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Racconti EroticiTradimento

Viva l’Inghilterra 3 – Lacy

By 20 Ottobre 2024No Comments

Quell’anno a Londra e dintorni, il mese di luglio fu molto caldo, più afoso che caldo, a causa delle frequenti pioggerelline che non rinfrescavano, ma alzavano il tasso di umidità, rendendo la temperatura insopportabile.
William era partito per tre giorni a Dundee, in Scozia, per discutere un progetto per la costruzione di un hotel.
Avevo mandato lui, perché ormai mi fidavo e, poi, di lì a qualche mese avrei lasciato lo studio nelle sue mani, visto il mio imminente rientro in Italia.

Lacy ed io eravamo in studio col condizionatore acceso, cosa insolita in Inghilterra, sbrigando i nostri lavori.
-“Uuff, non posso pensare a tornare a casa con questo caldo” – sbuffa Lacy.
-“Ma perché non mettete i condizionatori”.
-“Perché William non sopporta l’aria condizionata ed io devo morire di caldo”.
Le faccio un sorrisetto comprensivo.
-“Perché non vieni a cena da me stasera? – mi dice – “Così ci teniamo un po’ di compagnia; odio mangiare da sola la sera”.
-“Ma, non so, non vorrei impegnarti a cucinare con questo caldo”.
-“Non ti preoccupare, faccio qualcosa di fresco e veloce”.
-“Beh, allora accetto”.
Verso le sette mi presento a casa di Lacy con un mazzo di fiori e busso alla porta.
Lei mi apre con un sorriso.
-“Hi, vieni, entra; che carino mi hai portato dei fiori!!!” – dice prendendoli ed annusandoli.
-“Vieni sto finendo di preparare in cucina” – e mi fa strada verso la cucina.
Indossa una canotta sbracciata, sotto i suoi piccoli seni ondeggiano liberi, e un paio di shorts in jeans sfrangiati così aderenti e corti che le entrano nel solco e lasciano scoperta la parte bassa delle natiche; ai piedi delle immancabili sneakers bianche.
La seguo ammirando il suo didietro ondeggiante.
-“Mentre finisco perché non apri il vino, c’è una bottiglia di bianco in frigo, così ci facciamo un drink”.
Prendo la bottiglia e la stappo, ne verso due bicchieri e ne offro uno a lei.
-“Andiamo a berlo in giardino, sul dondolo fa più fresco” – e si dirige alla porta finestra.
Ci sediamo sul dondolo a sorseggiare il vino ed a chiacchierare.
Mentre parliamo, io non riesco a staccare gli occhi dalle sue cosce nude; lei vede il mio sguardo e, sorridendo, se le accarezza in modo sensuale.
-“Andiamo a mangiare,” – fa finito il vino – “ho anche fame”.
La cena è semplice e fresca: salmone affumicato, insalata mista di patate e gelato come dessert.
Finito di mangiare, lei prende la mezza bottiglia di vino che resta, mette del ghiaccio in un bicchiere e si dirige alla porta finestra.
-“Prendi i bicchieri ce lo finiamo in giardino”.
Ci sediamo sul dondolo e lei versa il vino nei bicchieri.
-“Ne vuoi?” – mi chiede mettendo del ghiaccio nel suo.
-“No, grazie, va bene così”.
Parliamo un po’, poi lei si alza.
-“Fa troppo caldo anche qui. Ti dispiace se vado a fare una doccia, sono tutta sudata”.
-“Fai pure, ti aspetto qui” – e la vedo sparire nella porta finestra.
Quando torna si è cambiata; ora indossa un costume da bagno blu, con un ridotto slip che le copre a malapena il pube e ai piedi sabot blu col tacco.
-“Ti dispiace se sto così, sento più fresco” – chiede avanzando ancheggiando verso il dondolo.
-“Assolutamente no.” – rispondo – “Stai benissimo”.
– Però, forse, è meglio se rientriamo, non vorrei che i vicini mi vedessero in un abbigliamento troppo succinto” – mi dice ridendo.
