Skip to main content

Racconto 9 – Vale e Luca

By 6 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Racconto 10 – Vale e Luca ‘ Racconto o ricerca reale?

AVVISO PER IL LETTORE.
Questo scritto &egrave, in realtà, molto più di un semplice racconto per noi. Mentre prima abbiamo sempre scritto di situazioni che ci intrigavano, con una forte componente estetica (mettendoci, ovviamente, molto di nostro) ma che, alla fine, sono sempre rimaste nell’ambito del racconto/fantasia, questa volta abbiamo voluto fare della cronaca, scrivendo ESATTAMENTE quello che abbiamo deciso di realizzare. Questo &egrave il nostro copione.

Si potevano definire una coppia normale, fortunata, questo si: erano in buona salute, avevano entrambi un ottimo lavoro, si volevano bene.
Non erano più giovani, ma gli impegni ed una vita attiva li avevano mantenuti in forma.
Entrambi intelligenti, con Luca curioso di novità ed alla ricerca di esperienze sempre diverse e lei che lo seguiva paziente in tutte le avventure, non senza apprezzare la sua vitalità e la sua visione del mondo, obiettiva e lucida.
Da quando si erano incontrati, anni prima, avevano fatto tutto insieme, condividendo molti interessi e passioni. Amavano i viaggi, il buon cibo, gli amici. Piaceva ad entrambi stare abbracciati, la notte, e raccontarsi i fatti accaduti, ma anche i sogni, i ricordi, le fantasie, le malizie.
Ad entrambi piaceva il contatto fisico, l’uno sapeva toccare l’altro nel modo giusto, nel modo in cui l’altro aspettava di essere toccato. Ne godevano e non erano ancora paghi della loro complice intimità.

La loro vitalità li aveva portati in giro per il mondo, avevano assaggiato, provato, sperimentato molte cose; avevano avuto spesso la curiosità di osare qualcosa di trasgressivo anche in campo sessuale, ma sia le paure (soprattutto di Vale) sia il fatto che a lei non piaceva l’idea che un’altra donna entrasse nei loro giochi, avevano sempre rimandato la cosa.
Tuttavia qualcosa era accaduto, durante un paio di vacanze lei si era concessa alcune sedute di massaggio trovandole molto piacevoli. Nei giorni successivi, sollecitata da Luca ed eccitata dalla proposta, aveva accettato che ulteriori sedute avvenissero nel privato della loro camera, alla presenza del marito (garanzia di sicurezza indispensabile) e con lei nuda nelle mani di un abile massaggiatore maschile.
In due occasioni, costoro (sempre in posti diversi, mai avevano ripetuto la stessa esperienza nel medesimo luogo) avevano compreso le aspettative della coppia che avevano di fronte e le loro abili mani, dopo un regolare massaggio, avevano saputo toccare Vale nel modo giusto (guidati da Luca) sino a condurla all’orgasmo.

Tuttavia, dopo queste prime, occasionali, esperienze, avevano deciso di cercare una situazione diversa, meno casuale e più certa. Un passo verso una trasgressione, sempre soft, ma più consapevole.

Vivevano da qualche anno all’estero. La loro casa, il loro mondo, i loro amici erano lontani. A loro piaceva il senso di libertà dato dalla lontananza.
A breve Luca avrebbe dovuto rientrare in Italia per un breve periodo, Vale lo avrebbe seguito. Decisero che quella sarebbe stata una buona opportunità per provare a realizzare una fantasia ricorrente nei loro discorsi , elegante e sensuale.
Tramite internet visionarono numerosi annunci di singoli disponibili, scartarono quelli che chiedevano esplicitamente rapporti sessuali e selezionarono quelli che offrivano una presenza discreta ed una disponibilità a giocare nel rispetto dei desideri della coppia. Furono molto chiari ed espliciti sulle loro aspettative. Volevano che le incomprensioni fossero ridotte al minimo.
CHI.
L’uomo che cercavano sarebbe stato importante.
Non fondamentali età ed aspetto (ovviamente avrebbe dovuto essere almeno piacevole ed in buona forma fisica, un’età tra i 38 ed i 50 anni sarebbe stata ideale). Possibilmente senza barba e baffi.
Molto più importanti dei requisiti fisici sarebbero stati quelli attitudinali.
Educato, elegante, curato, pulito. Queste erano qualità cui entrambi non avrebbero rinunciato.
Un altro punto fondamentale sarebbe stato il rispetto assoluto delle loro richieste, nessuna improvvisazione, nessuno scostamento dal copione che avevano già deciso.
Sarebbero stati chiari sino alla noia, ma lui avrebbe dovuto accettare queste regole per giocare con loro.
Non fu facile, ma alla fine LUI fu trovato.
L’appuntamento venne fissato per una sera in uno dei loro hotel preferiti.

