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Orgia a sorpresa per una mamma sconsolata

By 26 Febbraio 2019Marzo 4th, 2022No Comments

Dovevo ammetterlo: mi trovavo nel pieno di una crisi di mezza età.
Erano ormai 3 anni che quello stronzo di mio marito mi aveva piantata per correr dietro a una sciacquetta 20enne, lasciandomi un figlio adolescente a carico, Paolo.
Non sentivo certo la mancanza di quel porco, ma la mancanza di un maschio a letto la sentivo eccome…però non osavo cercare una nuova relazione; Paolo sarebbe potuto rimanere turbato dal fatto che sua madre frequentasse un altro uomo per meri motivi di appagamento sessuale. Ma la voglia di sentirmi di nuovo un bel cazzo tra le gambe era tanta…Cosa potevo fare, dunque?

Avevo bisogno di confidarmi con qualcuno che mi potesse comprendere, qualcuno nella mia stessa situazione.
La scelta cadde quasi spontaneamente sulla mia vicina ARIELLA. Anche lei era rimasta sola con due figli da mantenere, SERGIO e SAMUELE, una coppia di gemelli dell’età del mio Paolo.
Eravamo in buoni rapporti; niente di speciale, diciamo la cortesia del buon vicinato. Inoltre, Paolo era molto amico dei suoi figlioli, e andava spesso da loro per giocare ai videogames.
Così la chiamai dalla staccionata divisoria per fare due chiacchiere, e per caso feci cadere il discorso sulla assenza di un marito.

– «Fammi capire, Luisa…Che problema ti fai a cercare un altro uomo?», mi chiese Ariella.
– «Beh, insomma…Ormai ho 48 anni, temo di non di essere più molto desiderabile da quel punto di vista…»
– «Ma va là!…Ti assicuro che con le tette che ti ritrovi i maschi farebbero la fila per metterci le mani sopra!», ridacchiò lei.
– «Non si tratta solo di me…Ho paura che Paolo la prenderebbe male, lui è così inesperto di queste cose…Ha 18 anni ma non l’ho ancora visto interessarsi alle ragazze; appena ha un momento libero va sempre dai tuoi figlioli a giocare con la playstation…Forse è timido, non so…»
– «Scusa, Luisa, ma mi sembri proprio fuori dal mondo. A quell’età i giovani hanno in testa solo il sesso; non dubitare che anche il tuo Paolo ha quel chiodo fisso, pure se non lo dà a vedere.»
– «Sembri esserne molto sicura, Ariella…Eppure anche i tuoi gemelli non li ho mai visti frequentare delle ragazze.»
Fece una pausa pensierosa prima di rispondermi.
– «Beh, se vuoi proprio saperlo, ti dirò che…»

L’improvviso arrivo di Paolo in giardino interruppe quella conversazione “per sole madri”. Ariella capì al volo che era meglio riprenderla in un posto più riservato.
– «Ora devo rientrare in casa, Luisa…Perché non vieni da me stasera dopo cena? I miei ragazzi saranno fuori con degli amici, potremo parlare in tutta tranquillità.»
– «Grazie, Ariella…Non sai quanto ho bisogno di confidarmi con qualcuno!»

*****

Così quella sera stessa andai a casa sua. Mi sorpresi un po’ nel vedere che si era messa tutta in ghingheri, neanche dovesse ricevere la visita di un fidanzato…ma lì per lì non ci feci troppo caso.
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Mi fece accomodare sul divano e si sedette accanto a me.
– «Allora; dove eravamo rimaste?…Ah sì, mi dicevi delle tue remore a cercare un altro uomo…»
– «Sì, credo che il mio Paolo sarebbe fortemente contrario…Sai, l’idea che la propria madre vada a letto con un uomo diverso da suo padre potrebbe turbarlo…»
– «Ti fai troppi problemi, Luisa…Non è più come una volta; oggi i giovani non hanno difficoltà ad accettare che la propria madre abbia dei rapporti sessuali. I miei gemelli ne sono la prova.»
– «In altre parole…mi stai dicendo che tu hai un amante, e che i tuoi figli lo sanno?»
– «Non proprio…Diciamo che abbiamo risolto la questione…tutta in famiglia
– «Temo di non seguirti, Ariella…»
– «Via, che hai capito benissimo: vado a letto con Sergio e Samuele, e la cosa ci soddisfa tutti quanti.»
!!!…
Stava sicuramente scherzando. Non poteva confessarmi una cosa del genere così, come se niente fosse…
– «Ma dai, non ci credo neanche…neanche…»
– «…neanche se lo vedi?»

