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Storia… nera

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Storia nera..vera?

‘Sono trascorsi piu’ di due mesi dalla serata del ‘cinema’..

Salvatore ha telefonato piu’ volte per cercarci, sia a me, che in segreto a Sara, lo so perche’ lei mi dice sempre tutto..

Una sera insisteva che io lo invitassi, ma poi, quando le avevo chiesto cosa voleva farci, non aveva insistito. Forse aveva vergogna di dirmi a freddo le sue fantasie..

Stasera abbiamo gia’ cenato, lei sta facendo una doccia, in TV non c’e’ nulla di interessante ed io mi annoio

Torna nel suo accappatoio fuxia, i capelli neri di media lunghezza ancora bagnati e forse passati di gel, scendono mossi sulle spalle in tante piccole treccioline naturali

Si siede di fianco a me, distraggo gli occhi dalla videocassetta di Luna acquistata qualche giorno prima, mentre la pornostar con un cortissimo vestito sta ballando sulla pedana di una disco e due uomini la avvicinano per conoscerla’e osservo con dedizione le maliziose gambe tornite ed affusolate di Sara che spuntano dalla spugna e sembrano stuzzicarmi.

Sara getta occhiate distratte alla pellicola, poi afferra il cellulare e ci giochicchia.

Mi mette sotto il naso uno dei msg arrivati e me lo mostra.

E’ a firma di Salvatore che scrive ‘..ciao ragazzi, non Vi siete piu’ fatti sentire,.. ho comprato piccole novita’ e quando avrete voglia e tempo di curiosarle..fatevi sentire. Saluti intimi ad entrambi..’

Sara mi guarda, sorride e commenta ‘Il vecchio satiro torna alla carica’non demorde.. chissa’ cosa si e’ inventato..’

Gia’ chissa’ cosa ha fantasticato nei due mesi estivi, di tempo per pensare mille porcherie ne ha avuto a iosa.

Sfilo il cellulare dalle mani di Sara e compongo una breve mail ‘Alberto e’ a Torino per lavoro, stasera sono a casa da sola, appena rientra Ti telefoniamo per un invito. Ciao Sara’

Reclinata sulla mia spalla mi osserva perplessa digitare le parole, la sua vicinanza ed il suo profumo mi inebriano.

Non passa molto tempo, poi il telefono trilla. Verifico il numero in chiamata, apro la linea e passo l’apparecchio a Sara accompagnando il gesto con un sorrisetto enigmatico..

Poi schiarendosi la voce Lei risponde

‘Hello’..si ciao Salva, sono io, come stai?’no, oramai non esco piu’, ma e’ tardi’ma no dai..non Ti stiamo snobbando..e’ che abbiamo avuto tanti impegni’.

No. Certo stasera sono qua ma..ma non voglio che Tu venga senza che Al lo sappia’dai non insistere, mi sembrerebbe un tradimento’non mi va”troveremo il modo di farci perdonare quando sara’ tornato ‘ Uffa sei noioso’ vabbe’ se poi prometti di riagganciare Te lo giuro.. si ..si mi vestiro’ per Te col completino che mi hai acquistato..si te lo giuro’. ma si’ davvero ‘si, gia’ stasera mi piacerebbe vederlo’si ‘ si mi intrigherebbe sapere cosa hai programmato’sul serio, ma vorrei cha Al lo sapesse prima..no..no dirglielo domani non e’ la stessa cosa’ e allora no, no ..non farlo! Se vieni non ti apro’.Maledizione! ha riappeso..’

Sara si volge e mi guarda interrogativa. Risistemo il telefono e mi alzo.

Mi dirigo in camera e Sara mi segue. Perplessa mi osserva togliere alcuni foulards da un cassetto.

Arrotolo il primo e poi facendolo scorrere sulla bocca tra i denti mi imbavaglio e lo annodo dietro la nuca. Mi dirigo quindi verso l’ampia cabina armadio con le ante a vetro scure, che rimane su un lato della stanza, entro e mi annodo uno dei due polsi alla sbarra di sostegno degli abiti.