Conoscevano già l’albergo, un edificio elegante e raffinato, arredi sobri e toni neutri, una posizione centrale, ma tranquilla. Presero una mini-suite, una porta scorrevole separava la camera da letto da un piccolo locale soggiorno con divano, tavolino basso ed una poltrona.
L’hotel aveva un ottimo ristorante all’ultimo piano, decisero di cenare li.
Verso le 18:00 cominciarono a prepararsi, anche qui nessuna improvvisazione, tutto secondo il loro stile. Vale declinata in nero: mutandine (molto sgambate) e reggiseno (taglio classico), calze autoreggenti velatissime, scarpe dal tacco sottile, gonna a portafoglio appena sopra il ginocchio (data la tipologia del capo, lo spacco risaliva sino alla cintura), tutto era in quel colore. Una camicia di cotone bianco, con dei raffinati ricami sul petto ed un golfino di cachemire, sempre nero, completavano il tutto.
Luca vestiva meno formale, ma comunque in giacca scura e camicia bianca.

La cena fu eccellente, il vino adeguato.
Quando terminarono erano ormai le 21:00, l’appuntamento era per le 21:30 al bar del piano terra, lo raggiunsero e presero posto ad un tavolino d’angolo. L’ambiente era ovattato, musica soffusa e luci basse, spessa moquette sul pavimento, le pareti ricoperte da pannelli di legno scuro. Ordinarono da bere. La posizione consentiva loro di vedere l’ingresso del locale.
Entrarono delle persone, poi una coppia. Mancavano pochi minuti all’appuntamento quando il cellulare di Luca squillò, era l’uomo che aspettavano, si trovava nella reception dell’hotel, Luca gli spiegò come raggiungerli.
Poco dopo lo videro entrare e dirigersi verso di loro.
Breve scambio di presentazione ed un invito a bere qualcosa nella loro camera.
Lui fece un cenno di assenso, del resto aveva già accettato le loro regole, sarebbe stato guidato, passo dopo passo, nel loro gioco.
Vale si alzò e, senza attendere, si diresse verso l’ascensore. Lui era stato accettato. Li lasciò soli, dovevano ancora parlare di alcuni dettagli.

