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Le regole del sesso

By 29 Giugno 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Angela aveva apprezzato le gioie del sesso fin da quando aveva 18 anni. Ma anche se amava il sesso, aveva delle regole, dei limiti che non si potevano superare. E forse proprio queste regole, questi limiti la rendevano ancora più intrigante nei suoi 25 anni: un corpo atletico dovuto alla sua passione per le escursioni nei boschi e in montagna; capelli biondo scuro lunghi fino a metà del dorso e occhi di un verde marino brillante, non molto alta, una seconda abbondante di seno, un fondoschiena ben modellato e in grado di suscitare tante fantasie. Fantasie che però erano tenute a bada dai suoi limiti e uno di questi riguardava proprio il lato b: accettava di essere penetrata dietro soltanto da uomini di modeste dimensioni e questi avrebbero dovuto farlo in maniera delicata. Angela praticava sesso orale abitualmente ma chiariva sempre prima di iniziare a farlo che il piacere del suo partner non si sarebbe riversato nella sua bocca e e di lì nel suo stomaco: gli uomini, avvertitala in tempo, avrebbero potuto scaricare il proprio seme sulla pancia e sul seno della ragazza, e soltanto ai più esigenti concedeva di farlo sulle proprie guance. Contraria alle orge, ma non ai rapporti a tre, sia con due uomini che con un altra donna ( che al massimo Angela si sarebbe limitata a baciare). Ma nei rapporti a tre Angela concedeva ” soltanto” il seno, le mani e la bocca, mentre il suo organo genitale poteva essere usato esclusivamente per essere leccata o masturbata: : infatti, per lei la penetrazione era in qualche modo ” romantica” anche se si trattava di puro sesso senza sentimento e dunque poteva essere riservata soltanto a una persona per volta, in un’atmosfera di complicità che potesse assomigliare a quella di una vera e propria coppia. Anche se lei la complicità massima sentiva di averla raggiunta non con un fidanzato o un compagno di vita, ma con un amico, un compagno di scuola a cui stava ripensando durante quei giorni in ospedale. Si era sottoposta a un piccolo intervento chirurgico, niente di particolarmente grave, ma per alleviare la noia di quei giorni nella sua stanza singola aveva deciso di scrivere le sue avventure, a cominciare da quella col compagno di scuola che a 18 anni aveva ricevuto per la prima volta le attenzioni, non solo da amica, della sua coetanea. Angela stava scrivendo su un quaderno a righe, con una penna biro, di quando lei e il suo amico Alex, in un pomeriggio di primavera erano andati a fare un’ escursione nel bosco.

Quando Angela gli aveva proposto di accompagnarlo nella sua camminata, lui aveva accettato a patto che si fermassero in un rifugio, conosciuto da entrambi, immerso in una faggeta, per fare merenda: a portare pane, salame, formaggio, acqua e birra ci avrebbe pensato lui. Anche ad Alex piaceva fare escursioni e la sua abitudine al cammino si rifletteva nel suo fisico snello, quasi gemello di quello di Angela. Dopo un’ora di blanda camminata in cui avevano discusso di scuola, compiti, sport, la maturità dell’anno successivo e programmi per l’estate imminente, erano arrivati alla loro meta: quel rifugio aperto a tutti utilizzato da cacciatori, fungaioli, escursionisti, motociclisti per ripararsi dalla pioggia e dalle intemperie di inverno e per potersi rilassare all’ombra o darci dentro con le grigliate d’estate. Era tanto che sia Alex che Angela non andavano in quel posto e anzich&egrave accontentarsi di stare sui tavolini sistemati nel prato all’esterno vollero dare un’occhiata all’interno della casetta. Notarono subito che sul tavolone di quercia giaceva una rivista a colori. Fu Alex ad avvicinarsi per primo e sfogliarne alcune pagine. Notato l’interesse, Angela gli chiese:

” Che cos’&egrave?”

Alex si strinse nelle spalle, rispondendo: ” Una rivista porno… forse l’hanno messa i gestori del rifugio per allietare i cuori solitari”.

Angela si avvicinò e diede un’ occhiata anche lei a quelle immagini decisamente esplicite, immagini che le fecero balzare in testa una strana idea, incoraggiata dalla visibile erezione che quelle scene avevano causato in Alex e che anche lei aveva notato. Un’idea che però se voleva riuscire doveva essere realizzata subito.

“Noto che non sei proprio di legno- si rivolse al suo amico accennando all’erezione che si faceva largo nei tipici pantaloni da escursionista, creandogli un moto di imbarazzo che lo fece arrossire e scostarsi di un passo. Ma Angela continuò nel suo proposito: ” Visto che ormai ce l’avrai durissimo, se vuoi ti faccio una sega”.

Alex rimase pietrificato dalla decisione con cui Angela aveva pronunciato quelle parole e rimase qualche istante come stordito, prima di chiederle se stesse scherzando.

Il ” no” di Angela rimbombò nel silenzio del bosco e nelle orecchie di Alex perpetuando il suo stordimento ,tale che non riusciva più a parlare. E così Angela decise di buttarla sul ridere. “Giuro che non faccio commenti anche se ce l’hai piccolo”.

Alex effettivamente sorrise.

” Non &egrave questo… &egrave che non me l’aspettavo. Angela, mi farebbe piacere da un lato ma mi metterebbe anche in imbarazzo dall’altro”.

” Pensavo che l’imbarazzo con me ti fosse passato da quando abbiamo limonato quella sera sulla riva del fiume. Se non ricordo male non mi hai mai staccato le mani dalle chiappe”.

“… era diverso. Quella era una penitenza per il gioco della bottiglia, questa volta sarebbe…”

” Sarebbe la prima volta che qualcuno ti fa una sega. Giusto, Alex?

” … sì”.

” Se ti può consolare sarebbe anche per me la prima volta che masturbo qualcuno”

” Come sarebbe a dire? E il tuo ex”?

” Solo baci e qualche palpatina. E poi la nostra storia &egrave durata poco”.

Trascorsero pochi secondi in silenzio che ai ragazzi sembrarono interminabili, finch&egrave Alex non prese la sua decisione: ” E va bene, la tua proposta &egrave accettata, a una condizione.”

” Quale?”

” Che io possa ricambiare il… favore… se vuoi allo stesso modo”.

” Se non lo avessi proposto tu, te lo avrei chiesto io. Ma anch’io accetto a una condizione: che prima ci beviamo una birretta per sciogliere ogni imbarazzo”.

Alex e Angela andarono a bere la loro birra su una delle panche più distanti dalla strada sterrata e abbastanza nascosta dai tronchi degli alberi. Le bottigliette di entrambi erano ormai vuote: entrambi le appoggiarono nel vicino tavolo e si guardarono negli occhi. Non ci fu bisogno di parole per capire che il fatidico momento era arrivato: in silenzio Angela si avvicinò ancora di più ad Alex e con gesti delicati e lenti gli slacciò prima la cintura, poi il primo bottone dei pantaloni, il secondo, il terzo e l’ultimo fino a rendere alla vista gli slip neri in microfibra del suo amico: un intimo fisso, Alex portava esclusivamente quel tipo di indumento sotto i pantaloni. Angela poi prese i bordi dei pantaloni del suo amico il quale continuava a guardare i gesti delle mani della ragazza nell’attesa desiderata e temuta allo stesso tempo. Dopo aver leggermente tirato giù i pantaloni di Alex, Angela con un gesto deciso aggrappò le sue mani agli slip di Alex e li tirò giù fino a scoprire la virilità del suo amico: una virilità che svettava ora libera nell’aria e che dimostrava che le attenzioni che stava ricevendo, anche se finora erano state praticamente solo parole, erano di suo gradimento. In quel momento Alex non riusciva a guardare Angela in faccia, mentre lo sguardo di lei era fisso sul sesso del suo amico. Pur non essendo allora una grande esperta di membri maschili si rese conto che le dimensioni erano nella norma, e restò qualche istante incantata a guardarlo prima di impugnarlo con la sua mano destra. Appena lo fece, Alex ebbe un lieve sussulto ma Angela non si fermò poich&egrave aveva capito che era dovuto solo a un misto di imbarazzo ed eccitazione: un lento ed inesorabile movimento del polso di lei e i leggeri sospiri di lui accompagnarono quel momento fino a che lui raggiunse il culmine: la mancanza di abitudine fece sì che tutto durasse ben poco, forse nemmeno due minuti, prima di spargere il suo liquido seminale nell’erba e parzialmente nelle mani di Angela, la quale non si mostrò affatto stupita dello scarso tempo in cui aveva concluso quell’operazione. Prese un fazzoletto di carta, ripulì il glande di Alex e corse a lavarsi le mani nella vicina fontana, non certo per un senso di schifo ( anzi, masturbare qualcuno aveva intrigato anche lei) ma per una di quelle che sarebbero diventato le sue ferree regole del sesso: prima di tutto l’igiene!

Quando Angela tornò a sedersi accanto ad Alex, che nel frattempo si era rivestito, questi la guardò negli occhi e le chiese:

” Birretta?”

” … e panino” aggiunse lei, andando a prendere lo zaino di Alex e servendo prima lui e poi s&egrave stessa con una rosetta farcita col salame prima di estrarre anche le due bottigliette di birra. Una merenda come quelle che i due ragazzi avevano fatto tante volte in mille luoghi diversi, ma che stavolta aveva seguito qualcosa di eccitante che non era mai successo tra i due e avrebbe preceduto di lì a poco qualcosa di altrettanto eccitante. Poco dopo aver terminato la merenda, Alex prese Angela per un braccio, la tiro a s&egrave per darle un rapido bacio sulle labbra e poi la fece sedere sulle sue gambe, il viso rivolto non verso Alex ma verso l’immensità del bosco. Titubò qualche istante prima di slacciarle i pantaloni e di farla alzare solo un paio di secondi per abbassarle con una sola mossa pantaloni e mutandine. Tornata a sedersi sopra Alex, questi istintivamente le mise una mano sotto la maglietta fino ad accarezzarle il seno. Lei replicò:

” Chi ti ha detto che puoi toccarmi le tette”?

” …Scusa. Pensavo che… insomma… sarebbe stato meno animalesco con qualche carezza in più..”

” Stavo scherzando- sorrise Angela- Siamo in ballo, tocca tutto quello che vuoi”.