Con l’altra mano rimasta libera, porgo la terza seta a Sara che si avvicina e mi blocca annodandola, l’altro polso rimasto libero alla stessa maniera. Poi richiude l’anta di vetro scuro. Rimango legato come Barabba in croce, mimetizzato fra i vestiti

Quando suona il citofono intravedo Sara avviarsi nel corridoio, sbloccare la porta e sedersi sul divano della sala

Poi la porta si socchiude lentamente, Salvatore entra, saluta Sara e le schiocca un bacio sulla guancia. Intuisco che le sta porgendo un pacchetto. Lei gli parla, lui sorride, lo vedo arrivare in camera e sedersi su una sedia in fronte al letto.

Si accende un sigaro toscano, lo osservo, oggi dimostra tutti i suoi 60 anni, i capelli corti bianchi brizzolati, il viso squadrato con diverse rughe, le mani magre un po’ ossute.

Guarda in corridoio impaziente se Sara sopraggiunge, poi si cambia.

Sfila il vestito elegante fumo di Londra e rapido si denuda completamente. Da una borsa che ha con se, estrae una strana tunica nera da prete, chiusa davanti con tanti bottoni, priva di maniche.

Si cinge al collo una strana vistosa collana di finto corallo nero che ha un grosso pendente verde, forse un cavalluccio marino. Lo risistema seminascosto fra i lembi del colletto della tunica.

Per completare l’opera calza due stivali da buttero americano, arabescati a punta, pure tutti neri.

E’ abbastanza ridicolo, accende una luce sul comodino e la fioca luce proietta sulle pareti un’ombra scura che appare infine abbastanza sinistra. Si riaccomoda sulla sedia e accavalla le gambe

Infine i passi annunciano il ritorno di Sara. Il corridoio e’ buio, quando entra nella stanza la squadro. Ha indossato come aveva promesso i capi portati da Salvatore

I capelli finti bagnati scendono a boccoli sulle spalle nude. Al collo si e’ cinta una specie di collare nero con borchiette e tanti piccoli anelli d’argento, ha un bustino nero chiuso chiuso sul davanti da due stringhe incrociate, molto corto che le lascia scoperto tutto il pancino, con due coppe rigide che sostengono da sotto le sue due sode ma abbastanza piccole tettine, lasciandole pero’ interamente scoperte. I suoi capezzoli sembrano due piccole luci che sfarfallano nella stanza. Alcune catenelle cucite da un capo sui lati tintinnano ai suoi movimenti.

Indossa un paio di hot panths aderentissimi pure di pelle nera, che evidenziano due scintillanti cerniere d’argento, una chiusa dietro che scorre in corrispondenza del solco delle sue natiche, l’altra sul davanti. Cammina su due scarpette scure, dal lughi tacchi sottili metallici, appuntite, simili a due pantofole, che le lasciano la meta’ posteriore del piede tutta nuda.

E’ una visione da schianto, mi piacerebbe dirglielo ma’.

Mi manca il fiato per la scelta fatta, sono teso come la corda di un violino, l’adrenalina scorre a mille

Salvatore si porta alla bocca una specie di piccolo imbuto d’alluminio che rende la sua voce asettica e metallica’.’siediti sul centro del letto..bene cosi’e adesso allarga le braccia e afferra le sponde della spalliera..’ Vedo Sara allungarsi all’indietro e Salvatore bloccarle le mani con due piccole manette

Adesso e’ prigioniera come me, bella situazione, speriamo bene

Estrae una piccola fiaschetta da viaggio e pinzandole il naso la induce a bere una, due, tre sorsi di ambrato liquore, ritengo la sua passione, il rhum. Sara ride contrita ‘basta’ basta e’ forte, cosi mi ubriachi’ no il sigaro mi fa tossire” ma poi deve anche cedere ed aspirare alcune boccate di denso fumo.

