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Ti voglio ancora|

By 17 Novembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Non era un ricatto, era solo il desiderio di ritornare a momenti felici.
Questo pensava Marco mentre guardava il video che aveva girato un paio di anni prima con lei.
Guardava affascinato la bocca di Giorgia stringersi e muoversi sensuale sul membro, ricordava e riassaporava le sensazioni provate e la fitta al cuore diventava ancora più forte, l’eccitazione che saliva dal basso ventre, era la prova consacrata dei suoi pensieri.
Le immagini scorrevano e lui si addentrava sempre più nella sua idea folle di riconquistarla.
Guardava e ricordava.
Osservava rapito dalle sensazioni.
La bocca calda e vorace che spaziava deliziosamente sulla carne.
Notava particolari che non ricordava più, vedeva chiaramente le fossette che si creavano sulle guance quando lei aspirava e stringeva.
Il suo sguardo, maliziosamente si incrociava con quello di Marco per impossessarsi dei suoi turbamenti.
Si percepiva la passione in quello che faceva, era un dare e prendere completo.
E lui impazziva dentro le sue labbra e lei lasciava fare assecondando il suo piacere senza sottrarsi, accettava fino in fondo senza perdere nulla di quel rapporto burrascoso.
Erano passati quasi due anni da quell’ultima volta e lui aveva cancellato tutto di lei, forzatamente o volutamente, poco contava.
L’averla rivista lungo il viale con la sua amica del cuore che spingeva una carrozzina, sempre bella e sensuale e tutto aveva riacceso i ricordi e adesso, dopo tutto quel tempo, lui aveva tirato fuori il suo vecchio filmato girato con l’accordo di lei nei momenti di massima passione.
Aveva promesso di distruggerlo, così non era stato.
Riprese a guardare.
Quel giorno, aveva cominciato a riprenderla che aveva indosso solo scarpe rosse e reggicalze grigie velate con riga posteriore, piegata su di lui, in ginocchio, le mani sulle cosce, i capelli fermati da un laccetto, un movimento ondulatorio a sconvolgere i pensieri.
Gonna rossa e camicetta bianca buttati per terra.
La ripresa, era perfetta.
Breve pausa nel filmato.
Uno stacco e le immagini cambiavano radicalmente.
La scena a seguire era diversa come la posizione.
Lei china su un monile che dava alla parete, uno specchio a suggellare l’incontro, lei che si guardava, il viso contorto dal piacere, le mani piegate a fare da molla alle spinte che lui le dava da dietro, le natiche che sobbalzavano ad ogni spinta, i seni inerti che dondolavano, Marco con gli occhi a scrutare ogni suo contorcersi tramite la visione dello specchio, lei che lo guardava.
L’audio faceva il suo dovere trasmettendo ogni minimo rumore o sospiro.
Tutto altamente erotico, anche lo sbattere del mobile contro la parete diventava eccitante.
Marco ricordava mentre rivedeva.
In piedi dietro lei, le mani sui fianchi stretti, il membro completamente immerso nel caldo del suo corpo
Quella, era sempre stata la posizione che preferiva, amava guardare il suo fondo schiena, le natiche di quella donna, erano una delizia per gli occhi, il desiderio di impossessarsi di lei anche diversamente, la sua ossessione.
Lei sapeva dei suoi desideri reconditi e si era sempre negata
Rientrava nei suoi desideri nascosti, ma, la paura del dolore era sempre stata superiore alla curiosità di provare per conoscere.
Mentre lui prendeva il suo piacere e la guardava, lei, senza parlare, fece cenno di si con la testa.
Era quello che lui aspettava da sempre, l’aveva sempre rispettata nei suoi ‘NO’l’unica cosa che le aveva chiesto;
– Fammelo capire quando lo vorrai-
La guardava ancora più famelico, aspettava per essere sicuro, lei aprì la bocca emettendo un gemito alla sua spinta violenta dentro lei, fece un sorriso forzato, provocante e ripetette il cenno di affermazione.
Marco, si guardava a distanza di due anni in quel film,sapeva cosa stava per vedere, si concentrò su quello che appariva , si guardò uscire da lei, fiero del proprio eccitamento, duro, teso, vibrante, si dirisse verso il comodino, prese la crema rinfrescante, oleosa, se ne sparse sul sesso una dose abbondante e tornò da lei che stava con la testa china tra le braccia, le gambe indecentemente aperte, le cosce interne bagnate dal rapporto appena sostenuto e mai finito.
