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Mia madre Kate ed io, suo figlio Richard

By 17 Novembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia madre Kate ed io, suo figlio Richard.

Dunque, dovete sapere che mia madre Kate Bridgewater – quarantaduenne rampante – è proprio quella che si dice ‘una donna in carriera’ – essendo addirittura responsabile commerciale di una importante società di import-export di Des Moines, la città alla periferia della quale viviamo soli – lei ed io – da circa un anno, da quando cioè mio padre non se ne è andato, dopo aver ottenuto il divorzio, adducendo come causa di tale separazione, il fatto che sua moglie non fosse mai a casa, anteponendo la propria carriera alla famiglia in generale’ed a lui – poi – in particolare.

A ben guardare – tanto per essere obiettivi fino in fondo – mamma (in effetti) è quasi sempre fuori casa, anzi’rettifico’quasi sempre in ufficio.
Vi dirò che la cosa non mi pesa più di tanto durante la giornata, occupato come sono – la mattina – con la scuola (frequento infatti il quinto anno delle superiori) e poi ‘ nel pomeriggio – con lo sport (dato che gioco a football in una squadra semi-professionistica), ma mi disturba un tantino alla sera, allorché – tornando a casa, dall’allenamento, subito prima di cena – la trovo, per la stragrande maggioranza delle volte, buia e deserta.
Rassegnato, allora, a quel punto – dopo essermi spogliato – mi faccio una bella doccia tonificante, dopo di che, apparecchiata la tavola, mi sbatto sul divano a guardare la tivù, per circa un’ora (‘ma molto spesso anche per due!) sbocconcellando nel contempo qualcosa, considerato come – a diciotto anni e mezzo – a quell’ora abbia una fame da lupo!

Le stesse identiche cose ho fatto anche una certa sera del mese scorso, ma a differenza delle altre volte – dopo essermi fatto la doccia ed essermi stravaccato sopra il divano, con addosso soltanto l’accappatoio – invece di guardare la tivù, ho inserito nel VHS una cassetta hard che avevo noleggiato rientrando a casa e che contavo di riuscire a vedere prima del rientro di mia madre.
Fatto sta che – come sempre accade! – me ne stavo tranquillamente lì a menarmi il cazzo con gli occhi fissi sulle scene che scorrevano sullo schermo, quando mia madre è rientrata inaspettatamente a casa, cogliendomi sul fatto!
– Ma come Richard’ti fai ancora le seghe alla tua età? – mi ha chiesto infine, imbronciata, guardandomi mentre io tentavo inutilmente di coprirmi il sesso.
– Uh’mamma’ – ho tentato di giustificarmi io a quel punto, sentendomi nel contempo arrossire fino alla radice dei capelli – ‘ecco’sai com’è’
– Mm’è questa la roba che guardi mentre io non ci sono? – mi ha incalzato poi, distogliendo gli occhi da me per indicarmi la scena madre che compariva in quel momento sullo schermo’cioè una bionda che, come una forsennata, succhiava il cazzo al proprio partner, muovendo su e giù la testa e facendogli scorrere nel contempo il dito medio nel culo – Eh?
– E’no’ – le ho risposto io, tastandomi nel contempo intorno per trovare il telecomando del videoregistratore’e non trovandolo, maledizione – ‘ma adesso spengo mamma’va bene? Non arrabbiarti
– Oh’non preoccuparti per me’ – mi ha risposto lei, avviandosi a quel punto verso la scala che porta al piano superiore – ..continua, continua pure a guardare il tuo film!

Cazzo, che guaio! – ho pensato io, dopo essere finalmente riuscito a spegnere il VHS – Ma che figuraccia, soprattutto! Oh’adesso mamma penserà che sia solo un segaiolo’ – ho supposto, considerando – d’altra parte – le mie’ehm”selezionate’ – diciamo – esperienze sessuali, almeno fino a quel momento.
Avevo dunque deciso di aspettare il ritorno di mia madre lì dove mi trovavo per chiederle scusa e per cercare un chiarimento con lei, allorché – con la coda dell’occhio – ho intravisto un movimento alle mie spalle e quindi, dato che non poteva essere altro che mamma, mi sono girato per giustificarmi con lei.
Non credendo ai miei occhi, invece, non sono riuscito a spiaccicare neanche una parola’e sapete perché?

Non ci crederete quando ve lo dirò, ma è stato perché mia madre (‘mia madre, vi rendete conto) è tornata da me con addosso’ – ragazzi! – ‘una seducente giacchettina in tulle nero senza maniche che le arrivava appena sopra l’ombelico, delle calze nere – velate, autoreggenti’da gran puttana! – un paio di ciabatte da camera con i tacchi a spillo’e’accidenti’soltanto un ridottissimo slip anch’esso in tulle – il cui triangolo le copriva a malapena il pube – che quindi le consentiva di potermi esibire in tutta la loro splendida nudità il ventre – piatto, senza neanche un filo di cellulite! – e le cosce, eburnee, simili a capitelli di marmo!

