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Io e Lucia

By 8 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Storia d’amore, di passione, di complicità.
Questi sono i tre termini con i quali andrei a definire la storia d’amore che &egrave sbocciata tra me Renzo e Lucia, donna dell’alta borghesia, già sposa e moglie invidiabile di un benestante personaggio di tutto rispetto, ben voluto da tutti e da tutti tenuto in considerazione.
Quando cominciò la storia?
Beh difficile da dire forse molto prima di quanto si possa immaginare però probabilmente solo nel subconscio dei due protagonisti.
Il primo approccio goffo, impacciato ed inesorabilmente chiaro fu una sera in compagnia durante la visione di un film anonimo film o di una qualunque trasmissione del tutto secondaria, le due mani si sfiorarono, le dita giocherellarono fra di loro, il mio indice sfiorò il suo palmo’.tutto questo fu teatro dell’inizio della nostra storia!
Il giorno successivo venni invitato a passare un po’ di tempo in pausa pranzo con Lucia, fu una pausa pranzo molto strana, carica di sguardi di intese ma di poche parole, di lei potei sentire sempre più intensamente il profumo della pelle, la dolcezza di tale profumo mi inebriò e l’ondeggiare delle sue labbra durante le lunghe chiacchierate mi ipnotizzò facendomi cadere in un oblio dal quale non vorrei mai uscire. Prima di tornare al mio lavoro lei mi consegno un piccolo libro che velocemente per l’imbarazzo misi in tasta senza destarvi troppa attenzione, Quel pomeriggio fu difficile tornare al lavoro e concentrarsi sulla routine da svolgere con attenzione e professionalità perché un vento di passione stava scuotendo la corteccia del mio io, stava penetrando nella mia pelle stava dando linfa vitale alla mia esistenza; dopo il primo quarto d’ora non vedendo arrivare sms ne squilli inizia a convincermi di aver tirato delle conclusioni troppo affrettare quasi dimenticando il libro appena donato. Erano ormai passate 3 ora dal nostro saluto quando mi arrivò un sms con soprascritto ‘C’e’ posta per te!’, molto velocemente controllai la mia casella di posta e lessi l’e-mail più bella, dolce, sconvolgente,travolgente, amorevole, passionale ed anche molto moltissimo incasinata. Dopo quella mai dovetti riprendere fiato mi alzai feci alcuni passi e mi diressi in direzione del mio giubbotto dove mi attendeva il libricino donatomi da Lucia poche ore prima, lo lessi velocemente, era un libro assolutamente neutrale ma che faceva trasparire affetto e dolcezza due caratteristiche indiscutibilmente caratterizzanti di Lucia.
Finalmente l’orario d’ufficio finì e tornai verso casa, durante il tragitto ci sentimmo al telefono o forse sarebbe meglio dire le telefonai ma ci dicemmo veramente poco, un po’ per l’imbarazzo un po’ per non svelare le proprie sensazioni, le proprie emozioni amplificate migliaia di volte; la comunicazione terminò annunciando un fitto scambio di sms.
Quella sera fu difficile cenare con il solito comportamento pacato, andare a letto senza celare emozioni ma il tempo scorre inesorabile un po’ come i sms che ricevevo e inviavo ed alla fine l’ultimo sms ci diede la possibilità di stabilire il nostro primo appuntamento clandestino: la mattina seguente prima del lavoro solo 5 minuti a casa sua!
La notte passò lentamente il mattino arrivò e io, che quella mattina dovevo accompagnare una conoscente per un pezzo di strada comune, feci una deviazione e con l’ospite indesiderata mi fermai in prossimità della casa di Lucia, con una scusa mi allontanai dalla macchina per alcuni minuti.
Bussai alla porta, mi aprì in pigiama, non perdemmo neanche un secondo ci baciammo in maniera folle, appassionata, togliendoci dall’ingresso ci dirigemmo verso una piccola cameretta, lei incominciò ad accarezzarmi al basso ventre, la mia eccitazione crebbe, io insinuai le mani sotto al suo pigiama, accarezzai il suo seno, lei mi slacciò i pantaloni e mi iniziò ad accarezzate sopra i boxer, la nostra tensione si sciolse sempre più, insinuai un dito sotto al suo perizoma percorrendo le grandi labbra su e giu sentendola fremere un pochino dal piacere, lei abbassò i miei boxer e si inginocchio a baciare il mio pene, lo prese in bocca vi giocò con la lingua e inizio un movimento con la testa avanti indietro che mi portarono sulla cresta del piacere, a quel punto la feci sedere le sfilai parte del pigiama, le spostai i perizoma e inizia a baciare la sua vagina tenendola leggermente divaricata con le dita, sfiorando piu volte il clitoride con la lingua; purtroppo quella favola dovette interrompersi perché il pensiero purtroppo tornò all’auto parcheggiata con la conoscente dentro ad aspettare, un altro bacio dolce e la promessa di continuare molto presto, tornai all’auto misi in moto e partii, quel giorno il turbine della passione ci prese, ci porto con lui e spero non ci restituisca più
La giornata lavorativa corse, galoppo, un po’ come il mio pensiero, molto distante dal posto di lavoro, molto distante dalla mia routine; ci fu un fitto scambio di sms quel giorno che andavano a preannunciare quello che sarebbe stato il mattino successivo e molte, tante (ma mai abbastanza ) ore di passione.
