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Trilogia del pompino Capitolo primo

By 11 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

TRILOGIA DEL POMPINO

Aveva ragione mio cugino quando anni fa diceva: “Per me la cosa più bella che ci sia è il pompino”. Lo diceva senza cognizione di causa dato che allora eravamo troppo piccoli anche solo per sognarcele certe cose…ma a distanza di anni posso affermare che nella sua ignoranza aveva proprio ragione…

Ho ricevuto il primo pompino in età adulta, poco dopo i 18 anni e fin dal primo momento me ne sono innamorato. Ancora oggi, dieci anni dopo, non riesco a spiegare quel che realmente provo quando una donna me lo prende in bocca. E’ una sensazione di onnipotenza e goduria non esprimibile a parole. Una volta provato, non ho più potuto farne a meno. Lo preferisco al rapporto completo, che comunque pratico, ma se ci fosse la possibilità di scegliere, opterei sempre per il sesso orale.

CAPITOLO PRIMO POMPINO AL PARCO DI MONZA

Ho sempre pensato che la mi vicina di casa fosse la classica “figa di legno”, di quelle che non la danno a nessuno e nemmeno te la fanno annusare…..Mi sbagliavo…

L’ho abbordata un pomeriggio di primavera, sfruttando i nostri giardini confinanti e da quel momento ho sfruttato tutti i miei neuroni per riuscire ad avere un rapporto orale con lei. Alta, fisico snello, capelli castani che le stanno bene comunque li porti. Unico neo la giovane età. Non che sia prevenuto contro le teenager, ma solitamente preferisco rapportarmi con le ragazze un pò più grandi, con le quali ho più cose in comune.
Mi sono serviti quasi due mesi per farla cedere a un invito di passare una Domenica assieme. Non so quali fossero i suoi intenti, ma i miei erano chiari, entrarle in bocca.

Decisi di portarla al parco di Monza, noto parco brianzolo a ridosso dell’omonima città. Quando salì in macchina storsi il naso per via di un look che, come da previsione, consideravo troppo adolescenziale. Leggins neri a fasciare le sue lunghe gambe, magliettina scollata bianca, felpa rosa con zip e cappuccio e all-star che le arrivavano fino alle caviglie. Non proprio un abbigliamento da donna che son solito frequentare.

Arrivati a destinazione decidiamo di affittare un Risciò, in modo che la pedalata obbligata rompa un po’ il ghiaccio, ancora troppo spesso fra noi due. Dopo qualche prova di coordinazione e qualche battutine banale ma comunque utile per l’intento, prendiamo un ritmo che ci fa allontanare dalla zona più trafficata del parco. Trovo ogni scusa per osservare quelle cosce che fanno su e giù per spingere la carrozzina lungo l’asfalto. Il silenzio della natura al posto di creare imbarazzo ci fa aprire di più, come se il saperci soli e non giudicabili da nessuno ci riportasse alla nostra vera natura.

“Ci fermiamo un attimo?” chiede lei mimando un finto fiatone

“Si, ne ho bisogno” rispondo io simulando una stanchezza che non provo

Siamo ancora sull’asfalto, ma defilati rispetto al flusso di famiglie con bambini, cani e anziani. Anzi, guardandomi attorno, noto che siamo gli unici individui in quel tratto di parco.

‘Abbassa i pantaloni’ la frase pronunciata in modo perentorio spazza via ogni suono prodotto dal verde.

Forse quello che farebbe una persona normale sarebbe domandare il perchè una ragazza con la quale si ha appena confidenza ti chieda di punto in bianco di abbassarti i pantaloni. Ma io probabilmente non sono una persona troppo normale e così li abbasso.

Il mio pene, già indurito dalla situazione precedente, ora svetta fra i boxer pulsante mentre mi calo i jeans quanto basta per liberarlo.
Lei non dice niente…mi viene solo più vicina e lo impugna fra la mano destra tastandone la consistenza.

‘Hai un bel cazzo’

Io resto in silenzio facendo parlare lui al mio posto e mi rilasso contro lo schienale del risciò.
Lei inizia a segarmi l’uccello concentrata sul fallo e ad ogni su e giù sento il suo anello sfregarmi la pelle. Non mi guarda negli occhi, li tiene bassi, ma da quel che scorgo ha un’espressione sicura che non avevo mai visto sul suo volto. Dopo un paio di minuti di sega che mi mandano in visibilio, accompagnata dal tintinnare dei suo braccialetti metallici, la vedo accucciarsi fra le mie cosce e sospiro sapendo che è giunto il momento tanto atteso.
In un attimo me lo prende in bocca…sento le sue labbra che mi avvolgono il pisello e la sua saliva che me lo lubrifica mandandomi in estasi…la ragazza succhia e lecca il mio cazzo con dei rumori e dei mugolii che vorrei registrare e riascoltare all’infinito…io le afferro i lunghi capelli come a formare una coda di cavallo che uso per accompagnare il movimento.

