); l’altra dietro.
Mi chiedono di accompagnarli in un certo posto della città, noto luogo di lavoro notturno per svariati trans.
Pioveva e faceva freddo e nonostante il riscaldamento acceso, la ragazza dietro mi chiede se mi può abbracciare per riscaldarsi un po’ di più. Penso alla solita scusa per toccare i gioielli di famiglia ma mi dovrò ricredere di lì a pochissimo: nonostante avesse anche i guanti di pelle, aveva le mani gelide: d’istinto gliele massaggio con una sola mano (l’altra mi serviva per guidare e cambiare le marce ‘). Nello specchietto retrovisore non facevo altro che guardare i suoi profondi occhi scuri lanciando spesso occhiate che lei ricambiava senza il minimo problema.
Arrivati a destinazione entrambe si rendono conto della desolazione che regnava sovrana quella notte e, probabilmente presagendo che non avrebbero concluso niente, mi chiedono se potevo riaccompagnarle a casa ‘ in pratica dove le avevo fatte salire. E qui succede un bell’imprevisto: il trans seduto davanti si offre di passare sul sedile posteriore affinché la sua amica dietro potesse riscaldarsi meglio sedendosi davanti ‘ Fantastico! Penso tra me e me.
Appena seduta davanti, accenna timidamente ad appoggiarmi senza alcuna malizia la mano sinistra sulla mia coscia, quasi a chiedere il permesso. La mia risposta silenziosa non si fa attendere: senza dire una parola, appoggio la mia mano destra sulla sua con estrema dolcezza: ogni parola è inutile. La sento stringere la mia mano come a volermi ringraziare per qual ‘calore umano’ che le stavo trasmettendo.
Arrivati a casa loro, le faccio scendere e, avendo all’epoca una macchina a tre porte, lei deve scendere per prima per far scendere anche l’amica dietro ‘ Subito dopo la ragazza che era seduta davanti risale rapidamente in macchina chiudendosi la porta dietro e mi chiede carta e penna: mi lascia il su numero di cellulare e mi ringrazia per la disponibilità con un dolcissimo bacio in bocca. Il contatto delle nostre lingue è un turbinio di passione, coinvolgimento e dolcezza!
La sera dopo la chiamo ‘ciao Luana (ovviamente nome di fantasia), sono Stefano ti ricordi di me? ‘ ieri sera ‘ la pioggia ‘ mi interrompe con un entusiasmo che non lascia dubbi ‘noi siamo già dove ci hai portato ieri sera. Penso di stare qui fin verso le 2,30 ‘ se vuoi puoi passare dopo così stiamo un po’ insieme’. Non me lo faccio ripetere due volte: come un quindicenne alla prima cotta arrivo da lei, puntuale e con una sorpresa che le apprezza moltissimo: un thermos di caffè caldo! L’amica era fuori con un cliente che l’avrebbe riportata poi direttamente a casa ma non prima di due ore e mezza, forse addirittura tre. E Luana mi propone di stare un po’ con lei a casa sua. Non chiedo altro dalla vita!
Appena arrivati a casa, ci baciamo con passione e una volta completamente nudi rimango abbagliato dalla visione che mi si presenta di fronte: un meraviglioso corpo di donna, una terza abbondante, un sedere sodo e due gambe da fotomodella in mezzo alle quali svettava la sorpresa (piccolina ma ben fatta: 18 cm circa per 3 di diametro).
Una volta infilati sotto le coperte cominciamo a coccolarci, accarezzarci e baciarci con una passione ed un coinvolgimento che sembrava ci conoscessimo da anni ‘ Il tempo vola fino a quando il suono del campanello ci riporta bruscamente alla realtà: l’altro trans con cui divideva l’appartamento era ritornato.
Oramai si erano fatte le cinque della mattina ‘ adrenalina ed ormoni erano a livelli tali che sapevo già sarebbe stato inutile qualsiasi tentativo di dormire: un bel bagno caldo ed una moka di caffè ed è ora di andare in ufficio.
Nel primo pomeriggio il cellulare suona: è lei! Mi propone di vederci la sera per poter riprendere da dove eravamo stati interrotti qualche ora prima e, se ne ho voglia io, di spingerci anche oltre. Ci diamo appuntamento a casa sua per le 23: con la scusa che non si sentiva bene, era rimasta a casa da sola mentre l’altro trans era andato a lavorare ‘ Cinque ore tutte per noi!