Dopo circa un quarto d’ora i due uomini si alzarono e raggiunsero la camera. L’uomo era soddisfatto, Vale era una donna molto interessante..
Trovarono un ambiente caldo ed accogliente, luci laterali soffuse (uscendo per cenare avevano selezionate quelle più adatte per la serata, lasciandole accese), un leggerissimo sottofondo musicale.
Luca si liberò della giacca ed invitò l’uomo ad accomodarsi sulla poltrona, poi prese dal frigorifero una bottiglia di vino con 3 calici e si sedette sul divano di fronte.
Vale era in bagno, li raggiunse dopo pochi minuti, si tolse il golfino e sedette sul divano alla destra del marito.
Luca aprì la bottiglia, Vale versò da bere e poi, mentre i due uomini conversavano si rilassò appoggiandosi alla spalla del marito. Sedeva composta, le gambe accostate e leggermente piegate di lato, una mano poggiava sulle gambe di Luca, il suo sguardo vagava per la stanza, evitando di soffermarsi sull’uomo che aveva di fronte.
Luca le passò un braccio attorno alle spalle e, con la mano, cominciò ad accarezzarle distrattamente un seno. Parlarono per parecchi minuti, serviva a tutti per creare un atmosfera più intima e meno formale.
Dopo una pausa, Luca chiese all’uomo cosa pensasse di sua moglie, lei si raccolse ancora di più contro di lui e, per la prima volta, guardò l’uomo in viso, solo un istante, ma sufficiente a provocargli un brivido. Costui si riprese in fretta e rispose in modo calmo, non c’era bisogno di mentire, disse di lei quello che realmente pensava, di come lei lo avesse colpito con la sua semplice ma raffinata eleganza.
Vale sorrise, Luca la guardò sorridendo a sua volta e le disse ‘ Sorridi sempre quando i complimenti ti piacciono, vero amore? Non vuoi metterti più comoda?
Lei si allungò verso il marito e gli diede un leggero bacio sulle labbra, poi, come per dare seguito al suo invito si girò dandogli la schiena e si distese parzialmente su di lui, appoggiando le spalle sul suo torace ed il capo sul suo braccio sinistro.
Si trovò così con il busto semi sdraiato di traverso sul corpo del marito ma con i piedi ancora appoggiati a terra. Luca la guardò per un attimo, poi rivolgendosi all’uomo che aveva di fronte gli chiese- Vuol venire a sedere vicino a noi?
Lui rispose pronto- Volentieri. Si alzò ed andò a sedere sul divano, vicino a Vale.
Luca continuò- Non credo proprio che mia moglie stia molto comoda in questa posizione, per favore, potrebbe aiutarla a distendere la gambe sul divano?
L’uomo, senza rispondere, si chinò e prese con le mani le caviglie di lei, raddrizzandosi portò le gambe della donna ad appoggiarsi, allungate, sulle sue.
Ora Vale era completamene distesa. Il suo busto appoggiava sul corpo di Luca, la testa leggermente più in alto, quasi sulla spalla. Il sedere toccava il divano, nello spazio libero tra i due uomini seduti. Le gambe, infine, erano allungate sulle gambe dell’uomo; le ginocchia, leggermente piegate, si trovavano all’altezza del suo viso; i piedi, ancora calzati, appoggiavano sul divano oltre di lui.
Vale teneva le gambe unite, la gonna le copriva sin quasi alle ginocchia. Aveva un braccio disteso ed un altro appoggiato in grembo in modo molto naturale. Si sentiva un po’ nervosa, era in effetti la prima esperienza di questo tipo e non sapeva come l’avrebbe vissuta, ma era determinata ad andare sino in fondo.
L’uomo guardò Luca, pi fece scorrere lo sguardo sul corpo disteso sotto i suoi occhi, attendeva ordini.
Luca gi offrì il bicchiere rimasto sul basso tavolino di fronte a loro e lui, grato, lo prese e cominciò a sorseggiarlo.
Parlarono ancora per qualche minuto, Luca ritornò sui punti che avevano già avuto modo di affrontare. L’uomo era informato che questa era, realmente, una prima esperienza per loro, come sapeva che Vale, essendo una donna sensuale ma cerebrale, doveva essere stimolata in un modo preciso per raggiungere l’orgasmo. Luca lo avrebbe guidato al momento opportuno.