Prese il suo smartphone, caricò un video e me lo mise sotto il naso.
Restai a bocca aperta: Ariella si stava facendo fottere da dietro da uno dei suoi gemelli mentre succhiava il cazzo all’altro!
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Ma la cosa più incredibile era l’AUDIO, con i commenti dei due pargoli:
Puttana schifosa…Sei più bagnata di una vacca alla monta!
Succhia, lercia scrofa…Fammi vedere quanto ti piace il cazzo!
Non credevo ai miei occhi…e nemmeno alle mie orecchie: Sergio e Samuele, che avevo sempre conosciuto come due giovani educati e rispettosi, stavano riempiendo di insulti la propria madre mente la scopavano in tandem. E lei sembrava compiacersi di tutte quelle offese!

Non sapevo cosa dire. E Ariella pareva divertita dalla mia espressione stupefatta.
– «Ebbene? Pensi ancora che una madre single verso i 50 debba ormai rassegnarsi a una vita di astinenza?»
– «Ma è…Insomma…Quello che fate è…è un INCESTO!»
Ariella replicò con una scrollata di spalle.
– «Bah, io la chiamo solo “una manifestazione di amore in famiglia”. Ne siamo tutti contenti, quindi perché farsi falsi problemi di morale? E poi, in questo modo è tutto più comodo anche per loro: quando gli viene voglia di sfogare le loro pulsioni, hanno già pronta in casa una donna calda a portata di mano. Per trovarsi delle fidanzatine avranno sempre tempo.»
Detta così, non faceva una grinza…ma mi sentivo lo stesso assai scombussolata.

– «Come…come è iniziato tutto questo?»
– «Una volta ho trovato una rivista porno nella stanzetta dei miei ragazzi. Fin qui niente di strano…se non fosse che alle donnine era stata incollata la mia faccia, ritagliata da foto di famiglia. Cosa dovevo dedurne, se non che avevano una attrazione morbosa per la propria madre?»
– «E la cosa non ti ha scandalizzata?»
– «Affatto. Anzi, mi lusingava. A 47 anni è bello sapere di essere ancora attraente per dei giovani allupati.»
– «Uh…Suppongo di sì…»
– «Insomma, quella stessa sera gli chiesi di farmi un massaggio alle spalle.»
– «Un…massaggio?!»
– «È il modo migliore per rompere il ghiaccio. Ti faccio vedere; hanno cominciato così…»
Mi mise le mani sulle spalle, dando delle pressioni morbide. Era assai piacevole e rilassante. Chiusi gli occhi, immaginandomi di trovarmi al posto suo durante la scena che mi stava descrivendo.
– «…poi hanno cominciato a scendere, esplorando altre parti…»
Mi passò le mani sul petto, sfiorandomi i capezzoli con la punta delle unghie…Uuuh, che brividi…
– «Sono andati avanti con carezze sempre più spinte…Ovunque…E io li ho lasciati fare…Anche quando mi hanno infilato le mani nelle mutandine, così…»
Mi mise una mano tra le gambe, iniziando a vellicarmi delicatamente il pube.
Non potevo negare che era piacevole…ma non volevo darlo a vedere, poiché non sapevo ancora dove volesse andare a parare.
– «…poi hanno iniziato anche a baciarmi la pelle, in questo modo…»
Sentii la morbida lingua di Ariella che mi scorreva sul collo…e nonostante mi sforzassi di darmi un contegno, era difficile restare indifferente a tutte quelle attenzioni.
Sempre tenendo gli occhi chiusi, mi beavo di quelle mani che mi palpavano i seni, le cosce, il collo, le gambe…

D’improvviso mi resi conto che c’erano un po’ TROPPE mani sul mio corpo. Quante erano? Tre…No, quattro…
Riaprii gli occhi di colpo e ci restai di stucco: di fronte a me c’erano anche Sergio e Samuele, i figli di Ariella…Erano in mutande, e ci stavano riprendendo con una videocamera portatile!
– «OH!! MIO DIO, CHE VERGOGNA!…», esclamai cercando istintivamente di coprirmi…ma Ariella mi bloccò le mani.
– «Tranquilla, tranquilla, va tutto bene…»
– «M-ma avevi detto che erano usciti e…»
– «Bugiaaa…ma a fin di bene.»
– «D-da quanto tempo siete qui?», chiesi imbarazzatissima.
– «Abbastanza da aver visto quanto ti piace essere palpata, maialona!», rispose Sergio con un ghigno lussurioso.
– «Già…Stavi ansimando come una vacca in calore!», gli fece eco Samuele.
– «Ma…ma insomma, ragazzi…Che linguaggio!!», risposi sorpresa dalla volgarità del loro modo di apostrofarmi.
– «Suvvia, Luisa, non fare la santarellina», disse Ariella, «O vuoi forse dire che non stai fissando il pacco dei miei ragazzi?»
In effetti, quasi senza rendermene conto, il mio sguardo si era posato sul rigonfiamento dei loro boxer.
– «Se è questo che ti attira, guardona, ti serviamo subito…Ecco qua!»
E ciò detto i due si abbassarono i boxer, esibendo due enormi cazzoni già in piena erezione. Strabuzzai gli occhi incredula, senza sapere cosa dire o fare.