Salvatore non smette, avvicina la rossa aureola della brace prima ad un capezzolo di Sara, poi ancor di piu’ all’altro. Per assecondarlo e rifuggere dal forte calore, un po’ beve quando lui porge, un po’ fuma ed aspira per fargli spostare il mozzicone dalla sua tenera e piu’ sensibile pelle

Dopo un po’ e’ ilare e confusamente intontita, un po’ ride ed un po’ strillucchia.. ‘Smettila ora basta, dai cosi’ mi fai paura’Salva, sono la tua Saretta..cha mi fai?’

‘Ora vedrai..sarai la mia imberbe ragazzina”

Cosi’ dicendo le abbassa completamente davanti la lampo dei panths, prende un rasoietto e cospargendole il pube di abbondante crema, inizia a depilarla accuratamente

E’ lento ed attento, la pelle intorno al clitoride rimane infine glabra e lucida come quella di un serpente, con le dita accompagna le ultime gocce della gelatinosa e viscida schiuma tra labbra della sua vulva e le spinge all’interno.

Sara lo ha lasciato fare , inarcata all’indietro, scossa da qualche tremito di piacere. Non riesce a prendere l’iniziativa e credo le piaccia molto sentirsi ‘costretta’

Allunga le mani a coppa sulle tette e la accarezza lungamente, poi poco alla volta le stringe. I capezzoli sembrano fuggire in punta per saltare via. Lei strilla sotto la forte pressione, ma lui insiste. I suoi seni assomigliano ora a due piccoli salsicciotti.

Solo dopo un nuovo forte urlo di lei, lascia la presa soddisfatto. Lo sguardo di Sara e’ ora un poco impaurito, lui la osserva soddisfatto, poi prende il capo penzolante delle due catenelle agganciate ai fianchi del bustino, terminano con due mollette metalliche che preme per pinzare coi loro dentini i due duri bottoncini dei capezzoli della mia ragazza La pressione dei due morsetti la fa gemere sommessamente, Salvatore non contento afferra tra i denti le due catenelle e comincia a tirare, ritmicamente

Ad ogni allungo del suo capo sento Sara ‘basta, basta che male ahi! Ahia!’ Alcune lacrime le rigano il volto. Io sono attonito, preoccupato, rapito dalla scena.

Sembra infine soddisfatto ‘..Mia dolce puttanella, mi hai fatto entrare in casa dopo tanti no, non stasera, ‘c’era invece persino la porta aperta’appena lui e’andato fuori casa’non aspettavi altro che di farti scopare’Ti faro’ godere..ma dopo..adesso una bella punizione perche’ hai deciso di tradirlo..dovrai prima soffrire, per apprezzare di piu’ il piacere dopo”

Cosi’ dicendo recupera il residuo del sigaro dal portacenere che si sta oramai spegnendo, lo aspira brevemente e quindi lo riavvicina ad un capezzolo. Sara cerca di ritrarsi, ma legata non ha molto da fuggire. Salvatore non esagera, pero’ lo vedo sfiorare con dei colpetti la parte piu’ sensibile del capezzolino di Sara. Deve ancora scottare parecchio, perche la vedo sussultare, ritrarsi e sobbalzare ripetute volte ‘sei pazzo’ahi!, ahi!..aiuto..scotta’che male, che male!!’

‘Se smetto parteciperai con entusiasmo a qualsiasi cosa?. Parla, giuralo..’ ‘Si certo, quello che vorrai, davvero’, ma smettila, te lo prometto,’ faro’ quello che vuoi..’

Spegne il mozzicone nel portacenere, ‘OK e allora apri le gambe piu’ che puoi.’