Quelle parole eccitarono Alex a tal punto che il suo sesso diventò rigido di un botto, quasi gli faceva male mentre premeva contro la pelle nuda del sedere di Angela. La mano di Alex scese dal seno fino a insinuarsi tra le gambe di Angela, prima delicatamente come per farle una carezza e poi con più decisione introducendo un dito in quella stretta fessura: stretta ma già umida tanto che non ci fu bisogno di forzare più di tanto per introdurre anche il secondo dito e muoversi facilmente dentro Angela, che apprezzava, tra sospiri, gemiti e anche qualche battuta che il suo spirito sarcastico le suggeriva persino nei momenti più intimi.

“O io… sono una vacca… in calore.. che … si eccita per niente… o tu… ci sai fare… con le mani”.

” Significa che ti piace, quindi” asserì Alex, senza fermare il movimento delle sua dita che agevolate dagli ormai abbondanti umori della sua amica scorrazzavano allegramente in quel luogo di piacere

” … Sì-quasi urlò lei-. E sinceramente…non credevo… che tu fossi… così bravo”

” L’esperienza aiuta! ” replicò lui.

” Scusa, Alex, ma quale esperienza?- si irrigidì lei, prendendo il polso di Alex e bloccando il suo movimento- Quanti ditalini hai fatto nella tua vita?”.

” Solo uno. Ma &egrave stato un utile insegnamento”

” E… si può sapere il nome della fortunata?”.

” Rosa.”

” Quella Rosa? “- si stupì Angela. Uno stupore giustificato dal fatto che la Rosa a cui si riferiva Alex era una loro compagna di classe che non poteva certo definirsi avvenente: qualche chilo sovrappeso, occhiali spessi come fondi di bottiglia per contrastare la sua miopia e una timidezza innata che la faceva apparire, a chi non la conosceva, scorbutica.

” Quella Rosa- confermo Alex- e se mi lasci continuare il mio “lavoro” – si riferiva al polso bloccato- ti racconto com’&egrave andata”.

Angela, che stava avvertendo un senso di gelosia retroattiva- mollò la presa e mentre Alex riprese a stuzzicarla, lei ascoltò in silenzio ( eccezion fatta per qualche sospiro e piccolo grido di piacere) il suo racconto: ” Era capodanno dell’anno scorso e c’eri anche tu: poco dopo la mezzanotte, dopo gli auguri e i brindisi di rito, tutte le coppiette si erano appartate, compresa tu col tuo allora fidanzato. Erano rimasti solo i padroni del locale, qualche anziano, io e Rosa, l’unica che conoscevo. Notando che era rimasta una mezza bottiglia di spumante mi sono avvicinato a lei e le ho chiesto se le andava l’ultimo brindisi in mia compagnia. Lei mi ha detto di sì, abbiamo preso i bicchieri e siamo andati nel retro del locale, dove c’&egrave il giardino. Dopo aver bevuto , abbiamo fatto una passeggiata: sarà stata l’atmosfera, il cielo pieno di stelle, il silenzio che c’era, forse avevo anche bevuto troppo spumante, fatto stà che a un certo punto l’ho guardata negli occhi, l’ho abbracciata e l’ho baciata. Lei, dopo un attimo di stupore in cui era rimasta bloccata, ha cominciato a ricambiare il mio bacio. Le mie sensazioni erano un po’ assopite dai troppi brindisi ma appena ho sentito la lingua di Rosa nella mia bocca, nei miei pantaloni qualcosa si &egrave svegliato e, vedendo che Rosa gradiva il mio bacio e non aveva nessuna intenzioni di staccarsi, ho iniziato a percorrere tutto il suo corpo con le mani: lei aveva dei fremiti, che io ho interpretato come brividi di piacere, e così ho osato: le ho slacciato i bottoni dei pantaloni e di un colpo le ho messo la mia mano dentro le mutandine. Lei, mentre era ancora attaccata alle mie labbra, ha gridato un strozzato. Io mi sono bloccato, pensando di averle fatto male, ma visto che lei non mi ha tolto il braccio ho capito che probabilmente era solo stupita ma non le dispiaceva, e così ho ripreso a baciarla mentre la masturbavo. Dopo cinque minuti, lei mi ha chiesto di smettere e di rientrare perch&egrave aveva freddo. A malincuore siamo tornati dentro, dove nel frattempo alcune delle coppiette erano rientrate e abbiamo finito la serata ballando. C’era il dj, ricordi?

” Sì, mi ricordo. Non credevo però che ti potesse intrigare quella trippona sgarbata. Chissa come ti si sarà appiccicata addosso, nei giorni successivi”.
E qui ti sbagli. Il giorno dopo mi ha scritto su Whatsapp che era contenta dell’attenzione che le avevo dedicato la sera prima e che lei non era una di quelle che siccome sono poco attraenti si attaccano come le zecche al primo che le considera un po’ . Mi aveva scritto anche che se volevamo rivederci le faceva piacere ma che se per me era stata solo l’avventura di una sera avrebbe fatto lo stesso e saremmo rimasti comunque amici”.

” E tu? ”

” Io l’ho chiamata, le ho detto che non mi era dispiaciuto quello che era successo, che potevamo rivederci ma che non le assicuravo che potesse nascere qualcosa di sentimentale tra di noi. Ci siamo visti qualche ora dopo la telefonata e una domenica, qualche settimana dopo. Io ho capito che lei stava provando qualcosa per me mentre per me , nonostante Rosa non sia proprio un fiore, era solo attrazione fisica e non mi sembrava giusto che la illudessi ancora, perciò abbiamo smesso di vederci. O meglio, ogni tanto ci vediamo ancora ma soltanto per prendere un caff&egrave insieme e fare due chiacchiere, da amici “puri”.

” E quelle due volte in cui non sei stato “puro” che hai combinato?

” Riassumendo, diciamo che ho giocato con le tette di Rosa”.

Angela si alzò di scatto, interrompendo ciò che Alex non aveva mai smesso di fare, si rivestì e giratasi verso di luì gli lanciò un monito: “La prossima volta che veniamo in questo posto giocherai con le ” mie” tette”.

Erano passate tre settimane da quando Alex e Angela erano andati al rifugio nel bosco; la scuola era ormai finita e i due ragazzi, da bravi studenti quali erano, se l’erano cavata con una media vicino all’8; anche a Rosa non era andata poi male, con una media appena sopra il sette. Angela e Alex anche dopo la scuola avevano continuato a vedersi per un gelato, un aperitivo o una pizza alla sera, e qualche volta con loro c’era anche Rosa, che dopo l’esperienza con Alex si era sciolta come persona: sotto la scorza di un aspetto fisico non proprio da copertina, c’era una ragazza sensibile, seria, corretta, con cui si poteva parlare di tutto e che non provava assolutamente invidia per chi aveva avuto dalla natura più di lei. Anche Angela si era stupita del cambiamento in positivo di Rosa e l’aveva invitata, per la domenica successiva, alla camminata verso il rifugio nel bosco che lei e Alex avevano in programma ma Rosa aveva rifiutato dicendo di avere un impegno in famiglia. Alex ed Angela erano andati comunque nel solito rifugio e una volta arrivati la ragazza propose di stendersi nel prato a prendere un po’ di sole.
” Non ho portatno n&egrave asciugamano n&egrave costume”.
– replicò Alex
” Ho un asciugamano grande io, ti posso ospitare al mio fianco. In quanto al costume, non l’ho portato nemmeno io, prenderemo il sole in intimo se per te va bene”.

Alex assentì così Angela stese subito il suo asciugamano e si spogliò. Mentre levava la gonna leggera che indossava e la maglietta, restando nel suo intimo di semplice cotone bianco, Alex non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Lei, mentre si sdraiava, si accorse che il suo amico la stava mangiando con gli occhi e gli chiese: ” Che c’&egrave?”

” C’&egrave che sei bella, Angela”.

” Sapevo di essere carina ma non pensavo di riuscire addirittura a paralizzare qualcuno soltanto mettendomi in mutande e reggiseno. Mi stavi guardando come si guarda un panino con la porchetta”.

Alex scoppiò a ridere, le disse che era la sua porchetta preferita, si chinò su di lei per darle un bacio, anzi un quasi-morso, sulla pancia, e poi si spogliò anche lui, rimanendo con i suoi soliti slip neri in microfibra. Quella ragazza sapeva sempre come stupirlo, come farlo ridere, come farlo stare bene con lei. Spontaneamente, quando fu accanto a lei che si stava godendo il sole a occhi chiusi, Alex si mise ad accarezzarle la pancia con le dita.

< Bravo Alex, due grattini li gradisco>.

Dopo pochi minuti le chiese:

” Angela, ti ricordi cosa mi hai detto l’ultima volta che siamo venuti qui, prima di tornare a casa?”

” Perfettamente. Che avresti dovuto giocare con le mie tette”

” E quindi lo posso fare?”

” Devi farlo!”

Alex non se lo fece ripetere due volte e si mise all’opera dapprima abbassandole le spalline del reggiseno, poi alzandole le coppe e infine sfilando totalmente l’indumento con la collaborazione di Angela: ora la ragazza offriva alla sua vista un seno giovane, non troppo grande, ma ben fatto e decisamente sodo. Dopo averne saggiato la consistenza con una doppia palpata, decise di essere più raffinato: iniziò a sfiorarle leggermente il seno, compiendo cerchi concentrici intorno ai capezzoli con le dita, per poi appoggiarsi con le sue labbra su quelle collinette, ora una ora l’altra , mordicchiandole, leccandole, baciandole. Angela, mentre apprezzava quel trattamento (a confermarlo i suoi profondi sospiri) accarezzava Alex sulla schiena, aggrappandosi ogni tanto anche alle sua natiche, per fargli sentire il suo coinvolgimento. Eppure, lei doveva sempre metterci del sarcasmo, non poteva farne a meno.

< Sei bravo anche con la bocca oltre che con le mani. Anche questo te l'ha insegnato Rosa?>

Alex, senza parlare, si staccò dalle tette di Angela e la baciò. Un bacio pieno di passione, ricambiato dall’amica intrecciando la sua lingua nella bocca del ragazzo.

Smise di baciarla solo per rispondere:

” A giocare con le tette sì, me l’ha insegnato Rosa. Per i baci invece sono autodidatta.”

Riprese a baciarla. Stavolta fu lei a staccarsi:

” E il gioco con Rosa &egrave finito lì?”

” Che intendi dire?” si incuriosì lui, mentre continuava a tenere le sue mani impegnate nelle carezze al seno di Angela.

” Intendo dire se ti sei limitato a toccargliele e baciargliele o se hai usufruito delle sue tette anche andando oltre.”

