Skip to main content

Mia sorella Giuseppina 19

By 16 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia sorella Giuseppina Cap. 19

Nota:
Questo racconto si discosta dalla serie, è una piccola parentesi della trasformazione dell’autrice e della prosecuzione del racconto in sé. Presto i suggerimenti che mi avete dato saranno pubblicati già a partire dal prossimo capitolo. Continuate e buona lettura.
maxtaxi

i miei racconti
http://www.iomilu.com/viewuser.php?uid=843

Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5496
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5498
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5539
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5598
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5690
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5704
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5723
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5749
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5828
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=5852
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=6006
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=6199
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=6700
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=6873
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=7142
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=7415
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=7488
http://www.iomilu.com/viewstory.php?sid=7516


‘Questa sera devi giocare con la squadra almeno due game. Non dovrai indossare nulla sotto l’uniforme indipendentemente dal tipo che dovrai mettere.’

Poche parole ma comprensibili rimanendo pensierosa a fissare il monitor. Erano sempre così le mail che riceveva. Non sapeva se era Tonino a mandarle o ci fosse veramente un fantomatico signor X. Prima era sicura che fosse lui ma ora, dopo questa settimana. Aveva saltato alcuni allenamenti perché ha dovuto studiare a causa di Tonino che la teneva troppo impegnata nei fine settimana ed era un grosso problema.
‘Doveva convincere il mister. Doveva giocare assolutamente.’ Si dice facendosi coraggio.

Finita la lezione d’informatica, si è fiondata verso la palestra di corsa. Non trovandolo sul campo ha pensato di guardare nel suo ufficio e bussato con alcuni rapidi colpi, è entrata come una furia.

Allibito per tanta irruenza l’ha ascoltata piagnucolare una storia sul fatto che il suo nuovo ragazzo sarebbe venuta a vederla quella sera stessa e voleva impressionarlo facendogli vedere come era brava. Lui ha detto poche sillabe intento ad ascoltarla mentre lei piagnucolava la storia, quasi pregando perché la facesse giocare.
Alza una mano e lei finalmente si zittisce.
‘Le conosci le mie regole, te le ricordi?’

‘Si, mister.’ Risponde sommessamente.

‘Hai qualche insufficienza nelle materie?’

‘No, mister.’

‘Questa sera ti farò entrare e se mi deluderai te ne farò pentire.’

‘Siiii!’ Salta per la gioia. Se lui non fosse stato dietro alla scrivania, l’avrebbe baciato e abbracciato.

Sorridendo per tanto entusiasmo manifestato, l’osserva comiaciuto. Dalla scollatura della camicia puo notare molta carne dei seni e dopo che si è messa a ballare, le tetta ballano vistosamente. Prima di uscire ha notato come i capezzoli duri risaltassero dal tessuto leggero della camicia come imudici bottoni.
“Adoro l’estate.” Dice fra se con un sogghigno dopo che lei è uscita chiudendosi la porta alle spalle.

A sera si sentiva emozionata. Non si sentiva ben informa perché durante l’ora di pranzo l’aveva passata a godere con Tonino e al solo pensiero aveva nuovamente le gambe molli. Non riusciva a smettere di pensarci anche perché, dalla patatina, ogni tanto le venivano degli spasmi e le toccava stringere spasmodicamente le gambe. In questo modo il clitoride veniva stretto fortemente e dal piacere che ne scaturiva si mordeva il labbro inferiore.

‘Giù! Guarda!’ Le dice l’amica Sara in piedi di fronte a lei.
Hai lati di loro le altre ragazze sono intente a cambiarsi e a parlare fra di loro.
Sono nello spogliatoio e le indica ponendo entrambe le mani all’addome e si pone di fronte alla sua migliore amica; dall’ombelico fuoriesce un piercing.
‘Ti piace? Che mi dici?’ Aggiunge vedendo lo sguardo smarrito dell’amica.

Tornata alla realtà dal sogno ad occhi aperti, si china in avanti e osserva più da vicino. Sulla capocchia dello spillo un piccolo brillantino attira lo sguardo mentre al di sotto una gemma con una pietra blu è racchiusa all’interno dell’ombelico mentre tutt’attorno la pelle è arrossata e infiammata.
‘Cosa posso dire.. Stupefacente. E quando l’avresti fatto?’ Le chiede a sua volta sorridendo mentre lentamente si sbottona la camicia e se la toglie.

‘Stupefacente devo dirlo io.- Sgranando gli occhi osservandole le tette.- Hai visto che abbronzatura!’

