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Nei panni di una bionda

By 12 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Credo di essere uno degli uomini più felici del mondo al momento.
Tutto va nella direzione utile a favorirmi in ogni modo. Poco meno di due anni fa mi sono laureato con una buona valutazione, privilegi di chi, come me, può permettersi di dedicarsi solo allo studio, senza l’affanno di affitto da pagare e conti da far tornare a fine mese. Ovviamente parte del merito va anche ai professionalissimi e fottutamente cari, Tutor che il mio Papy ha lautamente pagato negli anni.
Avevo davanti una lunga gavetta nello studio notarile di famiglia, non fosse che, meno di diciotto mesi fa, mio padre ha infartato! Niente di grave, ma l’episodio gli ha fatto cambiare la sua visione della vita e così ha deciso di godersi i suoi soldi e partire per un lungo viaggio around the world con sua moglie, lasciandomi titolare del suo 51% di quote dello studio e usufruttuario della sua megavilla fuori città.
Un paio di mesi fa, porto a termine due transazioni che hanno incanalato nelle casse della società qualcosa come mezzo milione di euro. Metà di quei soldi, sono miei!
Che altro vediamo’ oh già! Ho da poco assunto una assistente personale. Desideravo moltissimo una ragazza bella e in gamba che non disdegnasse, di tanto in tanto, di farsi scopare e ai colloqui preliminari noto questa mora superfica neodiplomata che intende mantenersi autonomamente agli studi universitari. Barbara.
Lei capisce così bene l’antifona che al successivo colloquio, dove eravamo soli, si è presentata con una gonnellina larga e senza intimo. Alle mie continue allusioni sulla ‘Disponibilità e apertura’ che cercavo nella candidata lei non ha fatto altro che spalancare le cosce, mostrandomi una figa quasi del tutto depilata e già imperlata dei suoi umori. Mi ha detto ‘Sono Aperta e Disponibile Signor M.M. mi creda.’
Stare in quella fica giovane e invitante è stato bellissimo. Il mio cazzo ha urlato di gioia mentre la stantuffavo contro la scrivania. è finita con una memorabile sborrata in bocca e con l’assunzione diretta e a tempo indeterminato della mia assistente Barbara.
Ieri notte poi, ho finalmente fatto capire a Martina, la modella con cui esco da un paio di mesi, che non faccio sul serio con lei. eravamo nella mia villa, tornavamo da una festa già largamente strafatti di alcool e coca, lei si è spogliata, mi ha spogliato e ha cominciato a succhiarmelo come solo lei sa fare.
Io me ne stavo in piedi davanti al letto e lei seduta sopra che si faceva sparire il mio cazzo dentro la bocca e muoveva la lingua per farmi venire in fretta. Io invece ero di un altro parere e così l’ho interrotta, l’ho spinta sul letto e l’ho fatta girare. Lei ha capito troppo tardi cosa stavo per fare, perché ormai ero sopra di lei e così, ignorando le sue urla, la casa è grande e isolata e i dipendenti non dormono sul posto, mi sono fatto strada nel suo secondo canale. Due mesi e passa di frequentazioni e ancora si rifiutava di darmelo, la situazione si era fatta intollerabile. Mi sono goduto quell’orifizio caldo e stretto, muovendomi dentro di lei con scientifica calma, assaporandomi le sue contrazioni godendo della sua resa. Dopo un po’ infatti si era resa conto che urlare era del tutto superfluo e si era immobilizzata. Mi ha insultato tutto il tempo ma mi anche lasciato fare quello che mi pareva. L’ho usata come volevo, godendomi una lunga e meravigliosa inculata e sono venuto dentro di lei urlando. Quando l’ho liberata non mi ha aggredito, ha raccolto i suoi vestiti continuando con tutti gli epiteti che conosceva, si è rivestita senza nemmeno lavarsi e mi ha mandato a cagare. Io me ne stavo sul letto ad ascoltarla divertito, tirando dalla mia boccetta personale e lei, prima di andarsene mi ha guardato e ha detto ‘Vaffanculo Max’Ti chiamo io.’
