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Isabel la nera

By 27 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Un saluto a tutti. Oggi, miei cari lettori e lettrici, voglio raccontarvi una storia che mi è successa veramente, tanti anni fa.
Ovviamente nomi e luoghi sono stati cambiati, ma la storia è vera
Roma, luglio 2003, pressappoco le due del pomeriggio. Un caldo infernale, insopportabile per chiunque. A Porta Maggiore la gente usciva ed entrava dai tram, le facce corrucciate per il gran caldo e, verosimilmente, per la fretta, come capita spesso in città. Il vostro pervers80 era a piedi, lo zaino in spalla colmo di libri dell’università. Mi dirigevo verso l’imboccatura della Prenestina; avevo un appuntamento con un amico di facoltà, anche se non sapevo bene dove abitasse, ed era una discreta scocciatura vagare con quel caldo; ad ogni modo, dicevo, il vostro era lì, e aveva appena passato il sottopassaggio, quando ecco, iniziando a percorrere la prenestina, la vedo: una splendida ragazza di colore, alta circa un metro e 75, lunghi capelli ricci, una(ad occhio) sesta di seno, magra; indossava una canotta nera che non faceva altro che mettere in risalto quelle sue tettone sudatissime per il caldo, e un paio di jeans. Era sola, ferma alla prima fermata della Prenestina, apparentemente aspettando il tram. La situazione era molto, molto stuzzicante pertanto non perdo tempo e mi dirigo verso la fermata del tram e attacco bottone con una scusa..il dialogo non lo ricordo benissimo(in fondo sono passati 6 anni!) ma dovrebbe essere più o meno così:
‘Scusa il disturbo’ le faccio sornione ‘posso chiederti un’informazione?’ ‘Certamente’ mi fa lei. ‘vedo che stai aspettando il tram per questo te lo chiedo’.devo andare a trovare un amico che abita a via xxxxxxxxx numero xx, ma purtroppo non sono di qui e non conosco bene la zona e penso di essermi perso’tu sai che tram devo prendere per arrivarci?’ ‘Certo, devi prendere il 19 fino a xxxxxx, poi devi scendere a xxxxx xxxxxxxx e fare un tratto a piedi fino a ”.se non sei della zona puoi aspettare il tram con me, ti dico io dove scendere’tanto io abito là vicino’ ‘Ottimo, non chiedo di meglio’ faccio sfoderando un sorriso.
Mi era andata bene come speravo, la ragazza a quanto pare oltre che bella era anche socievole, e non provava certo dispiacere a parlare con me’meglio così, mi dico. Mentre aspettiamo il tram ne approfitto per parlare un pò’e mi parla di lei: la gnocca in questione a quanto pare è di origine brasiliana, ma adottata da genitori romani(cosa che si vedeva dall’accento) e faceva la commessa in un piccolo negozio di abbigliamento vicino casa
‘Ah, studi psicologia????’ fa lei meravigliata quando scopre quello che studio’belloooooooo!!!! E dimmi un po” dottore, che cosa hai capito di me?’ mi fa lei ammiccante. Io ovviamente non mi lascio perdere l’occasione e ne approfitto’ per sondare un pò il terreno ‘Secondo me sei una ragazza molto passionale’ le faccio guardandole un po’ gli occhi e un pò le enormi tette, cosa che a lei sembra non dispiacere affatto ‘io penso che in tutte le cose della vita sei molto caliente, come si dice da voi’e soprattutto nell’amore e’nel sesso’vero? Oh, ma forse ho fatto male a dirti questo questo, forse ti imbarazza”le dico con uno sguardo che vuol dire l’esatto contrario. ‘Beh, sì, in effetti un po’ mi metti in imbarazzo’però’hai indovinato perfettamente’..e dimmi un po”.dottore’.’ mi fa lei passandomi la mano velocemente sulla spalla e sul petto ‘cos’altro hai capito di me sul’..sesso?’ mi fa lei, ancora ammiccante ‘ho capito che ti piace l’uomo deciso, che sappia prendere l’iniziativa, e che ti sappia’.prendere’in tutti i sensi’.dico bene?’ Mentre le dico così le tocco il braccio e inizio a cingerle la vita’o la va o la spacca. Lei abbassa leggermente lo sguardo ma non si stacca: ‘beh, in effetti’..si, hai indovinato’mi risponde la tipa con un sorriso languido’ Era mia, lo sentivo’così finalmente decido di osare’tenendola sempre stretta mi avvicino e le dico deciso ‘Andiamo a casa mia, subito!’ Lei, un po’ stupita e forse anche spaventata inizia a farfugliare ‘no d-dai’forse non è il cas’.oggi’.’ ma io insisto e, sempre tenendo la presa le faccio con voce più rassicurante ma sempre ferma ‘dai, stai tranquilla, non sono un tipo pericoloso e poi si vede che anche io ti piaccio’dai andiamo a casa che è libera’tutta per noi due’allora che ne dici isabel? Su andiamo a divertirci, lo so che muori di voglia anche tu” insomma sta di fatto che non ci volle molto a portarla nella mia dimora dove fortuna volle che in quel periodo ero da solo’
‘Però si nota leggermente che ti piace il metal, con tutti sti poster” commentò lei ironicamente entrando nella mia camera’e questi cosi qua, a che ti servono’me lo..”.