‘Hai visto come sono puttana?’ un altro pugno allo stomaco che mi lascia senza risposte, reagisco con un solo sorriso ebete.

Sono completamente suo…spesso mentre una donna ti fa un pompino pensi di avere il comando, ma probabilmente sei solo un burattino disposto a tutto fra la sua bocca.

Mentre stringo la presa sui suoi capelli la sento succhiare con foga proprio mentre un ragazzzo in bicicletta ci sorpassa sorridendo.
Abbasso lo sguardo verso il basso e la osservo salire e scendere lungo l’asta che è già rossa dall’esercizio. Ho la cappella in fiamme che prega di eruttarle in bocca….ma voglio farlo durare tanto, così la faccio mettere a pecora.

‘Ti piace vedermi che te lo succhio con il culo per aria eh maiale?’

‘Mi piace tutto di te troia, succhiami il cazzo e non ti fermare’ le parole mi escono come un fiume in piena, ho perso i freni inibitori e la tratto come se la conoscessi da una vita. Il potere che ha il piacere di abbattere le barriere della mente.

Appena si sistema a pecora le abbasso in un colpo i leggins lasciandola con il solo perizoma a coprirle il culo. Seguo il disegno della sua fica fra il tessuto delle mutandine,finchè non le sento umide.

‘Sei bagnata’

Lei mugugna qualcosa, ma non capisco per via della bocca piena, forse ha detto solo si.

Le abbasso anche il perizoma e senza presentazioni infilo le mie dita dentro di lei. Amo quando entrano senza forzature dentro una donna già bagnata. Subito due dita, tanto sta già colando. Lei aumenta la foga del pompino, complice la sua eccitazione…io muovo il bacino verso di lei come a scoparle la bocca. Poi le due dita non bastano, ne entra un’altra…anche lei ora gode con il mio cazzo in bocca ma i suoi gemiti sono strozzati

‘Continua’

‘umh umh’ mi risponde mugugnando

Le mie dita le stantuffano la fica a una velocità impressionante impregnandosi dei suoi liquidi.
Anche una coppia di mezz’età passa in bicicletta, lei pare disgustata, lui pure, ma sicuramente a casa avrà di che pensare segandosi.

‘Fottimi con le dita porco’ lo dice quasi urlando in preda allla libidine

Ha le guance arrossate e gli occhi vitrei di piacere.

‘Voglio che mi fai venire…voglio venirti sulle mani e poi vieni tu’

Suona come un ordine, io accetto senza protestare e la penetro con le dita finchè lei non si stacca dal mio pisello per godersi il suo orgasmo.
Si solleva e alza il collo verso l’alto come un’amazzone mentre con la mano destra stringe il mio cazzo.
Ha il fiatone per il lavoro e per il godimento e dopo qualche secondo di trance si ributta sulla mia verga dura come mai.
Se è possibile, ora ha ancor più foga, si vede che vuole ricambiare il piacere e farmi venire.
Pompa come una forsennata…sbava, ansima, mugula

Si stacca solo per dirmi ‘Sborrami in bocca, voglio che mi sborri in bocca’

‘Ti sborro tutta, ti schizzo come una puttanella, voglio che mi svuoti’

Bastano ancora due pompate e poi lo sento salire lungo l’asta…quel flusso di sperma che avvisa giusto in tempo quando sta arrivando, che si fa strada con prepotenza e al quale non ci si può opporre

‘vengo, veeeeengooo’ lo sottolineo per dare più enfasi alla situazione animalesca e urlo apposta perchè voglio essere libero di poter gridare di piacere.

I primi schizzi sono devastanti, pur attutiti dalla bocca della ragazza li sento copiosi finirle in bocca con una portata notevole…poi seguono gli altri…tanti…come quando non si scopa da settimane…è un pecccato non poterli vedere riempirle la bocca e osservare il mio cazzo schizzare. Lei ingoia tutto anche se con qualche fatica, forse ho davvero esagerato, la sento deglutire con devozione.
L’ultima goccia di sperma viene risucchiata a sua volta dalla bocca della ragazza che con uno schiocco si stacca dall’asta turgida.

E’ spettinata e arrossata..mi guarda come a voler chiedermi qualcosa, ma tace e si sistema slip e leggins.

‘Fiuuuuu’ questa volta non finge stanchezza…questa volta il respiro è davvero affannoso

Io sento le gambe molli e il cuore che pulsa più del normale

‘Wow ‘ è proprio quello che penso ‘ e chi lo sapeva che eri così?’

‘Così come? Così vacca?’

‘Si, così vacca’ e mentre gle lo dico le stringo le guance fra la mia mano e la bacio con passione, lingua contro lingua, tanto che mi sembra di sentire un pò di me nella sua bocca.

Poi mi stacco e faccio manovra con il risciò, ci indirizziamo verso il chiosco del noleggio e mentre pedaliamo all’unisono lei si appoggia a me, testa contro spalla, quasi come due innamorati e baciandomi il collo mi sussurra: ‘La prossima volta pero’ me lo metti nella figa, vero?’

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