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Una vacanza da ricordare

By 29 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La luce che filtra tra la persiana mi colpisce in viso, mezzo addormentato allungo il braccio verso l’altra parte del letto, &egrave vuoto, non c’&egrave Giusy; mia moglie &egrave già alzata, invece io per un attimo ancora rimango a poltrire, voglio godermi appieno questo primo giorno di vacanza, la prima vera vacanza che ci concediamo in 13 anni di matrimonio.
Giusy ha 43 anni, &egrave una bella donna, alta circa 1,70, capelli castani chiari portati lunghi sulle spalle, occhi marroni con pagliuzze dorate, &egrave carina, ha due labbra carnose, un bel seno ancora sodo malgrado due maternità, ventre piatto, fianchi invitanti, le gambe lunghe e ben tornite e per completare il panorama, un culo da fare invidia senza traccia i cellulite.
Io sono Gino ho 49 anni, sono alto 1,78, fisico robusti senza essere grasso, capelli brizzolati, un paio i baffetti, anche quelli sale e pepe, tutto sommato un tipo normale.
Giusy &egrave diplomata in ragioneria, &egrave responsabile amministrativo di un cantiere nautico, io sono laureato in economia aziendale, e dopo anni di gavetta, ora sono amministratore delegato di un azienda metalmeccanica i media-alta dimensione.
Possiamo dire, senza timore di essere smentiti che, dal punto di vista professionale siamo persone realizzate.
Anche la nostra vita familiare &egrave serena, abbiamo due figli, una ragazza di 12 anni ed un ragazzo di 5 anni, sono bravi ragazzi che non ci danno problemi, ora sono in campagna nella casa dei nonni materni sui colli berici, dove passeranno l’estate in scorribande nei frutteti e nei vigneti del nonno, permettendoci così i trascorrere 3 settimane da soli, lontani a tutto e senza pensieri.
In fondo questa vacanza &egrave un po’ il nostro viaggio di nozze, quel viaggio che quando ci siamo sposati non abbiamo fatto, le nostre finanze ci hanno appena consentito un fine settimana a Sottomarina, ed ora intendiamo rifarci.
Il volo da Tessera ci ha portato a Roma, da lì ci siamo imbarcati per Atene, ed un altro volo ci ha depositato a Rodi, un taxi ci ha poi accompagnato al villaggio turistico dove avevo prenotato un bungalow, preso possesso del nostro alloggio, abbiamo fatto la doccia e dopo esserci cambiati ci siamo recati al ristorante per cenare, e poi stanchi dal viaggio a letto a dormire.
Mi giro e rigiro nel letto, cerco i resistere ma la sensazione di pienezza della vescica mi tormenta e per forza mi devo alzare, mi dirigo verso il bagno, sento Giusy canticchiare ma non la vedo, non posso cercarla prima devo soddisfare le mie necessità se non voglio allagare il pavimento.
Fatto quello che la natura mi imponeva i fare, mi metto alla ricerca di Giusy, guidato dal suono della sua voce esco sulla terrazza del bungalow, ed ecco la mia Giusy, coperta soltanto a quella camicia d
a notte trasparente che non lascia spazio all’immaginazione, appoggiata alla ringhiera che contempla il panorama.
Mi avvicino alle sua spalle e le dò un bacio sul collo ‘Buongiorno cara, hai dormito bene?’
Lei si volta sorridente, mi abbracci e mi bacia ‘Buongiorno amore, ho dormito che &egrave una meraviglia, non vedo l’ora di uscire per andare in spiaggia,’
Una toilette veloce, ed eccoci pronti, lei in costume con copricostume, sandali ai piedi, occhiali scuri, io in pantaloncini, camicia tipo hawaiana, zoccoli e borsa con asciugamani, creme e cremine varie, lozioni e chissà quante altre cose.
Una rapida puntata al buffet per la collazione, ed eccoci alla ricerca dell’ombrellone che con relativi lettini &egrave abbinato al nostro bungalow.
Giusy si spalma la crema protettiva sulle gambe, le braccia, le spalle e il viso, mi porge il vasetto e si sdraia bocconi sul lettino ‘Mi spalmi la crema sulla schiena e sulle gambe dietro caro?’
‘Certo tesoro.’ e inizio a spalmare le gambe i mia moglie, partendo dalle caviglie risalgo lungo i polpacci, mi fermo un po’ nella piega posteriore delle ginocchia prima di risalire sulle cosce verso i glutei, lo faccio molto lentamente, provo un grande piacere ad accarezzare la mia donna, lei chiude gli occhi e scosta le cosce per agevolarmi, mi fermo a lungo all’interno delle cosce, dove la pelle &egrave più sensibile, risalendo piano verso l’inguine, ora lei lascia andare un sospiro di soddisfazione, ma quasi subito dopo gira il viso verso di me, mi sorride maliziosa ‘Fa il bravo amore, mi fai venire voglia e questo non &egrave il posto adatto, aspetta di essere a casa.’
Sposto la mano in fretta, come il bambino sorpreso con le dita nel vasetto della marmellata, e mi dedico alla sua schiena, però non &egrave che mi sono rassegnato, sposto il mio lettino a fianco del suo e mi sdraio sul fianco voltato verso di lei, non posso fare a meno di toccarla, il braccio, la gamba, la schiena, il culetto, &egrave più forte di me, devo sentire il suo contatto.
Lei si gira verso i me, sorride e si siede ‘Sta fermo, sdraiati, sei vergognosamente bianco, ora ti spalmo la crema prima avanti e poi di dietro.’
Non me lo faccio ripetere, lei si mette a cavalcioni sopra di me voltandomi la spalle, &egrave chinata in avanti, sento il suo pube premere sul mio membro mentre mi mostra il culo, non ci posso fare niente, il mio amico si sveglia prepotente, facendosi sentire, senza smettere di spalmare la crema solare sulle gambe, Giusy si muove piano, un movimento quasi impercettibile ma che io sento benissimo, senza voltarsi mi domanda ‘Ti piace il mio massaggio?’
‘Certo che mi piace, ma così mi fai morire.’
‘Povero tesoro, e pensare che ho appena iniziato a metterti la crema addosso, devo ancora mettertela sul petto, sulle braccia, sulle spalle e sul viso, dai non lamentarti che ti piace, e poi sei stato tu ad iniziare, mi hai messo la voglia addosso ed ora ne paghi le conseguenze.’
Cambia posizione, si gira, sempre a cavalcioni, con la figa premuta sul mio membro, inizia a spalmarmi la crema sul ventre, sul torace, sulle braccia, &egrave un vero supplizio … non resisto più.
‘Fermati amore, mi farai venire e continui così’
Ma lei non si ferma ‘Non posso fermarmi amore, sono fradicia, vieni nel costume … ‘
Si morde il labbro inferiore, chiude gli occhi e preme la figa più forte .. vedo che cerca di controllarsi ….ma la sento fremere … non posso più trattenermi … mi riempio il costume di sborra.
Ci guariamo intorno, sembra che non ci sia nessuno nelle immediate vicinanze, solo un ragazzo più in là, ma &egrave nascosto dal giornale che sta leggendo.
Giusy si solleva per tornare sul suo lettino, ha il costume bagnato in mezzo alla gambe e l’interno delle cosce lucide dal suo miele che cola.
Anche io sono indecente, una vasta macchia umida sul costume non lascia dubbi, in fretta indosso i miei pantaloncini e la mia camicia.
‘Vado a casa a cambiarmi’
‘Aspettami, vengo anche io.’
Mano nella mano, guardandoci sorridenti maliziosamente lasciamo la spiaggia diretto al nostro bungalow.
Camminando mi volto un attimo ad osservare la spiaggia e vedo il ragazzo che, con il giornale ripiegato in mano ci segue a distanza.

per commenti brubu@yahoo.it Rientriamo nel bungalow, e senza aspettare andiamo in bagno, ci spogliamo e facciamo la doccia, i costumi sporchi di sborra e di miele vengono messi a bagno nel bidet, dopo esserci asciugati ci rivestiamo ed usciamo per andare in cerca di un negozio dove poter comprare nuovi costumi da bagno.
Uscendo, la prima cosa che noto &egrave il ragazzo con il suo giornale, seduto sulla battigia finge di leggere, di fatto ci sorveglia, o ci ha scambiati per altre persone oppure &egrave un maniaco. e nessuna delle due ipotesi mi piace, non dico niente a Giusy per non creare inutili allarmismi, ma mi riprometto di tenere d’occhio il giovanotto.
L’acquisto dei costumi da bagno si trasforma presto in una specie i caccia al tesoro, non &egrave mai quello giusto, per quanto mi riguarda &egrave presto fatto, ne compro due uno blu e uno grigio, ma il problema &egrave trovare un costume che soddisfi le esigenze di Giusy come modello, come colore, come misura.
Non ci sono costumi interi, la commessa ci spiega che da diversi anni non li tengono più, non sono richiesti, e quelli disponibili non sono neanche i classici due pezzi, sono bikini, che più striminziti di così non si può, tre triangolini i stoffa colorata tenuti assieme a laccetti o nastrini a secondo dei modelli.
Giusy &egrave indecisa, non sa che fare, ma tanto non &egrave che abbia scelta così mi decido ad intervenire.
‘Tesoro, l’uno vale l’altro, ti serve un costume prendine uno o due a caso, tanto non c’&egrave altro’
‘Ma cosa dici, li hai visti bene, quasi quasi vale la pena di andare in giro nuda … almeno si risparmia .. non mi ci vedo andare a spasso con le chiappe al vento.’
Alzo le spalle ‘Guarda fuori … sono tutte così, almeno tu puoi mostrarle le chiappe … sono belle sode e prive i cellulite non come quelle delle Signore che stanno passeggiando adesso sulla spiaggia.’
Alla fine, non avendo altra scelta, Giusy si decide e ne prende tre, uno marrone, uno rosso ed uno giallo.
Usciamo e ci avviamo per tornare a casa e cambiarci, con la coda dell’occhio, vedo il solito ragazzo seduto su una panchina che finge di leggere il suo giornale.
Entriamo nel bungalow, mentre chiudo la porta ne approfitto per dare un occhiata fuori, il nostro ‘angelo custode’ &egrave lì, nascosto dietro il suo giornale, oramai la cosa incomincia a seccarmi e penso già ad affrontare il problema di petto.
Intanto Giusy &egrave sparita in bagno, mi siedo sul divanetto del tinello ad aspettarla … il tempo passa e non viene fuori … mi preoccupo e mi preparo ad andare a vedere cosa la trattiene nel bagno quando si apre la porta e lei esce.
Rimango a bocca aperta, Giusy &egrave impudica … indecente, con quei tre triangolini rossi addosso, due che dovrebbero coprirle le tette, ma che di fatto nascondono a malapena i capezzoli, almeno finché sta ferma, ma quando si muove i birichini saltano fuori, la figa &egrave coperta per modo di dire, il tanga &egrave tanto striminzito che per coprirsi lei lo deve tirare sù … &egrave inserito fra le grandi labbra come una seconda pelle … non nasconde niente, anzi mette bene in evidenza la figa, &egrave arrapante e subito il mio amico alza la testa.
‘Amore scusa se ci ho messo tanto tempo, ma per indossare questo ho dovuto radermi la patatina’ gira su sé stessa ‘come mi trovi?’
Riesco a dire ‘Sei splendida ed eccitante …’
Lei ride allegra ‘Sì sì lo vedo che sono eccitante … ma non so se avrò il coraggio di farmi vedere conciata così … mi sembra i presentarmi come una troia in cerca di cazzi … non ti sembra?’
Sempre più eccitato, riesco a balbettare ‘Sei fantastica … bellissima e eccitante … non penso che sembri una in cerca i cazzi … ma di certa sei una che attira i cazzi, in primo luogo il mio.’ sorrido ‘ma mi fido di te .. lo so che non sei una troia, dai andiamo sulla terrazza … voglio fotografarti.’
Lei ride … viene a baciarmi .. poi si libera del mio abbraccio ed esce sulla terrazza, dove va ad appoggiarsi alla ringhiera.
Con la camera digitale in mano la seguo, inizio subito a scattare le fotografie … lei con un pizzico i narcisismo si mette in posa, cambia posizione ad ogni scatto, il reggiseno continua a muoversi ed a scoprire le sue tette … seccata se lo leva .. ‘Tanto questo non serve a niente … serve solo a darmi fastidio.’
Lungi a me il pensiero di protestare .. oramai sono partito … mi sento il cazzo pronto a scoppiare.
‘Fammi vedere la patatina rasata … dai non fare la timida.’
Anche lei presa da questo gioco si eccita e senza esitare si abbassa il tanga rimanendo nuda.
‘Sei un porcellone ma ti voglio accontentare … siamo in vacanza .. godiamocela.’
Faccio diversi scatti di Giusy nuda in diverse posizioni, lei si diverte, mi volta le spalle chinandosi sulla ringhiera a gambe aperte, offrendomi il culo e la figa, si siede scostando le cosce, e io le fotografo la figa umida da vicino ed andiamo avanti così per un po’.
Un ultimo scatto, lei &egrave in piedi appoggiata alla ringhiera, mi guarda sorridendo tenendo le gambe scostate … non ce la faccio più … allungo la mano .. prendo la sua e l’attiro contro i me .. la stringo .. l’accarezzo … la bacio .. lei mi si stringe addosso … sento l’umidore della sua figa sulla mia coscia … guardando in giro per essere certo di non essere visto … vedo il solito ragazzo in piedi … ci sta guardando e con una mano entro il costume si masturba, faccio finta di niente e con una punta di sadismo continuo per un po’ prima di trascinare Giusy dentro il bungalow diretto alla camera da letto.