Il passare del tempo dava a tutti modo di ambientarsi nella nuova situazione, lasciando che le cose trovassero il giusto equilibrio.
L’uomo, nel parlare, aveva appoggiato la mano destra sulle caviglie di Vale, lentamente, quasi senza pensarci, le sue dita avevano cominciato a muoversi piano. A mano ferma, ora stringevano delicatamente le caviglie inguainate nelle calze, ora tracciavano dei piccoli cerchi sulla sottilissima seta che le copriva.
Vale teneva gli occhi semi chiusi, si stava rilassando ed i tocchi dell’uomo le piacevano.
Luca taceva e guardava. Dopo un poco gli chiese- Le piacciono le gambe di mia moglie?
– Si, molto, sono davvero belle.
– Ne sono compiaciuto. Questa sera saranno sue, le può carezzare se vuole.
L’uomo era rimasto ad ascoltare attento, ma le sue dita non si erano fermate. Quando Luca terminò di parlare, non ci fu bisogno d una risposta. Appoggiò il bicchiere che ancora reggeva e la sua mano sinistra raggiunse l’altra, ognuna circondano una caviglia di lei.
Le mani presero a muoversi lentamente, dal bordo della scarpe sino alla base dei polpacci si muovevano in modo sincrono, scendendo e risalendo, accarezzando quella seta sottile sotto cui si sentiva il calore della pelle.
Sotto le carezze, Vale si era completamente rilassata ed i muscoli avevano perso ogni tensione. L’uomo avvertì questo rilassamento e, lentamente, sollevandole aprì un poco le gambe della donna; non molto, quanto bastava per insinuare le sue mani ed accarezzare la parte interna e posteriore dei polpacci e delle caviglie. Continuò cosi per molti minuti, modificando i movimenti, ma anche la pressione che esercitava, passando da un tocco estremamente leggero e carezzevole ad un altro più profondo e deciso. Mai troppo forte, sempre insinuante ed intimo.
Talvolta le mani si incrociavano, dedicandosi ad una sola zona, altre volte si muovevano separatamente su parti differenti. In questo modo lui teneva desta l’attenzione di Vale che, seppure abbandonata, seguiva i suoi movimenti senza poter prevedere quelli successivi.
Poco a poco le mani presero a risalire, lentamente si impadronirono dei polpacci e si spinsero sino alle ginocchia. Ancora una lunga sosta per saziarsi delle forme e delle morbidezze della donna.
E ancora le sue mani spinsero delicatamente all’esterno le ginocchia di lei, solo un poco, per poterla meglio accarezzare nella parte interna. La donna non fece resistenza. In questo modo, però, la gonna si tese sulle gambe e lo spacco si aprì rivelando la fascia di pizzo delle calze.
La reazione dell’uomo non si fece attendere, la sua mano destra lasciò il ginocchio ed incominciò a risalire sulla coscia di lei, seguendo l’apertura dello spacco. Muovendosi la mano respingeva la gonna sempre più in alto, scoprendo lentamente le gambe.
Giunto a metà percorso, tra le ginocchia e l’inguine, lui si fermò a guardarla ancora per un attimo, ammirato, poi delicatamente, ma con fermezza, prese l’orlo della gonna e lo alzò aprendo lo spacco sulle gambe della donna che rimasero completamente scoperte, rivelando le calze autoreggenti, il pizzo che terminava sulla pelle nuda e l’inguine coperto dal sottile intimo nero.
Anche Luca rimase colpito dallo spettacolo offerto dalla moglie, così femminile e sexy.
Le mani dell’uomo tornarono su di lei, accarezzando le cosce per tutta la lunghezza, insinuandosi tra di esse ed indugiando sulla parte interna. Si muovevano con delicatezza, alternando dolcezza e decisione, dalle ginocchia al bordo delle calze e poi oltre, sulla morbida pelle delle cosce sino all’incavo dell’inguine.
Continuò a lungo, strappando qualche profondo sospiro alla donna.
Nel frattempo Luca, pur osservando attentamente le carezze che l’uomo prodigava ala moglie e come lei si stesse, poco a poco, aprendo sotto i suoi tocchi, aveva incominciato a slacciare i bottoni della camicetta di Vale. Li aprì tutti sino alla cintura, poi scostò i bordi dell’indumento scoprendo il petto e rivelando il raffinato intimo che copriva i seni.