La mattina successiva la sveglia la anticipai di una mezz’ora, e con la scusa della grande mole di lavoro che dovevo svolgere mi recai da Lucia, l cuore batteva a mille, il respiro faticava a oltrepassare le labbra, la macchina si fermò davanti a casa sua, corsi alla porta bussai, mi aprì, me la trovai davanti in accappatoio che lasciava intravvedere il suo corpo appena uscito dalla doccia, ancora grondante di acqua, ma già caldo e pronto a dar il via all’unione dei nostri piaceri,ci abbracciamo, ci baciammo per lungo tempo le nostre mani si insinuarono vicendevolmente sotto i nostri indumenti, ci accomodammo nel divano distante da noi solo pochi metri, ci accarezzammo, il piacere crebbe all’ennesima potenza, mi slacciai i jeans lei mi tolse i boxer e inizio un dolce massaggio con le mani e con la bocca del mio pene non ancora completamente eretto ma già molto eccitato, i suoi movimenti le sue gesta mi portarono in pochi istanti al culmine dell’eccitazione ma li volli fermarmi per non provare solo io un piacere così intenso ma condividere con lei il piacere assoluto; la feci sedere sul divano le slacciai l’accappatoio e inizia un massaggio dell’interno coscia e delle sue grandi labbra con la lingua e il mio indice, questo gioco si protrasse per alcuni minuti, la sua eccitazione aumento di molto le secrezioni vaginali e questo scatenò in me tutta l’eccitazione di cui ero a conoscenza, le massaggiai il clitoride i suoi nervi si contrassero la penetrai con un dito, con due, inizia un dolce dentro fuori, i suoi occhi e la mia voglia decisero che quello era il momento giusto della nostra prima penetrazione, entrai in lei eccitato, pulsante, i suoi umori mi accolsero in un dolce calore difficile da spiegare, difficile da descrivere ma inebriante in quel momento e fulminante al ricordo di quegli istanti. Quegli istanti furono velocissimi per i nostri cuori, per i nostri sensi per i nostri corpi, ci adagiammo sul tappeto ai piedi del divano e ci scambiammo vicendevolmente piacere in un sessantanove spaziale, lei mi leccava il pene i testicoli mi massaggiava, mi stuzzicava con la sua lingua, la mia lingua continuò la tortura della sua vagina del frutto del suo amore, del suo clitoride, inizia a giocherellare con la lingua e le mie dita nel suo ano, cercando di vedere le sue reazioni, non tardarono ad arrivare dando disponibilità anche in tal senso, ma il mio timore di farle male, la mia paura di mancarle di rispetto mi fecero desistere e ricominciammo a fare l’amore lei sopra di me io sotto a baciarle il seno, da lei poco amato e da me tanto adorato, le succhiai avidamente i capezzoli, mentre le stavo dentro, quegli istanti sono scalfiti nella mia mente fra i momenti più belli della mia vita, le mie mani vagavano fra i suoi fianchi e il suo sedere da stringere da allargare da stuzzicare, da prendere a piccole sculacciare per vedere il suo viso fingere di imbronciarsi per avere la scusa di darle un bacetto del perdono; In quegli istanti il mio piacere sopraggiunse, uscii da lei e lei mi fece eiaculare con le sue morbide labbra e la sua lingua assaporando i miei umori. In quel momento il nostro pensiero tornò alla realtà e ci accorgemmo che era l’ora di correre via con reale dispiacere di entrambi perche avremmo voluto continuare per molto altro tempo.
Questi sono stati i primi due giorni della nostra storia, di quei due giorni bisognerebbe raccontare istante per istante ogni minuto ogni secondo, ogni emozione, ogni sms, ogni attesa per una risposta di un suo sms.