Rientriamo e ci accomodiamo sul canapè; lei si siede accanto a me, molto vicina e raccoglie le gambe sotto di se.
-“Come mi trovi’” – mi chiede a bruciapelo.
-“Che intendi?” – chiedo guardingo.
-“Come mi trovi come donna”.
-“Sei molto bella”.
-“E tu stai vicino ad una bella donna e non fai niente?”
-“Ma che dici? Tu sei la moglie di William, è il mio collega ed anche mio amico. Non gli farei mai una cosa simile: provare a fare delle avances a sua moglie” – ribatto serio.
-“Ah, se è per questo stai tranquillo.” – mi dice ridendo – “Io e William siamo una coppia aperta, lui sa che tu mi piaci e che sei qui stasera. Se ci togliessimo una voglia non avrebbe niente in contrario”.
-“Ma.. che dici… io non so… non posso…” – balbetto sorpreso dalla rivelazione.
-“Ne sei proprio sicuro?” – mi fa alzandosi e mettendosi davanti a me.
Afferra il reggiseno del costume lo solleva, mostrando le tettine dure e lo sfila dalla testa, poi aggancia lo slip e lo abbassa sulle cosce, lo fa scender alle caviglie, prima un piede, poi l’altro, se lo toglie e, ridendo, me lo getta in grembo.
Si gira, allarga le gambe e si china in avanti, mettendo in bella vista culo e figa.
-“Allora, proprio non vuoi approfittare?” – mi dice ironica.
Non ce la faccio più, ho il cazzo, nei pantaloni, duro come il marmo, in procinto di scoppiare.
Mi alzo, l’afferro ai fianchi e la sdraio sul tappeto; sto per fiondarmi tra le sue cosce, quando lei mi blocca.
-“Prima spogliati, non mi piace fare all’amore con un uomo vestito”.
Mi strappo quasi i vestiti di dosso e quando sono nudo, mi sdraio davanti a lei, le sollevo le gambe e attacco le mie labbra alla sua figa.
-“Ooohhh sììì… bravo leccala… mangiamelaaa…”
Non me lo faccio ripetere ed affondo la lingua tra le labbra dischiuse.
Con la punta del naso sento qualcosa di duro; interrompo per un attimo il lavoro di lingua per guardare.
Caspita è la sua clitoride che fa capolino all’inizio delle grandi labbra!!! Ma è lunga, forse più di un paio di centimetri, sembra un piccolo cazzo!!!
Prendo tra le labbra quella protuberanza e la succhio come se facessi un pompino.
.”Aaahhh…Ooohhh…” – il suo è un gridolino quasi di sofferenza.
Tre o quattro risucchi ed un getto di liquidi mi bagna il mento, mentre lei, con le mani, mi tiene il viso contro il suo pube.
Ha avuto un orgasmo clitorideo ed in più è una donna fontana!!!
-“Scusa.” – mi dice guardandomi – Non l’ho fatto apposta, ma quando godo è così, squirto”.
-“Non preoccuparti, i tuoi succhi sono miele per me”.
-“Ora, però, tocca a me.” – mi dice sorridendo – “Stenditi”-
Mi sdraio di schiena sul tappeto e lei si mette tra le mie gambe.
Prende il mio uccello con una mano, lo guarda, lo palpa, quasi a soppesarlo, poi abbassa la testa e lo fa scomparire tra le labbra.
Le sue labbra sono calde, morbide, lo affonda fino a che sento il fondo della sua gola, poi lo ritrae incavando le guance nel risucchio e fa guizzare la lingua lungo l’asta.
È una pompinara con i fiocchi!!!
Pochi su e giù e sento la sborra salire dalle palle dure.
-“Aspetta.” – fa staccandosi e stringendolo alla base – “Non sprechiamolo”.
Scivola il corpo verso l’alto e si mette seduta sulle mie cosce.
Allunga una mano, prende il cazzo e lo punta contro le labbra della figa, poi si lascia andare e se lo sprofonda dentro, fino all’utero.
-“Aaahhh… Sììì… Bello duro…”
Apro una parentesi: questo del “bello duro” è un’esclamazione ricorrente nelle donne inglesi, le quali sembra apprezzino molto un cazzo con una bella consistenza.