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Stiamo ancora a letto, allacciati, sudati, sfiniti e senza fiato dopo la scopata …non ci siamo risparmiati niente, Giusy &egrave stata di una disponibilità totale, completamente disinibita, e io ne ho approfittato senza riserva.
Ora la sto coccolando … dopo la passione ci vuole un po’ di tenerezza, ci scambiamo bacetti e carezzine godendoci reciprocamente la nostra vicinanza, isolati nel nostro piccolo mondo privato, poi all’improvviso un fruscio, un leggero rumore i passi sulla terrazza.
Avvicino la bocca all’orecchio di Giusy e le dico ‘C’&egrave qualcuno sulla terrazza, non muoverti vado a vedere chi &egrave quel curioso.’ senza darle il tempo di rispondere scivolo giù dal letto, mi infilo il costume e piano esco alla camera, attraverso il tinello e di colpo apro la porta del bungalow.
Ed ecco il nostro guardone, col viso premuto al vetro delle finestra, le mani appoggiate sui lati della faccia che sbircia all’interno, &egrave inginocchiato e quando gli piombo addosso non fa tempo ad alzarsi per scappare.
Mi guarda, sembra spaventato, non si aspettava di venire sorpreso, appoggio la mano sulla sua spalle e premo con forza per impedirgli di alzarsi.
‘Allora giovanotto, &egrave da questa mattina che ci stai addosso, posso sapere cosa vuoi a noi?’
Esita un momento poi risponde ‘Ho visto la Signora, vorrei servirla.’
Spalanco gli occhi dalla sorpresa, il mio primo pensiero &egrave che mi trovo di fronte ad un matto oppure un maniaco, e ancora una volta nessuna elle due ipotesi mi piace.
‘Ma che vai farneticano giovanotto, o sei un depravato o sei tutto matto, servire mia moglie! ma che ti sei messo in testa? noi siamo in vacanza e vogliamo stare in pace, non vogliamo fantasie morbose e soprattutto non vogliamo un terzo incomodo fra i noi.’
Quasi supplicando insiste ‘Ti prego non mandarmi via, chiama la Signora, non la toccherò neanche, mi basta guardarla e servirla se lei lo vuole.’
Non so come liberarmi di quel tizio, avrà sì e no 30 anni, biondo, occhi azzurri, statura media, snello, efebico … Giusy salva la situazione, apre la porta e esce, ha indossato il bikini rosso, si ferma i botto vedendo la scena.
Sorpresa balbetta ‘Caro ma che succede qui? chi &egrave quel ragazzo? che ci fa qui?’
‘Tesoro questo &egrave il guardone che ci segue a questa mattina, quando mi spalmavi la crema solare.’
Giusy arrossisce ‘Vuoi dire che ci osservava mentre ero sopra di te?’
‘Esattamente, non me ne ero accorto sul momento, perché fingeva di leggere il giornale, ma da allora ci segue ed ora mi dice che vuole servirti.’
Senza lasciare a Giusy il tempo i rispondere, il ragazzo le si rivolge ‘Signora, voglio servirti, voglio essere il tuo schiavo, voglio soddisfare tutti i tuoi desideri, tu comandi e io ubbidisco .. ti prego non mandarmi via.’
Giusy si volta verso di me, mi guarda sconvolta, non crede alle sue orecchie ‘Ma questo scherza o parla seriamente? hai sentito cosa dice? ti pare normale?
‘No cara non mi pare normale, questo ci sta addosso come una sanguisuga, ci rovinerà le vacanze, anche se lo mando via a calci in culo ci starà sempre dietro.’
‘Andiamo alla polizia.’
‘A dire che cosa? che c’&egrave un pazzo che ci segue? mi chiederanno se ci molesta, e se non lo fa non possono intervenire, questa &egrave la situazione e lui lo sa, si guarda bene di molestarci, che facciamo? cambiamo spiaggia?’
‘Cambiare spiaggia! ma neanche per sogno, non voglio che ci rimettiamo i soldi per un guardone, ci vuole guardare e va bene guardi pure’ si interrompe e fissa il ragazzo pensierosa ‘Ehm … in fondo uno schiavo non mi dispiacerebbe, eseguirebbe tutti i miei ordini, anche i più strampalato …sarebbe divertente.’
‘Eh sì … divertente … ma anche pericoloso, non sappiamo niente di lui, può essere un delinquente oppure un maniaco e poi non lo voglio fra i piedi.’
‘Ma ai pericoloso quello! non vedi come &egrave spaventato.’
La discussione va avanti senza risultato, finché il ragazzo prende dal borsellino i suoi documenti e me li porge.
‘Signore, porta questo alla direzione del villaggio, che sappiano che se vi succede qualcosa di spiacevole sapranno chi cercare.’
Non sono convinto, ma Giusy prende la palla al balzo ‘Va bene facciamo così, come ti chiami schiavo?’
‘Dimitri mia Signora.’
‘Bene Dimitri, vai allo spaccio e portaci una bottiglia i vino bianco secco e mi raccomando che sia fresco, portaci anche qualcosa da mangiare che non abbiamo pranzato oggi’ ridacchia e prosegue maliziosa ‘Eravamo troppo occupati per pensare al pranzo, ma ora dobbiamo recuperare le forze, beh sei ancora qui? che aspetti a muoverti?’.
Quello si alza e parte i corsa verso lo spaccio, lo guardo allontanarsi e poi mi rivolgo a Giusy.
‘Ma che ti &egrave saltato in mente? non avremo più un momento di intimità, e anche se non ci prova sarà sempre lì a guardare.’
Giusy si dà un alzata di spalle ‘Amore mio, lascia che guardi … sarò eccitante fare l’amore mentre ci guarda e magari si masturba anche.’ ride ‘E se lo fa lo punirò, così come lo punirò se ci prova con me.’
‘Va bene fai come vuoi ma stai attenta a non rimanere con lui troppo distante a me.’
Vado dentro e Giusy mi segue, ridendo viene a sedersi in braccia a me, mi bacia … cerca la mia lingua e quando la trova ci gioca … sento il suo culetto premere sul mio cazzo e non resiste alla voglia i accarezzarla … con un gesto veloce si libera del reggiseno … mi prende la mano e se la porta sul petto.
Siamo allacciati intento a baciarci ed a toccarci quando torna Dimitri, entra nel bungalow e sistema il vino e il cibo sul tavolo, poi si ritira in un angolo, si accuccia e sta lì ad osservare le nostre effusioni.
Dopo un po’, Giusy si libera dal mio abbraccio, si alza, e senza curarsi i coprirsi, mi prende per mano ed andiamo a sederci a tavola, lei guarda il suo schiavo e senza dire una parola gli fa un gesto, questo si alza e si affretta a venire a servirci.
Con tono perentorio Giusy si rivolge al ragazzo ‘Spogliati e sdraiati supino sotto il tavolo, ho bisogno di appoggiare i piedi su qualcosa di diverso dal pavimento’
Aggrotto la fronte e guardo mia moglie sorpreso, mi domando cosa ha in mente.
Dimitri, senza esitare si sfila i calzoncini, esibendo un membro di tutto rispetto e si sdraia sotto il tavolo, senza aspettare oltre lei gli mette i piedi sul torace e mentre mangia li sposta dal petto all’inguine, preme la pianta del piede sul cazzo dello schiavo, che subito si alza battagliere.
‘Caro, dovremo comprare un frustino, sai di quelli che si usano in equitazione.’
Curioso le chiedo ‘E a che cosa ti servirebbe un frustino?’
‘A punire uno schiavo insolente che si permette di eccitarsi perché poggio i miei piedi su di lui, invece di essere felice per l’onore che gli faccio.’
Non posso fare a meno di sorridere, quel poveretto ha voluto servire Giusy, credo che non tarderà a rimpiangere quella scelta.
Intanto lei continua a massaggiargli il cazzo con la pianta del piede, il ragazzo sotto il tavolo suda, tanto più che, oltre al piede che gli accarezza il membro, gli basta voltare il capo per vedere la figa di Giusy, il tanga &egrave infilato fra le grandi labbra e queste sono bene in vista gonfie ed arrossate, ma non basta può anche vedere il miele che colla.
Non riconosco più mia moglie, non conoscevo il suo lato sadico, sapevo che fare l’amore con Giusy, a volta era un vero corpo a corpo, nel corso del quale sembrava che la posta in gioco fosse la resa dell’avversario, sapevo quindi che lei tendeva sempre a prendere il sopravvento, a volta ci riusciva altre volte era sconfitta, ma in ambedue i casi ci divertivamo come porcelli.
Ma sembra che Giusy abbia deciso di calcare la mano, non si accontenta i stuzzicare il suo schiavo con il piede, senza chiedermi il permesso, che comunque non mi sognerei di rifiutare, mi abbassa il costume e mi prende in mano il cazzo iniziano a masturbarmi.
Intanto Dimitri sotto il tavolo non resiste più, viene sul piede i Giusy, si viene sul ventre ed anche sul petto.
‘Porco!’ esclama Giusy ‘mi hai sporcato i piedi, leccali e puliscili come si deve, e poi raccogli lo sperma che ti copre e leccati le mani, poi mi pulirai la figa perché mi sono bagnata quando ti ho sentito arrivare e ricordati che non puoi venire senza il mio permesso.’
Il ragazzo diligentemente esegue gli ordini, dopo essersi puliti, delicatamente abbassa il tanga i Giusy che per aiutarlo solleva il culo, glielo sfilava e poi si mette a leccarle la figa e l’interno elle cosce, lei tiene gli occhi chiusi, ansima e mugola di piacere, senza smettere i segarmi, e quando si rende conto che sto per venire, ordina al suo schiavo di aprire la bocca ed indirizza il mio cazzo nella giusta direzione i modo di farmi sborrare sulla sua lingua.
E’ giunto il crepuscolo, il nostro primo giorno di vacanza sta per concludersi.

