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Vagone di metropolitana

By 26 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Vai a sapere che cosa pensa questa gente affaticata che sale e scende dai vagoni del metro, quel che cerca oltre il trasporto questa gente che sale prima o dopo per scendere dopo o prima. Mi chiedevo se sarei scesa prima io o quell’uomo brizzolato, se la donna vestita in verde avrebbe continuato fino al capolinea. Se quei bambini sarebbero scesi, era evidente che lo avrebbero fatto: stavano raccattando quaderni e matite, avvicinandosi ridendo e giocando alla porta. Era l’ora di punta, rimasta in piedi, sono stata spinta dalle ondate di gente, infine inscatolata. Avevo perduto la ragazza immersa nel romanzo tascabile, ma ora potevo vedere un giovane molto avvenente: gli occhi affamati, avidi. Le sopracciglie folte, incolte come quelle di un selvaggio. Volli ammiccargli, ma il mio sorriso non lo raggiunse; quasi di scatto si voltò e si perse nel confusionario sali e scendi. Riuscii a scorgergli le spalle forti e lo immaginai nudo, lasciarsi accarezzare i serici capelli neri. In quel preciso istante, ho sentito una mano che mi toccava leggermente il vestito, come per caso. Avevo il soprabito aperto e un vestito leggero, e questa mano mi strusciava l’abito, proprio sulla punta del sesso. Non mi sono spostata. L’uomo che ora era di fronte a me era talmente alto che non riuscivo a vederlo in faccia. Del resto non volevo guardare e non ero nemmeno sicura che fosse lui e tantomeno mi interessava sapere chi fosse. Chiusi gli occhi e ripensai a quel giovane che chissadove si trovava in quel momento. Immaginai che fosse la sua mano che accarezzava il vestito, che lentamente aumentava la pressione in cerca del sesso. Allora mi mossi leggermente, per muovere il mio fiore verso quelle dita fameliche. D’improvviso, si sono fatte più sicure, seguendo abilmente i contorni delle labbra: ho sentito un’ondata di piacere. Mentre un rollio della metropolitana ci spingeva uno contro l’altro, mi sono appoggiata tutta a quella mano e lui ha fatto un gesto più audace stringendomi le grandi labbra. Ormai ero in preda al piacere e sentivo avvicinarsi l’orgasmo, allora ho iniziato a strusciarmi contro il palmo, impercettibilmente. Sembrava che la mano sentisse quello che provavo, che in quella mano il giovane sceso molto prima aveva instillato la sua volontà, il suo desiderio, la sua audacia. Ha continuato le sue carezze finché sono venuta, l’orgasmo mi ha scossa in tutto il corpo. La metropolitana si &egrave fermata, vomitando una fiumana di gente: la mano era scomparsa.

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