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Ricordo

By 15 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

”Prima di cominciare questa nuova storia, che potrebbe anche essere l’ultima nuova che io pubblichi prima di concedermi interamente alle conclusioni delle altre, vorrei sottrarvi pochi minuti per ringraziare le persone che, in questo periodo, mi hanno espresso tutto il loro gradimento per i miei racconti (Claudia, Ilham, Alessandra,Pan,Sofia,Ludovica,Marcella mi rivolgo principalmente a voi!!) ed anche chi, pur non scrivendomi, ha continuato a leggere le mie pubblicazioni con piacere, traendo da essi piacere ed eccitazione, naturalmente un ringraziamento speciale lo voglio dedicare ai gestori del sito ed al suo staff, che mi ha permesso di pubblicare così tanti racconti e di conoscere così tante persone! Zedkiel”

Ricordo ancora molto bene la prima volta che ci sentimmo. Avevi letto un mio racconto su Milù ed avevi deciso di scrivermi un commento. Io risposi volentieri perché lo trovai interessante, tu nuovamente mi inviasti un’altra mail. Cominciammo così, te lo ricordi vero? Sono sicuro di si.
Ci volle poco tempo, il tempo giusti per conoscerci e capirci. Dalle mail passammo alla chat e questo cominciò ad agevolare le tue voglie. Comincia ad assecondarti, per capire le tue voglie, gratificarle. Farti cadere nella mia rete. Aspettavo con pazienza, senza muovere i fili della mia ragnatela, certo com’ero che prima o poi, tu, saresti divenuta mia. Non dovetti attendere molto, tu divenisti mia con tutta te stessa. Uno dei tuoi primi pensieri al mattino e probabilmente uno degli ultimi con i quali andavi a dormire. Non dovetti esercitare su di te alcun controllo fisico, non serviva. Qualsiasi cosa ti dicessi, ti ordinassi, era per te un ordine che eseguivi sistematicamente come se fossi con te, come se realmente ti toccassi, ti scopassi.

-Metti su la webcam Puttana e fammi vedere come ti masturbi per me- a volte non dovevo nemmeno ordinartelo, già lo facevi, ma ti bastava poco per accenderti -Fammi vedere quanto puoi essere troia…-
-Oh si, sono la sua troia padrone…la sua puttana…-

La webcam mi dava una visione di te perfetta. Le gambe completamente aperte, la fighetta completamente depilata e gonfia di piacere. E le tue dita, che affondavano avidamente all’interno di essa, due, tre per volta. I tuoi gemiti soffocati per ascoltare le mie voglie. Non chiedevi mai. Obbedivi e questo ti dava piacere, molto piacere. Perché infondo, tu volevi essere la mia con tutta te stessa.

-Pensi davvero che abbia un cazzo piccolo come le tue dita?-
-No padrone…- ansimavi -Non lo penso-
-Ecco allora trova qualcosa di più adatto!- insistevo -E masturbati sul serio, sembra che tu ti stia facendo delle carezze!-

Sospendevi di masturbarti subito, potevo vedere i tuoi umori bagnarti come se fossi appena uscita da una doccia ed i tuoi capezzoli, così turgidi che quasi sembravano voler scoppiare. Afferravi un oggetto cilindrico, lungo e largo. Ti accarezzavi la vagina per lubrificarlo coi tuoi stessi umori, poi, senza esitazioni te lo cacciavi dentro quasi tutto, trattenendo il fiato e sgranando gli occhi. I tuoi gemiti diventavano un misto di sofferenza e piacere, quel genere di piacere che tu ricercavi concedendo a me il controllo di ogni tuo gesto.

-Più forte!- intimavo -Così lentamente sono brave tutte! Hai detto di essere la mia puttana no? Bene dimostrami che ti meriti di esserlo!-
-Si…Si ‘ sono la sua puttana padrone, la sua lurida puttana-

E così cominciavi. Ti masturbavi con violenza, continuavi ostinatamente, nonostante il dolore, la stanchezza delle braccia. Continuavi a masturbarti perchéciò era quello che io volevo ed era ciò che tu insistevi di volere. Ti mordevi il labbro, stringevi gli occhi.

-La prego mi lasci venire…- chiedevi -Non resisto-
-Dovrai!- ti replicavo a volte -Va avanti! Non mi si è nemmeno drizzato con questo magro spettacolo!-
-Mi perdoni…-

E nonostante la voglia di urlare, nonostante la voglia di lasciarti andare ad un piacere intenso e tuo, continuavi a masturbarti. Ti chiesi di masturbarti anche il buchetto del culo, e tu obbedisti. Ti contorcevi per esaudire il mio desiderio ed i tuoi seni sempre più gonfi sembravano non accontentarsi ancora. Io sorridevo mentre ti guardavo. Eri sotto il mio controllo, potevo chiederti ogni cosa, ma volevo darti anche ciò che cercavi

-Fammi sentire…-
-Cosa padrone…-
-Fammi sentire come viene una puttana-

Non aspettavi altro. Quando pronunziavo quella frase i tuoi occhi quasi mi baciavano. Ti concedevi finalmente a quella scossa, a quel brivido intenso che a volte durava per interi secondi durante i quali perdevi il controllo del tuo corpo. Crollavi sul letto, con le cosce impregnate d’umori e la fighetta gonfia come se avesse scopato per tutto il giorno. Ansimavi, ma continuavi a cercare la mia approvazione

-Grazie padrone…-
-Grazie? Pensi di aver finito?-
-Cosa vuole che faccia…ancora…-

Ti suggerivo di procurarti dei cordini, tu non capivi, ma obbedivi. Ti dicevo d’utilizzarli per legarti il seno in modo stretto. Non discutevi. Ti stringevi il seno quasi a farlo divenire viola, poi attendevi paziente che ti suggerissi che cosa fare.

-Colpiscilo, con forza…-

Obbedivi. Cominciavi a sferrarti colpi sul seno fino a farlo diventare livido. Ed a quel punto ti ordinavo di ricominciare a masturbarti, continuando a massacrarti il seno strizzandolo, godendo, gridando.
E tu godevi, godevi come una vera puttana, proprio come mi avevi chiesto di trasformarti. E così, tu venivi, venivi ancora, ed ancora ti accasciavi sul letto, guardando verso la webcam, aspettando. Aspettando il mio prossimo ordine…

Come al solito vi lascio la mia casella mail per eventuali commenti zedkiel.blanchard@hotmail.it

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