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Massaggio nel centro benessere

By 27 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Preso spunto da una situazione successa a me tempo fa.

PRELUDIO: A MASSAGGIO DONATO NON SI GUARDA IN BOCCA

Quella sera Andrea passò dal negozio della zia perché doveva lasciarle delle cose che le aveva dato sua madre.
Appena entrato nel ‘Centro massaggi thai’ riconobbe subito Federica, la splendida ragazza mora che, molto spesso, stava al banco per ricevere chiamate e fissare appuntamenti.
‘Ciao, senti mia zia c’è? Devo lasciarle dei documenti”
‘Ciao Andrea!’ lo apostrofò subito con entusiasmo la venticinquenne ‘Certo certo sta facendo un trattamento ad un nuovo cliente’siediti pure intanto’ e gli sorrise.
Il ragazzo, essendo più giovane di lei di qualche anno, ed anche abbastanza timido, si trovava sempre impacciato nel relazionarsi con la giovane assistente della zia, tanto da faticare a reggere il suo sguardo, sempre contornato da una sensuale pennellata di rimmel nerissimo.
Erano ormai le 830, e il negozio di li a un oretta avrebbe chiuso.
Passarono pochi minuti, e subito apparve Giovanna, la zia, seguita dal cliente. Dopo il pagamento, finalmente si girò con uno sguardo stanco ma appagato verso il nipote. ‘Ciao tesorino’ lo canzonava spesso così ‘dimmi che tua madre stavolta ha compilato i documenti correttamente ti prego’.
Andrea non aveva la benché minima idea di che cosa stesse parlando la zia. Semplicemente le porse la busta marrone.
‘Ahi!’ borbottò il ragazzo mentre si alzava dalla poltrona nella sala d’attesa.
‘Che c’è? Preso una botta da qualche parte?’ gli chiese superficialmente preoccupata la zia, mentre affondava gli occhi dentro i documenti che tanto aspettava.
‘Ma no niente, è solo che mi sento tutto rotto. Ho ripreso ad allenarmi dopo un anno che stavo fermo, e ora mi sento a pezzi’ le disse massaggiandosi la schiena.
‘Ah bè, sei capitato nel posto giusto allora’ gli disse Federica ‘se non sbaglio questo è un centro massaggi’ penetrandogli lo sguardo con i suoi splendidi occhi nocciola.
‘Da quando abbiamo aperto il centro, non hai ancora avuto l’occasione di provare la nostra magica cura’ continuò la zia. ‘Che ore sono? Federica abbiamo altri clienti?’
‘Mmmm no per oggi avremmo finito, il signor Giassanti ha annullato stamattina’
‘Che ne dici? Se non hai impegni potresti fermarti un pochino qui per farti massaggiare. E tutto gratis’ disse ad Andrea facendogli l’occhiolino.
‘Mah non saprei’dovrei andare a casa a”
‘Su su su, e che avrai da fare di così importante. Federica ti va? è un po’ che non fai pratica’.
Andrea rimase stupito, aveva sempre e solo visto la ragazza alla reception e non credeva facesse anche lei massaggi.
Federica rimase un po’ colta di sorpresa, ma l’idea non le dispiacque ‘certo perché no’.
Andrea tentò ancora di opporsi, ma non ci fu niente da fare, ormai la decisione era stata presa.
Cominciava già a sentirsi in imbarazzo, sapendo che sarebbe stato massaggiato da quella conturbante ragazza.
Federica accompagnò il ragazzo lungo il corridoio, mentre lasciò la sua capa alla cassa, a fare i conti della giornata.
Il centro non era troppo grande, ma impiegarono comunque diversi metri per arrivare alla stanza giusta.
Con un gesto della mano, la ragazza aprì una tenda, che rivelava uno stanzino semi-illuminato con un lettino di lato. L’arredamento era molto delicato, e infondeva intimità ma anche professionalità.
‘Eccoci arrivati’ disse al ragazzo. ‘Arrivo subito’
Andrea non era mai stato in un centro massaggi, quindi si sedette sul lettino in attesa del da farsi. Aveva visto un cestone che era evidentemente adibito a contenere i vestiti, ma non aveva idea del punto fino a cui doveva spogliarsi.
