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VIOLENTATA?

By 22 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti/e. Eccomi di nuovo qui. Conversando via mail con alcune lettrici, alcune mi hanno rivelato che essere prese con la forza da uno sconosciuto &egrave una delle loro fantasie ricorrenti. Ho così pensato di dedicare loro questo racconto di fantasia, che pubblico a loro esclusivo uso e consumo, pur ribadendo la mia profonda disapprovazione per atti di questo genere, perpetrati a danno di vittime non consenzienti e mi sento di chiedere scusa, a nome di tutto il genere maschile a tutte quelle donne che purtroppo potrebbero avere realmente vissuto situazioni del genere, cui vorrei invece che giungesse tutta la mia solidarietà e la mia comprensione. LA VIOLENZA SESSUALE E’ UN CRIMINE. DIFFIDO PERTANTO CHIUNQUE DAL METTERE REALMENTE IN ATTO QUANTO VIENE RACCONTATO IN QUESTO BRANO.

Hai preso una giornata di vacanza dal tuo lavoro, e sei di ritorno da un pomeriggio di shopping.
Hai una minigonna plissettata scozzese dai toni invernali, un maglione chiaro a collo alto di taglia un po’ abbondante ed una giacca di taglio quasi maschile a tinta unita che richiama il colore più scuro della gonna.
Indossi anche un paio di collant ed un paio di scarpe dal tacco medio-alto ma sottile.
Rientri a casa, carica delle borse di acquisti, quando ormai fuori &egrave buio.
Non appena entri in casa, posi a terra le borse, nel buio della stanza e con una mano cerchi l’interruttore della luce.
Ma qualcuno &egrave già lì ad attenderti.
E ti blocca la mano che cercava l’interruttore della luce, chiudendo di scatto la porta.
Nel buio, senti una mano che ti copre la bocca e vieni trascinata di peso contro il petto di uno sconosciuto, mentre il brivido di una lama sfiora la tua gola.
Non puoi parlare e respiri a fatica, perché la mano copre anche il naso, ma capisci la situazione e non ti muovi, nel buio e nel silenzio.
Le sue dita ti liberano il naso ed inizi finalmente a respirare, mentre le sue labbra ed il suo respiro iniziano a sfiorare il tuo orecchio.
Nel buio, solo il rumore dei vostri respiri. Entrambi affannosi. Entrambi per la paura. Sì, anche lui ha paura, come te. Sa che potrebbe finire male anche per lui.
Ma sono mesi che non tocca una donna. E alla fine il desiderio ha avuto il sopravvento.
Forse vuole dire qualcosa, ma non parla. Non ancora.
Mentre ti trattiene, puoi sentire che il suo petto, cui sei appoggiata con la tua schiena, &egrave molto forte e virile, le sue braccia muscolose e ferme, anche se la mano che chiude la tua bocca ha le dita piuttosto sottili.
Odora di freddo e di pioggia. Non deve essere lì da molto. Ti stai chiedendo chi può essere, ma il pulsare del tuo cuore nel cervello e la paura ti impediscono quasi di pensare.
Forse &egrave un ladruncolo sorpreso in flagrante dal tuo rientro. Se &egrave così non hai scampo. Ci sono già state incursioni di questo tipo, finite con la morte della ragazza di turno. Certamente lui non vorrà essere riconosciuto. E ti chiuderà gli occhi per sempre.
Mentre sei occupata da questi pensieri, ti sorprende sentire la sua lingua che sfiora il tuo orecchio, inumidendolo appena. Una scarica di adrenalina, che termina con un brivido lungo la schiena, enfatizza il sentimento di terrore che stai provando. Forse non &egrave un ladruncolo qualsiasi. Forse &egrave un maniaco, un pazzo.
Forse qualcuno che ti prenderà con la forza, ti sottometterà alle peggiori umiliazioni, e poi ti ucciderà e forse farà il tuo corpo a pezzi perché non venga mai più ritrovato.
Il tuo cuore batte all’impazzata nel tuo petto e nelle tue tempie, ma il brivido di terrore che hai appena provato ha fatto rizzare i tuoi capezzoli, che ora spingono contro la stoffa del maglione in modo da vedersi anche da fuori.