Sara ubbidisce portando i piedi agli angoli del letto, si apre piu del necessario, con la sua femminilita’ depilata in bella mostra ‘tutto quello che vuoi, ma non farmi piu’ male” ‘Va bene, va bene ma smettila’. Ora guarda questo collare che porto, lo vedi? Me lo tolgo, sono tanti ovetti di corallo nero con questo pendente che e’ di onice verde e raffigura il serpente indiano della dea Khali”dagli ovetti nasce il serpente’che si rifugia”

Da dentro la cabina vedo Salvatore che fa scorrere la sinuosa, fredda, dura e smussata pietra sulla vulva spalancata di Sara ancora bagnata e lucida di gel, con lenti e circolari movimenti gliela introduce, un poco alla volta tutta. Lei l’ha assecondato come aveva promesso, ondeggiando un poco il bacino per facilitargli il gesto. Gocce di umore tradiscono il fatto che le sta piacendo da morire’ Il pesante serpente, che ha le dimensioni di una banana sembra inchiodarla , rimane visibile all’esterno solo un anellino cui e’ agganciata la collana di piccole uova. L’anziano ospite le raccoglie in un palmo della mano destra. Con l’altra abbassa la cerniera posteriore dei calzoncini di Sara, poi inizia a sospingerle con due dita, una alla volta, tra le natiche stupende della mia compagna Per sei volte lo stretto buchino si dilata a dismisura per consentirle di ricevere nell’intestino la fila dei piccoli obici, ad ogni ingresso il suo bel viso si contrae in una smorfia ed in un dolce rilassamento’ Subisce e non regisce, i sorsi d’alcool l’hanno resa visibilmente attonita ed euforica. Le piace sentirsi riempire senza potere reagire

Salvatore agendo sulle due cerniere le sblocca del tutto e poi sveste Sara dell’ingombro dei calzoncini, porta le mani a cucchiaio sotto le sue cosce e la obbliga a ripiegare le gambe sino

ad avvicinarle ai capezzoli.

Sgancia dai fianchi del top nero di lei il capo delle catenelle, che all’altra estremita’ sono ancora pinzate ai capezzolini della mia ragazza. Le fa scorrere dietro le sue gambe ripiegate all’altezza del ginocchio, poi le riaggancia all’anellino esterno del serpente di pietra che ha ancora interamente conficcato nella micina. Quidi si allontana e si risiede sulla sedia, sbottona la parte bassa dei bottoni della sua tunica ed inizia a masturbarsi lentissimamente.

Sara e’ con le braccia aperte ammanettate alla spalliera, sdraiata sul letto con le gambe ripiegate vicino al petto. Le catenelle partono dalla pinzatura dei suoi capezzoli, girano sotto la piega delle gambe e si ricongiungono entrambe allo strano fallo. Dapprincipio non capisco, come non capisce Sara, ma poi diventa tutto chiaro.

Dopo qualche minuto, Sara non riesce a mantenere le gambe ripiegate in quella faticosa posizione, e per rilassarsi deve allungarsi, ma cosi facendo aumenta la pressione delle sue cosce sulle catenelle che si tendono e tirano sia in alto che in basso. Si fa dolore da sola, le mollette si tendono e le tirano i capezzoli, mentre in basso il serpente viene tirato ancora di piu’ verso l’interno.

Salvatore la osserva tranquillamente rilassato, e mentre ascolta rapito i suoi piccoli dolorosi gemiti,

si accarezza il pene con una mano’

”liberami ti prego Sal, non resisto di piu’, .. mi fa male’ahi..ahia!’

Alcune lacrime rigano le gote di Sara’io vorrei movermi ed uscire ma non posso..soffro quasi quanto lei nel trovarmi impotente

‘Devi soffrire un po’ per sublimare dopo il piacere’aspettiamo ancora un po’ insieme’ e se mi prometti che farai qualsisi cosa Ti chiedero”forse Ti liberero”

‘.. Avevo gia’ promesso’ non ricordi? Tutto, tutto quello che vuoi’.ma toglimi questi morsi di metallo..’

Apparentemente soddisfatto Salva finalmente si alza, il suo turgido fallo ben manipolato, spunta da sotto la nera veste, apre le pinze e toglie le catenelle, estrae lentamente il serpente di pietra e poi lo passa lentamente sulle labbra di Sara.

Afferra il cellulare e mentre compone un numero le sussurra ‘..hai promesso carina, ricorda..’