Non ebbe il tempo di finire la frase che la sbattei al muro e iniziai a toglierle(ma forse era meglio usare il termine strappare, per la foga con cui lo facevo) volevo GODERE, lì, ora adesso’ora secondo voi, Isabel cosa fece? Magari potreste dire si spaventò o si stupì’eh no miei cari’la nostra Isabel infatti(come ho avuto modo di scoprire dopo) era proprio una discreta troietta, e appena la presi così iniziò a mugolare come una gattina che anela al suo latte’e il ‘latte’ lo voleva avere davvero, se considerate che non appena feci così lei mise la sua bella manina sul mio cazzo, slacciò, la cinta dei pantaloni ed iniziò a farmi una bella sega, lenta e profonda, per farmelo sentire tutto, come si deve’io dal canto mio, la toccai subito giù’era già umida’.senza aspettare quindi le misi subito un dito dentro’lei ebbe un sussulto: ‘mamma mia come sei porca’nemmeno ho iniziato a scoparti e già sei fradicia..’ ‘siiii mmm è vero sono una troia dai ,dimmelo ti prego’mi eccita esere insultata…” la sbattei al muro ancora più forte’immaginatevi: lei schiacciata al muro, le tette di fuori, premute contro il mio petto il cazzo già duri e io che la premevo lì contro il muro, forte, senza scampo’ ‘sii l’avevo capito subito che eri una troia, adesso farai tutto quello che dico io, hai capito mignottella? E adesso chiedi al tuo padrone di scoparti…voglio sentirlo da te, adesso!’ ‘si, padrone, tutto quello che vuole, mmmm ti prego scopami, non ce la faccio più, sono un lago!!!’ ‘Non è ancora il momento bellezza, adesso spogliati completamente, mettiti in ginocchio e succhiamelo bene, ho voglia di godere e di spaccarti dovunque”. Isabel non se lo fece ripetere due volte e mettendosi in ginocchio cominciò a succhiarmelo con maestria’.lo leccava con riverenza, baciandolo più volte con delicatezza, per poi leccare la cappella con movimenti rotatori della lingua e lunghe leccate miste a brevi leccatine ugualmente stuzzicanti’mi stavo eccitando ma allo stesso tempo stufando di tutta quella delicatezza, così di colpo la presi per i capelli e glie lo ficcai tutto in gola, fino alle palle, in un solo colpo’e cominciai a scoparle la bocca con una foga pazzesca, spingendo sempre più forte’
Isabel adesso era in difficoltà, gli occhi sgranati e lucidi e gli spasmi della gola(il mio cazzo li sentiva tutti, e la cosa mi ingrifava tantissimo) erano il segno che il mio cazzo rischiava di provocarle il vomito’avrei potuto cacciarlo fuori per farlo insalivare, così l’avrei fatta respirare e le avrei permesso di insalivarlo’.ma non mi andava: non volevo perdere preziosi secondi, in quel momento il mio unico scopo è scoparmi quella bocca, e non me ne fregava niente se non ce la faceva’volevo solo schiaffarle il mio cazzo in gola’e il suo parere non mi importava; sentivo i suoi rantolii soffocati sempre più forti e profondi ma non mi fermai affatto, anzi continuai senza riguardo, e, per metterla in guardia su cosa sarebbe successo se avesse vomitato in camera mia le dissi: ‘vedi di non vomitare mignottella, che ho pulito la casa ieri e se vomiti il tuo padrone sarà costretto a punirti severamente!’ sta di fatto che non ci volle molto per farla abituare al ritmo forsennato che le stavo imponendo, e già dopo un paio di minuti di quel trattamento Isabel si abituò, si vede che non era una vera esperta, me lo massaggiava con i movimenti delle pareti della bocca, e con quelli involontari della laringe’.ed è inutile dire che la cosa le stava procurando piacere, dato che stava cominciando a colare come una fontana