Sfortunatamente, infatti, una lama di luce che penetra da una finestra, illumina proprio il tuo petto, ed il tuo piccolo seno, che si alza e si abbassa ritmicamente ed affannosamente per la paura.
Stai maledicendo il momento in cui hai deciso di non mettere il reggiseno prima di uscire. Almeno adesso non si sarebbe notato.
La lama fredda del suo coltello scende dal collo lungo il maglione, fermandosi a lambire il capezzolo sinistro.
L’ha notato! Speravi di no, ma l’ha notato.
E mentre pensi questo, senti attraverso la gonna che la sua eccitazione sale, premendo sempre di più nel solco tra i tuoi glutei.
La lama continua a titillare il capezzolo, che inconsciamente e contro la tua volontà si erge sempre di più a questo freddo contatto, mentre a sorpresa, il contatto del suo sesso sulle tue natiche ti sta provocando un crescente languore che si propaga, anch’esso contro la tua volontà cosciente, per tutto il bassoventre, sciogliendosi in alcune gocce di umori che puoi percepire inumidire le tue intimità.
Ti sorprendi a pensare al suo grosso cazzo che si muove ritmicamente dentro di te, e cerchi di scacciare questo pensiero, ma lui &egrave più forte di te e ritorna continuamente. Ora immagini la sua bocca tra i tuoi pelini, e una nuova scarica di umori scende tra le tue piccole labbra…
Non vuoi, non vuoi, non vuoi, ma l’eccitazione, sorprendentemente, prende il sopravvento su di te.
Così alzi le mani, piano, in segno di resa, nell’attesa che lui faccia qualcosa.
Piano, lui toglie la mano dalla tua bocca, ma ha sempre il coltello puntato contro il tuo petto.
La sua mano scende piano sui tuoi seni, li prende, li massaggia, li stropiccia, ne strizza i capezzoli. Ed ora inizia a tirare su il maglione e la maglietta per passare da sotto, mentre puoi sentire il suo cazzo, sempre più grosso, premere dentro i suoi pantaloni.
La tua passerina &egrave ormai fradicia. Non sai come sia potuto avvenire. Ti senti molto puttana. Sei in una situazione che nessuna donna con un minimo di cervello vorrebbe realmente vivere, ma forse proprio per questo stai iniziando ad eccitarti senza controllo. Forse la paura ha creato nel tuo corpo un mix esplosivo di sostanze che stanno facendo salire la tua eccitazione, forse inconsciamente percepisci che quell’uomo dietro di te non ti &egrave completamente ostile, e che dopo avere preso quello che voleva, ti lascerà andare illesa, forse stai iniziando a riprendere il controllo di te stessa, e cominci a vedere questo episodio come una occasione per rifarti di tutte le volte che il tuo uomo ti ha deluso, ed hai desiderato di tradirlo, ma non hai mai messo in pratica questo proposito.
Una occasione finalmente di farti una scopata con i fiocchi diversa dalla solita routine.
Un’occasione per provare il brivido di un corpo diverso per sentire altri sospiri, altri gemiti.
Ti piace questo. Ti eccita. Ti piace esplorare corpi sconosciuti, e godere del loro modo di esplorare il tuo, di farti loro, ogni volta nuovo, ogni volta eccitante.
Non come quando fai l’amore con il tuo uomo. Quasi sempre nello stesso modo.
Sì, hai deciso dentro di te che ti prenderai la tua rivincita, che ti prenderai la tua scopata di frodo, ma hai anche deciso che vuoi essere tu a condurre il gioco.
Lo farai morire, quell’uomo, lo farai morire di piacere dentro la tua figa.
Lo lascerai stremato, accasciato ai tuoi piedi, con il cazzo moscio sporco di sperma e dei tuoi umori, incapace di risollevarsi.
Questo pensiero ti fa eccitare ancora di più, così inizi a strofinare il tuo culo contro il suo cazzo, godendoti il suo attimo di sorpresa e la sua iniziale diffidenza. Giri il viso e porti la tua bocca esattamente dove prima la sua lingua stimolava il tuo orecchio, e socchiudi le labbra, come in attesa.