” Andando oltre? Intendi se abbiamo fatto una spagnola?”

” Sì, questo”

” No, non abbiamo fatto una spagnola. Eravamo in luoghi scomodi tutte e due le volte, in fretta tutte e due le volte, e in un posto stretto entrambe le volte.”

” Ti va di farla con me?”

Prima di rispondere Alex fissò lo sguardo sul petto di Angela, togliendole le mani di dosso.

” So cosa significa quello sguardo- intervenne Angela- Pensi che non ce l’abbia abbastanza grosse per una spagnola”

” Angela. … tu hai un bel seno, fatto bene, ha anche un buon sapore… però non so se riusciremmo a farla…”

” Bello, mi ricordo il tuo cazzo e le dimensioni sono normali, non ce l’hai piccolo ma non sei neanche superdotato e penso che tra le mie tette ci potrebbe stare benissimo. E comunque- aggiunse lei, indicando il pacco di Alex avvolto dagli slip- l’idea non ti dispiace visto che l’hai duro.

” Che c’entra? Ce l’ho duro da quando ti ho tolto il reggiseno”

” Un punto a mio favore. Significa che le mie tette ti piacciono parecchio, motivo in più per provare la spagnola… Alex, tuttalpiù possiamo sempre smettere”

“… va bene, dai. Proviamoci”- disse lui e fece per togliersi gli slip, ma Angela fu più svelta di lui e una volta tolti, glieli lanciò da qualche parte in mezzo al prato, ridendo.

” Ma sei scema?Se viene qualcuno non faccio nemmeno in tempo a rivestirmi, facciamo una figura di merda”

” Non so tu ma a me la prospettiva di essere scoperta eccita ancora di più”.

E in effetti quella situazione stava intrigando Alex che si mise a cavalcioni sopra Angela, in modo da puntare il suo sesso nel solco del seno di Angela. Angela glielò sistemò con le mani mentre lui le stringeva le tette in modo da avere una presa solida intorno al suo membro. Una volta in posizione Alex cominciò a muovere su e giù le tette di Angela, aiutato anche dalle mani di lei, e non ci fu nessun problema di movimento tanto che dopo poco, eccitato e spensierato come non mai, venne copiosamente schizzando in parte sul collo e in parte sul seno della sua amica. L’aiutò a ripulirsi con dei fazzolettini e con l’acqua delle bottiglie che avevano portato da casa. Stessa cosa fece lei col membro di lui. Avevano appena finito di risistemarsi, ancora nudo lui e in topless lei, che avvertirono il rumore di una moto che stava arrivando.

Avvertito il rumore della moto Angela si rimise con tutta calma il reggiseno mentre Alex, in agitazione, stava correndo nel prato alla ricerca disperata delle sue mutande lanciate da qualche parte prima di lasciarsi andare al godimento. Riuscì a trovarle e a reinfilarle un attimo prima che quella moto sulla strada si fermasse davanti a lui e alla sua amica. Chi era alla guida si fermò, sistemò il suo mezzo sul cavalletto, e si tolse il casco lasciando di stucco Angela ed Alex: la centaura era Rosa, che li salutò.

” Ciao ragazzi”.

… ” ciao, Rosa” risposero sorpresi e imbarazzati i due. Notando la loro espressione stupita e anche il rossore sui loro volti e notando che erano in biancheria intima e non in costume come le era parso inizialmente, chiese loro: ” Scusate. Ho interrotto forse qualcosa “?

” No no- rispose Angela – E’ che ci era venuta voglia di prendere un po’ di sole con questa bella giornata, entrambi non avevamo il costume e così, pur di non rinunciarci, ci siamo messi in intimo. Ma tu non ci avevi detto che eri impegnata?”

Fu Rosa che diventò rossa stavolta: < E' che... non avevo nessun impegno... ma io coi miei chili di troppo vi sarei stata di impiccio durante la camminata, magari dovevate fermarvi cento volte ad aspettarmi. E così ho pensato di raggiungervi in moto e di portarvi la merenda. " Che hai portato di buono?"- chiese Alex E mentre Rosa si toglieva lo zaino dalle spalle e lo apriva avvicinandosi ai suoi amici, mostrò la crostata di frutti di bosco che aveva preparato con le sue mani, una bottiglia di succo di frutti esotici e anche una di prosecco. Il prosecco risvegliò in Alex i ricordi della notte di capodanno con Rosa, ma sapeva dentro di s&egrave che era una casualità, aveva conosciuto quella ragazza abbastanza bene per sapere che agiva senza malizia, a volte anche con ingenuità disarmante " Che bontà- esclamo Angela- Rosa, hai portato un asciugamano"? Lei accenno dì sì e la compagna la invitò a sdraiarsi vicino a lei ed Alex prima di fare merenda per prendere un po' di sole con loro. Rosa titubò: " Veramente... io l'avevo portato pensando di sdraiarmi sotto un faggio in relax" Ricordandosi dei chili di troppo a cui aveva poco prima accennato, Angela centrò il punto: " Rosa, non ti preoccupare anche se hai qualche chilo di troppo e il tuo fisico non &egrave perfetto. Nessuno ti giudica per questo, hai tante altre qualità. E poi- aggiunse- sono sicura che ad Alex farà piacere avere due giovani ragazze mezze nude ai suoi lati" Quelle parole, oltre a convincere Rosa a spogliarsi, colpirono Alex non al cuore ma al pacco che, sebbene da poco soddisfatto da un bel paio di mammelle, si rizzò istantaneamente. Angela fece in modo che Alex finisse tra lei e Rosa mentre sgranocchiavano di gusto la torta, che placò parzialmente i bollori del ragazzo. Fino a quando le due tipe non tornarono a sdraiarsi, Rosa sulla pancia e Angela sulla schiena. Alex provò anche lui a sdraiarsi sulla pancia per tentare di rilassarsi ma l'essere così vicino a quelle due, con le quali aveva condiviso momenti intimi, non faceva abbassare la sua erezione neanche di un centimetro e il vedersi da un lato il culone di Rosa avvolte dalle sue mutande color avorio e dall'altro il decollet&egrave di Angela, lo turbava e lo faceva agitare non poco. Angela, la quale aveva capito la situazione chiamò Rosa ad alta voce e le fece una proposta: < Credo che il nostro amico Alex soffra troppo ad averci accanto e non poterci toccare. Che ne dici se lasciassimo sfogare un po' i suoi istinti?" " Come? " Giocando al gioco della bottiglia". " ... per me va bene, se mi prometti che le penitenze non saranno troppo pesanti". A quel punto intervenne Alex: " Ti prometto che se non vuoi fare una penitenza, non ti costringerò". I tre decisero allora di spostarsi dentro il rifugio, tra le sicure pareti rurali, visto che nessuno sapeva fino a che punto si sarebbero spinti gli altri ed era meglio rifuggire sguardi indiscreti. Si erano rivestiti per raggiungere il rifugio, e appena entrati, Angela si diede un'occhiata intorno ed esclamò ad alta voce < Non c'&egrave più!>

< Cosa non c'&egrave più?> si incuriosì Rosa ma Angela disse che non si trattava di nulla di importante. Si riferiva alla rivista porno che aveva scatenato le sue fantasie tre settimane prima. Una volta seduti sulle panche intorno al grosso tavolone Alex propose, visto che era ancora abbastanza fresco, di bere il prosecco che aveva portato Rosa e di usare il vuoto per il gioco, pensando tra l’altro che con un po’ di vino in corpo sarebbe stato più facile sconfiggere eventuali inibizioni. E in effetti dopo aver finito il prosecco, Rosa non vedeva l’ora di cominciare il gioco:

” Chi inizia a far girare la bottiglia?

” Io- si propose subito Alex- Come uomo sono in minoranza perciò sta a me!” Le ragazze furono d’accordo. In realtà Alex non voleva un diritto di prelazione ma voleva evitare che, se fosse toccato ad Angela girare per prima e la bottiglia avesse indicato Rosa, a questa toccasse una penitenza iniziale troppo cattiva, voleva proteggerla in qualche maniera. Il primo giro di bottiglia sulla superficie liscia del tavolo pareva quasi interminabile, prima che il collo indicasse Rosa, quasi spaventata dall’incerta e imminente sorte che l’attendeva ma al tempo stesso intrigata. Alex si limitò a chiederle un bacio in bocca , che Rosa gli diede anche volentieri. Il secondo giro di bottiglia toccò proprio a Rosa, e il collo indicò Alex . Rosa gli intimò di baciare Angela, che ne fu lieta. Ma quando la bottiglia fu fatta girare da Angela e indicò Alex, l’amica fu più cattiva nel chiedere la penitenza: uno streaptease integrale. Non ci sarebbero stati problemi per Alex con Angela, dato che l’aveva visto ( e apprezzato) nudo fino a un’ora prima, ma la presenza dell’innocente Rosa in qualche maniera lo turbava. Tuttavia le regole erano le regole.

Rosa in cuor suo pensava che Alex avrebbe chiesto una penitenza di riserva ma il ragazzo non voleva fare la figura del pivello, tanto pensava che avrebbe avuto occasione di vendicarsi al prossimo giro di bottiglia che avrebbe indicato Angela. Forse era anche l’effetto disinibitorio del prosecco, sebbene non ne avesse bevuto molto, ma dopo un breve silenzio Alex controllò che la porta del rifugio fosse ben chiusa, salì sul tavolo e diede via allo show. Si tolse prima, con lentezza esasperante, la maglietta che fece roteare in aria prima di lanciarla addosso a Rosa, poi slacciò i pantaloni ma senza toglierli. Mentre li teneva con una mano, il piede sinistro lavorò per togliere la scarpa destra e viceversa. Una volta a piedi nudi, Alex lasciò andare anche i pantaloni fino a rimanere in slip e rivolgersi alle ragazze: ” E ora le mutande me le togliete voi”.

