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Lory

By 22 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Per quanto tempo si erano stuzzicati ?
Per quanto tempo si erano provocati ?
Per quante volte erano arrivati ad un soffio dal concretizzare tutto e poi qualcosa li aveva fermati ?
Eppure erano ancora li, come se qualcosa li tenesse continuamente l’uno vicino all’altra.

Tutto era iniziato come sempre per colpa di quel maledetto internet.
Le solite due vite insoddisfatte, le solite due vite che trovavano punti in comune e appoggio l’un l’altro.
Due vite che anche se in modo diverso avevano percorso strade simili.
Due vite che però avevano avuto anche la fortuna di non fermarsi solo al mondo virtuale.
Si &egrave vero, come ho scritto sopra, nel mondo reale si comportavano piuttosto diversamente da quello che facevano quando si incrociavano in msn, anche se quando gli sguardi si incrociavano una persona attenta, poteva accorgersi della particolare intensità che si accendeva nei loro occhi.
Sicuramente la distanza non aveva permesso loro di muoversi diversamente, e i figli, che anche da separati impegnano, anzi forse di più.
Così non restava che vivere le loro vite, nel modo più intenso possibile, e continuare quel gioco di complicità e provocazione che avevano sempre portato avanti.
E questo permetteva, che se ne rendessero conto o meno, a mantenere accesa quella brace che fingeva di spegnersi sotto una finta coltre di cenere.

Come resisterle d’altronde.
Lory &egrave una perticona di un metro e novanta, con due gambe che non passerebbero inosservate nemmeno ad un ceco. Un personalità raggiante e irradiante, e uno stile naturalmente appariscente. I suoi occhi, la sua risata, i suoi capelli corti e sbarazzini e le sue labbra sempre pronte al sorriso. Come resistere ?
Un difetto ? Se proprio vogliamo insistere, un po’ più di seno farebbe di lei qualcosa di ancora più desiderabile. Ma forse ne rovinerebbe anche l’armonia.
A questa miscela, di per se già pericolosa, si aggiungevano le confidenze, le confessioni e gli scambi di fantasie che spesso si facevano.
In particolare la passione di Lory per gli stivali, in particolare quelli lunghi.

Dago era il perfetto contrasto. Più basso di lei, bassissimo quando lei indossava quei micidiali tacchi, di corporatura atletica, senza apparire esageratamente, generalmente ombroso, quasi scontroso quando si trovava all’inizio in mezzo a gente nuova, sapeva diventare improvvisamente l’istrione della serata.
Sapeva come guardare una donna, e per come lo aveva raccontato a lei, nelle innumerevoli chiacchierate in msn, sapeva come toccare una donna.
E poi ‘ beh poi c’erano quelle storie che lui ogni tanto scriveva, e che aveva mandato a Lory da leggere.

Tutto questo continuava a mantenere aperta una forte attrazione, curiosità l’uno verso l’altro.

Eppure ‘.
Eppure era capitato che si trovassero soli, ma non erano riusciti a combinare nulla. Qualche volta si sono chiesti il perché, ma alla fine l’unica risposta che erano riusciti a darsi era che probabilmente non era il momento giusto. Nessuno dei due aveva intenzione di saltare addosso all’altro e passare come un assatanato.
Se doveva succedere, doveva essere qualcosa di ‘ memorabile.
Un momento da vivere e gustare attimo per attimo, dedicandosi completamente l’uno all’altro.
Un bacio e una stropicciata in macchina non avrebbe soddisfatto nessuno dei due. Ritrovarsi in un miscuglio di corpi non avrebbe appagato la curiosità ne dell’uno ne dell’altro. Bisogna aspettare il momento giusto.

A dispetto della distanza che li separava, Dago, con una scusa o un’altra era spesso dalle parti di Lory. Visite a clienti, o semplicemente la scusa di andare a trovare l’amico Luca e passare un po’ di tempo alle terme erano occasioni in cui le loro vite si incrociavano allegramente. Ma era difficile restare soli. Sembrava sempre di fare un torto a qualcuno. E così non rimanevano che gli sguardi, le battute a doppio senso, confessioni spudorate che sembravano semplici battute e soprattutto sempre e ancora stuzzicarsi via msn.