– «Guarda che bei salsicciotti…E stasera sono tutti per te! Non era quello che volevi?», disse lei.
– «M-ma dai, Ariella…Non puoi dire sul serio…Siamo vicini di casa, e poi loro sono i tuoi figli…N-non potrei mai…»
– «Va bene, allora dagli solo una toccatina…Non c’è niente di male in questo, ti pare?»
Forse in circostanze normali non avrei accettato…ma tutti quei palpeggiamenti di poco fa mi avevano surriscaldata, allentando i miei freni inibitori. Decisi di stare al gioco almeno per un po’; in fondo, avrei potuto fermarmi quando volevo…No?
Così toccai il pisello di uno dei due, un po’ intimidita.
– «Com’è? Duro?», chiese con malizia Ariella.
– «Uh…Boh…Mi sembra di sì…», ridacchiai nervosamente.
– «Non farti problemi a controllare; prendilo bene in mano, su…»
Così lo impugnai, mentre Ariella mi guidava la mano sull’altro arnese. I due cominciarono a dare piccole spinte di bacino, al che istintivamente le mie mani iniziarono ad assecondare quello scorrimento.

Furbescamente, i due monelli fecero dei passetti in avanti in modo da avvicinare sempre di più i loro uccelli al mio viso. Senza quasi accorgermene, me li ritrovai praticamente davanti alla bocca.
– «Che cosa stai aspettando?», incalzò Ariella dandomi una lieve pressione alla nuca col palmo della mano, «Dai, dimmi se noti una differenza di sapore da uno all’altro…»
Beh, se era per una indagine “scientifica”, non c’era nulla di male a soddisfare questa curiosità…

Appoggiai timidamente le labbra su una cappella, poi feci lo stesso con l’altra…Non era certo la prima volta che maneggiavo un cazzo, ma tra l’insolita situazione e il fatto che stavolta i cazzi erano DUE, mi sentivo come una ragazzina che doveva reimparare tutto quanto.
– «Ma cosa sei, una verginella imbranata?», sbottò Samuele, «Dai, facci vedere cosa hai imparato in 30 anni che fai pompini!»
E ciò detto mi afferrò la testa con le mani e iniziò a scoparmi la bocca. Dapprima piano, poi con sempre maggior foga, bene fino in fondo. E dopo fu il turno dell’altro gemello, Sergio, che intanto filmava la scena con la cinepresa.

Il mio proposito iniziale di fermarmi quando volevo stava andando a farsi benedire; non avevo fatto i conti col crescere dell’eccitazione…Un conto è immaginarsela, un altro conto è invece trovarcisi in mezzo (soprattutto se la tua amica non smette un attimo di palparti le tette durante il doppio spompinamento!)
Il sangue mi era andato alla testa, travolgendo le mie resistenze. Ormai il mio corpo si muoveva per conto proprio, rincorrendo quella bramosia di sesso troppo a lungo repressa.

Sergio passò la telecamera ad Ariella, poi si portò dietro di me e mi fece chinare in avanti, con intenzioni evidenti. Se volevo fermare quel gioco, dovevo farlo ADESSO.
Ma alla fine mi dissi…al diavolo, e quando mi ricapita un’occasione del genere? Tanto resta tutto fra di noi, il mio Paolo non ne saprà mai niente…
Così lasciai che Sergio mi penetrasse la fica da dietro, mentre succhiavo il cazzo dell’altro gemello.
UHGH!…Da quanto tempo non provavo la sensazione di avere un uccello in corpo! E adesso ne avevo addirittura DUE!!