L’uomo interruppe a sua volta le carezze, pur mantenendo le mani sulle gambe della donna., guardò il corpo semi scoperto sotto di loro e disse-Direi che sua moglie non ha solo delle bellissime gambe. Luca sorrise- Si, lo so.
L’uomo la fissò in volto. Vale si sentì avvampare, così esposta al suo sguardo, ma anche eccitata dalla situazione che stava vivendo. Era distesa sulle gambe di due uomini (di cui uno era suo marito), la camicetta aperta sul seno, la gonna completamente sollevata, le gambe leggermente aperte. I due uomini la stavano guardando, ammirati ed eccitati al contempo.
Luca si mosse per primo, le sue mani raggiunsero l’invisibile fermaglio posto tra le coppe del reggiseno e lo aprirono, poi si ritirarono lasciando l’indumento a coprire i seni della moglie. Il respiro di Vale accelerò all’improvviso, capiva che presto sarebbe stata esposta agli occhi dello sconosciuto e non solo, ebbe una contrazione.
Luca si voltò verso l’uomo- Vuole continuare lei?
Lui non rispose, i suoi occhi passarono da Luca alla donna distesa, si chinò un poco verso di lei ed appoggiò le mani sul reggiseno, le spostò in fuori lentamente, trascinando con loro l’indumento aperto. I seno di Vale era minuto, ma sodo e ben modellato, i piccoli capezzoli già eretti e duri.
La donna girò la testa su un lato, quasi a mascherare il tumulto che sentiva crescere dentro di se.
L’uomo passò alcuni attimi a guardarla, poi le sue mani tornarono e si impadronirono delle sue mammelle. Inizialmente appoggiò un palmo aperto su ognuna di esse, fermo, soppesandone il volume e la consistenza, poi, lentamente incominciò un movimento lento e circolare, partendo dalla punta dei seni sino alla loro base ed intorno ad essi, le dita stimolarono i capezzoli, durissimi ed eretti. Le carezze raggiunsero le spalle, il collo, le ascelle per poi ritornare al seno, in un unico, lento, sensuale movimento.
Vale ogni tanto emetteva dei gemiti fiochi, questi tocchi le piacevano e non faceva nulla per nasconderlo. Dopo molti minuti di carezze dedicate al petto ed al busto della donna, l’uomo si riscosse e riportò la sua attenzione sulla parte inferiore del suo corpo.
Le sue mani non abbandonarono Vale, ma lentamente scivolarono dai seni verso il basso, percorsero l’addome, si fermarono sull’ombelico, incontrarono la cintura. Incominciarono a slacciarla, non fu fermato. Quando questa fu aperta trovò facilmente il bottone che chiudeva la gonna in vita, ultimo ostacolo ad un accesso totale. Lo sciolse ed aprì l’indumento ai lati del corpo sotto di lui.
Ormai Vale era nuda, tutti gi indumenti che ancora indossava erano slacciati ed aperti e rivelavano il suo corpo coperto solo dalle mutandine e dalle calze.
Le mani dell’uomo la percorsero nuovamente, partendo dalle anche sino ai seni (che palparono ancora profondamente), poi ridiscesero alle anche e lì le dita si insinuarono sotto l’elastico delle mutandine ed incominciarono ad abbassarle lentamente sui fianchi.
Vale, pur eccitata, si era molto rilassata sotto le morbide carezze dedicate ai suoi seni e non si aspettava che l’ultimo passo verso il completo accesso dell’uomo al suo corpo arrivasse così in fretta, sapeva che sarebbe arrivato, ma non era pronta. Arrossì e girò nuovamente il capo di lato, quasi per non vedere. Tuttavia, quando avvertì che lui, dopo aver abbassato l’indumento sino ai fianchi, non riusciva a farlo scendere ulteriormente, fu costretta a dare il suo contributo sollevando, di poco, il corpo dal divano. Sentì le mutandine scorrere oltre le anche e poi lungo le cosce sino alle ginocchia. Si adagiò nuovamente. L’uomo le sorrise, ringraziandola. Poi sollevò, una ad una, le caviglie e sfilò completamente l’indumento.
Ora Vale era davvero nuda.
Le mani dell’uomo tornarono sulle cosce trovandole però troppo chiuse per le nuove carezze, le infilò allora, gentilmente, sotto le ginocchia della donna e con un unico, lento movimento le sollevò aprendole contemporaneamente verso l’esterno.