Dopo un pò di tempo mi stufai di quel massaggio seppur eccitante; non volevo venire subito, avevo ancora in mente molte sorprese per lei; non appena mi staccai dalla sua bocca la sua troiaggine ebbe ancora di più il sopravvento’.la puttanella appena conosciuta mi rincorreva il cazzo con la bocca ‘nooooo daiiii non me lo togliere voglio il tuo cazzo, ti prego padrone rimettimelo dentro la tua schiavetta ha voglia di sbocchinarti’ ma io ‘ stai zitta puttana che ti credi che ti sto scopando per il tuo piacere? Ti ricordo che sei solo una inutile succhiacazzi, la MIA succhiacazzi, e che servi solo a quello non a decidere quello che devi o non devi fare’.è tutto chiaro puttana? Dimmi che hai capito, su”le faccio divertito”le chiedo perdono’padrone’ha perfettamente ragione, io sono solo una succhiacazzi, non so fare altro ed esaudirò qualsiasi suo desiderio, i miei buchi e le mie tette sono tutte per lei, signore”
‘Bene, troia, vedo che stai cominciando ad entrare nel ruolo’ le dico in tono di scherno, ‘e adesso che ci penso mi è venuta proprio una bella ideuzza per te mia cara mignottella’sbaglio o non vedi l’ora che ti apra la fica?’ A quelle parole la ragazza pareva che avesse visto la madonna di lourdes ‘siiiiiiiiiiiiiii daiiii la prego padrone sfondami la fighettaaaa lo v” Ma la interruppi subito ‘Ahahah mignottella frena, non correre troppo..ho detto che ti aprirò la fica, ma mica che sarà il mio cazzo a farlo!’ Isabel ora mi guardava con un aria interrogativa’non capiva’ ‘Aspettami qui’ le faccio.
Bene, fortuna volle che proprio il giorno prima ero andato al mercato rionale a comprare un pò di zucchine, e non avrei mai immaginato di usarne una di esse a’.quel fine!!! Comunque, vi stavo dicendo, misi le mani su quelle zucchine e alla fine scelsi la più grossa che avevo: ebbene miei cari lettori, devo dire che la prescelta era proprio una bestia da record; lunga quasi 50 cm e larga più di un pugno chiuso
Insomma sta di fatto che tenendo questa bella zucchina verso l’alto con la mano mi avvicinai verso di lei ‘inginocchiati troietta, non l’hai capito che devi stare sempre in ginocchio al cospetto del tuo padrone’? rafforzando il concetto con uno schiaffo. La troietta, docile si inginocchiò. ‘Hai visto vacca? Ho trovato l’aggeggio giusto per te’.dovevo cucinarmelo stasera ma ho fatto un’eccezione solo per te schiava’hai visto quanto sono buono?’ ‘Su, puttanella, ringrazia il padrone come si deve!’ feci io. ‘Siii padrone, la ringrazio tanto per’.’ Vola un’altra sberla”no puttana, non hai capito niente! Una cagna come te non può parlare, può solo succhiare cazzi..e quando ringrazia lo può fare soltanto baciando la sacra cappella del padrone e leccando il suo scroto’allora adesso fallo, puttana!’
La ragazza, ovviamente ancora nuda e inginocchiata, prese a darmi tanti bei piccoli bacetti sulla cappella, alternati a docili leccate sullo scroto, ovviamente guardandomi sempre fisso negli occhi dal basso e sorridendomi sempre ogni qualvolta la sua boccuccia era brevemente libera dal sollazzare i miei genitali ‘si brava così cagna, bacia il mio sacro obelisco ahahahah’.come sei brava in ambito di uccelli troietta si vede che nei hai preso tanti vero razza di succhiacazzi sfondata?’sei così brava che potresti quasi insegnare ornitologia all’università ahahah’ e in effetti ci sapeva fare, se è vero che il cazzo, dopo il breve intervallo seguente al pompino, mi era diventato di nuovo durissimo. ‘Ora, prima di continuare, voglio concedere a quelle tue schifose tettone giganti da baldracca di scaldarmi un po’ il cazzo’.tu sei d’accordo, vero serva?’ ‘Siii padrone, usi pure le mie tettone come vuole, sono sue” Niente di più facile, detto fatto’quel pomeriggio mi tolsi pure la soddisfazione di strapazzare le sue belle tettone con il mio uccello’.immaginate cosa vuol dire immergere il proprio fratellone in mezzo a una bella sesta burrosa, prendere una di quelle tettone morbide con la mano e strofinarsele sul cazzo, mentre le stringi, le torci e le schiaffeggi, e te le plasmi sulla cappella come fosse plastilina..beh, se non lo avete mai fatto provatelo, perché ne vale la pena.