Puntuale arrivo da Luana. Mi accoglie con una mise da urlo: stivali neri tipo cuissardes su collant nere quasi calzamaglia, minigonna jeans e top nero aderentissimo in lycra ‘ si capiva chiaramente che non portava reggiseno. Ah, dimenticavo, i capelli nerissimi, lunghi legati a coda di cavallo ‘
Prima di dare il via alle danze, decidiamo di uscire a mangiare una pizza. Orgoglioso della sua bellezza, siamo andati in un posto che conoscevo benissimo e dove conoscevo tutti: appena entrati al mio amico cameriere sono caduti due boccali di birra ‘ chissà come mai!
Tempo un’oretta e mezza ed eravamo di ritorno a casa sua avvinghiati l’uno all’altra con le lingue che roteavano selvaggiamente nella bocca dell’altro e le mani alla ricerca dei nostri frutti proibiti.
Una volta a letto abbiamo dato il via alle danze con un paio di meravigliosi 69 durante i quali ognuno di noi è copiosamente venuto nella bocca dell’altro; dopo qualche reciproco ditalino nel culo dell’altro, Luana mi chiede finalmente quello che avevamo lasciato in sospeso la notte prima: il mio culo!
Accetto di buon grado anche perché avevo già avuto modi di verificare le dimensioni e la consistenza del suo arnese; prima però le faccio le raccomandazioni di rito essendo quella la mia prima volta in assoluto.
Qualche massaggio propedeutico, qualche altro ditalino prima con un dito fino ad arrivare a tre dita contemporaneamente e quindi un pochino di crema per preparare ulteriormente l’ingresso che avviene poco dopo, dopo qualche tentativo ‘infruttuoso’: un’esperienza particolarmente eccitante che avremo rifatto altre volte nel periodo in cui ci siamo frequentati. Il mio culo che si stringeva intorno a quel corpo intruso pulsante di passione e di sesso ‘ dopo un primo brevissimo momento di dolore iniziale avevo raggiunto uno stato di eccitazione tale che stringevo sempre più le chiappe per evitare che Luana potesse tirarlo fuori, solo dopo qualche secondo ho rilasciato i muscoli e le ho permesso di cominciare a stantuffare su e giù fino a che ho sentito un fantastico ed abbondante fiotto di latte caldo che mi riempiva il culo.
Dopo aver puntato la sveglia per le quattro di mattina, per evitare che l’altro trans ci trovasse a letto insieme e capisse il vero motivo per cui Luana non aveva voluto uscire quella sera, ci addormentiamo teneramente abbracciati l’uno all’altro non prima di esserci coccolati ancora una mezz’oretta.
Dopo quella sera, ce ne sono state parecchie altre: a volte la andavo a prendere quando aveva finito di lavorare, altre volte, invece, si inventava che non si sentiva bene e passavamo la notte insieme a coccolarci, davanti a qualche dvd preso a noleggio ma tutto improntato sempre alla massima dolcezza e sensualità quasi come se fossimo due amanti
Forse la particolarità del nostro ‘rapporto’ sta nel fatto che non è mai stato un rapporto trans-cliente ma, anzi, un rapporto cominciato subito casualmente sulle basi della dolcezza e del rispetto reciproco: in più di un’occasione Luana mi ha confessato di apprezzare moltissimo la dolcezza con cui io la trattavo, le dava molta gioia i l fatto che lei per me non fosse un trans oggetto del desiderio ma un persona con una propria dignità ed il sacrosanto diritto di essere rispettata.

Se volete, vi racconterò un’altra volta quella che fu l’esperienza più trasgressiva ed eccitante che abbiamo vissuto insieme.
I vostri commenti a questo indirizzo: gufotriste1971@box.enel.it
Io e Luana ci frequentavamo oramai con una certa assiduità, cercando di conciliare il suo lavoro e il fatto che abitassi ancora con i miei e non potevo-volevo dare troppo nell’occhio a rischio di dover spiegare a loro un’amicizia così ‘particolare’.
Solitamente passavo con Luana una notte a settimana, mascherata da uscita in discoteca con gli amici, in modo da poter giustificare il fatto di tornare a casa intorno alle 5 della mattina più un paio di volte a settimana in cui mangiavamo un boccone insieme prima che uscisse per andare a lavorare e ci concedevamo qualche momento di coccole e tenerezza.