‘Pronto..ciao ..si sono Salva..allora puoi?..sono all’indirizzo che ti avevo lasciato’prendi l’altra auto..davvero? e’ vicina..Ti aspetto’

Sara e’ tesa e nervosa, gli chiede spiegazioni, ma Salvatore fa l’evasivo..

Getta a lato sul materasso l’onice sinuoso, poi accende alcune candele che sono sempre sui nostri comodini e spegne la lampada. Le deboli e tremolanti fiammelle scatenano ombre cupe e fuggenti nella stanza. Si pone in ginocchio tra le gambe sempre divaricate di Sara e raccoglie due piccoli compatti cuscini che sistema sotto le reni della ragazza.

Si sistema sul viso una mascherina nera che gli copre gli occhi ed il naso. La mia compagna e’ tesa come una corda di violino, il respiro e’ ansioso e frequente, vedo il suo addome contrarsi e rilassarsi con veloce frequenza..

Le si blocca il fiato quando sente un breve suono alla porta, rimane immobile quasi a volere percepire qualsiasi suono le possa suggerire un indizio sull’evolversi della situazione.

Salvatore e’ andato ad aprire all’ospite, al mio punto di osservazione vedo entrare nella stanza in penombra la sinuosa figura di una donna.

E’ alta, snella, capelli neri lisci quasi a caschetto, veste un piccolo gilet di jeans ed una gonna corta blu, stivali dello stesso colore.

Non e’ nerissima, ma il colore della pelle e’ abbastanza scuro, quasi certamente di sangue misto.

E’ molto bella, alcune asole slacciate sul petto lasciano intravedere in certi movimenti due seni piccoli ma sodi e sfrontati, le gambe sono lisce , lunghe e tornite, una eta’ indefinibile, forse sono poco piu’ di 30

La sua voce e’ sottile ‘..beh Salva, la tua amica e’ proprio carina, proprio come avevi detto’ma ora cosa vuoi fare?..’

‘Aiutami a metterla nuda, togliamole il corpetto, allentale i laccetti del top, poi togliti il giubbino..’

‘Chi hai invitato Salva’come si chiama’cosa volete fare?’

‘Fai silenzio ed aspetta..’ le ordina per contro.

Ad un gesto di Salva, la mora si pone tra le gambe di Sara ed inizia a baciarle con la bocca sapiente ed esperta, i piccoli capezzoli, che si induriscono in fretta sotto il delizioso stimolo della lingua della nuova ospite.

‘.’Ma che bella fighetta depilata che ha la ragazzina, deve essere proprio una porca.. proviamo a leccargliela un pochino insieme..dai Salva..proviamo..’

Salva e Kika, cosi la chiama, si alternano a baciare la vagina di Sara, Kika a volte strofina e massaggia con la punta delle sue tette quelle altrettante sensibili di Sara, i quattro capezzoli si scontrano stuzzicandosi vicendevolmente

Poi Salvatore estrae dalla sua borsa un nastro scuro e benda Sara, legandone i capi dietro la sua nuca

Inizia a massaggiarsi il pene con una mano estraendolo dalla tunica e poi ‘..dai Kika, adesso togliti anche la gonna, mettiti tutta nuda’. intanto che io”e non termina la frase.

Kika si rialza e si slaccia la gonna. Dal mio posto osservo rapito e goloso le movenze dei fianchi di Kika che li oscilla per fare scorrere in basso l’indumento. Ha un culo favoloso, le natiche divise dal sottile cordino di un perizoma nero striato di filamenti argentati.

Aiutandosi con due dita si cala anche quello, sfilandolo dai piedi con grazia.

E ‘ completamente nuda, eccetto gli stivali, vorrei essere fianco a lei per toccarla”””’.. ma’ma..voltandosi per un attimo per tre quarti, rimango strabiliato ed attonito’tra le sue gambe oscilla un cazzo mulatto, floscio, ma lungo quasi 15 cm.

Salvatore glielo manipola, poi con calma accosta le sue labbra alla cappella ed inizia a succhiarglielo.

