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L’attrazione proibita verso zia Francesca – capitolo 2

By 13 Novembre 2024No Comments

Dopo quell’avvenimento, Francesca sembrava cambiata. Sembrava esserci una barriera invisibile tra di noi. Ogni volta che ero in casa della nonna, lei trovava sempre una scusa per non restare, spesso uscendo senza spiegazioni chiare. Quando era presente, evitava il contatto visivo e sembrava sempre in fretta.
Questo comportamento iniziava a inquietarmi. Mi colpiva la consapevolezza di averla spinta a un comportamento così evasivo e cominciavo a provare un certo senso di colpa. Riflettevo su quanto fossi stato egoista nel tentare di costringerla in una situazione che chiaramente non desiderava.
Il mio conflitto interiore era intenso: ero attratto da lei, ma non potevo ignorare l’effetto del mio comportamento. Francesca non era più la stessa e il senso di colpa mi stava lentamente consumando.
Dopo giorni di tensione e di evitamento, decisi di affrontare la situazione. Era un pomeriggio tranquillo e la casa della nonna era immersa in un silenzio surreale. Mi sentivo pronto a parlare con Francesca e risolvere tutto.
Aprii la porta della sua camera con cautela e la trovai distesa sul letto. Avevo intenzione di chiarire le cose, ma quando mi sedetti ai suoi piedi e la osservai meglio, la vista di Francesca sdraiata con una canottiera aderente che metteva in risalto le sue forme mi fece perdere la lucidità.
Il suo corpo disteso sul letto, con il tessuto della canottiera che accentuava le sue curve, mi colpì profondamente. L’eccitazione iniziava a pervadere la mia mente e la ragione si annebbiava. Cominciai a non sentirmi più in colpa e ricordai quanto odiavo il suo comportamento superiore e altezzoso.
Francesca, accorgendosi della mia presenza, cercò di girarsi verso il muro, mostrando segni di fastidio. “Non voglio essere disturbata. Ho bisogno di riposare,” disse con tono irritato.
La mia volontà di chiarire le cose fu sopraffatta dalla visione che avevo davanti. La mia mano, quasi contro la mia volontà, si avvicinò e cominciò ad accarezzarle il viso. Le parole del video che avevo visto in precedenza mi tornarono in mente e decisi di usarle per ottenere una reazione.
“zia,” dissi con tono fermo, “devi essere più dolce nei miei confronti. Ricordi il video? Non posso permettere che le cose vadano così.”
Lei rimase immobile, col volto rivolto verso il muro. La mia mano continuava a accarezzarla, mentre il mio cuore batteva forte per la tensione e il desiderio di risolvere la situazione.
Mentre accarezzavo il viso di Francesca, il desiderio di risolvere la situazione e la tensione accumulata iniziarono a prendere il sopravvento. Mi chinai lentamente verso di lei e iniziai a baciarle il collo in modo sensuale. Ogni bacio era morbido e delicato, cercando di trasmettere un sentimento di intimità e vicinanza.
Con la mano destra, che ormai non riuscivo a controllare, iniziai a stringere il suo seno, cercando di misurare la sua reazione. Francesca rimaneva immobile sul letto, apparentemente rassegnata e inerme. Il suo corpo non mostrava segni di resistenza, ma neppure di entusiasmo.
La situazione era carica di tensione e la mia mente era confusa. Ero preso dal desiderio e dalla necessità di stabilire un certo controllo. Continuai a baciarle il collo, cercando di leggere le sue emozioni e di capire se e come avrei potuto ottenere la sua accettazione.
Francesca rimaneva silenziosa e, sebbene il suo corpo fosse immobile, i suoi respiri tradivano una certa apprensione. Era evidente che non riusciva a trovare le parole giuste per esprimere il suo stato d’animo, ma la sua rassegnazione sembrava farsi strada, facendole accettare la situazione senza ribellarsi apertamente.
D’un tratto, però, Francesca si alzò di scatto, spingendomi via. Aveva il viso rosso e sembrava quasi cercare di trattenere qualcosa. “Sono stanca,” ribadì, “e non voglio essere disturbata.”
Le sue parole mi colpirono, ma la mia mente era ormai completamente coinvolta nel momento. Preso dall’impeto e incapace di fermarmi, agii con foga. La spinsi brutalmente sul letto, poggiandomi sopra di lei. Nonostante il mio comportamento fosse deciso e dominante, era chiaro che il desiderio e l’urgenza avevano preso il sopravvento sulla mia razionalità.