La sua lingua non tarda a farsi sentire, tra le tue labbra, e quando la tua risponde al richiamo, senti la pressione della punta della lama sul tuo petto allentarsi.
“Non avere paura” sussurri a fior di labbra.
E la tua lingua inizia a penetrare le sue labbra, mentre le sue mani insistono sui tuoi seni, ormai nudi, che emergono da sotto i vestiti sollevati.
Le vostre mani scendono, ora. Il coltello cade a terra. Le tue mani scendono dietro al tuo culo, per afferrare il suo cazzo, che senti pulsare di desiderio sotto il pantalone.
Le sue mani scendono a massaggiare la tua figa, attraverso le collant e le mutandine.
Ciononostante, la pressione delle sue dita sulla tua figa la fa aprire, come un fiore che attende la sua ape, esponendo il clitoride, sensibilissimo, al tòcco.
Subito una contrazione percorre tutto il tuo corpo, e per il suo effetto il tuo culo si strofina ancora più intensamente sul suo cazzo.
Gli abbassi la zip, e cerchi con la mano l’ingresso delle sue mutande.
Ma non lo trovi. Il suo cazzo, che ormai nella tua mano riesci a percepire in tutte le sue ragguardevoli dimensioni, continua ad essere coperto dalla sottile tela dei boxer. Ne puoi sentire la lunghezza, scorrendovi con la mano, le venature, la forma della cappella, puoi anche percepire la peluria che lo sovrasta, come una selva di piccoli riccioli robusti, puoi sentirne l’eccitazione, sotto forma di una piccola goccia umida sulla stoffa dei boxer, proprio in prossimità della punta della cappella, …ma ancora non riesci a toccarlo.
La sua mano, nel frattempo, si &egrave fatta strada all’interno dei tuoi collant, e sta massaggiando la tua figa attraverso le mutandine. “Lo senti quanto sono bagnata?” pensi. “Pensavi di violentarmi? Invece sono più porca di te. Fammi vedere cosa sai fare”, pensi, abbandonandoti ai suoi massaggi.
Certo, lui lo sente quanto sei bagnata, ma ha la tua stessa difficoltà. Non riesce ancora a trovare un punto d’accesso al tuo fiore tenero.
Ti volti verso di lui, petto contro petto, ed inizi a leccargli il collo, ed a baciargli il petto.
Puoi sentire il suo odore E ti eccita tremendamente. Ti eccita perché &egrave insolito, e a te piace scoprire.
Gli lecchi i capezzoli, che senti inturgidirsi sotto i dolci colpi della tua lingua.
Poi scendi.
Con una mano gli slacci finalmente i pantaloni ed abbassi d’un colpo sia questi che i boxer.
Subito, un membro ben scolpito, bello duro, pulsante ed odoroso, sbatte contro il tuo viso.
Ti rendi conto, toccandolo, che il suo cazzo &egrave piuttosto grosso. Almeno una volta e mezza quello del tuo uomo, cui sei abituata. Questo un po’ ti fa paura, ma mentre ti fai questi scrupoli, una nuova scarica di umori infradicia la tua figa. Ed il calore al basso ventre aumenta.
Quasi che la tua figa ti chiedesse di impalare al più presto quel grosso cazzo dentro si sé.
Stai già immaginando alla sua cappella che si fa strada dentro il tuo buchino, stai già immaginando che spinge contro il tuo utero, mentre le tua figa si bagna a dismisura.
Ti senti proprio puttana, ma &egrave questo sentirti puttana che ti eccita come non mai.
Cerchi di prendere la sua cappella tra le tue labbra, ma il suo cazzo &egrave decisamente grosso, e riesci a prenderne in bocca solamente poco più della cappella…
Il resto decidi di “lavorarlo” con la mano.
Sputi sul suo cazzo, e giocando con la bocca sulla punta, inizi con la mano a menarlo per tutta la lunghezza, apprezzandone la possenza. Speri solamente che non venga subito, ma che riesca a resistere abbastanza da dare giusta soddisfazione alla tua passera, che ormai impaziente, ha richiamato la tua mano a sditalinarla.