Ma ultimamente Lory sembrava lanciare messaggi ben più decisi via messenger, e così Dago decise di organizzare qualcosa di diverso per una volta.
‘Chi non risica non rosica ‘ pensò ‘ e comunque si concluda sarà una serata divertente’
D’altronde era gia capitato che passassero una sera assieme, ed era stato davvero una serata divertente.
Ricordava come si era presentato a quel appuntamento, in ritardo e gia mezzo ubriaco. Per liberarsi del collega tedesco con cui aveva cenato con abbondante vino, si era dovuto bere anche due birre. Lory lo aveva portato a bere l’assenzio, che a Dago aveva spento ogni velleità! Eppure ricordava il tempo passato in macchina con lei, la voglia di allungarsi, baciarla. Quante volte si era chiesto cosa sarebbe potuto succedere, perché non lo aveva fatto.
Questa volta voleva fosse tutto diverso.

Aveva prenotato il solito mini appartamento, si era organizzato per una cena semplice e romantica, apparecchiato come si conviene nel più classico dei modi.
Lory si era presentata puntuale come sempre, ed era inequivocabile che aveva recepito le intenzioni di Dago.
Indossava una semplice camicetta, che portava abbastanza sbottonata e faceva capire che non portava reggiseno. Una minigonna vertiginosa che metteva in risalto le lunghe gambe e gli stivali, lunghi, lucidi, con un tacco da paura.
Quando Dago le aveva aperto la porta, le parole gli si erano bloccate in gola. Lei &egrave scoppiata a ridere e si &egrave piegata per baciarlo sulle guance. Il suo profumo aveva fatto da elettrochoc, rianimandolo.
L’appartamento era illuminato solo da candele sparse un po’ ovunque, l’incenso profumava delicatamente l’aria. Tutte cose che lui sapeva lei avrebbe apprezzato.
La cena era iniziata tranquilla, il vino aveva aiutato a sciogliere e scaldare gli spiriti, e verso fine cena avevano affrontato sinceramente il perché di quel invito a cena e il perché lei lo aveva accettato.
Lentamente le loro voci avevano iniziato a cambiare tono, diventare un sussurro roco, fino a quando Lory si alza, lenta ma decisa.
Dago resta bloccato, non sa come reagire. Lei sfila rapidamente qualcosa dalla borsetta che non fa in tempo a capire cosa sia e si siede a cavalcioni su di lui.
Lo guarda, sorride e lo bacia.
Un fuoco esplode nella pancia di Dago, una fiammata che divampa fino nel cervello. Appoggia le mani sulle sue cosce ma lei lo blocca. Risale con le mani lungo le sue braccia, le infila sotto la giacca facendogliela scendere a mezzo braccio, imbrigliandolo. Lei si stacca, lo guarda sorridendo. Lui la fissa cercando di capire cosa ha in mente, poi compaiono le manette che rapida usa per bloccargli le mani dietro la schiena.
Panico! No, non esageriamo, non panico ma &egrave la prima volta che si trova in questa situazione e non sa come reagire, non riesce a capire lei cosa abbia in mente.
Lory scoppia a ridere con quella sua risata gioiosa.
Lui strattona ancora una volta le manette, cercando in qualche modo di liberarsi. Quante volte aveva sognato di baciarla, spogliarla, toccarla, passare ore ad accarezzarla con le dita e con le labbra fino a farla impazzire.
Ora invece si trovava li seduto e immobilizzato. E lei che in piedi di fronte a lui non riusciva a smettere di ridere.
‘Scusa ma ‘ dovresti vederti’ ‘
Lentamente riprende il controllo di se stessa, si piega verso di lui, i visi si sfiorano e le sue labbra sfiorano il suo orecchio.
‘Mi farò perdonare ‘ ho una fantasia che solo tu puoi soddisfare’ e conclude con un dolce e sensuale bacio sul lobo.