Vale si sentì sopraffare da un emozione fortissima. Era sdraiata, ormai nuda, sulle ginocchia di due uomini ed uno sconosciuto l’aveva spogliata ed aperta di fronte a suo marito. Il suo corpo ora era completamente accessibile alle sue mani ed ai suoi occhi.
L’uomo dalla sua posizione poteva vedere il corpo sotto di lui, disponibile, offerto; distingueva chiaramente le labbra, ancora chiuse, della sua intimità delineate dalla linea più scura dei peli; le lunghe gambe, con ancora indosso le calze nere, distese sulle sue ginocchia; il petto che si alzava ed abbassava al ritmo dei suoi respiri e le mammelle con i piccoli capezzoli duri ed eretti.
Vale respirava affannosamente, ci volle qualche minuto prima che si calmasse.
Le mani erano ferme, in attesa che lei si abituasse alla nuova situazione, poco dopo si mossero di nuovo risalendo piano lungo le cosce, scivolando verso l’interno, verso il centro di lei. Vale aveva smesso di respirare, in attesa del contatto.
Una mano si fermò al bordo delle calze, accarezzando la pelle morbidissima, l’altra proseguì e raggiunse l’intimità della donna, lei emise un gemito.
Fu un contatto delicato, con il dorso delle dita lui percorse la linea del sesso di lei, dal monte di venere sino quasi all’ano, delicato, lento.
Le dita si mossero poi a ritroso, sempre lente. Continuò così a lungo.
Luca nel frattempo accarezzava le spalle ed il seno della moglie.
In questi lunghi istanti l’uomo ebbe tempo di ripensare alle parole di Luca, quando erano rimasti da soli nel bar dell’albergo, ai consigli che lui gli aveva dato su come toccare la donna nel modo giusto per darle modo di liberare tutta la tensione accumulata.
– NON SIA PRECIPITOSO, LE FARO’ IO UN CENNO QUANDO SARA’ IL MOMENTO. –
Guardò verso Luca e lui gli fece un cenno di assenso.
– MIA MOGLIE HA BISOGNO DI ESSERE STIMOLATA CONTEMPORANEMANTE SIA ALL’INTERNO CHE ALL’ESTERNO, LEI FARA’ UN LAVORO IO FARO’ L’ALTRO. QUANDO LE FARO’ UN CENNO, LA APRA DELICATAMENTE ED INFILI UN DITO DENTRO DI LEI. LO INFILI LENTAMENTE, POCO ALLA VOLTA. OGNI TANTO SI FERMI E LO RITRAGGA UN POCO, POI RICOMINCI. A QUEL PUNTO IO STARO’ GIA’ CAREZZANDOLA SULLA CLITORIDE.
L’uomo portò entrambe le mani sul sesso della donna, con la sinistra scostò le labbra della vagina incominciando ad infilare in lei il dito medio della sua mano destra. L’interno era umido, il dito si mosse lentamente affondando per circa un centimetro, poi si fermò. Lei emise un gemito.
Vide Luca allungare una mano sul ventre della moglie e raggiungere il monte di venere, lo vide scoprire il piccolo rigonfiamento ed incominciare a titillarlo lentamente.
Luca gli fece un altro cenno, lui ritrasse un poco il dito e poi, senza fermarsi, lo spinse, sempre lentamente, più a fondo, un altro centimetro. Si arrestò ancora. La donna incominciò ad ansimare.
Ripeté l’operazione ancora due volte, alla fine il suo dito era totalmente affondato dentro il corpo della donna, Luca continuava ad accarezzare la sua clitoride, lei aveva ormai un respiro affannoso.
L’uomo risentì ancora le parole di Luca.
– QUANDO ARRIVERA’ IN FONDO SI FERMI E MUOVA IL DITO PIANO DENTRO DI LEI, ACCAREZZANDOLA DALL’INERNO, SEMBRE MORBIDO MI RACCOMANDO. QUANDO SENTIRA’ CHE LEI E’ VICINA ALL’ORGASMO, SPINGA IL DITO PIU’ IN FONDO CHE PUO’ E LO TENGA FERMO. E’ COSI’ CHE LEI VIENE, SE TUTTO ANDRA’ BENE LEI VERRA’ NELLA SUA MANO. –
L’uomo avvertì le prime contrazioni della donna, senti i muscoli delle sue gambe irrigidirsi.
Premendo allora la mano sulle labbra esterne spinse il dito in fondo alla vagina di lei, nel farlo le altre dita scivolarono all’indietro arrivando a toccare l’ano.
La donna ebbe come un sussulto, poi si contrasse con la bocca spalancata, muta.
Il suo respiro era affannoso, portò le mani su quella del marito, per fermarlo, e disse più volte- Basta,.. basta,”. basta”’.-

Leave a Reply