Una sera, complice una bottiglia di vino rosso di troppo, la nostra complicità si fece più spinta del solito fino ad andare a toccare l’argomento ‘fantasie sessuali’ ‘ Cominciai a parlargliene, iniziando da quelle più ‘soft’ che riguardavano lei ed il suo abbigliamento: era da quella famosa sera in cui siamo stati insieme la prima volta che mi eccitava l’idea di farmi prendere da lei vestita da mistress, di farmi ammanettare mani e piedi al letto e di essere totalmente in balia di lei e delle sue volontà.
Detto fatto! In un attimo si infilò nella cabina armadio e ne uscì, pochi minuti dopo, in una mise da perfetta mistress: cuissardes neri a mezza coscia con tacco 12, una catsuit nera di latex con un’apertura ‘tattica’ all’altezza del cavallo senza indossare intimo, guanti di latex neri che arrivavano quasi alla spalla. Mi venne quasi un infarto a vederla così!
In mano teneva due paia di manette, una maschera nera anche’essa di latex ‘disse per me, ed un paio di mutande particolari.
Mi fece indossare subito le mutande: erano in latex, e fin qui nulla di particolare, ma avevano termosaldato all’interno un piccolo strap-on che ovviamente avrebbe dovuto trovare spazio nel mio culo ‘ superato il lieve dolore dei primi attimi, cominciai a provare una certa eccitazione. Eccitazione che aumentò notevolmente dopo quando Luana andò avanti con il suo piano diabolicamente eccitante: appena indossai la maschera mi accorsi subito che non aveva i buchi per gli occhi ma solo un’unica apertura per naso e bocca; l’idea di essere poi totalmente immobilizzato dalle manette mi eccitò non poco: tutte le paure legate al fatto di non potermi muovere più né, tanto meno, vedere cosa sarebbe successo di lì a poco, erano fugate dal rapporto che c’era con Luana e dalla totale fiducia che nutrivo per lei.
Cominciò subito dopo un gioco perverso ma assolutamente eccitante: in men che non si dica me la ritrovai sopra di me intenta a utilizzare le sue abili mani per massaggiarmi i capezzoli e trastullarli. All’improvviso, fece finta di volermi strangolare e prese a tapparmi naso e bocca con le sue mani guantate ‘ La mia eccitazione non tardò a manifestarsi in tutta la sua potenza allorché lei alternava sapientemente lunghe pressioni su naso e bocca a brevi momenti in cui mi lasciava prendere fiato: quando le dissi che stavo per venire, continuando a tenermi naso e bocca tappati, si spostò leggermente indietro arrivando a impalarsi sulla mia asta. Solo dopo essere venuto dentro di lei abbondantemente allentò la presa su naso e bocca e mi lasciò respirare. Fu un’esperienza a dir poco sconvolgente ma che le chiesi di ripetere appena mi fossi ripreso.
Mi slegò e mi fece togliere la maschera per un po’; per una mezz’oretta circa parlammo e ci stuzzicammo a vicenda mentre lei si faceva raccontare le mie impressioni riguardo ciò che mi aveva appena fatto. Le manifestai tutto il mio entusiasmo per l’esperienza che mi aveva fatto appena vivere e le spiegai che, pur essendo stata per me la prima volta, il rapporto di totale fiducia e complicità che c’era tra noi due aveva fatto sì che mai mi fossi sentito ‘in pericolo’. Quell’esperienza aveva scatenato in me una reazione ormonale a catena che sembrava non dovesse avere fine, per lo meno a breve termine, e lei se ne accorse.
Mi tappò improvvisamente la bocca e il naso con una sola mano e, avendo le mani piuttosto grandi, potè utilizzare l’altra per bloccarmi la testa da dietro in modo che non potessi sottrarmi alla sua presa; si fece pensierosa, quasi cupa direi, per qualche attimo poi, se ne uscì dicendo che aveva escogitato qualcosa di un po’ più ‘. E aggiunse che lo avrei scoperto di lì a poco e mollò la presa.
Luana si spogliò completamente e mi invitò a fare una doccia con lei per darmi una rinfrescata ed essere pronto per il secondo round ‘ Eccitazione e preoccupazione: un mix esplosivo!
Dopo la doccia mi ritrovai di nuovo ammanettato a letto, ma solo ai piedi, le mani stavolta voleva che fossero libere perché avrei dovuto farla godere; mi fece indossare nuovamente la maschera e anche un paio di guanti di latex nero molto più simili a quelli da chirurgo che ai suoi.