– Cazzo, mamma! – è l’unica cosa che sono riuscito a mormorare a quel punto, sentendomi nel contempo il membro diventare duro come la roccia, mentre la fissavo, ancora incredulo di ciò che stavo vedendo.
– Cosa c’è, Richard? – mi ha sussurrato lei, venendo a mettermisi davanti – Non è forse così che ti piacciono le donne’mm? – mi ha chiesto subito dopo, mettendosi provocatoriamente le mani sui fianchi.
– Ma’ma’nessuna è bella come te! – le ho mormorato io, credendo profondamente a quanto le stavo dichiarando’ed in effetti – nonostante non sia più propriamente una ragazzina – mia madre Kate è ancora quella che si dice un ‘gran pezzo di fica’!
Piuttosto alta per una donna (quindi più o meno come me) gambe lunghe e snelle, due tette considerevoli – anche se non particolarmente voluminose – mamma ha la pelle molto chiara – quasi eburnea, anzi – i capelli castani, lisci, tagliati corti e gli occhi azzurri e per finire’labbra carnose e sensuali, che in quel momento erano atteggiate ad un muto rimprovero!

– Ma senti! – mi ha mormorato lei, mentre (wow!) i capezzoli le si inturgidivano sotto il tessuto sottile della giacchettina di tulle, tenuta chiusa – ho notato a quel punto ‘ soltanto da due minuscoli bottoncini – E dimmi un po” – ha continuato, poi, sedendosi sul divano nell’angolo opposto a quello dove mi trovavo io – ‘non guardi più il tuo filmetto, adesso che sono qui?
– Bè’ – ho cercato di risponderle io a quel punto, sentendo nel contempo la salivazione azzerarmisi – ‘veramente, mamma’
– Cosa c’è, Richard? – mi ha incalzato allora mia madre, protendendosi nel contempo verso di me – ‘non hai più voglia di masturbarti guardando il tuo porno? Ti vergogni forse della tua mamma? Non vuoi che ti guardi mentre ti meni il cazzo’mm’è così?
– Sì’ – le ho risposto io, guardandola a mia volta negli splendidi occhi del colore del mare – ‘è così’anche se’
– ‘anche se? – mi ha pressato lei, facendomisi ancora più vicina.
– ‘anche se preferirei menarmelo guardando te! – ho infine avuto la temerarietà di sussurrarle, prendendo coraggio a quattro mani.
– Brutto porco! – mi ha sibilato a quel punto lei, ritraendosi e tornando ad adagiarsi all’indietro contro il bracciolo del divano, accavallando le lunghe gambe flessuose inguainate nelle calze fumè – Ti sembrano cose da dire a tua madre’mm?
– Cristo’mamma’ – le ho mormorato io a quel punto, infilandomi nel contempo la mano tra i lembi dell’accappatoio a raggiungermi il membro ormai enormemente ingrossatisi – ‘ma lo sai che me l’hai fatto diventare duro come la roccia, accidenti?
– Mm’ – ha mugolato lei, subito prima di passarsi nervosamente la lingua sulle labbra – ‘e senti’ – mi ha bisbigliato poi, fissandomi – ‘perché non te lo tiri fuori’mm?
– Senti, senti’chi è la porca, adesso? – le ho chiesto io, volgendomi verso di lei – Eh? Ti rendi conto di quello che mi hai appena chiesto, mamma?
– Oh’avanti’non fare tante storie! – è scattata lei a quel punto – Tiratelo fuori questo benedetto cazzo e menatelo mentre mi guardi, accidenti! Cosa credi’ – mi ha chiesto poi – ‘che voglia stare qui tutta la sera a supplicarti’mm?
– Oh’va bene, allora’ – le ho sussurrato io a quel punto, girandomi nel contempo su un fianco, in modo da poterla così fronteggiare – ‘se è questo che vuoi’eccoti accontentata!

E, così dicendo, in un secondo mi sono aperto i lembi dell’accappatoio, permettendo in tal modo al mio pene di sgusciarne fuori, estendendosi così in tutta la imponenza, vale a dire (modestamente!) venti centimetri di turgida carne umana, dall’attaccatura dei testicoli, lungo l’asta costellata di vene fino al glande paonazzo e già completamente scappellato
– Eccotelo, mammina! – le ho bisbigliato infine, prendendomelo in mano ed esibendoglielo – Allora, cosa ne dici? – le ho chiesto, infine – E’ di tuo gradimento’mm?
– Porca puttana, Richard! – ha esclamato mia madre a quel punto, strabuzzando gli occhi – Ma’hai un cazzo enorme, figliolo! – mi ha sussurrato poi, allungando istintivamente una mano ad afferrarsi una mammella – Oh Signore’ – ha continuato subito dopo, evidentemente incapace di staccarci gli occhi da dosso – ‘che nerchia!
– Mm’è un po’ diverso da quanto me lo prendevi in mano per farmi fare pipì, vero mamma? – le ho chiesto io a quel punto, eccitandomi sempre di più, mentre anche mia madre – evidentemente – faceva lo stesso, considerando come nel frattempo aveva preso ad ansimare.
– Dai, Richard’ – mi ha sibilato lei a quel punto, ignorandomi – ‘menatelo, ragazzo’- mi ha esortato – ‘fatti una sega mentre mi guardi’qui, mezza nuda davanti a te’dai, CAZZO!