Angela e Rosa si guardarono e con un gesto d’intesa afferrarono i due lembi degli slip e glieli levarono insieme. Alex, visibilmente eccitato, rimase qualche secondo a farsi ammirare dalle ragazze prima di tornare a sedersi, completamente nudo, di fianco a Rosa, e far girare la bottiglia, che indicò proprio la ragazza più robusta. Alex pensò di divertirsi con la penitenza: ” Voglio anche te completamente nuda, Rosa”. La ragazza rimase di stucco ma prima che potesse replicare Alex aggiunse: ” Ma sarò io a spogliarti e tu dovrai cercare di impedirmelo, sarà una specie di lotta.” Messa la situazione sul piano di un gioco quasi innocente, Rosa si convinse e chiese solo il tempo di togliersi gli occhiali per evitare di romperli nella colluttazione. Appena posati gli occhiali, Alex si avventò su di lei come un falco, tirandole su la maglietta che venne via con facilità estrema, vista anche la sorpresa della ragazza che non si aspettava di essere aggredita subito. Ma col reggiseno fu più dura, tanto che Alex decise di passare direttamente ai pantaloni e qui fu più fortunato perch&egrave insieme ad essi dopo pochi minuti, vennero via anche gli slip. A quel punto Rosa, un po’ intrigata dalla situazione e un po’ stordita dal prosecco, lasciò che Alex gli levasse il reggiseno e lo ergesse nell’aria come un trofeo di guerra. Dopo la lotta, era il turno di Rosa di girare la bottiglia che indicò Angela: Rosa decise che non c’era due senza tre e che quindi anche lei dovesse essere completamente nuda ma a spogliarla sarebbe stato Alex, con una clausola: lei sarebbe stata bendata e prima che lo streapteaese fosse completo Alex avrebbe potuto farle tutto. Angela chiese soltanto di non essere penetrata poich&egrave era vergine e non voleva donare la propria intimità durante un gioco adolescenziale. Accettato questo limite, Alex bendò Angela col reggiseno dell’altra amica e la fece mettere in piedi appoggiata al bordo del tavolo col viso rivolto dalla parte opposta al suo, in modo da poterle ammirare quel sedere da favola che di lì a poco sarebbe rimasto senza veli. Ma Alex, mentre Rosa lo guardava studiando le sue intenzioni, decise di essere dispettoso con Angela: le sollevò immediatamente la gonna e con un solo gesto, inaspettato dalla ragazza che infatti sobbalzò, le abbassò le mutandine e sollevandole prima un piede e poi l’altro le sfilò completamente. Fu piuttosto brusco anche nel levarle la maglietta, che venne via rapidamente. Più lento nel sganciarle il reggiseno, ma veloce nello sfilarle la gonna, atto che rese la ragazza nuda nella sua totalità Mentre era ancora bendata, Alex le diede una rapida occhiata al suo bel lato B, una palpatina velocissima su entrambe le chiappe e poi tolse la benda all’amica che si girò, stupita dal fatto di non aver subito nessuna attenzione particolare se non quella rapida toccata di culo.

” Cio&egrave, Alex, mi hai messo completamente nuda e non mi hai fatto niente?”

” Logico. Se no che penitenza sarebbe stata se ti avessi procurato del piacere? Comunque tocca a te girare la bottiglia.”