E adesso, me ne sto col culo sulla mia BMW nuova fiammante e c’è una biondina molto graziosa che se ne sta abbassata tra le mie gambe e mi succhia il cazzo.
L’ho rimorchiata in un Pub un ora fa, se ne stava sola al banco, con un drink davanti, visibilmente brilla, inguainata in uno spettacolare vestitino rosso molto corto che regalava generose visuali delle sue lunghe cosce e così scollato da lasciar intravedere la curva inferiore dei suoi seni sodi e liberi da qualsiasi costrizione. L’ho osservata un po’ bere uno o due drink e dondolare deliziosamente un piede, preda del nervosismo. Ancora una volta la ruota girava a mio favore, è estremamente raro che una femmina del genere venga lasciata in pace a lungo quando è brilla, ma il locale era stranamente semideserto e chi c’era dentro non sembrava aver notato la bionda sola al banco, a parte un paio di ragazzetti medioborghesi che avevo di fronte.
Il primo che fa una mossa di solito ha più possibilità così ho aspettato che lei finisse il secondo giro prima di avvicinarla. Mentre mi facevo sotto ho notato lo sguardo di disappunto dei due fessi che avevo bruciato sul tempo.
‘Eccomi!’ Le ho detto. ‘Prego?’ mi ha risposto, con un po’ troppa allegria nella voce e un bel sorriso.
‘Una bella ragazza come te non se ne sta sola soletta in un posto del genere, è chiaro che aspetti qualcuno.’ le ho detto sedendomi accanto a lei. ‘Si, aspetto il principe azzurro.’ ha risposto tornando al suo drink. ‘E infatti eccomi!’ ho concluso.
‘Mi offri da bere principe?’ mostrandomi il bicchiere vuoto. ‘Naturale principessa.’
Abbiamo bevuto e lei mi ha incoraggiato con sorrisi e toccandomi spesso il braccio. Ad un certo punto si scosta dal banco, lasciandosi ammirare in tutto il suo splendore e regalandomi un fugace bagliore bianco del suo intimo.
‘Mi trovi sexy, Principe?’
‘Accidenti! Sei favolosa’ le ho risposto. ‘Se fossi la tua donna te ne andresti per scoparti una sciaquetta di diciott’anni?’
Fidanzata tradita, scopata garantita. Ho pensato, ma in realtà ho detto: ‘Se fossi la mia donna non guarderei un’altra nemmeno con un binocolo.’
Lei si è illuminata e poi ha biascicato tra i fumi dell’alcool ‘A me non mi frega che mi tradisse. Con tutte le corna che gli faccio io’ ma ora se ne è andato con quella troietta. Tutto tempo sprecato con lui’ al diavolo’ mi porti da qualche parte Principe?’
In macchina, mentre andavamo a casa mia, mi viene un idea e ho detto: ‘Sai, qualcuno va con le ragazzine perché fanno bene i pompini!’
Lei a quel punto m’ha guardato indignata e ha urlato: ‘Io faccio dei pompini da favola! Che c’è non mi credi? Vuoi provare?’ ‘Certamente piccola!’ così mi ha slacciato i jeans ha liberato il cazzo e si è sistemata tra le mie cosce.
Le sue labbra calde salgono e scendono sulla cappella, la mano invece si dedica al resto dell’asta, è proprio brava. Muove sapientemente la lingua, regalandomi piacere a ondate. La strada è lunga, la villa è lontana, così ho tempo per godere e infatti me la godo. Un semaforo lampeggia in lontananza e io comincio a muovere il bacino seguendo il suo ritmo, per spingerglielo più in gola possibile. La mia mano si posa sui suoi capelli dorati e spingo ancora di più, lo prende tutto ma non sembra in difficoltà. Io sento di essere pronto a godere e le dico: ‘Non sporcare Baby. Prendila tutta in bocca!’
Lei stinge le labbra e continua. Io ansimo.
Oltrepasso il semaforo. Vengo.
La sua lingua mi tortura, la bocca piena di sborra è calda e umida. Rumore di ruote che inchiodano. Le sue labbra risalgono fino alla cappella. Due luci, un auto ha bruciato il semaforo, come noi, e ci piomba addosso.
La sua testa torna giù fino alla radice del cazzo. La mia mano si toglie dai suoi capelli, il piede cerca il freno, l’impatto.
La sua mascella scatta, i denti si chiudono con violenza. Sangue, dolore, BUIO.