Per il resto della storia ci risentiremo presto
Rustico
P.s.:Tutto assolutamente vero, si accettano consigli per la narrazione e la stesura del racconti a presto
Quella che vado a raccontare &egrave il mio primo rapporto con Lucia nel mio letto, un ricordo indelebile nella mente nel cuore e nell’anima della mia stanza. Quel pomeriggio di una uggiosa giornata di autunno la mia casa era vuota, ogni persona quel giorno era lontana e nessuno sarebbe venuto a turbare la mia quiete. Dopo aver svolto alcune faccende domestiche nella tarda mattinata, pranzai e mi misi a guardare passivamente la tv, un messaggio mi destò dal torpore : Lucia sarebbe venuta da me con qualche scusa dopo aver svolto alcune commissioni.
L’adrenalina iniziò a scorrere nelle mie vene, i pensieri correvano a mille all’ora, arrivò molto presto e decidemmo di andare a fare due passi per chiacchierare un po’, parlammo della nostra situazione intrigante e pericolosa, parlammo della vita che presenta sempre molte gioie e talvolta presenta il conto di tali gioie, parlammo e sorridemmo con gli occhi, quel sorriso che ora intravvedo solamente ma che mi fa volare per giorni e giorni.
La passeggiata durò un’oretta circa nello splendido scenario dei nostri boschi dell’Appennino tosco-emiliano, l’aria frizzante stuzzicava i nostri sguardi, le nostre mani si sfioravano e il nostro desiderio faceva voli infiniti che sarebbero diventati realtà di li a pochi minuti.
Tornando verso casa il passo aumentò, ma giunti a prossimità delle case tornammo ad avere un atteggiamento inequivocabile.
Arrivati davanti casa c’era ad attendermi un vecchio amico di famiglia, venuto a fare visita, solitamente gradita, ma quel giorno assolutamente inopportuna; per nostra grazia, vista l’assenza dei miei genitori se ne andò nel giro di alcuni minuti. Ulteriormente scossi da questo piccolo imprevisto entrammo in casa e ci dirigemmo diretti verso la mia cameretta, ci baciammo con calore amore e tanta passione, piano piano ci spogliammo, la temperatura era bassa ma i nostri corpi emanavano calore, senza nulla in dosso ci coricammo sotto le coperte a giocare con i nostri corpi, le mie dita andarono a toccare il suo seno, i suoi capezzoli leggermente inturgiditi dal freddo e dall’eccitazione, poi le mie mire scesero tra le sue gambe dove le mie mano gelide trovarono ristoro giocherellando con il suo sesso, massaggiandolo delicatamente, aprendolo come un fiore, percorrendolo con le dita dall’alto in basso e dal basso in alto soffermandomi in quei punti che facevano apparire nel suo volto sensazioni di estremo piacere; tutto questo accadde mentre le sue mani andarono ad accarezzare il mio corpo fino a giungere al mio pene, non ancora del tutto inturgidito ma molto voglioso di piacere e di coccole. Le sue mani iniziarono un gioco innocente ed eccitante sui testicoli e sul glande, la delicatezza delle sue mani e il calore del suo palmo mi portarono in pochi istanti molto aventi nel percorso del piacere, a quel punto la invitai a starmi sopra, si mise a cavalcioni su di me posizionando il mio pene all’entrata delle sue grandi labbra, i suoi umori e la mia eccitazione fecero si che in pochi istanti i nostri corpi si unissero in un’intensa passione. Il ritmo fu da subito blando, i nostri movimenti erano mirati a far strusciare il suo clitoride sul mio pube, e quella scelta ebbe i suoi effetti, il ritmo aumento di pari passo con il passare dei minuti e iniziammo un dentro fuori veloce bruscamente interrotto da un nuovo ritmo lento che mi permetteva di accarezzare il suo sedere e giocare con il suo ano. Le mie mani si insinuavano in tutto il suo corpo spaziavano dal seno alla bocca, ai capelli che talvolta tiravo a me per darle un bacio carico di passione.
Le mie mani giocarono con il suo piacere cercando di farlo crescere, cercando di darle quel piacere che a me provocava anche solo sfiorandomi, le mie mani giocarono con il clitoride che a quel punto era diventato molto sensibile, con un dito violai il suo ano e il suo corpo si irrigidì, fu questione di secondi perché dopo pochi istanti quell’irrigidimento torno normalità, aumentammo il ritmo fino a sentire i nostri respiri diventare parole di piacere, il suo orgasmo scatenò in lei un movimento di tutto il corpo, una scossa di terremoto che con furia, impeto e piacere scatenarono il mio orgasmo dentro di lei, i quei momenti i miei nervi si irrigidirono, si rilassarono fecero nascere espressioni inconsuete nel mio viso nei miei occhi, espressioni che potevano essere ricondotte solo al nostro amore, alla nostra passione al nostro godimento.