Angela che si sedette sul tavolo restò interdetta e propose una cosa a Rosa: < Senti, visto che lo scopo del gioco era far sfogare Alex perch&egrave non lasciamo decidere a lui cosa vuole farci?" " Per me va bene, Angela, purch&egrave vada bene anche a noi. Ok, Alex?". Alex, dopo pochi secondi di silenzio, annuì: " E va bene. Però, oggi, voglio essere io a far godere voi. Sdraiatevi fianco a fianco sul tavolo, potete usare i vestiti come cuscini. Mettetevi sulla schiena a gambe larghe quanto basta per farmi affondare la faccia nelle vostre passere". Angela scoppiò a ridere, contagiando anche Rosa: Alex era stato piuttosto chiaro nel delineare le sue intenzioni. Dopo uno sguardo d'intesa le ragazze ubbidirono. Alex si soffermò a guardare le loro " passere", come le aveva appena chiamate: entrambe avevano un ciuffetto di peluria scura e ben curata e apparivano piuttosto strette, segno della poca esperienza sessuale passata in mezzo a quelle gambe. Dopo pochi istanti, arrivò la richiesta del ragazzo: " Allora, a chi la lecco per prima?" " A me- si fece avanti Rosa-perch&egrave tra cinque minuti vi devo lasciare. E dopo, Angela, puoi fartela leccare anche fino a buio". Angela assentì e Alex si posizionò col volto tra le gambe di Rosa, allargandogliele leggermente. Inspirò prima il profumo del suo sesso, forte ma non sgradevole, a testimoniare che la pulizia era cosa abituale lì in mezzo. " Se non te la senti- gli disse Rosa- io non ti obbligo. Capisco che sia una cosa che può fare repulsione. " Alzando gli occhi il ragazzo rispose: " Rosa, io e te siamo amici, so che sei una ragazza pulita dentro e fuori, so che non l'hai data a cani e porci, so che sei sana. Mi fa repulsione l'invidia, mi fa repulsione il pregiudizio, mi fa schifo l'insensibilità, non mi fa schifo leccare la figa di un'amica". Detto questo, cominciò a baciarle le pareti esterne della vagina, poi il bacio si trasformò in una leccata superficiale dall'alto verso il basso e viceversa. Questo bastò a Rosa per farla cominciare a mugolare e a colare di umori, mentre Alex cominciava a insinuare la lingua anche nelle profondità della fighetta di Rosa, che stava godendo sempre di più. Fu lei a interrompere dicendo che doveva andarsene, lasciando a malincuore il trattamento a cui Alex la stava sottoponendo. Si rivestì e prima di andarsene diede un altro bacio sulla bocca ad Alex. Il rombo della sua moto era già lontano quando Angela e Alex, nudi e arrapati, si stavano divorando con gli occhi. Il desiderio più grosso del ragazzo ora non era di fare l'amore con la ragazza ma di baciarla con passione: temeva però che il sapore più segreto di Rosa , che ancora aleggiava nella sua bocca, l'avrebbe infastidita e perciò si buttò a capofitto nel centro del piacere di Angela, ripetendo ciò che aveva da poco finito di fare all'altra amica, profondendo con la sua lingua il massimo impegno per rendere memorabile quel momento. L'estate era passata e l'ultimo anno di scuola per Angela, Alex e Rosa era cominciato da pochi giorni. Durante l'estate Rosa, che era dimagrita e cresciuta anche mentalmente, si era fidanzata seriamente , mentre Angela ed Alex, seppure non fidanzati ufficialmente, avevano continuato a frequentarsi e a fare cose in intimità, anche se non con continuità: a parte i baci che erano cosa quotidiana, c'erano state tra di loro altre tre spagnole, cinque ditalini e cinque seghe. In un paio di occasioni Alex aveva voluto riprovare l'ebbrezza della leccata di passera di Angela, lasciandola imbarazzata poich&egrave lei non si era sentita di ricambiare. Alex non glielo aveva mai chiesto n&egrave fatto capire ma era palese che una sua prova orale gli avrebbe fatto piacere. E così mentre si godeva l'ultimo tiepido sole estivo intenta a studiare nel giardino, pensava anche a una maniera soft di accontentare il suo amico: sapeva bene che Alex era un ragazzo sano e pulito, che non aveva frequentato troppe donne, ma Angela aveva sempre questo senso di repulsione nei confronti dell'atto; non era tanto prendere un cazzo in bocca che le avrebbe fatto schifo ma ingoiare lo sperma era un'idea che proprio non le andava giù. Un pomeriggio decise che, visto il rapporto di confidenza e sincerità che c'era, glielo avrebbe detto chiaro e tondo: " Ti faccio un pompino ma quando stai per venire avvisami. Te lo succhio volentieri, ma lo sperma proprio non mi va giù". L'occasione si presentò l'indomani stesso : i genitori di Angela sarebbero andati a una festa da amici e avrebbero fatto tardi, così la ragazza aveva invitato Alex a cena. Non era proprio una regina ai fornelli, ma un 'insalata di riso la sapeva fare. Quando il suo amico arrivò la lasciò stupita: non tanto per la bottiglia di vino bianco che aveva portato, ma per il colorato mazzo di fiori che reggeva sottobraccio. "Non mi avevi mai regalato dei fiori fino a oggi. Non ti facevo così romantico" " Lo sono più di quanto immagini. Ma visto che i romantici sembrano darti fastidio, che ne dici se apriamo il vino?". Angela lo baciò e replicò: " Non mi danno nessun fastidio i romantici, &egrave che non sono abituata. E comunque il vino l'apriamo. L'insalata di riso &egrave pronta ma visto che &egrave ancora presto un aperitivo lo possiamo fare prima". Al fresco della sala di Angela, comodi uno accanto all'altra sul divano, fecero un brindisi e dopo aver posato il bicchiere fu istintivo per entrambi cercare i loro volti e baciarsi con passione, quasi con rabbia. Alex sentiva che c'era qualcosa di diverso nella sua amica quella sera e col sarcasmo che di solito apparteneva a lei, durante una pausa delle loro lingue, glielo chiese: " Mi hai invitato per mangiare o per limonare?". La risposta arrivò dopo un lungo silenzio: " Non possiamo fare entrambe le cose?" Alex rispose riprendendo a baciarla e soprattutto a toccarla in ogni parte del suo corpo, finch&egrave le levò la maglietta. Mentre stava per alzarle il reggiseno, Angela lo fermò: " Non vorrei sembrarti scortese ma io avrei fame. Non potremmo rimandare a dopo?". " Concedimi solo un aperitivo di cinque minuti. Togliti il reggiseno per favore". Angela ubbidì e Alex riempì mezzo calice di vino bianco, che con lentezza rovesciò poco a poco sul seno della stupefatta amica, e dopo averlo fatto cominciò a degustare il sapore del vino mescolato a quello della carne di Angela: fu di parola, i cinque minuti scattarono proprio dopo aver leccato l'ultima goccia di alcool. Rimessasi il capo intimo, la ragazza, accaldata, chiese se le era consentito cenare in reggiseno ma la risposta fu negativa: sarebbe stata una tentazione troppo forte, e l'insalata di riso sarebbe rimasta probabilmente nei piatti a far da spettatrice al petting dei ragazzi. Mangiarono comunque poco, ma la bottiglia di vino la finirono, accompagnata da una fetta di torta gelato che se raffreddò i loro corpi non fece altrettanto con i loro desideri. Preso un caff&egrave, si riaccomodarono sul divano e cominciarono a discutere dei più svariati argomenti: scuola, sport, film. Ma Angela appariva distratta, e nemmeno Alex era al massimo della concentrazione. Fu Angela a decidere che era il momento di parlare di ciò che più le premeva, prendendo però l'argomento alla larga: < Ti faccio una domanda, ma vorrei che tu fossi sincero nel rispondermi". " Dimmi!" " Secondo te io sono una troia?" La domanda lasciò Alex sconcertato, come rivelava la sua espressione sul muso. Aprì bocca per replicare con un'altra domanda: " Angela... perch&egrave mi chiedi questo?" E cingendolo per i fianchi: " E' da quest'estate che io e te... facciamo delle cose insieme... non ci siamo mai messi insieme ma facciamo le.. chiamiamole porcate. E a me piace, mi piace molto. E sicuramente anche stasera combineremo qualcosa. Però.." Alex la interruppe: . " Saresti una troia se stessi ferendo qualcuno, magari con un paio di corna, ma mi risulta che tu non frequenti altre persone oltre me. Giusto?". Angela assentì e Alex riprese: " Dunque le porcate le fai solo con me. Giusto?". E dopo il nuovo assenso, arrivò l'ultima riflessione di Alex: " Dunque, se siamo entrambi liberi e non facciamo del male a nessuno, anche se non siamo fidanzati, possiamo continuare con le porcate. Non siamo più nell'800." " Non &egrave solo questo. E' che io... credo... di darti meno piacere di quello che ricevo da te." La ragazza si stava avvicinando a ciò che voleva realmente esprimere. Alex sorrise inorgoglito: " Quindi mi stai dicendo che sono bravo durante le mie prestazioni?" " Sì, Alex. Sei bravo. E io non sono altrettanto all'altezza". " Angela, finora mi hai sempre fatto venire abbastanza alla svelta, perciò non sei proprio scarsa". " E' che tu sei più audace... insomma, hai fatto cose a me che io non ho fatto a te". Alex non ci mise molto a realizzare che si riferiva al sesso orale e a quel punto anch'egli decise che era ora di parlare apertamente. Alex baciò Angela prima di replicare. " Non ti ho mai chiesto di farmi un pompino" " Lo so, ma non negarmi che ti piacerebbe". " Certo che mi piacerebbe ma capisco perfettamente che sia una cosa che bisogna sentirsi di fare. Io te l'ho leccata volentieri, &egrave stato eccitante anche per me, e non perch&egrave volessi qualcosa in cambio. E se ti va una passata di lingua te la dò anche stasera". " So che a te fa piacere ma anche a me farebbe piacere farti una pompa, almeno provarci. Ma c'&egrave qualcosa che mi blocca". " Angela, se non ti va, ripeto che fa lo stesso. Io te la lecco comunque". " ... va bene, voglio dirti la verità. Non &egrave cominciare il pompino il problema, il problema &egrave il finale". Alex si mise a ridere e la baciò. " E ci voleva così tanto a dirmi che non vuoi che ti venga in bocca? E' una cosa più che comprensibile. Guarda che anch'io te la lecco volentieri, &egrave intrigante, ma i tuoi umori non sanno proprio di cioccolata". Scoppiò a ridere anche Angela e a darsi della scema: " Che stupida. Pensavo mi avresti dato della cretina e invece... beh, allora se mi giuri che quando stai per venire me lo dici, te lo succhio stasera stessa." " Ma certo che te lo dico, bella. Anzi, forse &egrave il caso che venga prima con una sega, così evito di eccitarmi subito e venirti in bocca senza neanche accorgermene". Angela lo prese sul serio e senza dire una parola cominciò subito ad armeggiare con i pantaloni del suo amico fino a levarglieli totalmente: dopo avergli levato anche gli slip, cominciò a manovrare l'uccello di Alex non come faceva abitualmente ma con più foga, evidentemente ansiosa di passare allo step successivo, tanto che lui fu costretto a dirle che gli stava facendo male. Lei si scusò e rallentò il movimento della sua mano destra mentre lui le suggeriva di non avere fretta: " Fai piano, guarda che non abbiamo un'orario di scadenza per il pompino. E poi non sei obbligata a farmelo stasera. Piuttosto abbiamo un altro problema da risolvere". " Quale?" " Quello di dove venire adesso. Non potrò mica sporcarti il divano o i vestiti, no?. Angela, dopo una pausa, si tolse maglietta e reggiseno e riprese lentamente la sega ad Alex. " Mi verrai sulla pancia". Alex assentì e dopo pochi movimenti ancora la sua eccitazione era al culmine: Angela se ne accorse dalle frequenti pulsazioni del glande e diresse l'uccello verso il proprio ventre, dove si svuotò più abbondantemente di altre volte. " Però Alex, non eri mai venuto così tanto". " Forse l'idea del pompino mi ha stimolato" " O forse era un po' che non ti masturbavo. In effetti, sono passate tre settimane dall'ultima volta". E dopo una pausa: " Vado