Si guarda attorno furtiva, si era dimenticata di essere senza reggipetto. Anche altre ragazze sono più col solo intimo addosso o parzialmente nude. Facendo finta di nulla si muove lentamente mentre si osserva le sottostanti tette pendule. Le aureole ancora vistosamente rosse e i capezzoli ancora duri per l’eccitazione e l’orgasmo provato solo poche ore prima.

‘Anche io ho preso un pò di sole l’altra domenica ma mi vergogno a stare in topless.’ Facendole vedere come i piccoli globi del seno fossero ancora rossi pur essendo passata oramai quasi una settimana.

‘Però il piercing l’hai fatto?’ Guardandola di sbiego.

‘Grazie, ma non è mica la stessa cosa..’ Mentre un sorrisetto sarcastico le compare sulla faccia e le mani accarezzano voluttuosamente i fianchi per finire sui seni. I capezzoli a quello stimolo si inturgidiscono per fuoriuscire in avanti.

‘Come il tatuaggio sulla chiappa?’ Mettendosi in piedi di fronte a lei, con i pugni hai fianchi e i gomiti ben larghi..
Ridono sorreggendosi e abbracciandosi a vicenda mentre le tette vengono compresse le une contro le altre. Si discostano con un certo imbarazzo. Quel contatto di capezzolo, contro capezzolo le ha erotizzate. Si osservano con la coda dell’occhio e vedono come il viso sia diventato rosso ad entrambe.

Come se fosse la cosa più naturale del mondo si siede sfilandosi la minigonna ed indossando velocemente i pantaloncini. Non si sente molto a suo agio. La sera prima non si era lavata e quella mattina stessa suo fratello le ha impedito di farsi la doccia quotidiana. Era come se si sentisse addosso ancora tutto lo sperma che l’aveva imbrattata. Sperava in cuor suo che le altre ragazze non notassero nulla di strano. Infine ha indossato la maglietta. In questo modo ha potuto assolvere a parte della mail. ‘Non resta che il mister ora.’ Pensava fra se mentre si allacciava le scarpe non accorgendosi che mettendo un piede sul davanzale della panchina lasciava in mostra alle altre ragazze parte delle labbrine della figa.

Quando l’allenatore arriva, striglia le ragazze. Urla e cerca di infondere loro la grinta per giocare e vincere.
‘Sapete bene che sono le prime in classifica ma non per questo bisogna lasciarsi abbattere!!! Ora vi voglio vedere sul campo a scaldarvi. Correre!!!’
Come si avviano verso il campo di corsa, ferma Giuseppina e la guarda freddamente negli occhi.
‘Non mi deludere.’

Annuisce e corre in campo con le altre a riscaldarsi cercando di prestare attenzione a che le tette non ballino troppo.

Sugli spalti Tonino, da vero cameraman provetto, registra pazientemente ogni avvenimento.

Durante il primo set la squadra perde per pochi punti di svantaggio. Giuseppina gioca pochi game e sbaglia le ricezioni.
Ha le gambe molli e la mancanza di allenamento la resa rigida nei movimenti.

Il secondo set riescono a vincere dovendo andare hai supplementari.
Per salvaguardare un po’ le energie delle sue ragazze, il mister fa entrare in campo mezza squadra di riserva.
Tonino continua a registrare e nota che anche un’altra ragazza non porta il reggiseno. Non ha le tette di Giuseppina ma in compenso i capezzoli sono duri e si notano attraverso il tessuto.

Lei si sente stanca e accaldata. Le tette ballano vistosamente e il fregamento dei capezzoli sul tessuto la erotizza obbligandoli a restare duri. Non le piace essere costretta a subire ogni sopruso che le fanno. Oltretutto si sente le guance accaldate e rosse per la vergogna tutte le volte in cui lei mette un piede sul campo o gioisce saltando con le altre amiche.

Il quarto set è tutto per la squadra ospite. Vincono con facilità e velocemente.
Il mister arringa le ragazze. è paonazzo in volto e con gli occhi spalancati come se fosse posseduto dal demonio. Sa bene che in tribuna ci sono allenatori e manager delle squadre superiori e si sta giocando la credibilità sua e di tutta la squadra.

Il quinto e ultimo set incomincia e i primi punti sono guadagnati dalla squadra ospite.
Ancora un cambio e Giuseppina entra insieme alla sua amica. Grazie alla sua alzata di palla, riescono ad ottenere il punto palla. Alla battuta vi è la sua amica e con un tiro imprendibile guadagnano un punto. Con i successivi due tiri, la squadra riesce a passare in vantaggio di un punto.
Dagli spalti il pubblico si sta infervorando nuovamente. Vedono la squadra della scuola in vantaggio e il tifo si riscalda.
Vanno avanti fino ad essere 15/15 chi ottiene due punti di vantaggio consecutivi vince la partita. Tutti sono molto tesi. Chi urla di più è il mister. Dopo due tiri sono ancora in parità.