Ariella alternava le riprese tra un’inquadratura del cazzo in bocca e un primo piano dell’altro che mi scovolava la passera. Curiosamente, il fatto di venire filmata aumentava il senso di porcaggine che stavo provando in quel momento.
– «Uuuhh!…Guarda come scorre bene!», commentò ammirata Ariella.
– «Per forza, ma’…L’avevi fatta bagnare come una scrofa, questa lesbicona!»
– «È vero quel che dice il mio Sergio, Luisa? Sei forse una lesbica?», disse beffardamente Ariella mentre mi ravanava maliziosamente il clitoride con la mano libera.
Avrei voluto risponderle che prima di stasera non avevo mai provato a farmi toccare da un’altra donna…ma è un po’ difficile esprimersi con un cazzone ficcato giù per la gola! Così mi uscirono di bocca solo dei gemiti strozzati.
– «In tal caso ti raddrizziamo noi, brutta leccafighe del cazzo!», esclamò Samuele trascinandomi sopra di lui e schiaffandomi il suo palo nella passera senza tanti complimenti.

Iniziai a cavalcarlo, eseguendo nel contempo una pompa a Sergio, mentre Ariella riprendeva il tutto con la telecamera.
Non mi davano un solo secondo di tregua per riflettere, tenendomi sotto un costante assalto. Mi girava la testa; non ero più abituata a fare sesso…e di certo non in modo così selvaggio!

A un certo punto Ariella si portò alle mie spalle e mi divaricò per bene le natiche, in modo che avessi l’ano ben esposto alla telecamera.
– «Whooaahh!…Mai visto un buco del culo così invitante…Guardate come sbuzza!», commentò Ariella…e subito dopo sentii la sua lingua titillarmi il buchetto. Uuuh, che brividi!!
I giochi anali con mio marito li avevo sempre evitati; lui avrebbe voluto buttarmelo subito in culo senza preamboli…ma quella linguetta morbida e delicata era tutta un’altra cosa.
Così non mi opposi quando sentii un dito farsi strada nel mio sedere. Per me era più la sorpresa che il fastidio…e del resto, inchiodata com’ero, non avrei certo potuto oppormi.
Ariella mi ficcò dentro un secondo dito, ed iniziò a rigirarli per bene all’interno del mio retto. Una sensazione che, sommata al fatto di essere farcita in fica da un poderoso cazzo, mi stava sparando in orbita.
– «Com’è?», chiese Sergio alla madre.
– «Bello stretto…proprio come piace a voi!»
– «Ottimo! A furia di sfondartelo, il tuo è diventato elastico come un chewing-gum…Voglio provarlo subito!», commentò Sergio sfilandomi l’uccello di bocca e portandosi dietro di me.

…Ohe’, ma che idea si era messo in testa, il giovanotto?! Farmi sverginare il culo non rientrava affatto nei miei programmi!
– «A-Aspetta…No, no, così non mi va…Ariella, digli che non…»
– «Non preoccuparti, va tutto bene…I miei ragazzi sono degli esperti!»
– «Ne sai qualcosa, eh, mammina?», aggiunse Sergio alle mie spalle, «Dai, fatti da parte che la servo io, quest’altra zoccola!»
Subito dopo sentii che le dita mi venivano sfilate, per essere rimpiazzate da una grossa cappella che premeva sul mio foro anale.
Una leggera fitta mi strappò di bocca un “OH!“…poi la strana sensazione di quel cazzo che si faceva strada nel mio retto sovrastò il dolore.
– «Rilassati e goditelo tutto, mia cara!», disse Ariella mentre i suoi figlioli iniziarono a pomparmi entrambi i buchi all’unisono.

Non avevo mai provato una doppia penetrazione…Oh dio, che cosa sconvolgente! Era indescrivibile…Un palo nel canale della fica e uno in quello del culo…che si strusciavano l’uno contro l’altro, stringendo gli spazi a vicenda…Mi sentivo così…piena! Boccheggiavo incredula, e mi chiedevo perché avessi aspettato così tanto a provare quella delizia.
Questo sì che è scopare!! Sentivo le mie interiora ballonzolare al ritmo di quegli affondi di cazzo…Ormai non capivo più niente, tutto il mio corpo era diventato una goduria unica…

Ariella puntò la telecamera sulla mia faccia stravolta dalla lussuria. L’essere filmata in quella situazione indecorosa mi faceva sentire porca oltre ogni limite. Chiunque avrebbe poi potuto vedere quel filmato! Quel filmato di me che grufolavo come una scrofa, sbavando per la lussuria, esponendo i miei buchi più intimi a tutto il mondo come l’ultima delle puttane…Era imbarazzante ed eccitante allo stesso tempo. La testa mi era partita del tutto; mi filmino pure, chi se ne frega, voglio solo godere, godere e ancora godere…
– «Ti eccita il farti riprendere così, eh, porcellona?», incalzò Ariella, «Noi ne facciamo tanti, e poi ce li rivediamo…Sapessi quant’è arrapante commentare le nostre stesse scopate!»
Sentirla parlare così non faceva che accrescere il mio senso di depravazione. La mia libidine aveva raggiunto vette mai provate. Quei due bravi giovani mi stantuffavano senza pietà…Niente delicatezze o sentimentalismi, era una scopata di puro piacere carnale e basta. Una novità assoluta, per me.

