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Valentina e Stefania

By 10 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono sempre Valentina, vorrei raccontarvi un altro episodio che mi &egrave capitato con mia cugina Stefania, la figlia di mia zia Rosa.
Con Stefania c’&egrave sempre stato un buon rapporto anche se lei &egrave piu grande di me: quando ho compiuto i 18 anni, con quella bella festa di cui vi ho parlato nei due racconti precedenti, Stefania aveva 24 anni e viveva da sola in un’altra città col suo ragazzo di 29 anni; la cosa non era mai piaciuta molto a sua mamma perche preferiva vederla sposata, secondo la sua mentalità, ma tant’&egrave ha dovuto rassegnarsi.
Mia cugina non era potuta venire quella sera alla mia festa, ma mi aveva inviato il suo regalo: conoscendo la mia passione per la moda in generale e per la lingerie in particolare, mi aveva regalato un bellissimo completo tutto in nero firmato composto da mini, camicetta di raso e giacca; di intimo un perizoma e reggiseno merlettati.
Il pacco regalo mi &egrave arrivato il 19 ottobre; tutta presa dalla frenesia di provare quel bellissimo completo mi infilai in camera e nel giro di pochissimi minuti avevo indossato tutto: mi sentivo una regina vestita cosi! Corsi al telefono per ringraziarla.
– Ste, mi &egrave arrivato il pacco! &egrave bellissimo!
– Sono contenta Vale, ti piace?
– Ma &egrave stupendo! Non ho mai avuto vestiti cosi belli!
– Sono sicura che stai benissimo, con un corpo bello come il tuo! E’ giusta vero la taglia? Porti la 42..
– Si si giustissima, mi va tutto perfetto..dai quando vieni qui? Sai anche la zia vuole vederti..
– Non so quando posso sai il lavoro mio e di Marco..ma appena possibile arrivo.
Quell’appena possibile di Stefania vuol dire di solito almeno un mese, quella volta volle dire due mesi, in pratica si presentò a casa una settimana prima di Natale.
Era in lacrime perché il suo ragazzo l’aveva piantata!
Tutti noi ci mettemmo del nostro per rincuorarla, mia zia, sua mamma, a ripeterle, con una delicatezza da elefante che le ho sempre rimproverata, che sapeva fin dall’inizio che era il ragazzo sbagliato per lei, ma che lei vuole fare sempre di testa sua, tant’&egrave che litigarono subito e Stefania corse in camera sua.
Pochi minuti dopo bussai alla sua porta.
– Sono io mi apri?
Subito dopo mia cugina mi aprì la porta e ci mettemmo sedute sul letto una vicina all’altra.
– Lo sai Ste che tua mamma &egrave fatta così non farci caso.
– Si lo so, ma che stronza!
– Dai non fare così.
Con la mia mano le tolsi una lacrima dalla guancia, mi sentivo protettiva verso di lei, come se fossi io la sorella o cugina maggiore e non viceversa; un dolcissimo sorriso comparve sul suo viso cosi dolce; l’ho sempre invidiata, nel senso buono, per quel sorriso dolcissimo dai denti bianchissimi, che le procurava delle simpaticissime fossette sulle guance e che acuivano dolcemente quell’altra piccola fossetta che ha sul mento.
Ci abbracciamo molto teneramente e, per la prima volta, sentire il suo alito cosi vicino a me e il suo profumo, mi fecero inturgidire i capezzoli e la pelle d’oca percorse le mie braccia e gambe.
Siamo state cosi abbracciate per un po e poi mi disse:
– Dai distraiamoci un po, mi fai vedere come stai col completino nuovo?
– Si si te lo faccio vedere, vado a mettermelo.
– Aspetta, vengo con te, cosi accendiamo anche il tuo stereo, il mio se lo &egrave preso quello stronzo di Marco.
Arrivate in camera mia, aprii l’armadio e tirai fuori tutto il completo e dal cassetto presi l’intimo.
Quella mattina avevo la tuta e solo gli slip.
Con un po di imbarazzo mi tolsi la giacca della tuta rimanendo cosi a seno nudo.
Stefania in piedi di fronte a me si lasciò scappare un tenero sorriso e mi disse:
– Vale, sai che ti ho sempre invidiato il tuo seno?
– Ma dai, non vedi com’&egrave piccolo?
– Per questo te lo invidio, il mio &egrave ingombrante!
Mentre stavamo discutendo delle nostre misure mi tolsi la tuta e le mutandine rimanendo nuda di fronte a lei.
– Come ti sei fatta bella! Si lasciò scappare.
Io arrossii un po imbarazzata dal complimento di Stefania; l’esperienza con mia zia non mi aveva fatto perdere la mia timidezza.
– Parlo davvero Vale, hai un corpo cosi bello!
E mentre mi diceva questo si avvicinò a me abbracciandomi affettuosamente; io nuda abbracciata da mia cugina vestita mi faceva sentire completamente abbandonata a lei, del tutto nelle sue mani; sentivo le sue mani che abbracciavano e poi massaggiavano la mia schiena nuda per poi scivolare lentamente fino a lambire e toccare lievemente il mio culetto; io stavo a occhi chiusi, percepivo ogni suo movimento per assaporarlo completamente; ma dopo che passò le mani sulle mie natiche si distaccò da me e mi disse:
– Dai vediamo come stai.
Io un po contrariata per questa interruzione cosi improvvisa, sorridendo appena cominciai a indossare l’intimo e poi gli abiti e mi misi davanti allo specchio.
– Sei stupenda Vale!
– Grazie a te Ste! Guarda che regalo stupendo mi hai fatto!
– Ma tu staresti bene con qualsiasi cosa addosso!
Mi voltai verso di lei sorridendo e incrociando il suo sguardo, notai in lei un senso di complicità e di compiacimento nei miei confronti.
Mia cugina si mise a guardare minuziosamente la giacca, la mini, la camicetta elogiandone la fattura, discutendo su come i grandi stilisti sanno confezionare prodotti superiori alla media e poi, come se niente fosse, mi tolse la giacca e si mise a sbottonarmi la camicetta dicendomi:
– Ora diamo un’occhiata a questo stupendo intimo!
Mi sentivo il cuore battere forte, la situazione che si stava creando era particolare, strana, attraente. Mi tolse la camicetta e io mi lascia cadere ai piedi la mini rimanendo cosi nel mio ridotto intimo.
Le mani di Stefania presero a saggiare la consistenza del tessuto del reggiseno, toccandone i merletti, sentendo la consistenza della coppa e la stessa cosa, subito dopo, per il perizoma.
Il suo modo di fare era delicato, ma terribilmente sensuale; la mia eccitazione stava aumentando sempre di piu ed ero in preda ad un’ansia sempre piu forte perche non conoscevo mia cugina sotto questo punto di vista e non sapevo come avrebbe reagito, anche se i segnali erano stati piuttosto evidenti, ma nella mia mente si faceva largo l’idea che poteva essere stato tutto casuale.
Ma i miei dubbi svanirono ben presto.
Stefania, inginocchiata davanti a me, stava apprezzando la delicatezza della fattura del perizoma, toccandolo con il pollice e l’indice all’altezza del bordo, e a un certo momento scese con la mano lungo il tessuto fino ad arrivare all’altezza della vagina; inevitabilmente sentì il forte umido che permeava dal tessuto rendendolo piu caldo di quello che era.
Alzò la testa verso di me con un leggero sorriso, con gli occhi, così simili a quelli di mia zia, che le brillavano’..

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