Sono allibito, vedo l’asta prendere gradualmente vita ed indurirsi, un palo non grosso, ma lungo ben piu’ di una spanna, piantato su un corpo femminile stupendo e sinuoso

Salvatore accompagna Kika vicino a Sara”..dai troietta..mi hai promesso di fare quello che Ti chiedo’ e allora con le tue labbra bacia il talismano del tuo sacerdote”

In realta’ sospinge non il suo ma il bacino di Kika verso la bocca di Sara, che bendata ed inconsapevole, inizia con alcuni colpetti di lingua a leccare in realta’ il cazzo della morena mezzosangue.

La bocca della mia ragazza infine avviluppa la testa del membro, il glande le scompare tra le guancie, sugge e lappa lentamente tutta l’asta di carne.

Salvatore emette dei finti gemiti per ingannare maggiomente Sara, che nulla sospetta e crede di stare succhiando il pene dell’anziano ospite.

‘Dai Kika, intanto infilale due dita nella fighetta, cosi’ si applica con piu’ impegno..’

Nella realta’ e’ lui che le scorre la punta della mano tra le crespature del clito, la penetra con il medio, poi con medio ed indice’quando aggiunge anche il pollice inizia ad aprire le dita come un piccolo forcipe. Allarga con gestuale sapienza il solco di tenera carne tra le gambe di Sara, lo divarica, lo sforza, la fruga, la ispeziona. La sua mano cerca di insinuarsi, la pressione deve essere notevole, il suo palmo rattrappito a cucchiaio va’ a sparire un centimetro alla volta nel ventre della mia bimba’

Emettendo un grosso sospiro, Sara e’ costretta ad accogliere infine nel suo pancino, risucchiandola sino al polso, la piccola sottile e nervosa mano che crede essere di Kika.

La osservo mentre succhia e viene sconquassata nell’ inusitata situazione. Non credo abbia mai provato o immaginato nulla di simile’All’improvviso con l’altra mano rimasta libera, Salvatore prende un lembo della benda sugli occhi e gliela strappa.

Sara ha bisogno di alcuni attimi per abituarsi alla fioca luce della stanza, strizza gli occhi ma poi li spalanca sconvolta e spiritata realizzando la reale verita’ della situazione.

E’ cosi’ sorpresa ed annichilita da non riuscire al momento a profferire parola.

Ha smesso di succhiare il membro di Kika, che sorridendo glielo sospinge battendolo sulle sue labbra, come per imporle di continuare, ma intanto non puo’ impedire che l’uomo prosegua lento a girare la smilza mano nel suo corpo.

‘Dai troia..che al buio ti stavi divertendo e quasi godendo..’ le dice lui, ‘..hai qui due cazzi, non capita spesso, in tante sognano di averli, mi hai fatto entrare in casa sapendo che Alberto non c’e’ e nulla sapra’, avevi l’idea di farti scopare non mi dirai che sei diventata proprio ora una santarellina..’

Cosi’ dicendo si accomoda sul letto, sposta i cuscini, estrae con delicatezza il palmo a cucchiaietto e quindi la libera delle manette.

Sara gli rivolge uno sguardo interrogativo, un pochino contrariato, quel nuovo modo di masturbazione la faceva sentire laida e domata.

Salvatore le dice con uno sbieco sorriso malizioso ”non sembravi contenta della sorpresa’come vuoi Tu’ se desideri ce ne andiamo’ tenerti legata era comodo per la tua coscienza, adesso che sei libera non hai piu’ attenuanti’se hai voglia di essere davvero troia per una sera, continuiamo’ Sei qui da sola e nessuno sapra’ nulla, quando Albi tornera’ faremo finta di nulla, sara’ il ns. piccolo segreto’.per una sera sarebbe bello tradirlo’che ne dici?’

Sara volge lo sguardo come a perdersi nel vuoto verso la cabina armadio ove io sono nascosto, non sa cosa dire, sa che la sto osservando, forse se non ci fossi non si farebbe tanti scrupoli, o forse e’ realmente dibattuta per una situazione inaspettata e troppo ‘forte’.