Blu, nero, blu, nero’ un ambulanza, mani mi toccano. Sono vivo. Una voce: ‘La ragazza è viva!’ Sono contento, è viva anche lei’ Buio.

Apro gli occhi, neon scorrono in alto. Medici e infermieri sono attorno a me, corrono. Sono vivo e sono in ospedale. Dio ti ringrazio.

Qualcuno mi tocca, mi sveglio. Un infermiera è china su di me. il camice leggero si apre e sotto porta solo l’intimo. Vedo un bel seno a pochi centimetri dai miei occhi, un reggiseno di pizzo nero, un crocefisso che oscilla davanti a quella vista meravigliosa. L’infermiera si accorge di me si solleva e afferra il crocefisso. ‘Dovresti proprio ringraziarlo. è un miracolo che te la sia cavata così a buon mercato.’ Non ho la forza di dirle che non guardavo la croce’

Qualcuno mi apre a forza un occhio e ci punta dentro una luce. Apro l’altro occhio, è un medico.
‘Come andiamo?’ mi fa. ‘Di merda’ vorrei rispondere ma non ce la faccio.
Si china vicino alla mia testa. ‘Non preoccuparti, le circostanze del vostro soccorso non sono emerse.’ E mi indica qualcosa con la testa. Giro a fatica la faccia e ci sono una donna e un ragazzo che non ho mai visto. Capirai, che me ne frega se si viene a sapere che mi stavo facendo fare un pompino quando ho avuto l’incidente’

Voci: ‘ha subito un forte choc dovete andarci piano con lei. forse non vi riconoscerà o sarà confusa. Ok? Va bene entrate.’ Apro gli occhi. Il dottore, la signora e il ragazzo mi guardano. Sento il bip regolare dei macchinari che mi monitorizzano.
‘Ciao Sara, piccola mia.’ Fa la donna. ‘Come sta la nostra paziente?’ il medico ‘Ciao Amore’ il ragazzo.
MA CHE CAZZO DITE? Vorrei urlare ma sono debole e non riesco a parlare.
La signora si siede e mi prende la mano.
‘Andrà tutto bene angelo mio, il dottore dice che hai preso solo una botta alla testa, è un miracolo.’
Ma che succede? Bip Bip Bip
Quella è la mia mano? Bip Bip Bip Bip
Com’è piccola, anche il braccio’ BIPBIPBIPBIPBIP e quelle cosa sono? Sembrano’BBIBIBIBIBIBIBPBIBIIBIBP Tette?!?!
‘Emergenza! Signora si sposti, ha una crisi.’