Si sdraiò su di me nella più classica delle posizioni: quella del 69 offrendomi lo spettacolo del suo culo che ormai conoscevo a memoria anche se questa volta non potevo ammirarlo. Mi ordinò che avrei dovuto farla venire masturbandola contemporaneamente il suo uccello e il suo buchino (che tanto ino non era) ma, aggiunse, che dovevo utilizzare solo le mani; se solo le avessi sfiorato il culo con la lingua, avrei dovuto subire una punizione non meglio specificata. Lei avrebbe fatto altrettanto con il mio bastone ed il mio culetto.
Dopo un po’, un po’i per sfida, ma, soprattutto, per curiosità, le diedi due slinguate al culo ‘ la punizione non tardò ad arrivare.
Si alzò sulle ginocchia e mi intimò di aprire la bocca ‘ per un attimo pensai che me lo avrebbe infilato in bocca ma, poiché sapeva che la cosa mi avrebbe eccitato, decise per qualcosa di più sadico e perverso: mi cacciò in bocca le sue palle accomodandosi, letteralmente, sulla mia faccia dicendomi che si sarebbe alzata solo quando l’avessi fatta venire masturbandola con entrambe le mani ‘ Passò una manciata di secondi che sembravano un’eternità e si alzò puntualmente pochi secondi prima di venire, liberò la bocca e me lo cacciò in gola fino in fondo: mi venne direttamente quasi nello stomaco dopo avermi lasciato di fatto la possibilità di respirare solo dal naso. Quello scherzo mi lasciò letteralmente senza fiato! Dopodichè con un magistrale gioco di mani mi fece abbondantemente venire sui suoi guanti e mi diede uno schiaffo per punirmi delle mi due slinguate.
Dopo un’altra doccia, questa volta da solo, mi rivestii e la salutai.

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Dopo la meravigliosa esperienza con Luana in versione Mistress che mi aveva lasciato assolutamente senza fiato in ogni senso, cominciò a farsi largo nella mia testa una fantasia ancora più ardita e puntualmente ne parlai a Luana: oramai la nostra complicità non aveva più limiti.
Mi sarebbe piaciuto essere messo al centro delle attenzioni contemporaneamente, oltre che di Luana, anche di altri due trans di cui uno operato ma tutti e tre, rigorosamente in tenuta da mistress.
Con la stessa naturalezza e tranquillità di chi sta bevendo un bicchiere d’acqua, Luana mi rispose che non c’era il minimo problema; mi chiese solamente qualche giorno di tempo per poter far mente locale a chi potessero essere gli altri due trans ‘ ovviamente dovevano essere entrambi ‘di fiducia’ e, la parte più complicata, era trovarne uno che fosse operato ‘ Ma per Luana questo non era un problema.
Infatti un paio di giorni dopo mi telefonò dicendomi che aveva trovato i due trans e che aveva già raccontato loro come si svolgevano i nostri incontri. Organizzammo l’incontro per un sabato pomeriggio con la possibilità di protrarre l’incontro anche alla sera; luogo dell’incontro, però stavolta non sarebbe stata casa di Luana, troppo piccola, per potersi muovere agevolmente ma la suite a tema di un motel poco distante da Milano dotato anche di una mini piscina idromassaggio comoda per quattro persone ‘ Mi disse Luana, con un tono a metà tra il malizioso ed il sadico, che mi avrebbero fatto la festa, che mi sarei ricordato per sempre di quella esperienza.
Accettai senza alcun problema il rischio ma le posi, tassativamente, una sola condizione: nessuna pratica che avesse lasciato sul mio corpo segni visibili, seppur temporanei. Mi tranquillizzò dicendomi che né lei, ne le sue amiche, amavano le pratiche cruente.
Durante i quattro giorni che mancavano al sabato fatidico, Luana non volle che ci incontrassimo; disse che voleva che mi caricassi e che l’attesa aumentasse in me l’eccitazione per il sabato perché volevano godere e divertirsi anche loro ‘ Opps, cosa cazzo avevano in mente?
Arrivò finalmente quel sabato tanto atteso, tanto temuto ma, ero sicuro, altrettanto eccitante; Luana, con il solito tono autoritario che aveva quando giocava il ruolo di mistress, mi ordinò di passare a prendere lei e le sue amiche a casa sua.