per commenti brubu@yahoo.it La prima settimana di vacanza sta per concludersi, sono state giornate di divertimento, con qualche piccole trasgressioni dovute alla presenza di Dimitri; Giusy si diverte un mondo a fare la Signora di uno schiavo, a volte, secondo me esagera e glielo faccio notare, ma lei ride.
‘Amore siamo in vacanza, siamo qui per divertirci e qualche piccola trasgressione fa parte del divertimento e poi non faccio niente che tu non sappia, ai non essere geloso inutilmente.’
Ed io abbozzo, però osservo e certe volte sento i morsi della gelosia, come per esempio quando lei si fa leccare la figa dal suo schiavo sotto il tavolo, lei ha preteso che Dimitri si depilasse completamente e sia sempre nudo in casa, così visto di spalle, con i lunghi capelli biondi sulle spalle, la vita stretta, le gambe snelle e la pelle liscia. sembra una ragazza, lo ha mandato a comperare quel frustino che desiderava e poi lo ha spedito al mercato in paese, &egrave tornato con una cesta i cetrioli e zucchine.
Mi chiedevo perché aveva fatto comprare quelle verdure, tanto più che andavamo a consumare i nostri pasti al buffet del ristorante del villaggio, ho fatto presto a scoprirlo.
Eravamo usciti dalla doccia da poco, ancora nudi quando arrivò Dimitri, entrò in casa e si sfilò i calzoncini, venne a salutare la sua padrona seduta sul divano baciandole ambedue i piedi, poi senza essere invitato a farlo si mise carponi avanti a lei, Giusy sorrise e gli mise i piedi sulla schiena per un po’, poi li passò sotto di lui ed iniziò a stuzzicargli il cazzo eretto.
L’effetto fu immediato, lo schiavo iniziò a mugolare piano, Giusy gli passava la punta del frustino fra le chiappe titillandogli l’ano e lo rimproverava.
‘Schiavo insolente, come ti permetti di eccitarti ed esibire il tuo membro maschile in mia presenza, ricorda che sei una puttana e come tale sarai trattata.’
Allungò la mano verso il cesto della verdura, scelse un cetriolo bello grosso e me lo diede.
‘Amore mettiglielo in bocca per favore, lo deve bagnare bene, poi glielo infilerai nel culo, vedremo se lo troverà eccitante.’
Tutto questo mi eccitava e lei vedendo il mio cazzo svettare con un sorriso malizioso lo aveva stretto nella mano accarezzandolo, e contemporaneamente beffeggiava Dimitri.
‘Guarda puttana come tratto il cazzo i mio marito, ti piacerebbe eh! se lo facessi col tuo cazzo, invece no! per te ci sono i piedi.’
L’odore della figa eccitata si espandeva nella stanza, stavamo perdendo il controllo, presi il cetriolo, oramai bene insalivato, alla bocca di Dimitri e senza tanti complimenti glielo spinsi nel culo, egli inarco la schiena.
‘Aaaahhhhhh … che maleeeeee … pianoooo .. per favore … mia Signora digli di fare piano .. mi spacca il culo.’
‘Taci puttana, come osi lamentarti .. ti si spacca il culo per il mio piacere.’
Lei continuava a segarmi ed io andavo avanti a spingere l’ortaggio nel culo del malcapitato, che aveva smesso di lamentarsi ed improvvisamente il suo cazzo iniziò a sussultare per poi lanciare lunghi getti di sborra.
‘Puliscimi i piedi puttana. come hai osato sborrarmi addosso … forza pulisci non voglio più vedere una goccia di sborra, dopo sarai punita troia.’
Io la guardavo, esterrefatto alla sua veemenza, mentre Dimitri la fissava adorante.
‘Adesso leccami la figa da brava troia’ poi si rivolse a me ‘E tu caro incula questa puttana.”
E così, mentre leccava la figa di Giusy, io inculavo Dimitri che mugolava e squittiva come una cagna in calore.
Oramai, era diventato un classico, Giusy masturbava Dimitri con i piedi, poi si faceva leccare la figa mentre io inculavo lo schiavo.
E così erano trascorsi i giorni, ma questa mattina qualcosa sta cambiando, &egrave ancora presto per capire, ma sento che si sta preparano una svolta nel nostro modo di fare.
Non ho mai voluto che Dimitri passasse la notte assieme a noi, ho preteso che andasse a dormire nel suo bungalow, non lo volevo attorno mentre dormivamo, ma diventava sempre più difficile mandarlo via le sera, dopo la prima inculata, mi rivolgeva le sue attenzioni, non esitava a strusciarsi il culo si di me, credo che il suo scopo &egrave di usarmi per riuscire finalmente a scopare Giusy.
E così questa mattina si &egrave presentato con un trucco leggero, indossando un perizoma i pizzo nero, molto femminile.
Quando l’ha visto, Giusy ha esclamato ‘Ma guarda che bella puttanella che abbiamo qui, peccato che le mancano le tette.’
Sculettando Dimitri &egrave andato a prendere il suo posto, carponi avanti a Giusy, offrendomi il culo e aspettando con ansietà le carezze dei piedi di mia moglie : si &egrave fatto masturbare con i piedi … si &egrave fatto inculare mugolando i piacere mentre leccava la figa ella sua Signora, e per tutto il giorno &egrave rimasto lì pronto a soddisfare ogni nostro desiderio.
Come quando siamo andati in spiaggia, ha chiesto umilmente i poter aver l’onore i spalmare la sua Signora di crema solare, io non ero troppo felice di lasciarlo mettere le mani addosso a Giusy, ma lei era lusingata, ritenendo che fosse un segno di devozione, aveva dato il suo permesso.
Ed ora sono qui, seduto sul mio lettino che guardo seccato Dimitri che massaggia la schiena di Giusy.
Osservandolo mi rendo conto che il ragazzo non &egrave alle prime armi, muove le mani con sicurezza e quello che più mi preoccupa, sa dove metterle; ha slacciato il reggiseno ed anche i laccetti del tanga e così Giusy &egrave nuda alla pianta dei piedi fino alla nuca. Vedo le mani che percorrono il corpo i mia moglie con una sicurezza che non lascia dubbi sull’esperienza e sulle intenzioni, come per esempio il suo modo di sfiorare l’interno delle cosce, oppure il solco che divide i glutei per andare a finire sull’ano e sul perineo.
Giusy, con il viso poggiato sulle braccia tenute incrociate, &egrave lì che si lascia accarezzare, gli occhi chiusi e un sorriso compiaciuto sulle labbra, ogni tanto guardandoci bene si può notare un leggero fremito che la percorre.
Comincio a manifestare evidenti segni i fastidio, Dimitri se ne accorge e facendo finta di niente si scosta dicendo ‘Si volti mia Signora, la sua schiena &egrave a posto.’
Giusy sorridendo si gira, si libera dal reggiseno, tanto oramai non ha più problemi i mostrarsi a Dimitri, l’ha vista nuda tante di quelle volte che non ha più niente a nascondere.
Inizia dalle spalle scendendo piano sulle tette, dove si ferma per un lento massaggio facendo indurire i capezzoli che si ergono duri come chiodi, poi scende sul busto, sui fianchi invitanti, sul pancino soffice, si ferma sul monte di Venere … lo sfiora con delicatezza, accarezza le grandi labbra poi si perde nelle pieghe dell’inguine prima i allontanarsi verso le gambe ed i piedi.
Anche questa volta mi tocca masticare la mia gelosia, egli le ha leccato la figa, un paio i volte al giorno, quindi quel tocco non può essere considerato per quello che &egrave in realtà, un inizio per scopare mia moglie.
Decido i rompere gli indugi … ‘Adesso basta, ti sei divertito abbastanza torna a cuccia!’
Mi lancia un occhiata malevole ma non fiata, si allontana verso il suo lettino situato un po’ distante dei nostri.
Giusy mi guarda sorpresa ‘Ma cosa ti ha preso, perché lo hai mandato via così bruscamente … mi sentivo tanto bene.’
‘Non dubito che ti faceva sentire bene, ancora un po’ ed eravate pronti a scopare.’
‘Ma cosa dici? ora mi offendi … non ho mai pensato ad una cosa del genere.’
‘Tu no, ma lui sì … mi fido di te, ma non di lui, quindi basta familiarità eccessiva! che stia al suo posto.’
Giusy rimane un attimo in silenzio, poi sorridendo mi dice ‘Vieni a baciarmi gelosone mio, sai mi piaci quando sei così, non aver paura so gestire la situazione.’
Ci baciamo con passione, mi sdraio sulla schiena e l’attiro sopra di me, lei apre le gambe e si mette a cavalcioni, preme la figa umida sul mio cazzo già in tiro, inizia a muoversi strusciandosi lentamente.
Per fortuna, il nostro ombrellone &egrave situato in un posto un po’ defilato e non abbiamo vicini immediati, non duriamo a lungo, mordendoci le labbra per non urlare il nostro piacere siamo travolti all’orgasmo, per un lungo momento rimaniamo così allacciati ansimando prima i alzarci e rifugiarci nella nostra cabina per pulirci e cambiarci.

