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PASSEGGIANDO AL MERCATO

By 18 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero sola e camminavo tra le bancarelle di un mercato di un paesino a trenta chilometri dal mio una mattina di giugno, era caldo. Quella mattina mi sentivo un po’ frizzantina di animo e non solo di quello e tal proposito il vestito che avevo scelto per quella passeggiata era abbastanza leggero e molto succinto. Mi presento, ho 32anni, sposata e senza figli, il mio nome è Laura, una ragazza al dire degli altri molto carina, alta un metro e settanta, capelli neri, occhi verdi, una terza abbondante e un culo a mandolino da dove partono due belle gambe lunghe che fanno sognare molti uomini. Avevo messo un vestitino giallo di cotone leggero con una gonna molto corta, una scarpetta con tacco dieci che con i mie 170cm mi facevano una bella stanga da 180 cm, senza reggiseno con un tanga che con quel filino che ti taglia le chiappe ti fa quel solletico che quando cammini ti frizzantina il buchino, una bella borsa in pelle marrone che mi ero comprata qualche giorno prima proprio in quel mercato. Sentivo quel filino del tanga farmi un solletico piacevolissimo nel fondo schiena che comincia ad avere un effetto in me infiammatorio a livello celebrale, tutte quelle persone che mi guardavano, i maschi che soprattutto mi scrutavano e sembravano spogliarmi con gli occhi, vogliosi e caldi. Cominciavo ad eccitarmi al pensiero di essere sfiorata e toccata. Infatti quello era un mio desiderio, quello di essere sfiorata e toccata da mani sfuggenti ed anonime magari fino in fondo ma”non era possibile pensavo, rimarrà sempre un sogno nella mia mente. Mi venne allora un pensiero da folle, si pura pazzia come la troia che mi sentivo da sempre ma come da sempre anche timidissima e seria per paura delle possibili e stupide dicerie di paese che mi impedivano di essere trasgressiva e vogliosa come mi sentivo e volevo essere. Quella mattina non so cosa mi sia presa, ma fatto sta che andai in un bar mi sedetti ad un tavolino all’aperto e aspettai il cameriere. Avevo voglia, molta voglia. Chiusi gli occhi alzando la testa verso il sole per assaporare le sue carezze sul mio viso, cominciai a sognare di essere accarezzata e toccata da ignoti, accavallai le gambe lentamente, di proposito per dare spettacolo delle mie belle gambe e mi eccitavo al fatto che molti ignoti stessero cercando di intravedere la mia micina vogliosa. Mi ripresi di soprassalto al giungere del cameriere. Gli chiesi un caffè e nel fare questo mi accorsi che due ragazzi sui 25 anni mi stavano guardando e parlavano tra di loro, si erano accorti evidentemente della mia bella mostra e non solo delle mie gambe, almeno speravo. Il cameriere andò via e mi rimisi nella stessa posizione di prima richiudendo gli occhi. Sapendo di avere gli occhi dei due giovani sulle mie gambe questa volta decisi di non accavallarle, cominciando un gioco erotico, le aprivo chiudevo lentamente permettendo a molti e non solo a loro, di vedere tra le mie cosce, questo mi eccitava fortemente e non penso solo a me. Mi ripresi da quel momento di forte turbamento quando il cameriere mise il caffè sul tavolino con un sorriso che mi raccontava come anch’egli aveva notato il mio turbamento. Finii di bere il mio caffè, mi alzai lentamente e andai in bagno seguita dagli sguardi vogliosi di tutto il bar. Chiusa la porta a chiave del bagno mi alzai la minigonna, abbassai le mutandine e feci passare il dito medio tra la fessura della mia figa sentendola sgrondare di umori come non mai, sentivo un brivido ed un fuoco nel mio profondo. Non so perché ma fatta la pipì decisi di uscire senza rimettere le mutandine, non l’avevo mai fatto, camminare tra la gente senza di esse ‘.. Uscii dal bagno sentendo il fresco dell’aria scorrere sulla figa, una sensazione mai provata, forte e unica. Ripresi a camminare tra la gente nel mercato, mi accorsi che i due ragazzi mi seguivano con lo sguardo e non solo anche se a distanza, forse avevo dato loro l’impressione di voler fare qualcosa che però, era solo nella mia mente. Continuai a passeggiare guardando le bancarelle, specialmente quelle delle scarpe, sognavo di provare delle scarpe, piegandomi, sapendo di essere senza mutande e di mostrare la mia parte più intima. Lo sognavo da sempre! Vidi delle scarpe con tacco dodici, bellissime, le volevo provare non solo per vedere come mi stavano ma anche per sentire quella sensazione nel mostrarmi. Diedi uno sguardo in giro e vidi i due ragazzi a una decina di metri da me, allora mi feci forza, le presi e vincendo una