Una volta arrivato a casa sua mi trovai di fronte a tre figure di una bellezza abbagliante: se non avessi saputo a priori che anche la altre due erano trans, avrei pensato ad uno scherzo ‘ tutte e tre rigorosamente vestite di nero. L’unica cosa che potevo vedere erano i tacchi vertiginosi degli stivali di pelle nera e i guanti di pelle nera di cui, però, ignoravo la lunghezza poiché tutte e due indossavano lunghi cappotti anch’essi di pelle nera modello Matrix.
Mi ordinarono di portare giù una pesante valigia che conteneva ‘ Luana stava per dirmi cosa contenesse ma una delle altre due la fulminò con uno sguardo inequivocabile. ‘Lo scoprirà al momento opportuno’ disse accompagnando la frasi con un ghigno satanico ‘
Ore 14, partiamo alla volta del motel, camera prenotata per dieci ore-dieci dalle 15,30 in avanti.
A fianco a me Luana, dietro le altre due ragazze, Denise ed Amanda ‘ nomi tipici da trans, pensai tra me e me ‘ entrambe con dei lunghi capelli nero corvino legati a coda di cavallo, lisci che staccavano completamente con la folta chioma bionda mossa di Luana.
Lungo il viaggio si ride e si scherza come se si trattasse di una scampagnata, come se nella valigia ci fosse tutto il necessario per un piacevolissimo picnic all’ombra di qualche pianta anziché chissà quale strumento sconosciuto strumento di tortura.
Durante il viaggio all’improvviso da dietro Denise mi slaccia il giaccone che indossavo ed infila entrambe le mani ai due lati del collo fino ad arrivare ai mie capezzoli; subito dopo nello specchietto la vedo che si avvicina all’orecchio destro e dopo averci infilato dentro la lingua che sembrava volesse arrivare in fondo mi disse che di lì a poco mi avrebbero fatto impazzire di piacere.
Con un po’ di titubanza accennai ad una carezza a metà tra il dolce ed il provocante sul suo viso ma un pizzicotto su uno dei capezzoli da parte di Denise mi fece desistere; mi disse che potevo toccarle solo se e quando me ne avessero o dato il permesso, che quel pomeriggio sarei stato il loro giocattolo e che io avrei potuto giocare con loro solo se ‘mi fossi comportato bene’ ‘ Il gioco stava cominciando a farsi serio ‘ Denise e Amanda era chiaro che non scherzavano.
Arriviamo a destinazione e una volta sbrigate le formalità alla reception entriamo nella suite prenotata.
Avevo scelto il motel e la camera con una certa cura, desideravo che in qualche modo si adattasse alla situazione e ci ero riuscito ma, appena entrati in camera mi accorsi che tutto andava ben oltre le aspettative: lenzuola nere, vasca idromassaggio (o meglio, piscina idromassaggio) anch’essa smaltata nera perfettamente lucida e luci soffuse di una calda tonalità rossastra che dava un che di satanico. In men che non si dica ricevetti i complimenti da Luana e le sue amiche.
Scaricai la valigia contenente l’oggetto del mistero e, appena posata per terra, mi accorsi che Luana, Denise ed Amanda si erano finalmente tolte il cappotto lasciandomi letteralmente senza fiato: Luana aveva una mise del tutto simile a quella che conoscevo, stavolta indossava una catsuit di pelle nera che oltre avere la solita apertura tattica al cavallo, aveva anche due aperture in corrispondenza dei seni, leggermente più strette dei seni in modo che potessero uscire agevolmente pur risultando particolarmente compressi e, quindi, sodi; le braccia e le spalle erano completamente nude ed indossava gli stessi guanti di pelle nera corti che arrivavano poco sopra i polsi che l’altra volta aveva fatto indossare a me.
Denise ed Amanda, invece, sembrava si fossero vestite nello stesso negozio: infatti entrambe indossavano dei cuissardes neri appena sopra il ginocchio ed una tutina di pelle nera aperta al cavallo integrale che terminava con i guanti incorporati ‘ due seni importanti erano ben visibili sotto la tuta sia per Denise che per Amanda. La mia eccitazione ad una vista simile fu immediata e finalmente potei notare che delle due, il trans operato era Denise che mostrava una bella fighetta accuratamente depilata mentre, per mia fortuna, il membro di Amanda era molto simile per dimensioni a quello che già conoscevo di Luana.
In quattro e quattro otto montarono la misteriosa attrezzatura che era nella valigia ‘ ne venne fuori alla fine una via di mezzo tra una poltrona da ginecologo ed una amaca che, ovviamente, aspettava solo me. L’altezza della seduta da terra era regolata da delle robuste corde e presentava quattro collari in cuoio nero che avrebbero immobilizzato braccia e gambe del fortunato (o sfortunato) di turno.