per commenti brubu@yahoo.it

Dopo cena, andiamo a ballare, Giusy ha indossato un tubino rosso di tessuto elasticizzato che le fascia bene le forme, &egrave tenuto sù da due bretelline di raso ed &egrave lungo fino a metà coscia, ovviamente non porta il reggiseno, e calza sandali rossi con dei tacchi da 13 cm., &egrave splendida, sexy ed arrapante, al suo fianco, con i miei pantaloni di lino blu e la mia camicia bianca, non faccio sicuramente una bella figura.
Non sono un grande ballerino ma a Giusy piace tanto ballare ecosì, di buon grado mi adeguo e quando se ne presenta l’occasione l’accompagno in discoteca.
Entriamo nel locale affollato, seguiti dall’onnipresente Dimitri, il quale in questa occasione si dimostra utile, egli conosce un po’ tutti, va a scambiare qualche parole con un inserviente che, subito ci trova un tavolino, lontano alla pedana del dj, tutto sommato una sistemazione tranquilla.
Giusy mi prende la mano e mi trascina sulla pista da ballo, però dopo un paio i quei balli scatenati sono completamente rintronato, ma mia moglie non si perde d’animo, mi riaccompagna al tavolo, beve un bicchiere i vino bianco fresco e poi, senza giri di parole, ordina a Dimitri di accompagnarla a ballare.
Dal mio posto ho una eccellente visuale della pista a ballo, vedo Giusy scatenarsi e posso anche constatare che il nostro giovanotto &egrave un bravo ballerino e che con mia moglie fanno una bella coppia di ballerini, non passa molto tempo e Giusy che, attira l’attenzione su di sé con il suo modo i ballare, ed anche con la sua mise sexy, si ritrova circondata da alcuni ragazzotti che vengono dal paese, visto che la discoteca &egrave aperta a tutti.
Osservo le cose leggermente infastidito, perché questi mi sembrano piuttosto aggressivi e sfacciati, allungano le mani, si strusciano su mia moglie e tentano i stringerla, sto per alzarmi, quando vedo Dimitri intervenire a muso duro ed allontanare bruscamente gli importuni, in questa situazione, non &egrave per niente il giovane sottomesso che conosciamo e questo se da un lato mi sorprende dall’altro mi dà da pensare.
Sono le due della mattina, lasciamo la discoteca per tornare al bungalow, Giusy &egrave rossa dall’eccitazione, si &egrave sfogato con il ballo, &egrave accaldata, tanto che il tubino &egrave macchiato di sudore, mi si stringe addosso appoggiando la testa sulla mia spalla.
Sussurra ‘Amore ho voglia!’
‘Hai voglia tesoro … ehmmm … mi piace, e di che cosa avresti voglia, cosa ti piacerebbe fare per soddisfare la tua voglia.’
‘Sono fradicia, vorrei fare di tutto, senza limiti, non so cosa vorrei fare, non importa qualsiasi cosa, anche quelle che non ho mai fatto.’ arrossisce leggermente ‘Voglio fare la troia.’
Sorrido malizioso, e senza curarmi della presenza di Dimitri, che ci segue a neanche un metro di distanza, le metto la mano sul culo, sollevo l’orlo del tubino, le accarezzo il culo e poi spingo la mano fra le sue cosce … il tanga non &egrave umido … &egrave uno straccio bagnato … il miele le cola all’interno delle cosce.
Lei si blocca quando sente la mia mano posarsi sulla figa e stringerla.
‘Sì … sì .. lo senti come sono bagnata … mamma che bello … dai fammi godere … non togliere quella mano.’
Spingo due dita nella figa bagnata e le dico ‘Ora cammina e godi.’
Con passo, prima esitante, poi più spedito, Giusy si avvia … sospira felicemente sorpresa ‘Oh mamma … che belloooo … &egrave come se mi scopassi … ahhhh che goduria …’
‘Allora troia mia ti piace … aspetta di essere a casa e ti farò impazzire … voglio farti godere come una porca in calore … vuoi fare la troia … bene ti accontenterò ti sbatterò come una puttana … vedrai.’
‘Sì … voglio essere sfondata … sbattuta come una puttana … essere troia … voglio scopare in presenza del mio schiavo … farlo eccitare … farlo morire alla voglia … voglio farmi leccare … voglio guardarlo che si sega e vedere la sua sborra.’
Entriamo in casa, e per questa sera non chiudo la porta in faccia a Dimitri lo lascio entrare,
appena chiusa la porta, abbasso le spalline del tubino e lo faccio scivolare al suolo, le sfilo il tanga, la lascio nuda, con i sandali rossi ai piedi, la trascino in camera e la spingo sul letto, poi mi spoglio in fretta.
‘Apri le gambe puttana … fatti leccare la figa al tuo schiavo.’ e così dicendo le metto in bocca le dita che le ho appena tolte alla figa, lei succhia golosa.
Volta il viso verso Dimitri che, si &egrave spogliato e sta lì nudo ad aspettare .. ‘Vieni qui e leccami la figa, bada di soddisfarmi se non vuoi essere punito, se mi accontenti ti darò una piccola ricompensa.’
Sentito quelle parole, il ragazzo si affretta ad inginocchiarsi fra le cosce di Giusy ed inizia a lappare, sta lì con il culo per aria, gli vado dietro, gli allargo le chiappe e senza tanti complimenti gli pianto il mio cazzo nel culo.
Egli sussulta e si lamenta smettendo di leccare la figa della sua padrona ‘Aihia … che male .. piano …’ non riesce a dire altro … una frustata ben applicata si abbatte sulla sua schiena.
‘Taci schiavo .. fa il tuo dovere … forza lecca…’ e giù un altra frustata.
E così mentre lo sto inculando egli riprende a leccare con maggior impegno.
Giusy gode con una vacca ‘AHHHH … sì … sì … così … continua … non fermarti … sei un bravo leccafiga …’ mi guarda ‘E tu porco .. ti stai inculando il mio schiavo … ti piace vedere la tua moglie puttana e troia? dai dimmelo te lo voglio sentire dire.’
‘Sì sei una gran troia … la più troia delle puttane … e ora hai voglia i cazzi eh! hai voglia i farti sfondare la figa ed anche il culo eh troiona …’
Non duriamo molto, Giusy viene in bocca a Dimitri proprio quando io gli sborro nel culo e lui sborra sul lenzuolo.
Con un calcio Giusy allontana lo schiavo ‘Disgraziato … chi ti ha permesso i godere .. ora pulisci questo lenzuolo con la lingua e levati dei piedi.’
Ci spostiamo sul divano, le apro le gambe e glielo metto dentro la figa ‘Ecco puttana .. prendilo tutto … ti voglio sfondare la figa … voglio farti sentire il cazzo fino sul collo dell’utero.’
‘Sì … sfondami .. riempimi della tua sborra .. la voglio sentire bella calda nella figa.’ gira il viso verso Dimitri ‘E tu schiavo infingardo guarda la tua padrona godere, puoi menarti il cazzo ma ti vieto i venire devi conservare la tua sborra per quando ti dirò io di rilasciarla.’
Il ragazzo si siede per terra, appoggiato sui talloni tiene le gambe aperte, inizia a masturbarsi.
‘Più forte ho detto i menarti il cazzi non i accarezzarlo.’
Il ragazzo accelera i movimenti del polso, &egrave sudato … stringe gli occhi … rallenta quando sente il piacere salire poi riprende la sua masturbazione.
‘E tu amore spingi più forte fammi sentire quel cazzo come mi hai promesso … fa godere la tua puttana come una troia.’
‘Sì puttana … senti il cazzo .. te lo faccio uscire alla bocca … forza troia godi … voglio sentirti gridare come una porca infoiata.’
Mi sposto e la faccio girare … inginocchiata .. le passo la mano sulla figa per raccogliere il miele che vado a spalmare fra le sue chiappe … spingo un dita bagnati nell’ano … poi un secondo per lubrificare bene il passaggio.
‘Ecco puttana sei pronta a fare la troia, fatti inculare dal tuo schiavo mentre mi succhi il cazzo.’
‘Sììì … vieni qui schiavo e mettimi il cazzo in culo .. fammi godere o ti faccio tagliare le palle.’
Intanto, mentre Dimitri che non crede alla sua fortuna, incula mia moglie, lei mi prende il cazzo in bocca, inizia a leccarlo partendo dalle palle e risalendo fino al glande che avvolge fra le labbra, lo lecca e lo succhia come fosse un gelato provocandomi un piacere immenso.

Pochi attimi ancora e ancora una volta, Giusy viene, io le sborro in bocca e lo schiavo che non ha fatto in tempo a venire va in bianco.
In altro calcio rovescia Dimitri sul pavimento, &egrave lì col cazzo bagnato, duro come il marmo con il divieto tassativo di venire che guarda Giusy con occhi adoranti.
Sembra che più lei lo maltratta, più lo umilia e più egli adora mia moglie.