Come in tutte le storie di amanti clandestini probabilmente il racconto dovrebbe fermarsi qua, con un bacio, magari un istante dolce un abbraccio e poi testa bassa rivestirsi e correre a casa, in realtà il legame che ci salda non ha mai fatto fare tutto ciò, ma ci siamo sdraiati assieme abbiamo ripreso fiato e le nostre mani insaziabili come l’interezza dei nostri corpi anno ricominciato a farci le carezze e le coccole, giocando scherzano su quella camera che tante cose aveva visto in quasi 80anni di vita e quel giorno stava osservando il nostro amore.
Le nostre carezze iniziarono a fare il loro corso facendoci tornare la voglia, le nostre mani tornarono a toccare quelle piccole porzioni di corpo che sapevamo creare l’un l’altro piacere. La sua testa scomparve sotto le lenzuola e dopo pochi istanti l’ipotesi immaginata divenne realtà, la sua lingua sfioro il mio glande, lo leccò, lo accarezzo, lo stuzzicò in un modo fantastico, e il calore della sua bocca si distribuì su tutto il mio pene quando decise di prenderlo in bocca. Quel calore, quei movimenti, quella situazione ancora oggi creano in me un vulcano di piacere.
La sua testolina riapparve dalle lenzuola, con un sorriso beffardo, sensuale, ironico e compiaciuto per come aveva rianimato il mio pene dopo pochi minuti dall’orgasmo. La baciai, le presi i capelli e le tirai la testa indietro, inizia a baciarle il collo, scesi sul seno andando da capezzolo a capezzolo, stringendoli un pochino con i denti e lasciando le mie mani vagare nel suo pube a giocare con i suoi riccioli. La mia testa scese ancora, leccai l’intorno del suo ombelico, scesi ancora le leccai la sua vagina, distolsi l’attenzione del suo sesso, giocando con il suo interno coscia, mordicchiandola, tornai poi alle sue grandi labbra, lei mi agevolava tenendole larghe con le sue dita permettendo alla mia lingua di penetrarla o correre avanti e indietro dal clitoride fin quasi al suo buchino posteriore. Decisi a quel punto di provare un nuovo giochetto cercando di succhiare le sue grandi labbra e il suo clitoride, la sua reazione non tardò ad arrivare, i suoi lamenti di piacere aumentarono le sue mani mi presero per i capelli per farmi desistere dalla mia aspirazione, ma continuai, volevo vedere i suoi nervi in agitazione ma per fare ciò ricominciai a leccarla e poi a succhiarla e questo per alcuni minutini, a quel punto lei prese l’iniziativa, mi mise le gambe sulle mie spalle cercando di condurre il mio pene tra le sue gambe e ci riuscì pienamente con mio profondo piacere e sua soddisfazione.
Lei iniziò un movimento di bacino dolce dolce che permetteva solo una parziale uscita del pene, questo fece si che il ritmo potesse essere molto sostenuto. Le nostre voglie erano tante ma le fantasie ancora di più, istintivamente ci sdraiammo vicini e poi decisi di prenderla da dietro, da prima da sdraiati e poi nella più canonica posizione inginocchiata lei e io da dietro ; il vederla in quella posizione con le sue grandi labbra leggermente socchiuse, la sua mano che da sotto si accarezzava, il suo ano a poca distanza e il candore della sua pelle scatenò in me una voglia matta, le entrai dentro con un impeto e una voglia ineguagliabili. Anche in questo caso per non affrettare troppo i nostri piaceri giocammo sull’orlo del godimento, arrivati ad un passo dal piacere uscii da lei che si coricò mostrandomi il suo sesso a gambe divaricate, la mia testolina tornò a donare piacere dove già era stata alcuni minuti prima, il ritmo della lingua fu incessante a sull’orlo del suo orgasmo la penetrai nuovamente e l’abbracciai per farle sentire tutta la mia passione il mio amore, l’orgasmo la scosse furiosamente, durò diversi istanti e anche in più riprese non uscii da lei ma anzi aumentai il mio ritmo perché stava per arrivare il momento del mio piacere che incitato dal suo respiro affannato e dalle sue parole esplose nuovamente in lei in uno degli orgasmi più coinvolgenti della vita.
Solo in quel momento ci accorgemmo dell’orario che avevamo fatto, erano passate 2 ore e mezza da quando ci eravamo visti e lei doveva tornare a casa.
Quella sera tornare a letto e sentire il suo profumo fu il più bel regalo del mondo.
Immaginarla ancora distesa sotto quelle coperte fa sentire emozioni ineguagliabili.