Tocca a Giuseppina a battere la palla. Tira come meglio può con tutta la forza. La prendono e schiacciano la palla contro di lei che riesce a farla restare in gioco. Una delle sue compagne intuisce l’occasione e con un tocco leggero la alza oltre la rete e la palla cade fra due avversarie segnando il punto.
Giubilo e abbracci ma la partita non è ancora finita. Devono segnare ancora un punto e tocca ancora a Giuseppina a battere la palla.

Si tocca la spalla e cerca di fare delle rotazioni con il braccio. Le duole. Si deve essere strappata battendo la palla precedentemente o salvando facendola restare in gioco.
Ha il cuore che batte a mille ma cerca di respirare con calma. Deve trovare la giusta concentrazione e battere al meglio delle sue possibilità.

Si allontana e cammina facendo battere la palla sistematicamente a terra in una attenta e controllata apparente perdita di tempo. Mentre medita su quello che deve fare, spera che le avversarie si intimoriscano e innervosendosi commettano qualche piccola sciocchezza. Torna al bordo campo e guarda le proprie compagne e poi quelle avversarie. Il Mister a gesti le consigli la mossa da fare. Effettua tre passi e si volta verso la rete. Alza la palla in alto con la sinistra. Due passi di corsa controllata. Spicca il salto e inarcandosi come un arco teso, colpisce la palla con la mano destra con tutta la forza.
Questa vola sopra la rete per pochi centimetri andando dritta contro l’avversaria al centro del campo.

Deve decidere in una frazione di secondo se la palla è troppo forte e può uscire dal campo o prenderla. Nel dubbio la riceve ugualmente ma non riesce a controllarla e questa rimbalzando la colpisce in pieno volto. La bianca palla vola verso gli spalti seguita da alcune delle ragazze ma atterra fra il pubblico, segnando il punto della vittoria per la squadra di casa.
Gioiscono saltando e stringendosi le une alle altre. Giuseppina è l’eroina del momento. Allargando le braccia in un eccesso di gioia Tonino e tutti gli spettatori, possono accorgersi come non porti nulla sotto la maglietta. Le tette con i duri capezzoli ballano liberi.

Salutati gli arbitri e l’allenatore della squadra avversaria si avvia con le altre ragazze della squadra negli spogliatoi.
‘Ragazze! Siamo in testa alla classifica, grazie a questa vittoria!’ Urla il mister.
In un eccesso di gioia dà alcune pacche sul sedere alle prime che le sono vicine. Abbraccia una a una le sue allieve baciandole e complimentandosi con ognuna di loro.
Le ultime si erano già tolte la maglietta rimanendo in reggiseno e visibilmente imbarazzate ad abbracciare il loro allenatore.
Quando le saluta era turbato. Non tanto per l’incantevole visione quanto ha potuto percepire sotto alla stoffa i seni duri della Sara numero 2 come la sempre chiamata. Era certo che sia lei, che la sua amica Giuseppina, fossero senza reggipetto.

‘Sa.- Chiede Giuseppina all’amica.- Ho male alla spalla.’
‘Ti sarai slogata o strappata un muscolo.
Entrambe sono senza maglietta come oramai molte delle loro compagne ma spiccano fra tutte per il fatto di essere già mezze nude. Si chinano all’unisono per slacciarsi le scarpe e il dolore accresce enormemente.

‘Complimenti! Urla la sua amica dandole una sberla sulla schiena.

Emette un gemito e sulla faccia compare una smorfia di dolore. è Valentina, inconfondibile la sua voce e le sue buone maniere da scaricatore di porto. Si volta per dirle qualcosa ma rimane bloccata e imbarazzata. A pochi centimetri dalla faccia vede la figa depilata della sua compagna di squadra e sollevando lo sguardo si sofferma alle tette e ai capezzoli nudi.

‘Complimenti! Ripete accompagnando con un ennesimo schiaffo alla spalla dolorante.

‘Vale! Datti una calmata. Mi sono fatta male battendo l’ultima palla. Ad ogni sberla che mi dai vedo le stelle!’

‘Scusa.- Ribatte contrita- Volevo solo complimentarmi con te. Ultimamente ti si vede così poco in giro.’
Sorridono e si abbracciano da buone amiche. Il calore che percepisce con le tette schiacciate le une alle altre la elettrizza e la spaventa. Non credeva che il contatto con un’altra ragazza nuda le potesse procurare un effetto simile.