Cosa che io mi sono immediatamente apprestato a fare a quel punto, stravaccandomi all’indietro contro lo schienale ed aprendomi nel contempo del tutto i lembi dell’accappatoio, così da esibirle anche i coglioni pelosi – ormai grossi come due uova sode – ed al di sotto di questi, anche il buco del culo.
Una volta fatto ciò – quindi – ho cominciato a masturbarmi, facendomi scorrere lentamente la mano lungo l’asta ed intorno al glande, abbassando e subito dopo facendo rialzare il cappuccio di pelle che lo ricopriva.
– Va bene così’mammina? – le ho chiesto poi, guardandola provocatoriamente – Ti piace guardarmi mentre mi masturbo’mm?
– Oh sì! – mi ha risposto lei, imporporandosi, mentre – sollevando lo sguardo dal mio sesso – ricambiava il mio sguardo – Ma’e a te? – mi ha chiesto subito dopo, con un filo di voce – Ti piace guardarmi’mm? Sono meglio del tuo filmetto?
– Oh sì! – le ho confermato io, entusiasta.
– E allora guarda! – mi ha sussurrato lei a quel punto – Guarda cosa ti fa vedere la tua mamma! – dopo di che, con un unico fluido movimento, ha tirato su le gambe sul divano e quindi me le ha spalancate davanti agli occhi, esibendomi in tal modo il pube appena appena coperto dal triangolino di tulle dello splippino – Guarda’ – mi ha ripetuto – ‘goditi lo spettacolo!
E, così dicendo, se l’è scostato, tirandoselo da parte e facendomi ammirare la vulva, nuda e completamente depilata’come quella delle bambine!

– Ooohhh’mamma! – le ho bisbigliato io a quel punto, stringendomi nel contempo spasmodicamente il membro – Mm’che bella fica che hai!
– Ti piace, tesoro? – mi ha chiesto lei, passando nel contempo ad accarezzarsela – E da qui che sei sceso tu, sai? Guarda’proprio da qui! – mi ha bisbigliato, allargandosene con le dita le labbra, così da esibirmene l’interno, fatto di tenere pareti di carne rosea, rese luccicanti dalle linfe che – evidentemente – fino a quel momento a mamma erano colate giù lungo la vagina.
– Oh’mamma! – l’ho supplicata io, prendendo nel contempo a segarmi freneticamente mentre fissavo tutto quel ben di dio – Cazzo’mi fai morire così!
– Dai, Richard’ – mi ha proposto lei a quel punto, infilandosi nel contempo una mano anche al di sotto della giacchettina a palparsi una tetta – ‘masturbiamoci insieme, amore’mm’cosa ne dici? Ti va l’idea?
– Oh sì! – le ho risposto io, guardandola mentre lei si infilava il dito medio tra le ninfe, cominciando quindi a farcelo scorrere in mezzo – Sì, mamma’facciamolo, dai! Oh’è il sogno della mia vita’ – sai? – ‘menarmi il cazzo mentre mia madre si fa un ditalino guardando me!
– Ma davvero? – ha replicato lei, ansimante, approfondendo nel contempo la sua autocarezza – E perché non me l’hai mai detto’mm? Così ci saremmo tolte le nostre voglie prima, no?
– Bè’allora’per dirti tutta la verità, mammina’ – ho continuato io a quel punto, ingrifatissimo – ‘ho anche un altro sogno, sai?
– E sarebbe, Richard? – mi ha chiesto lei, fermandosi un attimo a guardarmi – così, bellissima, con una mano sulla tetta e l’altra sulla fica – Dimmelo’dai!
– Che tu me lo prenda in bocca, mamma’ – le ho sparato io, giocandomi il tutto per tutto – …e che me lo ciucci!
– Come faceva la troia del film? – mi ha chiesto allora lei, del tutto inaspettatamente, guardandomi spavaldamente negli occhi – Mm’è così che vorresti che tua madre ti succhiasse il cazzo?
– Oh’sì’più o meno! – le ho risposto io, arrestando a mia volta la mia sega per guardarla.

– Ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo? – mi ha bisbigliato lei, dopo un attimo di apparente riflessione – Mm’non sono cose che solitamente si chiedono alla propria madre, non trovi, Richard?
– No, infatti’solitamente’ – le ho risposto io, allontanando nel contempo le mani dal pene, così che mamma potesse ammirarlo, così – quasi scuro da quanto era congestionato e dritto come un fuso, messo di traverso in mezzo al mio ventre – ‘ma date le circostanze’
– Sei davvero un porco, sai Richard? – mi ha sussurrato mamma a quel punto, fissandomi nel contempo il membro, come imbambolata.
– Sì’lo so! – le ho ringhiato, esasperato per come le cose stavano andando per le lunghe – Allora’vuoi succhiarmelo o no questo benedetto cazzo’mm?
– Oh sì! – mi ha risposto lei, alzando gli occhi a guardarmi, dopo di che, lasciandosi scivolare giù dal divano, si è mossa ginocchioni fino a venire a sistemarsi ai miei piedi, mentre io – nel contempo – mi raddrizzavo in modo da poterla infine accogliere tra le gambe aperte – Togliti tutto, amore! – mi ha mormorato poi mia madre, cosa che io ho provveduto immediatamente a fare, liberandomi dell’accappatoio e restandomene quindi del tutto nudo a sua completa disposizione.