Senti che lui inizia ad ansimare.
“Eh, no, caro mio” pensi. “Non vorrai venire subito. Brutto bastardo!”
Così lo lasci, ti rialzi, lo spingi a terra e calandoti le collant e le mutandine ti accoccoli con la tua figa vogliosa sulle sue labbra tumide.
“Ora tocca un po’ a me, stronzo, vediamo cosa sai fare con quella grossa lingua!” pensi.
E i risultati non si fanno aspettare.
Un po’ perché la sua grossa lingua non si limita a leccare le grandi e le piccole labbra per tutta la loro estensione, penetrandovi di tanto in tanto, come un piccolo cazzo, ma anche perché ogni tanto effettua qualche piacevolissima escursione sul buchino, facendolo contrarre tutto, tra le piccole scariche di brividi che percorrono tutta la tua schiena.
Tutto questo piacere non ti lascia certo indifferente, così con una mano afferri di nuovo il suo cazzo e ti posizioni prona sopra di lui per succhiarglielo ancora.
Dio! Quant’&egrave grosso!!! Il pensiero di prenderlo tutto dentro di te… non dico che ti spaventa, ma sicuramente ti fa pensare a quanto la tua fighetta sarà piacevolmente strapazzata da quel pezzo da novanta!
Dio, che voglia!!!!
Ecco, ti alzi dalla sua bocca e, senza voltarti, ti accoccoli sopra il suo pube, indirizzando con la tua mano il suo cazzo a strofinarsi lungo la fessura, per bagnarsi ancora un pochino.
Poi, con manovra sapiente, lo punti proprio sull’ingreso del tuo canale del piacere e cerchi di farlo scivolare dentro di te.
Manovra che pensavi più facile, ma che non &egrave certo agevolata dalle dimensioni dell’attrezzo.
Mentre scendi lungo quel grosso palo di carne, senti la pelle della tua figa come se venisse strappata verso l’interno, trascinata con sé da quel grosso palo.
Ogni strappo si ripercuote inevitabilmente sul clitoride, che strappetto dopo strappetto, inizia a fartela solleticare tutta, quasi come quando stai per venire.
Allora interviene lui, e visto che non ti decidi ad impalarti, con una poderosa spinta si addentra fino in fondo alle tue intimità. Un po’ di dolore ed un po’ di piacere ti attanagliano.
La tua figa ti &egrave grata di questo incontro, perché ogni sua minima terminazione nervosa &egrave stimolata da quella colonna di carne, ma contemporaneamente viene così allargata da fare quasi male. Non sei abituata a quelle dimensioni. Quando lui, improvvisamente, dopo essersi fermato un attimo, inizia a pompare dentro di te, la tua mente non regge, perdi ogni cognizione del tempo, ed inizi a goderti il paradiso.
Il suo cazzo sembra fatto apposta per te. Stimola esattamente la parte anteriore della tua vagina, dove (dicono) dovrebbe essere il punto “G” che tu stessa hai cercato per anni, in solitaria, ma non sei mai riuscita veramente a trovare.
Bene! Quel grosso cazzo sembra proprio che l’abbia trovato.
Non ti &egrave mai successo, ma senti la tua vagina che si stringe intorno a lui, come se volesse mungerne fuori, alfine, tutta la sborra, per farsi riempire, ma questo cazzo &egrave così grosso che lo sforzo dei tuoi muscoli per stringersi intorno a lui si trasforma solamente in un indolenzito piacere.
Hai presente quando hai fatto tanta ginnastica? Muovere i muscoli fa male, dopo, ma &egrave anche piacevole crogiolarsi in quel debole dolore. Ecco… stavi provando nella tua figa esattamente la stessa sensazione.
Di nuovo lo senti che inizia ad ansimare, ed hai paura che stia per venire.
Ti alzi, con la figa ancora un po’ dilatata, e la piazzi di nuovo sulla sua bocca, per fartela leccare ancora per benino.
Dio! Quanto ci sa fare questo stronzo!!!
Perdi ogni cognizione del tempo, e non ti accorgi che lui con la mano inizia a menarselo.