Appena giunse al suo fianco, Marco spalmò sulle dita la crema e accarezzò la stretta grotta praticando un massaggio piacevole attorno al piccolo pertugio, poi, si fece strada con un dito dolcemente e lubrificò il tutto, le spinse la schiena verso il basso con l’ altra mano, obbligandola di conseguenza a alzare le natiche verso il cielo.
Nel filmato la scena era altamente erotica, si vedeva dallo specchio che lei teneva gli occhi chiusi e il viso, era diventato tirato, le mani stringevano intensamente il mobile.
Marco continuò diversi minuti a profanare il piccolo solco, quando ritenne che fosse il momento giusto, smise la pratica e si appoggiò con il membro alla stretta serratura, cominciò a baciare la schiena di Giorgia risalendo piano verso il collo, di conseguenza, i sessi si toccarono e, quando salì a cercare la pelle vicino all’inizio sei capelli, spinse per farsi strada.
Sentiva chiaramente la carne contrarsi attorno al suo glande, capiva di essere il primo a varcare quel luogo inesplorato, percepiva anche tutta la tensione di lei in quel momento magico e incestuoso, ma, la voglia era tanta e il desiderio represso per mesi lo aveva infoiato ben oltre un possibile tentennamento.
Le prese i fianchi e spinse deciso superando la prima resistenza, aspettò solo un attimo a un tentativo di Giorgia di scappare contro il mobile, le lasciò il tempo di dire qualcosa tra i denti e poi, spinse fino in fondo facendola urlare.
Giorgia lasciò il mobile con una mano cercando di fermare quella avanzata che la stava dilaniando, malediva il momento che aveva deciso di farlo felice come piaceva a lui, il dolore, era ben oltre le aspettative, ma, la sua mano venne fermata da Marco che la riportò al suo posto originale.
Si sentiva piena come non mai, poi, lui cominciò a muoversi piano ma deciso: furono secondi terribili, infine, cominciò ad abituarsi a quell’intrusione, lui con una mano, era scesa tra le sue cosce e la stava accarezzando, giocando con il clitoride e questo leniva un poco il tormento che sentiva dietro di se.
Finalmente il dolore cominciò a diminuire, gemeva sempre alle spinte di Marco, ma, il piccolo foro si stava abituando alle dimensioni del suo uomo.
Marco aspettò con calma che lei si abituasse, fu deciso e ferme dentro di lei, ma teneva un ritmo calmo senza strafare nei movimenti, quando vide che lei si stava rilassando cominciando a spingere verso lui il suo sedere, capì che era il momento di andare oltre, tornò con le mani sui fianchi di lei, la prese saldamente e aumentò il ritmo con stoccate ben più profonde, lo scroto sbatteva contro le natiche nel momento di massima spinta e Giorgia aveva ricominciato a gemere, vide nello specchio i suoi occhi pieni di lacrime, ma il dispiacere per lei durò poco, ormai era entrato lei completamente e lo stato di eccitazione, era troppo avanzato per avere ripensamenti, anzi, più lei gemeva, più lui era ammaliato dal proprio piacere.
Alla fine, fece l’ultimo atto dissacrante, uscì completamente da lei, guardò estasiato la sua donna tremante abbandonata sul mobile e poi rientrò selvaggiamente a cavalcarla, poggiò le labbra all’orecchio di lei;
– Finalmente mia-
Spinse a suggellare quell’atto proibito da Dio e continuò a sodomizzarla ancora per pochi attimi, poi, consono che era vicino a esplodere, le disse;
– Voglio venire…
Giorgia, era frastornata, tra dolore e novità, tra desiderio e paura, dopo quello che gli aveva concesso, le sembrò logico dire certe frasi
– Vieni amore, vieni dove mai nessuno &egrave venuto…
E così fu!
Marco spinse forte e si liberò di tutte le sue voglie nel corpo di Giorgia cadendo stremato su di lei. Giorgia lo accolse come un atto d’amore dentro di se.
Dopo due anni Marco guardava la fine di quel filmato con il respiro affannoso, tutto era tornato alla mente prepotentemente e il desiderio di lei, era fortissimo, sapeva che si era sposata da poco più di un anno e che aveva partorito un maschietto da qualche mese, ma l’averla rivista con la carrozzina quel giorno sul lungo viale assieme alla sua amica del cuore, aveva aperto una ferita creduta chiusa.
Ricordava a stento tutti i litigi che avevano portato alla loro separazione, ricordava benissimo la sua bocca, il suo corpo!.
La voleva di nuovo! Non importava come, lui la voleva di nuovo come nel filmato, completamente sua!
Aveva quel filmato e se necessario, lo avrebbe usato per farla tornare da lei.

To be continued

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