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Io,la primavera e dylan thomas

By 4 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ventanni. Cosa vi devo dire, a ventanni una si diverte come può. La primavera mi scatena non so che cosa. Ogni primavera da qualche tempo a questa parte sento qualcosa salirmi dal ventre alla testa. Di notte sogno enormi cazzi, enormi e tutti per me. Poi quando mi sveglio continuo a pensarci, e quando incontro un bel ragazzo per strada penso “quanto vorrei averlo tutto mio”. All’università in questi giorni fatico a seguire le lezioni, all’ultimo esame non mi sono nemmeno presentata. I miei pensieri sono esclusivamente rivolti al sesso, ad una irrefrenabile voglia di sesso.

Mi fu detto ragiona con il cuore;

ma il cuore è come la testa, preferisco ascoltar la figa.

Mi fu detto ragiona con il polso;

ma è la voglia di farti una sega che mi appare davanti.

Se mi metto a studiare, alla scrivania, dopo pochi minuti la mano comincia a stuzzicare i miei bei capezzoli, il pensiero viaggia a uomini statuari pronti a soddisfarmi, ed è allora che la mano si infila tra i pantaloni della tutta, e poi sotto il perizzoma. E allora sono le dita che affondano nella figa fradicia, tanto da sentirne il rumore e l’odore invadere la stanza. E allora stuzzico il clitoride e mi penetro con le due dita dell’altra mano. E mi immagino un bel cazzo tutto per me, che spinge forte, e le mani di un uomo che mi accarezzano tutta. E mi guardo mentre vengo, come una porcellina insaziabile, e mi piaccio.

Dai sospiri nasce qualcosa,

ma non dolore, ma piacere ed orgasmi

C’è grazie a dio, qualche certezza:

che non è amore se non si scopa bene.

Alla festa di Anna cosa volevate che facessi. Dopo aver bevuto, aver ballatto e aver parlato di niente tutta la sera; certe voglie non mi passano mica così.   L’auto di Luca è vecchia e piccolina, il parcheggio fuori casa di anna è buio ma non troppo, se ne sono già andati quasi tutti. Lo bacio sulla bocca e non è uno che perde tempo, ha già una mano sotto la mia maglietta, sta esplorando il mio seno e fantasticando su cosa gli farò passare quella sera. Lo lascio fare, mi tolgo maglietta e reggiseno e mi faccio leccare le tette. Spoglio lui, tutto il petto muscoloso e depilato.Eccitante. Ora la sua mano strofina la mia figa fradicia mentre io slaccio i suoi jeans e scopro un bel cazzo che non vedo l’ora di assaggiare. Mi spoglio nuda, resto solo con le scarpette nere col tacco. Si stupisce che sia completamente depilata, in effetti mi sono stupita anchio quando l’ho fatto. Mi tocca ma dopo poco lo scosto per prendermi in bocca il suo cazzo. Lo faccio entrare, succhio, e lo faccio uscire; ripeto piu volte l’operazione. E’ buono, è liscio, gli accarezzo il ventre e continuo a succhiare.Lo sento ansimare. Abbassa finalmente il sedile. Gli chiedo di leccarmi il buco del culetto. Sorride, mi mette a pancia in giu appoggiata sullo schienale, ed esaudisce la mia richiesta. Stupendo sentire la sua lingua penetrarmi dietro, lo faccio sedere e mi siedo sopra di lui dandogli la schiena e prendendomi nel culo tutto il suo cazzo pian piano. Gli prendo la mano e lo invito a masturbarmi. Vengo dopo poco con un urlo di piacere e lascio che lui mi riempia il sedere di sperma.

I silenzi lunari, la marea silenziosa,

io e te nude sulla sabbia.

Forse è la noia, forse la consuetudine della vità quotidiana, ma volevo proprio provare. Farmi fottere, ma da una donna. E’ cosi che la mamma di Daniele, una bella donna sulla cinquantina, non ci ha messo molto a capire che volevo sperimentare. Lei era già pratica, io volevo imparare; ed è cosi che ci siamo ritrovate nude sul suo letto coniugale, un pomeriggio di maggio, a baciarci, a toccarci, a leccarcela a vicenda. E ho goduto in un modo nuovo, non più bello, solo diverso. E sono venuta più volte, lo pregata di continuare anche quando il mio ragazzo e suo marito erano già rientrati ed erano al piano di sotto. Le ho messo un dito nel sedere, le ho dato la mia figa. Abbiamo goduto insieme.

 

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