Sono seduto sul letto, qualche ora dopo. Forse dovrei dire sono sedutA sul letto’ mi sono fatto portare uno specchio e non riesco a credere ai miei occhi. Nel riflesso c’è la Bionda che ho rimorchiato al bar.
L’infermiera con le splendide tette e il pendaglio a crocefisso è ancora una volta china su di me, regalandomi lo spettacolo delle sue forme sotto il camice, da ammirare. Ormai si è accorta dei miei occhi, ma si comporta con professionale indifferenza. Mi sta controllando le abrasioni che ho un pò su tutto il corpo. Io indosso solo un camice da ospedale oltre agli slip, lei solo l’intimo sotto il camice bianco. Le sue mani sono sulla mia pancia, poco sotto il seno.
Il corpo di una donna è davvero così sensibile o sono io che mi eccito al pensiero che quest’infermiera mi sta toccando con mani delicate? I capezzoli di questo corpo sexy sono ritti e sensibilissimi, la stoffa che ci sfrega sopra mi manda scariche elettriche al cervello e in mezzo alle gambe mi sembra di sciogliermi.
Stamattina mi sono fatto una doccia. è stato un incubo. Mi tremavano le gambe dall’eccitazione solo per essermi insaponato. Non può essere normale.
Le mani dell’infermiera scendono. Ho una piccola ferita medicata nell’interno della coscia sinistra. Apro le gambe e lei avvicina la faccia. Chissà se sente l’odore della mia fica? Io lo sentivo, quando una ragazza era particolarmente eccitata e mi avvicinavo con la testa, sentivo l’inebriante profumo di femmina eccitata e ora la fica di questo corpo che mi è estraneo dev’essere un lago, perché non credo di essere mai stato così arrapato.
Arrossisce! E noto i suoi capezzoli spingere contro la stoffa. L’ha notato’ l’ha notato e gli piace’
Se avessi il mio corpo non ci sarebbero equivoci sulla mia volontà di farmela. Il cazzo sarebbe così duro che gli basterebbe liberarlo dagli slip per ritrovarselo a 3 cm dagli occhi. Gli basterebbe muovere la testa di pochi millimetri per appoggiarci le labbra sopra, per farselo scivolare in bocca’ oddio’ rivoglio il mio corpo.
I medici hanno detto che Sara ha avuto uno choc emotivo molto forte, per questo non ricorda nulla. Difficile spiegargli che c’è un’altra persona intrappolata qui dentro.
Io sto al gioco per darmi tempo. Tempo per studiare la situazione, tempo per trovare il coraggio di chiedere cos’è successo al ragazzo che c’era con me in macchina’
‘Sara! Amore!’ giro la testa, l’infermiera si solleva a disagio. C’è quel bamboccio del ‘mio’ fidanzato sulla porta. Si avvicina e cerca di baciarmi. è troppo.
‘Ascolta!’ gli dico, prendo fiato e sbotto ‘Dovresti lasciarmi stare solo per quello che hanno detto i medici. In più, se vogliamo dirla tutta, l’unica cosa che ricordo è che ero in un bar a bere perché quel figlio di puttana del mio fidanzato se n’era andato con una troietta. Ero talmente incazzata che mi sono fatta rimorchiare dal primo che ci ha provato. Gli stavo facendo un pompino quando abbiamo avuto l’incidente. Ok? Per cui, fammi il favore. Sparisci.’
L’infermiera e il bamboccio mi guardano attoniti.
‘Ma Sara, tesoro, che dici?’ balbetta lui.
‘Puoi chiederlo a lei’ indico l’infermiera ‘immagino che avrete trovato il suo cazzo staccato di netto dai miei denti, giusto?’ Lei mi guarda e accenna un si con la testa.
‘Benissimo.’ Fa lui e si volta, andandosene.
L’infermiera aspetta che se ne sia andato e poi mi afferra le mani. ‘Sei stata magnifica. Glie ne hai dette quattro. Come vorrei avere la forza di parlare così al mio fidanzato.’
Libero una mano, glie la metto dietro la nuca, l’attiro a me e la bacio.
Che strana sensazione. La mia bocca e piccola e la mia lingua non è lunga come prima, in più l’infermiera non l’ha aspettata e ricevuta, l’ha piuttosto cercata a metà strada, intrecciandola alla mia. Mi piace. Molto più di qualsiasi bacio dato finora. è questo corpo? Sono io? Chissa, e in fondo, chissenefrega.
è il bacio più lungo che abbia mai dato. Le lingue intrecciate, il suo sapore buono, non so nemmeno perché non vado a cercarle un seno con la mano libera. è strano, ma per il momento questo lungo e intenso bacio sembra bastare.
Inevitabilmente ci stacchiamo, lei si solleva e mi guarda. Io restituisco lo sguardo, cercando di mettere tutto il desiderio nei miei occhi. Si volta. Se ne va’ no’ sta chiudendo la porta.
Torna accanto al letto ‘Io credevo’ cioè, sei fidanzata e con quel ragazzo nella macchina’ ma ho visto come mi guardavi’ e mi piace.’ Fa scivolare il camice a terra. è un opera d’arte. Mutandine e reggiseno di pizzo nero, ventre piatto, gambe lunghe. Occhi verdi e capelli neri. Si slaccia il reggiseno. Che visione.
Mi scanso e lei si infila nel letto con me. mi toglie la vestaglietta, la sua mano corre sulla mia pelle, brividi, si infila negli slip.
è un attimo, piega il dito e io sobbalzo. Mi ero scordato della situazione’ le sue dita sono dentro di me’ possibile che tutte le donne provino questo? Solo per due dita? Sto impazzendo, il palmo della sua mano, muovendosi, sfrega il clitoride e ondate di piacere mi offuscano la mente. Non resisterò a lungo! La sua bocca è su un capezzolo, lo stringe delicatamente tra i denti. Non è possibile! Provavo questo se me lo facevano? No. Non c’è paragone’ sta scendendo, sento il suo fiato caldo, il tocco della sua lingua, sull’ombelico, piu in basso ancora’ è arrivata li’ le sue labbra si stringono sul clitoride, le mie mani stringono i suoi capelli.
‘ODDDDIOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHH’ Urlo. L’orgasmo più devastante che si possa immaginare. Sono bastati due colpi della sua lingua per distruggermi. Sono inerte sul letto e lei risale lungo il mio corpo, mi punta gli occhi nei miei. ‘Sei un pò sensibile, mi pare.’ E mi bacia.
Lo sono. Accidenti se lo sono.
La bella infermierina è tornata a darsi da fare tra le mie gambe e, in quel po’ di lucidità che mi viene, vedo le sue tette ondeggiare’ dio mio’ ma quanto cazzo godono le donne?