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Il sole della mattina che inonda la stanza mi sveglia, Giusy mi sta ancora addosso abbracciandomi come si &egrave addormentata durante la notte, dopo le nostre evoluzioni erotiche, anche Dimitri &egrave rannicchiato vicino al muro nella posizione in cui si &egrave trovato dopo essere stato respinto a calci da mia moglie.
Gli eccessi della notte hanno lasciato i segni sui nostri corpi, siamo sporchi di sperma e di miele seccati, Giusy ha il trucco sfatto ed i capelli arruffati, oltre a vistose borse scure sotto gli occhi.
La fastidiosa sensazione di pienezza della vescica non mi dà tregua, cerco i resistere ma il bisogno &egrave troppo impellente, devo alzarmi per forza, piano mi libero dall’abbraccio di Giusy e scivolo giù dal letto.
Giusy si sveglia e con voce ancora impastata dal sonno mi chiede ‘Amore dove vai?’
Ridacchio ‘A fare la pipì, vuoi venire anche tu?’
Mi tende la mano ‘Aspettami, vengo.’
Prendendole la mano la trascino nel bagno, mi siede sulla tazza del gabinetto ‘Apri le gambe e mettiti a cavalcioni su di me,’
‘Cosa vuoi fare … dai non scherzare … mi scappa ‘
‘Come cosa voglio fare! voglio fare la pipì assieme a te … dai vieni.’
Non &egrave convinta, esitante mi si mette sulle cosce a cavalcioni ‘Ed ora che facciamo?’
Sorrido malandrino ‘Ora facciamo la pipì assieme.’
‘Ma così ti faccio la pipì addosso … ed anche tu mi farai la pipì sulla pancia e sulle tette.’
‘Certo amore mio &egrave proprio come dici tu … beh non volevi fare la troia .. allora forza facciamo sta pipì che non mi trattengo più.’
Non so se &egrave perché si &egrave convinta o perché le scappa troppo, ma sento il getto caldo della sua pipì che mi bagna il pube, il cazzo, le palle e le cosce, la stringo e le spingo la lingua in bocca mentre le annaffio la pancia e le tette col mio piscio, lei ricambia il mio bacio con trasporto.
Mi fissa ironica ‘Sei un porco perverso, non ti conoscevo così … mi devo aspettare altre sorprese?’
Rido divertito ‘Amore neanche io conoscevo la troia che si nasconde dietro l’apparenza di una Signora per bene… però ammettilo ti &egrave piaciuto fare la pipì con me … conosci qualcosa i più intimo?’
Aggrotta la fronte pensierosa ‘Sì mi &egrave piaciuto ed &egrave vero &egrave l’intimità totale … ma bisogna amarsi molto per farlo.’
Annuisco ‘Sì &egrave proprio come dici .. solo quelli che si amano molto lo possono fare .. ora ripuliamoci ed andiamo a vedere come se la passa il tuo schiavo.’
Troviamo Dimitri ancora addormentato, ha un erezione mattutina ed il suo cazzo si erge come un pennone.
Ridendo Giusy sbotta ‘Questo ha bisogno della frusta, ma guarda che pigrone glielo devo fare pagare.’ si interrompe un attimo prima di proseguire ‘Però guarda che razza di cazzo ….’
‘Eh sì .. lo conosci bene .. ti ha lavorato il culetto a dovere questa notte e forse ti sarebbe piaciuto farti lavorare anche la figa,’
Lei non si scompone, mi lancia uno sguardo ammiccante, accompagnato a un sorriso lascivo da troia consumata stampato sulle labbra.
‘Allora mio bel porco cosa devo capire? &egrave una provocazione oppure una sfida? guarda che potrei raccoglierla e concludere in giornata, o &egrave forse un desiderio nato dalla tua mente perversa.’
Apro la bocca per rispondere, ma non faccio tempo a proferire una sola parola che mi stampo un bacio sulle labbra spingendomi la lingua in bocca.
‘Sta zitto stupido! baciami e smetti di dire idiozie, troia sì … ma solo un pochino e con misura, non temere.’ detto questo si scosta da me e va a svegliare Dimitri con un leggera frustata sul cazzo,
Questo si sveglia, si guarda intorno e realizzando la situazione fa in fretta a mettersi carponi davanti al divanetto.
Giusy non dice niente, mi sorride e dopo essersi seduta, inizia a stuzzicare il ragazzo con i piedi, lui gira il volto pronto a leccarle la figa, ma lei lo ferma ‘Fermo! non ti ho detto i leccarmi … non ti meriti il miele della mia figa … questa notte mi hai inculata … sei stato anche troppo fortunato … ora succhia il cazzo di mio marito e non perdere una goccia della sua sborra.’
Giusy si masturba guardando il ragazzo che mi succhia il cazzo, devo dire con maestria, sicuramente non &egrave la prima volta, mi viene il dubbio che egli sia una puttana, disponibile a tutto per vivere alle spalle dei turisti, in effetti riesce a portarmi quasi all’orgasmo poi rallenta per prolungare il mio piacere e riprendere quasi subito con più vigore, però per tutto quel tempo tiene gli occhi fissi sulla mano i mia moglie che si accarezza la figa.
‘Non guardare me insolente … piuttosto guarda quello che stai facendo.’ e giù una frustata sulla spalla.
L’uomo distoglie gli occhi da Giusy e si concentra sul mio cazzo, ed in fretta mi porta all’orgasmo, Giusy vedendo che sto per venire mi bacia spingendo la sua lingua nella mia bocca … e viene a sua volta.
Un leggero calcio e Dimitri viene allontanato da noi, ma Giusy ha altre torture in mente.
‘Vai a riempire la vasca, voglio fare il bagno e mi dovrai lavare .. però non metterti idee in testa … non cercare di approfittare della situazione per palparmi … sù vai!’
‘Sì padrona … subito padrona.’
Passano alcuni minuti e Dimitri riappare con un sorriso sulle labbra ‘Il tuo bagno &egrave pronto padrona.’
Giusy si alza e mi prende la mano ‘Vieni devi vedere come soffre quella nullità che si crede un uomo.’ entra nel bagno, si accosta alla vasca, si libera dei sandali ed entra nella vasca con prudenza.
‘Dimitri deficiente, ho detto che volevo fare il bagno … non che volevo lessarmi la figa! apri il rubinetto dell’acqua fredda.’ afferra il frustino che tiene sempre a portata di mano, e giù una frustata fra le gambe.
In fretta il malcapitato fa scorrere l’acqua fredda mentre lei gli agita il frustino davanti al viso ‘Lo vedi questo? se non mi soddisfi lo assaggerai ancora, ai prendi la manopola e lavami con delicatezza mi raccomando.’
Assisto eccitato allo spettacolo, Giusy nuda, in piedi al centro ella vasca, immersa nell’acqua fino alle ginocchia, come Venere che esce dalle onde, e Dimitri che le passa piano la manopola ricoperta di schiuma sulla schiena, sulle spalle, sulle braccia e sui fianchi, poi scende sulle natiche sode, ornate da deliziose fossette, passa nel solco che divide i globi, fermandosi un po’ troppo a lungo secondo noi, tanto che Giusy lo richiama all’ordine.
‘Che fai insolente? come ti permetti? vuoi assaggiare il frustino?’
L’effetto &egrave immediato, la mano del ragazzo scende sulle cosce fino alle ginocchia, a quel punto Giusy si gira mettendogli di fronte al viso, visto che &egrave chinato, la figa depilata, lo vedo sussultare, ha un attimo di incertezza, poi la mano riprende a salire, si ferma un momento sulla figa, sale sul pancino, sul busto, sulle tette che lava coscienziosamente.
Giusy si siede nell’acqua e alza una gambe che viene frizionata, poi alza l’altra che a sua volta &egrave oggetto delle cure di Dimitri, il quale &egrave sudato, esibisce un cazzo in tiro, che scommetterei &egrave pronto a scoppiare.
Giusy lo guarda con un sorriso ironico e con fare a troia gli dice ‘Dimitri … povero caro, sei eccitato, &egrave questo l’effetto che ti faccio.’ allunga la mano, come per prendergli il cazzo in mano, ma a meno di un cm. ferma il gesto ‘Vergognati, mostrarti così di fronte a me, ma voglio essere buona con te, non ti picchierò, prendi un asciugamano, di quelli grandi ed asciugami, mi raccomando non approfittarne per palparmi, o mi farai arrabbiare e ti punirò!’
E per Dimitri ricomincia quella specie di supplizio di Tantalo, &egrave rosso in viso, non può nascondere la sua eccitazione, e tanto per tenerlo sulla corda, Giusy con misurato sadismo si diverte ad accarezzargli il cazzo con la punta del frustino.
Appena asciugata Giusy lo manda via ‘Vai in spiaggia, apri l’ombrellone, prepara i lettini ed aspettaci.’

per commenti brubu@yahoo.it Questa mattina la spiaggia &egrave insolitamente affollata, probabilmente &egrave arrivato un altro charter pieno di turisti, ma prima di tutto passiamo al buffet e facciamo collazione.
Non so se &egrave un impressione mia, ma Giusy mi sembra particolarmente sù i giri questa mattina, ha indossato il suo bikini giallo e calza dei sandali rossi con la zeppa e relativi tacchi, mi domando come fa a camminare con queste cose ai piedi, in effetti cammina ancheggiano e sculettando come una troia in cerca di clienti, e non faccio fatica a notare gli sguardi interessati di alcuni giovanotti appena giunti.
Fatto collazione raggiungiamo il nostro ombrellone e troviamo Dimitri che ci sta aspettando, i posti immediatamente vicini al nostro sono occupati ora, addio riservatezza possiamo dimenticarci di fare gli affari nostri, perché se accetto la presenza di quel guardone di Dimitri, non sono pronto a dare spettacolo sulla spiaggia, non sono un esibizionista.
Alla nostra destra si &egrave installata una coppia di sposini, sono giovanissimi, 22 o 23 anni, vengono all’Inghilterra, questi non ci daranno sicuramente fastidio, sono troppo occupati a toccarsi, baciarsi ed accarezzarsi, la ragazza si &egrave liberata dal reggiseno e mette in mostra due bocce da urlo, e poi devo ricredermi al riguardo dei bikini di Giusy, li ritenevo indecenti ma in confronto a quello indossato dalla nostra nuova vicina &egrave molto castigato.
Sulla nostra sinistra, ci troviamo una coppia di quarantenni, l’uomo un tipo anonimo, mingherlino con un inizio di calvizie, la donna ben in carne, ma senza eccessi, bionda, truccata troppo pesantemente, sembra una puttana, sono francesi, sembrano spaesati, si guardano intorno, con aria sbigottita, alla ricerca di un aiuto, ovviamente parlano solo il francese, come &egrave tradizione in Francia dove non si ritiene utile di imparare una lingua straniera, sono gli altri che devono imparare il francese.
Giusy si sistema sul suo lettino, si toglie il reggiseno ed inizia a spalmarsi la crema abbronzante addosso poi si gira a pancia in giù e chiama Dimitri per farsi spalmare la schiena, intanto mi sistemo bene per leggere il giornale e tenere la situazione soitto controllo.
Col pretesto di essere sistemato più comodamente, Dimitri si mette a cavalcioni sul culo di Giusy, di fatto lo fa per per sistemarsi il cazzo nel solco fra le natiche di mia moglie e strusciarsi, lei che ha capito la storia e che vuole divertirsi, solleva il culo andando così incontro all’uomo per illuderlo.
Dimitri ci mette un tempo infinito ad ungere di crema abbronzante la schiena e le gambe di Giusy, ma non smette di strusciare il cazzo, fino a fare seccare mia moglie che sbotta.
‘Ora basta, mi hai stancata, ma cosa credi di poter fare quello che vuoi? levati dal mio culo … subito.’
Dimitri si leva e Giusy si gira … il frustino sibilla e va a colpire sulle palle facendo ammosciare il cazzo dello schiavo.
‘Aiha padrona … che male mi fai .. perdonami ti prego … ma non picchiarmi più così.’
‘Smetti di lamentarti, te lo sei cercato … vai a prenderci da bere .. beh! sei ancora qui? forza muoviti.’
Questi fatti hanno attirato l’attenzione dei nostri vicini su di noi, ma mentre gli inglesi si limitano ad uno sguardo fugace prima i tornare a pomiciare, i francesi rimangono con lo sguardo su di noi, soprattutto quello dell’uomo che non si stacca dalle tette di Giusy, improvvisamente mi si rivolge.
‘Excusez moi Monsieur, parlez vous fran’ais?’
Alla mia risposta affermativa il suo viso si distende, sorride sollevato e si presenta, lui &egrave André e lei &egrave Véronique, non gli pare vero di poter parlare e di essere capito, mi racconta che provengono alla banlieue parigina e che hanno vinto un soggiorno di 2 settimane a una lotteria ed anche che occupano il bungalow vicino al nostro, e per concludere si dichiara felice di averci incontrato affermando che ci faremo compagnia.
Ed &egrave a quel punto che Giusy, stanca di essere ignorata, mi dice con voce suadente ‘Amore, sdraiati, ti devo spalmare la crema abbronzante o ti scotterai.’
Eseguo in fretta, divertito senza farlo vedere, ben sapendo che mia moglie si esibirà da perfetta troia con il suo numero preferito, ed infatti mi si mette sopra a cavalcioni, con la figa ben premuta sul mio cazzo, chinata in avanti con le tette che oscillano davanti al mio viso ad ogni suo movimento.
Dimitri &egrave tornato con le bibite, lei beve poi si bagna abbondantemente i capezzoli e me li struscia sulle labbra.
‘Bevi amore … senti che buono.’
Ed io succhio goloso, le mani strette sul suo culo, godendomi quella lenta masturbazione.
Gli inglesini ci guardano interessati, tanto interessati da non tardare ad imitarci, la reazione dei francesi &egrave diversa, si siedono sui loro lettini, allungano il collo per vedere meglio, André &egrave rosso in viso ed il suo pacco &egrave ben visibile, Véronique si passa la lingua sulle labbra, fissa Giusy con uno sguardo invidioso, da vera troia.
Intanto Giusy ed io ci eccitiamo sempre più e se non ci fermiamo verremo sotto gli sguardi arrapati dei nostri vicini.
‘Fermati amore … andiamo a casa … ti prego amore.’
Lei ridacchia ‘Dici e se avessi voglia di fare la troia in pubblico … va bene andiamo.’
Si alza … guarda Véronique e le fa l’occhiolino … con un gesto l’invita a seguirci.
Vorrei protestare, non voglio essere trascinato in un orgia, ma non ne ho la forza, sono troppo eccitato, seguo Giusy fino in casa, entrano anche André, Véronique e Dimitri, il quale appena all’interno si denuda e si siede in un angolo aspettando gli ordini della sua padrona.
Giusy mi spinge indietro facendomi sdraiare, mi sfila il costume, si libera al tanga e così nuda mi sale sopra, ricomincia a strusciare lentamente la figa sul mio cazzo, la mia eccitazione &egrave tale che non resisto a lungo, lunghi getti perlacei partono e mi colpiscono sul petto, colpendo anche le tette di mia moglie; lei non esita con le mani raccoglie lo sperma che ha sulle tette e se le lecca pulendosi così, poi si china su di me e lecca tutta la mia sborra, però prima agita il frustino chiamando Dimitri ‘Vieni qui e leccami la figa invece di stare lì con le mani in mani … e non azzardarti di mettermi le mani addosso o ti farti una sega se non vuoi assaggiare il frustino’
E così mentre mi pulisce e mi lecca il cazzo, sta lì con le gambe allargate ed il culo per aria che si fa leccare la figa da Dimitri.
Lo spettacolo travolge i francesi che senza poter più resistere si mettono a scopare.
Siamo tutti lì ansimando, però Giusy non &egrave ancora soddisfatta, mi accosta la bocca all’orecchio ‘Amore voglio fare la troia, posso?’
‘Dipende da quello che vorresti fare, ci sono tanti modi i fare la troia.’
‘Voglio essere scopata di fronte a loro ed ordinerò a Dimitri di leccare la figa della donna e poi a succhiare il cazzo dell’uomo, devono capire che qui comando io.’
Non aspetto, la rovescio sulla schiena, le apro le gambe e con la punta del cazzo le stuzzico il clito, lei sbarra gli occhi ‘Sì così brutto porco … dai scopa la tua troia … sfondami … fammi godere ..’
‘E tu Dimitri, vai a leccare la figa della francese poi succhierai il cazzo del marito.’
Egli esegue subito, la donna lancia gridolini di piacere mentre l’uomo guarda accarezzandosi il cazzo.
‘Dai amore devi dire che questo &egrave il mio regalo i benvenuta .’ traduco le sue parole… ma subito lei mi riprende ‘Spingi porco non distrarti … sfonda la tua troia … ahhh … sìììì … cosìììì.’
Credo che nei giorni avvenire ci divertiremo parecchio con i nostri vicini, anche perché so che Giusy sta pensando a come fare ad agganciare gli inglesini.