Mamma, a quel punto – inginocchiata tra le mie gambe spalancate – ha allungato le mani e quindi con le dita mi ha stuzzicato i caporelli turgidi, dopo di che mi ha fatto scorrere le mani a palme aperte sul torace e poi giù, lungo il ventre, fino a raggiungermi il pene.
Delicatamente, quindi, ha cominciato ad accarezzarmelo, facendoci scorrere sopra i polpastrelli, apprezzandone certamente la serica turgidità – più e più volte – come se non credesse davvero a ciò che aveva tra le mani.
Ad un tratto – poi – finalmente si è chinata e quindi, dopo aver estroflesso la lingua, ha cominciato a passarmela e quindi a ripassarmela sul membro, dapprima raspandomi lo scroto, poi leccandomi l’asta ed infine infiocchettandomi il glande’e facendo quindi il percorso inverso – più volte – come se fosse un enorme cono gelato!
– Dio, Richard’ – mi ha sussurrato poi, alzando gli occhi azzurrissimi a fissarsi nei miei, colmi di libidine – ‘hai un cazzo bellissimo, amore mio!
– Mm’sei stata tu a farmelo, mammina! – le ho bisbigliato io a quel punto, ricambiando il suo sguardo.
– E’ vero’ – mi ha mormorato lei, prendendoselo nel contempo delicatamente tra le dita, così da sollevarlo appena – ‘e adesso me lo riprendo!
E, così dicendo, la mia mammina ha spalancato le fauci e quindi (‘senza peraltro mai staccarmi gli occhi da dosso!) spingendosi in avanti me l’ha preso in bocca, passando poi ad ingoiarselo – centimetro dopo centimetro – riuscendo infine a prendersene dentro una notevole porzione, facendoselo quindi sgusciare di nuovo fuori – dopo qualche secondo – con un lungo seguito di bava – Accidenti, ragazzo’se ce l’hai grosso! – mi ha sussurrato poi, ridendo – Rischio di slogarmi le mandibole!
– Dai, mamma, continua a ciucciarmelo! – l’ho esortata io a quel punto, fuori di me dall’eccitazione a causa dell’esperienza appena provata’quella – cioè – della bocca di mia madre che mi mungeva il cazzo.

Sorridendomi maliziosamente, lei – allora – si è data di nuovo da fare, dapprima slinguandomelo ancora una volta per lubrificarlo al meglio e quindi tornando ad introdurselo in bocca per poi cominciare a succhiarmelo con dovizia, tenendomelo delicatamente stretto tra le dita, muovendo la testa avanti ed indietro e rigirandomelo nel contempo tra lingua e palato.
Ad un tratto – però – la troia ha cambiato tecnica, dapprima prendendomelo in gola fin quasi alle palle e subito dopo retrocedendo fin quasi a farselo sgusciare fuori dalla bocca – ancora e poi ancora – con sempre maggior foga, mentre io gemevo come un vitello scannato.
Istintivamente – ad un tratto – poi, io ho alzato le gambe appoggiando i talloni sopra il divano così da lasciarle maggior spazio ed allora mia madre si è scatenata, piantandomi le unghie nelle cosce e quindi pompandomi come una forsennata…to and fro’avanti ed indietro, fino a quando – cioè – io non le ho chiesto tregua’per l’amor del cielo’se non voleva che le sborrassi subito in bocca!

Mia madre, a quel punto, mi ha lasciato andare – ritraendosi mentre mi guardava negli occhi, lasciandomi il pene lubrico di saliva.
– Hai fatto bene a farmi fermare, sai Richard? – mi ha bisbigliato poi, mentre – ripresomi il cazzo in mano – me lo segava – E sai perché?
– No, mamma’ – le ho mormorato io, ricambiando il suo sguardo – ‘dimmelo perché!
– Perché adesso ho intenzione di scoparti, figliolo! – mi ha risposto lei, lasciandomi di stucco – Ecco perché! Cosa ne dici? Ti va l’idea’mm?
– Mamma’ – le ho sussurrato io, incredulo di quello che avevo appena sentito – ‘ma’oddio’com’è possibile? – le ho domandato poi, sentendomi nel contempo il sangue andare alla testa.
– Semplice! – mi ha risposto lei, alzandosi in piedi, così da potermi troneggiare sopra, bellissima e spavalda come non l’avevo mai vista – Mi è venuta voglia, tesoro’ – mi ha bisbigliato, cominciando a calarsi nel contempo le mutandine – ‘una voglia matta di fotterti’anzi’di fottermi sul tuo grosso cazzo, per l’esattezza!
– Wow’mamma’ – le ho bisbigliato lei, prendendomelo istintivamente in mano nel contempo, mentre lei, dopo essersi liberata degli slip, si sprimacciava la vulva con le dita, preparandosela al coito – ‘è’è fantastico!
– Tientelo dritto’ – mi ha sussurrato lei – ‘che adesso ti monto’ecco, guarda!