Sento quella lingua piccola e appuntita che penetra ed esce inumidendo i contorni della mia figa e poi sul clitoride’ DIOOOOOOOO MI FA MORIREEEE!

La mia figa, poi? Stranissimo dirlo’ solo che ho una insolita voglia di cazzo’.

Cazzo, a proposito di cazzo’ chissà il mio corpo che fine ha fatto! Scanso la ragazza e le chiedo dei vestiti. Lei me ne porta ma li infilo a fatica’ il solo sfiorarmi mi eccita ancora! Mica è facile abituarsi!

L’infermiera mi aiuta a vestirmi’ non ha trovato un reggiseno e allora infilo la maglietta senza, con i capezzoli durissimi che sporgono dalla stoffa. Mentre mi aggiro per i corridoi dell’ospedale chiedo informazioni agli infermieri che rispondono biascicando dopo avermi ben fissato le tette’ stronzi, ecco perché le donne si lamentano’ davanti a due poppe si rincoglioniscono! Sveglia!!!

Dopo tanta fatica e tanto chiedere finalmente trovo la stanza’ vuota’ nessun parente o altro. Quella puttana della modella non è venuta’ che sia ancora incazzata perché l’ho inculata? Toh! Un mazzo di fiori! Indovina indovina di chi è? E’ di mio padre’ tanti saluti dal Marocco’ mi spiace per il tuo incidente, bla bla bla’ si, ma chissenefrega’ dove sta il mio corpo?

Mentre mi aggiro per la stanza sento dei rumori provenire dallo stanzino a fianco’ apro la porta, è il cesso!

