Il mio invito alle seguaci della mia pagina a mandarmi le loro fantasie e avventure per trasformarle in racconti sta dando i suoi frutti, ecco un’altra storia alla quale ho apportato poche correzioni, scritto scritta da una anonima lettrice. Non ha voluto dirmi se si tratta di fantasia o realtà, decidete voi.
M sono trasferita da poco dopo la separazione da mio marito, la casetta ha bisogno d molti lavori, ma un mio collega mi ha dato il numero di telefono di un factotum che se la cava in tutto e mi aiuterà.
L’ho contattato e mi ha detto che verrà 14.30 e dal momento che è ancora presto inizio a pitturare la staccionata che circonda il giardino, e poiché abito fuori del paese, lontano da sguardi indiscreti, mi concedo il lusso di lavorare in slip e canottiera; un po di sole farà bene alla mia pelle pallida.
Pitturo e il tempo passa, sono inginocchiata a gambe aperte e all’improvviso sento una voce ‘:buongiorno’ . Chiudo gli occhi pensando alla figuraccia e mi giro. La mia faccia è all’ altezza del pacco d uno sconosciuto.; mi presento tutta rossa in volto e lo invito a entrare.
Ivan ha circa 40 anni, .occhi scuri, .pizzetto, fisico allenato, si vede che è una persona che tiene all’aspetto esteriore, mani grandi e forti, mi trovo a pensare’ chissà questo come scopa’! Saliamo la scala d legno che è un po’ ripida e dopo qualche scalino e il mio culo é davanti al suo volto,
Lui non sposta lo sguardo e la cosa mi lusinga e eccita. Anche Ivan è visibilmente eccitato e lo vedo che si inumidisce le sue belle labbra.
Lo conduco in bagno e piegandomi indico col dito il rubinetto che perde,.ma lui non m ascolta, mette le mani sui miei fianchi e spinge il suo pacco contro il mio culo, fa salire le mani sotto la maglietta e stringe i miei seni turgidi, mi morde l’orecchio sussurrandomi
‘ti avrei scopata già nel prato. ma adesso lo voglio fare nel tuo letto’. Mi giro, lo bacio e lo indirizzo verso la camera, ci strappiamo letteralmente i vestiti di dosso, arrivati al letto lui mi ci spinge sopra e si sdraia su di me. Sfrega il suo cazzo sulla figa e io mi bagno. La sua cappella sul mio clitoride mi da i brividi. Mi guarda e tenendomi le gambe aperte dice: Dario ha ragione sei eccitante e provocatoria per natura.
é vero che non scopi da mesi? Al mio si .lo spinge dentro tutto con forza e .mi scopa velocemente.
Il suo cazzo è grosso e lungo e lui spinge forte, mi fa male e lui lo sa, continua a farlo entrare e uscire e mi fa venire mugolando cm una troia, poi toglie. Mi bacia e mi sussurra ‘girati piccola, voglio il tuo culo’.
Senza obbiettare mi giro, le sue mani stringono le mie chiappe e le aprono, sputa sul buchetto per lubrificarlo, la sua cappella si appoggia e poi con un colpo me lo spinge dentro fino in fondo.
Lo toglie e poi rientra, mi incula a lungo poi sborra nel mio intestino; dolorante e appagata mi addormento e quando mi sveglio faccio una doccia veloce, m vesto preparo e poi scendo in paese per la sagra. Ivan ha finito di aggiustare il rubinetto ed è andato via. Il mio collega Dario mi sta aspettando, è con una bella donna, semplice e simpatica.
Dario fa le presentazioni e chiacchieriamo del più e del meno e cosi scopro che è la moglie d Ivan. “Da quando sono cosi troia da scoparmi uno sposato? ” scioccata mi alzo e vado a prendere da bere. Ivan sta chiacchierando con la cassiera e si offre di pagare lui anche la mia consumazione.
La mattina dopo, alle otto lui ha finito di pitturare la staccionata e quando esco dalla doccia vado in cucina solo con l’accappatoio addosso; lo trovo li che sistema le mensole. Gli arrivo alle spalle, gli metto le mani nei pantaloni e comincio a menargli l’uccello che diventa subito duro. Si gira, mi afferra e mi fa sedere sul tavolo, frugandomi la bocca con la sua lingua bacia e mi allarga le gambe, me lo sfrega contro la mia figa .Non ci metto molto a bagnarmi, come se ne accorge mi mette due dita dentro e le fa andare avanti indietro. Mente mugolo di piacere si abbassa e inizia a leccarmi e succhiarmi il clitoride, lecca divinamente, non riesco a trattenermi e gli vengo in bocca. Senza dire nulla appoggia l’ uccello e poi lo fa entrare, lo toglie e me lo picchia sulla figa. Mi fa alzare dal tavolo e poi inginocchiare, gli prendo il cazzo in mano e glielo meno, poi succhio la sua cappella con ingordigia, gli massaggio le palle e inizio a succhiarglielo. Quando si accorge che sta per venire me lo spinge tutto in gola e viene prepotentemente nella mia bocca. Passa e ripassa la cappella sulle mie labbra e alzandomi il volto con la mano mi costringe a guardarlo; sorride e dice ‘adesso fai la brava piccola e lasciami lavorare.’
Mi aiuta ad alzarmi e con uno schiaffo sul culo mi manda via. Io mi vesto e inizio a rassettare la casa, a mezzogiorno lui ha finito il suo lavoro. Lo pago e se ne va, qualche ora dopo m arriva un sms: -domani prima ti scopo e poi ti sistemo la doccia. Come una affamata non aspetto altro!
Commenti a gladius44@libero.it
Grazie. Si, arriveranno.
Simpaticissimo, questo racconto. È allo stesso tempo molto eccitante. Complimenti.
Ciao, Complimenti, bellissimo racconto!!! Spero che pubblicherai ancora altri capitolo, mi intriga molto! Se volessi anche fare due chiacchiere o…
Bello. Altri scritti tuoi?
Una delle storie più eccitanti mai scritte!