Tanto per cominciare mi ritrovai ad indossare la solita maschera di latex che già conoscevo bene e subito dopo mi appesero quasi come un salame a quella marchingegno ‘ il gioco stava per cominciare.
Subito mi legarono una stringa di cuoio intorno ai gioielli di famiglia affinché non venissi rapidamente ‘ riconobbi dalla voce che questa operazione la stava facendo Amanda che nel frattempo decise anche di saggiare la consistenza del mio membro ‘ uhmmmm che bocca, pensai tra me e me. Qualcosa mi faceva presagire che era meglio che tenessi per me le mie emozioni ‘
Mentre Amanda e Luana cominciavano a giocare, Luana con il mio buchino e Amanda con il mio membro, Denise decise di giocare ‘pesante’ e in men che non si dica me la ritrovai seduta a cavalcioni sulla mia faccia: ovviamente aveva preso bene la mira in modo da chiudermi la bocca con la sua fighetta profumata e totalmente depilata e il naso con il suo culo e rimase in quella posizione per una manciata di secondi prima di sollevarsi per farmi riprendere un po’ di fiato e sedersi nuovamente.
Nel frattempo che stava comodamente seduta sulla mia faccia, cominciò a dedicarsi anche lei al mio membro e sporgendosi un po’ in avanti, creò involontariamente un minimo spazio tra il suo culo ed il mio naso e ne approfittai immediatamente per respirare un po’. Con un po’ di audacia, mista a timore, inebriato dal profumo della sua fighetta decisi di cercare di sollazzarla un pochino con la mia lingua ‘ sembrava gradire la cosa, visto che non accennava a spostarsi e non proferiva parola ma, all’improvviso eccola alzarsi di scatto e infliggermi la giusta punizione: mi sfilò la maschera di latex e mi chiuse la bocca ermeticamente con del nastro isolante.
Mi avrebbe lasciato lì così ,completamente immobilizzato ed in grado di respirare solo dal naso, a guardare mentre loro tre si sarebbero esibite in una performance ad alto contenuto erotico-sensuale ridendo del fatto che non solo non avrei potuto toccare i loro corpi, ‘per ora ‘ ‘ aggiunse, ma non avrei potuto neanche masturbarmi.
Quel ‘per ora’ mi fece ben sperare che prima o poi mi avrebbero liberato e mi avrebbero fatto partecipare a quel meraviglioso banchetto ‘ Ma quel momento capii che sarebbe stato molto lontano da venire ‘
Per un quarto d’ora circa fui spettatore immobile di uno spettacolo semplicemente divino: dopo avere giocato con le lingue che esploravano con avidità ogni buco possibile ed immaginabile, dopo aver visto Denise masturbare magistralmente Luana ed Amanda ed essersi fatta venire abbondantemente sulla faccia, cominciarono a penetrarsi prima con le dita, poi con dei vibratori e un paio di cazzi di gomma fino ad arrivare ad una vera e propria seduta di fisting anale che si conclude con la doppia penetrazione subita da Denise.
Il mio cazzo stava per scoppiare ma era bloccato dalla stringa di cuoio; quindi mentre Luana ed Amanda si dedicavano amorevolmente a lui, Denise mi disse che voleva provare con me un giochetto a base di pioggia dorata: se non avessi fatto cadere una goccia del suo nettare biondo avrei avuto in premio il suo culo ‘ feci cenno di sì con la testa: subito dopo strappò via il nastro isolante e mi si posizionò nuovamente a cavalcioni ma stavolta avendo cura di lasciare totalmente libero il naso affinché potessi respirare e centrò la sua fighetta umida sulla mia bocca, pronta ad usarmi come suo wc personale. Mi incollai con la bocca alla sua fighetta pronto a bere e mandare giù quello che ne sarebbe fuoriuscito e per fortuna il getto non fu né violento né particolarmente abbondante.
Così, appena Denise ebbe finito di usarmi come wc personale, mi liberò dalla stringa di cuoio, si impalò sul mio bastone e nel giro di un paio di secondo venni abbondantemente nel suo culo con sommo godimento di entrambi ma il mio corpo era sempre immobilizzato ed io morivo dalla voglia di poter partecipare di quei meravigliosi corpi sempre rigorosamente inguainati nelle loro tutine nere ‘
Luana e Denise cominciarono lentamente a ridurre la distanza che mi separava dal pavimento; la discesa si fermò praticamente sull’uccello di Amanda che, sdraiata sotto di me, mi tappò improvvisamente naso e bocca con le sue possenti mani guantate tirandomi verso il basso mentre ero legato ed immobilizzato, e contemporaneamente mi penetrò con estrema decisione. Il mio bastone si drizzò nuovamente e immediatamente Luana decise di approfittarne per impalarsi mentre Denise le succhiava avidamente l’uccello. In breve Amanda venne dentro di me ed io venni dentro Luana.