forte paura e vergogna iniziale per quello che stavo per fare mi feci coraggio e mi piegai lentamente a novanta gradi mantenendo le gambe dritte. Sentivo l’aria fresca che mi accarezzava la figa, doveva essere bagnatissima. Mi girai lentamente come per vedere se qualcuno mi stesse guardando e sentii qualcosa toccarmi proprio là, la mia figa, ebbi un fremito un brivido fortissimo che mi fece accasciare sulle ginocchia” ero venuta con una tale violenza che mi sentivo colare tra le cosce. Mi sentivo svotata e tremavo tanto forte fu la sensazione. Guardai intorno per vedere chi mi avesse toccata ma ‘.. , era solo una scatola di una paio di scarpe esposte su una bancarella posta alle mie spalle che girandomi mi aveva sfiorata la figa ero eccitatissima come mai ero stata, e quel semplice tocco mi causò quel boato mentale di goduria. Ero sconvolta da quella esperienza, guardando attentamente in girai e mi accorsi dai loro sguardi lussuriosi che i due ragazzi avevano assistito a tutta la scena e che ero senza le mutandine. Ero sempre più eccitata, cominciai a tornare verso casa, mi sentivo colare all’interno delle mie cosce tutto il frutto della mia goduria ed eccitazione. Accelerai il passo, vidi che i due ragazzi mi stavano seguendo facendo finta di niente, ma non so cosa ancora mi prese, rallentai e infine mi fermai ad una bancarella di frutta. Vidi i due venire verso di me, feci finta di niente, rimasi lì in attesa che mi servissero al banco, si posizionarono di lato, eravamo stretti tra la folla del mercato quando ad un certo punto guardo quello a destra, mi sorride, mi sento come sfiorare nella confusione il culo, vorrei vedere chi è ma come se mi vergognassi nel far capire che qualcuno mi stesse toccando non ebbi il coraggio di girarmi, lasciai fare, sentii i brividi che mi assalirono e l’eccitazione che avanzava sempre più. Cercai di far finta di niente e spinsi leggermente il mio culo indietro come a voler cercare quella mano, sensazioni che mi rendevano una gran troia. Lentamente spinsi leggermente il mio culo indietro inarcando la schiena, sentii una mano intrufolarsi sotto la gonna e accarezzare questa volta la mia pelle nuda, prima dietro le cosce poi spostarsi ad accarezzare la pelle nuda del mio culo. Guardo nuovamente il ragazzo alla mia destra che sorride in maniera furbesca e mi sussurra all’orecchio: ti piace troia”? Sento la mia testa in preda a brividi, mi gira forte la testa, è la sensazione che mi produce quella carezza. Subito dopo sento una seconda mano accarezzarmi dietro le cosce, questa volta lo so, ruoto la testa lentamente alla mia sinistra e guardo l’altro ragazzo che sogghigna e con fare lento sento che mi accarezza lentamente le cosce a salire fino a sfiorare la mia figa. Tanto forte è il brivido che rimango bloccata, immobilizzata in quella posizione che tanto mi faceva paura nel pensare al fatto che altri potessero accorgersi di quello che stava succedendo. Ero pietrificata quando la commessa mi chiese cosa volessi. Le risposi di voler un chilo di zucchine, e nel dirlo, sudando per quello che stavo subendo sotto la gonna, sentii un dito spingere ed intrufolarsi senza nessuna fatica nella mia figa bagnatissima. Sudavo e non riuscivo a pensare a niente se non alla situazione imbarazzante ed eccitante che stavo vivendo, avevo il terrore che qualcuno si accorgesse e questo aumentava a dismisura la mia eccitazione facendo siche io stessi ferma e accettassi di tutto pur di non far trapelare nulla dal mio viso e dal mio corpo alla gente intorno. Al giocare di quel dito nella mia figa sentii i miei umori scendere e colare all’impazzata tra le gambe, ma quando sentii il secondo dito intrufolarsi non capii più niente, mi sentii un fuoco scendere dalla pancia alla figa e uno svuotarmi in modo così forte che mi sembrò di svenire, ero venuta con una tale violenza che mi fece inginocchiare, facendo finta che mi fosse caduto a terra qualcosa! Non mi era mai successo una cosa del genere, sensazioni così forti tanto da avere gli umori che mi colavano sentendoli scendere sulla mia pelle fino alla mia caviglia e poi nelle scarpe. Sembrava come se me la fossi fatta addosso. Con fare quasi indifferente presi la mia spesa ripresi la strada del ritorno, non prima però di aver ringraziato con un occhiolino da gran troia i due splendidi ragazzi che mi avevano donato quelle splendide sensazioni mai provate prima. Tornai a casa felice e soddisfatta dal mio maritino che amo immensamente. Penso di andare presto ad altri mercati, questa volta molto più lontani dal mio paese!

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