E, così dicendo – mentre io le obbedivo, puntandole il pene in modo che ci si potesse infilare, mamma mi è montata sopra a cavalcioni e quindi, dopo essersene posizionata la sommità all’imboccatura della fessa, vi si è lasciata scivolare sopra, permettendo in tal modo alla mia clave di carne di penetrarle nella vagina, centimetro dopo centimetro, fino a quando – dulcis in fundo – non vi si è trovata praticamente seduta sopra, impalata fino ai testicoli
– Uuuhhh’Richard’ – ha mugolato a quel punto, piantandomi le unghie nelle spalle, mentre mi guardava con occhi spiritati – ‘ooohhh’Cristo! Mmm’non ho mai avuto un cazzo così grosso! Ooohhh’mi riempie la fica!
– Ti sono tutto dentro, mammina! – le ho mormorato io a quel punto, facendole correre nel contempo le mani a palme aperte lungo le cosce nude e quindi su, lungo i fianchi – Ti piace? Mm’ti piace sentirtelo dentro?
– Oh sì, tesoro! – mi ha risposto lei, giusto un attimo prima che io le sbottonassi la giacchettina di tulle, facendone quindi fuoriuscire le mammelle, che come due grosse pere mature mi sono balenate davanti agli occhi
– Vuoi che la tolga? – mi ha chiesto lei a quel punto.
– See’ – le ho risposto io – ‘ti voglio tutta nuda, mammina!
Al che lei – con grande malizia – mi ha fatto una specie di strip-tease, liberandosi della giacchettina mentre – nel contempo – dimenando i fianchi e ruotando il bacino, danzava quasi intorno al mio nerbo saldamente conficcato nel suo ventre.
– Troia! – le ho bisbigliato io a quel punto, allungando nel contempo le mani ad abbrancarle le tette, che ho poi cominciato a palpeggiare con voluttà, riempiendomene le mani.
– Oh sì, Richard’ – mi ha sussurrato lei, sorridente, accarezzandomi le guance – ‘I’m your whore’sono la tua troia, tesoro! Cosa ne dici? Ci diamo da fare adesso? Mm’hai voglia di fottere la tua mamma?
– Oh sì! – le ho risposto io a quel punto, lasciandole andare i seni per metterle invece le mani sui fianchi – Dai mammina’fottiti! Fatti una bella cavalcata’DAI!
Cosa che mia madre ha immediatamente cominciato a fare, alzandosi e quindi riabbassandosi sopra di me – all’inizio lentamente e quindi sempre più velocemente man mano che la sua vagina si lubrificava, diventando il fodero ideale per il mio spadone – fino a quando, cioè, appoggiandosi in avanti su di me e molleggiandosi sulle ginocchia non è arrivata ad impalarvisi sopra.
– Ah’ah’ah’ – gemeva nel contempo, facendomi ballonzolare le mammelle davanti agli occhi e nel solco tra le quali – poi – io ho infilato la faccia, aspirandone l’afrore mentre, dopo averle abbrancato le chiappe, l’aiutavo ad andare in altalena’su e giù’su e giù’dapprima spingendola verso l’alto tanto da farmelo quasi sgusciare fuori e subito dopo tirandola verso il basso e schiantandoglielo dentro fino alle palle’ancora e poi ancora, fino a quando mia madre non ha cominciato a gemere ininterrottamente – Oh yeah’oh yeah’fuck’fuck me’ooohhh’Richard’dai ragazzo’dai! – mi incitava la zoccola, guardandomi nel contempo negli occhi – FOTTIMI!

Ben deciso – a quel punto – ad approfittare della situazione, allora, ho cinto mamma con le braccia e quindi l’ho disarcionata, facendola sdraiare sopra il divano e montandole quindi sopra, schiacciandola con il mio peso, mentre lei mi si aggrappava addosso – Oh yeah’oh yeah’cut up me’squartami ragazzo’oh sì, aprimi in due con la tua grossa nerchia’DAI!
Cosa che io ho davvero cercato di fare – credetemi! – rifilandole nel ventre una raffica di bordate che l’hanno poi fatta letteralmente gridare.
Ancora e poi ancora, quindi (eccitatissimo!) ho continuato a picconarla in tal modo, fino a quando – cioè – ad un tratto non ho avvertito l’insorgere dell’orgasmo.
– Oh’mamma’ – le ho sussurrato a quel punto – ‘mmm’sto per venire!
– Oh’Richard’tesoro’ – mi ha mormorato lei – ‘devi venirmi fuori’dai, sborrami addosso, gioia mia!
Sollevatomi e sfilatomi da lei – quindi – mi sono messo in piedi, dopo di che, standole di fronte e sentendo il seme fluirmi lungo la canna, mi sono lasciato andare, eiaculandole addosso come lei stessa mi aveva chiesto, lordandole di sperma il viso ed il seno e schizzandogliene anche in bocca una buona razione!

– Mm’buono! – mi ha mormorato poi la troia, assaporandone il gusto e passando poi a ripulirsi le labbra con la lingua – Me ne darai ancora, Richard? – mi ha chiesto poi.
– Oh sì, mamma’ – le ho risposto io, con la testa che ancora mi girava – ‘ogni volta che vorrai!
– Mm’guarda che disastro, però! – mi ha sussurrato poi, guardandosi lo sperma che nel frattempo le colava tra i seni – Ti prego, adesso’vammi a prendere un asciugamano.
Cosa che io mi sono subito apprestato a fare, andando e tornando dal bagno nel giro di qualche minuto, nudo com’ero.
Quando poi sono tornato dabbasso, mia madre era ancora lì, seduta sul divano’ma a differenza di quando l’avevo lasciata, si era sfilata le calze (rimanendosene quindi del tutto nuda!) ed aveva sollevato le gambe, posandone i talloni sul bordo ed esibendomi in tal modo spudoratamente il sesso.