Tutti i miei freni inibitori erano partiti, grugnivo sguaiatamente come una scrofa, non avevo più neanche la decenza di controllare la mia salivazione.
– «Guardate come sta sbavando questa vacca!», commentò il gemello che stava sotto di me, «Mi sta affogando…E allora toh…SPTUH!»
Mi aveva…SPUTATO IN FACCIA!!! Quel gesto, che in altre occasioni avrei considerato offensivo, mi fece sprofondare ancora di più nell’abisso della lussuria. Sì, sputatemi addosso…Insultatemi…Usatemi come cesso…Fatemi di tutto…Stasera voglio cavarmi il gusto di sentirmi PUTTANA fino all’anima!

– «Voi che ne dite, bambini miei…Vi sembra cotta al punto giusto?», commentò a un certo punto Ariella.
– «Ma non vedi che ormai non capisce più un cazzo, mamma? Più cotta di così…Dai, dai, prepara la sorpresa!»
Non capivo di cosa stessero parlando…Ma del resto, nello stato in cui mi trovavo non avrei capito nemmeno le cannonate!
Comunque, Ariella mi mise una benda di seta nera sugli occhi.
Strano a dirsi…ma il fatto di non vedere nulla mi induceva a concentrarmi solo sulle sensazioni fisiche, acuendole. E se possibile, il mio godimento aumentò ancora di più.
In quel buio il mondo non esisteva più, c’ero solo io e il mio piacere. Totale, avvolgente, inevitabile. Come inevitabile fu il montarmi dentro di un orgasmo bestiale che mi devastò come una scossa di terremoto.
– «Ah…Ah…Aaahh!…Omioddio, c-cosa mi sta succed…OH!…oh-oh-oh-OHUAAAAAHHH!!!»

Madonna santa…CHE MAZZATA!! Va bene che avevo parecchi arretrati da sfogare…ma una scarica del genere non me la aspettavo proprio!
– «Ti è piaciuto, porcellona?», commentò Ariella, «Avresti dovuto vedere che faccia da troia mentre godevi…ma non preoccuparti, nel filmato c’è tutto!»
E non era ancora finita, dato che i due maialini continuavano a pistonarmi i buchi, senza la minima intenzione di smettere…e nemmeno di rimuovermi la benda dagli occhi, così che il buio mi induceva a concentrarmi sugli scorrimenti dei loro cazzi nei miei canali interni. Una sensazione fantastica!

Ormai stavo decollando di nuovo…quando sentii qualcosa premermi contro le labbra.
Oh, cielo…UN TERZO CAZZO!! E questo di chi diavolo era?!
Quell’inattesa novità mi lasciò sorpresa per un secondo…poi la libidine riprese il sopravvento e iniziai a succhiarlo di buon grado, infischiandomene delle domande.
Che situazione…Un cazzo nella fica, uno nel culo, e uno giù per la gola…Ora sì che ero veramente partita!
Mentre mi gustavo quel vigoroso manico, nel buio sentivo ridacchiare i due gemelli…Boh, cosa c’era di così divertente? Ma in fondo, chi se ne fregava…

– «È ora di scoprire il regalo, gioia!», disse Ariella afferrando la benda.
Il terzo scopatore misterioso mi afferrò per la nuca in modo da tenere il suo cazzone ben piantato nella mia gola, mentre Ariella mi sfilava la benda dagli occhi.
Ci misi un istante per abituarmi all’improvviso ritorno della vista…poi strabuzzai gli occhi incredula: il cazzo che stavo succhiando era quello di mio figlio PAOLO!!

– «Surpraaaais, mammina!», esclamò tenendomi ben salda la testa fra le mani, in modo da obbligarmi a guardarlo bene in faccia.
– «Mh!…M-M-MMMHH!», bofonchiai confusa. Chissà da quanto tempo era lì nascosto a guardarci?
Poi riprese a farmi scorrere il cazzo in bocca, allentando la presa sulla mia nuca. E io assecondai i suoi movimenti, ormai rassegnata all’evidenza. Che altro avrei dovuto fare, a questo punto giunti…
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Da un lato l’idea che stavo facendo un pompino a mio figlio mi riempiva di imbarazzo…ma dall’altro lato quella perversione mi sembrava il massimo della porcaggine. Ero come ipnotizzata.
E dopo un attimo pensai…al diavolo i moralismi! Del resto, lui non sembrava porsi il minimo problema parentale; mi scopava la bocca con la massima naturalezza. Anzi, il fatto che fosse la bocca di sua madre sembrava esaltarlo oltremisura.
– «Succhia! Succhiamelo, grandissima puttana!», disse Paolo apostrofandomi in maniera ignobile, «Voglio fartelo arrivare fino in fondo allo stomaco!»

