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La vacanza breve

By 18 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quell’estate sembrava non dovesse finire mai, non perché odiassi la stagione, ma perché quando sei in città vorresti sempre un po’ di mare…..un po’ di vacanza. Io ero universitario e di soldi ce n’erano pochini. Claudia la mia fidanzata lavorava da poco ed aveva appena acquistato l’auto, per cui…. .
Era da 6 anni che stavamo insieme, quindici anni aveva lei e sedici io al momento del nostro fidanzamento. Stavamo bene, ma forse ci mancavano tante esperienze, per noi il massimo era pizza e cinema..! Le altre sere a casa con i suoi a guardare la televisione. Lei irreprensibile, sesso solo dopo tre anni che stavamo insieme e al massimo una volta alla settimana. Pudica nel vestirsi, anche per via del suo grosso seno per cui provava vergogna fin dall’età dello sviluppo.
Le posizioni erano….beh solo quella del missionario….niente altro era permesso. L’unica cosa era che per eccitarsi dovevo dirle delle cose sconce sulle orge o altro, dopodiché non se ne doveva fare parola.
Un giorno di agosto mi chiamò il nostro amico Luca, mio migliore amico, invitandoci in Francia, dove aveva un monolocale.
Fummo entusiasti, anche se dovevamo stare un po’ allo stretto. Approfittando che lei era in ferie partimmo il giovedì pomeriggio e arrivammo prima di cena. Il tempo di posare le valigie e dare uno sguardo al piccolo alloggio e andammo a mangiare. Claudia aveva un vestitino corto a fiorellini, morbido. La serata trascorse allegramente, dopodiché dopo una breve passeggiata tornammo a casa.
Fece la doccia prima Luca, poi entrai io e poi Claudia, che come sua abitudine accese subito lo stereo. Il bagno era l’unico spazio grande, infatti mi chiedevo come mai fosse così grande rispetto al resto dell’alloggio e avesse sia la vasca che la doccia..mah..
Dopo poco Luca mi toccò la spalla e mi chiese se poteva spiare un po’. Ero al corrente del suo interesse sessuale per Claudia, essendo sempre molto pudica ispirava una curiosità maggiore. Soprattutto lui sapeva che la cosa non mi dispiaceva. Lo vidi abbassarsi e guardare, mi bisbigliò che le vedeva il culo e che si era tolta il perizoma, poi si alzò e mi disse che aveva scorto per un attimo le bocce, però nello specchio. Aveva l’asciugamano in vita e si poteva notare una sproporzionata erezione, infatti era noto per essere un superdotato.
Claudia uscì dopo alcuni minuti con una vestaglia corta rosa, appena spenta la luce si tolse il reggiseno, infatti era così fissata che si vergognava a non indossarlo.
Al mattino fui svegliato da Luca che metteva su il caff&egrave, Claudia dormiva su un fianco rivolta verso di me, vidi lo sguardo di lui che finiva proprio fra le tettone di lei, soprattutto quella più alta sembrava dovesse uscire da un momento all’altro dalla vestaglia e si vedeva quanto era enorme. Con una mano mossi leggermente la stoffa, si vide il bordo dell’areola. Ero eccitatissimo, poi le si mosse e piano piano si svegliò.
Andò in bagno e ne uscì poco dopo indossando una t-shirt e dei pantaloncini corti.
Ci recammo in spiaggia, ci cambiammo nella cabina di Luca e uscimmo. Lei aveva un costume nero due pezzi, Dio quanto erano grosse, su quella schiena piccola poi. Vidi Luca incantato, anche se faceva finta di niente.
Nel pomeriggio, Claudia mi chiese di spalmarle la crema, ma io patendo il caldo le dissi subito di no.
‘allora lo faccio io’ disse Luca, ‘se hai voglia, guarda come si interessa il mio fidanzato.’ rispose Claudia e così Luca iniziò, prima le gambe, poi la schiena, le spalle, alla fine lei ringraziò e disse di aver apprezzato molto.
Verso le 18.00 andammo a casa e ci preparammo per uscire. Luca si avvicinò di nuovo alla porta per spiare, ma non riuscì a vedere nulla.
A cena ci divertimmo molto, Luca fu veramente simpatico, bevemmo vino bianco, non molto, ma giusto per essere molto allegri. Claudia volle fare delle foto, prima io e lei e poi..e la cosa mi eccitò non poco, con Luca. Si mise in braccio a lui, che mi disse ‘fai veloce che non sono abituato e non vorrei che..’ scoppiammo a ridere. Ero sicuro che con la gonna morbida che aveva non poteva non aver sentito il cazzo di Luca.