Ci trovo dentro me cioè la bionda che tenta invano di pisciare nella tazza senza ben riuscirci.

DIO MIO, LA MIA POVERA MINCHIA! Sembra un uccello spaurito’!

Però osservandolo pensavo peggio’ non lo ha tagliato di netto coi denti ma certo un po’ di punti se li ritrova’ mmm’ a vederlo è così bello che mi ci scoperei… dio mio, che vado a pensare?

La tipa mi molla un ceffone sulla spalla’ ahia! Cavolo se fa male! Ma ha le mani di ferro?

Si siede incazzata sul letto.

‘Scommetto che mi hai toccato le tette!’ urla arrabbiata.

Se sapesse cosa ci ho fatto con il suo corpo’ ho ancora la saliva fresca dell’infermiera tra le cosce.

‘Hai una famiglia schifosa’ non è venuto nessuno a trovarti! Solo questi terribili fiori di tuo padre!’ li butta rabbrividita nel cestino.

‘In compenso è venuta la tua di famiglia e il tuo ragazzo’ sapessi come l’ho cacciato! Povero coglione!’ sorrido.

‘Ma si, hai fatto bene’ e ora come facciamo a riprenderci il nostro corpo?’

Mmm’ ci penso’ mi viene in mente lo sciamano che ho incontrato tempo fa vicino al mio chalet in montagna’ caspita se era fumato’ però Gianluca mi disse che i suoi riti funzionavano.

Vabbè che Gianluca era fumato pure lui ma tentar non nuoce no?

‘Appena usciti dall’ospedale ci andiamo’ le dico e sei giorni dopo siamo bagagli alla mano e belli e pronti.

Cazzo’ perché nascondere questo ben di dio??? Continuo a toccarmi tutto’ mi ci stavo abituando’ mi piace il mio culo femminile!

‘Perché dobbiamo andare dallo sciamano???’ le chiedo lamentandomi.

‘Per questo, deficiente’ si sbottona i pantaloni e mi mostra il cazzo’ sembra una fava moscia’ e poi come cavolo si è vestita? Sembro un damerino’ certo che anche io’ l’ho addobbata come se dovesse andare a puttaneggiare in giro!

‘E’ uno dei pochi sciamani emigrati in Italia’ le dico durante il viaggio nel mio fuoristrada nuovo da 100.000 euro ‘il mio amico Gianluca dice che si trova in montagna e me lo ha segnato su una cartina’ eccolo qui’ lasciamo la macchina in questo punto e lo raggiungiamo a piedi’.

Sara sbraita ‘Sicuro che lo troviamo?’

‘Si, sicuro, tranquilla” no, sicuro un corno! Non lo so se lo troviamo’ mica quel tossico di Gian è affidabile’ però se non troviamo lo sciamano dovremo andare a cercarne uno chissà dove e poi non ho voglia di sentire i suoi piagnistei.

Purtroppo non me ne risparmia neanche uno nonostante il mio impegno’ sono stanca di camminare’ odio i boschi’ fa freddo’ quando arriviamo’ mi illudevo che con il mio corpo resistente e da strafigo non si sarebbe lamentata e invece l’esplorazione sta diventando un incubo.

Sono tre ore che ci aggiriamo per le montagne senza trovare traccia del tizio, fa un freddo boia e inizio davvero a rompermi i coglioni che non ho più.

E pochi passi dopo’ lo vedo!

Cioè non vedo lui ma una tenda’ allora Gian non si sbagliava!

E’ una grossa tenda bianco sporco e fuori c’è un fuoco spento. Dall’interno fuoriescono strani fumi di svariati odori’ avvicinandoci riconosco l’odore della maria’ ecco, mi sembra il momento giusto per chiedermi a chi ci stiamo affidando!

Quando entriamo troviamo l’uomo seduto a terra su un cuscino zozzo a fumare beato.