Lentamente si spoglia davanti a lui, fa un po’ di posto sul tavolo e si siede a gambe spalancate. Indossa solo i suoi stivali. E le sue mani iniziano a muoversi in modo sensuale sul proprio corpo.
Ogni tanto allunga la mano sul tavolo, raccogliendo qualche avanzo di cibo per giocare, e tutto questo fa crescere l’eccitazione in tutti e due.
Dago continua a deglutire. Sente il sangue pulsare, nelle orecchie e nei pantaloni. L’erezione &egrave così forte da essere dolente, soprattutto perch&egrave imbrigliata dai pantaloni. Non riesce a darsi pace per essere li imbrigliato.
‘Non puoi farmi questo Lory, sto impazzendo dalla voglia di ‘ di ” sono talmente tante le cose che le farebbe che non riesce nemmeno a formulare una frase di senso compiuto.
Lei lo fissa, appoggia una mano sul tavolo dietro di se, la mano sul seno inizia a scivolare giù, le gambe si aprono ancora di più, offrendo al meglio lo spettacolo del suo sesso curato, la mano avvolge, accarezza, le dita aprono la sua intimità allo sguardo ormai lascivo, pazzo di Dago.
‘Lasciami portare a termine la mia fantasia ‘ poi potrai fare tutto quello che vuoi!’
Le dita, lunghe e affusolate iniziano a giocare con il suo sesso.
Si muovono lente, sicure, conoscono quello che toccano e sanno esattamente come toccarlo.
Ma per Dago, tutto questo viene vissuto al rallentatore. Gli occhi sono fissi li, sulle sue dita, su come si muovono, come e cosa toccano.
Gli sembra di avere la febbre tanto sente il corpo bruciare e le mani dietro la schiena sudano, mentre braccia costrette ed immobilizzate in quella posizione scomoda iniziano ad intorpidirisi.
‘Lory, ti prego ‘ liberami’ il tono &egrave tra il furioso e il disperato
Le lunghe dita non smettono di muoversi su e giù, accarezzano le labbra, le schiudono appena, un dito ci scorre in mezzo, poi due, schiudono ancora di più i due petali che si stanno gonfiando di piacere.
‘Io ‘ Io ” balbetta mentre qualcosa di lucido compare a lubrificare ed esaltare lo spettacolo e facendogli morire le parole sulle labbra.
Le dita ora giocano con la clito, la nascondono, la massaggiano, la sfregano, poi delicate la coccolano, in alcuni momenti sembra addirittura la masturbino come fosse un piccolo pene.
Dago &egrave teso, corpo e mente sono separati da anni luce, e i suoi testosteroni, se fossero visibili, sarebbero peggio di palline dentro un flipper.
Lory invece cerca di restare concentrata su quello che sta provocando in lui, anche se a volte l’eccitazione di vederlo in quello stato, completamente in suo potere &egrave cosi forte da farle perdere il controllo.
La mano rallenta.
‘Guardami!’
La sua voce &egrave come non l’aveva mai sentita prima, calda e roca, e i suoi occhi luccicano come ha sempre sognato. Ma lui &egrave li a mezzo metro da quello che ha sempre sognato senza poterlo toccare. Ne sente solo il profumo, un forte profumo che manda in tilt ogni vano tentativo di autocontrollo.
Lui la guarda negli occhi.
‘Stupido ‘ devi guardare più giù!’
Gli occhi come se volessero accarezzarla piano scendono. Le dita di Lory hanno aspettato pazientemente. Quando sente lo sguardo puntato li, lente, due dita affondano dentro di lei.
Le sue dita ? Il suo sguardo ? Forse tutte e due le strappano un gemito dal profondo del corpo.
Le spinge più a fondo che può, inarcando il corpo, spingendolo contro le dita, poi fissandolo lentamente le ritrae.
Avete presente i cartoni animati giapponesi e le loro strane espressioni ? Se dovessi dipingere Dago adesso userei una di quelle rappresentazioni con la gocciolina di fianco. Peccato che a lui scenda veramente da un angolo della bocca.