Nel mio angolo al buio scommetto con me stesso che forse non accettera’, la conosco abbastanza per sapere che ha bisogno di tempo per elaborare le nuove situazioni’.

Si rivolge a lui ”..e cosa dovrei fare se..se..se ti.., se vi lascio rimanere?’

Salvatore capisce al volo la sua forte tentazione, lo spiraglio che ha offerto..’..oh..beh nulla di strano..se ti metti in ginocchio sul letto, Kika ti bacera’ un po’ i capezzolini, ti piacera” ‘

Kika non se lo lascia ripetere e con le sue labbra carnose si pone di fronte a Sara. Le pone le mani sui fianchi e piegando la testa inizia a succhiare le due piccoli aureole di Sara.

Le lappa le tette con gusto, le afferra la punta dei capezzoli fra i denti, poi rialza il capo e con la punta della lingua stuzzica le labbra della bocca di Sara. E’ una ragazza stupenda dalla pelle ambrata, probabilmente molto stuzzicante ed eccitante, perche’ vedo inusitatamente la mia ragazza socchiudere voluttuosamente la bocca e risucchiare con passione la lingua saettante di Kika

Si baciano a lugo, a Sara di solito piace sentirsi la lingua del partner in fondo alla gola.

Salvatore si accosta dietro di lei, con le mani sotto le chiappe le solleva il bacino e guida il suo membro che ha sfilato da sotto la tunica, posizionandolo nel solco che separa i suo glutei tondi e sodi

Lei si accarezza con le mani il sedere..’dai scopami, che prima mi hai allargata cosi’ tanto che mi e’ rimasta la voglia” Non credo alle mie orecchie a sentirla parlare cosi’, ma l’anziano amico replica ‘ ‘nooo, non subito’aspetta, ora ti sussurro all’orecchio una cosa..sai cosa? Che ti sento calda, ti sento finalmente convinta di esaudire le promesse fattemi.. e quindi ora ti voglio inculare.. Voglio aprire la strada piu’ stretta per arrivare sempre nel tuo pancino, ma da un’altra direzione” Cosi’ dicendo le si appoggia, spingendole il duro palo contro l’orifizio, il glande scompare come ingoiato nella tenera carne di Sara che si e’ dilatata. Sotto i primi colpi Sara geme ma resiste, poi al primo dolore subentra il piacere di essere desiderata, posseduta e sodomizzata..

Salvatore sferra colpi lentissimi ma potenti..’dai, rilassati per bene che voglio arrivare sino in fondo’e tu Kika smettila di baciarla questa porca, che e’ ora che provi scoparla..dai..dai mettiglielo dentro..’

Kika si distende sul letto e si manipola il pene con entrambe le mani, Salvatore tenendo sempre ben impalata Sara la sospinge a cavalcioni del trans. La mia ragazza e’ tesa, si mordicchia un labbro coi denti’.con le dita si titilla il clito e si divarica le labbra della piccola vulva, quasi volesse renderla col gesto piu’ elastica ”Cribbio ‘ Sal, ..e’..e’ grosso..e’ una bestia, non ho mai visto o tentato nulla di simile’non so..non posso..non voglio’e poi cos’e’ lei? ..devo pensare ad un uomo o ad una donna?’dammi del tempo”

”.Tempo?..Ora no …pensa solamente che e’ una occasione unica ed irripetibile’guarda Kika come e’ eccitata’come e’ lungo, carnoso, ‘bolle per te’

Sara emette un gemito di desiderio, subendo un colpo piu’ violento di Sal, vedo le sue palle sbattere ripetutamente contro il suo culetto, non si ferma un attimo mentre le parla, le sta probabilmente allargando e perlustrando il culo come nessuno ha mai fatto, nemmeno io, le sta aprendo una nuova strada al piacere che in futuro potro’ finalmente percorrere anch’io’

Kika appoggia il glande sulla vagina di Sara, la cappella e’ davvero enorme e spinge in mezzo alle crespe della sua vulva. Sara oramai intontita ed euforica, stimolata dal solletico di tale sfregamento, inarca il bacino e si sospinge all’indietro impalandosi sul cazzo di Sal che le scompare dentro sino all’attaccatura dei coglioni, poi allarga le gambe senza ritegno”Oddio, mi fate venire una voglia perversa’..’