– Vieni, Richard! – mi ha esortato lei a quel punto, con un sorriso malizioso – Vieni ad asciugarmi!
Inginocchiatomi per terra, quindi, l’ho ripulita alla meglio, togliendole il mio seme dalle mammelle e quindi dal ventre, sul quale poi mi sono soffermato, guardandole nel frattempo la vulva.
– Leccamela! – mi ha sussurrato mamma a quel punto, intuendo a cosa stessi pensando – Fammi venire con la lingua, ragazzo’dai! – Invito che certo io non mi sono fatto ripetere due volte.
Gettato da parte l’asciugamano, quindi, le ho appoggiato le mani alle cosce, dopo di che – sicuro a quel punto che me le avrebbe tenute bene aperte – mi sono proteso in avanti, dapprima ficcandole naso e labbra nella fessa guazza delle sue secrezioni vaginali per assaporarne l’afrore ed il gusto ciprigno e subito dopo provvedendo a slinguargliela, facendoci passare e ripassare la lingua – su e giù – insozzandomi con i suoi umori, mentre mamma – infoiata – si dimenava senza ritegno, incitandomi a continuare’a non smettere per l’amor del cielo – Oh yeah’oh yeah’lap me’lap my crack’leccami la fica, amore mio! – gemeva, sobbalzando ogni volta che io le infilavo la mia linguona nella vagina – Dai’dai che mi fai venire!
Esaltato da quella prospettiva, allora, ci ho dato dentro alla grande, passando anche – a quel punto – a slinguarle la clitoride turgida, sulla quale – poi – mi sono concentrato, conducendo in tal modo mia madre al tanto desiderato orgasmo
– Ooohhh’mmm’Richard’I come’come’VENGO’OH SI”VENGOOO! – ha urlato infine, scuotendo follemente il bacino ed afferrandomi nel contempo i capelli per tenermi giù, con la testa infilata tra le sue cosce – Oooddio’è bellissimooo!

– Ti è piaciuto, mammina? – le ho chiesto io, dopo un po’, sempre stando inginocchiato tra le sue gambe spalancate, mentre lei si acquietava – Sono stato bravo?
– Oh sì, tesoro mio! – mi ha risposto mia madre, guardandomi con occhi luccicanti – Bravissimo! Ma senti’ – mi ha mormorato poi – ‘non hai fame, adesso’mm!
– Bè’un po’ sì, veramente’ – le ho risposto io – ‘fare sesso fa venire appetito! – ho aggiunto poi, facendole l’occhiolino.
– Andiamo a mangiare, allora! – mi ha sorriso lei.
Passati in cucina, quindi – così, nudi come eravamo – mia madre ed io ci siamo preparati una cenetta veloce, entrambi affamati’ed entrambi non volendo perdere più di tanto tempo.
E’ stato quindi così che neanche mezz’ora dopo – consumato qualche sandwich e divorata un’insalata – mamma, dopo essersi asciugata per bene la bocca con il tovagliolo – mi ha chiesto di alzarmi dal mio posto e di andarle vicino.
– Dammelo da mangiare! – mi ha esortato, alludendo chiaramente al mio salsicciotto.
– Hai ancora fame, mammina? – le ho chiesto io a quel punto, facendo nel contempo come lei mi aveva chiesto, mettendole di nuovo a disposizione il pene semieretto.
– M-mm’ – mi ha risposto lei, allungando nello stesso istante la mano ad impadronirsene – ‘ma di questo, però!
– Fammelo tornare duro’che poi ti fotto ancora! – le ho sussurrato allora io, guardandola fissa negli occhi’quella troia di mia madre.
– Mm’Richard’ – mi ha mormorato lei, ricambiando il mio sguardo e strizzandomi nel contempo il pene – ‘you’re really a leacher’sei davvero un mandrillo, tesoro mio!
– Dai, mamma’ – l’ho esortata io a quel punto – ‘suck my dick’datti da fare!

Subito, allora, mia madre ha fatto come le avevo chiesto. Dopo essersi slinguata ostentatamente il palmo – infatti – ha cominciato a masturbarmi, facendomi scorrere la mano lungo tutta l’asta, ansimando eccitata mentre mi rivolgeva oscenità, dicendomi che ero un bastardo’un porco voglioso che non pensava ad altro che a fottersi la propria mamma, non solo – ma anche – soffermandosi ogni tanto a slinguarmi la cappellona turgida, facendoci frullare sopra la lingua, dopo di che (‘una volta fattomelo tornare bello duro!) tenendomelo delicatamente stretto alla base tra le dita – ha cominciato a spompinarmi, alzando nel contempo gli occhi su di me, evidentemente per scrutare le mie reazioni mentre mi succhiava il pene, dapprima prendendoselo dentro e subito dopo rilasciandomelo – ancora e poi ancora – nel corso di un delizioso quanto estenuante andirivieni che nel giro di pochissimo tempo mi hanno fatto gemere di piacere.
– Hai una bocca da sogno, mammina! – le ho sussurrato poi, guardandola – Starei qui tutto il giorno a farmi pompare da te, sai? Ma’
– ‘ma? – mi ha chiesto lei, subito dopo essersi fatta sgusciare il pene fuori dalle fauci e dopo aver ripreso a masturbarmi.
– ‘ma adesso ho di nuovo voglia di fotterti! – le ho sibilato, di nuovo arrazzato come un mandrillo in fregola.
– E io di essere fottuta! – mi ha risposto lei con lo stesso tono – Oh’Richard’voglio sentirmi di nuovo il tuo grosso cazzo andare avanti ed indietro nella fica!
– Dai, allora’ – le ho ringhiato io – ‘cosa stiamo aspettando? Forza’ – l’ho esortata, pensando già a come l’avrei posseduta – ‘siediti sopra il tavolo, dai!