‘Scusa.- Sentendo come ha il viso in fiamme.- Ora vado dal mister a farmi vedere la spalla.’
Si rimette la maglietta con difficoltà e camminando piegata di lato per il dolore, si incammina lungo il corridoio, fra i molti sostenitori della squadra che cantano e festeggiano ancora per la vittoria.

Bussa alla porta e come sempre entra prima ancora che le desse l’avanti. Visto la cagnara che imperversa, sarebbe stato oltremodo impossibile poter sentire qualcosa attraverso la porta.

Lui è tutto intento ha sfogliarsi la rivista. Le piace da morire la nuova modella che è al centro del foto racconto. Si è appena abbassato i pantaloncini e le mutande che con il cazzo in mano si sta masturbando tranquillo. L’eccitazione per la vittoria e per le sensazioni percepite nello spogliatoio, l’ho avevano erotizzato e ora con estrema soddisfazione si dedica al piacere manuale. Gli piace sentire la pelle del prepuzio sgusciare dalla cappella e la stretta calda della mano attorno al cazzo.
Salta sulla sedia piegandosi in avanti, come vede Giuseppina comparire sulla soglia della porta e solo ora si accorge di non aver chiuso a chiave come al suo solito.

‘Mister chiedo scusa, ma ho la spalla che mi fa male e non riesco più a muoverla.’

Con imbarazzo racchiude dapprima la rivista nel cassetto della scrivania.
‘Siediti sul lettino.’ Le dice mentre si sistema alla meglio i vestiti.

Come lei si è seduta dandogli le spalle, si alza e voltandosi finisce di ricomporsi. Il cazzo durissimo è evidenziato dai pantaloncini stretti ed elasticizzati e cerca di nascondere il bozzo coprendosi con l’orlo inferiore della maglietta.

‘Togliti la maglietta che ti passo una pomata e vediamo qual è il problema.’
Preso dall’armadietto il barattolino rimane a bocca aperta nel vederla con le tette all’aria. Le sue intuizioni durante la partita vengono confermate.
‘Ha giocato per tutto il tempo senza reggipetto la porca.’ Pensando fra sé.
Vorrebbe passarle davanti per vedergliele meglio, ma così facendo le farebbe vedere la sua più che evidente erezione.

Posizionatosi alle spalle, incomincia a passare l’unguento sulla spalla dolorante e controlla sotto le sue dita esperte la tensione dei muscoli. Lubrificate entrambe le mani, passa a massaggiare dal principio le spalle per arrivare al collo e concentrarsi infine sulla spalla e al braccio dolente. Si posta di lato e preso il polso incomincia a roteare lentamente il braccio per constatare il problema. In questo modo si può beare della visione di parte della tetta ma ciò che attrae il suo sguardo, è il piccolo capezzolo duro.

A parte il dolore percepito durante le sue manipolazioni, il massaggio che le sta facendo la rilassa e le procurava un certo piacere. Si gode il tocco delle mani del mister tenendo gli occhi chiusi percependo quando le muove il braccio e sente il punto ove alzandolo, il dolore si acuisce maggiormente. Si trattiene dall’urlare ma emette un gemito e lui si ferma.

Abbassato il braccio riprende a massaggiarla. Si spinge in avanti con il corpo per vederle meglio le tette. Rimane esterrefatto nel constatare che è completamente abbronzata senza ombra del segno del costume. Involontariamente accosta il bacino contro la schiena e Giuseppina si può accorgere della dura consistenza del cazzo dell’allenatore. Lei d’altro canto, nel rilassarsi più ulteriormente si lascia manipolare da quelle mani esperte e si muove all’indietro andando ad appoggiarsi contro il bacino del mister.

Ora i massaggi sono meno espliciti e sono una sorta di carezze voluttuose lungo il collo e le braccia.
Impaurito di rovinare il rapporto che li lega, passa le mani lungo il costato fino a raggiungere l’elastico dei pantaloncini. Risale sentendo sotto le dita i muscoli duri dell’addome e le prime ossa del petto. Prosegue salendo e ora le dita seguono la forma sferica dei seni.

Deliziata dalle sensazioni si lascia andare contro il suo petto e contro la dura consistenza del cazzo.

La sente respirare sempre più velocemente mentre le attanaglia dolcemente i capezzoli fra i polpastrelli. Li massaggia deliziandola di scosse di piacere intenso. Mugolii sempre più forti accompagnano il dolce massaggio.

Fattosi coraggio abbassa la testa e con le labbra incomincia a darle piccoli baci sul collo.

Un brivido intenso le percorre la schiena e geme nel sentire il clitoride pulsare.

