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Racconti EroticiTravel

Mi faccio…la barca – Seconda parte

By 13 Novembre 2025No Comments

L’indomani mattina solita levataccia, ma in più io ho passato una notte agitata, dormendo male, ripensando alla sera prima e con il cazzo sempre in tiro.
Non pioveva più, ma il mare era sempre mosso ed il vento teso.
Navigammo come se fossimo in regata, senza mangiare, se non qualche barretta proteica e qualche sandwich preparato il giorno prima, a sera inoltrata arrivammo al porto di Termoli per pernottare.
Avevamo percorso circa 120 miglia, recuperando il percorso del giorno precedente.
La sera eravamo stanchi morti e ci buttammo sulle cuccette vestiti addormentandoci immediatamente.
Il giorno successivo il tempo si era schiarito ed anche se il vento era ancora teso, il mare si stava calmando ed il sole splendeva nel cielo terso.
Fu una navigazione piacevole e mantenemmo la media di percorrenza.
A sera ricoverammo nella Marina di Bisceglie.

-“Stasera ci prendiamo una serata di calma e ci riposiamo e domattina si parte con calma” – le dico quando abbiamo finito l’ormeggio.
-“Agli ordini comandante” – mi dice ridendo.
Abbiamo fatto la doccia e ci stiamo preparando per uscire.
-“Non hai qualcosina di più elegante dei jeans?” – le chiedo – “Stasera vorrei andare in qualche posticino più in”.
-“Veramente quando sono in crociera non porto mai abiti eleganti.” – risponde guardandomi sorpresa – “In genere non sono necessari. Ma ora guardo”.
Fruga nel suo borsone da viaggio e ne estrae un paio di leggings neri con ricami a strass.
-“Ho questi e non so neanche perché li ho portati, forse pensando al ritorno in treno e poi questo” – dice mostrandomi un maglioncino di cashmere nero con una scollatura intrecciata davanti.
-“Perfetti” – approvo.
-“Però non ho scarpe col tacco, solo mocassini da barca”.
-“Andranno benissimo”.
Una volta vestita, la vedo estrarre un astuccio dal borsone e si chiude in bagno.
Quando esce si è data un leggero trucco agli occhi che risplendono come smeraldi.
-“Vado bene così” – chiede.
-“Sei bellissima”.
Al posto d’uscita del porto ci facciamo chiamare un taxi e chiediamo all’autista se può indicarci un posticino tranquillo ed elegante.
Ci accompagna ad un pub enoteca dove, a suo dire, si mangia benissimo ed in più fanno anche della buona musica dal vivo.
In effetti il locale si rivela realmente carino, il servizio ed il cibo eccellenti, il tutto condito da un pianista che suona motivi 70-80-90.
Dopo il dessert stiamo sorseggiando un limoncello, quando lei mi chiede: “Mi fai ballare?”
-“Ma sai io non sono un gran ballerino” – rispondo.
-“Ma dai, chi se ne importa, vieni” – e mi prende per mano.
Mentre balliamo allacciati il profumo della sua pelle e dei capelli lavati di fresco mi penetra nelle narici ed arriva direttamente al cervello; un profumo di fresco, di pulito, molto eccitante.
Senza accorgemene ho un’erezione che inizia a spingere contro il suo ventre.
-“Hei.” – mi fa – Ballare ti fa sempre questo effetto?”
-“Scusa, ma non è il ballare”.
-“E cosa allora?” – mi chiede maliziosa nell’orecchio.
-“Sei tu”.
Non replica, ma appoggia la testa sulla mia spalla e fa aderire ancora di più il suo corpo al mio.
Quando rientriamo in porto siamo allegri, merito del vino e del limoncello, e ridiamo raccontandoci aneddoti della nostra vita.
Facciamo giusto in tempo ad arrivare alla barca ed a scendere sottocoperta che scoppia un furioso temporale.
-“Uuufff appena in tempo” – dico chiudendo il tambugio mentre tuoni e fulmini impazzano di fuori.
-“Grazie, ho passato veramente una bella serata, era da tanto che non mi accadeva” – mi dice sorridente.
-“È vero, anche a me.” – rispondo – “Ora andiamo a dormire, almeno spero, con tutti questi tuoni”.
Entro in cabina e mi spoglio, gettandomi sulla cuccetta con solo i boxer.
Dopo un po’ sento bussare alla porta.
-“Mauro. posso entrare?” – mi chiede.
-“Sì, entra” – dico coprendomi con il plaid.
-“Con tutti questi tuoni e fulmini non riesco a dormire. Posso stare qui con te?”
Rimango sbalordito, indossa solo una canottiera ed un paio di slip neri.
-“Va bene” – dico spostandomi per farle posto sulla cuccetta.
-“Grazie” – mi fa salendo in ginocchio sulla cuccetta per poi si sdraiarsi accanto a me.
Ho un braccio allungato di fianco e lei vi appoggia sopra la testa dandomi le spalle.
-“Questa volta non la lascio andare” – penso stringendola a me con l’altro braccio e dandole un bacio sulla spalla.
Lei gira la testa, i nostri sguardi s’incrociano, le nostre labbra si cercano e ci uniamo in un bacio appassionato.