Mi avvicinai con la bocca al suo orecchio e, con tono deciso, le dissi che ormai era mia e non poteva più fare come voleva. La mia voce era un sussurro imperioso, un’affermazione di controllo che tentava di mascherare l’inquietudine che provavo dentro di me.
Francesca, nonostante la sua apparente sottomissione, continuava a respingere la situazione, ma la sua espressione e il suo comportamento erano segnati da una mescolanza di imbarazzo e confusione.
Successivamente, infilai le mie dita sotto i suoi pantaloncini e iniziai a esplorare con attenzione. Il mio tocco divenne sempre più deciso e veloce, e cominciai a percepire le reazioni del suo corpo. Francesca sembrava trattenere qualcosa, il suo viso era teso, ma non riuscivo a leggere completamente le sue emozioni.
Mi avvicinai a lei, cercando di ottenere una risposta. “Se vuoi che mi fermi,” dissi con tono quasi dolce, “dimmi semplicemente.” Tuttavia, Francesca non rispose. Rimase immobile e silenziosa, il suo respiro tradiva un’emozione intensa mentre continuava a vivere il momento in silenzio.
Proprio mentre sembrava che Francesca stesse per esplodere, decisi di fermarmi. Mi allontanai leggermente e le dissi, con un tono provocatorio, “Visto che sei così silenziosa, forse non ti sta piacendo.” La mia voce era una miscela di sfida e ironia. Poi, con un sorriso malizioso, aggiunsi: “Credo sia arrivato il momento di ricambiare il favore.”
Tirai fuori la mia virilità e, con un tono provocatorio, le dissi di farmi provare le stesse sensazioni che aveva fatto provare al suo amante. Francesca si alzò e, senza dire una parola, si sedette accanto a me. Con un gesto deciso, afferrò la mia virilità con la sua mano calda e avvolgente.
Francesca iniziò a darmi piacere, ma presto mi accorsi che non era esattamente ciò che desideravo da lei. Con un gesto delicato, poggiai la mia mano sul suo viso e la fermai, accarezzandole le labbra con il pollice. Le dissi che non era questo che volevo e che doveva sforzarsi di più.
Lei capì il mio messaggio e, rassegnata, si inginocchiò davanti a me. Cominciò a darmi piacere con la bocca. La sensazione che provai era intensa e coinvolgente, un’esperienza di piacere che mi sembrava quasi paradisiaca.
Francesca continuò a lavorare con sempre maggiore intensità, manovrando la lingua con crescente destrezza. Pareva che si stesse adattando alla situazione e che stesse iniziando a trovare un certo piacere in ciò che stava facendo.
Arrivai al culmine e, con un intenso brivido, trovai il mio rilascio nella sua bocca e sul suo viso. Francesca, dopo aver terminato, si rivestì rapidamente e andò a sciacquarsi. Io rimasi lì per qualche momento, ancora estasiato dalla passione travolgente e dall’intensità del momento.
Quello che non sapevo era che, mentre io rimanevo lì estasiato, Francesca in bagno completava ciò che avevo iniziato con le sue dita. Era evidente che non mi respingeva perché non volesse stare con me, ma perché era eccitata e cercava di non cedere alla tentazione.
Mentre riflettevo su quanto fosse intensa e travolgente la nostra esperienza, un senso di inquietudine cominciava a crescere dentro di me. Nonostante il piacere che avevo appena provato, un pensiero persistente mi turbava: se Francesca era così coinvolta e combattuta, quale sarebbe stato il prossimo passo? La consapevolezza di un segreto nascosto mi lasciava con una crescente anticipazione su come tutto sarebbe evoluto. Presto, la verità dietro il comportamento di Francesca sarebbe emersa, portando con sé nuove e sconvolgenti dinamiche. La consapevolezza di questo segreto lasciava un’inquietante curiosità nella mia mente e una crescente anticipazione su come tutto sarebbe evoluto. Con il mistero ancora irrisolto e la tensione palpabile, sapevo che il prossimo passo sarebbe stato cruciale. La verità avrebbe inevitabilmente cambiato il corso degli eventi e, mentre mi preparavo ad affrontare ciò che sarebbe accaduto, il futuro si delineava incerto e carico di promesse e sorprese.

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