Ora potevo vedere bene la telecamera che indugiava sul mio lavoro di bocca, immortalando quell’atto incestuoso. Girai gli occhi verso Ariella, che rispose al mio sguardo interrogativo:
– «Non ti sei chiesta CHI teneva in mano la telecamera durante i filmati che ti ho mostrato?», commentò maliziosamente, «È da un pezzo che il tuo bravo figliolo partecipa alle nostre orgette di famiglia, altro che “venire qui a giocare con la playstation”!»
Immagino che questa rivelazione avrebbe dovuto sorprendermi…ma in quel momento la lussuria sovrastava ogni pensiero razionale.
– «Vedi? Non c’è nulla di male a darsi un po’ di piacere in famiglia…Anzi, dà al sesso quel tocco di trasgressione che lo rende ancora più eccitante!»
Non potevo darle torto. Di certo a mente lucida non avrei mai accettato…ma quei diavolacci erano stati abili a portarmi al punto di ebollizione. E lo scoprire che il mio bravo figliolo covava da tempo pensieri morbosi su di me, era solo un altro fattore esaltante.

– «Cambio, giovanotti…Ora fatele provare una reverse!», disse ad un certo punto Ariella.
Non capivo cosa intendesse…ma il significato mi divenne chiaro in pochi secondi.
I ragazzi mi rigirarono sottosopra, in modo che ora avessi il culo piantato sul cazzo di Samuele e la mia fica ben esposta di fronte a Paolo. Le cui intenzioni erano evidenti.
Al che, nella mia mente stravolta dalla lussuria si fece strada un ultimo barlume di resistenza:
– «P-Paolo…No, così no, ti prego…S-sono la tua mamma…»
– «Ma stai zitta e succhia questo, piuttosto!», mi interruppe Sergio ficcandomi il cazzo in bocca.
Subito dopo Paolo appoggiò il suo uccello all’ingresso della mia fica. Per assolvermi dissi a me stessa che non potevo fare niente per oppormi…ma la verità è che ne avevo una voglia immensa.
Infatti bastò che Paolo desse un paio di affondi per far sì che la mia testa ripartisse per l’orbita terrestre. Ora non c’erano più “madri” e “figli”, ma solo grossi pali di carne che contribuivano a spararmi botte di libidine al cervello.

– «Mignotta! Lercia vaccona! Sei più sfondata di un tamburo sfondato!», mi apostrofò Paolo.
– «Eccome!…Questa sporcacciona potrebbe prendersi il cazzo di un elefante!», gli fecero eco i due gemelli.
Che mi insultassero pure quanto volevano, tanto ormai non avevo più nessuna dignità da difendere: né di madre, né di vicina, né di donna…Anzi, potevo lasciarmi andare pure io a dire le peggiori sconcezze che mi passavano per la testa:
– «M-maiali…Bastardi…Squartatemi come un’anatra…AAHH!…Fatemi uscire le budella dal culo…OOOH!…»
– «Ma sentitela, la brava madre di famiglia! Parla come la peggiore puttana di strada!», commentò Samuele.
– «Toh, sciacquati quella fogna di bocca!», aggiunse Sergio ricacciandomi il suo randello in gola.
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Nel frattempo Ariella seguitava a girare intorno a quell’osceno carnaio con la telecamera, anche lei visibilmente eccitata da quella ventata di novità nella sua vita sessuale casalinga.
– «Porca miseria, ragazzi…Questa sì che è una scena degna di essere immortalata! Sto colando come una fontana!»
– «Non ti preoccupare che fra poco sistemiamo anche te, baldraccona!», replicò il gemello che mi stava inculando.