Al che mia madre, sollevatasi immediatamente in piedi e dopo aver sgombrato parte del tavolo, vi si è seduta sopra, restandosene quindi in attesa di quanto avrei fatto io. Afferratole le caviglie – da parte mia – le ho fatto alzare le gambe, facendole quindi appoggiare i talloni sul bordo’così che – mentre mamma si appoggiava all’indietro – la sua vulva’un osceno fiore slabbrato dai petali purpurei’mi è stata giusta all’altezza del glande – Are you ready mom? Sei pronta? – le ho chiesto a quel punto, spingendomi nel contempo in avanti quanto bastava per strusciarle la cappellona paonazza tra le ninfe – Mm?
– Oh sì! – mi ha risposto lei, cominciando subito dopo ad ansimare, evidentemente eccitata quanto me, se non di più – Ficcamelo dentro, tesoro mio’sono guazza come una troia’come on’DAI!
Cosa che io ho fatto dopo un attimo, limitandomi a spingere in avanti le pelvi, tanto – in effetti ‘ la sua fica era lubrificata! Con un solo incredibile affondo – poi – l’ho penetrata, scivolandole nel ventre come un coltello caldo scivola nel burro!
– Ooohhh’ – ha gemuto infine mamma, strabuzzando gli occhi – ‘oddio’Richard’ – mi ha balbettato, mentre io le rigiravo ben bene il pene nella vagina – ‘mmm’credo che non mi abituerò mai al tuo nerchione sai, tesoro?
– Non devi abituartici, mammina’ – le ho risposto io, mettendole le mani sulle ginocchia e quindi cominciando a fotterla, dapprima ritraendomi e quindi tornando a spingermi in lei – ‘devi solo pensare a godertelo!
– Ooohhh sì! – mi ha sibilato lei, guardandomi – Dai, Richard’ – mi ha esortato poi – ‘fammelo sentire’chop up me’sbattimi, figliolo!
– Tieni! – le ho ringhiato allora io, sbattendoglielo dentro fino ai testicoli – prima – e tirandoglielo fuori quasi del tutto – poi – ancora ed ancora, entusiasticamente, grugendo come un verro mentre mia madre ululava come una lupa partoriente, spingendo nel contempo il ventre verso di me, per venirmi incontro!
– Oh’oh’oh’ – faceva la troia, guardando alternativamente me ed il grosso, turgido palo di carne che le scorreva nella fica, infradiciandosi sempre più dei suoi umori – ‘oh’Richard’mmm’mi fotti da dio, ragazzo! Nessuno mi ha mai fottuto così’neanche quel porco di tuo padre!
– Davvero ti gusta, mammina? – le ho chiesto io, a quel punto, sentendomi enorme dentro di lei.
– Oh sì’oh sì’però’ – mi ha mormorato poi.
– Sì? – le ho chiesto io, rallentando nel contempo il mio andirivieni nella sua vagina.
– Mm’sono un po’ scomoda, tesoro! – mi ha sussurrato lei – Non è che potremmo tornare di là adesso’mm?
– Ehi’perché invece non andiamo sul tuo letto? – le ho chiesto io, cominciando nel contempo a sfilarmi dalla sua guaina.
– Va bene! – mi ha risposto lei, guardandomi il pene congestionato e sozzo delle sue secrezioni vaginali – Dai, andiamo!
E, così dicendo, è scesa dal tavolo e quindi presomi sottobraccio, mi ha condotto al piano superiore, in camera sua, dove – infine – mamma ed io, ancora pieni di voglia, ci siamo adagiati sul suo talamo, l’una accanto all’altro.

– Ti amo, Richard’sai? – mi ha sussurrato dopo qualche istante mia madre Kate, accarezzandomi lievemente il torace – Ci crederesti’mm? – mi ha chiesto poi.
– Facciamoci un sessantanove, mammina’mm’ti va l’idea? – le ho chiesto io a mia volta – apposta – non volendo coinvolgere il sentimento in quel torbido ménage incestuoso.
– Ma’sei veramente un maiale! – mi ha sibilato lei a quel punto, rizzandosi a sedere – Non pensi altro che a fottere?
– Fottere te, mammina! – le ho precisato io, allungando nel contempo una mano ad accarezzarle una tetta – Fottere te! C’è differenza’non trovi?
– Mm’e va bene! – mi ha bisbigliato lei, allora – Dì un po” – mi ha chiesto poi, cambiando subito tono – ‘vuoi starmi sopra o sotto’mm?
– Sopra, naturalmente’ – le ho risposto io, sorridendole – ‘così potrai anche leccarmi il culo, mammina!
– Oh’cielo! – ha gemuto lei, parlando per sé – Ho creato un mostro!
– Avanti’dai’ – l’ho esortata – ‘poche storie! Sdraiati invece, forza!
Ordine che mamma Kate ha prontamente eseguito, disponendosi sopra il letto in modo che io potessi a mia volta mettermi sopra di lei.
Soddisfatto – a quel punto – l’ho montata – au contraire, come dicono i francesi – sistemandomi quindi in modo che ognuno avesse libero accesso al sesso dell’altra.
Immediatamente dopo – quindi – mi sono dato da fare, chinandomi sulla sua vulva afrorosa e cominciando quindi ad infilare nella sua fessa rorida di umori – avanti ed indietro, come se fosse un membro – la lingua che avevo indurito ad arte’ed il tutto, mentre sentivo mamma che – dopo esserselo imboccato – andando su e giù con la testa, mi pompava il cazzo, ficcandoselo fino in gola, come una forsennata, interrompendosi solo ogni tanto per leccarmi e succhiarmi i testicoli rigonfi.
– Dai, mamma’ – l’ho incitata ad un tratto, voltandomi nella sua direzione affinché mi sentisse bene – ‘lick my bum’leccami il culo!
Cosa che mia madre (‘da gran troia qual è!) è passata a fare immediatamente, dopo avermi allargato le natiche con le mani. Morbida e calda – dunque – ho sentito la sua lingua lambirmi lo sfintere, poi infiocchettarmelo ed infine penetrandovi appena, facendomi correre un brivido da matti lungo tutta la spina dorsale’fantastico!