Ad un tratto, lo stereo dal soffitto fece partire una delicata musica lounge. Pochi istanti dopo Federica entrò nello stanzino, con olii e asciugamani in mano.
‘Ma, sei ancora vestito? Dai su’ e gli gettò un paio di, cos’erano sembravano boxer, sulle ginocchia ‘Spogliati e mettiti questi’ finì strizzandogli l’occhio, e ri-uscì per non imbarazzarlo.
Il ragazzo prese in mano l’indumento che le aveva lanciato Federica pochi istanti prima’erano si dei boxer, ma molto molto larghi, lascivi, e di una stoffa decorata con motivi etnici, decisamente sottile, praticamente carta velina.
Dedusse che, data la poca consistenza, erano da indossare con sotto l’intimo.
Nel frattempo potè sentire parlottare in lontananza sua zia e Federica. ‘Giovanna, hai una tuta da prestarmi? Non posso fare il trattamento in jeans’
‘Mmmm purtroppo ho già messo tutto a lavare”
‘ah”
‘Però ci sono dei pareo nell’armadio, prendi pure uno di quelli’
Andrea ebbe un sussulto. Federica si sarebbe davvero presentata vestita così?
Pochi minuti dopo, ne ebbe la conferma. La ragazza entrò nello stanzino sfoggiando una tenuta a dir poco sensuale. Canottierina bianca con lacci del reggiseno nero bene in vista, seno generosamente contenuto, pareo etnico ‘da mare’ fino a metà coscia.
‘Ohh finalmente’ disse Federica entrando.
Il ragazzo faticò a staccarle gli occhi di dosso. Federica notò la sua reazione con maliziosa soddisfazione. Inoltre, osservando il giovane, vide che aveva tenuto l’intimo sotto i boxer-thai che gli aveva lasciato. La maggiorparte dei clienti, per pudicizia, facevano così, ma in quel frangente la parte di lei più porca ne era dispiaciuta. Rise tra sé pensando a che reazione avrebbe avuto il ragazzo se gli avesse chiesto di levarseli.
D’improvviso suonò un cellulare.
‘ops è il mio scusa!’ disse Andrea alla ragazza.
Il ragazzo si precipitò nel cestone dove trovò il cellulare. Rispose e parlò frettolosamente, forse con un amico. Nel frattempo si era rigirato nella direzione di Federica, che a braccia conserte aspettava paziente.
La ragazza, vinta da curiosità femminile, cedette diverse volte alla tentazione di abbassare lo sguardo in mezzo alle sue gambe. Potè scorgere la punta del suo membro premere in avanti’era abbastanza bassa, e quando il ragazzo sussultava ciondolava visibilmente’Non aveva mai pensato al ragazzo in termini ‘sessuali’, però sembrava piuttosto ben dotato. E ciò cominciò a incuriosirla.
‘Mmm”si ritrovò a pensare’
‘Scusa finito’ riprese Andrea imbarazzato, senza che si fosse accorto del benché minimo sguardo da parte di Lei. BOXER O NON BOXER?

‘Bene, ora sdraiati a pancia in giù, appoggia la testa sul cuscino e i piedi qui sopra’ gli disse indicandogli l’inizio del letto, cercando ancora di scacciare l’immagine precedente dalla sua testa.
‘Ora allarga le braccia e rimani immobile per tutto il tempo ok?’ gli sussurrò.
L’atmosfera non era certo quella che il ragazzo si era immaginato. Nei suoi pensieri il posto dove trattava la zia era composto da asettiche stanze illuminate bianco tipo ospedale, mentre scoprì praticamente il contrario.
Tutto era dannatamente soft, soffuso e sensuale.
Sdraiato a pancia in giù, sentì il soffice peso dell’asciugamano cadergli in vita.
Al contatto tra le mani della ragazza e i suoi piedi ebbe un sussulto’dolci dita calde afferravano e lasciavano la pianta del suo piede, muovendosi con destrezza.
Dopo pochi minuti di digito-massaggio ai piedi, Federica prese a trattare coi palmi delle mani, salendo in direzione del bacino. Prima i polpacci, poi le cosce, quindi l’inizio delle natiche ‘E ora si fermerà’ pensò il ragazzo.