E’ un attimo, ..Salvatore capisce che e’ il momento giusto e grida a Kika : ‘E’ crollata..dai mettiglielo, ora’subito..presto’fotti questa bella troietta che di solito e’ una elegantina snob, ma stasera vuole solo provare la sensazione di essere considerata una puttana!..’ Glielo sussurra piu’ volte all’orecchio, Sara si eccita a sentirselo dire e perde ogni controllo..’ ‘Si dai Kika, voglio sentire il tuo grosso, lungo, cazzo nero entrarmi dentro, pero’ piano piano, lentamente ma inesorabilmente” e allora Kika come da richiesta di entrembi, incunea la testa del suo ariete nella tenera femminilita’ di Sara, che sento gemere di piacere..’piano, poco alla volta, lo voglio sentire scivolare dentro un centimetro alla volta, aspetta’ohh, oddio ..oddio che bello!..che roba!’ ‘..Te l’ho detto che e’ una puttana inconsapevole, una potenziale troietta, questa verrebbe a battere in coppia con te e senza prendere una lira, ma solo perche’ le piace, te lo dico Io, Kika!’

Li vedo infine muoversi entrambi dentro di lei, probabilmente le punte dei loro cazzi si scontrano nel suo ventre procurandole sensazioni indescrivibili, mentre in piedi da solo nel mio posto mi scopro che mi sta scoppiando, sono legato e non posso muovermi, vorrei toccarmi e non posso, li vedo eccitatissimi tutti e tre ed io non posso nulla.

Il culo di Kika che sferra colpi tra le gambe verso il pancino di Sara mi fa impazzire, vedo le tette sode del trans che nella foga si scontrano e rimbalzano contro quelle di Sara in un balletto senza fine’

Il primo a godere e’ Sal che le sfiotta dentro, l’orgasmo combacia subito dopo col primo di Sara che

geme senza ritegno ‘.. sento il tuo liquido, e’ caldo..basta’ma quant’e’? mi cola’tra le cosce”, e lui’..davvero un peccato..vorrei te lo bevessi tutto..goccia a goccia’vero santarellina?” poi lui lo sfila ed osserva come rapito la mia compagna che prosegue a farsi scopare da Kika, la vedo cingerle le gambe dietro la schiena per trovare piu’ contatto, le afferra i capelli e tira il capo verso il suo viso, Kika la lascia fare poi estrae la lingua e Sara con volutta’ gliela succhia, mentre rialza ritmicamente il bacino per scontrare i colpi in arrivo della mulatta e farsi penetrare il piu’ a fondo possibile’

Sento Kika rivolgersi a Sara ”..Chica, tu es un diablo’te gusto..te siento..’

Poi Sara geme di godimento e trascina Kika all’esplosione finale.

La bella morena infatti glielo grida volgarmente ad alta voce ‘..Mi fai venire! Sto per godere! Ti riempio della mia sborra” e le viene in mezzo alle gambe, irrigidisce il bacino e la irrora dentro il pancino, poi gli ultimi schizzi li proietta sul ventre, qualcuno fin sul viso di Sara

Salvatore e’ estasiato dalla scena, immerge una delle sue dita nelle gocce sparse sul corpo della mia ragazza e glielo passa tra le labbra della bocca e Sara gliele lecca con volutta’

Sara ancora fremente per gli orgasmi provati, con un estremo gesto di riverente sudditanza lo succhia per assaporare il sapore acre ed appiccicoso della mora androgina..

Io stanotte ho scoperto una gran porca’faremo le prove in futuro e se fara’ la ritrosa’..no avra’ scuse’

Infine si rivestono, due baci e se ne vanno

Chissa’ se tra poco si ricordera’ che aspetto di essere slegato’

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