I muscoli si tendono, il desiderio inizia ad avvicinarsi alla follia, ma nello stesso tempo sa che se si muovesse da li, potrebbe rovinare tutto l’incantesimo.
Le dita escono ricoperte di qualcosa di appiccicoso, Lory lentamente le separa, lasciando che lui veda il sottile filo che unisce le due dita e le porta alla bocca succhiandole e gustandole teatralmente.
A lui non resta che deglutire e leccarsi le labbra.
Poi la mano torna dove deve tornare, inizia a massaggiare freneticamente, poi le dita iniziano a tuffarsi dentro di lei, affondando ripetutamente, ora due, ora tre dita.
Dalla bocca sfuggono gemiti sempre più forti. Lei non ha più bisogno di guardarlo, sente il suo sguardo bruciarle sulla pelle, sente la sua eccitazione come un forte odore che riempie l’aria. Il corpo imperlato di sudore, che si dimena, spinge andando sempre più velocemente incontro alle dita. Si ferma giusto un attimo prima. Non &egrave ancora il momento.
Dago ha una faccia sbalordita come se avessero interrotto a lui l’orgasmo che orami sentiva pronto.
Lei si sente tutta rossa, affannata, ma la sua mente ha avuto ancora un’idea. Si gira solo un attimo, e prende la bottiglia di prosecco rimasta sul tavolo.
Fissa Dago con un sorriso malizioso mentre ripulisce il collo della bottiglia da tutta la carta stagnola.
‘L’idea non &egrave originalissima, ma le dita non mi bastavano più ‘ – strizza gli occhi fissandolo ‘ averti in mio potere mi sta facendo impazzire’
Mentre porta a termine la frase avvicina piano il collo della bottiglia alla palpitante fessura tra le sue cosce. Il vetro &egrave ancora freddo. Il primo contatto &egrave quasi traumatizzate, strappa un forte gemito a Lory. Ma nulla avrebbe potuto fermarla. Senza ulteriori indecisioni spinse piano dentro la bottiglia osservando attentamente le reazioni di lui e lasciando che il suo corpo si abbandonasse al piacere.
Si sentiva divisa in due. Da una parte le sensazioni fisiche, la bottiglia che la riempiva cosi bene, allargandola man mano che faceva entrare sempre di più la bottiglia. Dall’altra c’erano le emozioni che gli dava vedere Dago ipnotizzato e in suo potere, costretto a guardarla senza poterla toccare.
La bottiglia si muove sempre più velocemente e profondamente.
Dago nota come sul vetro rimangono sempre più umori, come la bottiglia invade il corpo Lory, allargandola e allargandola ancora. Le fantasie esplodono nel suo cervello come fulmini di straordinaria potenza. Vorrebbe urlare ma non gli esce la voce dalla gola. Vorrebbe muoversi ma si sente come paralizzato.
‘Lory ti supplico liberami, sto impazzendo qui cosi’
Lo sguardo malizioso di lei si fissa nei suoi occhi mentre sfila la bottiglia e ricomincia a trastullarsi con la mano.
‘E se ti liberassi ‘ cosa vorresti fare ?’ una pausa mentre non distoglie gli occhi da quelli di lui ‘Vorresti toccarmi?’ le dita affondano dentro di lei, uscendo piene dei suoi umori. Le porta lentamente alla bocca, succhiandole con gusto.
‘O vorresti leccarmi, sentire quanto sono buoni i miei umori ?’ sorride bastarda.
‘Smettila ti prego ‘ mi stai ” ma lei non gli lascia finire la frase.
‘Ti sto cosa? – lo incalza – ti sto eccitando? Ti sto facendo perdere la testa…eh Dago…?’
Si passa il dito umido tra le labbra e raccoglie un po’ dei suo umori, avvicina le dita al viso di Dago, che chiude gli occhi e apre la bocca aspettandosi una piccola ricompensa per la sua ubbidienza.
Lei invece striscia il dito subito sotto il suo naso, lasciandogli sulla pelle il suo odore pungente, proprio li dove &egrave obbligato a continuare ad annusarlo.