Che situazione incredibile! Tutti i buchi pieni, il cazzo del mio stesso figliolo piantato nella fica, la mia vicina che si masturbava guardandoci…e per giunta il tutto veniva pure registrato su video, per la gioia di chiunque avesse voluto vedermi!
– «Hai visto quanto è troia la tua mamma, Paolo? E tu che ti facevi problemi a farti avanti…», disse Sergio.
– «Sì, davvero…Se avessi saputo prima che era una tale vacca, mi sarei risparmiato centinaia di seghe nel pensarla nuda, questa gran puttana!»
Era strano…ma il venire riempita di offese sessuali dal mio stesso figlio mi esaltava, facendomi sentire una porca degenerata.
– «Voglio sentirtelo dire che sei una troia, mammina cara…Avanti, fattelo uscire da quella bocca di pompinara sfondata!»
– «S-sono…sono…», farfugliai.
– «Che cosa sei? Dai, dillo…»
– «…una…t-tro…troia…»
– «Forte! Dillo forte!»
– «SONO UNA TROIA! SONO UNA TRO-OH!-OIA…UNA VACCACCIA IMMONDA! SCOPATEMI! SCOPATEMI E BASTA! OOOHH!…», esclamai senza più alcun controllo.
– «Brava…E da adesso potrò scoparti ogni volta che ne avrò voglia, vero?»
– «Sì…Sì…Basta che mi fai godere…Voglio solo godere…OOOHH!!…»
Le parole mi uscivano di bocca per conto proprio, senza starci a pensare. Di certo non riflettevo su ciò che stavo dicendo, ma in quel momento rispecchiava come mi sentivo: una vacca smaniosa di venire riempita di cazzi, non importa di chi fossero.

E inevitabilmente, poco dopo fui investita da un nuovo esplosivo orgasmo, che urlai in faccia a Paolo senza alcun ritegno:
– «AHH!…O-O-O-Oddio, Paolo…La mamma sta v-venen-do-o-o-oooOOOAAAHHH!!!»
– «Sì! Goditelo tutto, puttana…Fammi vedere come gode quella porcona della mia mamma!»
È sconvolgente avere un orgasmo mentre il tuo stesso figlio ti fissa negli occhi…eppure mi lasciai totalmente andare, dimenandomi e grugnendo come una scrofa sotto il suo sguardo.
Di certo dopo tutto questo non avremmo più potuto avere un formale rapporto madre/figlio, ma tant’è…In quel momento mi sentivo solo una maiala in calore, del futuro non me ne fregava proprio nulla.

Naturalmente Ariella non si perse un solo istante di quella scena, soffermandosi con la telecamera sulla mia espressione goduriosa.
– «Cazzo, che spettacolo…Mi sembra quasi di aver provato il suo orgasmo!»
– «Tranquilla, ma’…Adesso facciamo assaggiare un po’ di carne anche a te!», disse Samuele sfilandosi dal mio culo.

Ancora intontita per quel formidabile orgasmo, mi lasciai maneggiare come una bambola per una nuova posizione.
I tre ragazzi ci disposero sul letto a 69, con Ariella sotto. Subito uno dei suoi figlioli le farcì la passera, mentre l’altro mi ficcava il suo arnese in bocca. E tanto per chiudere il cerchio, Paolo mi piantò il suo affare nel culo.
Per me l’avere un cazzo nelle budella era già una sconvolgente novità…ma il sapere che era pure quello del mio stesso figliolo, acuiva enormemente il senso di depravazione della cosa. Se poi ci aggiungiamo che Ariella mi stava leccando la fica ed avevo un altro cazzone in bocca, allora la sensazione di porcaggine era totale!

Paolo mi pistonava instancabile: dentro-fuori, dentro-fuori, dentro-fuori…e intanto la straordinaria lingua di Ariella mi rovistava ogni angolo della fregna. Era chiaramente un’esperta in giochini fra donne.
Si arrestò solo un attimo per gridare il proprio orgasmo:
– «OOOUHAAAHH!…Maiali…P-porca troia, come godoooOOWWWAAAAAHHH!!!…»
La sentii vibrare tutta sotto di me, abbandonandosi spudoratamente alla goduria. Poi riprese il suo lavoro di lingua con ancor maggior foga, aggiungendo anche due dita nella mia passera.
Quello per me fu il colpo di grazia: un terzo orgasmo mi travolse con una potenza bestiale, facendomi fremere violentemente da capo a piedi.
– «Oh-oh-OH…OOHUAAAHH!! M-mio dio, muoio…MuoioooOOOOOHH!!!…»
Quella tremenda scossa durò quasi un minuto, credevo di stare per svenire. Non pensavo che fosse possibile godere in modo così intenso!

