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Quel bottone del camice…

By 4 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Che emozione!!!D’altronde l’avevo conosciuta su msn. Dopo accordi telefonici e via mail avevamo fissato l’incontro. Serotina intima a casa sua.
Citofonai puntualmente alle 21.30. La curiosità di vedere se quella sua affascinante, trasgressiva ed erotica simpatia fosse vera fu impressionante.
Lei mi accolse sorridente e profumatissima. Come promesso indossò per l’occasione il camice da dottoressa che lasciava scoperta una generosa scollatura e due gambe così sensuali che trasalii alla loro vista.
Mi fece accomodare, l’ambiente era caldo e con le luci soffuse. Le porgo il regalo che le avevo promesso: un libro di ricette, e quale fu più appropriato di ‘Afrodite’ di I. Allende.
Lei gradì molto e non si fece scappare l’occasione e mi invitò a seguirla sul divano per leggerlo con lei. Mi offrì una birra freschissima e ci sedemmo uno accanto all’altra. Io leggevo e lei aveva il viso adagiato sul mio petto e le mani sulle mie gambe.
Così appoggiata la scollatura mise sempre più in evidenza il suo reggiseno a balconcino bianco di raso che era un piacere ammirare’
Il camice bianco &egrave una mia personalissima fantasia erotica e vederla realizzata fu come vivere in un sogno per me. La cosa non mi lasciò indifferente e lei se ne accorse, ovviamente.
Mentre leggevo le ricette erotiche del libro sentii le sue mani sfiorarmi la zip dei pantaloni che erano gonfi in maniera oscena.
Le nostre guance si avvicinarono sempre di più durante quella eroticissima lettura. Fu inevitabile che le nostre labbra si sfiorassero, la tensione erotica nell’aria era altissima.
Mi feci avanti io’e le leccai prima le labbra, con dolcezza, poi con la lingua entrai deciso e ci baciammo con tale trasporto che quasi ci strappavamo la lingua a vicenda e lei mi strinse il pene con forza da sopra i pantaloni.
Iniziai a sbottonarle quel sensualissimo camice, ma non glielo levai. Portava un paio di mutandine a perizoma in raso abbinate al reggiseno, bianchissime.
Furono già umide quando iniziai a baciarla dapprima nell’interno coscia facendo scivolare la lingua sino a sopra le mutandine che massaggiai fino a farle bagnare completamente con i suoi umori.
Proseguì il gioco con la lingua sul suo sedere fino a che non spalancò le gambe.
Mugolava come una gatta in calore: ‘Continua’ancora!!’
E con uno scatto brusco si levò in un colpo solo le mutandine offrendomi il suo corpo.
Le sollevai il camice che aveva ancora un bottone attaccato all’altezza del seno e poggiai il mio pene all’altezza della schiena, poi scesi sul suo fondoschiena, lei cercò di afferrarlo per metterselo dentro, ma non glielo permisi.
Lo avvicinai alla passerina, oramai in un lago, dopo aver giocato un po con le mie dita sul suo clitoride.
Affondai quindi i colpi fino a farle uscire le tette dalla scollatura. Lei gemette quasi ad ogni colpo.
Quando poi le infilai il medio nell’ano mentre eravamo ancora a pecora letteralmente ululò dal piacere: ‘Siiiii’.mettimi dentro anche l’altro dito, ne voglio due dentro!…daiiii’.
Così feci e lei venne quasi subito. A quel punto ero sul punto di venire anche io e lei si girò e me lo prese in mano e mi fece una sega accelerando sempre più il movimento e leccandomi le palle contemporaneamente.
Quando le inondai il viso, lei ingoiò tutto.
Era solo l’antipasto, perché dopo esserci ricomposti cenammo amabilmente commentando ridendo il preserata’
Al momento del dolce la sexy dottoressa uscì dalla cucina con una torta
Sacher con tanta panna sopra’era tutto un programma.
Ne tagliai una bella fetta e gliela appoggiai sul suo decollet&egrave e che mangiai direttamente sul suo corpo.
Finalmente le sbottonai anche quell’ultimo bottone liberando poi le sue splendide tette: una seconda soda e a punta con i capezzoli scuri e larghi, puntati dritti su di me!
Ci dirigemmo in camera da letto portando con noi la torta.
Le appoggiai un altro pezzo di torta (quasi solo panna) sui capezzoli e la mangiai mordicchiandoli in punta.
Ci baciammo ancora e poi anche lei mangiò la torta sul mio corpo in un 69 memorabile, avevo il pene alla panna e cioccolato.
Lei me lo divorava mentre io avevo preso una cialda da gelato e con la cialda le spalmai la panna sulla figa, guarnendola con la torta. Venimmo insieme e bevemmo i rispettivi umori misti al sapore della Sacher.
Dopo abbiamo scopato con la dottoressa, con il camice aperto, prima sopra e poi sotto. Eravamo impiastricciati di torta ancora tutta la notte’
La prossima volta mi ha promesso che si concederà anche dietro’
Aspetto con ansia il prossimo appuntamento’ve lo racconterò

amantesardo@yahoo.it

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