Lui spalanca gli occhi, rabbiosi, le braccia si tendono, e le manette gli fanno male ai polsi.
‘Sei una strega!’ quasi le urla in faccia, mentre il corpo si tende tentando di alzarsi.
Lei rapida gli punta uno stivale in mezzo al petto obbligandolo a rimanere inchiodato a quella dannata sedia.
‘Strega dici ?’ ride sommessamente ‘Non hai ancora visto nulla, voglio che ogni cellula del tuo corpo mi desideri ‘ diventa seria per un secondo, poi sorridendo di nuovo ‘ fino al limite della follia’
Come nulla fosse successo Lory si gira, sale sul tavolo, si mette in ginocchio, la bottiglia appoggiata sul tavolo, lentamente ci si appoggia e inizia a danzare su e giù.
Da dietro lo spettacolo &egrave ancora più eccitante. Dago riesce a vedere anche il buchino che pulsa talmente lei &egrave eccitata.
Lei si torce per guardarlo, mentre accelera i movimenti, ora non ha più intenzione di fermarsi, non può più fermarsi, ha quasi l’impressione di sentire la bottiglia picchiare in fondo tanto si agita freneticamente su di essa.
Un flash improvviso, che parte dallo stomaco, irradiandola fino alle parti più remote del suo corpo, per poi implodere nuovamente ed esplodere nel suo utero.
‘Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ‘.’ L’urlo di liberazione le brucia la gola, mentre il suo corpo in preda a convulsioni continua a dimenarsi sulla bottiglia e sente il fiotto dei suoi umori colarle lungo l’interno delle cosce. Le unghie tentano di conficcarsi nel piano del tavolo mentre quell’orgasmo non sembra avere termine.
Lentamente riprende il controllo, il corpo rallenta, riesce a riaprire gli occhi e a mettere a fuoco la faccia di Dago che la fissa con la bocca spalancata, il viso paonazzo e una vistosa protuberanza nei pantaloni.
‘Nessuno mi aveva mai fatto questo ‘ ‘ riesce a biascicare.
‘Ah si ?’ domanda fintamente ingenua Lory sfilandosi dalla bottiglia e sedendosi nuovamente di fronte a lui sul bordo del tavolo a gambe spalancate.
‘Si ‘ riesce a risponderle con un filo di voce.
‘E questo te lo ha mai fatto nessuno ?’
Senza dargli il tempo di rispondere lo afferra per i capelli, trascinandolo giù dalla sedia cosi violentemente da farlo cadere in ginocchio, tra le sue cosce, e facendogli sbattere violentemente il viso contro il suo sesso fradicio di umori.
Al primo istinto di reazione rabbiosa si mischia a prende il sopravvento l’eccitazione. Lory continua a muovere su e giù la sua faccia contro il suo sesso, quasi lo soffoca ma l’odore del suo orgasmo &egrave più inebriante della droga più potente, apre la bocca iniziando a succhiarla, leccarla, come il più fedele dei cagnolini.
La mano di Lory non lascia mai in momento i suoi capelli, continuando a guidarlo dove a lei piace, dove più le piace, ora più sulla clito, che gli offre aprendogli le labbra, poi giù, sporgendosi maggiormente sul bordo del tavolo, in modo che lui possa penetrarla il più possibile con la lingua.
Il corpo &egrave percorso da brividi di piacere. Continuava quello sdoppiamento straordinario tra il piacere del corpo, adesso dato dalla lingua di Dago che la esplorava in ogni dove, e il potere di averlo in pugno, di guidarlo come e dove voleva, scegliendo lei cosa fargli fare.
Improvvisamente gli libera la testa.
‘Ora fammi godere!’ gli dice portandosi ancora più sul bordo
Le braccia oramai completamente intorpidite e bloccate dietro la schiena, le gambe informicolite dalla posizione, non gli resta che il collo e la lingua per cercare di dare il massimo piacere a quella strega che lo sta soggiogando a suo piacere.
Eppure non ha esitazioni, la lecca sempre più velocemente, concentrando i suoi sforzi sulla clitoride, la lingua oramai gli duole, le mandibole hanno i crampi da tanto sono aperte.