Toltomi anche quello sfizio, tutto era pronto per la famosa zucchina. Fradicia com’era la fica della puttanella non c’era nemmeno bisogno di lubrificare l’ortaggio per quanto fosse grande(tanto, ero pronto a scommettere che di attrezzi grossi non era certo il primo che ne prendeva)
Di colpo la presi per i capelli e le dissi’mettiti a pecora, serva, che adesso ti apro’ Si l’avrei aperta, ma non precisamente come si aspettava lei’ora voi mi chiederete, e adesso dove sta la sorpresa? Semplice, non appena le cominciai ad infilare la verdurona nella vagina, contemporaneamente iniziai anche a lubrificarle il culo con un bello sputo come si deve. La puttanella, che adesso aveva capito, si spaventò ‘Nooo non così ti prego, non ne ho mai presi due insieme, ho paura” Vola una terza sberla ‘Come osi protestare troia? Tu sei qua al mio servizio, non l’hai ancora capito? E poi con tutti i cazzi che hai preso vuoi farmi credere che non hai mai fatto una doppia penetrazione? Ora stai zitta e allarga il culo che ho voglia di sborrarti in quella fogna, adesso!’ E così facendo, non dandole nemmeno il tempo di rispondere, le faccio entrare contemporaneamente la zucchina nella fica e il mio bel cazzo nel culetto. La ragazza ora urla, lacrima dagli occhi e ha il trucco sfatto’posso sentire bene gli spasmi delle pareti del suo intestino che me lo stringono fortissimo, ma, come pensavo, non si ritrae affatto, anzi, nonostante il dolore dopo un pò inizia ad assecondare i miei movimenti venendomi incontro con il bacino ad ogni colpo ‘Vaffanculo, stronzo! Mi stai spaccando tutta’sei un fottuto maiale del cazzo!’ ‘Stai zitta puttana, stai zitta!’ le faccio io dandole delle sberle sui fianchi e sulle natiche ‘siii ti sfondo il culo troia, te lo spano tutto ahhhhh”’sii dai sfondami il culo spaccami tutti i buchi mi piace siiiiiiiii”la pompo con una foga pazzesca, alternando un colpo di bacino dentro l’ano con un movimento della mano per spingere la zucchina dentro la sua vagina, poi fuori, poi dentro, sempre alternato, fica e culo, cazzo e zucchina’.la troia ora cola così tanto che i suoi umori arrivano anche a bagnare a terra ‘che schifosa puttana di merda che sei’stai addirittura bagnando il pavimento con il succo della tua fogna’.’ Le faccio notare io ‘siii ti sfondo l’intestino vacca, ti spacco ahhhh’ le dico sottolineando i miei complimenti con poderosi schiaffi sulle natiche ‘siii daiii squartami maiale sono la tua puttana la tua svuotacazzi siiii dai continua sto venendo oddioo!!!!…’ E in effetti venne, tra l’altro con uno schizzo da record(sì, cari lettori, la mignottella schizzava anche!) Dopo un paio di minuti da tutto ciò anche io venni(e nel frattempo la ragazza era venuta un’altra volta) la appiccicai a me più forte che potevo e con una serie di potenti schizzi le scaricai un fiume di sborra nel suo retto oramai completamente dilatato grazie al training a cui l’avevo sottoposta. Ovviamente poi, non mancai di farle ripulire con la lingua il pavimento che aveva sporcato con i suoi umori ‘ripulisci il pavimento che hai sporcato con il tuo schifoso succo, puttana’ con la lingua ovviamente, come si addice a una fottuta cagna come te!’ mi sembra giusto’se sporchi poi pulisci, no?’e come può pulire una cagna, se non con la lingua? La troietta eseguì con meticolosità il compito che le avevo chiesto, sotto la mia attenta supervisione naturalmente.
Mi ricomposi, ma prima di congedarla le chiesi un ultimo atto dovuto ‘bè, dopo tutto il trattamento speciale che ti ho riservato, che fai, non lo ringrazi nemmeno il tuo padrone?’ Mi ringraziò con un bel bacio sulla cappella e una leccata sullo scroto, come le avevo insegnato. Stava iniziando a capire.

Questo è stato il nostro primo incontro, e ovviamente non è stato il solo.

Per consigli, suggerimenti, complimenti o critiche scrivetemi a giovanni174@hotmail.com
A presto

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