a darmi una ripulita e torno". Ma Alex la bloccò prendendola per un braccio e proponendole a bruciapelo: " Facciamo la doccia insieme". Stupita, compiaciuta e impaurita al tempo stesso, ecco che arrivò la risposta di Angela: " Stasera sei davvero un romanticone. Prima i fiori, poi vuoi fare la doccia insieme. Accidenti". " Anch'io ti devo dire una cosa, ma non ti terrò sulle spine: Angela, tu mi piaci moltissimo" Guardandosi il ventre dove ancora stava colando il piacere di Alex, lei replicò: " Beh, sì, me ne sono accorta. Va bene, dai, facciamo la doccia insieme". La seguì in bagno e mentre finivano di spogliarsi, la ragazza aprì il getto d'acqua nel box doccia in attesa di scaldarla un po' e Alex continuò il suo discorso: " Angela, tu mi piaci tantissimo non perch&egrave ogni tanto mi fai una sega o mi fai giocare col tuo corpo". La ragazza trascinò il suo amico sotto la doccia mentre questi continuava a parlare. < Mi piaci perch&egrave mi fai ridere, perch&egrave quando sono con te il tempo vola, mi piace il tuo sarcasmo, mi piace il tuo carattere. Certo, mi piaci anche fisicamente, hai due belle tettine e un culo da fare invidia, ma mi piaci tutta tu". Mentre diceva questo Angela lo stava insaponando lungo tutto il suo corpo e lo azzittì con un bacio ricco di grinta. Appena libero dalla morsa della lingua nella sua bocca, Alex disse ciò che aveva nel più profondo del cuore guardando l'amica negli occhi: " Angela, io mi sono innamorato di te". Dopo un lungo silenzio arrivò la risposta: " Che aspettavi a dirmelo, sciocco? Anch'io ti amo". E le dichiarazioni furono suggellate da altri baci e carezze sotto il getto dell'acqua tiepida. Una volta sciaquati perfettamente entrambi Angela chiuse l'acqua e si inginocchiò davanti al suo amico ricordandogli quanto gli aveva chiesto poco prima: " Ricordati la promessa". Nel momento stesso in cui Angela aveva messo in bocca il sesso di Alex aveva avvertito una sensazione che mescolava l'emozione di una prima esperienza a una sorta di eccitazione nel procurare eccitazione e piacere a un' altra persona. Non sapeva bene cosa fare e all'inizio mise dentro la sua cavità orale soltanto la cappella che sotto il contatto della sua lingua e della sua saliva continuava a ingrossarsi. Temeva che se ad Alex fosse diventato ancora più duro non ce l'avrebbe fatta a continuare. Alzando gli occhi un istante verso quelli del suo amico e visto lui in stato semi-estatico con le mani attaccate alla parete del box, provò una specie di senso di dominio nonostante fosse lei quella in ginocchio. Decise allora di provare a mettere in bocca una parte maggiore di quel cazzo e succhiare con più rapidità: arrivò quasi fino a metà dell'asta ma la sua inesperienza e la troppa foga costarono ad Alex un morso involontario e un conseguente urlo di dolore. La ragazza si fermò per scusarsi e Alex fece un cenno con la testa per dirle di non preoccuparsi e di proseguire. Cosa che Angela fece con più calma: si stava accorgendo che ormai Alex era al limite dal suo sguardo che ogni tanto incrociava e dalle pulsazioni del glande ma voleva aspettare a staccarsi per vedere se il suo amico avrebbe mantenuto la promessa. E lo fece, anche se intontito da ciò che stava provando riuscì solo a sbiascicare tre parole: " Angela... basta... smetti". La ragazza capì al volo e staccata la bocca dal pene del suo amico lo prese con entrambi le mani per farlo venire con una sega. Passarono pochi secondi prima che Alex eiaculasse sul seno di Angela. A questo punto la ragazza riaprì l'acqua nella doccia per permettere a entrambi di lavarsi. Una volta asciugati, senza rivestirsi andarono in camera di Angela dove sdraiati sul letto ripresero a baciarsi. " Hai un preservativo? " chiese Angela, a un certo punto. Alex fu dispiaciuto nel dirle che non aveva provveduto all'eventualità. Angela ne rimase delusa e sdraiandosi a pancia in giù interrompendo le carezze esclamò solo: " Peccato". Osservando il suo bel lato B, Alex replicò: " Ci sono altre opportunità per essere complici". Ma Angela che si era accorta che il suo amico le stava fissando il sedere bloccò l'imminente proposta sul nascere. " Scordati di incularmi. Il mio culo lo puoi guardare, lo puoi toccare, lo puoi anche mordere se vuoi, ma di cazzi dentro non ne voglio. Chiaro? " Alex fece cenno di sì e cominciò a fare quello che la sua amica le aveva appena suggerito: palpare e mordicchiare quelle morbide chiappe, mentre lei decise di dialogare come se non stesse succedendo niente... E lui tra una palpata, un bacio e un morso, rispondeva a ogni battuta. " Ti ricordi Alex, com'eri imbarazzato al rifugio nel bosco quest'estate quando ti ho proposto per la prima volta di farti una sega? ". " Se ci penso adesso mi viene da ridere. Ormai abbiamo raggiunto una estrema complicità, vederci nudi &egrave una cosa praticamente normale, limoniamo abitualmente, io te l'ho leccata diverse volte , tu stasera me l'hai succhiato. Insomma, ogni giorno che passa ci lasciamo sempre più andare all'intimità". Dopo l'ennesimo morso sul culo in silenzio, anche Angela si lasciò andare ai suoi pensieri: " Pensare che quando &egrave iniziata per me era un gioco, un gioco erotico sì, ma di quelli che lasciano il tempo che trovano. Poi col tempo, ho iniziato a capire che non eri più solo un amico con cui giocare. Ma non ti ho mai detto niente perch&egrave pensavo con la mia confessione di rovinare qualcosa". " E invece..anche per me &egrave stato così... prima solo un gioco, eri una fonte di piacere carnale, anche se come amica ti ho sempre voluto bene. E poi col tempo i miei sentimenti si sono amplificati e ora... ora ti amo Angela". Lei si voltò per suggellare con un bacio lungo e appassionato l'inizio di quella storia di amore. Dopo l'ennesimo bacio, rimessisi sdraiati e quieti uno accanto all'altra, Angela tornò a fare domande: " Ti posso chiedere una cosa Alex? Un po' intima!" " Prova. Al massimo taccio" " Che voto mi dai ?". Alex non aveva capito nulla di ciò a cui si stava riferendo Angela perciò chiese ulteriori spiegazioni: " In che senso? Voto per cosa?'" Quasi scocciata Angelo replicò: " Per prima. Sotto la doccia!" "Ah. Il voto per il... Beh, considerato che era la prima volta, considerato che mi hai dato pure un morso... " Non l'ho fatto apposta". " Lo so ma ne devo tenere conto per la valutazione.... direi un 7 e mezzo". " Però. Non me la sono cavata male". " No, direi di no. E direi che hai anche ampi margini di miglioramento. E tu che voto dai a me come leccatore? ". " Sincera?" " Sincera! Non mi offendo anche se dici che non ci capisco niente". " Allora, la prima volta nel bosco, dopo Rosa, sei stato appena sufficiente. Ma capisco che l'inesperienza abbia giocato a tuo sfavore. La seconda sei migliorato e la terza pure. Alla seconda era da 6 e mezzo, alla terza da 7 meno meno". " Se ogni volta vado meglio, credo che stasera mi beccherò un 8". Detto questo, senza dire una parola si tuffò prepotentemente tra le gambe di Angela, se le mise in spalla e cominciò ad armeggiare con la lingua nell'intimità di Angela, usando prepotentemente anche le dita. Tanto che, sorpresa quanto eccitata, Angela iniziò addirittura a gridare. Il grido stoppò Alex che guardandola negli occhi, la minacciò: " Se stai fingendo, potrebbe essere l'ultima volta che lo faccio". Ma Angela, paonazza in volto, rispose ansimando: " Non fingo... non fingo... ti prego ti prego ti prego, vai avanti" e inarcò la schiena per attaccare ancora di più il suo sesso al volto di Alex e cominciò pure a spingergli la nuca con le mani per sentirlo sempre più a fondo. Non ci mise molto a raggiungere un orgasmo sensazionale, dopo il quale pregò Alex di andare a casa poich&egrave da lì a poco sarebbero tornati i suoi genitori. Quando lo salutò sulla porta, dopo averlo baciato, gli riferì il suo giudizio: " Stasera sei stato da dieci". La storia tra Angela ed Alex stava proseguendo nel migliore dei modi a livello sentimentale ma per un verso o per l'altro non riuscivano mai a coronare la loro passione nel fare l'amore: o perch&egrave avevano poco tempo o perch&egrave Alex si scordava i preservativi o perch&egrave erano interrotti sul più bello da una telefonata, non riuscivano mai ad andare oltre i preliminari. Era una situazione paradossale: desiderarsi ardentemente e vicendevolmente e non riuscire a possedersi soltanto per la casualità degli eventi. Una situazione che stava rodendo ad Alex, il quale, una sera di metà novembre, mentre stava guardando le stelle sopra il bosco dal cortile di casa sua, ebbe un intuizione: se era il caso che non permetteva a lui ed Angela la loro unione carnale, allora questa non sarebbe dovuta avvenire per caso . E così, con la complicità di un amico, organizzò una serata speciale, per la quale aveva chiesto ad Angela, senza specificare molto, di " vestirsi carina ma non troppo". La andò a prendere sotto casa quando il sole era già tramontato da oltre un 'ora con un fuoristrada, mezzo che non aveva mai posseduto e infatti appena Angela salì ne chiese la provenienza: " Dove hai preso questa jeep, Alex?" " Non &egrave mia, me l'ha prestata un amico per stasera. Vedo che hai mantenuto la promessa, sei carina ma non eccessiva. Bene". " Perch&egrave mi hai chiesto di non infighettarmi troppo"? " Perch&egrave dove andiamo noi &egrave meglio essere comodi". Angela non ci mise molto a realizzare che la loro meta era l'amato rifugio nel bosco appena imboccarono la strada sterrata che saliva verso i monti. Era comunque perplessa che Alex avesse scelto quel posto in una fredda serata di novembre . Ma appena varcarono la soglia del rifugio, Angela si trovo di fronte una scena che la lasciò d'incanto: il rifugio era illuminato a giorno da una moltitudine di candele e dal mucchio di braci che scintillavano nel camino. Di fianco a questa, legna sufficiente a scaldare il posto per almeno altre tre ore e sul fronte del tavolone di quercia su una tovaglia rossa a forma di cuore si ergeva, immersa nel secchiello del ghiaccio, una bottiglia di champagne con due calici . Su una panchina laterale invece giacevano cibarie come focacce, torte d'erbi, pomodori ripieni di riso e dolcetti. Sulla parte posteriore del tavolone invece c'erano una coperta e due cuscini. Dopo aver lasciato il tempo all'ammutolita Angela di squadrare tutto questo, Alex riempi i due calici di champagne e porgendolo con un sorriso alla ragazza le disse solo: " Benvenuta"! Lei sorseggiò appena dal bicchiere e poi abbracciò Alex, al quale si rivolse nell'orecchio col suo consueto umorismo: "Dopo tutto questo come faccio a non dartela?" "...sei la solita romantica". " Non mi dire che hai organizzato tutto questo senza avere l'intenzione di portarmi a letto". " No. Certo che voglio venire a letto con te, però..." " Zitto che ti voglio baciare". E le loro lingue si unirono in un vortice erotico che li condusse ben presto sopra la coperta già pronta. Il corpo di Angela privo di ogni velo, illuminato dal chiarore della candele sembrava ancora più bello ad Alex che aveva cominciato a percorrerne ogni centimetro con la lingua , a partire dal lobi delle orecchie, passando per le labbra, il collo, il seno, la pancia, le cosce, le caviglie per poi risalire lentamente e dedicarsi al fiore bagnato della ragazza che fremeva ogni volta che la punta della lingua di Alex la sfiorava. E dopo aver ricevuto saliva su tutta la sua pelle, Angela decise di ricambiare il trattamento, senza preoccuparsi di ricordare ad Alex, una volta che avrebbe messo in bocca il suo sesso, di