La sente gemere, grugnire, sente di essere vicino al raggiungimento del suo compito.
Poi improvviso l’urlo, quasi disumano, il corpo di Lory che si contrae, le cosce che scattano come una tagliola stringendosi attorno al collo di Dago, mentre lui cerca di continuare a leccarla per bere tutto il suo orgasmo.
Ora veramente si sente quasi soffocare, il corpo &egrave quasi tutto intorpidito, la testa gli gira.
Le gambe finalmente mollano la presa. Lui si lascia scivolare sul pavimento a tentare di riprendere le forze.
Lory scivola giù dal tavolo, lo guarda.
Non sa esattamente nemmeno lei cosa gli &egrave preso. Sa solo che gli &egrave piaciuto, e anche tanto.
Silenziosa si inginocchia e gli libera i polsi.

Clic. Le manette si aprono, il sangue ricomincia a fluire nelle braccia. Cerca di muoverle per aiutare la circolazione del sangue.
Lei &egrave sempre li vicino a lui, in piedi lo domina. La guarda dall’alto in basso, osserva i suoi stivali, risale lungo le cosce rigate dai suoi umori, i capezzoli turgidi, irti, su fino al viso, dove i suoi occhi brillano e un sorriso beffardo risplende.
Quanto pagherebbe per sapere cosa sta passando per la testa di Lory.
‘Alzati!’ la voce &egrave calma, ma nello stesso tempo lascia trapelare autorità.
Lentamente si alza.
‘Si può sapere che cazzo ti &egrave preso ?’ sorpresa e ribellione nella sua voce. Almeno un tentativo di ribellione mentre una parte del suo cervello cercava di valutare se gli conveniva stare al gioco o tentare di ribaltarlo.
Lory per tutta risposta gli pianta un palmo in mezzo al petto e lo spinge senza troppa delicatezza contro il muro. Lo fissa per qualche istante, il sorriso sembra addolcirsi prima di scattare come un pitone. Lo bacia con prepotenza, invadendogli la bocca con la lingua, quasi soffocandolo, le mani bloccano le braccia di Dago contro la parete, impedendogli di toccarla. Solo quando si ritiene soddisfatta si stacca da lui.
‘Mi &egrave preso di fare quello che mi passa per la testa con te!’
E’ sicura di sé, sa quello che fa come se lo facesse da sempre. E lui non ha ancora trovato un modo per reagire, una via d’uscita.
Le mani di Lory scorrono sul suo corpo, gli sfila la giacca lasciandola cadere a terra, poi piano gli slaccia la camicia. Le mani si infilano nell’apertura, accarezzandolo, toccandolo, facendogli sentire le unghie di tanto in tanto. Lo annusa.
‘Sai di buono ‘ ‘
Lui sta tentando di replicare quando sente improvvisa una mano di Lory serrarsi sul suo cazzo duro ancora chiuso nei pantaloni. Lo stringe e lo massaggia attraverso i pantaloni un po’ rudemente.
‘Ma allora ti piace ‘ lo guarda ricominciando a sorridere in quel modo particolare, con un angolo della bocca più alto dell’altro ‘ e io che pensavo ti stessi arrabbiando’ ‘
‘Cazzo lory veramente io vor’ ‘ un dito sulle sue labbra lo azzittisce.
‘Non hai ancora capito ? Questa sera sono io che voglio, a te non &egrave permesso volere questa sera!’
La mano ricomincia a muoversi sui suoi pantaloni, lenta, impasta, massaggia, afferra.
A lui non resta che deglutire, tentare di resistere, anche se spesso sente le classiche avvisaglie di un orgasmo. Ma no, a tutto ce un limite, non avrà in mente quello.
‘Lory ‘ balbetta sotto il potere della sua mano ‘ che intenzioni ‘ hai ‘ ‘ il respiro sempre più accelerato.
‘Ssssst ‘. Non mi distrarre’
La camicia vola a terra. La mano sui suoi pantaloni che tiene sempre in pugno la sua asta, l’altra che si muove leggera sul suo petto, assieme alla sua bocca e alla sua lingua.