per commenti brubu@yahoo.it Dopo le nostre evoluzioni erotiche della mattinata, Giusy &egrave scatenata, il suo pensiero &egrave a senso unico, vuole dominare i francesi, ma anche attirare gli sposini inglesi nel suo gioco.
Torniamo sulla spiaggia nel tardo pomeriggio, quando il sole &egrave meno cocente, i nostri vicini ci hanno preceduti e ci accolgono con grandi sorrisi ammiccanti.
Giusy ricambia con un sorriso benevolo, come da padrona a servi, si siede sul lettino e si toglie il reggiseno, lancia uno sguardo verso Véronique e, notano che questa indossa ancora l’indumento, allunga il frustino sul seno della donna per farle capire che se lo deve togliere.
Veronique abbassa lo sguardo confusa e si toglie il reggiseno, guarda Giusy aspettando un segno di approvazione, ma mia moglie ha altro in mente mi dice ‘Non ho visto bene questa mattina, ma mi sembra che Véronique abbia la figa pelosa, dille di mostrarmela.’
Sorrido divertito ed esagerando, dico alla donna che la sua padrona vuole che le mostri la figa, mentre parlo Giusy la fissa con uno sguardo autoritario, Véronique arrossisce e, piano con molta esitazione, si abbassa le mutandine scoprendo. non un cespuglietto ma un vero bosco.
Giusy scuote il capo con aria di riprovazione, mi guarda ‘Dille di andare dall’estetista a farsi depilare e poi di tornare a mostrarmi la figa.’
Traduco, la donna si alza, fa per prendere il reggiseno, ma il frustino di Giusy ferma il gesto e le indica di andare.
La guardo andare via, stupito dalla facilità con la quale Giusy riesce a imporre la sua volontà, non solo a Véronique, ma anche ad André, il quale non fa niente per proteggere la moglie.
La stiamo ancora guardando, quando udiamo una voce alla nostre spalle.
‘Hi! look at me … look at my pussy … she is bare!’
Ci voltiamo, l’inglesina &egrave lì seduta sul suo lettino col tanga sulle caviglie che ci mostra la figa, ci sorride maliziosa e anche suo marito sorride, hanno assistito alla scena e se non hanno capito le parole, hanno capito benissimo la situazione, e poi ci avevano visto la mattina, quando siamo spariti tutti assieme nel bungalow.
La ragazza ha una fighetta deliziosa, lucida dei suoi umori, le grandi labbra aperte lasciano vedere le piccole labbra ed il clito, lungo quasi come la prima falange del mio dito mignolo, ben in visto.
Giusy non aspetta ‘Dimitri vai … ‘ e con la punta del frustino gli indica la figa umida che &egrave lì offerta, egli non aspetta si muove e va ad affondare la faccia fra le cosce ella ragazza.
‘Oh my god! dear he is sucking my pussy … its fantastic … ahhh … ohhhhh.’
Afferra il capo di Dimitri e se lo tiene premuto sulla figa, il marito l’abbraccia, la bacia e le accarezza le tette mentre lei gode come una porca, tanto che temo che attiri l’attenzione, ma fortunatamente, non c’&egrave nessuno nelle immediate vicinanze.
Intanto ecco che torna Véronique, la quale si avvicina a Giusy e senza essere richiesta si abbassa le mutandine e le mostra la figa nuda, &egrave una bella figa con le grandi labbra carnose, &egrave bagnata, Giusy la tocca raccogliendo il suo miele sulle dita e gliele mette in bocca ‘Lecca troia!’ Veronique non capisce le parole, ma intende il gesto, apre la bocca e succhia.
Giusy si alza ‘Andiamo in casa, voglio divertirmi.’ senza aggiungere altro, col frustino indica il bungalow e si avvia, tutti ci seguono, una volta entrati Dimitri chiude la porta a chiavi, non vogliamo essere disturbati.
Andiamo a sederci sul divanetto, Dimitri si denuda e gli altri rimangono lì in piedi impacciati, Giusy sorride e si rivolge al suo schiavo ‘Spogliali, li voglio nudi .. fa le cose bene e ti lascerò godere le donne completamente come vorrai .. ai muoviti.’
L’uomo si inginocchia di fronte a mia moglie, si inchina e le bacia i piedi, poi si rialza e va a sfilare prima le mutandine di Véronique, poi il tanga di Jane, così si chiama l’inglesina, le prende per mano, le porta di fronte a Giusy e appoggiano le mani sulle loro spalle le fa inginocchiare e chinare su i suoi piedi.
Véronique senza opporre resistenza bacia il piede destro, Jane invece ride, pensando ad un gioco, ma un tocco del frustino sulla spalla, neanche tanto forte, la riporta alla realtà e si decide, un po’ spaventata, a baciare il piede sinistra.
Dopo un po’, Giusy allontanò piano Véronique dal piede e le fece segno di sedersi per terra accanto a lei, la donna con un sorriso riconoscente sulle labbra si sistemo, appoggiando la guancia sulla coscia di mia moglie, la quale con fare distratto le accarezzava il viso, le spalle e le tette, fermandosi a lungo a torturarle i capezzoli eretti.
Mentre vezzeggia così Véronique, dice a Dimitri, indicando Jane con la punta del frustino ‘Prendila , &egrave tua puoi farne quello che vuoi.’
L’uomo non aspetta, afferra la ragazza per un braccio, la fa inginocchiare carponi ai piedi di Giusy, che osserva divertita, le fa allargare le gambe, le passa la mano sulla figa, sorride &egrave bagnata, poggia le punta el cazzo fra le grani labbra e spinge, inizia a scoparla, lei non resiste, mugolano spinge il culo indietro per andare incontro al cazzo che la penetra.
Osservo il marito aspettando una sua reazione, che non viene, &egrave lì con gli occhi sbarrati e il cazzo eretto che guarda sua moglie che si fa scopare.
Ma non &egrave il solo ad eccitarsi di fronte a quel spettacolo, André ha il cazzo in tiro, Véronique si accarezza piano i fianchi e l’interno delle cosce, gira il viso e bacia la coscia di Giusy sulla quale si &egrave appoggiata.
Veramente neanche io sono indifferente, avrei una voglia matta di scopare, ma so che mi toccherà aspettare di rimanere solo con Giusy, la quale mi sussurra ‘Amore ho voglia di scopare.’
‘Anche io tesoro ho voglia di scoparti, ma non mi fido di farlo ora, potrebbero approfittare del fatto capisci?’
‘Sì hai ragione aspettiamo di essere soli.’
Jane viene con un grido strozzato quando Dimitri, le riempie la figa della sua sborra, a questo punto, Véronique si sposta, guarda Giusy come per cercare la sua approvazione mentre va a mettersi carponi davanti allo schiavo, il quale non aspetta un solo momento per metterle il cazzo, ancora bagnato dal miele di Jane, nella figa.
Di nuovo constato che il marito non interviene, André sta a guardare sua moglie scopata, come aveva fatto il marito di Jane.
Giusy osserva compiaciuta, &egrave eccitata, vedo i suoi capezzoli eretti e duri, si agita non riesce a stare ferma.
Appena Véronique e Dimitri raggiungono l’orgasmo, ordina alla schiavo i rivestirsi, di fare rivestire i due uomini e di uscire, lasciandoci soli con le due donne.
Sono usciti e lei mi mormora ‘Chiudi la porta a chiave e scopami.’