Invece le mani di Lei salirono ancora, e affondarono i palmi nel pieno del suo sedere.
Un inizio di erezione fece capolino tra le gambe di Andrea.
Ma, purtroppo o per fortuna, ripresero il loro cammino, salendo ancora fino alla schiena, per poi tornare indietro.
Andrea tentò di scacciare ogni pensiero torbido che gli passava per la testa, martellandosi col fatto che si trattava di un massaggio professionale e nient’altro. Se non altro doveva evitare di avere davvero un’erezione, perché al momento in cui avrebbe dovuto girarsi la ragazza se ne sarebbe accorta.
Federica appositamente indugiò più volte sulle natiche del ragazzo (nonostante il trattamento non lo prevedesse), massaggiandole con movimenti circolare. Potè constatare come fosse sodo il suo sedere. Incominciò tenuemente a eccitarsi’Sua zia era distante da loro visto che era alla cassa, non c’erano altri clienti, lei era sola con quel ragazzino timido su cui aveva evidentemente un certo effetto’e sarebbe stata sola anche a casa, visto che, nonostante tutto, era da diversi mesi che non usciva con nessun uomo.
Scoprì in quel momento di avere molta voglia. Quella voglia. Ma scacciò subito ogni tentazione, in ogni caso si trattava del nipote della capa.
Come prevedeva il protocollo, effettuò diverse volte la palmo-pressione su tutto il corpo. La ragazza continuò col massaggio digitale, stirando con attenzione i muscoli dei polpacci. In effetti erano molto tesi, così impiegò un paio di minuti per rilassare la zona.
Alzò diverse volte lo sguardo’con l’asciugamano sopra il bacino del ragazzo fino a metà coscia, non poteva vedere niente’li in mezzo’ooohh basta basta basta! Cercò di ricomporsi nuovamente.
Terminati i polpacci, normalmente sarebbe dovuta passare direttamente al trattamento della schiena, la zona più tesa e bisognosa, però ogni tanto, nel caso di sedute lunghe, nulla vietava di indugiare anche sulle cosce.
Guardò l’orologio, le 845’il che significava che se voleva poteva andare avanti fino alle 930’c’era tempo’e poi una parte del suo cervello era alla caccia di ogni scusa per salire ancora.
‘Scusa ma devo spostare un attimo l’asciugamano’ disse al ragazzo.
La voce di Lei irruppe improvvisa e Andrea fu costretto a riaprire gli occhi ‘mmm? Ah-ehm, ok fai pure’.
Non c’era nessuno specchio che potesse aiutarlo, però a sensazione gli sembrò che la ragazza avesse alzato decisamente l’estremità dell’asciugamano, tanto da scoprire i boxer thai.
Ancora una volta, al solo sentire le sue dita sulle cose, il suo membro sussultò.
‘Mmmm maledizione’ pensò Andrea.
Le mani calde premevano contro i bicipiti del retro-coscia e salivano sempre più ardimentose verso l’alto.
Seppur una parte di lei era cosciente di come stesse un po’ travalicando i limiti (ma un’altra parte le sussurrava ‘ma si tanto lui che ne sa di come si fanno i massaggi?’), era ormai arrivata al punto di spingergli i boxer fino l’inizio delle natiche.
Andrea si sentiva quasi imbambolato, soggiogato dalle dita di Federica.
A quel punto la ragazza potè vedere qualcosa di interessante. E quella cosa la mandò su di giri. In una piega dei larghi boxer-thai, faceva capolino, seppur coperta dall’intimo, la cappella del membro, evidentemente ancora ‘a faccia in giù’.
‘Mmmmmmmhhh’ si ritrovò a pensare eccitata, sempre più vinta dalla sensualità del suo sesso.
Dopo diversi minuti, in cui le sue mani erano pericolosamente salite sulle gambe del ragazzo, si riprese dall’incantesimo, ripose a malincuore l’asciugamano sul suo bacino e si preparò a cambiare posizione.
L’atmosfera era in qualche modo ‘tesa’, nell’aria c’era la sensazione di un momento particolare, ma per stemperare il tutto, e anche decisa in qualche modo a ricomporsi e a non lasciarsi troppo andare, Federica aprì bocca.