Infila una mano tra i suoi capelli irti per guidarla, giocare con lei.
Lei immediatamente si blocca, la mano stringe con violenza il suo cazzo e lo fulmina con lo sguardo!
‘Ti ho forse dato il permesso di toccarmi ?’
Lui con gli occhi spalancati la fissa senza riuscire a dire nulla, la mano ancora tra i suoi capelli. La sua mente &egrave confusa, si sente un bambino sgridato, beccato con le mani nel barattolo della marmellata che sta cercando di trovare una scusa plausibile. Una scusa ? Per cosa poi ?
Un minimo movimento della mano di Lory ingloba le sue palle nella stretta.
‘uhh !’ sfugge dalla bocca di lui.
‘Allora? Ti ho dato il permesso di toccarmi ?’
‘Noo ‘ ‘ la voce esce strozzata, quasi un pianto.
‘Allora non lo fare più, non fino a quando non te lo chiedo io ‘ dice allentando la presa e ricominciando a massaggiare ‘ o mi costringi ad usare di nuovo le manette!’
Silenzioso appoggia i palmi alle mani, sempre più confuso. La persona che &egrave entrata dalla porta 1 ora fa &egrave la stesa che ora &egrave li davanti a lui? Sicuri che Lory non abbia una sorella gemella pazza? E poi, non erano questi i suoi programmi, lui aveva altro in mente ‘
Ma la sua bocca, la sua lingua che stuzzica i capezzoli, e quella mano che continua a muoversi, su e giù, gli stanno facendo andare il sangue alla testa.
‘Lory ti prego, non puoi farmi venire cosi ”
Ma lei non sembra sentirlo, o meglio sembra non volerlo ascoltare, scivola piano in ginocchio,
Le mani scivolano sulle cosce di Dago, e ovunque riescono ad arrivare, accarezzandolo toccandolo, causandogli continui brividi.
Abbassa lo sguardo mentre cerca con uno sforzo di volontà di riprendere il controllo del suo sesso.
Abbassa lo sguardo per cercare di capire cosa lei abbia intenzione, e trova gli occhi di lei che lo aspettano. Vede il viso avvicinarsi ai suoi pantaloni, alla sua patta, la bocca aprirsi, sente il respiro caldo attraverso il tessuto, e poi ‘
E poi la bocca di Lory che abbraccia il suo cazzo, attraverso il tessuto.
Una tortura. Non ci sono dubbi, lei lo vuole fare impazzire. E ci sta riuscendo.
Vede sente le sue labbra avvolgere la sua asta, massaggiarla su e giù, sente il calore di quella bocca attraverso il tessuto, e il tessuto ruvido che strofina contro il suo glande scoperto.
Pianta le unghie nel muro, cercando di resistere ancora, mentre sente sprigionarsi nel basso ventre quel calore inconfondibile e l’umido della prima goccia bagnargli i boxer. Stringe i denti, consapevole che non riuscirà a resistere ancora molto.
Poi la sua bocca smette di torturare la sua asta, lenta risale lungo il corpo, baciandolo e leccandolo ovunque. Lui non fa in tempo a riprendere il controllo che la mano di Lory riprende possesso della sua asta, iniziando ad accarezzarla sempre più veloce mentre lei gli bacia, morde e lecca le spalle.
‘Smettila di resistere ‘ non puoi ‘ non devi’
La mano che accelera ancora, sempre più veloce. Il tessuto che sfrega fa sempre più male, gli sembra quasi di avere delle lacerazioni sulla cappella ma oramai non si può più tornare indietro.
Il cazzo &egrave duro da così tanto tempo che le palle improvvisamente bruciano, oltre a dolere.
‘Lasciati andare ‘ lasciati andare ‘ ‘ continua a ripetere come una nenia Lory sempre piu eccitata, muovendo sempre più veloce la mano.
Nella testa di Dago frullano insulti, disperazione, rabbia, tutto soffocato dall’orgasmo che sta esplodendo sotto le mani di Lory che gli mugola di piacere nell’orecchio come se la stesse scopando come uno stallone.