Nel frattempo – però – ho deciso di continuare a leccarle la fica. Tornando quindi ad infilare la faccia tra le sue cosce spalancate, ho cominciato a rasparle la fessa, facendovi scorrere avanti ed indietro la lingua – ancora e poi ancora – implacabilmente.
– Ooohhh sì! – ha gemuto a quel punto mamma, tornando ad abbandonarsi all’indietro, sopra il letto – ‘oh yeah’lick’lick my split’oh sì’Richard’leccami la fica, tesoro’così’DAI!
– Ehi’mammina’ – le ho sussurrato io, al contrario, smettendo improvvisamente di lapparla – ‘cosa ne diresti se fottessimo, invece’mm? Ti è tornata voglia?
– Oh sì! – mi ha risposto lei, conficcandomi nel contempo le unghie nei glutei – Dai’ – mi ha esortato – ‘facciamolo! Scendimi da sopra, forza! – Invito, il suo, che io ho prontamente seguito, sgravandola e tornando quindi a sdraiarmi sul letto – Vieni, Richard’ – mi ha sussurrato poi mia madre, mettendovisi poi sopra a quattro zampe, ed aggrappandosi quindi alla testiera – ‘scopami da dietro, adesso’dai’mount your mom’MONTAMI!
– Cazzo, che vista! – ho esclamato io, obbedendole subito, riferendomi alle chiappe rotonde come pesche mature tra le quali palpitava il suo forellino bruno.
– Ti piace quello che vedi, tesoro? – mi ha chiesto mia madre, voltandosi appena a guardarmi, immediatamente prima che io, dopo essermi posizionato dietro di lei, le strusciassi il glande tra le labbra della vulva.
– Mm’e a te piace quello che senti? – le ho domandato io a mia volta, spingendomi nel contempo in lei, sprofondandole nel ventre con un colpo solo, fino a lasciarle fuori solo i coglioni.
– Nnnggg’Richard’ – si è lamentata lei una volta ripreso fiato – ‘c’cazzo’cosa vuoi fare’squartarmi!
– Oh no, mammina’ – le ho risposto io, afferrandola nel contempo per i fianchi – ‘solo fotterti, tesoro! Take!’take mamy!’ – le ho ringhiato – ‘tieni’TIENI!

E, così dicendo, ho cominciato a fotterla davvero alla grande, dapprima estraendole quasi del tutto il cazzo dalla fica e tornando quindi a ficcarglielo dentro, mentre mia madre gemeva e mugolava, aggrappandosi spasmodicamente alla testiera del letto.
– Ouh’ouh’ouh’ – faceva la troia ogni volta che il mio palo di carne le tappava la vagina arrivandole a toccarle l’utero, mentre’ciaf’ciaf’ciaf’era il rumore osceno prodotto dalle nostre due carni che sbattevano l’una contro l’altra – le mie pelvi contro le sue natiche! – Oh’ Richard’ – mi ha sussurrato ad un tratto, poi – ‘ooohhh’sto per godere di nuovo’mmm’ci volevi tu per farmi sbrodolare così! Oh’dai’dai’ – mi ha incitato subito dopo – ‘dacci dentro! Fammi godere!
Subito, allora, ci ho dato dentro come un assatanato, rifilandole nel ventre una serie di sciabolate che – alla fine – l’hanno fatta godere davvero. Scuotendo la testa di qua e di là, infatti, mamma ha cominciato a gemere senza interruzione, fino a quando – cioè – con un ”oh’Richard’GODOOO!’ che mi ha fatto accapponare la pelle non ha raggiunto l’orgasmo, mentre io – imperterrito – continuavo a martellarla di colpi, ormai anch’io prossimo a godere.
Quando – infine – ho sentito lo sperma ribollirmi nei testicoli, poi, mi sono sottratto alla presa della fessa di mia madre, sussurrandole nel contempo che stavo per venire a mia volta.
Subito, allora, la zoccola si è girata verso di me, con la bocca aperta’bocca nella quale – infine – ululando come un coyote, le ho schizzato il mio seme, riempiendogliela!

Da quel giorno, mia madre Kate ed io siamo diventati amanti’e da allora mamma non passa più tutto il suo tempo in ufficio (‘o almeno non come prima!) ed il perché potete facilmente intuirlo, no?

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