Dopo poco togli la sua mano dal suo cazzo, ne ingoi la cappella con la bocca e lo mordi con decisione. Questa manovra può evere due effetti: O lui ti viene subito in bocca, oppure la sua eccitazione cala per il dolore.
Ovviamente tu speri di provocargli un po’ di dolore perché la sua eccitazione cali e quel magnifico palo di carne possa essere ancora bello rigido quando deciderai di impalarti nuovamente.
E così avviene. Ma non la passi liscia. Adesso anche lui inizia a mordicchiarti il clitoride…
ma per te avviene l’effetto contrario. Senti salire l’eccitazione e la senti quasi traboccare, dentro di te. Prima che questo avvenga, allora, ti accoccoli di nuovo sul suo cazzo, stavolta con il viso rivolto verso di lui, e con un solo colpo lo fai scivolare dentro di te, di nuovo a riempirti completamente.
Inizi a muovere il tuo bacino avanti e indietro, tenendoti sempre quel grosso cazzo tutto dentro di te, ma strofinando il clitoride sul suo pube, e tanto fai che dopo non molto scarichi le forti contrazioni del tuo orgasmo proprio intorno alla base del suo cazzo, che dopo qualche secondo scarica anch’esso dentro di te, con qualche potente spinta, il suo seme caldo e vischioso, sotto forma di alcuni spruzzi che puoi percepire sul collo del tuo utero, e presto colano fuori dai bordi della tua vagina sulle sue palle.
Lasciate che le contrazioni dei vostri corpi decrescano, e rimanete l’uno dentro l’altra, mentre il sesso si spegne… fino a che il suo grosso cazzo, ridotto ormai ai minimi termini, scivola fuori dalla tua figa, lasciando scolare dietro di sé qualche grossa goccia di sperma sul tappeto.
Il coltello, che prima era caduto per terra &egrave vicino alle tue mani, ora.
Lo afferri e, puntandoglielo alla gola, gli dici, sottovoce, con la voce che trema, non sai se per l’affanno o per la paura: “Bastardo! Potrei sgozzarti con le mie mani, adesso, se solo volessi!!! Ricordati, stronzo! Non mi dispiacciono affatto i grossi cazzi come il tuo. Ma non mi devi prendere alla sprovvista. Se no mi incazzo! Vattene, figlio di puttana!”.
Lo fai alzare, puntandogli il coltelo alla gola, e lo sbatti fuori dalla porta, così com’&egrave, nel freddo della notte, tirandogli dietro i pantaloni e le mutande. La tua figa scola ancora qualche goccia di sborra lungo le tue gambe e sul tappeto dell’ingresso.
Appoggi la schiena alla porta, ormai chiusa, dietro le tue spalle. Incominci a sentirti al sicuro, ora, e tutta la paura che prima il tuo desiderio aveva sopìta, fa il suo ingresso in scena.
Mentre la tua mente stenta a contenere una specie di sensazione di onnipotenza (hai condotto tu il gioco, sei stata tu la più forte! Hai tenuto testa a quel figlio di puttana ed hai volto la situazione a tuo favore), il tuo inconscio, attraverso il tuo corpo, inizia invece a tremare come una foglia, sfogando così la paura che prima hai represso.
Ti accoccoli vicino alla porta, conscia solo ora, in quest’attimo, del reale rischio che hai corso.
Guardando fuori dalla finestra, mentre lui ancora si sta rapidamente rivestendo, il suo viso viene illuminato dalla luce del lampione che c’&egrave proprio di fronte a casa tua.
…Ma non &egrave il ragazzo timido che ha cercato di abbordarti in palestra?…
“Bastardo!!!!” pensi “Mi hai spaventata per nulla. Non sarebbe bastato che mi invitassi a cena?” Ma tutto sommato ti rendi conto che in quel modo… forse non sarebbe stato così travolgente…

Cara lettrice, spero che questo racconto ti sia piaciuto. Non vedo l’ora che tu mi dica quanto, scrivendomi a: cieloblu64@yahoo.com
Se invece non ti &egrave piaciuto… beh, scrivimi ugualmente i tuoi consigli per migliorarlo.
A presto.

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