‘Permesso?’ chiedo.

‘Prego, entrate’ risolverò il vostro problema’ risponde a occhi chiusi.

‘Grazie mille, si ecco, noi’ NOOOO, COME LO SA LEI???’ risponde Sara ‘Non siamo neanche arrivati che già sa che abbiamo un problema’ lei è davvero uno sciamano!’ esclama con gli occhi pieni di gioia.

‘No’ risponde l’uomo ‘mi ha telefonato il mio amico di città, quello che compra da me l’erba!’

‘Si, Gian’ vabbè, facciamola finita con questa storia’ mi siedo stizzito di fronte a lui e gli racconto tutto a sommi capi.

Lo sciamano ci riflette un pochino’ ‘Dovete fare sesso’ conclude ‘dovete fare sesso fra di voi’ solo una volta che sarete fusi anima e corpo i vostri spiriti ritorneranno nel tempio di appartenenza!’

Ci guardiamo in faccia, guardiamo lui’ dove qui??? Glielo chiediamo all’unisono.

‘Si, certo!’ risponde ‘Io intanto preparo gli infusi e le candele per il rito e cerco le formule giuste” si alza e va in cerca.

Dopo un po’ siamo nudi davanti al fuoco, circondati da candele che neanche in chiesa ne accendono così tante’ gli spifferi di freddo mi fanno indirizzire i capezzoli e indurire le tette. Sara tenta invano di tirar su il cazzo ma pochi secondi dopo essersi indurito le si smolla.

Fortuna che era una bella gnocca perché da uomo proprio non ci sa fare!

Lo sciamano ci porge due scodelle con un intruglio puzzolente e ci chiede di bere’ Sara fa una faccia schifata e cerca di mandarlo giù’ mi osservo’ caspita se sono figo’ pure da schifato sono uno schianto.

Beviamo entrambi e l’effetto è immediato’ sento il fuoco tra le gambe e una voglia incontenibile. Osservo Sara che cerca di gestire il mio cazzo, ormai preso da una erezione potente’ non credo di averlo avuto mai così, mi prende la voglia di succhiarmelo e lo faccio chiedendole di avvicinarsi.

Tolgo i capelli biondi dal viso e inizio a succhiarmi il glande. E’ strano sentirlo in bocca dopo aver potuto solo toccarlo e menarlo per tutta la vita. Lo inumidisco ben bene e inizio a fare con la lingua tutti quei giochetti che mi piacciono’ lecco tutta l’asta, con le mani accarezzo le palle, poi lo faccio affondare nella mia bocca e mordicchio il glande. I brividi sulla pelle sono il segno che il mio corpo sta godendo e Sara infatti ha reclinato la testa. Inizio a segarmi con le mani mentre lo tengo stretto tra le labbra come a risucchiarlo facendo attenzione a non esagerare per evitare che mi venga in bocca.

E lei cosa fa? Mi ferma e mi fa alzare in piedi. Mette la testa tra le mie gambe e comincia a leccare il clitoride. Sento quelle gradevoli scosse dell’ultima volta con l’infermiera e inizio ad accaldarmi’ la porca affonda le dita grosse nella figa e mi scopa con quelle’ ora si che mi sento un lago, un immenso lago di lava bollente.

Lo sciamano si aggira intorno a noi recitando strane litanie e dopo un po’ di sue parole sento l’impulso di essere scopato’ ‘Scopami’ le chiedo e lei, come fosse in trance, smette di leccarmi e mi fa distendere.

Ecco’ ora si che temo! Caspita se è grosso il mio cazzo e duro così non ricordo di averlo mai avuto.

Allargo le gambe e lei scivola dentro’ sono così bagnato che quasi non lo sentivo ma quel pompare’ eccome se lo sento! Mi si aggrappa ai glutei e me lo ficca tutto dentro facendomi gridare!