Il suo seme esplode, schizza dentro i suoi boxer inzuppando il tessuto, i suoi peli. La mano continua a muoversi a spremergli fuori fino all’ultima goccia.
L’orgasmo &egrave enormemente più intenso di quello che lui si aspettava e il contrasto con la sensazione di umiliazione di essere venuto nei pantaloni lo stordisce ancora di più.
Senti il viso avvampare. Le orecchie sono bollenti. Il sangue gli martella nella testa.
Lei lo bacia dolcemente.
‘Sei stato bravo’
La mano continua a massaggialo, impastandogli tutto con il suo sperma.
La sensazione di umiliazione che aumenta.
‘Perché Lory ‘ perché mi fai tutto questo!’
Lui solitamente cosi sicuro, deciso, ha ora un tono quasi piagnucolante.
‘Semplicemente perché ne avevo voglia ‘ volevo vedere fino a dove potevo portarti ”
Mentre parla le labbra di Lory sono a pochi millimetri dal suo orecchio, lo sfiora con le labbra, lo bacia. E la mano, quella maledetta mano, non smette di muoversi.
Solo in quel momento si rende conto che il suo cazzo &egrave ancora duro.
‘E ora ‘ quella erezione gli da una piccola iniezione di fiducia – ‘ sei contenta ?’ – il tono vira nuovamente verso la sfida ‘ sei soddisfatta ?’
Lei continua a baciare la sua pelle.
La mano interrompe il massaggio, slaccia la cintura, il bottone dei pantaloni, si infila nel piccolo spazio che si crea tra la pancia e i pantaloni.
‘Ma sei tutto bagnato ‘ gli dice in tono canzonatorio accarezzandogli i pantaloni ‘ Fammi controllare cosa &egrave successo’
Il primo istinto &egrave quello di mollarle un ceffone, spingerla via, mandarla a quel paese.
Ma alla fine lei ha ancora in mano il suo bene più prezioso, e visto lo stato in cui lei si trova, meglio non rischiare.
Sente la mano infilarsi sotto l’elastico dei boxer, accarezzare il suo cazzo che ancora pulsa, sente le sue dita cercare qualcosa prima di uscire.
Gli mostra le dita sporche del suo sperma.
‘Guarda cosa ho trova’ ‘
Poi porta le dita verso la bocca, le lecca, le succhia.
‘Buono, mmmmm ‘ fammi controllare se ce ne ancora ‘ ‘
Le abili mani di Lory slacciano i pantaloni lasciandoli cadere a terra mentre si inginocchia davanti a lui.
Delicatamente, con attenzione, quasi non volesse rovinare il suo capolavoro, gli abbassa i boxer in modo che la parte interna sia visibile.
Evidenti macchie di sperma sono intrappolate nel tessuto e lei le ripulisce con le dita che poi lecca avidamente.
Poi come una gattina avida di latte, inizia a leccargli la pancia, il pube, le palle, ripulendole per bene.
Il suo cazzo, che dopo questo trattamento &egrave ancora più teso se possibile, viene lasciato per ultimo. Lo prende con due dita, lo sposta a proprio piacimento per poterlo leccare senza illuderlo troppo che ci sarebbe altro.
E cosi &egrave.
Finito di ripulirlo per bene, Lory si alza.
Lo guarda con attenzione dall’alto verso il basso e poi torna su.
‘Sfilati scarpe e pantaloni.’
Goffamente lui esegue. Ora &egrave nudo, in piedi, appoggiato alla parete.
Lei si avvicina, allarga leggermente le gambe e fa in modo che il cazzo duro di Dago rimanga intrappolato tra le sue cosce, accarezzato dalla sua figa madida di umori.
Lo bacia, affondando la lingua che sa ancora del suo sperma in bocca.
Lo baci con furia e passione, non si &egrave mai sentita così!
Piano si muove avanti e indietro, quel tanto che serve per massaggiarlo.
‘Ora ‘ prova a dirmi quello che vorresti farmi!’

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