Subito dopo sentii che anche Paolo era ormai arrivato al culmine del piacere.
– «OOOHUAAAGGHHH!!! Ti allago le budella, mammona puttanona!»
OOOH!…Che strana sensazione il sentirsi sborrare direttamente nell’intestino!! Avvertivo gli schizzi al mio interno uno dopo l’altro, fino a riempirmi il retto all’inverosimile.
Ariella mi tenne le chiappe separate, così che tutta la sborra di mio figlio potesse colare tra il solco e finirle in bocca.
Nel contempo anche i suoi due figlioli vennero in contemporanea, inondandomi la faccia di schizzi bollenti. Ahhh, il gusto dello sperma…Da quanto tempo non lo assaporavo…

Un attimo dopo io e Ariella ci mettemmo in ginocchio sul letto, una di fianco all’altra, sudate e ansimanti. Mi sentivo distrutta; quel branco di assatanati mi avevano spremuto fino all’anima.
– «SNOW-BALL! SNOW-BALL! SNOW-BALL!», incitarono in coro i ragazzi.
Restai un attimo confusa, chiedendomi cosa diavolo volesse dire “Snoubòl“…Subito dopo Ariella mi strinse a sé, ed ancor prima che capissi, mi stampò un bacio in bocca, con tanto di lingua. Rimestammo i rispettivi succhi di maschio raccolti, mentre i nostri petti si strusciavano lascivamente.
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Mentre ci filmavano, i nostri figlioli non poterono fare a meno di commentare quell’infernale visione:
– «Whuoaaah, che troie! Peggio delle più sconce pornostar!»
– «Guardate come si sboccacciano la nostra sborra, queste due puttane!»
– «Cazzo…Non vedo l’ora di rivedere questo video!»

Dopo aver concesso qualche minuto di quello show, io e Ariella ci separammo. Me ne restai lì mezza inebetita, al centro degli sguardi.
Dovevo avere un aspetto proprio indecente: i vestiti sbrindellati, i capelli scomposti, il trucco sbavato, e rivoli di sperma che mi colavano dalla faccia lungo tutto il corpo…ma non poteva importarmene di meno. Anzi, mi inorgogliva il mostrarmi senza pudori in uno stato così osceno agli sguardi dei presenti.

– «Allora; come ti è sembrato, cara?», mi chiese Ariella.
– «Oohh!…È stato qualcosa…qualcosa di…», biascicai ancora in stato di confusione mentale.
Non sapevo cosa dire. Dio mio! L’idea di essere stata scopata in orgia da mio figlio mi stordiva…eppure anche ora che era passata l’euforia non mi sentivo minimamente in colpa.
Dovevo ammettere che mi sbagliavo: a 48 anni suonati, la mia vita sessuale poteva ancora essere piena di grosse soddisfazioni. E dovevo essere grata ad Ariella per avermelo dimostrato organizzando questa serata alle mie spalle.

– «Vi faremo avere una copia del filmato», concluse Ariella riponendo la telecamera, «Scoprirete quanto è eccitante rivedersi in video mentre si fanno porcate in famiglia!»
Poi aggiunse con un sogghigno malizioso:
– «Naturalmente vorrete condividere con noi i filmini che farete a casa vostra, sì?»
L’allusione era chiara: ora che io e Paolo avevamo rotto il ghiaccio, ci stava incoraggiando a proseguire il nostro rapporto carnale anche in privato.

*****

Era tempo di congedarci dai nostri ospiti.
Sulla porta, Paolo mi cingeva a sé come se fossi la sua fidanzata. Una volta rientrati in casa, avremmo avuto tanto da discutere. Tanto e poco: in fondo, i nostri nuovi ruoli in famiglia si erano già definiti da sé; era abbastanza inutile ribadire anche a parole che d’ora in avanti lui avrebbe fatto le veci del maschio di casa (con la volenterosa partecipazione, all’occorrenza, dei nostri buoni vicini).

Ariella mi salutò con due baci sulle guance. Ed anche i suoi figlioli si congedarono in maniera molto formale:
– «Arrivederla, signora Gualtieri. E grazie per la bella compagnia», disse Samuele.
– «Sì, torni pure a trovarci quando vuole», aggiunse Sergio facendomi un galante baciamano.
Incredibile: dopo avermi riempita di insulti e scopata senza pietà in tutti i buchi solo pochi minuti prima, ora erano ridiventati educatissimi e ossequiosi come sempre. E lo stesso faceva il mio Paolo con Ariella.
Una trasformazione sorprendente. Se non l’avessi sperimentato di persona, non avrei mai pensato che dietro quella parvenza di bravi ragazzi si potessero celare dei satiri lussuriosi capaci di scoparsi le proprie madri in un’orgia selvaggia.

Decisamente prima di stasera avevo idee sbagliate sulla sessualità dei giovani adolescenti. E anche sulla sessualità delle loro brave mammine!

[FINE]
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