avvisarla prima dell'orgasmo. Si fidava ciecamente di lui e, da quando aveva cominciato a praticargli sesso orale, aveva sempre rispettato questa sua regola. Ma stavolta non ci fu bisogno di avvisarla, poich&egrave a metà pompino, Alex la scostò gentilmente e infilò un preservativo. La loro prima volta fu romantica: durò poco, nella sola posizione del missionario , ed ebbe come appendice una mezz'ora di coccole. Angela dal suo letto di ospedale aveva deciso che per quel giorno aveva scritto abbastanza delle sue avventure adolescenziali con Alex e perciò cercò di dormire un po' ripensando a quel che successe dopo la sua prima volta. Per l'anno scolastico Angela ed Alex furono una vera e propria coppia ma dopo la maturità ( voto 100 per lui, 95 per lei) qualcosa si incrinò. La decisione di Alex di andare a studiare a 300 chilometri con l'inevitabile trasferimento e la scelta di Angela di iscriversi in un'Università a 50 chilometri ma in direzione opposta, facendo la pendolare poich&egrave aveva iniziato a collaborare per un paio di giorni alla settimana nell'azienda di famiglia, avevano fatto nascere in entrambi i ragazzi il sospetto di non riuscire a reggere una storia a distanza. Erano entrambi, giovani, carini, intelligenti ed estrosi e le occasioni non sarebbero loro mancate nelle nuove città. Consapevoli di tutto questo, Angela ed Alex di comune accordo si erano lasciati liberi, non senza avere speso tutto il sentimento che avevano provato reciprocamente nella loro ultima notte di passione. Inizialmente Alex tornava al paese una volta al mese, ma col passare degli anni limitava le sue visite alle feste comandate e alle ferie estive, anche se ogni volta che tornava avvertiva Angela e i due si vedevano. Anche se non si sfioravano più, ogni volta che erano insieme era come se il tempo non fosse passato e i due si fossero visti il giorno prima Alex Aveva avuto un altro paio di storie romantiche nel suo nuovo ambiente ma entrambe durate poco, mentre Angela di storie ne aveva avute parecchie ma nessuna seria e tutte più che altro basate sul sesso, sul rapporto fisico con scarso o nullo sentimento. Mentre stava pensando a come buttare giù sulla carta tutto questo, quasi assopita, sentì bussare alla porta della sua stanza e... sorpresa! Era Alex, con un mazzo di fiori. Ridestatasi, gli chiese: " E tu che ci fai qui?" " Come siamo scorbutici oggi. E pensare che ti ho anche portato dei fiori." " Scusami... mi sono espressa male. Avvicinati che ti dò un bacio". Lo baciò sulle labbra, una consuetudine che era rimasta intatta tra di loro anche se si vedevano poco : lo consideravano un modo innocente di sottolineare la forza del loro legame e di quanto c'era stato tra di loro-. " Volevo dire- si scusò Angela- che non mi aspettavo di vederti, lo sanno in pochi che mi sono operata e tutti che abitano in zona. Mentre tu sei a 300 chilometri ed erano pure mesi che non venivi... " E' vero. In questi mesi mi sono dedicato alla tesi di laurea. E qualche giorno fa mi sono laureato"- " Complimenti, Immagino sia un 110 e lode". " No, 107. Ma io ero venuto proprio perch&egrave sto organizzando una festa con gli amici di qui e ti volevo invitare. Visto che tanto venivo giù, non ti ho chiamato e sono passato dai tuoi. Così ho scoperto che da qualche tempo non stai più con loro ma in un ampio bilocale e che ti sei operata" " Beh, sì, ma niente di grave. Te l'hanno detto i miei? Dopodomani mi dimettono". " Sì, so anche questo". Conversarono un po' e poi Angela, con la sua solita schiettezza, chiese ad Alex: " E a figa come va?" " Non cambierai mai, eh? Non potevi chiedermi se sono fidanzato, se esco con qualcuna o se ho una storia?" " Sai che non sono mai stata romantica". " Comunque no. Sono solo da quasi un anno. E tu? " Posso risponderti anche in maniera non romantica" " Sì, tanto lo faresti comunque". " Bene, allora ti dico che attuamente non ho nessuno ma negli ultimi tempi ho scopato parecchio". " Buon per te. Bene, io sarà meglio che vada in cerca di un alloggio per le prossime due settimane". " Non stai dai tuoi'" " No, ci sono anche mio fratello e i miei nipoti. Saremmo troppi in casa"-. " Perch&egrave non vieni a casa mia?" " Ma se stai in un bilocale!". " E' un bilocale spazioso. In cucina c'&egrave pure un divano-letto . E le tue cose le puoi mettere nel mio armadio in camera, il mio guardaroba non &egrave fornitissimo.". " Dai, ma tu sei sei stata appena operata, magari hai bisogno di riposo." " Certo che ho bisogno di riposo, infatti in queste due settimane penserai tu a fare la spesa e a dare una pulita alla casa. C'&egrave pure un pezzetto di giardino". " Aaah, ma allora c'&egrave il secondo fine dietro l'invito". " Certo che c'&egrave il secondo fine... il secondo fine &egrave passare un po' di tempo con te, sai che mi fa piacere. Ci vediamo talmente poco durante l'anno..." " Va bene, dai. Ma vengo solo quando sei tornata a casa, in questi due giorni sto in albergo". " No- scosse la testa Angela- ci sono le chiavi sul comodino. Vai stasera, così intanto mi guardi se c'&egrave posta e mi apri un po' le finestre". Quando arrivò a casa di Angela. dopo aver sistemato le sue cose, Alex si guardò intorno e vide che le pareti erano piuttosto vuote: qualche quadro di serie B, un crocifisso e poche fotografie : Angela da sola, Angela coi suoi genitori, Angela con la sua migliore amica e .... sorpresa! Angela con Alex e Rosa, uno scatto risalente alla cena della maturità di 6 anni prima, abbracciati e sorridenti nel giardino di una pizzeria. Tutto sommato non fu esageratamente stupito che ci fosse quella foto: il legame tra Angela ed Alex era forte ed entrambi avevano mantenuto i contatti con la loro compagna Rosa,. La sera delle dimissioni dall'ospedale Alex aveva preparato una semplice cena anche per i genitori di lei: avrebbero voluto che stesse a casa loro ma lei preferì il suo bilocale e lì invitò a cena, spiegando loro che il suo amico Alex ( col quale sapevano aveva avuto una storia in passato) era un ottimo cuoco e avrebbe cucinato volentieri. In effetti le tagliatelle ai funghi porcini e le cotolette impanate andarono giù come una meraviglia, così come il vino nostrano di cui la casa era ben rifornito. Quando i vecchi di Angela se ne andarono e Alex aveva appena finito di riassettare la cucina, le chiese: " Ti sei messa a bere forte"? No, non particolarmente ma c'&egrave la mia amica che ha un vigneto e mi regala diverse bottiglie ogni anno. Di quello buono. E direi che ti &egrave piaciuto visto che mezza bottiglia l'hai bevuta da solo". " Sì, effettivamente &egrave buono." " Ok, vado a farmi una doccia e poi andiamo a nanna, che dici?" " Sì, ho sonno anch'io". Quando uscì dalla doccia, Angela si presentò davanti ad Alex , seduto sul divano, indossando un sensualissimo intimo di pizzo nero e gli chiese: " Andiamo?". Alex rimase con gli occhi sbarrati a fissare l'armonia di quel corpo che aveva conosciuto e assaggiato anni prima e lei vista la reazione di lui cominciò a sghignazzare: " Alex... non mi dire che ti faccio ancora questo effetto.". E lui, cercando di ricomporsi, rispose: " Angela &egrave che... innanzitutto sei ancora più bella di quando avevamo 18 anni, nonostante la ferita". " Grazie!" " E poi " andiamo"? " Andiamo" dove? " A letto, no?". " Certo, io sono già sul mio letto e tu vai sul tuo in camera tua". Angela scosse la testa e lo prese per una mano, trascinandolo in camera e quasi urlandogli: " Ma tu pensavi veramente che ti avrei lasciato dormire sul divano? Il letto &egrave spazioso per entrambi". " Ma tu, Angela, dormi così, in intimo? " Beh, d'estate come adesso sì, sempre. Ho caldo. Perch&egrave, tu no?". " In effetti sì" " E allora spogliati, che aspetti. Vuoi fare una doccia prima?". " No, l'ho già fatta prima di cena". Detto questo, mentre Angela era già sdraiata sul letto Alex cominciò a slacciarsi i bottoni dei pantaloni lentamente mentre lei sogghignava guardandolo. " Che c'&egrave da ridere?'". " C'&egrave che a 18 anni eri più disinvolto. Dai, Alex, abbiamo scopato insieme per quasi un anno, conosciamo i nostri corpi centimetro per centimetro, e mi fa ridere che tu stasera sia in imbarazzo. Nel frattempo Alex rimase in mutande e Angela commentò: " Il solito slip nero in microfibra. Non hai cambiato abitudini eh? " No- rispose lui- andandosi a sdraiare accanto a lei.. E anche tu non hai perso il tuo sarcasmo. Ti posso dire una cosa?" " Certo". " Angela, tu sei bellissima e sei qui mezza nuda accanto a me, io non scopo da un anno e mi sta per scoppiare l'uccello nelle mutande. Passare la notte accanto a te senza poterti toccare sarà una tortura". " Chi ha detto che non mi puoi toccare? Io sono libera, e tu anche mi pare". " Già, ma hai anche subito un'operazione e io temo di farti male". " In effetti di scopare non mi sento nemmeno io, troppo impegnativo nelle mie condizioni debilitate. Ma se tu delicatamente vuoi palparmi le tette o infilarmi una mano nella passera a me sta bene." " Sai che faccio Angela? Vado in cucina, mi finisco l'altra mezza bottiglia di vino, poi torno qua, inizio a toccarti ma mi prenderà presto il sonno e così mi addormenterò ed eviterò di farti male" In effetti Alex riuscì soltanto a spogliarla completamente e ad accarezzarle il seno prima che gli chiudessero gli occhi. Quando al mattino si risvegliò Alex fu quasi scioccato dalla prima cose che vide: le tette di Angela, la quale, dopo essere stata denudata dalla sua vecchia fiamma, si era addormentata come mamma l'aveva fatta. Nel cercare di trovare una sistemazione comoda sul letto per restare ancora qualche minuto fece qualche rumore di troppo che destò anche Angela la quale, guardandolo tranquillamente negli occhi, gli disse con candore: " Buongiorno. Dormito bene?" Alex ancora inebetito dal sonno e dalla visione del corpo della sua amica, non riuscì a rispondere alch&egrave Angela, come al solito, cominciò a ridere: " E' il vino di ieri sera o sono io che ti ha rimbambito?" Alex trovò la forza di rispondere: " L'uno e l'altra. Senti, mi sveglio un attimo , mi lavo e vado a preparare la colazione, ok? ". " Ok, ma prima non mi dai neanche un bacio?" "... Angela, ma io e te ... cio&egrave, non stiamo insieme". " Nemmeno quando facevamo le porcate a 18 anni stavamo insieme eppure non ti facevi tutti questi problemi. Mi sento quasi offesa, mi hai davanti nuda, ti chiedo un bacio e fai pure lo schizzinoso". Alex, immerso in un nuovo stato confusionale, non trovò replica migliore che baciarla prepotentemente sulla bocca, usando come una trivella la lingua e una volta ritiratos, i darle pure una leccata ai due capezzoli. " Così mi piaci!- commentò la ragazza- Disinvolto!" " Quando vieni in cucina per fare colazione - la pregò Alex- ti prego di vestirti. " Certo che mi vesto.Le mutande e il reggiseno me li metto". " Anche una canottierina e un paio di pantaloncini... Per favore!" " ... vaa bene, dai". Angela mantenne la promessa e pur rimanendo terribilmente sexy agli occhi di Alex, fece colazione senza provocare in nessun modo il suo vecchio amore. Al termine, fu lui a rivolgersi ad Angela: " Cucciola, credo che la nostra convivenza sarà difficile in questi due settimane". " Cucciola!