‘Allora? Non male i massaggi che facciamo eh?’ La frase, seppur volesse essere assolutamente neutra e innocente, risuonò con una nota maliziosa, involontaria, come a rimarcare l’impertinenza delle mani di Lei, nel precedente, non proprio pudico, massaggio.
Ormai la razionalità stava lentamente passando il testimone alla sessualità, in un percorso di lieve pendenza, ma quasi sempre destinato a continuare in maniera irrefrenabile.
‘Bene, e ora occupiamoci della schiena’ gli disse.
Si sedette dolcemente proprio sulle sue ginocchia. Per farlo, doveva tenere le gambe divaricate, allargando il pareo, sotto cui indossava gli slippini neri. Si ritrovò praticamente con la zona pubica scoperta a contatto con le cosce del ragazzo, e ciò fece aumentare la sua eccitazione.
Anche Andrea si accorse del contatto ‘pelle su pelle’ ed ebbe un altro sussulto.
Federica cominciò a strofinare i propri palmi nella zona dal bacino alle spalle. Per farlo doveva piegarsi in avanti (il ragazzo era comunque più alto di lei), ma non esageratamente.
Si versò dell’olio sulle mani e cominciò a massaggiare con più decisione, stirando ogni muscolo della schiena. La procedura prevedeva di dover arrivare fino al collo, e così fece’in quel modo, il suo seno rasentava il sedere del ragazzo..
Tentò inizialmente di contenere la tentazione, con poco successo. Si eccitò ad appoggiare con sempre più sfrontatezza i suoi seni sulle sue natiche, spalmandoli con sempre più contatto.
Andrea non rimase impassibile. Completamente in balia di Lei, non diceva una parola, imbarazzato ed eccitato. Avvertito il contatto delle sue tette, il suo membro divenne decisamente duro, ed esigeva di cambiare posizione, di essere messo a pancia in alto. Doveva farlo, cominciava a fargli male.
Tra i due non volava più una parola, solo la quiete della musica chillout e i profumi degli olii nella stanza.
Anche Federica non resisteva. Sentiva i capezzoli duri premere contro il reggiseno, che le dava fastidio. Meditò addirittura di levarselo, in un attimo di confusione, ma acquistò quel minimo di razionalità che le evitò di far degenerare la situazione.
Soddisfece però la sua crescente voglia puntando l’attenzione del massaggio sulla parte bassa della schiena, ancora non trattata.
Con soddisfazione, infilò il lembo dell’asciugamano (della parte alta, sopra la schiena) sotto i suoi boxer-thai e slip, a abbassò lievemente entrambi, proprio all’inizio del sedere.
Gli vide chiaramente le fossette ai lati’e la sua razionalità perse un altro punto in favore della lussuria.
In quel momento, avrebbe voluto levarglielo, quei dannati slip, immaginando già come sarebbe stato visibile il suo membro una volta giratosi a pancia in su, nascosto solo dalla leggerissima stoffa dei boxer-thai.
Quel movimento di scopritura fu troppo malizioso per il membro di Andrea, che esigeva all’istante una posizione più comoda.
Senza pensarci troppo, il ragazzo inarcò decisamente il bacino, spingendo con la mano l’asta in posizione nord.
Federica intuì il motivo di quel gesto’il ragazzo ce l’aveva duro’si eccitò ancora di più’
Un’altra allentata ai freni inibitori.
E quindi un’idea porca.
‘Mmmmm vedo che però qualcuno ha tenuto su l’intimo” lo stuzzicò la ragazza, mentre con le mani massaggiava la zona sopra le natiche.
Andrea tentò di riprendere un po di razionalità ‘Ah-ehm’ si rischiarò la voce ‘credevo di doverlo tenere”
‘Bè, diamo ai nostri clienti questi boxer etnici per un motivo’ disse falsamente la ragazza ‘…il massaggio viene tanto meglio quanto meno sono i vestiti che si indossano” gli sussurrò a bassa voce maliziosa, con una voce che tradiva solo desiderio.
‘E’ meglio se li togliamo”continuò con la voce leggermente tremolante.

> continua

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