Mentre ci baciamo riesce a girarsi ed a salire a cavalcioni su di me.
-“Ho voglia… Ho voglia di te…” – mi sussurra sulle labbra.
Senza dire nulla e guardandola negli occhi, le abbasso la canottiera scoprendo i seni ed inizio a baciarli e mordicchiarli.
-“Ooohhh sììì… Cosììì mi… piaceee…” – sussurra.
Mi diletto un bel po’ con le sue tettine facendola tremare e gemere di piacere.
Poi la sollevo e la sdraio sulla cuccetta; le alzo le gambe e le tolgo lo slip e finalmente posso vedere la sua figa.
E che figa!!!
Depilata e liscia come una pesca, con le labbra non molto grandi, sormontate da un ciuffetto biondo e ben curato.
Non perdo tempo e mi getto su quella meraviglia, cominciando a leccarla, separandone le labbra con la lingua ed aspirando il clitoride, piccolo ma turgido.
-“Aaahhh… Sììì… Così mi fai morireee…” – mugola cominciando a tremare.
I suoi tremori divengono sempre più rapidi, finché solleva il busto e mi mette le gambe attorno alla testa imprigionandola.
-“Sììììì… Vengooo…” – urla.
Continua a stringermi la testa con le gambe ed io continuo a leccare i suoi umori che escono copiosi.
Quando i suoi tremori cominciano a scemare, mi mette una mano sulla testa, allarga le gambe e mi allontana.
-“Basta,” – sussurra – “altrimenti svengo” – e si lascia andare di schiena sul cuscino.
Sollevo lo sguardo dall’inforcatura delle sue cosce per guardarla; ha gli occhi chiusi e un’espressione, direi, beata sul viso.
Mi sollevo e mi stendo accanto a lei baciandole la spalla e le labbra.
-“Grazie.” – sussurra guardandomi – Era da tanto che non godevo così”.
Poi il suo sguardo scende verso il basso e vede il mio membro rigido ancora costretto nei boxer.
-“Ooohhh… e tu?” – esclama.
Non rispondo.
Scivola lentamente verso il basso baciandomi il petto, lo stomaco, il ventre, afferra l’elastico dei boxer e lo tira giù, liberando, infine, il pene che scatta rigido verso l’alto.
Sento un gran calore sul glande e poi un ambiente umido che lo avvolge.
Abbasso lo sguardo e la vedo intenta ad infilarselo in bocca.
-“Sìì… Daiii… Cosììì… Succhiamelo per bene” – la incito mentre con una mano le carezzo il culetto sodo.
Basta poco di quel trattamento e sento lo sperma salirmi dai coglioni, pronto ad esplodere.
Ma non voglio venire così, voglio possederla, entrare in lei, godere in lei, con lei.
Con uno sforzo di volontà la stacco da me e la faccio sollevare in ginocchio e mi metto dietro di lei.
La circondo con le braccia e le metto le mani sui seni accarezzandoli, facendo forza la faccio piegare mettendola a pecorina.
In quella posizione il mio cazzo trova facilmente l’accesso in lei e con una spinta penetro senza fatica in quella figa stretta, ma bagnatissima.
-“Aaaggghhh…” – il lamento gutturale che le esce, non so se è di piacere o altro.
Le do due o tre affondi, poi, tenendola per i fianchi la faccio sdraiare di fianco e riprendo a stantuffarla con vigore.
-“Aaahhh… Aaahhh…” – urla ad ogni affondo.
Penso che le sto causando dolore ed allora mi fermo.
-“Nooo… Non fermarti… Continuaaa…” – mi incita con voce roca.
Rassicurato riprendo a scoparla e lei riprende i suoi urletti.
-“Ooohhh sììì… Daiiii… Sto per godereee… Daiii non ti fermareee…”
La sento che comincia a tremare e le pareti della sua figa si stringono e si allargano attorno al mio membro.
-“Sììì… Oraaa… Godooo…” – urla a piena voce.
I sussulti e le contrazioni del suo orgasmo portano anche me al limite e mi lascio andare riempiendole la figa di una quantità enorme di sperma accumulato.
Quando l’ondata di piacere si calma per entrambi, lei allunga una mano e, dolcemente, sfila il cazzo dalla figa, poi mette la stessa mano in mezzo alle cosce per trattenere lo sperma che cola fuori.
-“Mi hai riempita per bene” – dice girandosi a guardarmi.
-“Scusa, non sono riuscito a trattenermi” – le dico con voce preoccupata delle possibili conseguenze.
-“Non ti preoccupare,” – fa sorridendo e dandomi un bacio – “sono protetta, prendo la pillola”.
Un sospiro di sollievo mi sfugge dalle labbra.
Si alza e si dirige in bagno.
Quando torna ha in mano una salvietta bagnata ed inizia a detergermi il membro.
-“Stasera sono io ad occuparmi di te” – dice ridendo e scoppiamo a ridere tutti e due.
Non ce ne siamo neanche accorti, ma, intanto, il temporale si è calmato e si sente solo una leggera pioggerellina che tamburella sulla coperta.
-“Il temporale è finito.” – le dico – “Che vuoi fare?”
Non risponde e si rannicchia tra le mie braccia.

continua…

I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miziomoro@gmail.com

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