La prima parte del programma era finita e, come per magia mi ritrovai completamente libero di muovermi e, soprattutto, di vedere ‘ Era proprio una bella sensazione.
Riempimmo la vasca idromassaggio e in attesa che si riempisse, Luana, Amanda e Denise mi dissero che sarebbero andate in bagno a cambiarsi e che dopo, per tutta la durata del bagno, le avrei avute a mia completa disposizione’ Ero visibilmente eccitato all’idea di averle tutte e tre in vasca, tutte per me, tutte completamente nude ‘ La mia eccitazione ebbe un breve momento di arresto quando le vidi uscire dal bagno: erano nude sì, ma solo ‘in parte’, nel senso che tutte e tre indossavano delle specie di fuseaux di latex neri che lasciavano a vista solo le parti intime e dei coprispalla sempre in latex che proseguivano con dei guanti ‘ Eccitatissimo entrammo in vasca e lì, come mi avevano promesso, le ho avute a mia completa disposizione ‘ma solo per mezz’ora’ ‘ dissero ‘ ‘perché dopo riprenderemo noi a giocare con te’
Approfittai immediatamente dei loro meravigliosi corpi a disposizione, eccitato dal contatto dei loro indumenti in latex sul mio corpo, godendo dello scorrere lubrificato da shampoo e sapone diluito in acqua dei loro corpi sul mio e l’eccitazione raggiunse il massimo quando comincia a spompinare Luana che si era seduta sul bordo vasca e contemporaneamente Amanda stava inculandomi; vennero quasi contemporaneamente: Luana abbondantemente nella mia bocca e Amanda nel mio culo a cui subito dopo si attaccò modello ventosa Denise per ripulire tutto leccando e succhiando avidamente quello che fuoriusciva dal mio culo ormai slargato.
Il tempo a mia disposizione era ormai terminato e la vasca si stava velocemente svuotando ‘ chissà che cosa mi avrebbe aspettato dopo.
Una brevissima pausa per asciugarci e senza nemmeno passare dal ‘Via’ ero di nuovo diventato un oggetto nelle loro mani.
Mi fecero sdraiare a letto a pancia in su e mi legarono i polsi alle cosce mentre le gambe erano tenute aperte grazie ad una barra rigida di circa 1,5 metri agganciata alle mie caviglie tramite delle manette saldate alle estremità ‘
Questa volta fu Luana a cominciare a giocare abilmente con le mie capacità respiratori alternando momenti di soffocamento tramite l’uso delle mani, delle sue belle tettone, del culo che in breve risvegliarono il mio uccello.
Dopodichè Luana si posizionò definitivamente sulla mia faccia avendo cura di chiudere il naso con il buco del suo culo ma lasciandomi respirare dalla bocca che era a pochissimi centimetri dal suo uccello. Puntandosi in dietro con forza sulle braccia inarcò il corpo facendo capire in maniera inequivocabile a Denise che voleva penetrarla. L’ultima ad aggiungersi a questi gioco perverso fu Amanda che, con abilità geometrica, andò contemporaneamente ad inculare Denise e ad impalarsi sul mio bastone ‘
Luana per comodità sua si era sollevata abbondantemente dalla mia faccia, permettendomi di godere di una visione che credo non mi capiterà mai più: Luana stava stantuffando vigorosamente Denise davanti, Amanda le stava stantuffando altrettanto vigorosamente da dietro e, nel frattempo, godeva del mio cazzo nel suo culo.
Nel giro di poco, raggiungemo tutti e quattro l’orgasmo quasi simultaneamente.
Mi slegarono, ci facemmo una doccia fredda e, tutti insieme appassionatamente, ci sdraiammo sul letto dove passammo il tempo rimanente in perfette sintonia, scambiandoci baci, carezze e tenerezze.