Per commenti brubu@yahoo.it Chiuso la porta a chiave torno da Giusy ‘Andiamo in camera amore ci staremo più comodi.’, si alza dal divanetto e prende la mano che le porgo, ci avviamo verso la camera, mentre ci allontaniamo si volta e con la punta del frustino indica la porta della camera, le due donne si alzano e ci seguono.
Entrati in camera, Giusy si dirige verso il letto e manda le donne ad inginocchiarsi vicino al muro, io mi siedo sulla sponda del giaciglio, con i piedi sul scendiletto, voltato verso Véronique e Jane esibendo un erezione di tutto riguardo, mi guardano eccitate, la francese si passa la lingua sulle labbra, mentre l’inglesina spalanca le cosce.
Attiro Giusy verso di me, le sfilo il tanga del bikini e la faccio sedere, dandomi la schiena, a gambe larghe sulle mia cosce, lei mi afferra il cazzo e lo guida fra le grandi labbra alla porta del piacere.
Giusy si muove piano sù e giù sull’asta del mio membro, tiene la testa rovesciata all’indietro, gli occhi tenuti chiusi, io le impasto le tette delicatamente, con le punte dei pollici e degli indici le tiro i capezzoli, li schiaccio, li stringo, lei mugola e geme, si tocca la figa e si agita, il suo miele mi bagna le palle e le cosce.
Accosto la bocca al suo orecchio e le sussurro ‘Allora troia ti piace fare la puttana eh! perché tu sei una puttana ed un troia vero! forza confessalo!’
Ansimante risponde ‘Sì … sono una puttana e una troia … ti dispiace di aver una moglie puttana e troia? amore che bello essere troia e puttana … ‘
Véronique e Jane sono eccitate e si stanno masturbano guardandoci, poi all’improvviso la francese si alza e si inginocchia sul letto alla destra di Giusy, avvicina le labbra alla sua bocca e la bacia spingendo la lingua, mia moglie l’abbraccia e restituisce il bacio con entusiasmo, a questo punto anche Jane sale sul letto, stringe il capezzolo sinistra fra le labbra e succhia, mentre con la mani le accarezza la figa.
‘Ti piace eh troia! forza dimmelo puttana … voglio sentirtelo dire … forza ripeti … sono una puttana … sono una troia … una vacca assetata i cazzo e i figa …’
Lei col fiato corto ripete ‘Sono una puttana … sono una troia … ho voglia i cazzi e i fighe … ohhh … godooooo …. vengooooooo …. aahhhhhhhh’
Scassata all’orgasmo si consegna senza reticenza alle carezze delle due donne mentre le riempie la figa delle mia sborra, tolgo il cazzo dal suo sesso e glielo metto sulle labbra.
‘Lecca … succhia .. puliscimelo per bene’
E mentre Giusy mi pulisce il cazzo con le bocca, le altre due troie si masturbano e fanno a gara a leccarle la figa e pulirla del mio sperma.
Ora siamo sfiniti tutti e quattro, mi alzo, le tre donne invece rimangono sdraiate ed allacciate, si coccolano a vicenda, finché Giusy si scuote, bacia le donne, e cerca il frustino senza trovarlo, visto che l’ho preso io.
Passo la punta del frustino prima sui capezzoli di Giusy, che mi guarda stupita ma freme e geme piano sotto quella carezza inattesa, poi accarezzo i capezzoli turgidi di Véronique e Jane, una leggera frustata, più simbolica che altro, sui culi nudi delle donne per farle alzare.
Sono lì, in piedi i fronte a me, mi guardano con aria interrogativa, non capiscono, Giusy dopo un attimo di perplessità, si decide a parlare ‘Amore che fai? non puoi trattarmi così di fronte alle mie schiave, dai rendimi il mio frustino.’
‘Taci troia! ti sei divertita abbastanza … ora non hai più schiavi … sono miei e tu mi dovrai ubbidire o ti frusterò … adesso vai a aprire la porta e fa entrare gli uomini … forza muoviti!’
Mi fissa sconvolta … le manca la parola dalla sorpresa … vedendomi agitare il frustino si avvia verso la porta e l’apre … rimane lì ferma a guardarmi imbambolata.
‘Che fai? cosa aspetti per tornare al tuo posto con quelle altre due troie?’
Lei abbassa gli occhi e torna a piazzarsi fra Véronique e Jane … entrano Dimitri, André ed il marito di Jane, si fermano stupefatti della scena che si presenta ai loro occhi.
Allungo il frustino e tocco le tette i Giusy ‘Viene qui puttana! .. perché tu sei la mia puttana personale … vero troia? sù dimmelo.’
‘Sì sono la tua puttana personale .. la tua troia privata.’
‘Bene siediti per terra accanto a me .. ora vediamo di divertirci un po’ … che ne dici troia, facciamo scopare Jane da André, poi l’inglese si scoperà Véronique .. ti piace l’idea puttana? sono sicuro che ti si bagnerà la figa a guardare … ma per te niente cazzo!’
Dimitri che ha sentito tutto, prende Jane per un braccia la fa inginocchiare carponi in mezzo alla stanza e poi spinge André dietro di lei, il quale non ha bisogno di spiegazioni ed inizia subito a scoparla, poi viene il turno di Véronique che messasi in posizione si fa chiavare al marito di Jane.
Osservando quello spettacolo, Giusy si eccita, vedo i suoi capezzoli erigersi ed indurirsi, freme e si agita, le sue mani non stanno ferme, si tocca l’interno delle cosce, si accarezza le tette, si passa la lingua sulle labbra.
‘Allora puttana … ti piace lo spettacolo? cosa vorresti ora?’
Ansima … mi fissa con lo sguardo perso senza rispondere, le strizzo forte un capezzolo.
‘Rispondi troia! non farmi incazzare .. o vuoi che tui consegni a quei tre … ti riempiranno tutti i buchi ed io me me torno a casa .. &egrave questo che vuoi vacca?’
Si scuote ‘No ti prego, non abbandonarmi … farò tutto quello che vuoi … ti prego.’
‘Bene allora mi vuoi dire cosa vorresti fare? forza che aspetto.’
Mi guarda disorientata, quasi sta per piangere … ‘Non ho più voglia di niente, ho voglia solo di te.’
So che la sua resa &egrave solo temporanea, l’ho colta di sorpresa, in un momento di abbandono quando era vulnerabile, ma il suo carattere non tarderà a tornare, e dovrò lottare per tenerla sottomessa, devo mostrarmi più forte per dominarla.
‘E no mia cara, volevi fare la troia, hai detto che &egrave bello fare la troia e la puttana, ora non puoi tirarti indietro, fa la troia.’
Così dicendo la spingo in mezzo a quella specie di orgia in atto in mezzo alla stanza, subito &egrave circondata, la toccano, le palpano il culo, le passano le mani in mezzo alla cosce raccogliendo i suoi umori, e poi le fanno leccare e succhiare le mani bagnate del suo miele, le spingono la lingua in bocca, le succhiano le tette, i maschi si masturbano e le sborrano addosso, sono certo che vorrebbero scoparla oppure incularla, ma non si azzardano non sapendo come avrei reagito, visto che ero lì a pochi passi a agitare il frustino.
‘Adesso basta, andate via, per oggi non vi voglio più vedere.’
Escono in silenzio, lanciando sguardi libidinosi di bramosia sul corpo di Giusy coperto di sperma, lei non li guarda neanche, mi fissa incerta, le vado vicino e le palpo la figa, &egrave fradicia!
‘Ecco … vedi che sei una troia … sei eccitata come una maiala … una vera porca … adesso inginocchiati carponi … voglio scoparti o forse incularti … cosa ne dici? che faccio?’
Si mette in posizione senza esitare e piano mi dice ‘Sono la tua puttana … sono la tua troia … mettimelo dove vuoi sei il mio padrone.’
Quell’arrendevolezza non mi convince, ma non voglio aspettare, così glielo metto nelle figa, alcune spinte forte per arrivare in fondo, poi mi ritiro e glielo metto nel culo, altre spinte forte.
Io sono sudato, ansimo, lei mugola, si lamenta, geme spingendo il culo indietro per venirmi incontro.
‘Ecco puttana prendilo tutto troia .. lo senti nella figa e nel culo … porca sfondata.’
‘Ahhhh … sì … sfondami fammi sentire il cazzo fino in bocca … sei un porco perverso e ti amo … dai spingi più forte.’
‘Godi troia … e ricordati sempre che sei una puttana.’
Eccitati come siamo non duriamo molto, l’orgasmo ci coglie all’improvviso, lasciandoci sfiniti e senza fiato.
Per finire le metto il cazzo in bocca per farlo pulire, cosa che lei fa con la massima diligenza.
In tanti anni di matrimonio, Giusy non si &egrave mai dimostrata disinibita come in questi giorni ed in questa occasione in particolare, e non posso nascondere che la cosa sollecita la mia fantasia, sarei curioso di capire o forse anche vedere fino a che punto lei &egrave pronta a spingersi sulla via della trasgressione, così la respingo piano.
‘Va a lavarti, sei ricoperta di sborra sia maschile che femminile, ti voglio truccata da troia, con un vestito corto, senza mutande e scarpe con tacchi alti, sbrigati che ti aspetto.’
Faccio una doccia veloce, poi indosso una camicia sportiva azzurra, un paio di pantaloni di lino blu e sanali di cuoio, mi siedo ad aspettare.
Il tempo passa ed inizio a spazientirmi quando Giusy arriva, ha raccolto i capelli in una coda di cavallo, vistosi orecchini dorati, ombretto grigio, rossetto vermiglio, le unghie delle mani e dei piedi smaltate in tinta con il rossetto, indossa un tubino strech di colore rosso che la copre dei capezzoli fino ad una spanna sotto l’inguine, calza dei sanali con la zeppa e dei tacchi alti 13 cm. rigorosamente rossi come la sua borsetta, avanza ancheggiano, &egrave sexy a morire, ma di un indecenza volgare.
‘Vado bene così, ti sembro abbastanza troia?’
Ridacchio ‘Mi sembri la più troia delle puttane, ai andiamo che voglio esibirti.’
‘Ma dai non vorrai mica farmi andare in giro conciata così, mi vergogno.’
‘Forza muoviti, ora proverai il piacere di fare la troia in pubblico.’
La prendo per un braccio e usciamo.