Inizia a cavalcarmi mentre io mi dedico alle sue tettine, a portata di bocca, leccandole e succhiandone i capezzoli.
Non si muove molto, ma usa i muscoli interni, ben allenati, per massaggiarmi; ho la sensazione come se mi stiano facendo una sega con un guanto morbido e caldo.
Dopo poco sento che inizia a tremare, i suoi movimenti si fanno scomposti e le pareti vaginali mi stringono il cazzo.
-“Ooohhh yeeaahh” – urla – “I’m coming…Vengooo…” – e giù un altro schizzo di umori che mi bagna il ventre.
Le sue contrazioni, ora spasmodiche, il caldo dei suoi liquidi sulla pelle, portano anche me all’orgasmo.
-“Sììì… Vengo anch’iooo… Uuummm…” – rantolo mentre le scarico una bordata di sperma nell’utero.
-“Uuufff” – sbuffa stendendosi su di me, ma con l’uccello ancora piantato dentro.
-“Sono tutta sudata, vado a fare una doccia. Vuoi farla anche tu?”
-“Insieme?” – chiedo.
-“Perché no. Abbiamo una doccia bella grande. Vieni”.
Si sfila il cazzo dalla figa ed un rivolo di sperma cola sulle sue cosce e sul mio ventre, ma lei non sembra farci caso.
Si alza e mi tende la mano; mi alzo e la seguo al bagno.
È vero la doccia è grande abbastanza per due.
Sempre tenendomi per mano, apre l’acqua ed entra tirandomi dentro.
Lo scroscio dell’acqua è rinfrescante, lei prende un flacone di bagno schiuma e comincia ad insaponarsi, poi se ne versa sulla mano ed insapona me.
-“Me ne passi sulla schiena?” – chiede girandosi.
Le passo la mano insaponata sulla schiena e, poi, giù fino al solco delle natiche, dove infilo la mano a taglio e le insapono il buchetto e l’attaccatura della figa.
Questo armeggiare mi fa subito effetto ed il cazzo si erge duro contro la sua schiena.
-“Uaaoo di nuovo pronto?” – chiede girando la testa.
Non le rispondo ma l’abbraccio cominciando a masturbale la figa, mentre con l’altra mano mi dedico anche alle tette.
Lei si china in avanti strusciandomi le chiappe sull’uccello.
In quella posizione cerco di penetrarla da dietro, ma il pavimento è viscido di acqua e sapone ed un paio di volte scivolo e rischio una brutta caduta.
Allora la spingo fuori dalla doccia, afferro un telo da bagno e lo stendo per terra; lei non perde tempo e si stende di fianco, aspettandomi.
Non la faccio attendere; mi stendo dietro di lei, che solleva una gamba dandomi accesso alla sua figa.
Mi prendo l’uccello, lo posiziono e lo spingo dentro di lei per una buona metà.
La sento fremere, gira la testa, con la mano mi attira a se e mi bacia.
È un bacio appassionato, dato con le labbra, la lingua ed i denti, mentre la scopo lentamente.
Continuiamo così per un po’, poi lei si gira e si mette a pecorina ed io la seguo nel movimento, senza uscire ed ora posso entrare in lei fino in fondo.
-“Uuummm…” – rantola – “Com’è durooo…” – ancora!!!
Dopo qualche affondo, un getto bagna l’asciugamano e lei si accascia sfilandosi da me.
-“Aspetta.” – dice girandosi – “Vieni” – e si mette all’altezza dell’uccello.
Lo afferra e se lo piazza in bocca facendolo scomparire.
Mi spompina per un bel po’ e quando sente che sto per venire lo tira fuori e si fa annaffiare viso e tette.
-“La doccia è servita a poco” – dice, poi, ridendo.
-“Vai ora, domani dobbiamo lavorare”.
Dicono tutte così dopo!!!
Mi rivesto e prima d’uscire le do un bacio sulle labbra.
-“Vai” – mi dice sorridendo.
M’incammino verso il pub ed intanto penso a come farò a guardare William in faccia dopo quello che è successo con la moglie.

I commenti e i suggerimenti sono ben accetti, scrivetemi pure a miziomoro@gmail.com

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