- ripet&egrave Angela- Era da tempo che non mi usavi epiteti cosi affettuosi. Perch&egrave dici che sarà difficile" " Beh, immagino che tu non mi permettarai di dormire neanche una notte sul divano". " Questo &egrave chiaro- confermò Angela- Le notti le passerai a letto con me". " E questo &egrave un problema. Angela, tu sei splendida e io non sono di legno" " Ti ho già detto ieri che sei autorizzato a toccarmi quanto ti pare e piace. Con delicatezza, visto l'intervento che ho subito.". " Ma &egrave questo il punto. Tu mi conosci, sai che io sono un po' grezzo nelle mie movenze. La mia delicatezza avrebbe durata limitata. E poi oltre alle notti noi passiamo insieme tanto tempo da soli anche di giorno. ". " Beh, a questo si rimedia. Oggi volevo chiederti di portarmi al mare, e poi nei prossimi giorni c'&egrave da tagliare l'erba, da fare la spesa. E poi andrai anche dai tuoi, no, e dai tuoi amici ogni tanto, no?" " Beh, sì, i sensi di giorno li posso tenera a bada. Ma dove hai detto che vuoi che ti porti oggi"? " Al mare." " Fantastico. Così, oltre a vedere te in costume, ci saranno un mucchio di altre fighe mezze nude a riscaldarmi la fantasia e io non potrò sfogare i miei istinti". " Ti dò ragione a metà. E ' vero che ci saranno fighe in costume, ma in spiaggia vanno tutte: vedrai che alla prima ottantenne che vedi o alla prima massa di lardo con i peli che le fuoriescono dagli slip la fantasia ti passa. Alex rise per quelle parole e cominciò a prepararsi per accontentare Angela: al mare fu fortunato perch&egrave trovo vecchi amici e passò molto tempo in una partita di beach volley con loro. Nel tardo pomeriggio propose ad Angela un' apericena su uno dei locali del litorale e la proposta fu accettata: mentre sorseggiavano un ottimo prosecco su una terrazza affacciata sul mare, Angela si rivolse a un distratto Alex: " Credi che non lo sappia che lo stai facendo apposta? " Cosa?" " Credi che non sappia che questo aperitivo me lo hai proposto solo per ritardare il rientro a casa?" " Ma Che dici"? " Non &egrave così?" " Angela, ti ho detto tutte le mie difficoltà stamattina. Non avrei problemi a ripetertele adesso. E' che tu sei sempre così.. concreta nei rapporti mentre tu sai che io sono più sognatore... e questo aperitivo affacciati sul mare era per fare qualcosa di romantico con te" Il sospetto di Angela si sciolse in un sorriso che diventò un bacio per Alex, da egli ben gradito. Quando fecero ritorno a casa, erano entrambi più sereni e anche il sempre compunto Alex non si fece problemi a spogliarsi di fronte alla sua amica prima di buttarsi sotto la doccia. Alex si aspettava che ella lo raggiungesse e così fu. Il primo commento di Angela fu stranamente nostalgico: " La doccia insieme! L'abbiamo fatta una volta sola, ricordi?". Alex annuì, e subitò dopo la ragazza tornò quella di sempre; osservando il suo membro eretto commentò: " Sbaglio o ce l'hai più grosso di 6 anni fa"? Stavolta la risposta fu pronta: " Come le tue tette" e l'azzittì con un bacio. Staccatisi, Alex cominciò a insaponarla dovunque rassicurandola: " Sarò delicato". La risposta dell'inesauribile Angela non fu romantica ma venne dalla sue mani oltre che dalle sue parole: " Di scopare non ho la forza fisica, per un pompino la posizione mi darebbe fastidio alla ferita, ma una sega te la posso sempre fare". Usciti dalla doccia, Angela ed Alex, (da poco soddisfatto dalle esperte mani della ragazza) si buttarono a capofitto sul letto, avvolti nei loro accappatoi. Alex cominciò a baciare con foga una collaborativa Angela ma il troppo dimenarsi le causò un piccolo dolore alla zona operata espresso con un lieve grido. Alex si fermò e riflett&egrave: " Te l'ho detto che non riesco a essere delicato più di tanto tempo". " E' anche colpa mia- rispose Angela- Mi stavo arrapando troppo e non pensavo più al mio problema". " Ora abbiamo entrambi un problema. Siamo tutti e due eccitati come maiali, io sono stato parzialmente soddisfatto sotto la doccia, ma tu? Scoparti stasera non si può e quindi come la mettiamo? Dopo averlo scrutato profondamente negli occhi restando in silenzio per un tempo indefinito, la sfacciataggine di Angela venne a galla: " Credo che tu possa usare la lingua non solo per baciarmi" . Alex rimase interdetto e poi rispose: " Tu non avresti dovuto lavorare nell'azienda dei tuoi. Sai che mestiere avresti dovuto fare con la tua faccia tosta"? "La mignotta?"- azzardò ridendo Angela. ".. veramente io intendevo la giornalista. Avresti sfondato qualsiasi porta". Angela non replicò e Alex, in una sorta di compiacente rassegnazione le slacciò la cinghia dell'accapatoio e cominciò a fare quello che la ragazza, che gli teneva le mani nelle proprie per evitare movimenti troppo bruschi, aveva appena suggerito. Al termine di quella dolce tortura, Alex volle fare una domanda: " Angela, ma tu con me stai facendo sul serio o stai giocando?". " E' una domanda difficile. Io in questi anni non sono stata proprio seria... cio&egrave, sono uscita con diverse persone e come ti dicevo l'altro giorno ho scopato parecchio, Ma non mi sono mai innamorata. Ho usato tanto il corpo e forse troppo poco i sentimenti. Credo che sia propriò perch&egrave per me la maggior parte dei rapporti sono stati prevalentemente fisici che non mi sembra strano che noi due, anche se non siamo più una coppia da anni, passiamo le notti insieme e ci diamo piacere reciproco. Anzi,, credo che con te sia più normale visto quello che c'&egrave stato tra di noi e il legame forte che &egrave rimasto. Forse per la mia abitudine a essere più nuda che vestita con gli uomini non mi ha creato nessun imbarazzo spogliarmi davanti a te e infilarmi con te nella doccia, a maggior ragione per il fatto che, e ora mi dirai che sono sempre la solita, la mia figa l'avevi già vista mille volte." " Sì, sei sempre la solita". " Comunque non ti piglio per il culo. Non voglio provocarti e poi non scopare, ma sai che ora non posso. Ti prometto che appena sto meglio due colpi me li faccio dare". "....Angela, ma io non ho pensato neanche un istante che tu mi pigliassi per il culo. E a proposito di culo, scusami se prima, sotto la doccia, quando ti ci ho infilato un dito dentro ti ho fatto male". " No no. Ho sussultato solo perch&egrave non me l'aspettavo. Cosa vuoi che sia un dito per una abituata a ben altre misure". " Ah, quindi ora concedi anche il lato B. Con me non l'hai mai voluto fare". " L'ho fatto poche volte e non ho cominciato da molto. E prima di farlo ho sempre controllato le misure. Se ce l'avevano troppo grosso, ho sempre rifiutato. E comunque ok, quando mi riprendo ti dò anche quello. Le tue misure sono già eccessive ma per te posso fare uno sforzo. " Angela, ma io non volevo chiederti di... va beh, tanto con te &egrave inutile. Buonanotte romanticona CAPITOLO 15- SORPRESE TRA VOGLIE ED EMOZIONI Era passata una settimana durante la quale Alex aveva accettato l'idea di essere l'oggetto dei desideri carnali della sua amica Angela, e si era comportato da perfetto amante con le limitazioni dovute alle condizioni fisiche della ragazza: per essere chiari, preliminari sì, e tanti, scopare ancora no. Quel giorno Alex era uscito alla mattina e poco prima delle 8 non era ancora rientrato. Angela, preoccupata, stava per chiamarlo quando sentì le chiavi infilarsi nella toppa e sulla porta se lo vide apparire: ' Cucciola- si giustificò egli- perdonami se ho fatto tardi ma c'era un buon motivo'. ' Non ti preoccupare. Se hai fame, ho preparato un sughetto che &egrave una delizia' . ' Mettilo in frigo per domani, stasera voglio portarti a cena fuori'. ' C'&egrave qualcosa da festeggiare?''. ' C'&egrave! Vai a prepararti!' ' Ok, ma dove andiamo?''. ' Alla trattoria qua vicino, da dove possiamo tornare a piedi, visto che dovremo fare parecchi brindisi'. ' Ma allora l'evento &egrave importante. Senti- e mentre parlava Angela si avvicinò maliziosamente ad Alex- ma quindi prevedi che festeggeremo anche dopo cena, in camera?'. 'Possibile che tu pensi sempre e solo a quello? ' Era solo per dirti che io ormai sto meglio e ' insomma, ho proprio voglia di farmi una scopata! '. Alex la baciò con prepotenza, la strinse nelle natiche e le sussurò all'orecchio ' Ti prometto che stasera ci divertiremo'. Alex attese il dolce accompagnato da una bottiglia di spumante extra-dry prima di rivelare all'incuriosita Angela i motivi della baldoria di coppia: ' Oggi ho tardato perché stamane avevo un colloquio di lavoro. Ho finito tardi, e siccome mi hanno detto che mi avrebbero richiamato già nel pomeriggio, ho pranzato vicino all'azienda. In effetti intorno alle 17 e 30 mi hanno richiamato, ho fatto un po' di anticamera e ' mi hanno preso! A fare esattamente ciò per cui ho studiato' ' Ma &egrave fantastico- sorrise Angela riempiendo i due calici._ E dove lavorerai? Quando cominci?' ' Comincio il primo settembre. E lavorerò a venti chilometri da qui!' ' Quindi tornerai ad abitare qui?' ' Sìììì'. La gioia dei due ragazzi si espresse sulla via del ritorno, quando abbracciati o meglio abbarbicati l'uno all'altra si scambiarono infiniti baci. Appena varcata la soglia di casa Alex spinse Angela gentilmente contro la porta e inizio a baciarla con vigore mentre le sue mani erano impegnate a farle cadere l'elegante abito da sera. Rimasta in intimo, stavolta fu Angela a spingere con decisione Alex verso il divano e dopo averlo spogliato con foga, concesse alle mani del suo amico di levarle il reggiseno nero di pizzo e il sobrio perizoma. Ora la lingua di Alex danzava sul seno di Angela, mentre questa mordicchiava il collo di Alex, finch&egrave le sue labbra iniziarono a scendere: dal collo per passare alle labbra, al torace e alla pancia fino a giungere davanti al fallo eretto e desideroso del ragazzo. Ella lo inserì appena nella sua bocca e subito dopo guardo Alex negli occhi, il quale fece un cenno di assenso. Si erano capiti perfettamente: lo sguardo di Angela equivaleva alla domanda ' Ricordi la regola? Le cose non sono cambiate' e il cenno con la testa di Alex equivaleva a ' Sì, ricordo, non ti verrò in bocca'. Dopo l'ok silenzioso di Alex, Angela cominciò a far roteare la sua lingua intorno al glande e a portare l'asta più in profondità con una maestria che gli anni di esperienze incentrate più sulla corporalità che sul sentimento le avevano conferito. Alex si rese conto che se avesse continuato così sarebbe durato poco e le fece capire quasi subito di smettere. Con delicatezza, rovesciò Angela sul divano e il suo viso prese posto in mezzo alle gambe di lei, sempre più estasiata dalle movenze orali che evidentemente anche Alex , con l'esperienza, aveva migliorato nei suoi anni di università lontano dal primo amore. Al termine di quello scambio di fluidi organici, Angela si mise a cavalcioni sulle gambe di Alex. Si guardarono intensamente negli occhi, capirono che era arrivato il momenti di congiungere i propri corpi, ma con onestà Angela parlò al ragazzo: ' Io non prendo la pillola' ' E io non ho un preservativo' ' Ma io non voglio rinunciare a te' ' E se arriva un bambino?'. ' Per me sarebbe un dono. Io ho un lavoro, una famiglia alla spalle, crescerlo non sarebbe un problema. E poi arriverebbe non da una persona qualsiasi, ma dalla persona che amo. Sì, Alex, io mi sono reinnamorata di te, o forse non ho mai smesso di amarti da quando avevo 18 anni. Con gli altri uomini ho solo scopato, mentre ora con te sto per fare l'amore. E l'amore non ha paura di una vita che arriva' . A quelle parole Alex cinse Angela per i fianchi, la portò sopra il suo membro e la infilzò con delicatezza in un passionale smorzacandela, che poi divenne carriola e si trasformò per concludere in una classica missionaria. Il bambino arrivò, ma non quella sera: fu concepito una sera di due anni dopo, quando Angela ed Alex erano moglie e marito. FINE

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