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Usciamo dal bungalow, passo il braccio destro attorno alla vita di Giusy e l’attiro contro di me, mi piace sentirla premuta sul mio fianco, &egrave una sensazione alla quale non posso rinunciare, lei lo sa e si stringe.
Camminando la mia mano scende più in basso e si ferma soltanto quando raggiunge i glutei sodi, lei maliziosa spinge il culo indietro, mi fissa sorridente ‘Ma a te non passa mai la voglia? sei il solito porco.’
Ridacchio ‘Sta zitta puttana che ti piace.’ e le sollevo l’orlo del tubino … le accarezzo e le impasto le natiche, lei ride e non si sottrae alle mie attenzioni, incoraggiato dalla sua arrendevolezza spingo la mano fra le sua cosce per toccarle la figa … &egrave fradicia, non diciamo niente, ci fissiamo … lei ansima leggermente … spingo due dita fra le grandi labbra e la penetro … lei si ferma allargando le cosce, ma io non voglio fermarmi, voglio farla camminare con le dita nella figa.
‘Non fermarti, cammina piano, sentirai … ti piacerà …’
Ancheggiano sui tacchi alti, riprende ad avanzare verso la discoteca, ha il fiato corto, ondeggia con il passo incerto, con voce spezzata dalle sensazioni riesce a mormorare ‘Fermiamoci .. ti prego … sto per venire …’ chiude gli occhi e si morde il labbro inferiore, percepisco il suo fremito, si stringe forte a me e viene scossa dall’orgasmo.
Tolgo la mano bagnata alle figa, mi lecco il palma gustandomi il suo sapore poi le metto le dita in bocca ‘Succhia mia bella troia … assaggia il tuo miele.’ e lei golosa, apre la bocca e succhia, ripulendomi le dita e leccandomi la mano raccogliendo le poche gocce i miele ancora rimaste lì.
Riprendiamo la nostra strada ed in breve tempo giungiamo alla discoteca, suonano ritmi latino americano, i balli preferiti i Giusy, non esita, mi trascina sulla pista da ballo e si scatena, io non sono un gran ballerino, anzi per dire tutta la verità sono piuttosto scarso, sbaglio i passi e evo subire i rimproveri di Giusy, così dopo un paio di balli, sono spompato e questo proprio quando mia moglie inizia a divertirsi sul serio.
‘Andiamo a sederci … non ce la faccio più.’
Lei &egrave delusa, ma non fa storie, mentre ci avviamo, un uomo i mezz’età ci avvicina e ignorandomi chiede a Giusy ‘Vieni a ballare con me bella?’, lei rimane un attimo perplessa poi mi guarda come per chiedere il mio consenso, le faccio un segno i assenso con la testa e lei torna sulla pista con l’uomo.
Mi siedo e guardo mia moglie che si dimena al suono della musica assieme al suo cavaliere occasionale, vedo che questo la stringe forte e le parla all’orecchio, lei fa un segno di diniego, ma vedo che lui insiste, la stringe più forte ancora e sollevando l’orlo del tubino, le palpa il culo nudo, sto per alzarmi quando lei lo respinge e quasi di corsa si dirige verso di me, ma l’uomo la rincorre, la raggiunge proprio quando lei mi &egrave vicina, le afferra il polso e sibilla ‘Dove credi di andare puttana? ti presenti nuda sotto il vestito, mi fai tirare il cazzo e poi credi i scappare … invece io ti voglio scopare intesi .. ora vieni e poche storie.’
Decido di intervenire, il frustino si abbatte sulla mano dell’uomo che lascia andare il polso di Giusy, la quale svelta si rifugia dietro di me, l’uomo mi lancia uno sguardo velenoso.
‘E tu cosa vuoi? cerchi rogne? non metterti i mezzo fra me e questa troia o te ne pentirai.’
Le cose si mettono male, quel tizio ha tutta l’aria i un pappone ‘In primo luogo modera i termini, stai parlano di mia moglie e quindi aria.’
Il magnaccio non se la prende ‘Ah &egrave tua moglie, beh mettiamoci d’accordo, io vi dò un posto buono per lavorare, mi darete una percentuale e potrà avere tutti i clienti che vuole in pace, però un piacere ogni tanto me lo dovrà fare, iniziamo con una sveltina adesso per concludere l’accordo … ti va?’
Scuoto il capo ‘Temo che non ci siamo capiti, mia moglie non &egrave una prostituta e quindi lasciaci in pace.’
L’uomo scoppia dal ridere ‘Non &egrave una prostituta! buona questa … comunque &egrave una puttana … io ho l’occhio … riconosco le puttane da lontano e quella che dici essere tua moglie &egrave una puttana anzi forse la più troia di tutte .. comunque non voglio concorrenza .. siete avvisati.’ gira i tacchi e se ne va, lo seguo con lo sguardo e lo vedo che va a parlottare con un paio di uomini al bancone.
‘Andiamo via, prima che succeda un guai,’ lei annuisce in silenzio e stiamo per avviarci, quando entrano nel locale, Dimitri, André con Jane e Bob con V&egraveronique.
Da lontano Dimitri ha assistito a tutta la scena, ci viene vicino ‘Avete problema con quel tizio vedo, ora ci penso io.’ e senza aspettare una risposta, raggiunge i tre uomini al bancone, poche parole e quelli lasciano la discoteca.
‘Ecco tutto sistemato, sanno che se vi danno fastidio non potranno rimanere a Rodi, lo hanno capito, avete visto sono usciti.’
‘Grazie, ma comunque potrebbero aspettarci fuori, ma tu mi vuoi dire una buona volta che sei?’
Dimitri ride ‘Io non sono nessuno, ma conosco tutti sull’isola, e soprattutto conosco le persone giuste, e loro lo sanno, staranno lontano da voi non temere.’
‘Va bene … ti credo, ma comunque noi torniamo al bungalow … grazie ancora … buona notte e divertitevi.’
Dopo i saluti, baci ed abbracci ce ne torniamo indietro mano nella mano, tranquilli fidandoci delle parole di Dimitri, e giungiamo al bungalow senza problemi.
Appena all’interno, afferro Giusy per la vita, la stringo e la bacio, le abbasso il tubino per scoprire le tette, impastarle, torturare i capezzoli, le sollevo l’orlo del vestito scoprendo la figa e il culo che inizio ad accarezzare.
Lei ansima, allarga le cosce spingendo il pube sulla mia mano, la bacio poi le mormoro all’orecchio ‘Allora vuoi ancora fare la puttana e la troia? hai visto cosa potrebbe succederti,’
Lei ansimando risponde ‘Ho voglia … scopami, subito non farmi aspettare … non voglio cambiare … sono una puttana e una troia … ma solo per te.’
Glielo metto dentro, &egrave fradicia, un vero lago, ma malgrado la sua apparente tranquillità non ha apprezzato il mio ultimo commento su cosa potrebbe succederle a fare la troia in pubblico, così fra un mugolio ed un ansimare riprende il discorso.
‘Ohhh … sììì … cosìììì …. spingi … però sei un grosso porco … sììììì …. ahhhh .. sei stato tu a spingermi a farmi inculare da Dimitri .,… ahhh … dai spingi più forte ‘
‘Sì &egrave vero … uhmm … ma non vedevi l’ora di prenderlo nel culo … ahhh … e l’avresti voluto anche nella figa … puttana … ohhh .. prendilo tutto troiona ..’
E andiamo avanti così a scopare fra rimproveri ed insulti ‘Taci sei un porco perverso, mi hai fatto uscire conciata come una battona … forza non fermarti … ohhhh … lo voglio sentire …. fino … in bocca … e quello mi ha messo la mano … dai non fermarti brutto maiale …. sìììì … cosìiii … mi premeva il cazzo sulla figa …. hmmmm … e mi palpavo il culo ….. volevo portarmi fuori per scopare e poi mettermi a battere per lui …. ‘
‘Sì però ti piaceva sentire …. uhmmm … il suo cazzo e lasciarlo palparti il culo …. ohhhhh … troia mi stai eccitando a morire … come era il suo cazzo?’
‘Lo vuoi proprio sapere? …. sìììì …. spingi sto cazzo in fondo … era un cazzo lungo … ohhh… grosso e duro … da fare venire voglia … ohhh … sto godendo … ohhh… non fermarti voglio venire …. il sogno di tutte le donne … ahhhh …. vengooooooooo.’
‘Il sogno di una puttana come te …. eri fradicia troia … OHHHHH …. VENGOOOOOOO.!’
Rimaniamo senza fiato abbracciati stretti l’uno all’altro con le labbra incollate in un bacio erotico e sensuale.

Per commenti brubu@yahoo.it Il sole della mattina illumina la stanza, mi sveglio lentamente, sbadiglio ed i ricordi della notte precedente affiorano, Giusy &egrave sempre stretta a me, il suo viso &egrave rilassato, i rimproveri e gli insulti della corsa sera sembrano lontani anni luce, anche lei si sveglia, mi sorride ci baciamo &egrave tornata l’armonia, però il problema esiste, dobbiamo chiarirci, se non lo facciamo, andremo avanti sempre con il pensiero di aver lasciato qualcosa nell’ombra, ed il nostro rapporto ne soffrirà.
Sono un po’ imbarazzato, ma devo fare il primo passo, un profondo respiro, la stringo forte ed affronto il discorso ‘Amore credo che dovremmo parlarci francamente, ieri notte ci siamo scambiati accuse e rimproveri, ed anche appellativi poco educati, non possiamo stare nell’incertezza, ne va del nostro futuro, spero che tu sia d’accordo con me.’
Il sorriso sparisce dal suo viso, mi fissa seria … pensa un attimo ed annuisce ‘Hai ragione dobbiamo parlare, incomincia tu, avanti ti ascolto, non aver paura parla chiaro.’
‘Beh da parte mia, &egrave presto detto, quando hai voluto prendere Dimitri come servo la cosa mi ha divertito, quando ti ha baciato e leccato i piedi sono rimasto un po’ sorpreso, però contento lui contenti tutti, ma quando ti ha leccato la figa e ti ho visto godere qualcosa &egrave cambiato, ero geloso ma mi eccitava vederti godere, e come se non bastava mi hai detto che volevi fare la troia e la puttana.’
Ho detto queste cose tutto d’un fiato, quasi temessi di non poter continuare se mi avesse interrotto, lei si limita a dirmi ‘Coraggio vai avanti.’
Ed io riprendo ‘Quando abbiamo fatto sesso sulla spiaggia, mi sono sentito veramente un porco e ti ho visto come una troia, per questo ti ho spinta a farti inculare da Dimitri, mi sono eccitato come un mandrillo ma sono morto i gelosia, fra me e me ti volevo sempre più troia e puttana e così ti ho voluta portare fuori vestita come una battona, volevo trasformarti, ma ora sono confuso … mi pento, ma quando vedo la troia che sei diventata mi eccito e ti amo ancora di più.’
Lei ora sorride maliziosa, mi bacia sulle labbra ‘E così questo grosso maiale pervertito sarebbe geloso, amore mio, quando dicevo di voler fare la troia e la puttana, volevo solo trasgredire un pochino, come strusciarmi su di te sulla spiaggia e vederti godere, ma poi andando avanti ci ho preso gusto e per dirla tutta, ieri sera ero tentata dalle parole di quel tizio, ma ti ho pensato e non l’ho seguito.’
Rimango esterrefatto … balbetto ‘Avevi voglia di uscire a scopare con quel tizio? allora avevi proprio voglia del suo cazzo … come una qualsiasi troiona … e forse anche i fare un paio i marchette.’
‘Calmati amore, non l’ho fatto, sono tornata da te, sei tu che amo, ma tu mi hai fatto scoprire la puttana che si nascondeva in me, ed ora che &egrave venuta fuori non tornerà più indietro.’
Abbasso il viso pensieroso ‘OK … ci siamo scoperti, io sono un porco perverso e tu una troia ed una puttana, &egrave chiaro ma cosa faremo?’
‘Non faremo niente di speciale, ora che lo sappiamo tutti e due, ci divertiremo fra noi ed eviteremo le occasioni, ma mi devi promettere una cosa, se dovesse capitare un tradimento, fra di noi non cambierà niente.’
Ed io prometto, sperando di non dovermi ricordare di questa promessa in futuro
I giorni passano, non cerchiamo più storie, André e Véronique hanno terminato il loro periodo di vacanza, Bob e Jane sono tornati in Inghilterra, ci siamo salutati fra baci ed abbracci da buon amici, con la promessa di rimanere in contatto, Dimitri ha conosciuto una ricca vedova tedesca ed &egrave andato via con lei.
Ogni tanto incontriamo il pappone che voleva scoparsi Giusy e metterla al lavoro, ci saluta educatamente e se ci incontra al bar ci offre a bere, ha sempre un complimento per mia moglie, e noto che lei quando lo vede arrossisce leggermente.
Stiamo per partire, i bagagli sono pronti, stiamo caricando il tutto nel taxi, quando si presenta un ragazzo con un mazzo i rose rosse per Giusy, sembra che quel tizio non rinuncia alle sue mire su di lei.
Prima di lasciare il villaggio, abbiamo prenotato per l’anno venturo.

Per commenti brubu@yahoo.it

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