Mi sento stordito’ troppo donna per l’uomo che sono’ appena recupero il mio corpo mi scopo tutte quelle che mi capitano a tiro’ vedranno che stallone sono!

Ora che sono più rilassato sento meglio i colpi’ lo sciamano incita Sara a scoparmi più forte e lei accellera col fiatone che le sale. Cambiato il ritmo cambiano le sensazioni dentro me. Sento le vampate di fuoco in tutto il corpo e il formicolio di sfregamento contro le pareti della figa. Che sia l’orgasmo vaginale che si avvicina? Non posso più riflettere, non riesco, so solo che ho forti contrazioni, sento il cazzo che mi tocca lo stomaco e spinge e Sara che grugnisce quasi’ dio mio che sensazione’ quasi sembra di cadere nel vuoto.

Il piacere si concentra tutto in quell’unico punto dove il cazzo strofina’ non sento nulla se non le contrazioni e i brividi sulla pelle’ vengo’ dio mio vengo’ vengooooooooooo!!!

E un getto caldo dentro’ è venuta anche lei contemporaneamente’ ha sborrato e ora si è accasciata.

Anche io ho una strana debolezza e la testa che gira’.

Caspita che pugno nello stomaco che sento’ ad occhi socchiusi rifletto’ cos’è che ho fatto l’ultima volta? Perchè sono qui?

Siiiiiiii!!! Il mio corpo’ mi tocco’ no’ nooooooooo! Ho le tette ancora!!!

Vorrei quasi piangere’ lo sapevo che non dovevo fidarmi di quel cannista di Gian.

Sveglio Sara e la trascino nel fuoristrada ancora mezza assonnata lasciando lo sciamano con un bel vaffanculo come ringraziamento.

Io guido e lei parla a venvera’ ha uno strano luccichio negli occhi e mi guarda le cosce’.

‘Sto guidando’ non fare la stronza Sara che non è giornata’ le dico ma lei se ne frega.

‘Mmmm’ che belle cosce’ che profumo di figa’ lo sento che stai sbrodolando, sai?’ mi risponde e infila una mano sotto la gonna di jeans.

Quel tocco è qualcosa di irresistibile e non posso fare a meno di allargare le gambe’ caspita che goduria, che tocco delicato’ e quando si insinua a toccare il clitoride??? Wow!!!

Guido quasi scivolando sulla strada mentre ho di nuovo i tremori di un orgasmo’ siamo in curva, tento di frenare ma vengo’ mollo il pedale del freno e ci schiantiamo contro un albero’ sobbalziamo battendo contro gli airbag’ esce il fumo dal cofano’ sento il freddo’ poi’ il buio.

Apro gli occhi. Stavolta sono già in un lettino.

‘Ben svegliato’ risponde l’infermiere ‘per fortuna tu e le ragazza siete ancora vivi.’ termina con la flebo ed esce dalla stanza.

Mi volto’ a lato sul comodino altri fiori e un biglietto, ‘tanti saluti dal Perù’ ti auguro di riprenderti presto figliolo’ bla bla bla”

‘???

Sono uomo??? Sono di nuovo me stesso???

Mi alzo a fatica e mi osservo le braccia, le mani, le gambe’ mi scopro e mi osservo tutto’ DIO GRAZIE! SONO TORNATO UOMO!

Entra Martina, smagrita dalla paura più di quanto già non fosse, e mi salta al collo piangente.

‘Vuoi farmi morire di crepacuore?’ mi dice ‘Non farmi più scherzi del genere, stronzo!’

‘Io stronzo??? Ma se l’ultima volta che ho fatto un incidente non ti sei neanche degnata di vedere come stavo!’ le urlo contro.

‘Ultima volta quale???’

‘Quello di una settimana fa!’ le rispondo.

Mi guarda’ mi tocca la fronte’ si accerta che io non abbia la febbre.

‘Altro incidente??? Quando??? Ma se sei rimasto in coma per dieci giorni!’

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