Ebbi modo di poter conoscere anche il lato umano di Amanda e Denise e di consolidare il legame di complicità con Luana ‘
Mentre le aiutavo a smontare la poltrona del ginecologo notai che nella valigia c’era uno strano oggetto con delle cinghie di cui chiesi spiegazioni: era un cazzone di gomme nero cha andava posizionato sulla bocca del malcapitato di turno su cui si sarebbero sedute più che volentieri.
Capirono subito che l’idea mi stava eccitando parecchio e decisero di farmi provare anche quell’ultima esperienza prima di lasciare la camera.
Mi fecero sdraiare nuovamente sul letto e mi legarono la maschera sulla faccia; stavolta, però, mi lasciarono completamente libero nei movimenti e, soprattutto, libero di respirare: la maschera copriva sì, naso e bocca, ma aveva diversi fori per poter respirare.
Fecero indossare un paio di guanti di latex affinché le potessi masturbare mentre loro si impalavano sulla mia faccia.
La prima fu Luana che venne nelle mie mani dopo pochi sapienti miei movimenti, poi fu il turno di Amanda che volle venirmi sul petto e infine, il momento più atteso ‘ Denise! La quale, ovviamente, mi chiese di penetrarla anteriormente con un vibratore ‘ La mia protesta non si fece attendere ‘vorrei penetrarti con le mani’ le dissi. Dopo un primo momento di incertezza, accettò abbastanza di buon grado ‘ Forse la eccitava anche l’idea di una masturbazione manuale e non meccanica.
Fatto sta che dopo pochi minuti che la masturbavo sapientemente alternando penetrazioni con una, due, tre dita a dolci massaggi sensuali, decise di interrompere momentaneamente quel momento di estasi per entrambi e si verificò un imprevisto cambio di programma: un’altra bellissima esibizione di contorsionismo multiplo.
Denise stavolta era sdraiata sulla schiena, io ero carponi tra le sue cosce e di lì a poco l’avrei penetrata con tutta la mano entrando fino al polso mentre con la maschera ancora legata in faccia penetravo Amanda intenta a succhiare l’uccello di Luana. La scena era completata dalla lingua di Denise che ritmicamente e sapientemente scompariva all’interno del culo di Luana.
Putroppo come tutte le cose belle, anche questa meravigliosa esperienza stava volgendo tristemente al termine: di lì a poco avremmo dovuto lasciare libera la camera.
Tristemente ci rivestimmo ma stavolta Denise e Amanda non indossarono i loro cappottoni di pelle, tirarono fuori da una tasca della valigia due minigonne di pelle nera che indossarono sopra le tutine; la lunghezza era proprio tattica: era giusta per coprire le aperture al cavallo e celare a sguardi indiscreti e non autorizzati la mancanza di mutandine. Mentre Luana, per via delle tette ‘al vento’ dovette suo malgrado rimettersi il cappotto
Pagai all’uscita la cifra pattuita in precedenza e ci avviammo verso Milano. Il viaggio procedeva bene, stavolta avevo avuto ‘il permesso’ di poter allungare la mano a mio piacimento ma percepivo nell’aria un’atmosfera particolare: sul sedile posteriore Luana e Amanda confabulavano qualcosa che io non riuscivo a percepire e che, onestamente, poco mi interessava visto che dovevo dividere la mia concentrazione tra la strada e l’interno cosce di Denise.
All’improvviso con tono estremamente dolce, Amanda mi fece fermare e mi disse che avrebbero avuto piacere di terminare la serata in un ristorante che conoscevano bene poco distante dalla nostra strada e che sapeva essere aperto fino a tarda notte’ Si erano trovate talmente bene, le avevo trattate con tale educazione e rispetto, nonostante tutto ciò che avevamo combinato in quella camera che volevano ringraziarmi in un modo un po’ diverso: sarei stato loro ospite a cena.
Dopo aver usato ed abusato dei nostri corpi per quasi dieci ore, l’idea di andare a mangiare in un bel posto non mi dispiaceva ma c’era un piccolo problema relativo al loro abbigliamento: Denise ed Amanda indossavano le famose tutine integrali che andavano dai piedi ai guanti mentre Luana avrebbe dovuto cenare con il cappotto addosso perché aveva le tette di fuori ‘ La situazione sarebbe stata un po’ troppo difficile da gestire in un locale pubblico per cui proposi di rimandare la cenetta romantica ad un altra volta, magari anzi, sicuramente, con un abbigliamento più consono.
E così tornammo a casa e ci salutammo, rimandando ad un’altra sera.
I vostri commenti sono sempre graditi … gufotriste1971@box.enel.it

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