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Un insolito risveglio

By 24 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ore 6:58. Senza nemmeno dover attendere la sveglia che, con il suo maledettissimo suono, mi annuncia le sette del mattino, ci ha pensato il mio orologio interno, talmente abituato a svegliarsi da anni sempre alla stessa ora, a farmi capire che era finito il tempo di dormire beata. In realtà, non lavorando, potrei dormire di più ma &egrave dal nostro primo giorno di convivenza che mi sveglio di buon ora per preparare la colazione a Giovanni.
E così, ancora assonnata e intontita, mi alzo e mi infilo rapidamente una canotta. Come ogni mattina compio i soliti gesti di routine: vado in bagno, accendo la macchinetta del caff&egrave, disattivo l’allarme e accendo la tv. Prima di iniziare a preparare la colazione per mio marito ho bisogno di quei dieci minuti tutti per me in cui sorseggiare il caff&egrave mentre guardo il tg mattutino che, puntualmente, dà solo pessime notizie!!!!
Finito il mio relax, inizio a spalmare la marmellata sulle fette biscottate e, come ogni santo giorno, mi domando come possa essere follemente innamorata di un uomo che preferisce la marmellata alla nutella…&egrave proprio vero: l’amore &egrave cieco!!! Quando sto per mettere il latte a scaldare nel pentolino, sento un rumore provenire dalla camera da letto e capisco che Giovanni si &egrave svegliato. “Miracolo”, penso, “non solo non dovrò andare a tirarlo giù dal letto come sempre, ma si sta alzando anche in netto anticipo!!!”. Poco dopo, infatti, lo sento entrare in cucina.
“Amore, come mai già in piedi? Non vorrai certo far venire giù un temporale? Non ti basta quanto l’estate sia già piuttosto capricciosa quest’anno?!? gli chiedo divertita senza nemmeno guardarlo mentre mi avvicino ai fornelli del gas.
“Buongiorno piccola, ho pensato di venirti a dare una mano. E’ così ingiusto che sia sempre tu a fare tutto in questa casa…lascia che sia io ad occuparmi di te questa mattina…” mi sussurra all’orecchio abbracciandomi da dietro.
Per un attimo penso che sia impazzito; in quasi sette anni avrà preparato lui la colazione non più di tre o quattro volte e giurerei che fosse sempre nel giorno del mio compleanno. Questo pensiero, però, dura pochissimo perché sento la sua eccitazione premere contro le mie natiche e capisco quali siano le sue intenzioni.
“Mi spiace deluderti, tesoro, ma il caff&egrave l’ho già preso per cui non riesco proprio ad immaginare come tu possa occuparti di me…”
“Ah, &egrave un vero peccato…vediamo se riesco a trovare un modo per prendermi cura di te anche senza prepararti il caff&egrave…” e la sua lingua gioca con il mio lobo destro in un modo che mi fa impazzire.
“Mmm…non saprei…sarà difficile…” continuo il mio teatrino ma il tono della mia voce tradisce già una notevole eccitazione. Lui, nel frattempo, mi bacia il collo e mi accarezza le guance fino a scendere sui miei seni. Il sottile tessuto della canotta non &egrave certo un ostacolo per i capezzoli che ora sono talmente turgidi che sembra la vogliano bucare. Le sue mani ormai ci si sono infilate sotto e stanno giocando con le mie tette. “Prima o poi dovrò pesarle queste tettone…” dice, prima di sfilarmi la canotta e lasciarmi solo con le mutandine già piuttosto bagnate. “Direi che anche queste sono superflue” e un attimo dopo sono completamente nuda.
La sua lingua ormai &egrave scesa lungo tutta la schiena, le natiche, ed &egrave finalmente arrivata al centro del mio piacere, “Oh sì”, &egrave l’unica cosa che riesco a dire tra un gemito e l’altro. Va avanti per un po’ alternando leccate lente e delicate ad altre ben più intense e insistenti… sono talmente bagnata che sento i miei umori colarmi lungo le cosce e il mio odore diffondersi in cucina. Quando inizia a succhiarmi il clitoride &egrave davvero troppo per me: “Ti prego, non ce la faccio più, adesso scopami…”
“Quindi posso fare qualcosa per te stamattina?”
“Sì.”
“E cosa, tesoro?”
“Sbattermi così forte fino a farmi urlare.”
“Allora ti servo subito…” e, con una spinta violenta, &egrave completamente dentro di me. Mi tiene per i fianchi mentre io sono piegata con le mani appoggiate sul bordo della cucina. Appena dieci minuti fa stavo per scaldare il latte ed ora sto godendo sotto le spinte violente del cazzo di Giovanni…chi l’avrebbe mai detto…
L’orgasmo mi travolge e riesco a stento a restare in piedi tanto mi tremano le gambe, poco dopo &egrave lui a godere; esce da me e sento i fiotti bollenti colpirmi la schiena. Con le dita raccoglie un po’ di sperma e me lo porta alla bocca. Lo lecco avidamente ma prima di ingoiarlo mi giro, gli mostro la lingua piena del suo seme e poi lo mando giù. “Sei proprio una porca, lo sai?”
“Certo che lo so…” gli dico prima di rendermi conto che sono le otto meno un quarto. “Accidenti, &egrave tardi…sbrigati o non arriverai in tempo in ufficio!”
“Non preoccuparti. Del resto, dopo un risveglio del genere, sarò sicuramente più efficiente del solito…”, mi bacia e addenta una fetta biscottata.
Lo osservo e ripenso alle sue parole. Se le cose stanno così, allora dovrebbe avere più spesso questo tipo di “risveglio”. Lo dico solo ed esclusivamente per il bene dell’azienda, sia chiaro!

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