Fu lui a proporci di andare a ballare a Montecarlo. Accettammo, ma Claudia disse di voler andare a casa a cambiarsi la maglietta e prendere un golfino.
Entrati all’interno si diresse alla borsa e girata verso la porta finestra disse :’ me la tolgo qua così faccio più veloce’ si tolse la maglietta e rimase in reggiseno, poi si slacciò anche questo, vedevamo solo la schiena, ma dai lati si vedeva il bordo bianco di quelle belle tettone. Soprattutto lei non si accorse che la finestra faceva anche un po’ da specchio. Eravamo ipnotizzati.
Cambiò reggiseno e si mise una maglietta un po’ scollata sul davanti e prese un golfino nero che indossò sopra.
Arrivati a Montecarlo vedevo i suoi occhi illuminarsi guardando tutto quello sfarzo.
Al locale Luca prese subito un tavolino, conosceva i titolari, ed anche una bottiglia.
All’inizio eravamo seduti, ma dopo poco, vuoi il vino, vuoi la musica cominciammo a ballare. Il caldo fece si che Claudia si levasse il golfino, il seno ballonzolava mentre lei ballava, era un movimento stupendo, incessante, come un’onda. Facemmo altre foto, prima io e lei, poi lei con Luca che la abbracciava. Lei andò in bagno e Luca mi disse che continuava ad appoggiarle il pilone addosso e che lei non diceva nulla. Ballavamo e per scherzo lei abbracciava un po’ uno e un po l’altro. Lui vedevo che ne approfittava per fare qualche sfioramento, dopo un po’ ci sedemmo e io e Claudia cominciammo a chiacchierare. Luca si sentì isolato e si allontanò verso il bancone. Lei dopo qualche minuto se ne accorse e mi disse di andarlo a chiamare, io non volli e le dissi apposta che era tutta la sera che secondo me faceva scivolare le mani sul suo corpo ‘ ma non fare il geloso-mi disse- poverino &egrave solo e poi secondo me non se ne &egrave accorto’.
Era quello che volevo sentire, lei se ne era accorta e la cosa non le dava fastidio, si alzò e si avvicinò a lui, visto il rumore per parlargli si avvicinava all’orecchio e si sporgeva in avanti, per cui vedevo l’avambraccio di lui contro il seno di lei…
Tornò al tavolo e ordinammo di nuovo da bere. Verso le 3,30 eravamo molto brilli, facemmo diverse foto con lei seduta fra di noi e sulle nostre due gambe e con lei che diceva che non si era mai divertita tanto.
Mentre Claudia stava giocando con le mani con un piccolo stecchino, quello le cadde nella scollatura. Lei si mise a ridere e per prenderlo ci infilò la mano. Luca rideva, ma così facendo lei si abbassò un po’ la maglia.
Uscimmo dal locale e tutti e tre abbracciati camminammo verso il parcheggio. Potevo vedere la mano di lui che invece di stare sul fianco era un po’ più in alto, come rivolta a coppa verso la parte bassa del seno e lei che non diceva nulla.
Vista la brezza marina Claudia si rimise il golfino nero. Arrivati all’auto, sempre molto allegri e ridendo Luca mi disse che avrei dovuto guidare io in quanto lui era troppo ubriaco.
Io mi sedetti davanti e Luca approfittando che Claudia affermò di avere freddo andò a sedersi dietro , abbracciandola e dicendo di volerla scaldare. Lei rideva.
Appena entrati in casa Claudia si tolse il golfino, e andò a prendere un bicchiere d’acqua, Luca smorzò le luci e si sedette sul divano di fianco a me. Potevamo vederla, bella, i lunghi capelli neri sulle spalle, la maglietta un po’ attillata e scollata, la vita piccola , la gonna corta al ginocchio nera e i tacchi alti. Venne verso di noi e ci disse di farle spazio, sedendosi in mezzo. Luca cominciò a scherzare e facemmo delle foto in cui sembrava che si stavano per baciare. ‘Mettiti in braccio disse lui’ lei si accomodò e stavano abbracciati. Non so cosa mi prese, ma mi avvicinai e la abbracciai da dietro spingendola a pieno contatto contro di lui. Fu un attimo eterno, nessuno si mosse e nessuno rise, poi lei disse di voler andare a far la doccia……
(continua)
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