Rustico
innumerevoli sono gli episodi, anche se clandestini, che hanno visto me ed il mio segreto amore protagonisti di erotiche avventure…
lui frequentava spesso casa mia, mai e di mio marito e io adoravo eccitarlo nelle situazioni più difficili da gestire.
una sera a casa nostra erano invitate diverse persone a cena, tra cui lui ovviamente.
era arrivato per primo con la scusa di dare una mano e insieme avevamo inziato a cucina.
quando sapevo che doveva venire lui indossavo sempre dei perizomi microscopici e nulla sotto le magliette…i miei capezzoli in sua presenza erano sempre turgidi e amavo osservarlo mentre li guardava. ogni scusa per lui era buona per strofinarsi contro di me e sentire quel turgore…e apppena ne ebbe l’occasione infilò la sua mano nei miei pantaloni per accarezzarmi la dove ero già bagnata…mi allargava le labbra e mi stuzzicava il clitoride anche se per fugaci momenti, ma questo non faceva che accrescere la nostra eccitazione.quando sfilava la mano si succhiava con piacere le dita bagnate dai miai umori….che voglia avevo di prenderlo dentro di me e godere con lui fino allo spasimo ma era impensabile con mio marito in sala che apparecchiava e gli ospiti in procinto di arrivare, così tra baci, carezze e palapate clendestine ormai era ora di metterci a tavola con tutti. era seducto davanti a me e io , come sempre ero scalza, così, appena iniziammo a mangiare io iniziai un emozionante gioco sotto il tavolo, col piede salivo lungo le sue gambe e poi gli solleticavo il cazzo fino a sentirlo duro. lui cercava di rimanere impassibile e addirittura di sostenere anche brillanti conversazioni ma il mio erotico massaggio non lo aiutava di certo. la cena prosegui tra sguardi promesse erotiche fatte con impercettibili movimenti delle bocca e estenuanti carezze dei miei piedi sotto il tavolo.
sapevo che la mia voglia era anche la sua così cercai il modo per potergli regalare un veloce momento di piacere e l’occasione si presento quando mio marito mi chiede di andare a prendere una prolunga nel capanno degli atrezzi. era in fondo al giardino ed era già buio quindi dal momento che mio marito era occupato con altri a sistemare fili e collegamenti per giocare tutti insieme con le loro nuove consolle chiesi al mio amore di accomapagnarmi.
percorremmo in una volata il giardino e in due minuti ci ritrovammo nel capanno degli atrezzi mi abassò subito i pantaloni e si inginocchiò per leccarmi.
con le dita apriva le mie labbra e con la lingua solleticava il mio clitoride supereccitato, mi succhiava e mi faceva fremere di piacere in piedi allargavo le gambe per offrirmi meglio alla sua bocca avida.
con un dito inizialmente e poi con due mi penetrava e mi faceva godere andando ogni tanto a solleticare anche il mio ano…ero troppo eccitata e lo volevo dentro,,, anche perch&egrave il tempo era poco.
lo feci alzare mi voltai e appoggiando le mani sulla carriola mi piegai a novanta offrendogli la visione della mia fica bagnata e larga e vogliosa.
lui aveva i pantaloni abbassati e il cazzo duro già pronto quindi fu un lampo nell’infilarmelo dentro facendomelo sentire tutto, si muoveva con spinte forti e veloci per dare a entrami piacere nel breve tempo che avevamo a disposizione , con una mano mi teneva e con l’altra mi massaggiava il clitoride per eccitarmi maggiormente e portarmi più velocemente all’orgasmo, finch&egrave non sentì che mi stavo irrigidendo come spesso mi capitava prima di raggiungere le vette del piacere.
aumentò la forza e la velocità e lascio a briglia sciolta anche la sua passione …io stavo già venendo e chiudendo la bocca per non gemere e rischiare di essere sentita muovevo il mio bacino per assecondare le sue spinte e aumentare il suo piacere…finche lo sentii agrapparsi a me e dare le ultime spinte di piacere mentre veniva dentro di me…
mi fece subito voltare, per baciarmi e tenermi stretta a lui, accarezzò i miei capezzoli ancora turgidi e mi aiutò dolcemente a ricompormi, mi accarezzò a capelli sistemandoli e mi disse che gli era piaciuto molto.
con la prolunga in mano, fingendo di aver faticato a trovarla siamo rientrati in casa come se niente fosse.
solo ogni tanto ci regalavamo uno sguardo o vedevo lui riflesso nei vetri che guarda fuori che si annusava le dita e poi si voltava a sorridermi…erano piccoli momenti rubati, piccoli gesti ma era tutto per noi.

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