Una mano scende lungo il petto e la pancia fino ad insinuarsi sotto all’elastico dei pantaloncini. Si meraviglia di non sentire le mutande e rimane sconcertato scoprendo che è quasi del tutto depilata. Prosegue nella sua discesa e ora i polpastrelli si possono dedicare al piccolo duro clitoride.

Ora si abbandona completamente a quelle mani esperte. La testa contro la sua spalla lasciando che le onde di piacere pervadano lungo tutto il corpo.

Prosegue in questa attività per qualche attimo in cui ha potuto sentire fra le piccole labbra come fosse già calda e bagnata di umori vaginali.
Le passa davanti e in questo modo può adoperare le labbra sul piccolo capezzolo libero mentre l’altro è ancora stretto fra le dita.

Giuseppina non è più in grado di connettere. Si sdraia sul lettino e lascia che il mister possa liberamente dedicarsi a darle piacere.

Con la mano libera le abbassa i pantaloncini alle caviglie. In questo modo può vedere il pube della sua allieva. Insinua nuovamente la mano e ora vi inserisce un dito fra le calde e umide labbrine.

Mugola di piacere. Con il braccio dolorante alza la mano lungo la coscia di lui per arrivare a sentire la dura e morbida consistenza delle palle. Le accarezza per poi passare a sentire come il cazzo duro si erge dentro ai pantaloncini. Lo attanaglia attraverso il sottile tessuto e muove lentamente la mano massaggiandolo e facendo una piccola sega. Si gira di lato e con entrambe le mani gli abbassa in un solo movimento i pantaloncini e le mutande a mezza coscia. Il cazzo enorme e duro, le svetta dritto davanti alla faccia. Lo impugna nuovamente e una volta abbassata la bocca lo ingoia per buona parte della sua lunghezza.

Mugola mentre pensa che la sua allieva oltre ad essere bella è anche decisamente piena di sorprese. Il lavoro che le sta facendo, è sublime e da vera esperta. Chinata così in avanti e di lato, può palpeggiarle liberamente il sedere. Continua a masturbarla delicatamente e con aumentando il ritma sempre più velocemente.

Scopre come le dita possano sprofondare liberamente in lei mentre sente che non può più resistere ancora lungamente. Geme, percependo chiaramente l’orgasmo correre dentro al cazzo e senza avvisarla, esplode inondandole la bocca di corposi fiotti di sperma.

La quantità e la violenza è tale che fa quasi fatica ad ingoiare tutto inizialmente. Solo successivamente riesce ad assaporare il forte gusto e sentirne l’odore.

Lui la masturba con foga, al punto da metterle anche un dito nel sedere. Stringe le chiappe ma così facendo le dita massaggiano i muscoli e le membrane interne dandole ancor più stimoli e in breve gode anche lei.

Passano lunghi attimi in cui solo gemiti inconsulti risuonano nella stanza.
Come si calmano si guardano e sorridono. Lui si ricompone mentre lei rimane semi sdraiata sul fianco sopra al lettino. Respira pesantemente abbandonandosi a sentire come le onde di piacere percorrano ancora i nervi lasciandola sudata e fremente.

L’ammira per qualche attimo, incredulo per quello che ha fatto, per passarle dietro alle spalle e sollevata la rimette seduta. Le applica ancora la crema mentre i loro animi incominciano a raffreddarsi. Come ha finito si discosta e si avvia al lavandino a lavarsi le mani.
‘Vestiti che ho finito.’

Alla meglio si ricompone e può notare come i capezzoli duri vogliano bucare la maglietta.

‘Stai a riposo mi raccomando. Se poi vuoi che ti applichi ancora la crema e ti faccia dei massaggi, vieni direttamente qui o fammi sapere.’

Ammiccando felice si discosta da lui e alla porta si gira e lo guarda.
‘Mister, ci vediamo presto.’

Mentre cammina malferma sulle gambe verso gli spogliatoi, pensa al grosso cazzo che ha spompinato. Si vergogna per quello che ha fatto e un brivido le scorre per la schiena. Muove la lingua sulle labbra voluttuosamente. Respirando, sente ancora il gusto di sperma in bocca e sulla lingua. Freme al pensiero di quanti ragazzi e uomini stiano aspettando davanti alla porta degli spogliatoi e pensa ai loro cazzi.

Loro la guardano con bramosia e lei si sente le guance avvampare di vergogna. I capezzoli duri si vedono chiaramente attraverso il leggero tessuto della divisa e chinando la testa ha modo di osservarli. Questo la erotizza ancora di più e sente come si stia bagnando nuovamente fra le piccole labbra della figa.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Ultima correzione 18-08.-07

Leave a Reply